Gioventù bruciata

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Gioventù bruciata
Gioventù bruciata
Catalogazione
F 288/1; 288/2
Collocazione
FILMS
Categoria tematica
Disagio giovanile
Origine
U.S.A.
Anno
1955
Regia
Nicholas Ray
Principali interpreti
James Dean, Dorothy Abbott, Nick Adams, Corey Allen, Jim Backus, Jimmy Baird, Tom
Bernard, Paul Birch, Dennis Hooper, Natalie Wood
Supporto
DVD
Numero dischi
edizione speciale – due dischi
Genere
Drammatico
Sceneggiatura
Irving Shulman, Stewart Stern
Musiche
Leonard Rosenman
Produzione
David Weisbart per la Warner Bros
Distribuzione
Warner Home Video Italia
Durata - dati tecnici
107 minuti, colore
Lingua audio
Italiano, francese, inglese
Lingua sottotitoli
Contenuti extra
Trama
Italiano, inglese, francese, olandese, arabo, bulgaro, rumeno, russo; non-udenti: italiano,
inglese
Disco 1: commento di Douglas Rathgab - trailer. Disco 2: James Dean – GIOVENTU’
BRUCIATA: innocenti e arditi – Provini – Provini costumi – Scene inedite – Dietro le
quinte
Jim, Judy e Plato, studenti universitari, vengono fermati, con altri giovani, perché
sospettati di aver bastonato un uomo, abbandonandolo poi svenuto sulla strada. Judy
viene ricondotta a casa della madre. Plato, che non vive con i genitori divorziati, viene
affidato alla sua governante negra. Per Jim vengono al Commissariato i genitori e la
nonna, che inscenano un litigio familiare. L'indomani Judy rifiuta un passaggio
nell'automobile offertole da Jim. Più tardi egli la vede in mezzo ad un gruppo di studenti
capeggiati da Buzz, che si mostrano a lui ostili. Dopo aver assistito ad una conferenza,
Buzz e i suoi amici aspettano Jim: Buzz lo schernisce e lo schiaffeggia. Alla fine i due
stabiliscono di misurarsi in una gara detta "chickle run": si tratta di correre in auto a
grande velocità, verso il margine di uno spiazzo roccioso, oltre il quale il terreno scende a
precipizio nel mare. Dei due concorrenti quello che, saltando dalla macchina, si troverà
più vicino al precipizio, sarà il vincitore. Jim si lancia tempestivamente dalla macchina;
Buzz resta impigliato alla maniglia dello sportello e precipita in mare. Malgrado il parere
contrario dei genitori, Jim decide d'informare la polizia. Gli amici di Buzz vorrebbero
impedire a Jim di parlare coi poliziotti, ma non lo trovano e intanto maltrattano Plato.
Jim, che non è riuscito a far intervenire la polizia, si rifugia con Judy in una villa
abbandonata, dove li raggiunge Plato: aggredito dagli amici di Buzz, Plato spara e fugge.
Ora interviene la polizia, chiamata dai parenti, e Plato viene colpito per errore. Jim,
costernato, piange presso l'amico morente.
Critica 1
Critica 2
Dei tre film che hanno creato il mito di James Dean, questo è certamente il più noto, il
più amato e il più mitico. Nicholas Ray era un regista trasgressivo, e sarebbe un errore
leggere il film come uno studio realistico sul fenomeno rappresentato. L'importante è non
mitizzare i personaggi per evitare la tentazione dell'emulazione. Genitori e figli ne
discutano pure.
Autore critica:Francesco Mininni
Fonte critica: Magazine italiano TV
Il film è diventato un mito in relazione alla prematura scomparsa di James Dean, giusto
una settimana prima della proiezione per il pubblico. Riflette bene la nuova percezione
sociale del disagio adolescenziale e giovanile che caratterizza tutti gli anni Cinquanta. Il
giovane Holden - il libro esce nel 1951 - fa da prototipo dell’adolescente ribelle in cerca
della verità e dell’innocenza, deluso dall'artificialità e dall'ipocrisia del mondo degli
adulti, a partire dal nucleo sociale e di base che è la famiglia. Come Holden Caulfield, i
tre protagonisti del film sono di buona estrazione sociale, ma non riescono ad
accontentarsi del benessere materiale, soffrendo per il senso di incomprensione e
inadeguatezza che caratterizza la loro quotidianità.
A partire dalla loro insoddisfazione di fondo e dalla ricerca di un centro di gravità
esistenziale, il film organizza una serie di sottotemi significativi che riguardano le
relazioni dei ragazzi con la famiglia, la scuola, il gruppo di pari, la dimensione
sentimentale e il proprio futuro.
La carica di contestazione dei tre, che non a caso si esprime nei gesti simbolici per cui
finiscono in commissariato, non appare tanto votata alla distruzione rivoluzionaria.
Piuttosto, si rivendica la necessità di farsi considerare, vedere e sentire dal mondo degli
adulti, incapace di relazionarsi con gli adolescenti, a partire dai propri figli, se non
attraverso schemi che appaiono inefficaci, in bilico tra il paternalismo e la punizione.
Il percorso di crescita, necessario per riuscire a venire a capo di tale insoddisfazione
esistenziale, è sintetizzato nella progressione del personaggio di Jim, che diventa per
eccellenza il ribelle senza causa (apparente), suggerito dal titolo originale. In modo
classico, tale processo formativo avanza per prove successive: la reazione isterica verso il
commissario, il duello con Buzz davanti a scuola, la corsa dei conigli, la fuga da casa, le
responsabilità di fronte alla fragilità di Plato, fino a una maggiore consapevolezza dei
propri mezzi.
In questo percorso appare centrale l'esperienza affettiva. L'amore tra Jim e Judy, per
quanto schematico a livello di sceneggiatura, rende bene l'importanza della dimensione
affettiva tra coetanei, che permette di incanalare positivamente energie, pulsioni e
desideri tipici dell'età. Non a caso, lo sconfitto è Plato, colui che meno degli altri ha
famiglia, poiché la madre è assente anche fisicamente, e che sembra anche fisicamente il
più piccolo, il più indifeso. La sua amicizia con Jim è di fatto superata dall'amore di
quest'ultimo per Judy: nel gioco della villa, fuga dalla realtà che prelude al tragico finale,
Plato è il figlio, il più piccolo.
Evocata per tutto il film, dalla sequenza del planetario alla sfida in auto, la morte
sancisce il passaggio da uno status a un altro. Concretizzatasi nel cadavere di Plato dopo quello di Buzz che però non ha fisicità, disperso nel vuoto e nel fuoco - la morte
non appare più una sfida estrema con cui confrontarsi per dare un senso alla propria
insoddisfazione esistenziale, ma si trasforma semplicemente nella fine di ogni cosa, che
non ammette repliche di alcun tipo. Sul cadavere di Plato tutti si rendono conto della
necessità di una nuova fase: Jimmy presenta Judy ai suoi, ponendo le basi per una nuova
famiglia, e i genitori restano in silenzio, per la prima volta nel film, comprendendo il
gesto del figlio, che avevano creduto di aver perso per sempre.
Autore critica: Michele Marangi
Fonte critica: Aiace Torino - Associazione italiana amici cinema d'essai
Libro da cui è stato
tratto il film