BENESSERE TERMOIGROMETRICO - Università degli Studi di

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BENESSERE TERMOIGROMETRICO - Università degli Studi di
BENESSERE TERMOIGROMETRICO
arch. Cristina Carletti
Dip. TAeD Università di Firenze
Benessere ambientale dell’individuo
IL BENESSERE È INDIVIDUALE E NON COLLETTIVO:
corrisponde per definizione al soddisfacimento psicofisico di un singolo
individuo
IL BENESSERE È GLOBALE E NON SINGOLARE:
nella realtà vari fattori interferiscono fra loro e le percezioni sensoriali si
sovrappongono provocando un effetto “sinergico” che dà origine alla
sensazione di benessere
La qualità ambientale in una edificio fa riferimento a classi differenti, seppure
fortemente interrelate, di comfort ambientale, e cioè:
ƒ benessere termoigrometrico
ƒ benessere respiratorio olfattivo
ƒ benessere visivo - illuminotecnico
ƒ benessere acustico
BENESSERE TERMOIGROMETRICO
Stato di neutralità termica, in cui il soggetto non sente né caldo né freddo.
Benessere respiratorio – olfattivo (Qualità dell'Aria Interna – Indoor Air
Quality)
Stato di soddisfazione di un individuo nei confronti dell'aria che respira, in
cui non sono presenti inquinanti in concentrazioni ritenute nocive per la
salute dell’uomo
Benessere visivo/illuminotecnico
Stato in cui l’individuo può svolgere nel modo migliore i diversi compiti
(visual task) che è chiamato ad assolvere
Benessere acustico
Condizione psicofisica in corrispondenza della quale un individuo, in
presenza di un campo di pressione sonora (rumore), dichiara di trovarsi
un una situazione di benessere, tenuto conto anche della particolare
attività che sta svolgendo
Il benessere termico
Il benessere termico è definito come una condizione mentale
(psicofisica) di soddisfazione nei confronti dell'ambiente termico.
L'insoddisfazione può essere causata da:
ƒ disagio
per il caldo o per il freddo che prova il corpo nel suo
complesso
ƒ non desiderato raffreddamento (o riscaldamento) di una
particolare parte del corpo (es. da corrente d'aria)
ƒ differenza verticale di temperatura tra testa e caviglie troppo
elevata
ƒ pavimento troppo caldo o freddo
ƒ asimmetria della temperatura radiante troppo elevata
ƒ un'energia metabolica troppo elevata
ƒ abbigliamento non adeguato
ƒ
Il benessere termico
Condizioni di comfort, per cui i parametri ambientali, agendo sugli
scambi sensibili e latenti del corpo umano, annullano le sensazioni
di caldo o freddo percepite dall’occupante (neutralità termica).
Ciò deve avvenire senza interventi massicci del sistema di
regolazione del corpo in quanto i relativi interventi estremi risultano
fonte di disagio.
Le variabili principali che influenzano il benessere termico sono:
• la temperatura a bulbo secco dell’aria
• la temperatura media radiante
• l’umidità dell’aria
• la velocità media relativa dell’aria
•l’attività fisica svolta
• la resistenza termica del vestiario indossato
Controllo del
progettista
Controllo del
soggetto
Temperatura di bulbo secco
La temperatura di bulbo secco (tBS) e la temperatura di
bulbo umido (tBU) si possono misurare con uno
psicrometro rispettivamente in corrispondenza del
bulbo secco ed umido dello stesso
UR (%)
TBU
TBS
Diagramma psicrometrico
CORSO AVANZATO SUL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI, TRENTO 30 NOVEMBRE 2007
Temperatura media radiante
Gli scambi per irraggiamento sono la base per calcolare la
temperatura media radiante (Tmr): la Tmr è la temperatura fittizia che se
tutto l’involucro avesse uniformemente darebbe luogo allo scambio
per irraggiamento che avviene nella realtà.
Lo scambio per irraggiamento che avviene in realtà si ricava
conoscendo l’emissività della persona εp (circa 0,98), la sua
temperatura superficiale Tce e la sua area efficace radiante Aeff,
parametri che immaginiamo per un momento di conoscere. Noti i
fattori di vista (Fp-i) fra la persona e le superfici dell’involucro alla
temperatura Ti (K), lo scambio termico per irraggiamento è dato da:
q rad
4 ⎤
= Aeff ε p σ ⎡∑ F p −i T i4 − T ce
⎢⎣ i
⎥⎦
4
4
TT mr
mr =
∑ F p −i T
i
4
i
I fattori di forma
Il calcolo si può sviluppare
con adeguati programmi
al computer, o da
diagrammi valutando poi
lo scambio termico netto:
A2
q = F 1− 2 A1σ T 14 − F 2−1 A2 σ T 42
A1
Esistono grafici che consentono la valutazione dei fattori di vista fra
un individuo e le superfici dell’involucro dell’ambiente sia nei
confronti di superfici orizzontali che verticali e sia per persone in
posizione eretta che seduta
es. Finestra in
ufficio
es. porzione
pavimento
a=b=c= 2,0m
a=b=c= 1,0m
Temperatura operante
È la temperatura uniforme di una cavità in cui il soggetto scambierebbe
per convezione e irraggiamento la stessa energia che effettivamente
scambia nell’ambiente reale non uniforme.
Numericamente è la media pesata della temperatura dell’aria e di
quella media radiante, in cui le conduttanze unitarie radiative (abitisuperfici) e convettive (abiti-aria) costituiscono i coefficienti di peso
α
c T a + α r T mr
To =
αc +αr
Nel caso i due coefficienti che sono molto prossimi l’uno all’altro si
possano considerare uguali, si ha:
T
a + T mr
To =
2
L’omotermia del corpo umano
Per analizzare le condizioni di benessere un punto di partenza è
dato dalla necessità di OMOTERMIA dell’organismo umano cioè
dalla necessità di mantenere costante la temperatura del nucleo
del corpo a circa 37°C entro il ristretto margine di mezzo grado. Per
questo l’organismo è dotato di un sistema di termoregolazione che
provvede a mantenere il valore previsto anche quando per le
condizioni ambientali o per l’attività svolta vi sia tendenza ad
allontanarsene.
Il corpo umano è sede di reazioni chimiche che trasformano in
energia le sostanze nutritive assimilate. L’energia termica prodotta
internamente al corpo umano da tali reazioni dà luogo al flusso
metabolico. Questo viene espresso con un’unità di misura apposita,
il met:
1 met = 58 W/m2
“Aeff”= 1,80 m2 (circa)
1 met = flusso metabolico specifico da attribuirsi ad un individuo
sveglio a riposo
Il flusso metabolico
La tabella riporta alcuni valori orientativi del
flusso metabolico in met ed in W/m2
Lo smaltimento del flusso metabolico avviene attraverso due
meccanismi principali, quello sensibile (per differenza di temperatura)
e quello latente (dovuto ad un processo di evaporazione).
Il vestiario può avere influenza su entrambi i processi dissipativi.
Meccanismi di termoregolazione
Esistono due tipi di termoregolazione
in ambienti freddi
vasocostrizione con diminuzione dell’afflusso di
sangue verso la periferia
in ambienti caldi
vasodilatazione con aumento dell’afflusso di
sangue alla periferia
EFFETTI
in ambienti freddi
brivido
in ambienti caldi
sudorazione
Il bilancio di energia del corpo umano
S = M – (W) - Esk - Rres - C - R - Ck
S [W] = variazione di energia interna del corpo umano nell’unità di
tempo
M [W] = metabolismo energetico
W [W] = potenza meccanica scambiata tra il corpo e l’ambiente f (attività svolta)
Esk [W] = potenza termica dispersa per evaporazione attraverso la pelle f (grado
igrometrico dell’aria, temperatura dell’aria, temperatura della pelle, velocità
relativa soggetto aria, abbigliamento, percentuale di pelle bagnata dal sudore)
Rres [W] = potenza termica dispersa nella respirazione costituita da una quota di
calore latente e una quota di calore sensibile f (attività svolta, grado igrometrico
dell’aria, temperatura dell’aria)
C [W] = potenza termica scambiata per convezione f (temperatura della
superficie esterna del corpo vestito, temperatura dell’aria, velocità relativa
soggetto-aria, coefficiente di abbigliamento)
R [W] = potenza termica scambiata per irraggiamento f (temperatura della
superficie esterna del corpo vestito, temperatura media radiante, coefficiente di
abbigliamento)
Ck [W] = potenza termica scambiata per conduzione
Il meccanismo latente opera sia per evaporazione del sudore che
per traspirazione attraverso i pori dell’epidermide che nel processo
di respirazione.
Per quanto riguarda il meccanismo sensibile risulta fondamentale
valutare l’influenza del vestiario, la cui capacità isolante viene
normalmente espressa con un’apposita unità incoerente, il clo:
clo
1 clo = 0,155 m2K/W
1 clo = resistenza termica di un abito europeo di mezza stagione
La tabella riporta alcuni valori orientativi dell’indice
di resistenza del vestiario in clo ed in m2K/W
Condizioni del benessere termoigrometrico
quando S > 0 la temperatura del corpo tende ad aumentare
ƒ quando S < 0 la temperatura del corpo tende a decrescere
ƒ quando S = 0 siamo in presenza
di
equilibrio
termico e
quindi di potenziale benessere, condizione necessaria ma non
sufficiente a causa dei meccanismi di autoregolazione della
temperatura corporea
Gli scambi termici radiativo e convettivo
R = Aeff ⋅ hr (θcl - θ mr)
(W)
Dove hR è il coefficiente di scambio termico radiativo tra due corpi (uno
interno all’altro)
C = Aeff ⋅ hc (θcl - θi )
(W)
Dove hC il coefficiente di scambio termico convettivo
Le potenze termiche scambiate per convezione ed irraggiamento
dipendono da:
ƒ temperatura superficiale del vestiario
ƒ temperatura dell’aria e temperatura media radiante
ƒ velocità relativa fra soggetto ed aria (nulla per convezione naturale)
ƒ abbigliamento del soggetto
Scambio termico evaporativo
La potenza termica dispersa per diffusione ESK attraverso la pelle è
indipendente dal sistema di termoregolazione e può essere
calcolata in funzione di:
ƒ del grado igrometrico dell’aria
ƒ temperatura dell’aria
ƒ attività metabolica
La potenza termica dispersa per respirazione RRES è funzione
dell’attività metabolica e delle condizioni termoigrometriche
dell’aria ambiente ed è costituita dalla somma di calore latente e
calore sensibile
Comfort termico: normativa di riferimento
Normativa di riferimento per ambienti termici
moderati
UNI EN ISO 7730:1997
Ambienti termici moderati.
Determinazione degli indici PMV e PPD e
specifica delle condizioni di benessere
termico
ISO 9920: 1995
Estimation of the thermal insulation and
evaporative resistance of a clothing
ensemble
D.L.vo 626/1994
Miglioramento della sicurezza e salute
negli ambienti di lavoro
Dir. EU 89/106
DPR 246/1993
Direttiva Europea sui materiali da
costruzione e Regolamento di attuazione
della Direttiva
INDICE PMV
L’indice PMV (Predicted Mean Vote) è una funzione matematica di 6
parametri che esprime il valore medio dei voti di un campione
significativo di persone su una scala di sensazioni termiche a 7 punti
che varia da –3 a +3
INDICE PPD
Quanto esposto consente di attribuire un voto a qualsiasi condizione
ambientale. Si tratta ora di stabilire quale votazione sia considerata
sufficiente.
A questo fine viene introdotta un’ultima grandezza: la percentuale
prevista di insoddisfatti (PPD - Predicted Percentage of Dissatisfied).
Viene definito convenzionalmente insoddisfatto un soggetto che dia
una votazione all’ambiente maggiore o uguale a +2 o minore o
eguale a -2, corrispondenti rispettivamente alle sensazioni di caldo e
di freddo.
Il responso è di carattere statistico, per cui anche in condizioni di
neutralità si ha mediamente una certa percentuale di insoddisfatti
o verso il caldo (2,5%) o verso il freddo (2,5%).
Questo significa che nelle migliori condizioni il 5% dei soggetti
risulta insoddisfatto. Questa percentuale aumenta quando ci si
allontani da condizioni di neutralità.
PPD
L’andamento degli
insoddisfatti è descritto dalla
Tabella, ovvero in termini
globali dalla curva sottostante
PMV
Le normative stabiliscono i limiti di accettabilità sulla base di questi
andamenti. Ad esempio Fanger indica un PPD max dello 7,5% che
suggerisce un PMV fra +0,35 e -0,35.
La ISO 7730 prescrive un PMV fra +0,5 e -0,5 che significa un PPD max
del 10%.
L’ASHRAE 55 accetta un 20% per il PPD cioè un PMV fra +0,85 e -0,85.
PMV: indice di gradimento, esprime il voto che un utente
medio darebbe all’ambiente in cui si trova, al variare
dei parametri fisici
PPD:
percentuale di persone insoddisfatte in un determinato
ambiente termico
BENESSERE TERMOIGROMETRICO
- parametri ambientali contenuti nella norma 7730 Nella UNI EN ISO 7730 e nello Standard ASHARAE 55 sono anche
riportati oltre alla temperatura operativa alcuni parametri
particolarmente interessanti che possono essere considerati indici di
disagio locale, quali: gradiente verticale di temperatura, asimmetria
della temperatura piana radiante, temperatura del pavimento e
velocità dell’aria.
CONDIZIONI INVERNALI DI BENESSERE: To = 20-24°C; UR = 30-70%
CONDIZIONI ESTIVE DI BENESSERE: To = 23-26°C; UR = 30-70%
FATTORI DI DISCOMFORT LOCALE
a) presenza di ampie superfici particolarmente
fredde o calde ( ad es. pareti vetrate o soffitti
radianti, pavimenti non isolati su porticati )
che possono causare scambi termici
radiativi anomali tra alcune parti del corpo
umano e le superfici suddette
b) presenza di correnti d’aria fredda (spifferi)
che su alcune zone del corpo, ad esempio
la nuca, possono risultare particolarmente
fastidiose
c) gradienti di temperatura all’interno dello
stesso locale
TEMP. PIANA RAD. E PPD PER DIVERSE
TIPOLOGIE DI SUPERFICI CALDE E FREDDE
Attenzione
all’isolamento termico
PPD
Attenzione ai sistemi di
climatizzazione