“Lavoro minorile” di Victor Hugo

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“Lavoro minorile” di Victor Hugo
“Lavoro minorile” di Victor Hugo
Dove vanno tutti quei fanciulli dei quali neppure uno sorride?
Questi dolci esseri pensierosi che la febbre rende magri?
Queste bimbe di otto anni che si vedono camminare sole?
Essi se ne vanno a lavorare quindici ore sotto le macine;
essi vanno, dall’alba alla sera, a far eternamente,
nella medesima prigione, il medesimo movimento.
Non si arrestano mai e mai giocano.
E che pallore! La cenere è sulle loro gote.
Appena fa giorno sono già stanchi assai.
Che questo lavoro, odiato dalle madri, sia maledetto!
In nome del vero lavoro, santo, fecondo, generoso,
che fa libero il popolo e che rende l’uomo felice.
Analisi del testo
 In base alle tue conoscenze storiche del programma di V°, secondo te, a che periodo risale questo
accentuato problema del lavoro minorile? Conosci un altro autore che, nei suoi romanzi, tratta
questo problema?
 Come inizia il testo?
 Con quali dati particolari vengono descritti i minori che sono costretti a lavorare?
 Dove vanno a lavorare? E quante ore lavorano?
 Come viene chiamato il posto in cui vanno a lavorare?
 Il problema del lavoro minorile è ancora attuale? Se sì, dove soprattutto?
 Quali sentimenti prova il poeta? Come deve essere, invece, per lui il lavoro?
 Secondo te , oggi quali sono le conquiste ottenute in campo lavorativo?
 Qual’ è il messaggio che si può cogliere leggendo il testo?
Immagina uno di quei poveri bambini e descrivilo sia fisicamente che interiormente.