Intervento al rene su un 51enne monregalese, già
Transcript
Intervento al rene su un 51enne monregalese, già
mondovì e dintorni L’UNIONE MONREGALESE - MONDOVÌ, 21 DICEMBRE 2016 - N. 50 15 mondovì Alle “Molinette” di Torino – Il rene al posto della milza mondovì Alla “Città della Salute” Rachele: favola di Natale Intervento al rene su un 51enne monregalese, già trapiantato di cuore Trapianto unico al mondo cambia la vita a una bambina di 6 anni di Mondovì MONDOVÌ (m.t.) – C’era una volta una bambina di nome Rachele. E c’erano assieme a lei tanti bravi dottori, che si chiamavano Bruno, Renato, Paolo, Maurizio, Licia e Pierpaolo. Questa storia, come tutte le favole, bisogna cominciarla così. Il lieto fine lo hanno scritto la scorsa settimana, col primo trapianto al mondo che ha impiantato un rene al posto della milza su una bimba di 6 anni. Un regalo di Natale straordinario, una fiaba che ha fatto il giro di Italia simboleggiata da un bicchiere d’acqua. Un bicchiere, come quello che Rachele ha chiesto di bere dopo l’intervento. E che per la prima volta ha potuto bere: era in dialisi dalla nascita presso il “Regina Margherita” per una rarissima anomalia dello sviluppo del rene, associata a una complessa malformazione dei vasi sanguigni addominali. Lei si chiama Rachele B., è di Mondovì. Il suo caso era conosciuto da tante persone: alle maestre della Scuola materna dove andava (ora a 6 anni), ai Servizi sociali, agli amici. La mamma Laura, davanti alle telecamere dei Tg nazionali, non ha trattenuto la commozione: «Mia figlia ora ricomincia a vivere». L’intervento è avvenuto tra il 9 e il 10 dicembre, alle “Molinette” di Torino. La piccola Rachele, da quando era nata, non poteva bere né urinare. «La bambina ora sta molto bene – dicono i sanitari –, ha ripreso a urinare immediatamente e finalmente a bere dopo 6 anni di anuria e di divieto assoluto di bere, diventato ormai insostenibile. Era già stato tentato un trapianto di rene nell’agosto 2014, che purtroppo non aveva ripreso a funzionare a causa delle anomalie vascolari. Il sistema immunitario della bambina aveva però risposto in maniera vigorosa allo stimolo rappresentato dalle caratteristiche tessutali incompatibili del rene trapiantato. Un ulteriore trapianto di rene risultava problematico, sia per la complessità del collegamento vascolare, sia per la necessità di reperire un organo particolarmente compatibile. Poiché la dialisi richiede un accesso vascolare per consentire la purificazione del sangue tramite la macchina, le anomalie vascolari della bambina ponevano anche il rischio di non poter più avvalersi di vasi adeguati, mettendone a repentaglio la vita». Pertanto l’unica possibilità era quella di utilizzare un’altra via di collegamento al circolo sanguigno. La difficoltà era anche quella di trovare un do- natore compatibile: dopo un lungo lavoro dell’équipe di Immunogenetica, il 9 dicembre scorso è stato segnalato dal Centro nazionale trapianti un potenziale dona- tore di un’altra regione, che presentava le caratteristiche giuste. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre è stato eseguito l’intervento. Per poter creare lo spazio necessario per il nuovo rene, è stata applicata una tecnica chirurgica rivoluzionaria: il nuovo rene è stato impiantato al posto della milza, sfruttando i vasi sanguigni. Il caso della piccola Rachele è stato seguito dall’équipe del trapianto renale pediatrico di Bruno Gianoglio (direttore di Nefrologia del “Regina Margherita”), che ha coinvolto tutte le figure professionali del Dipartimento dei trapianti, riferiscono dalla struttura. La complessità chirurgica è stata gestita da Renato Romagnoli (del team di Mauro Salizzoni), dai chirurghi vascolari diretti da Maurizio Merlo e dall’équipe degli urologi di Paolo Gontero, entrambi dedicati al trapianto renale dell’adulto dell’ospedale Molinette, in stretta collaborazione con Licia Peruzzi, responsabile clinica del trapianto renale pediatrico, e con gli anestesisti del gruppo di Pier Paolo Donadio. «La piccola sta molto bene», concludono i medici. I suoi compagni la aspettano a scuola Oggi è il caso di trapianto di cuore più longevo di Italia. Gianmario Taricco, 51 anni, monregalese originario di Dogliani e impiegato di banca, fu operato nel 1985. Il suo fu il secondo intervento di quel genere in Italia, a Pavia. All’epoca l’equipe era guidata dal dr. Mario Viganò, affiancato dal dr. Mauro Rinaldi, oggi primario della Città della Salute di Torino che ha nuovamente operato Gianmario la scorsa settimana per un trapianto di rene. La nuova operazione si è svolta a Torino, la scorsa settimana: un trapianto resosi necessario a seguito di una disfunzione renale legata all’intervento di 30 anni fa. Un caso forse unico nel suo genere, almeno in Italia e forse al mondo. mondovì Grazie alla Chirurgia dell’ospedale di Mondovì Riceviamo e pubblichiamo. pubblichiamo. La fam. Carazza ringrazia tutto il reparto Chirurgia dell’Ospedale di Mondovi per le cure prestate al caro Ottavio. “Crica del Borgat” a Villanova per… sr Elisabetta La “Crica del Borgàt” ripropone la commedia di Luigi Oddoero “Tant fracass per niente”, mercoledì 28 dicembre, al Teatro “Garelli” di Villanova M.vì, alle ore 21. Quanto si raccoglierà nella serata sarà devoluto a suor Elisabetta Barolo delle Missionarie della Passione che, da tanti anni, si dedica ai bambini ed agli anziani di Butea (Romania). Ridere fa bene alla salute ed al cuore! Concerto di Natale per i malati in Ospedale, organizzato dall’AVO Domenica i cori “Cum Corde” e “Laus Jucunda” si sono esibiti nell’ormai tradizionale concerto di Natale in Ospedale, organizzato dall’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO). Prima nei vari reparti e poi nell’atrio i canti natalizi hanno allietato i degenti e un folto pubblico di familiari e volontari di diverse Associazioni, tra cui i “clown” di MondoVip.