Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 18/05/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
18/05/2015 Il Sole 24 Ore
L'Irap per i medici convenzionati Asl
5
18/05/2015 La Stampa - Nazionale
L'ira psichiatrica e le meraviglie dell'abbandono
6
18/05/2015 Il Giornale - Nazionale
I pazzi pericolosi lasciati liberi e senza controlli
7
18/05/2015 Il Giornale - Nazionale
«Non ci sono controlli: così possono scappare i pazienti pericolosi »
10
18/05/2015 Il Fatto Quotidiano
Pediatri, riforma contro i bambini?
11
18/05/2015 Il Fatto Quotidiano
Il pediatra che non teme le burrasche
12
18/05/2015 Il Fatto Quotidiano
La " bella sorpresa " del Governo: il medico diventa una roulette
14
18/05/2015 Libero - Nazionale
Ebola a Sassari, rischiata l'epidemia: «Analisi in laboratorio non sicuro»
15
18/05/2015 La Repubblica - Affari Finanza
Biotech, i record paralleli a Londra e al Nasdaq la "firma" è sempre la stessa
16
18/05/2015 La Repubblica - Affari Finanza
Pinocchio col tablet dai bimbi in ospedale
17
18/05/2015 Corriere Economia
Dichiarazioni Modello Unico e 730: il risparmio va a braccetto con la salute
18
VITA IN FARMACIA
18/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Bologna
Donna aggredita da due rapinatorie presa a sprangate in testa alla fermata del bus
21
18/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Rovigo
Visite gratis in ospedale E' il giorno della pressione
22
18/05/2015 QN - Il Giorno - Milano
Nuovi uffici, il Salvini si completa
23
PROFESSIONI
18/05/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Le eccellenze industriali dietro alle promozioni «a sorpresa»
25
18/05/2015 DailyMedia
Premi Prodotto dell'Anno: aperte le iscrizioni per l'edizione 2016
26
PERSONAGGI
18/05/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
«Una scelta chiara e coraggiosa»
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SANITÀ NAZIONALE
11 articoli
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GIURISPRUDENZA AI RAGGI X
L'Irap per i medici convenzionati Asl
L'applicabilità dell'Irap ai medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è stata oggetto di ripetute
attenzioni da parte della Corte di cassazione e da ultimo con la sentenza 11197/2013, con la quale ha
riconosciuto la non applicabilità Irap a un medico generico convenzionato dotato una struttura organizzativa
«aderente» ai requisiti imposti dal Regolamento di settore. Il regime di convenzione non è idoneo a
configurare l'autonoma organizzazione del medico ai fini Irap pur prevedendo la dotazione «minima» di mezzi
ai fini dell'esercizio della professione.
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Cartesio in Fiera
L'ira psichiatrica e le meraviglie dell'abbandono
Van Gogh
Paolo Crepet si arrabbia di brutto, nell'Arena Bookstock, discutendo di anoressia e terapia con Alessandra
Arachi (lei con Non più briciole , Longanesi, lui con Il caso della donna che smise di mangiare , Einaudi). Si
parla di cure farmacologiche. Alessandra Tedesco, la moderatrice, ha il suo bel da fare, ma alla fine sbotta:
«Se Van Gogh fosse capitato sotto le grinfie del professor Cassano avrebbe dipinto splendide tele bianche».
Si tratterà dell'illustre collega Giovanni Battista o del focoso campione di Bari Vecchia? Sangue e arena. Petit
tour C'è anche chi viaggia allo stretto. Carmen Pellegrino, autrice rivelazione con Cade la terra (Giunti),
dialoga con il critico Massimo Onofri. Lei è una «abbandonologa», esploratrice di fantasmi, lui, con Passaggio
in Sardegna (sempre Giunti), ha scoperto la «slow life». Nel senso, spiega, di «una grande resa dei conti con
il proprio stilnovismo patologico». Dolce stil loro. La tentazione Lorenzo Marone, con La tentazione di essere
felici , storia tenera e persino un po' stronza d'un Barney napoletano, gran botto di Longanesi, sbarca al
cinema. Diverrà un film con la regia di Gianni Amelio, annuncia l'editore. La tentazione di essere a Cannes.
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MANICOMI CHIUSI IL CONTRO CORENTE
I pazzi pericolosi lasciati liberi e senza controlli
Giuliana De Vivo
alle pagine 16-17 I pazzi pericolosi lasciati liberi e senza controlli Sullo sfondo grigio del cielo biellese villa
Sella è un edificio tetro. Quasi viene da credere alle voci che la vogliono abitata da fantasmi. Colpa dell'antica
leggenda per cui, prima della sua edificazione nel 1879, in quel punto c'era un santuario con un affresco della
Madonna, che un folle sfregiò a pietrate. Oggi la villa, quasi per nemesi, dovrebbe ospitare chi dalla follia
dev'essere aiutato a guarire. La legge 81 del 2014 ha sancito, dopo anni di dibattiti e proroghe, la chiusura
degli ospedali psichiatrici giudiziari. Almeno sulla carta. Di fatto, villa Sella adesso è vuota. Bisogna
ristrutturarla, ma «i 12 milioni erogati dallo Stato alla precedente giunta, quando sono arrivato non li ho
trovati», si giustifica l'assessore alla sanità Antonio Saitta. Intanto si pensa a strutture alternative temporanee - come il vecchio ospedale degli Infermi a Biella, oppure a Grugliasco (To) o Voltaggio,
nell'alessandrino. Per ora tutte ipotesi, mentre fioccano le proteste dei cittadini. STRUTTURE FANTASMA Il
Piemonte è paradigma di quel che sta accadendo nel Paese. Tutti d'accordo a chiudere le celle dei sei
ospedali psichiatrici (Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia, Aversa, Napoli e
Barcellona Pozzo di Gotto), rivelatisi talvolta luoghi da brivido: pazienti legati ai letti e bottiglie calate nei buchi
dei gabinetti per sbarrare l'accesso ai topi di fogna, come rese pubblico una commissione parlamentare
d'inchiesta nel 2010. Ma delle nuove strutture (le Rems, Residenze per l'esecuzione della misura di
sicurezza) che dovevano entrare in funzione dal 1 aprile, non c'è traccia. Dovevano ospitare gli internati
ritenuti da periti e giudici «non dimissibili» (cioè ancora bisognosi di cure e potenzialmente pericolosi) e
assistiti da personale medico dei dipartimenti di salute mentale delle Asl, più che controllati da guardie
penitenziarie. Luoghi con un massimo di 20 posti letto; una, due o più strutture in ogni Regione, a seconda
della capienza richiesta per accogliere chi da quel territorio proviene. In tutto, poco più di 400 persone: non
numeri da esodo biblico. Ma il passaggio «dalla contenzione alla cura», annunciato come una svolta epocale
e finanziato con 172 milioni di euro, è di là da venire. Per i ritardi ma anche per le proteste dei cittadini che
non vogliono «i matti» dietro casa, specie se non è pronto ciò che per legge doveva esserlo. Paola Di Nicola,
magistrato del Tribunale di Roma che ha seguito e giudicato parecchi casi di reati commessi da malati
psichiatrici, non ha dubbi: «Il principio della riforma è giusto e la magistratura lo ha fortemente voluto.
Purtroppo, però, sono certa che siamo di fronte a una "Basaglia 2": c'è stata disattenzione da parte delle
istituzioni, gli enti locali hanno cercato di prendere tempo, chiedendo l'ennesimo rinvio invece di trovare
soluzioni adeguate». Nessuno pensava che dal 1 aprile gli ospedali psichiatrici avrebbero chiuso come per
magia. E infatti molti sono ancora in funzione. «Sarà un passaggio graduale», hanno ribadito gli addetti ai
lavori, a partire dal sottosegretario alla Salute Vito De Filippo. Ma nemmeno metà delle regioni è pronta .
OGNUNO A MODO SUO Si scopre che «regionalizzazione» fa rima con confusione. Con l'eccezione della
Lombardia, dove l'Opg di Castiglione delle Stiviere era già gestito da personale a prevalenza sanitaria. Qui
saranno ospitati anche i detenutipazienti liguri: la giunta Burlando infatti anziché predisporre Rems, ha scelto
di pagare 300 euro al giorno per ogni suo malato. Il Veneto è stata la prima Regione a rischio
commissariamento, l'unica a essersi all'inizio persino rifiutata di elaborare un piano. Ora corre ai ripari con il
progetto di una Rems a Nogara (Vr), accanto all'ospedale Francesco Stellini. Siccome i tempi sono lunghi, si
pensa a «residenze intermedie». Nel Paese dove il provvisorio tende a durare all'infinito lo stesso concetto è
applicato in quasi tutto il centrosud. Sono «di passaggio» due delle quattro strutture laziali. Bloccata da ricorsi
anche la pre-Rems di Guardiagrele (Chieti), destinata agli ex internati abruzzesi e molisani. Le Asl si
arrovellano su altre soluzioni, mentre sul terreno scelto per la struttura definitiva a Ripa Teatina c'è un
ecomostro ancora da abbattere. In Toscana sono state individuate quattro sedi, dopo che la battaglia dei
radicali ha scongiurato l'ipotesi di trasferire i pazienti non dimissibili assieme ai detenuti in semilibertà a
Solliccianino, accanto al carcere Mario Gozzini. Nella lista c'è anche il complesso appendice dell'ospedale di
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Volterra. E cosa c'era lì, prima? Un manicomio. Si cambia per tornare indietro, «intanto gli internati toscani
sono ancora nell'Opg di Montelupo», fa notare il radicale Maurizio Buzzegoli, «perciò invochiamo la nomina di
un commissario ad acta, come prevede la legge in caso di ritardi». Stessa richiesta arriva dalla Camera
penale di Reggio Calabria, perché le Rems di S. Sofia d'Epiro (Cs) e Girifalco (Cz) non sono pronte.
Rimandata a fine mese anche l'apertura delle strutture pugliesi e sarde - sempre provvisorie- a Spinazzola
(Bt) e Capoterra (Ca). In Campania, in attesa che le Rems casertane e avellinesi vedano la luce, le Remsponte sono previste a Roccaromana e a Mondragone, il paese della rivolta degli immigrati del 2014. Va un
po' meglio in Sicilia, dove le Rems nel catanese e nel messinese sono aperte, e già quasi piene: il rischio è
«arrivare subito a saturazione, se non partono piani di recupero alternativi», avverte Nunziante Rosania,
direttore dell'ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto. STALKER E OMICIDI C'è un dato tecnico
che preoccupa il giudice Di Nicola: «È una riforma fatta di commi sparsi inseriti nei decreti legge, senza
modifiche nel codice e nella procedura penale, che continuano a prevedere la misura di sicurezza in Opg. Ma
se questi sono superati e le Rems non ci sono ancora, dove si sconta questa misura?». Bisogna poi capire
chi si prenderà cura sanitariamente di queste persone. «Se un soggetto è considerato pericoloso è perché
purtroppo esiste il rischio che commetta nuovamente gli stessi reati. Che nel 60% dei casi sono contro la
persona: stalking, aggressioni ripetute, tentativi reiterati di omicidio, spesso nei confronti di mogli e
compagne. Inutile, poi, disperarsi dei tanti femminicidi se non si assicura un percorso di cura efficace, vero, a
chi commette atti persecutori nei confronti delle donne». Twitter @giulianadevivo
LIGURIA Ha stipulato un accordo con Regione Lombardia perché questa ospiti gli internati liguri
Costo annuo
Le peggiori
547.000
312.500
240.000
180.000
115.000
114.000
160
24
10
Le migliori
183.750 VENETO A rischio commissariamento: è prevista una struttura a Nogara (Vr) entro 3 anni. Si discute
ancora sull'ubicazione delle "Rems intermedie" CALABRIA La Camera penale di Reggio Calabria ha chiesto
la nomina di un commissario ad acta: le due Rems previste nelle province di Cosenza e Catanzaro non sono
pronte ABRUZZO/MOLISE EMILIA ROMAGNA BASILICATA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
LOMBARDIA La Rems di Ripa Teatina (Ch) sarà pronta nel 2018: su quel terreno c'è un ecomostro ancora
da demolire. Ferma anche la "Pre-Rems" di Guardiagrele, su cui pende un ricorso al Tar dei cittadini
PIEMONTE La struttura di Bioglio (Biella) non è pronta, quella in provincia di Alessandria è bloccata dalle
proteste dei cittadini. Si vaglia l'ipotesi di spostare i 43 internati nell'ex ospedale Degli Infermi di Biella Aperte
le due Rems a Casale di Mezzani (Parma) e Bologna Inaugurata il 30 marzo la struttura di Pisticci (MT) Già
dal luglio scorso è attiva la residenza S. Isidoro a Bolzano Castiglione delle Stiviere (Mantova) era l'unica
struttura già gestita da personale sanitario Costo Costo Costo Costo Costo Costo posti letto
per saperne di più
Libri «Volti e maschere della pena. Opg e carcere duro, muri della pena e giustizia riparativa» di Franco
Corleone e Andrea Pugiotto (Ediesse); «Opg. Socialmente pericolosi» di Antonio Recupero (Round Robin)
Film «Lo stato della follia», di Francesco Cordio (2013): il racconto in prima persona di un attore, ex internato
in uno degli ospedali psichiatrici; «Qualcuno volò sul nido del cuculo» di Milos Forman (1975) con Jack
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Nicholson; «Ragazze interrotte» di James Mangold (1999) con Winona Ryder e Angelina Jolie Internet « w w
w . s a l u t e . g o v . it», sito del ministero della Salute, sezione dedicata al «Superamento degli Opg»
Gli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) chiusi dallo scorso 1° aprile: a Castiglione delle Stiviere, Montelupo
Fiorentino, Reggio Emilia, Aversa, Napoli e Barcellona Pozzo di Gotto
172
milioni
In euro, i fondi stanziati per passare «dalla contenzione alla cura» attraverso le Rems (Residenze per
l'esecuzione della misura di sicurezza)
60%
Percentuale dei reati contro la persona commessi dai detenuti negli Opg: stalking, aggressioni ripetute,
tentativi di omicidio, spesso nei confronti di mogli e compagne
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«Non ci sono controlli: così possono scappare i pazienti pericolosi »
Il perito psichiatrico del tribunale di Roma avverte: «La legge non prevede più obblighi di sorveglianza E molti
centri non sono adatti a curare i malati mentali»
GDeV
Asorpresa sono gli psichiatri ad avere le maggiori perplessità sulla chiusura degli ospedali psichiatrici
criminali.Il pericolo, dicono, è che le nuove residenze finiscano per essere dei piccoli manicomi sotto mentite
spoglie. Il professor Piero Rocchini, perito psichiatrico presso il tribunale di Roma, alle novità tecniche
introdotte dalle legge di recente ha dedicato una relazione. Professore, perché esiste questo rischio? «I
malati mentali gravi hanno bisogno di un iter di riabilitazione fatto di tecniche psicoterapiche e dell'inserimento
in un ambiente con attività strutturate: laboratori di teatro, pittura, sartoria, falegnameria. Non si tratta,
banalmente, di "farli lavorare", ma di far recuperare loro, attraverso queste abilità, il contatto diretto con la
realtà. È quello che si fa a Castiglione delle Stiviere, ma questo non sarà mai possibile nelle Rems, proprio
perché sono piccole. Alcuni dei centri aperti nel Lazio sono dei mini pronto soccorso psichiatrici: adatti alle
urgenze, non al percorso di lungo periodo». Quindi è un problema di spazi? «Non è solo questo. Nessuno ha
sollevato questo problema finora ma c'è una percentuale di appartenenti alla criminalità organizzata che,
sfruttando perizie false di medici conniventi, è riuscita ad ottenere l'infermità o seminfermità mentale. Un caso
noto è quello di Michele Senese 'o pazzo (il camorrista napoletano oggi al carcere duro per i suoi legami con
Massimo Carminati emersi nell'inchiesta su Mafia Capitale, ma che in passato ha più volte ottenuto
proscioglimenti o domiciliari in clinica per asserite infermità mentali, ndr ), ed è ovvio che questo fenomeno
tenderà ad aumentare perché i controlli nelle Rems saranno molto più blandi, e fuggire molto più facile». Un
gruppo di 64 psichiatri del dipartimento di salute mentale di Bologna ha scritto una lettera al ministro Lorenzin
proprio sul tema sicurezza... «Sì, appunto, perché il controllo non è prefissato per legge ma affidato ad
accordi che le strutture stipulano con questura e polizia locali». La nuova legge però mette fine alla stortura
del cosiddetto «ergastolo bianco», cioè la possibilità di prolungare di continuo la misura di sicurezza: l'effetto
era che il malato restava internato per decenni, spesso a vita . «La norma prevede che il malato resti nella
Rems per un tempo pari al massimo della pena prevista per il reato che ha commesso. Questa previsione
però è un controsenso rispetto agli obiettivi di cura proclamati dalla legge stessa, perché vuole dire prefissare
l'uscita del malato con un calcolo per legge, che prescinde totalmente dall'iter terapeutico e dalla sua
valutazione. Faccio notare che, purtroppo, esiste una percentuale - seppur piccola, pari a circa l'8% - di malati
cronici, che nonostante le cure più avanzate rispondono con un aggravamento costante. Infatti in questi anni
ci sono stati pazienti usciti e poi rientrati in Opg, compreso quello di Castiglione delle Stiviere, proprio per il
fallimento di misure alternative di sicurezza». In ogni caso, l'obiettivo culturale e politico del legislatore è il
reinserimento sociale dei pazienti: farli uscire gradualmente dalle Rems con dei percorsi terapeutici
personalizzati... «Anche su questo fronte i problemi aperti sono più complessi di quanto possa sembrare: tra i
pazienti che saranno dimessi ve ne sono alcuni appartenenti a tipologie di malattie penso al
tossicodipendente psicotico - che non sono trattate dai dipartimenti di salute mentale delle Asl, ma dai Sert.
Quindi, in generale, si pone un problema di organico, considerando che i dipartimenti sono già sottostimati: a
Roma il Tuscolano serve già un bacino di 400mila abitanti. Poi c'è un'altra questione, tecnica». Quale? «Le
nuove maglie della legge restringono troppo il raggio d'azione dello psichiatra sui pazienti dimessi: si limita
tutto al Tso (trattamento sanitario obbligatorio, ndr ), che peraltro va fatto nei centri di diagnosi ospedalieri.
Vuol dire che lo psichiatra che opera sul territorio può intervenire solo in caso di "pericolo in atto", oppure se
chiamato dal 118 per una "necessità terapeutica"». "I mafiosi ora usano falsi certificati per avere l'infermità
mentale Le scorciatoie Il nostro potere d'intervento su chi esce è ridotto alle emergenze Rischio sociale L'iter
di recupero è sempre complesso Non basta solo farli lavorare Sfida difficile
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L'ALLARME DELL'ESPERTO
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Pag. 1
tiratura:100000
Pediatri, riforma contro i bambini?
Ferruccio Sansa
In due settimane due proteste che riguardano entrambe i bambini. Prima la scuola, domani i pediatri. Forse si
pensa poco al futuro. Forse è più facile fare le riforme sulla pelle di chi non ha voce e non vota. » pag 18 con
articoli di Tosa pag. 12 Fanno un po ' paura e insieme rassicurano. I pediatri. Ognuno ricorda il proprio: la
voce tonante che all ' arrivo ti faceva venire una voglia fisica di scappare. Poi quel maledetto cucchiaio in
gola. L ' odore di alcol e magari la puntura. Le manone sulla tua schiena a sentire i polmoni e il timore che
trovasse qualcosa, il male, anche se non ne sapevi esattamente il significato. Infine la mamma che ritrovava il
sorriso, e il timore che si scioglieva in sollievo. La febbre che da brivido si trasformava in tepore. Il pediatra
che per consolazione con lo stetoscopio ti faceva ascoltare quei battiti misteriosi: il tuo cuore. Tutti li
ricordiamo. Riconosceremmo tra mille la loro calligrafia, quella con cui ci prescrivevano alla fine sciroppo o
punture. I pediatri non sono soltanto i nostri primi medici. Ci aiutano a cercare un senso a parole che
dovremo affrontare durante tutta l ' esistenza: malattia, speranza, guarigione. Perfino consolazione, ma
diversa da quella del padre e della madre. E poi c ' è quell ' affidare il proprio corpo a un estraneo, la scoperta
della fiducia. Domani i pediatri di famiglia scioperano. Sostengono che il rinnovo del contratto nazionale mette
in discussione proprio quel rapporto fondamentale di fiducia tra il medico e il loro assistito. Ancora più delicato
quando il paziente è un bambino. Sarà più difficile, dicono, scegliere il medico cui affidare i nostri figli. Curarli
rischia di diventare una roulette. Non solo: dal 2020, per colpa delle crisi, rischiano di formarsi ogni anno
soltanto duecento specialisti (ne servirebbero il doppio). Eppure quasi nessuno in Italia parla della protesta,
come fosse il capriccio di una categoria che difende i propri privilegi. Chissà, magari perché i pediatri di
famiglia sono soltanto 7.800 e portano pochi voti. Questo segnale dovrebbe preoccuparci quanto le
conseguenze della riforma: non sappiamo più misurare la dignità e l ' importanza delle persone e del ruolo
che hanno nella società. Per valutarle ci affidiamo al reddito, alla fama. Magari al potere. Ma poche
professioni sono più delicate del pediatra. Pensate soltanto alla responsabilità di avere tra le mani una vita
così piccola, all ' importanza di aggiornarsi, di saper ascoltare e scegliere le terapie giuste. Alla delicatezza di
dare risposte ai genitori, al peso di comunicare le diagnosi dolorose. In due settimane due proteste che
riguardano entrambe i bambini. Prima la scuola, domani i pediatri. Forse si pensa poco al futuro. Forse è più
facile fare le riforme sulla pelle di chi non ha voce e non vota.
Foto: il Fatto Quotidiano del lunedì a cura di Ferruccio Sansa con Alessandro Ferrucci, Emiliano Liuzzi, Paola
Porciello Progetto grafico Paolo Residori Grafica Fabio Corsi
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EDITORIALE Domani sciopero per il nuovo contratto
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tiratura:100000
Il pediatra che non teme le burrasche
Lorenzo Tosa
Quattro volte a settimana, s'imbarca a bordo dell'aliscafo e raggiunge gli unici tre ambulatori in servizio per le
sette isole dell'Eolie. Prima fermata: Vulcano, 350 abitanti mal contati e un ricordo sbiadito di Anna Magnani,
che nel 1950 girò qui l'omonimo film di William Dieterle per fare un dispetto a Roberto Rossellini, che l'aveva
appena tradita - e non solo per finzione - con Ingrid Bergman. SONO PASSATI 65 ANNI , sembrano tre
secoli. Il neo-realismo oggi lo trovi nel 14enne in shock anafilattico salvato dal pediatra a Lipari (l'unico, oltre a
Rando) nel marzo scorso. Nella mamma di Stromboli che, a gennaio, ha inviato su Whats App a un'amica
pediatra la registrazione del respiro del figlio piccolo affetto da bronchite. Tanto è bastato alla dottoressa
Delia Russo per intuire il problema e indicare una cura. In breve la sua storia fa il giro d'Italia e il telefono
comincia a squillare. "Quel giorno - racconta Delia - mi hanno chiamato tutte le testate nazionali, Le Iene ,
persino Barbara D'Urso. Tutti volevano sapere, conoscere i dettagli". E, insieme all'improvvisa notorietà, è
arrivata anche qualche critica per quella diagnosi digitale poco ortodossa. "In qualunque altra situazione le
avrei consigliato di correre in ospedale - ricorda Russo - Ma a Stromboli esiste solo una guardia medica e
nessun pediatra. Per fortuna è andato tutto bene, altrimenti mi avrebbero massacrata". Lontano dai riflettori,
sono decine le piccole, grandi, emergenze che il dottor Rando si ritrova a fronteggiare tutti i giorni. Qui anche
curare un raffreddore può diventare un'impresa. "Per questo il rapporto di fiducia tra il medico e le famiglie è
così forte. I genitori conoscono gli enormi sacrifici che deve fare il dottore per essere sempre Sarà
suggestione. Eppure ti pare di sentirlo, il rumore delle onde, quando il dottor Rando risponde al telefono, a
bordo dell'aliscafo diretto a Lipari. Ad attenderlo ci sono decine di bambini, mamme, a volte qualche papà,
venuti dagli scogli più remoti delle isole Eolie. Stromboli, Alicudi, Filicudi, Panarea. Un grumo di roccia
vulcanica e case bianche in cui il pediatra non esiste. Se tuo figlio ha un problema, l'unica soluzione è
metterti in mare, molto presto, e chiedere di Francesco Rando, che da queste parti è semplicemente "il
pediatra". L'unico che conoscono, insieme ad un collega con cui presta servizio a rotazione per tutto
l'arcipelago. In 25 anni di servizio non c'è un bambino eoliano che, prima o dopo, non sia passato da lui, per
una febbre, un vaccino, un controllo. O anche solo per sentire una voce amica. Questa mattina, davanti al
suo ambulatorio, c'è il solito codazzo di famiglie in religiosa attesa. Alcuni sono lì da ore, ma nessuno si
lamenta. Se scegli di vivere su un'isola, lo sai. Il concetto di tempo è diverso rispetto al continente. "Immagina
di fare una visita medica in città, il traffico, le code, l'attesa, e moltiplica tutto per tre" traduce una mamma
isolana, ed hai il sospetto che sia stata ottimista. Alle 10.20 arriva il pediatra. Ha giusto una decina di minuti
per parlare, prima di cominciare il suo giro quotidiano di visite. "Qui siamo in prima linea. Cerchiamo di
seguire e curare il maggior numero di bambini, ma non è facile. Per fare il pediatra, in queste condizioni,
bisogna sapersi adattare a orari e disagi di ogni tipo, oltre ad avere una certa vocazione al sacrificio che è
vitale per garantire la continuità assistenziale". Rando vive e ha lo studio a Messina. presente, perché lo
vivono quotidianamente sulla loro pelle". Il viaggio del dottor Rando prosegue verso Lipari. Se abiti a
Stromboli o a Panarea, è il posto più "vicino" dove far visitare tuo figlio. Un'odissea che per gli strombolani
può durare anche una giornata. "Significa partire alle 7 del mattino racconta Carolina, una mamma - Solo per
arrivare a Lipari ci vuole un'ora e mezza. Dopo una coda interminabile, se tutto va bene, alle 12 sei fuori. Ma
il primo aliscafo ritorna indietro solo alle 14.30 e non sei a casa prima del pomeriggio tardi. S'immagini tutto
questo in inverno, col mare mosso e un bambino malato". Rando questa storia l'ha sentita raccontare chissà
quante volte, e ora si sta organizzando per raggiungere le isole più lontane almeno una volta al mese.
Sembra la vita di un missionario, e invece è solo un "servizio che siamo tenuti a garantire, come in qualsiasi
altro posto". Ci sarà anche domani, mentre i colleghi di tutta Italia sciopereranno per manifestare contro il
rinnovo dell'accordo collettivo nazionale che rischia di cancellare la libertà dei pazienti di scegliersi il proprio
pediatra di fiducia. "Condivido totalmente le ragioni dello sciopero - dice - ma la mia presenza in ambulatorio
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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Curare i bambini delle Eolie
18/05/2015
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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sarà garantita regolarmente. Qui è troppo importante esserci". Dieci chilometri di onde più in là e sei a Salina.
Altro set, altro capolavoro: Il postino di Massimo Troisi. E certi fondali trasparenti di sassi e sabbia che
d'estate accecano, se li osservi dalla barca. "QUANDO LA SPIEGHI , la poesia diventa banale" diceva, in una
scena del film, Philippe Noiret alias Pablo Neruda. Il fatto è che anche al paradiso, prima o poi, ci fai il callo.
"Dopo decenni trascorsi avanti e indietro per queste isole, finisce che non ci fai più caso. Ti dimentichi della
bellezza che hai intorno. Sei lì solo per fare il tuo lavoro, e per farlo bene - confessa Rando - Quello a cui non
ci si abitua mai è lo sguardo pieno di gratitudine della mamma a cui hai appena risolto un problema di salute
importante". In sottofondo si sente il vociare di decine di bambini in coda. "Ora mi scusi, la devo proprio
lasciare. Mi stanno reclamando...". La poesia, ancora questa volta, può aspettare.
Aiuto via mare
A Stromboli, Salina, Alicudi, Filicudi,
Panarea e Vulcano il dottore per i bambini non esiste. Se tuo figlio ha un problema, l ' unica soluzione è
chiamare Messina e chiedere di Francesco Rando: lui da 25 anni prende l ' aliscafo e fa il giro quattro volte la
settimana
Domanilosciopero
Martedì i pediatri si fermeranno
per la prima volta dopo anni per manifestare contro il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale. Rando, però,
non si fermerà: " Non posso permettermelo, qui è troppo importante esserci. Non posso saltare manco un
giorno "
Chi è STETOSCOPIO E ALISCAFO Il dottor Francesco Rando vive e ha lo studio di pediatra a Messina. Ma
quattro volte la settimana s'imbarca a bordo dell'aliscafo e raggiunge gli unici tre ambulatori in servizio per le
sette isole Eolie. Sarà costretto a lavorare anche domani per non lasciare soli i suoi pazienti. Intanto in tutta
Italia i colleghi sciopereranno contro il nuovo contratto previsto dal gove r n o.
Foto: L ' interno di un ospedale: domani scioperano i pediatri in tutta Italia
18/05/2015
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La " bella sorpresa " del Governo: il medico diventa una roulette
Lo. To.
Più che un medico, un amico. Un punto di riferimento quotidiano. Questo sono stati per 37 anni i pediatri di
famiglia. Domani potrebbe non essere più così, se dovesse essere approvata la linea della Sisac e del
Ministero della Sanità, pronti a rivoluzionare il ruolo clinico, giuridico e organizzativo dei "dottori dei bambini".
Le lancette corrono veloci. L'accordo collettivo nazionale dei medici di base è fermo al 2011 e a breve dovrà
essere rinnovato. Già, ma in che modo? In ballo c'è l'essenza stessa dell'assistenza pediatrica, la cosiddetta
"libera scelta": il diritto delle famiglie - sancito dalla legge 883 del 1978 di decidere a quale medico affidare le
cure dei propri figli fino ai 14 anni. È questa la novità che più salta agli occhi tra le decine contenute nella
bozza del nuovo ACN, che punta su nuove forme di aggregazione strutturata. Tradotto: "Se suo figlio sta
male, sarà curato dal medico di turno in quel momento. Chi trova, trova... spiega Giovanni Semprini, pediatra
genovese - Salta del tutto il rapporto fiduciario e individuale tra dottore e paziente. Si spersonalizza una figura
che oggi segue, passo dopo passo, la crescita fisica ed emotiva del bambino". Per questo domani buona
parte dei 7.800 pediatri di famiglia italiani incroceranno le braccia dalle 8 alle 20, uniti con i medici di famiglia
contro una manovra che Giampietro Chiamenti - presidente della Fimp (Federazione Italiani Medici Pediatri) ha definito "un cambiamento epocale". "Siamo di fronte a un maldestro e pericoloso tentativo di rivoluzione
con cui si vuole uniformare il modello assistenziale della pediatria di famiglia a quello della medicina
generale. In questo modo l'assistenza sarà erogata indifferentemente da pediatri diversi, non solo per
l'emergenze ma anche nella routine di tutti i giorni". Ad essere messa in discussione è l'indipendenza stessa
dei pediatri di famiglia, che rischiano di trasformarsi in semplici dipendenti delle aziende sanitarie ragionali. Le
prossime settimane saranno caldissime e forse decisive, all'interno di una partita che si gioca su più tavoli e spesso - con regole diverse. "Il nuovo ACN, così come è stato pensato - fa sapere la Fimp - accentuerà la
diversità assistenziale fornita dalle varie regioni, aumentando il divario tra quelle sane e quelle in difficoltà, a
tutto discapito dei pazienti". Solo il capriccio di qualche legislatore? Non proprio. In realtà, il problema esiste e
ha radici lontane. A partire dalla formazione. Le borse di studio per gli specializzandi in pochi anni si sono
quasi dimezzate, sempre meno i pediatri prodotti dalle università. Con numeri da allarme rosso: in seguito
agli ultimi tagli all'istruzione, si calcola che, a partire dal 2020, si formeranno ogni anno circa 200 pediatri,
contro i 300-400 necessari. Secondo la Sisac, l'unica via d'uscita è aggregare, associare, fare rete, anche
attraverso forme telematiche di trasmissione dei dati. "Ma non basta accedere alla cartella clinica in rete per
avere un quadro completo della situazione - conclude Chiamenti - Qualunque medico può curare una
tonsillite. Il pediatra deve conoscere in profondità la storia del bambino, i rapporti relazionali, gli eventuali
disturbi dell'infanzia e qualunque elemento possa aiutare le famiglie nel difficile compito di essere genitori".
Foto: Una pediatra cura un bambino Ansa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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IL PEDIATRA FONDATA SUL LAVORO
18/05/2015
Pag. 15
diffusione:125215
tiratura:224026
Ebola a Sassari, rischiata l'epidemia: «Analisi in laboratorio non sicuro»
Il caso di Ebola manifestatosi a Sassari (un infermiere volontario rientrato dall'Africa col virus) poteva avere
conseguenze catastrofiche. Mente il paziente migliora grazie alle cure, emergono dettagli inquietanti riguardo
la gestione dell'emergenza da parte del sistema sanitario sardo. Mariangela Campus, segretario territoriale
della Federazione sindacati autonomi, denuncia una serie di irregolarità: «Mancano i kit di trasporto chiuso
dei campioni infetti previsti nelle linee guida del ministero; è stata contaminata la centrifuga del macchinario
d'analisi; non erano presenti dispositivi di protezione individuali; il laboratorio di analisi si presume sia di livello
2, dal momento che non vengono processati neppure i campioni di virus Bk che rientrano nel livello 3, mentre
Ebola è di livello TlsB4».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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DENUNCIA DEI SINDACATI
18/05/2015
Pag. 14 N.18 - 18 maggio 2015
diffusione:581000
Biotech, i record paralleli a Londra e al Nasdaq la "firma" è sempre la
stessa
L'ITALIANO GABRIELE CERRONE È IL FONDATORE SIA DI TIZIANA LIFE CHE DI TROVAGENE,
PROTAGONISTE DI DUE FRA LE PIÙ CLAMOROSE IMPENNATE IN BORSA DELL'ANNO: MA LA
RICERCA È FATTA A MILANO
Eugenio Occorsio
Due notizie da un lato all'altro dell'oceano hanno scosso la settimana scorsa il settore biotech sulle Borse di
Londra a New York. La Tiziana Life Sciences, quotata al London Stock Exchange, ha comunicato che sta per
avviare la fase 2 per un innovativo farmaco contro il tumore al seno, e il titolo è schizzato da 100 a 148
pence, dopo che già era salito vertiginosamente nelle settimane precedenti. Collocato nell'aprile 2014 a 12
pence, ancora nel febbraio 2015 ne valeva 44: ha registrato la miglior performance dell'intera borsa britannica
per la prima parte dell'anno. Spostiamoci sul Nasdaq: qui la compagnia biotech si chiama Trovagene, ed è
giunta ad una svolta nella sua ricerca per un kit di analisi in grado di diagnosticare il tumore dall'esame delle
urine senza bisogno di biopsia. Entro pochi mesi il kit sarà in commercio e sembra addirittura che sarà più
preciso dell'esame tradizionale perché l'analisi abbraccia l'intero organismo e non un singolo organo. Intanto
il titolo è partito a razzo: dai 5 dollari dell'inizio di marzo (e dai 3 dell'agosto 2014) è già arrivato a 12, e anche
qui si tratta di uno dei maggiori scatti di mercato dell'anno. La cosa interessante per noi italiani è che è
italiano il creatore di entrambe queste società oltre che di diverse altre sempre nel biotech: Gabriele Cerrone,
operativo da 23 anni tra New York e Londra, Mba alla Nyu, una solida gavetta dietro le spalle e un oggettivo
senso degli affari nel settore. Cerrone appena possibile cerca di mettere il suo "tocco di Mida" al servizio della
ricerca scientifica italiana. «Tiziana Life sta sviluppando un test diagnostico per il tumore al seno con l'equipe
dell'Istituto europeo oncologico di Milano fondato da Umberto Veronesi. Ha poi firmato un accordo con il
Nerviano medical center sempre di Milano per un farmaco contro lo stesso tumore che ora stiamo
sviluppando. Tutte le mie aziende hanno tratto sempre enormi vantaggi dalla collaborazione con centri medici
del nostro Paese». Quanto a Trovagene, è membro dello scientific board Alberto Bardelli, ricercatore
all'Istituto dei tumori di Candiolo (Torino) celebre per aver scoperto il cosiddetto test di Kras nel sangue, che
commenta: «La liquid biopsy è un campo promettente e rivoluzionario sia in sede di diagnosi che di scelta
della terapia più appropriata. I tumori rilasciano del dna nel sangue e da esso si ricavano informazioni
fondamentali». L'ultima avventura di Cerrone si chiama Rasna Therapeutics, azienda fondata stavolta proprio
in Italia, che mette sotto un unico tetto di ricerca lo stesso Ieo e poi medici, chimici e biologi di prestigio come
Brunangelo Falini e Roberto Pellicciari, lo scienziato dell'Intercept che produce farmaci epatici molto
importanti. Si aggiungono ad altri due ricercatori di prestigio come Riccardo Della Favera, appena cooptato
dalla National academy of science americani, e Napoleone Ferrara che già ne faceva parte. «Il focus di
Rasna - spiega Cerrone - è la lotta alla leucemia nelle sue varie forme. Con lo Ieo abbiamo iniziato a lavorare
per accelerare lo sviluppo di due serie di inibitori LSD1 per il trattamento di alcune leucemie finora senza cura
specifica. La Rasna sponsorizzerà due anni di ricerca del team dello Ieo coordinato dal professor Pier
Giuseppe Pelicci. I termini dell'accordo di licenza prevedono un finanziamento da parte di Rasna per 4 milioni
di euro, soggetto al raggiungimento di una serie di pietre miliari, il tutto con l'obiettivo di raggiungere al più
presto la fase dei test clinici per i nuovi farmaci anti-leucemia». S.DI MEO
Foto: L'imprenditore italiano Gabriele Cerrone: sta finanziando importanti studi biotecnologici in Italia con le
sue società a Londra e New York
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[ IL PERSONAGGIO ]
18/05/2015
Pag. 61 N.18 - 18 maggio 2015
diffusione:581000
Pinocchio col tablet dai bimbi in ospedale
INTITOLATO AL PERSONAGGIO DI COLLODI UN PROGETTO SOSTENUTO DA DIASORIN. I DOCENTI
UTILIZZERANNO LA TECNOLOGIA PER FARE LEZIONI DI PERSONA E A DISTANZA AGLI STUDENTI
ASSENTI PERCHÉ RICOVERATI
(st.a.)
Milano Tablet e tecnologia per aiutare i bambini piemontesi a studiare durante un lungo ricovero in ospedale.
É questo il cuore del progetto, sostenuto anche da DiaSorin, multinazionale italiana della diagnostica in vitro.
Un'iniziativa che porta il nome del personaggio partorito dalla fantasia dello scrittore Carlo Collodi: Pinocchio.
«La distanza dalla famiglia e dagli amici, la difficoltà della terapia in un nuovo ambiente, fanno sentire spesso
i giovani pazienti soli e confusi - spiegano dall'azienda - Queste sensazioni diventano un grande ostacolo al
proseguimento degli studi e di una vita normale». Proprio come Pinocchio, il bambino in ospedale si trova
immerso in una nuova esperienza e in un mondo poco conosciuto. Così rischia di perdere motivazione e
voglia di studiare. Adesso, attraverso i tablet, gli studenti ricoverati avranno la possibilità di restare più in
contatto con la vita di sempre. Anche se molte lezioni saranno tenute da insegnanti scelti ad hoc per andare a
trovare i pazienti in ospedale, questi potranno collegarsi anche con gli insegnanti della propria classe. Si
parte già dal prossimo anno scolastico. I docenti utilizzeranno le nuove tecnologie fornite per poter fare in
tempo reale le lezioni sia di persona, che a distanza. I corsi in ospedale saranno tenuti da quattro insegnanti,
due dei quali provengono dalle scuole medie di Torino, mentre gli altri arrivano uno da Cuneo e l'altro da Asti,
e sono abilitati all'insegnamento nelle scuole elementari fino alle scuole superiori. Grazie ai tablet, agli
studenti ricoverati sarà anche consentito, al di fuori degli orari di visita, di collegarsi in videochiamata con le
proprie famiglie. A ideare Progetto Pinocchio è stato il Comitato Rotariano Promotore del Salone
Internazionale del Libro, in collaborazione con l'Istituto Peyron di Torino. DiaSorin sosterrà anche
economicamente l'iniziativa: nei prossimi tre anni acquisterà e distribuirà i tablet che consentiranno uno studio
interattivo.
Foto: Nella foto qui sopra Carlo Rosa amm. delegato di Diasorin
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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[ PIEMONTE ]
18/05/2015
Pag. 32 N.18 - 18 maggio 2015
Dichiarazioni Modello Unico e 730: il risparmio va a braccetto con la salute
Gli ultimi chiarimenti del Fisco: sì ai biologi nutrizionisti, no agli osteopati
DOMENICO LACQUANITI
Sedici milioni di dichiarazioni dei redditi, sui 40 milioni di modelli che vengono presentati ogni anno,
contengono tra gli oneri detraibili al 19% almeno una spesa sanitaria. Quasi un modello su due.
Complessivamente il totale degli oneri detraibili ammonta a 27,2 miliardi e il 57% deriva da spese per la
salute.
E questo spiega perché, sollecitata da Caf e Ordini professionali a pronunciarsi su questioni interpretative,
con la circolare n. 17/E del 24 aprile scorso l'Agenzia delle Entrate torna a dettare novità e preziosi
chiarimenti in materia di spese sanitarie. Prima di vederli ricordiamo che in edicola potete trovare la guida
«TuttoFisco 2015». Un manuale pratico, redatto dal pool di esperti di Corriere Economia, che contiene molti
consigli utili per sfruttare al massimo le spese taglia tasse, quelle che consentono di ridurre il conto del Fisco.
Terapie
Acquisito il parere del ministero della Salute, l'Agenzia delle Entrate ha precisato che il diploma di
massofisioterapista, conseguito entro il 17 marzo 1999 con formazione triennale, equivale al titolo
universitario che abilita all'esercizio della professione di fisioterapista. Pertanto, sono detraibili le spese per le
prestazioni effettuate dai massofisioterapisti in possesso del diploma, anche senza la specifica prescrizione
del medico. Le stesse regole sono applicate da tempo ai fisioterapisti.
Procreazione
Anche in questo caso, e non potrebbe essere altrimenti, è il ministero della Salute a «tirare la volata» alle
decisioni dell'Agenzia delle Entrate. Nel quadro della legge 40 del 2004, mirata a favorire la soluzione dei
problemi riproduttivi indotti da sterilità o infertilità umana, il congelamento degli ovociti viene considerato
finalizzato alla cura e alla prevenzione a tutela della salute della donna. Questo è previsto nei casi in cui è a
rischio la fertilità, a causa di patologie tumorali, chemioterapia e radioterapia, patologie autoimmuni,
urologiche e ginecologiche. Il trattamento di crioconservazione degli ovociti deve essere eseguito solo presso
le strutture autorizzate, iscritte nell'apposito registro nazionale del l'Istituto superiore di sanità. Le spese
sostenute per questa metodologia vengono ammesse tra quelle sanitarie per cui compete la detrazione del
19%.
Trasporto disabili
Richiesto il parere circa la detraibilità dei contributi versati volontariamente ad una Onlus per il trasporto dei
disabili, che necessitano di cure mediche periodiche, l'Agenzia delle Entrate si è espressa favorevolmente,
ribadendo però che la Onlus deve emettere la relativa fattura. Restando in tema di detrazioni in favore delle
persone disabili, nella medesima circolare l'Agenzia ribadisce che il beneficio compete anche per le spese di
riparazione dei veicoli acquistati per i portatori di handicap, fermo restando, però, che non può essere
«sforato» l'importo massimo detraibile ogni quattro anni per l'acquisto del veicolo e per le riparazioni
straordinarie, fissato a 18.076 euro.
Altre cure
Nemmeno un anno fa, peraltro, l'Agenzia delle Entrate aveva dettato altre importanti precisazioni in merito al
trattamento fiscale di alcune spese sanitarie. Le ricordiamo:
1) non sono detraibili le spese sostenute per cure prestate da osteopati (la professione non è riconosciuta tra
quelle sanitarie);
2) sconto del 19% ammesso per le spese sostenute per visite nutrizionali, con successivo rilascio di diete
alimentari personalizzate, eseguite da biologi.
Le regole di sempre
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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Guide Ancora in edicola «TuttoFisco 2015»: tanti consigli utili per ridurre il peso dell'Irpef
18/05/2015
Pag. 32 N.18 - 18 maggio 2015
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/05/2015
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Novità e interpretazioni a parte, restano valide le regole di sempre: deve trattarsi di spese sostenute nell'anno
d'imposta per cui si presenta la dichiarazione (e quindi nel 2014), nell'interesse proprio e degli eventuali
familiari a carico, e non vi sono tetti di spesa da rispettare. Resta inteso che il beneficio della detrazione
compete per la parte di spesa eccedente la franchigia complessiva di 129 euro.
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VITA IN FARMACIA
3 articoli
18/05/2015
Pag. 5 Ed. Bologna
diffusione:165207
tiratura:206221
Donna aggredita da due rapinatorie presa a sprangate in testa alla fermata
del bus
UNA DONNA ucraina di 61 anni è stata vittima l'altra sera di una brutale aggressione a una fermata del bus.
L'agguato, verosimilmente a scopo di rapina, poteva avere conseguenze tragiche e la donna, ricoverata in
ospedale, ha una prognosi di 30 giorni. A dare l'allarme al 113, sabato poco prima di mezzanotte, è stata
un'amica dell'ucraina, una connazionale di 48 anni, che era insieme a lei. Le due amiche, entrambe residenti
in città, stavano rientrando a casa dopo una serata trascorsa con amici, e si trovavano alla fermata della Tper
Croce di Camaldoli', all'altezza del civico 38 di via Toscana. L'amica della ferita ha riferito di avere visto due
giovani di corporatura media dall'altra parte della strada, che si apprestavano ad attraversare. Dopo di che si
è distratta e, quando si è girata di nuovo, ha visto l'amica a terra a pochi passi da lei e i due che si
allontanavano precipitosamente. Uno dei malviventi, nella fuga, è caduto perdendo una leva di metallo, usata
in precedenza come oggetto contundente per colpire la sessantunenne alla testa. L'arnese è stato poi
ritrovato dalla polizia. L'aggredita, cadendo a terra, si è anche fratturata tre costole e ha perso i sensi, ma la
borsetta a cui miravano i rapinatori le è rimasta attaccata al braccio e gli aggressori sono scappati a mani
vuote. L'amica ha chiamato i soccorsi e la ferita è stata portata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale
Sant'Orsola. La testimone non è ruscita a fornire descrizioni precise dei malviventi, ma la telecamera di una
vicina farmacia potrebbe avere ripreso almeno in parte la scena. Enrico Barbetti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/05/2015
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VIA TOSCANA FERITA UNA SESSANTUNENNE. I MALVIVENTI MIRAVANO ALLA BORSETTA
18/05/2015
Pag. 6 Ed. Rovigo
diffusione:165207
tiratura:206221
OGGI È LA GIORNATA mondiale dell'ipertensione. Il centro accreditato dell'Ulss 18 aderisce alla
manifestazione ed effettua visite gratuite. Oggi, dalle 10,30 alle 13, nella hall dell'ospedale, i medici
dell'azienda assieme a volontari della Croce Rossa Italiana misureranno in modo gratuito la pressione
arteriosa ai passanti. Ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari dovute alla pressione alta 280.000
persone in Italia, ma il problema sembra essere vissuto con indifferenza dalla maggior parte della
popolazione. Sarà possibile eseguire la misurazione dei valori pressori, senza necessità di impegnativa,
anche negli ambulatori, i centri accreditati dalla Siia e nelle farmacie aderenti all'iniziativa.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/05/2015
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Visite gratis in ospedale E' il giorno della pressione
18/05/2015
Pag. 2 Ed. Milano
diffusione:69063
tiratura:107480
Nuovi uffici, il Salvini si completa
GARBAGNATE MILANESE IL NUOVO ospedale «Guido Salvini» è sempre più una realtà. Di settimana in
settimana, rispettando le «tabelle di marcia» sono sempre di più i servizi trasferiti dal vecchio al nuovo
nosocomio. Da oggi, anche la Direzione Medica di Presidio, l'Ufficio Cartelle Cliniche ed il Servizio
Infermieristico, saranno operativi nella nuova e moderna struttura, sorta a fianco di quella storica,
nell'immenso verde delle Groane. GLI UFFICI si trovano al primo piano ed il trasloco, iniziato il 14 maggio si
concluderà ieri. I numeri telefonici della nuova sede rimarranno gli stessi. Da oggi, per mantenere un
collegamento tra il vecchio ed il nuovo ospedale, verrà mantenuto aperto presso l'attuale Direzione Medica di
Presidio - sito nel vecchio ospedale dalle 9 alle 12,30 dal lunedì al venerdì, una postazione dove saranno
presenti un operatore della Direzione Medica, uno dell'Ufficio Cartelle Cliniche e uno del Servizio
Infermieristico. Nel nuovo «Salvini», oltre a tutti gli uffici amministrativi, tecnico e le direzioni generale,
amministrativa e sanitaria d'azienda, sono già aperti il centro unico di prenotazione, tutti gli ambulatori, il
centro prelievo per le analisi e le palestre di fisioterapia. Saranno trasferiti la radiologia, il servizio di
endoscopia, il pronto soccorso e per il 15 giugno anche i reparti di degenza. I posti letto sono circa 500 ed i
parcheggi auto oltre mille. Nella nuova struttura, oltre al punto ristoro, già aperto, lungo la «man street» ci
saranno anche quattro negozi ed una banca. Giulio Dotto
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/05/2015
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GARBAGNATE DA OGGI È PIÙ OPERATIVO IL NUOVO OSPEDALE
PROFESSIONI
2 articoli
18/05/2015
Pag. 43
diffusione:619980
tiratura:779916
Le eccellenze industriali dietro alle promozioni «a sorpresa»
Dario Di Vico
Si può dire che dietro le promozioni a sorpresa in serie A di piccoli club come Carpi e Frosinone c'è (anche)
un mutamento della mappa economica delle eccellenze industriali? Per la cittadina emiliana lo abbiamo già
scritto: l'exploit della squadra di calcio è direttamente legato all'effervescenza di un'imprenditoria
dell'abbigliamento che ha saputo replicare addirittura il modello Zara. Proprietario e presidente sono, infatti,
due industriali del pronto moda, Stefano Bonacini e Claudio Cajumi. Per quanto riguarda il caso laziale il
legame tra modelli economici territoriali e successi calcistici non è diretto ma c'è. Il presidente del Frosinone,
Maurizio Stirpe, è anche il numero uno della Confindustria regionale e controlla una multinazionale tascabile
(con stabilimenti all'estero e circa 2.500 dipendenti) che opera nel settore della componentistica per l'auto e
gli elettrodomestici.
Il fenomeno relativamente nuovo, e ancora sottovalutato in loco, è legato però all'affermarsi di Frosinone
come polo farmaceutico d'avanguardia. Ai primi di marzo commentando i dati Farmindustria sull'andamento
delle esportazioni nel 2014 Il Sole 24 Ore titolava «Frosinone sorpassa Milano» con un riferimento al +26% di
vendite all'estero di farmaci prodotti nella provincia laziale a fronte di un +3% di Milano. La performance
frusinate fa parte di un più generale boom della farmaceutica italiana che ha scalato posizioni su posizioni e
ha fatto dell'Italia il secondo produttore dell'Unione europea. La novità non è stata ancora metabolizzata dal
territorio la cui narrazione produttiva resta pigramente ancorata ai fasti prima e alle disillusioni poi della Cassa
del Mezzogiorno. Così si finisce più per sottolineare i dati - a volte allarmanti - delle ore di cassa integrazione
che il sorpasso nell'export di farmaci.
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 18/05/2015
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I casi di Carpi e Frosinone
18/05/2015
Pag. 29
diffusione:15000
tiratura:15000
Le adesioni sono riservate ai prodotti nuovi lanciati nel mercato italiano tra gennaio 2014 e ottobre 2015, a
esclusione dei vini e dei farmaci con obbligo di ricetta medica marketing e Innovazione Italia ha già riacceso i
motori organizzativi per l'edizione 2016 di Eletto Prodotto dell'Anno. Sono infatti aperte le iscrizioni al
prestigioso premio all'innovazione dedicato ai prodotti lanciati nel mercato italiano basato unicamente sul voto
dei consumatori. Le adesioni sono riservate ai prodotti nuovi lanciati nel mercato italiano tra gennaio 2014 e
ottobre 2015, a esclusione dei vini e dei farmaci con obbligo di ricetta medica, e i vincitori potranno avvalersi
del Logo di Eletto Prodotto dell'Anno. Diventato icona di innovazione e successo, il logo può essere utilizzato
in tutta la comunicazione: sui mezzi classici come pack, tv, stampa e affissioni, ma anche in internet, social
media e radio, portando la fiducia del consumatore nel messaggio pubblicitario al 79% (rispetto al 34% di
fiducia sulla pubblicità in generale). Il logo permette inoltre di riconoscere velocemente l'innovazione a
scaffale e di scegliere un prodotto fidandosi della preferenza di oltre 12.000 consumatori che lo hanno eletto
attraverso la più importante ricerca sull'Innovazione, in Italia svolta da IRI. Il 77% degli italiani dichiara infatti
di fidarsi, nel momento dell'acquisto, delle opinioni di altri consumatori (fonte IRI settembre 2014).
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 18/05/2015
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Premi Prodotto dell'Anno: aperte le iscrizioni per l'edizione 2016
PERSONAGGI
1 articolo
18/05/2015
Pag. 6
diffusione:48275
tiratura:63756
I «colonnelli» pugliesi sono tutti con Raffaele: pronti a ricostruire il cen t ro d e st ra
l BARI. Tutti con Raffaele Fitto. I colonnelli pugliesi dell'eurode putato di Maglie non hanno dubbi. Addio al
Ppe, insomma e - ormai addio anche a Forza Italia. Apre le danze il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri: «La
scelta di Raffaele Fitto di aderire al gruppo dei conservatori riformisti europei e di lasciare, dunque, il Ppe, è
una coraggiosa e chiara scelta di campo, quella di stare con i cittadini per costruire la vera Europa dei popoli,
restituendo dignità alle persone, nel rispetto delle identità delle nazioni e capovolgendo letteralmente le
fallimentari politiche recessive imposte da Berlino e che non trovano decisa opposizione da parte di Renzi. Si
tratta della naturale conseguenza di una scelta coerente che già con la lettera di sostegno a Cameron, a
prima firma proprio di Fitto e inviata con altri miei colleghi parlamentari al Telegraph il 26 aprile scorso,
trovava e trova la sua cifra nella volontà di ricostruire il centrodestra italiano a cominciare dal recupero dei
valori in cui abbiamo sempre creduto». Gli fa eco il senatore Piero Liuzzi: «È un sussulto nella politica
parolaia ed inconcludente. Fitto ha scompaginato schemi ripetitivi che nell'Europarlamento finora hanno
prodotto soltanto retorica condannando gli Stati membri con ritardi di sviluppo a sottostare ai diktat tedeschi
ed olandesi. Sono certo che l'ingresso di Fitto nel gruppo dei Conservatori e Riformisti contribuirà a fare
chiarezza e solleciterà il centrodestra a riflettere sulla propria identità e sulla capacità di rappresentare
davvero il ceto medio, il mondo delle professioni, i lavoratori autonomi». Il parlamentare Nuccio Altieri parla
senza mezzi termini «di una sfida moderna e vincente come le politiche messe in campo da Cameron in
Inghilterra. La costruzione di una alternativa forte e credibile al Pd di Renzi, deve essere fondata su un
progetto politico internazionale e su un programma di governo chiaro, che preveda una reale taglio della
spesa pubblica improduttiva per ridurre la tassazione. E' il momento in Italia di seguire i modelli migliori e non
i peggiori». [rob. calp.]
Foto: Luigi D'Ambrosio Lettieri Piero Liuzzi
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 18/05/2015
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«Una scelta chiara e coraggiosa»