SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE
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SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE
www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Introduzione La sindrome del conflitto anteriore o “Sindrome da impingiment” è una patologia individuata e descritta da NEER nel 1972. Si tratta della patologia degenerativa della cuffia dei rotatori nei suoi differenti stadi e che sostituisce in gran parte quello che veniva chiamata Periartrite scapolo-omerale (P.S.O.). Si tratta di un approccio diagnostico del tutto su base anatomiche e fisiologiche ben precise. Le implicazioni terapeutiche sono numerose tanto nel campo della prevenzione quanto in quella del trattamento; la rieducazione trova una sua giustificazione e soprattutto è bene accettata da parte dei pazienti. Il trattamento medico diviene perfettamente adottato e codificato e infine il trattamento chirurgico con tecniche precise e limitate è in grado di offrire quei risultati che il paziente ha diritto di ottenere. BASI ANATOMO-FISIOLOGICHE La cuffia dei rotatori è composta da 5 tendini: il sottoscapolare, il capo lungo del bicipite, il sottospinoso, il sovra spinoso ed il piccolo rotondo (fig. 1A, B). Fig. 1 – A) Vista anteriore B) Vista posteriore dei muscoli della cuffia dei rotatori. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Questi tendini si riuniscono tra loro per formare un grosso tendine che ricopre a cuffia la testa dell’omero. Il suo ruolo fisiologico è semplice: la cuffia si oppone in permanenza all’azione ascensionale del deltoide. In posizione anatomica, durante l’elevazione del braccio, la contrazione del deltoide non può che dar luogo a una risalita della testa dell’omero che comprime la cuffia sotto la volta dell’acromion. La prima nozione essenziale, è che ogni squilibrio tra la cuffia dei rotatori e il deltoide darà luogo ad un conflitto subacromiale e quindi a dei traumi ripetuti della cuffia. La borsa sottoacromio-deltoidea gioca un ruolo fondamentale per ammortizzare un’eventuale squilibrio e per permettere uno scivolamento armonioso fra due superfici. Ogni patologia degenerativa della cuffia, inizierà a causa della mancanza o del fallimento della capacità funzionale di questa borsa sierosa. I rapporti anatomici tra la volta e la cuffia dei rotatori sono costanti. L’inserzione del sovraspinoso e il capo lungo del bicipite sono in rapporto costante con il legamento coraco-acromiale e con il becco anteroinferiore dell’acromion. Anche la semplice elevazione anteriore del braccio in rotazione interna, ripetuta migliaia di volte nei gesti della vita quotidiana, in presenza di squilibrio tra deltoide e cuffia, condurrà ad un attrito tra queste diverse strutture. Seconda nozione essenziale: il conflitto corrisponde ad un attrito ripetuto, quando il braccio si eleva in rotazione interna. GLI STADI DEL CONFLITTO Il conflitto anteriore presenta tre stadi anatomoclinici perfettamente descritti da Neer: Lo stadio I°, corrisponde ad una reazione di edema della borsa sotto-acromio-deltoidea. Si manifesta con dolori che si verificano dopo un lavoro prolungato, o dopo migliaia di movimenti ripetuti con il braccio in elevazione anteriore e in rotazione interna. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Lo stadio II°, corrisponde ad una fibrosi della borsa, con una tendinite del sovra spinoso e/o capo lungo del bicipite. Sul piano clinico, i dolori si verificano durante una elevazione prolungata del braccio ed obbligano il paziente a fermare la sua attività. Il dolore recede con il riposo. Questo stadio non è mai totalmente regressivo. Lo stadio III°, è caratterizzato da lesioni tendinee più gravi e anche da una rottura, su base degenerativa, della cuffia o del capo lungo del bicipite. I dolori son permanenti, anche notturni ed impediscono al paziente di dormire sulla sua spalla. I tre stdi si riscontrano teoricamente in età diverse: Il primo stadio verso i 20 anni Il secondo tra i 30 e 40 anni Il terzo dopo i 40 anni. Non bisogna credere che vi sia un rapporto diretto o una evoluzione obbligata da uno stadio all’altro.Bisogna piuttosto capire che questi differenti stadi sono il risultato degli stessi microtraumi su dei tendini la cui resistenza diminuisce con l’età. Gli esercizi ripetuti o prolungati con il braccio in elevazione anteriore (pitturare un tetto, pulire dei vetri,). Possono portare, anche un soggetto giovane, ad un edema ed a microemorragie per il fenomeno di attrito nonostante i tendini siano perfettamente sani. LA ROTTURA DELLA CUFFIA L’usura progressiva del sovraspinoso e del capo lungo del bicipite, sotto la volta acromio-coracoidea, permette di comprendere meglio i diversi aspetti della rottura della cuffia dei rotatori: 1) la rottura traumatica certa: è raro comunque che si verifichi su tendini sani. I traumi della spalla portano più facilmente ad una emorragia della borsa, ad una lussazione antero-interna. 2) La rottura su base degenerativa: rappresenta al contrario, dopo i 50 anni, la maggioranza dei casi riscontrati. Può verificarsi in maniera insidiosa su una spalla dolorosa cronica. L’ESAME OBIETTIVO L’esame obiettivo è rivolto alla valutazione della mobilità articolare passiva, sulla ricerca dei segni del conflitto e sullo studio dei tendini della cuffia. 1) Esame della mobilità passiva. La mobilità passiva deve essere normale per autorizzare la diagnosi della sindrome del conflitto. Se esiste una limitazione dei movimenti passivi, non si deve parlare di conflitto ma piuttosto di capsulite retrattile o di “spalla congelata”. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) 2) Ricerca dei segni del conflitto I segni del conflitto sono positivi quando le manovre di Neer, Hawkins e di Yocum risvegliano in maniera specifica il dolore. 3) Lo studio dei tendini della cuffia Lo stadio dei tre tendini principali della cuffia possono essere apprezzati clinicamente attraverso il Test di Jobe (tendine del sovra spinoso); Test palm-up (tendine del capo lungo del bicipite); Test di Patte (tendine del sottospinoso); Test di Gerber (tendine del sottoscapolare). www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) IMPORTANZA DEGLI ESMI RADIOGRAFICI L’esame radiografico è sempre negativo nel primo e secondo stadio. Nel terzo stadio, si possono osservare dei piccoli segni di sofferenza ossea sul trochite, o delle piccole immagine cistiche che, senza essere patognomoniche, rivestono un valore orientativo per una patologia del sovra spinoso., la radiologia convezionale non può ovviamente rilevare alterazioni iniziali delle parti molle, ma solo alterazioni ossee che sono presenti nel secondo o terzo stadio. RISONANZA MAGNETICA La RM nella patologia della cuffia dei rotatori può fornire un quadro ampio e preciso sia dei molteplici fattori concausali e predisponenti ad una sindrome del conflitto anteriore, sia degli elementi specifici, che permettono di caratterizzare in tre stadi le alterazioni tendinee. TRATTAMENTO MEDICO Il trattamento medico riveste una grande importanza ed ha un duplice scopo: calmare i dolori e l’infiammazione della spalla utilizzando i medicamenti appropriati; riequilibrare l’associazione deltoidecuffia grazie ad una precisa rieducazione. Per calmare i dolori e l’infiammazione si ricorre ad antiinfiammatori non steroidei, antalgici, ghiaccio, e soprattutto riposo. Vale la pena ricordare che la terapia medica la prescrive il medico specialista ortopedico o quello di medicina generale. Noi approfondiremo l’aspetto rieducativo che è il nostro settore di competenza. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Per riequilibrare la coppia deltoide-cuffia bisognerà eseguire una rieducazione della spalla ben fatta, rinforzando i muscvoli della cuffia (rotatori interni ed esterni), rinforzando i muscoli che abbassano la testa omerale (grande rotondo, grande dorsale e grande pettorale); il tutto associato ad un lavoro di decoaptazione sub-acromiale, al fine di permettere una elevazione del braccio non dolorosa. Nel quadro di questa rieducazione è imperativo rispettare la regola “dell’assenza del dolore”, proscrivere ogni lavoro attivo e particolarmente contro resistenza in elevazione anteriore e rotazione interna, poiché questo riprodurrebbe il conflitto e provocherebbe un aggravamento delle lesioni facendo soffrire e scoraggiare il paziente. Nello stesso tempo ogni esercizio in abduzione sul piano frontale e rotazione interna schiaccia il sovra spinoso sotto il bordo esterno dell’acromion. E’ quindi da proscrivere poiché scatena dei dolori molto forti e spesso provoca una “.capsulite retrattile”. Quando il trattamento riabilitativo corretto non porta a guarigione il paziente si prende in ipotesi l’intervento chirurgico. L’intervento prevede una artroscopia che ha l’obiettivo di effettuare una diagnosi, ma allo stesso tempo se ci sono le indicazioni di effettuare una borsectomia sub-acromiale e una acromionplastica. RIABILITAZIONE DELLA SPALLA Nella maggior parte dei pazienti, la riabilitazione dopo una lesione della spalla deve essere centrata inizialmente sul controllo del dolore e sul recupero di un movimento coordinato in tutte le componenti del complesso della spalla. Una volta recuperato il movimento, l’attenzione si sposta sul rinforzo e sulla rieducazione dei muscoli posti intorno alla spalla nell’esecuzione dei compiti abituali. Per riprodurre la precisione con la quale il complesso della spalla funziona, i muscoli debbono essere rieducati a compiere “schemi motori appresi”. Questi schemi posizionano la spalla in maniera “preordinata” e attivano i muscoli con una precisa sincronizzazione, per ottenere il recupero massimo possibile della funzione. Principi generali della riabilitazione della spalla Sono molte le condizioni patologiche che possono interessare il complesso della spalla. Come in altre parti del sistema muscoloscheletrico, il problema può essere il frutto di una lesione traumatica acuta con danno di una o più parti del sistema, oppure di microtraumi ripetitivi che alterano gradatamente la meccanica normale dell’intero complesso. Mobilità, forza e stabilità sono le tre componenti della funzione della spalla che possono essere compromesse da una lesione acuta o cronica. Tutte e tre possono essere trattate efficacemente con una terapia riabilitativa. Obiettivi generali della riabilitazione della spalla Mobilità Una volta effettuata la valutazione iniziale, il rieducatore deve essere in grado di anticipare la risposta del paziente al regime terapeutico. La chiave è il recupero della mobilità. Il maggior deterrente al movimento è il dolore, responsabile anche di una buona quota dell’inibizione dei muscoli. Il dolore può avere origine dal trauma o dall’intervento. Si può ottenere un’attenuazione del dolore con una pluralità di interventi, inclusi il riposo, l’evitare i movimenti dolorosi, la crioterapia, le terapie fisiche. Una volta controllato il dolore, si può dare inizio agli esercizi. La mobilizzazione precoce deve essere centrata su ampiezze inferiori a 90° di abduzione o 90° di flessione. Per la maggior parte dei pazienti, l’obiettivo immediato è quello di raggiungere 90° di elevazione e 45°. di rotazione esterna con l’arto al fianco. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Queste posizioni della spalla sono coerenti con gli schemi motori che richiedono maggior destrezza e forza. Per i pazienti chirurgici, è il chirurgo che cerca di ottenere almeno 90° di elevazione stabile in sala operatoria, in modo che il terapista sia in grado di riguadagnare questa ampiezza subito dopo l’intervento. Per recuperare i movimenti della spalla si utilizzano esercizi attivi assistiti con carrucola o con la bacchetta e mobilizzazione passiva e stretching. Di solito cominciamo con esercizi per il ROM a paziente supino, braccio rilasciato al fianco con un cuscinetto o un panno arrotolato sotto il gomito, che è flesso. Questo riduce le forze che agiscono sulla spalla, riducendo l’effetto della gravità e riducendo il braccio di leva dell’arto superiore. Quando il paziente comincia a recuperare movimenti senza dolore, gli esercizi vengono fatti in posizione seduta e poi in piedi. Esercizio in CKC passivo per recuperare la mobilità articolare dopo intervento di protesi inversa www.formamentisrc.it www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) Protocollo riabilitativo Trattamento conservativo del conflitto di spalla Fase 1: massima protezione – fase acuta Obiettivi • Ridurre dolore e tumefazione. • Ridurre l’infiammazione. • Ritardare l’atrofia muscolare. • Conservare o migliorare la mobilità. Riposo attivo • Eliminare qualsiasi attività che causi una riacutizzazione dei sintomi. ROM • Esercizi pendolari. (pendolo di codman per decoaptazione lineare e centripeta). • Esercizi attivi assistiti per il ROM nel raggio consentito (scivolamenti passivi in CKC), in assenza di dolore. • Corda e carrucola. • Flessione. • Barra a L. • Flessione. • Rotazione esterna neutra. Mobilizzazione articolare • Gradi 1 e 2. • “Scivolamenti” in alto e indietro sul piano della scapola. Modalità • Crioterapia. Esercizi di rinforzo • Isometrici (submassimali). • Rotazione esterna. • Rotazione interna. • Bicipite. • Deltoide (anteriore, medio, posteriore). Educazione del paziente e modificazione delle attività • In funzione delle attività, della patologia ed evitando le attività “sopra il capo”, di raggiungimento e di sollevamento. Fase 2: fase del movimento – fase subacuta Criteri per il passaggio alla fase 2 • Aumentato ROM. • Arco doloroso solo in abduzione. • Funzione muscolare migliorata. Obiettivi • Ristabilire un ROM indolore. • Normalizzare il movimento globale del complesso della spalla. • Ritardare l’atrofia muscolare senza provocare dolore. www.formamentisrc.it RECONDITIONING CENTER Prof. Giuseppe Florio SINDROME DEL CONFLITTO ANTERIORE (SINDROME DA IMPINGIMENT SPALLA) ROM • Corda e puleggioterapia. • Flessione. • Abduzione (solo se il movimento è indolore). • Barra a L. • Flessione. • Abduzione (movimento indolore). • Rotazione esterna a 45° di abduzione, progredire fino a 90° di abduzione. • Rotazione interna a 45° di abduzione, progredire fino a 90° di abduzione. • Iniziare lo stretching delle facce anteriore e posteriore della capsula. Mobilizzazione articolare • Gradi 2, 3 e 4. • “Scivolamenti” inferiori, anteriori e posteriori. • “Scivolamenti” combinati secondo necessità. Modalità • Crioterapia. • Riduzione di dolori e/o sintomi.