Un italiano nel cantiere Ferrari
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Un italiano nel cantiere Ferrari
giovedì 5 marzo 2015 19 Corriere dello Sport Stadio FORMULA 1 Un italiano nel cantiere Ferrari Marciello destinato alla Rossa 2016. Baldisserri: «Deve prima stupirci in Gp2 e nei test» di Fulvio Solms inviato a maranello Il pilota italiano sulla Ferrari tutti l’aspettano e non arriva mai, come la speranza bianca dei massimi negli anni d’oro della boxe. Figurarsi di questi tempi, considerato che da tre anni non c’è un nostro titolare nel Mondiale e da ventitrè nella Ferrari - l’ultimo fu Ivan Capelli. Ma il vento sta cambiando, dalle parti di Maranello. L’accademia FDA (Ferrari Driver Academy) che aveva già forgiato Jules Bianchi un contatto radio interrotto bruscamente e dolorosamente - ha ora in cantiere un fresco ventenne, italiano nonostante sia nato e viva in Svizzera: Raffaele Marciello, con la “i” nel cognome, Lello per gli amici. si sul mercato. La Red Bull fa così da un pezzo, e che si sia trovata niente male lo provano Vettel e Ricciardo. Caso Alonso, ancora confusione Legge respinta, Monza trema La cattedra dell’Accademia è di Luca Baldisserri, già ingegnere di macchina di Irvine e poi di Schumi negli anni d’oro. Tattico sopraffino - sua la firma sulla vittoria di Magny Cours 2004 con quattro pit stop -, oggi “Baldo” si prende cura del vivaio: Marciello (20 anni) in Gp2, Antonio Fuoco (18) in Gp3, Lance Stroll (16) in EuroF3 e il venusiano Guan Yu Zhou (15) nel tricolore F4. «Un esperimento assoluto, una scommes- Fonti vicine alla Honda dicono che la McLaren si era attivata per sostituirlo prima che i medici consigliassero lo stop per un GP. Ma si tratta di una procedura normale, perché nessuno ha mai avuto la certezza di un immediato recupero. La tedesca “Sport Bild” avanza la risibile ipotesi che i team possano fare sciopero in Australia, temendo che Fernando sia stato messo ko da una scossa elettrica. Ex di Schumi. Il capo della FDA: «Aveva la scintilla ma si perdeva nel finale. Se si sente Programma fitto. Si dividerà arrivato sbaglia» tra la Gp2 - la serie B della Formula 1, di cui ricalca le tappe europee - e il ruolo di terzo pilota Sauber, con cui girerà nelle prove libere del venerdì mattina in quattro gran premi: Malesia, Spagna, Canada e Austin. Poi nei test dopo i GP di Spagna e Austria si dividerà tra Ferrari e Sauber. In tutto dodici mezze giornate di Formula 1, mica poco. Se passerà l’esame si prenderà la Rossa di Raikkonen nel 2016. Il nuovo management ferrarista ha fatto una scelta coraggiosa, oltre che vantaggiosa: integrare la FDA nel team in modo da formare in casa i piloti, per evitare di svenar- IL GIALLO Capelli nel 1992 ultimo titolare ferrarista italiano Nell’accademia anche un cinese sa. Pensate quale orizzonte si spalancherebbe se in Formula 1 corresse un cinese». Ma questo è futuro anteriore e Marciello è il domani, anzi l’oggi della FDA dopo la disgrazia di Bianchi. «Vedere sparire Jules all’improvviso è stato un trauma per tutti. E i ragazzi per la prima volta si Da destra Raffaele Marciello, Luca Baldisserri, Antonio Fuoco, il nuovo capo della Ges Maurizio Arrivabene, Lance Stroll. “Lello”, alto ben 1.88, è nato il 17 dicembre 1994 a Zurigo e vive a Lugano. Ma è italiano Ansa sono visti sfiorati da una situazione che pensavano non potesse riguardarli da vicino. E’ stato brutto, è brutto perché Jules è uno di noi. E ci manca». Strigliate. Così Lello si è ri- trovato in prima linea. Baldisserri ci crede ma non lo illude, anzi lo striglia con buona regolarità. «Ho le mie ragioni spiega l’ingegnere - Il nostro obiettivo è portare sulla Rossa un pilota della FDA, Lello è primo della fila ma se crede di essere arrivato sbaglia di grosso». Mmh, suona messaggio a nuora perché suocera intenda. E infatti: «Quand’era nei kart non vinceva, però la scintilla c’era. Faceva gare incredibili: magari partiva ultimo, risaliva fino in testa e poi spariva. Crollava nell’ultimo giro. L’ho visto cedere anche lo scorso anno. Credo, mi aspetto che sia maturato». Il taccuino attende conferme: «Serve un campionato Gp2 da concludere fra i primi tre e non sarà facile, con tanti rivali forti, poi test di Formula 1 con Sauber e noi in cui sappia andare veloce mantenendo la concentrazione. Solo dopo potremmo definirlo maturo per la Formula 1». Vedendolo crescere fino a 1.88 ha mai avuto paura di non poterlo più infilare in una monoposto? «Certo, è arrivato qui nel 2010 che era 1.70... Ma in realtà l’argomento riguarda le nuove generazioni di piloti. Ho fatto uno studio per la Fia e a questo punto ci vogliono abitacoli più adatti, che risultino sicuri anche per gli spilungoni». «Mai avuto paura di diventare troppo alto: se arrivi a essere titolare gli ingegneri progettano per te» (?) L’intervista INVIATO A MARANELLO - Raf- faele “Lello” Marciello, lei fa parte di quattro squadre: Ferrari, Accademia FDA, Sauber, Trident. Da dove partiamo? «Dalla Trident. Meglio: dalla GP2, il mio campionato». Prima del grande salto. «L’obiettivo è la Formula 1 ed è bello respirarne già ora l’aria, lavorando nella Ferrari». Lei continua a crescere: credevamo fosse alto 1.86 e ora ci dicono 1.88. Un bel guaio. «No, mi sono fermato a 1.88 due anni fa». In novembre ai test di Abu Dhabi ha guidato la Ferrari 2014: come ha fatto a entrarci? «Mi sono piegato in due... Un po’ di male alla schiena, ma mortificare il corpo tempra l’animo». Mai avuto paura di diventare troppo alto e non poter più fare il pilota? Appunto: da marzo la Ferrari disegnerà la macchina 2016 tenendo conto delle sue misure, nell’eventualità di averla titolare al posto di Raikkonen. «E’ una cosa molto bella, che fa parte di un progetto. Ma la Ferrari va sempre bene, anche se si sta stretti». «La pressione arriva se non si è all’altezza degli obiettivi che ci si è dati. L’ho detto: la chiave per me è dare il massimo, sempre. L’anno scorso (in Gp2 con il team Racing Engineering, ndr) ho fatto errori che mi hanno formato. Non li ripeterò». Quando ha scoperto che esistevano la Formula 1 e la Ferrari? «A sei-sette anni: era il 20012002, Schumi che vince tut- to è il primo flash che mi viene alla mente. Ma correvo sui kart già dai quattro anni». Nel 2013 trecentomila giovani italiani sono andati all’estero a costruirsi un futuro. Fosse un neolaureato, lei farebbe altrettanto? «Non ci ho mai pensato. Nella scuola media ho capito che volevo diventare un pilota: ho messo la testa in quello e non l’ho più tolta. L’ultimo anno di scuola ho fatto 500 ore di assenza». I suoi tweet sono tutto uno strizzar d’occhi alla Rossa. «Certo, mica qui si punta alla Indy. Ogni pilota vorrebbe arrivare in Formula 1 e guidare una Ferrari». Il futuro La Ferrari 2016 sarà disegnata per le sue misure: «Però la Rossa va bene anche stretta» Come quando i bambini dicono: da grande farò l’astronauta. Per lei questa è realtà. «Da cinque anni sono con la Ferrari, da tre di casa a Maranello. All’inizio era emozionante, oggi è un lavoro». L’allenamento Quest’anno quattro venerdì su Sauber e test sulla SF15-T «Dovrò essere Ha lavorato al fianco di meno aggressivo» Alonso, Raikkonen, Mas- Com’è il suo stile di guida? «Aggressivo, sempre, purtroppo anche quando dovrei andare a fare la spesa, come dico io. In certi momenti non bisogna spingere, ma talvolta non è facile capirlo». I suoi amici «Alonso è il più competitivo... persino al bagno Ma il più forte di tutti resta Kubica» C’è sempre stata una pressione speciale sui piloti italiani della Rossa: è pronto? LA MARUSSIA C’E’ - La Manor ex Marussia ha annunciato che sarà al via in Australia. L’investitore che ha permesso la resurrezione dal fallimento è Stephen Fitzpatrick, guideranno Will Stevens e un secondo pilota da annunciare. Le macchine saranno le Marussia 2014 con musi modificati per rientrare nelle nuove regole, salvo superamento dell’imminente crash test Fia. ©Riproduzione riservata Un ostacolo in più per il futuro della Formula 1 a Monza, parlando del 2017 e anni successivi (fino al 2016 c’è contratto). L’emendamento che defiscalizza l’investimento di 20 milioni della Regione per Autodromo, Parco e Reggia, non è stato approvato per la quarta volta. La società Sias tratta con Ecclestone ed è allarmata: «Era a costo zero per lo Stato e non si capisce perché rimanga bloccato - ha detto il presidente Andrea Dell’Orto - Non voglio pensare che qualcuno abbia interesse a ostacolare lo sviluppo dell’Autodromo». Ivan Capelli, presidente di Aci Milano: «Il cuore mi dice che il GP non è a rischio, la testa che la strada si fa più ripida» MESCOLE PIRELLI - La Pirelli porterà gomme soft e medie in Australia, Cina e Bahrain, medie e dure in Malesia. ©Riproduzione riservata 5 I piloti dell’Accademia FDA: Raffaele Marciello (20 anni), Antonio Fuoco (18), Lance Stroll (16) e Guan Yu Zhou (15) hanno il loro capofila in Jules Bianchi, in coma dal 5 ottobre scorso ©Riproduzione riservata «La Rossa in F.1? Per me è come andare su Marte» «Non è poi così grave. Oggi io mi devo adattare alle esigenze degli ingegneri ma se entri in un team da titolare loro progettano adattandosi a te». IL FUTURO DEL GP Correre come una missione. A proposito: una prima selezione di Mars One ha scelto, tra duecentomila candidati, cento persone idonee ad andare senza ritorno su Marte nel 2025. Che ne pensa? «E’ una cosa da matti, ma in un certo senso lo è anche fare il pilota. Per me guidare la Ferrari in Formula 1 è come andare su Marte». sa, ora Vettel. Con chi ha legato di più? «Con Fernando. Lui è il più competitivo: qualsiasi cosa si faccia vuole essere il più veloce». Un esempio. «Mmh, andare in bagno. Se ci si va assieme lui vuole essere il primo a finire. Un po’ esagerato: a calcetto ALTEZZA che fatica... Piloti spilungoni Wilson era 1.93 Se arrivasse in Formula 1, Marciello diventerebbe il pilota più alto con il suo 1.88, anche se la storia recente di questo sport ha dato spazio a molti spilungoni che negli anni 70 e 80 neanche sarebbero riusciti a entrare in una monoposto: oggi Hülkenberg è il più alto con il suo 1.84, seguito da Button (1.82), Kvyat ed Ericsson (1.81). Il primato assoluto resta di Justin Wilson, pilota che si affacciò in Formula 1 nel 2003 su Minardi e Jaguar: era alto 1.93 e riuscì a trovare… spazio solo l’anno seguente nella IndyCar. Su Marciello punta forte da anni anche l’Aci, che lo supporterà (assieme a Luca Ghiotto in Gp3 e tre piloti nel rally) con il programma di sponsorizzazione Aci Team Italia. ©Riproduzione riservata comincia per divertirsi, poi gli si chiude la vena e vive la partita solo per vincere. Felipe è molto diverso, più tranquillo: si scatena solo in pista. Con Kimi e Sebastian sono stato poco. Ma il mio pilota preferito rimane Robert Kubica». Per lei lavora il suo ex manager. «Sì, Davide Morelli: molto bravo. Con Robert ci conosciamo dal 2009. Mi voleva La sfida 2015 Campionato Gp2 con il Team Trident «La mia vettura ha già un nome Si chiamerà Gloria» L’assenza di Bianchi «Da cinque anni viviamo vicini, adesso fa male questo contatto che si è spezzato» nel suo team di kart e io non ci sono mai andato, ma siamo diventati amici. Sarebbe stato il più veloce di tutti ma l’incidente di rally gli ha impedito di esprimersi. Ci assomigliamo molto, anche come carattere: lui sa dividere la competizione dal tempo libero». E’ d’accordo con la decisione della Fia di chiudere la porta ai minorenni in Formula 1? «Mettere dei paletti non è sbagliato». Lei scrive sui social “si è liberi unicamente quando si è soli”. «La Formula 1 è un gioco di squadra ma in macchina sei solo, volevo sottolineare questo». Nei confronti di Jules Bianchi continua a twittare messaggi di affetto. «Viviamo fianco a fianco dal 2010, come in famiglia: lui conosce i miei genitori e io i suoi. Questa comunicazione che si è interrotta all’improvviso fa male». Le piacerebbe dare un nome alle monoposto come fa Vettel? «Sì e no. Ma quest’anno correrò con una macchina già battezzata dal team, Trident: si chiama Gloria». f.s. ©Riproduzione riservata