amore limpido/3 - Parrocchia S.Clemente

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amore limpido/3 - Parrocchia S.Clemente
AMORE LIMPIDO/3
Settima caratteristica: impegno, passione e intimità
L'impegno ha un aspetto di breve termine, la decisione cioè di amare quella
persona all'inizio, e poi uno di lungo termine, che consiste nella cura per far
durare l'amore. L’impegno è anche il grado di attaccamento con cui si sta
insieme, anche qui, non tanto per il dichiarato quanto per le azioni che si
mettono in atto per difendere e valorizzare il rapporto.
In questo comprendiamo ad esempio la condivisione dei patrimoni
economici, i progetti materiali e familiari per il futuro, l'alleanza nelle
difficoltà, l'immagine di sé come persona che vive in coppia, ora e per il
futuro, l'autorevolezza, la coerenza e l'affidabilità nel prendere decisioni, la
protezione dalle intrusioni dell' esterno quando queste minano la cultura
della coppia, la serietà insomma nel credere in quello che si sta andando a
fare.
SCEGLIERSI OGNI GIORNO
Signore, insegnami che la fedeltà è scegliersi di nuovo ogni giorno. Scoprire
dentro di noi strade inesplorate. Vivere insieme, non con l'amore di ieri, ma
quello di oggi. Signore, insegnami che la fedeltà non può essere chiusa,
soffocata in schemi, in strutture. La fedeltà s'inventa momento per
momento. Scoprendo che l'amore, se è vero, ha sempre nuove esigenze
interiori. Quando non ne ha, è morto. E allora la fedeltà non serve più.
Diventa al massimo un pezzo archeologico. Magari di valore. Perché è una
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cosa rara. Ma molto spesso inutile. Insegnami che la fedeltà è una dura
conquista. È tracciare insieme un solco profondo. Incancellabile. Contro il
quale né venti né maree possono nulla. Un solco scavato nel vivo dell'
esistenza, che segue sempre la stessa direzione: quella dell'amore.
Quattro vie di impegno:
1. L'altro non sia mai una «cosa». Finché l'altro è soltanto una cosa da
manipolare a proprio piacimento o da subire, i partner si condizioneranno a
vicenda e si instaurerà tra loro una oscura lotta per il predominio dove non
sarà possibile né un reciproco scambio creativo né comprensione né rispetto
reciproco.
2. Passare dall'interdipendenza all'intersoggettività. Quando un uomo e
una donna si innamorano è perché trovano l'uno nell'altro qualcosa di cui
hanno bisogno. Però un rapporto fondato solo sul reciproco appagamento
dei bisogni (= interdipendenza), è destinato ad andare in crisi. Quando si
rimane nella condizione di aver bisogno dell'altro ci si preclude l'autonomia
e la libertà e alla fine non cresce l'intimità che è l'incontro di due persone
libere.
Uno non dovrebbe sposarsi per «puntellarsi» all'altro. Questo non solo è
rischioso per la fedeltà, ma anche non giusto perché la persona rinuncia a
essere se stessa.
Ci si dovrebbe sposare non per «bisogno», ma per «desiderio» o, comunque,
passare progressivamente dal bisogno al desiderio. confini, lo so, non sono
mai netti, però le due parole sostengono due diversi significati.
Sposarsi per bisogno vuol dire che uno non sta in piedi da solo e cerca di
appoggiarsi a un altro.
L'altro diventa così uno strumento e vi si instaura una relazione avida,
possessiva. Il centro è la soddisfazione dell'io.
Sposarsi per desiderio indica invece la voglia di comunicare la propria
esperienza, i propri valori a un altro per condividerli. Posso vivere anche da
solo, però sento che dovrei dare qualcosa a un altro e che potrei ancora
imparare dall'altro perché nessuna persona è mai pienamente sviluppata e
individuata. Però questa relazione non avviene nella linea della necessità e
della dipendenza, ma della ricerca e dell'apertura.
3. Vivere i conflitti. C'è una diffusa concezione secondo cui l'amore quando
esiste non dovrebbe avere difficoltà od ostacoli. Quando sopravvengono
conflitti sembra che l'amore perda tono e qualità. Il conflitto è il segno di
non amore o è un appello ad amare di più? Il conflitto nasce dall'incontro di
due persone che desiderano vivere insieme, crescere insieme ma senza
perdere la propria identità e originalità. Allora il conflitto può indicare non
la mancanza di amore, ma la chiamata a reincontrarsi, ad entrare in se stessi
per vivere rettamente l'amore che è vicinanza (stare insieme, condividere la
propria vita), e al con tempo anche lontananza (non assorbirsi, non
eliminarsi). L'amore cresce assumendo i conflitti, cogliendovi i segnali
perché esso diventi il luogo dove due persone si accolgono, rispettandosi,
però, nella loro alterità. Non è negativo il conflitto; negativo è quando
manca il coraggio di leggere e di cogliere gli appelli che in esso
soggiacciono. Il conflitto rimane una chiamata, magari sofferta, a crescere.
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Attraverso le tensioni e i conflitti, le persone possono approdare a nuovi e
più complessi modelli di maturazione.
4. La fedeltà è un continuo esodo dall'io. Nel suo insieme la fedeltà
comporta un continuo passaggio dall'io all'altro. Essa si manifesta nel
godere della libertà dell'altro, nel gustare i suoi doni, nel suscitare
l'esplosione della sua persona. È una decentrazione, una conversione. E
questa conversione è possibile in Dio. Solo Dio sa uscire da se stesso e
andare verso l'altro. Qui sorge tutta l'importanza della preghiera, l'urgenza
dell'ascolto della Parola, la necessità della vita eucaristica che dovrebbe
esprimere il morire a noi stessi per risorgere per gli altri. È il dono di sé che
è possibile solo in Dio. Però il centro non è il morire ma il risorgere. L'altro
a cui si dà centralità diventa una voce che schiude l'io e lo fa essere. L'uomo
non si fa autocontemplandosi, ma lasciandosi stimolare da ciò che proviene
da fuori.
La passione è invece il cerino sul covone di paglia, come un caminetto
acceso nelle sere d'inverno, un massaggio con l'olio profumato, ecc., ma
anche il senso di mancanza degli abbracci quando si è lontani.
La passione è il corpo che urla, che invoca l'unione e la fusione, così
appagante per tutti i sensi e in tutti i sensi, è il non poter fare a meno della
bellezza dell'altro, non solo, ovviamente, in termini sessuali.
È la passione per le gite in bicicletta che solo con il proprio compagno
vengono così, per le coccole che si scambiano nei momenti di scoramento o
di solitudine, è la passione per quei piatti cucinati solo per due, discutendo
sull' origano o il prezzemolo, la passione per le letture insieme in amaca o le
chiacchierate a lume di candela fino a tardi, dopo il lavoro. È uscire dal
cinema e commentare insieme, fitto fitto, e lei e lui dicono cose diverse
perché hanno provato sentimenti diversi, e i suoi sono sempre così. . .
così. . . diversi e interessanti, magari proprio perché è come se avesse visto
un altro film.
La passione è la voglia mantenuta nel tempo di fare qualcosa con
l'altro, perché è l'altro con cui al meglio condividiamo la vita di tutti i giorni,
non altri, con lui o con lei certe cose riescono sempre meglio.
La passione del bagno caldo al rientro da una giornata piovosa e faticosa,
con lui o lei che ti spugna dolcemente la schiena, la passione per i massaggi
ai piedi fatti simultaneamente, che non si farebbero certo a nessun altro, io a
te e tu a me.
La passione politica, le arrabbiature, le indignazioni che si fomentano a
vicenda, gli entusiasmi condivisi e accolti con gridolini di gioia e segni di
approvazione entusiasta.
Che lui mi baci
con i baci della sua bocca.
Più dolci del vino sono le tue carezze,
più inebrianti dei tuoi profumi.
Tu stesso sei tutto un profumo.
Vedi, le ragazze si innamorano di te!
Prendimi per mano e corriamo.
Portami nella tua stanza, o mio re.
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Godiamo insieme, siamo felici.
Il tuo amore è più dolce del vino.
A ragione le ragazze s'innamorano di te!
Ho la pelle scura eppure sono bella,
ragazze di Gerusalemme,
scura come le tende dei beduini
bella come i tendaggi del palazzo di Salomone.
Non state a guardare se sono scura,
bruciata dal sole.
I miei fratelli si sono adirati con me;
mi hanno messa a guardia delle vigne,
ma la mia vigna io l'ho trascurata.
Dimmi, amore mio,
dove vai a pascolare il tuo gregge,
a mezzogiorno dove lo fai riposare?
Io non voglio cercarti tra i greggi dei tuoi amici,
come una vagabonda. (Cantico dei cantici 1,2-7)
E poi l'intimità; Sternberg elenca dieci punti:
l. Il desiderio di alimentare il benessere della persona amata.
2. Sentirsi felici con la persona amata.
3. Tenere in alta considerazione il partner.
4. Fare affidamento sulla persona amata.
S. Avere una comprensione reciproca.
6. Condividere se stessi e i propri averi con la persona amata (questo
secondo noi andrebbe messo nell'impegno, ma condividere se stessi è
bellissimo, e giustamente va qui).
7. Ricevere supporto emozionale.
8. Dare supporto emozionale (si poteva unire questo punto a quello
precedente dicendo «scambiare reciprocamente supporto emozionale», ma
allora non si arrivava a dieci).
9. Comunicare intimamente con la persona amata.
10. Valorizzare la persona amata.
Possiamo sottolineare che l’intimità è l' autenticità ottenuta con l'amore
incondizionato e l'accettazione di sé, prima di tutto, e poi con
l'accettazione dell'altro. L’intimità è limpidezza e trasparenza. L’intimità è
quel miracolo di contemporaneità e coincidenza di bisogno e risposta da
parte dell' altro, cosi da andare verso lo stato emozionale dell' altro con un
atteggiamento che ne favorisce l'espressione, almeno. Poi si vedrà, ma se ho
paura ho bisogno solo di protezione, se provo dolore ho bisogno proprio di
contenimento, se provo rabbia ho bisogno di sentire un'alleanza che aiuta a
sfogarmi, se provo gioia ho bisogno che anche tu condivida la mia felicità,
se ho sbagliato ho bisogno di indulgenza, se sono incerto ho bisogno,
proprio e solo in questo caso, di parole e saggi consigli. Questi sono i
comportamenti che bisogna imparare a fare e con tempestività e giusta
misura per essere competenti e capaci nelle relazioni affettive, questa è
intelligenza emotiva. L’intimità è la sensibilità che aiuta a corrispondere in
tempo reale ai bisogni emotivi, è la flessibilità e la capacità di essere diversi
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per l’altro nei diversi momenti, un’abilità che si acquista con il suo aiuto.
ISPIRA LA NOSTRA TENEREZZA
Ispira al nostro cuore, Spirito Santo, la tenerezza che conviene all'amore;
fa' che nella nostra condotta appaia in riflesso la tenerezza di Dio.
Ispiraci la vera, sincera bontà che si apre largamente alle gioie
e ai dolori di ogni fratello, per prendervi parte.
Ispiraci le parole di calda simpatia, di delicata attenzione,
che possano recare sostegno, conforto, a tutti gli afflitti.
Ispiraci l'azione più appropriata, il gesto affettuoso
che sappia soccorrere, calmare, rallegrare, far dimenticare la pena.
Ispiraci sempre una mitezza più forte degli istinti di lotta,
per procurare in mezzo ai conflitti, unione e riconciliazione.
Amen
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PS: Esercizio per casa “sperimentare di riinnamorarvi”
Prima tappa: identificate ciò che a voi piace e il vostro partner è pronto a
fare. Prendete un foglio di carta e completate questa affermazione con
quante più frasi possibili. Siate specifici, concreti e positivi. Focalizzate la
vostra attenzione su ciò che capita con una certa regolarità. La frase alla
quale rispondere è la seguente: "lo mi sento amato quando tu...
Esempi: mi versi il caffè nella tazza; mi baci prima di uscire; mi chiami dal
lavoro per chiedermi come mi sento; mi comunichi le cose importanti che ti
capitano; mi massaggi le spalle; mi dici che mi ami; mi regali qualcosa; ti
siedi vicino a me per vedere la tv; mi ascolti; preghi con me e per me; vuoi
fare l'amore con me; ti complimenti con me su come ti guardo; mi apprezzi
e mi confermi per le cose che so fa
Seconda tappa: fate memoria della fase romantica vissuta nella vostra
relazione. Ci sono stati comportamenti carini che voi eravate soliti fare ed
ora non compite più? Prendete, ancora una volta, un foglio e completate
questa affermazione: "lo mi sono sentito amato da te quando... "
Esempi: mi scrivevi lettere d'amore; mi portavi i fiori; mi tenevi la mano
quando passeggiavamo; mi mormoravi frasi sexy all' orecchio; mi chiamavi
al telefono per dirmi quanto mi amavi; volevi stare a lungo con me per
parlarmi e fare l'amore; facevi l'amore più di un volta al giorno.
Terza tappa: riflettete su questi comportamenti carini e amorosi che avreste
desiderato e forse non avete chiesto. Esplicitate, quanto più è possibile, le
vostre richieste. Completate questa affermazione: ''A me piacerebbe che
tu. . .
Esempi: mi massaggiassi per 10 minuti senza fermarti; facessi una doccia
con me; mi facessi una sorpresa; uscissi con me a girare per i negozi; fossi
più libero/a sessualmente nel rapportarti con me; pregassi con me.
Quarta tappa: mettete insieme queste tre liste e indicate quanto siano
importanti per voi questi comportamenti carini, mettendo di fronte a
ciascuna affermazione il punteggio 1 per indicare “non molto importante” e
il punteggio 5 per indicare “molto importante”.
Quinta tappa: Scambiatevi le liste. Esaminate quelle del vostro partner e
mettete una x sulle affermazioni che non volete attuare in questo periodo. A
partire da domani attuate almeno due comportamenti, ogni giorno per due
mesi, partendo da quelli che sono per voi più facili. Aggiungete alla vostra
lista altre affermazioni che vi vengono in mente, in seguito. Quando il
vostro partner fa qualcosa di carino per voi, siate riconoscenti con un
commento benevolo. Ricordatevi che questi comportamenti devono essere
un dono, non un obbligo, né un compito, né tanto meno un baratto. Attuateli
senza badare a come vi sentite con il vostro partner e senza tenere conto del
numero dei comportamenti carini che il vostro partner attua nei vostri
confronti. È molto probabile che avvertirete delle resistenze nel fare questa
esperienza, continuate ad attuarla, fino a vincerle.
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