rapporto ambientale intermedio

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rapporto ambientale intermedio
Comune di Bollate
Valutazione Ambientale del Documento di Piano
RAPPORTO AMBIENTALE
INTERMEDIO
- BOZZA aggiornata al maggio 2008 -
Indice
1. Sintesi del quadro conoscitivo ambientale
pag. 3
2. Cenni di inquadramento socioeconomico e territoriale pag. 5
2.1. Demografia
2.2. Occupazione ed economia
2.3. Mobilità
2.4. Patrimonio edilizio
2.5. Uso del suolo
3. Quadro conoscitivo ambientale
pag.17
3.1. Aria
3.2. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante
3.3. Caratteri Idrografici
3.4. Idrogeologia - Acque Sotterranee
3.5. Elettromagnetismo
3.6. Energia
3.7. Flora, Fauna, Paesaggio
3.8. Patrimonio Architettonico
3.9. Rifiuti
3.10. Rumore
3.11. Suolo - sottosuolo
4. Indicatori di “Ecosistema Metropolitano”
pag. 47
5. Passeggiate di Quartiere
pag. 61
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
Cascina del Sole
Cassina Nuova
Ospiate - Castellazzo
Bollate Centro
2
1. Sintesi del quadro conoscitivo am bientale
Allo scopo di agevolare la lettura del quadro conoscitivo, di seguito si presentano, a guisa di
elenco, le principali criticità emerse dall’analisi dei documenti e degli studi relativi alle singole
componenti ambientali, rimandando per gli approfondimenti ai paragrafi specifici.
Dalla lettura e dall’interpretazione dei dati raccolti emergono alcune criticità che interessano il
territorio di Bollate più di altre.
Per quanto riguarda il sistema territoriale e socio-economico, tra le principali criticità emergono
tutte le problematiche relative al traffico. Infatti, nonostante il fatto che Bollate sia dotata di ben
due stazioni ferroviarie, il traffico, sia di attraversamento che interno, risulta molto intenso.
Si evidenziano infatti sia livelli di congestione sulla rete viaria principale (dovuti in gran parte al
traffico di attraversamento) che problemi legati alla viabilità locale (inopportuna gerarchizzazione
della rete viaria locale, spesso usata dal traffico di attraversamento e interrotta nelle sua continuità
dalla linea ferroviaria; incroci pericolosi; spazi di sosta inadeguati e scarsa regolamentazione; rete
ciclabile discontinua, poco sicura e mancante di segnaletica).
Per quanto riguarda il territorio urbanizzato e quello libero, si evidenzia nel primo caso un
patrimonio edilizio talvolta di scarsa qualità, costituito per il 33% circa, da edifici costruiti negli
anni Sessanta, mentre nel secondo caso la necessità di salvaguardare maggiormente gli spazi
agricoli rimasti liberi ed eventualmente ampliare (o creare ex novo) i confini delle aree tutelate.
Per quanto riguarda le singole componenti ambientali si evidenziano le seguenti problematiche:
.
aria: si registrano significativi livelli di inquinamento atmosferico, dovuti per la maggior
parte al traffico viste le elevate concentrazioni in corrispondenza dei principali nodi e assi
viari;
.
aziende a rischio di incidente rilevante: dei cinque stabilimenti presenti nel territorio
comunale e dei comuni limitrofi, il più problematico è quello localizzato nel Comune di
Arese, la Akzo Nobel Chemicals, di classe di pericolosità alta e le cui aree di danno ricadono
in parte sul territorio di Bollate e interessano alcuni elementi ambientali e infrastrutturali
sensibili (il torrente Guisa, il Canale scolmatore, il Parco delle Groane, la SS233, l’A8);
.
caratteri idrografici: il problema principale legato all’idrografia riguarda sia il livello di
qualità delle acque mediamente scadente (è necessario però verificare quale è
effettivamente il contributo degli scarichi bollatesi), che la necessità di riqualificare, anche
attraverso un progetto più ampio legato alla fruizione dello spazio aperto, i fontanili
esistenti (Cavo Porro, Cavo Litta, Cavo Grande, Cavo Villa, Cavo Ruggerino);
.
idrogeologia e acque sotterranee: il problema principale è legato all’elevata vulnerabilità
degli acquiferi e alle caratteristiche qualitative delle acque sotterranee: lo stato chimico
ricade mediamente in classe 3 o al limite tra le classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico
significativo con giudizio di qualità generalmente buono ma con segnali di compromissione;
.
elettromagnetismo: non sono riscontrati livelli al di sopra dei limiti di legge.
.
flora, fauna e paesaggio: non si evidenziano particolari problematiche anche grazie alla
tutela e salvaguardia delle aree libere attuata dal Parco delle Groane. La necessità che
emerge riguarda una maggiore tutela (anche ampliando i confini del Parco) e una
salvaguardia e/o valorizzazione dei varchi e dei corridoi della rete ecologica.
3
.
patrimonio architettonico: la maggiore problematicità riguarda l’utilizzo e la valorizzazione
del Castellazzo, che in considerazione della sua importanza e valore storico-architettonico,
necessita di una destinazione di elevato livello. Sul restante patrimonio architettonico
vincolato non si riscontrano particolari criticità, se non la necessità di una migliore
valorizzazione.
.
rumore: la principale fonte di inquinamento sonoro deriva dal traffico veicolare sia urbano
che extraurbano (autostrada A8 e Rho-Monza), per i quali sono necessari interventi di
risanamento acustico.
.
suolo e sottosuolo: le principali problematiche riguardano le aree a fattibilità con gravi e
consistenti limitazioni, quali: aree interessate da fenomeni di potenziale esondazione (aree
circostanti i torrenti Guisa, Nirone, Pudiga e Garbogera); aree ad alta vulnerabilità degli
acquiferi, soprattutto in corrispondenza di alcuni elementi (Cava Bossi, aree circostanti i
pozzi e i fontanili.
Nel territorio sono inoltre presenti numerose aree di modificazione antropica, ossia aree
condizionate da attività antropica e/o ambientalmente degradate che necessitano di una
verifica di compatibilità ambientale prima di qualunque eventuale altra destinazione d'uso
delle aree. Nello specifico le problematiche riguardano sia il potenziale rischio di
contaminazione dei suoli e dell’acquifero soggiacente per la presenza di rifiuti, che la
possibilità di riempimento con materiali con scadenti caratteristiche non omogenee al
terreno naturale.
Per quanto riguarda le aree industriali dismesse sono nel complesso 13, per complessivi
24,3 ha (di cui una parte nei comuni di Milano e Novate), di dimensioni medio-piccole, di
cui la più grande (Ceruti) risulta di circa 5,6 ha, e solo 3 aree superano i 2 ha (Redaelli
Tecna S.p.A., Immobiliare Varesina Nord o ex Leon Beaux, ex Imperial). Sulla necessità di
bonificare i suoli delle aree dismesse è necessario reperire ulteriori informazioni.
4
2. Cenni di inquadram ento socioeconom ico e territoriale
Il territorio del Comune di Bollate ha un’estensione di circa 1.500 ha, di cui circa 600 urbanizzati.
Esso è localizzato a nord del capoluogo milanese, appartiene all’ambito del Nord e Groane e conta
complessivamente 37.333 abitanti (agosto 2007), per un totale di 15.440 famiglie.
Parte del territorio comunale ricade all’interno del Parco delle Groane, a cui l’Amministrazione
Comunale è consorziata.
Il territorio comunale si localizza all’interno dell’ambito, definito dal Piano Territoriale di
Coordinamento della Provincia di Milano – PTCP -, del Nord Groane, confinando a nord con i
comuni di Garbagnate Milanese, Senago, Paderno Dugnano, a est con Cormano, a sud con Novate
Milanese e Baranzate (da cui si è scisso nel 2004) e a ovest con Arese.
Di seguito si forniscono alcuni cenni di inquadramento tratti da analisi e documenti redatti sia a
cura dell’Amministrazione Comunale, che dagli uffici della Provincia di Milano (Progetto D.A.T.I.,
Ecosistema Metropolitano, Sistema Informativo Ambientale) e della Regione Lombardia.
Dal punto di vista della programmazione territoriale, il Comune di Bollate è dotato di un PRG
adottato nel 1984 e approvato dalla Regione Lombardia nel 1986. Lo strumento risulta in buona
parte attuato e presenta diversi ambiti ancora da programmare, specie in relazione agli
insediamenti per le attività economiche-produttive, agli ultimi comparti di espansione residenziale,
al recupero dei nuclei antichi, alle grandi aree a standard urbanistico delle cave preesistenti, ad
alcuni spazi per attrezzature di interesse pubblico ed alle infrastrutture viabilistiche a valenza
intercomunale.
2.1. Dem ografia 1
Il Comune di Bollate ha una densità
abitativa di circa 2.450 ab/kmq. Il territorio
è diviso in 4 circoscrizioni amministrative:
Bollate centro (21.350 abitanti circa),
Cascina del Sole (4.960 abitanti circa),
Cassina Nuova (6.970 abitanti circa),
Ospiate/Castellazzo (3.850 abitanti circa).
Negli ultimi anni la popolazione residente a
Bollate
risulta
pressoché
stabile,
allineandosi al trend degli altri comuni
dell’area del nord Milano.
1
È necessario ricordare che alla data dell’ultimo censimento Istat nazionale (2001) il Comune di Bollate comprendeva
anche la frazione di Baranzate, divenuto comune autonomo con la legge regionale 22/5/2004 n. 13. I dati Istat riferiti al
2001 sono quindi comprensivi di entrambi i Comuni.
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CITTA' di BOLLATE
Comparazione Movimento popolazione
anni 2005 - 2006
25000
20000
18352
19137
18245
maschi
19121
femmine
nati
15000
morti
10000
immigrati
emigrati
5000
1282
383
253
1085
1320
354
138
matrimoni
1153
310
129
0
anno 2005 Abitanti 37489
anno 2006 Abitanti 37366
Movimenti popolazione anni 2005 e 2006 – Fonte: Comune di Bollate
Nonostante la stabilità complessiva della popolazione (tra il 2007 e il 2005 si è registrata una
diminuzione dello 0,4% della popolazione), si registra una costante diminuzione delle nascite e un
aumento delle morti, a fronte di un aumento di immigrati. 1.203 sono i residenti di nazionalità
straniera (anno 2006 – Fonte Istat), pari al 3,2% dell’intera popolazione.
Fonte Istat - Bilancio demografico anni 2005 e 2006 e popolazione residente al 31 Dicembre
Secondo le stime condotte dall’ufficio statistico della Regione Lombardia, il Comune di Bollate, in
linea con i comuni di prima cintura posti a nord del capoluogo milanese, perderà una percentuale
pari all’8,5% dell’intera popolazione tra il 2001 e il 2021 (Fonte: Annuario Statistico Regionale),
iniziando la decrescita dal 2006.
6
Bollate
La percentuale di popolazione compresa tra i 14 e i 29 anni di età, presente nel territorio comunale
si attesta intorno al 16% dell’intera popolazione, registrando un valore leggermente più basso
rispetto al dato nazionale, che si attesta su circa il 19% (Fonte Istat 2001).
Contemporaneamente si registra un graduale invecchiamento della popolazione.
I dati riferiti all’indice di vecchiaia, di dipendenza e di anziani per bambino, risultano infatti
abbastanza alti, anche se inferiori rispetto ai dati riferiti all’intera Lombardia. Gli abitanti con età
superiore ai 65 anni risultano pari al 18% circa dell’intera popolazione.
2
Comune
Indice di vecchiaia
Indice di dipendenza
Anziani (2) per un bambino
Bollate
104,68
41,00
2,51
Lombardia
138,07
45,67
3,36
Fonte Annuario Statistico Regionale – Regione Lombardia
Il numero di famiglie è di poco meno di 15.400 unità, con un numero medio di componenti per
famiglia di 2,4.
2.2. Occupazione ed econom ia
Le unità locali risultano essere in totale 3.151, di cui 778 (28%) appartengono al settore del
commercio, 1.507 (48%) ai servizi e 465 (14%) al settore dell’industria.
Gli occupati totali sono 21.474, mentre in cerca di lavoro risultano 1.403 persone (Istat 2001),
registrando un tasso di disoccupazione del 6,13, di cui il 19,13 rappresenta il tasso di
disoccupazione giovanile.
13.440 sono gli occupati nei servizi, contro i 7.877 occupati nell’industria e i 157 nell’agricoltura.
2
Indice di vecchiaia = Rapporto di composizione tra popolazione anziana (65 anni e più) e popolazione più giovani (0-14
anni).
Indice di dipendenza = Rapporto percentuale tra la popolazione (0-14)+(65 e oltre) e la popolazione 15-64 anni.
7
Il 68 % degli abitanti (25.483) è in età da lavoro (15-65 anni), e ben il 52% di questi è impiegato
nelle unità locali presenti sul territorio comunale, per un totale complessivo di 13.271 addetti.
Andamento negativo si registra sul fronte dell’indice di ricambio della popolazione attiva che non
ferma la sua corsa al ribasso: su un totale di 3.490 giovani che stanno per entrare nel mondo del
lavoro (15-24 anni), 4.533 (in età 55-64) ne stanno per uscire (Fonte Istat, anno 2006).
Bollate fa parte del sistema locale del lavoro di Milano. I “sistemi locali del lavoro” rappresentano i
luoghi della vita quotidiana della popolazione che vi risiede e lavora. Si tratta di unità territoriali
costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili.
I sistemi locali del lavoro sono uno strumento di analisi appropriato per indagare la struttura socioeconomica di un territorio, secondo una prospettiva territoriale. L’appartenenza di Bollate al
sistema locale del lavoro di Milano, conferma la dipendenza lavorativa sociale ed economica di
Bollate dal comune capoluogo (in questo senso, si veda anche la tabella inerente gli spostamenti
della popolazione riportata nel paragrafo relativo alla Mobilità).
Bollate
Sistemi locali del lavoro – Fonte Annuario statistico regionale 2005
2.3. M obilità 3
A8
SS 233
Rho-Monza
Fonte PTCP: Tav. 1, Provincia di Milano
3
Dati e informazioni desunti da: Provincia di Milano, Settore Viabilità e Trasporti e Pianificazione del territorio, e Piano
Urbano Generale del Traffico del Comune di Bollate, aggiornamento marzo 2007.
8
Il comune di Bollate è caratterizzato da un profilo intermedio tra le zone a più stretta vocazione
residenziale, essenzialmente generatrici di traffico verso il capoluogo, e quelle che rivestono
funzioni attrattive rispetto al territorio circostante; si può in ogni caso cogliere una certa
prevalenza delle prime rispetto alle seconde. In termini di analisi degli spostamenti, questo
significa dover porre una specifica attenzione ai viaggi di interscambio con la ferrovia ed agli
spostamenti verso i comuni limitrofi.
Per quanto riguarda il parco veicolare circolante esso ammonta in totale a 33.083 unità, suddiviso
così come riportato nella tabella che segue.
15027 Bollate 18
2.187 397
26.235 36
3.503 3
559
93
52
0
Totale
trattori stradali
o motrici
altri veicoli
e
motoveicoli
quadricicli
speciali / specifici
e
rimorchi
semirimorchi
speciali / specifici
e
rimorchi
semirimorchi
trasporto merci
motocicli
motocarri
quadricicli
trasporto merci
autovetture
autoveicoli
speciali / specifici
autocarri
trasporto merci
autobus
Descrizione
Codice
istat
e
Parco veicolare circolante per categoria Comunale. Anno 2005
33.083
Fonte ACI
La componente di mobilità che tuttavia assume il peso in assoluto maggiore sul territorio di Bollate
è quella legata al traffico di attraversamento, sia per quanto riguarda il trasporto privato che per
quello pubblico.
Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione. Censimento Comunale. Anno
2001
Codice Comune
Istat
Totale
Luogo di destinazione
Nello
stesso
Fuori
comune
di
comune
dimora abituale
15027
Bollate
9.916
16.792
del
Totale
26.708
Fonte Annuario Statistico Regionale
L’armatura viaria principale che dovrebbe convogliare il traffico di attraversamento privato
presenta infatti in questo comparto aspetti di notevole criticità: in senso nord-sud le radiali storiche
(Varesina – SS233, Comasina – SS35) funzionano per ampi periodi della giornata in condizioni di
sovrasaturazione, così come avviene per le altre grandi arterie di grande comunicazione: la MilanoLaghi, e la Milano-Meda; in senso trasversale la rete, meno strutturata, vede in pratica la presenza
della sola Rho-Monza, peraltro in un tratto fortemente inadeguato, e la ancora incompleta
tangenziale di Senago (peraltro destinata ad interrompersi prima di raggiungere il recapito della
Milano-Meda).
Segnale dell’inteso traffico che interessa sia la Rho-Monza (nei due differenti punti di rilevamento),
che la SS233, percorse rispettivamente da un traffico giornaliero medio nei giorni feriali di circa
37.300, 41.700 e 34.400 veicoli (rilevazione effettuata nel 2003 dalla Provincia di Milano per
entrambe le direzioni di marcia), è la velocità media di marcia dei veicoli, corrispondente a 36
km/h sulla Rho-Monza in direzione di Rho, e a 50 km/h sulla SS233 in direzione Milano, (velocità
medie rilevate il giorno feriale 9 aprile 2005, dalle ore 17 alle 19), a fronte di un limite di velocità di
70 Km/h .
Di seguito si riportano i monitoraggi effettuati dalla Provincia di Milano sia sulla SP 46 Rho-Monza
che sulla SS233, strada Varesina.
9
Fonte Provincia di Milano
Postazione 046A sulla Rho - Monza
Postazione 046B sulla Rho - Monza - Loc. Cascina del Sole
10
Postazione 0233 sulla strada Varesina SS233
Non solo, alcune direttrici di attraversamento (per esempio la Senago-Novate, o la Paderno-Arese)
troverebbero comunque conveniente utilizzare la rete interna di Bollate, data l’assenza di itinerari
tipologicamente competitivi sulla rete principale. Tale situazione induce un intenso utilizzo della
maglia stradale urbana primaria da parte dei flussi in attraversamento, sulla quale arrivano
mediamente a rappresentare più del 60% del carico rilevato.
Due sono in particolare le direttrici interessate da tale componente: la direttrice est-ovest formata
dalle vie Verdi / Madonna in Campagna / Friuli / La Cava quella nord-sud formata dalle vie
Kennedy / Battisti.
Più complesso il ruolo di via Lombardia, che riceve la direttrice nord di Senago per smistarla verso
est (Paderno), verso sud (itinerario V.Veneto/Piave) e verso ovest (Varesina).
Per quanto riguarda la rete stradale interna, le criticità principali derivano evidentemente in larga
parte dalle considerazioni prima svolte circa l’esistenza di una componente così elevata di traffico
di attraversamento.
La prima considerazione è infatti relativa all’elevato valore dei volumi di traffico che interessano gli
assi collocati lungo le direttrici principali di attraversamento. Flussi monodirezionali superiori ai
1000 veic/h sono stati infatti registrati lungo le vie (nell’ordine) Battisti, Verdi e Veneto e solo di
poco inferiori sulla via Piave.
Si tratta di valori destinati a produrre un impatto fortemente negativo sulle condizioni di urbanità,
impatto ulteriormente amplificato dalla presenza di poli urbanistici particolarmente sensibili. Tra
questi vanno citati i complessi scolastici, il centro sportivo ed il verde attrezzato esistenti lungo il
bordo meridionale della via Verdi, le attività attrattive centrali (commercio e servizi) distribuite
lungo la via V.Veneto/Cavour, il polo Ospedaliero di via Piave, il cimitero e gli altri attrattori
(commercio ed istruzione) presenti lungo via Repubblica, il ‘centro di vita’ della frazione di Cascina
del Sole, il comparto residenziale che affianca per un lungo tratto la via Kennedy.
Un secondo aspetto rilevante è costituito dalla presenza della ferrovia, che interrompe la continuità
della maglia stradale ed affida a pochi punti di passaggio la sua continuità (via Madonna in
Campagna, via IV Novembre, via V.Veneto).
LE CIRCOSCRIZIONI
Bollate centro
Il tema dell’area centrale è già stato impostato dall’Amministrazione di Bollate con l’intervento di
riqualificazione che ha interessato la via Roma ed il sistema delle piazze del Municipio, intervento
che ha saputo creare un sistema di spazi di qualità e di elevata attrattività.
E’ tuttavia ancora un sistema chiuso, non pienamente capace di innervare e sostenere il livello di
qualità dell’intero comparto centrale. Inoltre permangono alcuni conflitti non del tutto risolti con la
circolazione veicolare: il traffico eccessivo sulla via Roma, asse preferenziale di accesso al
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comparto centrale; i flussi generati dalla elevata dotazione di sosta presente; l’incompletezza dei
percorsi esterni di elevata qualità/protezione in accesso alla zona centrale.
Ospiate
Ospiate ha come caratteristica quella di trovarsi separata in due ambiti da una infrastruttura di
notevole impatto quale è la ex SS233 Varesina.
Il tessuto urbanistico presente da una parte e dall’altra della statale è differente: il lato ovest, in
direzione Rho e Arese è caratterizzato dalla presenza di un grosso comparto industriale facente
capo a via Torino-Ghisalba, nonché in parte affacciato sulla strada provinciale stessa.
Il lato est, più strettamente connesso al centro di Bollate, a grandi linee compreso tra via Verdi e
via Repubblica, si caratterizza per un tessuto urbanistico prettamente residenziale con la presenza
di importanti impianti sportivi.
Un grave problema che affligge la frazione è l’elevata pericolosità della Varesina che si traduce in
un alto numero di incidenti ed in una marcata riduzione della permeabilità trasversale.
Cascina del Sole
La frazione di Cascina del Sole si trova incuneata tra alcuni assi stradali e direttrici di traffico di
notevole rilevanza.
E’ già stato menzionato il forte flusso di traffico che interessa la direttrice nord-sud, che passa
internamente alla frazione; inoltre, lo svincolo alla Rho-Monza su via La Cava introduce nella zona
un corridoio di attraversamento in direzione est-ovest.
Il cuore della frazione, strutturato nelle quattro porzioni di territorio che si creano dall’intersezione
tra le vie Battisti-Ospitaletto-per Novate e Montegrappa, viene investito da forti impatti
sull’urbanizzato.
Cassina N uova
Cassina Nuova è la frazione più grande e popolosa di Bollate, sviluppata a nord e a sud della via
S.Bernardo e attorno alla storica via Madonna che corre in direzione nord-sud.
A protezione della viabilità centrale è stata realizzata da pochi anni una sorta di tangenzialina ovest
esterna (la via Kennedy) che segue la direttrice della originaria via Po a supporto dei forti flussi di
scambio nord-sud. Come già evidenziato in precedenza un tratto di tale arteria è fiancheggiata da
edilizia residenziale che subisce di conseguenza l’impatto negativo di tale traffico.
Per quanto concerne la direzione est-ovest l’attuale schema di circolazione prevede un circuito di
sensi unici che non consentono il passaggio per un tratto di via S.Bernardo in direzione di Paderno
Dugnano.
LA SOSTA
Il sistema della sosta nell’area centrale conta circa 3.000 posti auto di cui 350 concentrati nella
piazza della Resistenza. Rispetto al totale una percentuale limitata, pari al 12%, è regolata a
tempo.
Gli elementi diagnostici fondamentali possono essere così riassunti:
_ la quantità di stalli presenti nell’area centrale risulta mediamente adeguata ai livelli di domanda,
anche nei giorni di mercato;
_ la quota di sosta regolata in tale area è dell’ordine del 10%. Di conseguenza la domanda di tipo
pendolare occupa porzioni importanti dell’offerta disponibile (circa un terzo), con punte
concentrate nella zona della stazione; ciò si traduce anche in un’offerta insufficiente per la
domanda di tipo operativo, legata ai servizi commerciali e terziari, ed in una forte concentrazione
del traffico nei periodi di arrivo/partenza di tali utenti;
_ problemi strutturali di eccesso di domanda sono rilevabili nelle zone più centrali (piazza del
comune, via Parri, via Garibaldi).
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dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori di pressione
am bientale
Pendolari che usano l’auto
privata (% spost)
Tempo medio viaggio auto
privata (min viaggio)
Valori Bollate
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
75
79
76
+
nd
31
33
32
=
nd
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
= nella media
+ positivo
++ fortemente positivo
CICLABILITÀ E PEDONALITÀ
L’uso dei modi non meccanizzati non è del tutto marginale a Bollate: esso infatti risulta pari al 20%
ed al 10% rispettivamente per la pedonalità e per la ciclabilità (dati OD Regione Lombardia 2002).
La necessità di favorire una maggiore diffusione di tali modalità di trasporto deriva dalla
consapevolezza che a tale manovra resta in buona misura affidata la possibilità di raggiungere
equilibri di funzionamento maggiormente sostenibili della mobilità urbana.
Per quanto in particolare riguarda la bicicletta, tale mezzo a Bollate dovrebbe essere il modo di
trasporto più diffuso, date le ridotte distanze degli spostamenti interni, e potrebbe arrivare in tale
segmento a coprire quote almeno doppie delle attuali. Confliggono con tali obiettivi, oltre ai noti
fattori comportamentali, da una parte l'oggettiva difficoltà che si ha nel trovare condizioni di
circolazione sicura per gli utenti deboli nel contesto urbano, dati anche gli elevati livelli di traffico
presenti sulla rete interna e, dall’altra, la sostanziale assenza di forme efficaci di disincentivazione
alla ‘penetrazione’ automobilistica fin nelle aree più centrali.
La circolazione pedonale può invece già contare su di un sistema di marciapiedi esteso e, in
genere, di adeguate dimensioni. I problemi principali sono legati a conflitti puntuali con il traffico,
essenzialmente localizzati nei punti di attraversamento degli assi stradali primari, e nei sistemi di
passaggio della ferrovia.
Un altro aspetto critico, indirettamente legato al tema della pedonalità, è la relativa scarsità e
mediocre qualità degli spazi verdi, elementi che sempre costituiscono un importante supporto ed
incentivo a tale modalità di trasporto.
Per quanto riguarda la circolazione ciclabile, la rete ad essa dedicata, pur relativamente estesa,
soffre dei problemi comuni a molte altre realtà urbane, e cioè della mancanza di continuità del
sistema, dell’insufficiente trattamento delle intersezioni, della totale assenza di segnaletica di
indirizzamento.
Problemi specifici sono inoltre posti dal Piano della Ciclabilità provinciale in fase di redazione,
rispetto al quale deve misurarsi l'assetto attuale e previsto della rete ciclabile, con particolare
riferimento al rispetto degli standard delle realizzazioni esistenti ed al tema delle connessioni
sovralocali con le stazioni su ferro ed i grandi attrattori territoriali. Si segnala in particolare da una
parte la difficoltà di rispettare la previsione del collegamento ciclabile previsto lungo via Lombardia,
e dall’altra il passaggio del percorso verde di connessione tra Groane e Parco Nord, che utilizza,
come già sopra ricordato, un varco sul quale insiste l’ipotesi di realizzazione di un nuovo
collegamento viabilistico primario.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Qualità
com ponenti
am bientali
delle
Piste ciclabili esistenti
(portanti e supporto)
Spostamenti sist residenti
con bici, a piedi o altro
M edia
Com uni
della classe:
50.000
>ab>15.000
R ank ing su
P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
0,51
0,66
+
nd
19
19
+
nd
Unità di m isura
Valori Bollate
M edia
dell’area:
M ilano
Km/km2 sup.
0,91
% spost
21
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
Com uni
= nella media
+ positivo
13
++ fortemente positivo
Trasporto pubblico
Per quanto riguarda la componente pubblica, il riferimento è ovviamente alle stazioni delle ferrovie
nord che, in Bollate, offrono una significativa capacità destinata all’interscambio con l’auto. Nel
caso della stazione di Bollate centro, in particolare, tale capacità attrattiva produce un significativo
carico di traffico concentrato sulla maglia centrale ed elevati tassi di occupazione della capacità di
sosta.
Nel caso di Bollate nord invece, la domanda di interscambio ha oramai esaurito la capacità
disponibile per ospitare tale funzione.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori di pressione
am bientale
Tempo
trasporto
viaggio)
medio
viaggio
pubblico
(min
Qualità
com ponenti
am bientali
delle
Spostamenti sist. Residenti
con trasporto pubblico locale
(% spost)
Pendolari che usano il
trasporto pubblico locale %
spost.
Parcheggi di interscambio
nelle
stazioni
ferroviarie
(posti/100 spost)
Valori Bollate
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
48
60
54
+
nd
Valori Bollate
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
18
17
17
+
nd
25
21
24
+
nd
3
8,4
5,6
=
nd
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
= nella media
+ positivo
++ fortemente positivo
2.4. P atrim onio edilizio
Dai dati riferiti al censimento 20014 emerge l’esistenza di un patrimonio edilizio costituito da
19.233 abitazioni, per un totale di edifici ad uso abitativo di 3.236 unità. Il patrimonio edilizio
abitativo esistente risulta per il 96% occupato, di cui il 72% è occupato dai proprietari, il 22,8% da
affittuari, il 5,2% è occupato ad altro titolo.
La superficie media delle abitazioni risulta pari a 80,5 mq, con una disponibilità media di 36,5 mq
per occupante.
Analizzando nello specifico il patrimonio edilizio ad uso abitativo emerge che circa il 33,5% delle
abitazioni sono state costruite negli anni Sessanta, contro medie che si aggirano intorno al 12-14%
dei decenni successivi.
Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001.
Epoca di costruzione
COMUNI
Prima del 1919
Dal 1919
1945
Bollate 628
846
Fonte Annuario Statistico Regionale
4
al Dal 1946
1961
3597
al Dal 1962
1971
6426
al Dal 1972
1981
2527
Si ricorda che i dati al 2001 comprendono anche il territorio Baranzate
14
al Dal 1982
1991
2456
al
Dopo il 1991
Totale
2753
19233
2.5. Uso del suolo
Le aree omogenee, indipendentemente dal PRG, possono essere identificate in base a criteri di
omogeneità di tessuto edilizio sia sotto l’aspetto tipologico che funzionale. In particolare è possibile
identificare almeno le seguenti aree omogenee presenti nel comune di Bollate:
- Aree Agricole (non campite nella cartografia sottostante),
- Parchi e zone di salvaguardia ambientale(non campite nella cartografia sottostante),
- Aree industriali ed artigianali (in grigio),
- Centri storici e/o cittadini (in rosso),
- Aree residenziali (in azzurro),
- Aree verdi (in verde),
- Aree pedonali e/o di possibile aggregazione,
- Impianti destinati alla ricreazione sportiva (in fucsia).
Fonte Piano territoriale di illuminazione pubblica - Suddivisione in aree omogenee.
Aree agricole, parchi e zone di salvaguardia ambientale
La forte urbanizzazione del comune di Bollate, e l’estrema vicinanza al capoluogo lombardo, fanno
del patrimonio agricolo di Bollate una delle risorse che in questi ultimi vent’anni anni ha visto un
drastico ridimensionamento. La maggior parte dei terreni agricoli si trova nella zona nord del
comune fra Bollate, frazione di Cascina Nuova, e Senago.
La salvaguardia delle principali attività agricole, con delibera regionale D.G.R. n.7/18476 del 30
luglio 2004 e con la successiva proposta di estensione del Parco delle Groane si sovrappone alla
salvaguardia di quest'ultimo elemento fortemente caratterizzante i comuni a nord di Milano fra cui
Bollate.
15
Il Parco delle Groane, si pone come riserva di salvaguardia ambientale e come polmone verde
comunale di rilevante interesse anche ricreativo che spezza la continuità urbanistica di un’area
regionale a forte densità abitativa.
Aree industriali ed artigianali
Le principali aree industriali ed artigianali sono così localizzate:
- Nord-Est di Cassina Nuova
- Confine con Senago
- Sud-Ovest in Via Ghisalba
Centri storici e cittadini ed aree pedonali e di possibile aggregazione
Si individuano due aree di maggiore interesse sebbene il comune di Bollate non presenti un
evidente centro storico a causa della sua notevole trasformazione nel tempo:
1- Il centro di Bollate nell’anello di vie che si snocciolano attorno a P.za S.Francesco, Via Roma, Via
Cavour, le Piazze antistanti il Comune, P.za Martiri della Libertà e Via Turati e
P.za Resistenza.
Lungo tale tracciato sono localizzate le principale aree di aggregazione cittadine, che anche se non
presenta grandi evidenze storiche ed architettoniche, è certamente l’area di maggior fruizione, ed il
nucleo su cui si è articolata nel diciottesimo e diciannovesimo secolo la vita bollatese. L’espansione
urbanistica ha fagocitato le numerose cascine sino a raggiungere le altrettanto cresciute frazioni.
2- Fra le frazioni del comune di Bollate, quella che mostra maggiori spunti in termini aggregativi
della popolazione è certamente da evidenziare Cassina Nuova ed in particolare il tracciato fra Via
San Bernardo e P.za Don Pagani.
Si presentano molto interessanti dal punto di vista ricreativo / aggregativo anche le seguenti
realtà:
- P.za Madonna in Campagna
- Parco M.L. King
- P.za della Resistenza
Aree Residenziali
Le aree residenziali costituiscono una delle parti percentualmente più estese del territorio
comunale e sono la principale causa dell’espansione urbanistica di Bollate.
Oltre alle tradizionali aree a ridosso del centro cittadino, tale area si sviluppa da ovest verso est
con continuità, ed ovviamente con diverse categorie di insediamenti abitativi, dalla frazioni di
Ospiate e P.za Indipendenza sino alla superstrada Rho-Monza che delimita ad est la frazione
Cascina del Sole. A Nord-Ovest sono delimitati dal Parco delle Groane.
Solo Cascina Nuova mostra ancora un discreto isolamento collegata al resto degli insediamenti
abitativi da via Battisti ed il cui sviluppo è delimitato da Via Kennedy verso ovest e dei confini
comunali nelle altre direzioni. Un forte elemento di discontinuità e caratterizzante il territorio
comunale sono le “Ferrovie Nord” che attraversano il centro cittadino. L’unico elemento di raccordo
fra le due parti sono i due sottopassi urbani di Via Martiri di Marzabotto e di Via IV Novembre e dal
sottopasso extraurbano di Viale Lombardia.
Aree Verdi
Le aree verdi cittadine sono ugualmente distribuite sul territorio.
Impianti destinati alla ricreazione sportiva
Gli impianti sportivi, sono piuttosto numerosi e distribuiti uniformemente sul territorio, siano essi
destinati ad attività puramente amatoriali e ricreative, sia qualora le strutture siano destinate ad
ospitare sport organizzati e tornei riconosciuti in ciascuna disciplina sportiva.
16
3. Quadro conoscitivo am bientale
Di seguito sono riportate considerazioni e informazioni sintetiche sulle tematiche ambientali. In
particolare sono qui riportate:
−
Schede riassuntive del quadro conoscitivo sulle diverse componenti ambientali
−
Mappe e immagini di sintesi dei principali tematismi ambientali
−
Elenco degli studi di settore di riferimento sui temi ambientali
−
Elenco delle informazioni e dei dati da reperire per ulteriori approfondimenti
17
3.1. Aria
situazione
Nel territorio di Bollate non sono presenti centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico,
le considerazioni sullo stato di qualità dell’aria e alcuni dati, sono stati desunti dallo studio
“Ecosistema metropolitano” redatto a cura della Provincia di Milano e dagli studi “Analisi dei
comportamenti e delle possibili cause di concentrazione di PM10 osservate ad Arese nell’inverno
2005-2006” e dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Lombardia anno 2006, redatti a cura
dell’ARPA Lombardia.
Bollate
centralina di Arese
L’analisi condotta sui dati di Arese e in altre stazioni della provincia di Milano nel corso dell’inverno
2005-2006, ha permesso una valutazione della situazione locale rispetto al contesto provinciale. La
concentrazione media di PM10 rilevata ad Arese è uguale a quella misurata nello stesso periodo a
Meda, a testimonianza di una situazione omogenea nell’area a nord di Milano. Il numero dei giorni
di superamento del limite di 50 μg /m3, d’altra parte, è in linea con le altre stazioni della zona
critica unica. Anche il confronto con i dati raccolti durante campagne temporanee (di cui una
effettuata a Baranzate) mediante l’utilizzo di laboratori mobili ha evidenziato concentrazioni del
tutto simili a quelle rilevate ad Arese.
Le analisi dei giorni-tipo e dei dati raccolti con il contatore ottico di particelle (OPC) hanno messo
in evidenza una stretta correlazione con il traffico locale, facendo supporre una forte componente
primaria nelle concentrazioni di PM10 nel sito di Arese (come di Meda). Questo è confermato
anche dal confronto con altri inquinanti da traffico. Si evidenzia quindi l’importanza della frazione
grossolana (“coarse”) legata anche al risollevamento dal suolo e all’abrasione edi freni e
pneumatici, rispetto alla frazione pi fine, legata alla combustione e alla formazione della
componente secondaria.
Analogamente lo stato dell’aria nel territorio di Bollate non si differenzia da quello dell’area
milanese, ossia presenta frequenti episodi di superamento dei livelli di soglia in particolare nel
periodo invernale, quando alle emissioni dovute al traffico si sommano quelle degli impianti di
riscaldamento.
In generale, si ipotizza un diffuso inquinamento da PM10, ossidi di azoto, ossidi di carbonio e
innalzamento dei valori di ozono nel periodo estivo in condizioni meteorologiche favorevoli.
Il traffico rimane la sorgente principale per le emissioni di NOx, CO, CO2 e polveri sottili di cui si
rilevano le maggiori concentrazioni in corrispondenza dei principali nodi e assi viari.
Le emissioni dovute alla circolazione degli autoveicoli presentano un tipico andamento giornaliero
che rispecchia la variazione dei flussi di traffico, con valori elevati nelle ore di punta e diurne e
18
valori ridotti nelle ore notturne. Un'altra variabilità stagionale tipica si riscontra nelle emissioni da
riscaldamento che favoriscono l’innalzamento delle concentrazioni di NO2 durante il periodo
invernale.
I grafici che seguono sono stati desunti dallo studio “Analisi degli andamenti e delle possibili cause
delle concentrazioni di PM10 osservate ad Arese nell’inverno 2005-2006”.
I grafici riportano le concentrazioni di PM10, CO e NO registrate in differenti periodi dell’anno ad
Arese e confrontate (solo nel caso del PM10) con i dati rilevati a Baranzate. Si tenga presente che
per il CO il valore limite è di 10 mg/m3 e il valore limite di concentrazione per il PM10 è di 50 μg
/m3 sulla media giornaliera da non superare più di 35 volte dell’anno civile.
Valore limite 50 μg /m3
Confronto Arese – Baranzate: livelli di PM10
Bollate
Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia – Anno 2006, ARPA Lombardia
Di seguito si riportano alcuni indicatori sintetici elaborati dalla Provincia di Milano sullo stato di
qualità dell’aria.
19
dati da “Ecosistema Metropolitano – Fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori
pressione
am bientale
di Unità di m isura
Valori Bollate
M edia
dell’area:
M ilano
Com uni
M edia
Com uni
della classe:
50.000
>ab>15.000
R ank ing su
P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
Emissioni PM10 (densità)
Kg/ha
34
22
33
-
- 27
Emissioni Nox (densità)
Kg/ha
14
11
14
-
4
Emissioni CO2 (procapite)
kg/ab
Kg/ab
4.511
8.693
6.158
=
702
Valori AR ESE
M edia
dell’area:
M ilano
M edia
Com uni
della classe:
50.000
>ab>15.000
R ank ing su
P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
Qualità
delle Unità di m isura
com ponenti
am bientali
Com uni
Concentrazione PM10
μg/m3
42
41
40
-
-4
Concentrazione No2
μg/m3
49
50
51
-
-5
Concentrazione CO
μg/m3
1,4
1,3
1,3
Concentrazione C6H6
na
4
na
+
?
0
μg/m3
Concentrazione SO2
μg/m3
na
5
5
?
na
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
= nella media
+ positivo
nd
++ fortemente positivo
banche dati e informazioni
“Analisi degli andamenti e delle possibili cause delle concentrazioni di PM10 osservate ad Arese
nell’inverno 2005-2006”, ARPA Lombardia 2006
Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Lombardia 2006, ARPA Lombardia
20
3.2. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante
situazione
Da elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005
Insediamenti a rischio
di incidente rilevante
AKZO NOBEL
RODHIA GERON.
SIOCHEM
MAFRA
DIPHARMA
Gli insediamenti produttivi classificati a Rischio di Incidente Rilevante attualmente presenti nel
Comune di Bollate sono rappresentati dalle aziende SIOCHEM srl e RHODIA GERONAZZO spa,
mentre nel Comune di Baranzate si trova l’azienda DIPHARMA spa (quest’ultima si estende per
buona parte di superficie del sito industriale nel territorio comunale della città di Milano) e MA FRA
srl.
È presente inoltre un’attività classificata a rischio di incidente rilevante nel Comune di Arese,
l’azienda Akzo Nobel Chemicals spa, il cui confine est di stabilimento è adiacente al confine di
Bollate. Lo stabilimento Akzo Nobel Chemicals spa presenta scenari incidentali le cui aree di danno
ricadono nel territorio comunale di Bollate.
Aziende comprese o in vicinanza del territorio comunale di Bollate
Com une
Bollate
art.5 com.3
RHODIA
GERONAZZO
spa
SIOCHEM srl
Baranzate DIPHARMA
spa
MA FRA srl
Arese
aree di danno potenzialmente ricadenti
art.6 art.8 nel Comune
Classe di pericolosità
di Bollate
media
media
media
media
alta
AKZO NOBEL
CH.
Fonte Elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005
legenda
aree di danno potenziali interne al sedime
aree di danno potenziali esterne al sedime dello stabilimento
21
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori
di
am bientale
Industrie a rischio
n./10.000 ab.
pressione
Valori
BollateBaranzate
M edia
dell’area
10
9
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
Com uni
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing
P rovincia
4
-
= nella media
+ positivo
su Variazione
rispetto
ad anno precedente
nd
++ fortemente positivo
aziende a RIR presenti nel Comune di Bollate
Da elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005
RHODIA GERONAZZO spa – Via Milano, 78/80
L’attività produttiva principale della Rhodia Geronazzo spa consiste nella preparazione di ausiliari chimici, in
particolare tensioattivi, emulsionanti e disperdenti, che sono utilizzati dall’industria dei detergenti, della
cosmesi, agrochimica, metalmeccanica e tessile.
L’area occupata dallo stabilimento è pianeggiante e si estende su 42.696 mq, di cui 12.551 mq coperti.
All’azienda è stata attribuita una classe di pericolosità ambientale media, poiché la natura dei pericoli
riguarda: il rilascio di prodotti infiammabili e conseguente incendio dovuto alla rottura delle manichette di
carico/scarico utilizzate per le operazioni di travaso, così come dovuto a perdita delle tenute delle pompe
utilizzate per il trasferimento delle sostanze ai serbatoi di stoccaggio o agli impianti di utilizzo e il rilascio e la
dispersione tossica di Ossido di Etilene da accoppiamento flangiato in seguito a sovrappressione all’interno
del serbatoio di stoccaggio.
Per quanto riguarda le caratteristiche di vulnerabilità dell’area si fa presente che nell’intorno dell’azienda non
sono presenti zone urbanizzate a prevalenza residenziale. L’azienda è ubicata in area a prevalente
destinazione industriale, inoltre sono presenti anche aree commerciali e agricole.
Tutto il confine sud dell’azienda è adiacente al territorio comunale di Baranzate.
Al confine sud-ovest si trova il deposito Siochem srl anch’esso classificato a rischio di incidente rilevante
(art.6 ex Dlgs 334/99).
Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si segnale che la SS 233 Varesina è adiacente al confine
nord-est dell’azienda.
Nelle vicinanze sono presenti inoltre:
.
il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo
idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m;
.
il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda;
.
il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il tracciato della
SS233.
L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o
potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche.
Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. In sintesi la
compatibilità ambientale, infrastrutturale e territoriale della Rhodia Geronazzo è verificata.
Tutto il territorio dei Comuni di Bollate e Baranzate si caratterizza per la vulnerabilità della risorsa idrica in
considerazione dei bassi livelli di soggiacenza della superficie piezometrica.
Il territorio limitrofo all’azienda Rhodia Geronazzo è caratterizzato dalla presenza di elementi ambientali
vulnerabili, in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica.
In particolare sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti ad esplosione e incendio nei confronti
dell’acqua e del sottosuolo, mentre è necessario verificare attraverso il Sistema di gestione della sicurezza
aziendale che siano in atto procedure e provvedimenti tecnici preventivi e protettivi al fine di garantire che
un eventuale rilascio di sostanze pericolose per l’ambiente e/o tossiche per l’uomo possa essere confermato
e recuperato su tutta la superficie del sito.
Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale e territoriale, l’azienda non presenta scenari aventi aree
di danno ricadenti al di fuori dei confini di stabilimento.
SIOCHEM srl – Via San Gottardo, 19/21
L’attività del deposito SIOCHEM S.r.l. consiste nel commercio di solventi e prodotti chimici senza operazioni di
processo. I prodotti liquidi sfusi arrivano al deposito tramite autobotte o ferrocisterna e vengono travasati nei
22
serbatoi. Di qui sono ripresi tramite pompe e tubazioni per il confezionamento in fusti o per il carico delle
autobotti che avviene in aree definite. I prodotti confezionati arrivano tramite autocarro e sono trasferiti su
pallets tramite carrello elevatore al magazzino corrispondente. La spedizione avviene tramite autocarri ed il
carico è fatto tramite carrelli elevatori. Sono possibili attività di miscelazione di prodotti compatibili, ma non
reazioni chimiche o di processo.
Nell’intorno dell’azienda non sono ubicate zone urbanizzate a prevalenza residenziale. L’azienda è ubicata in
area prevalentemente industriale inoltre sono presenti anche aree commerciali e agricole. Tutto il confine
sud dell’azienda è adiacente al territorio comunale di Baranzate. Al confine nord-est si trova l’azienda Rhodia
Geronazzo a rischio di incidente rilevante.
Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si fa presente che la SS 233 Varesina è adiacente al confine
nord-est dell’azienda.
Nelle vicinanze sono presenti inoltre:
.
il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo
idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m;
.
il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda;
.
il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il sedime della
SS233.
L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o
potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche.
Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. In sintesi la
compatibilità ambientale, infrastrutturale e territoriale della Siochem srl è verificata.
Il territorio limitrofo al deposito Siochem srl è caratterizzato dalla presenza di elementi ambientali vulnerabili,
in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica: Fontanile Triulza e torrente Guisa.
Infatti l’intero sito industriale ricade all’interno della fascia di tutela art. 146 lettera “c” del D.Lgs. 490/99.
Sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti ad esplosione e incendio nei confronti dell’acqua e
del sottosuolo, mentre è necessario verificare attraverso il Sistema di gestione della sicurezza aziendale che
siano in atto procedure e provvedimenti tecnici preventivi e protettivi al fine di garantire che un eventuale
rilascio di sostanze pericolose per l’ambiente e/o tossiche per l’uomo possa essere confinato e recuperato su
tutta la superficie del sito.
Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale, essa risulta verificata in quanto nelle aree di danno
ricadenti al di fuori dei confini di stabilimento non sono presenti infrastrutture.
Per quanto riguarda la compatibilità territoriale si segnala che alcune aree di danno relative all’eventuale
incendio nel bacino di contenimento (metanolo) e di infustaggio (benzene) ricadono al di fuori del confine
dello stabilimento su territorio azzonato da PRG a destinazione industriale e per quanto riguarda le seconde
su parte del sedime della Rhodia. Si fa presente comunque che in tali aree non sono presenti elementi
territoriali vulnerabili.
aziende a RIR limitrofe al Comune di Bollate
DIPHARMA spa – Via Bissone, 5 Baranzate
La società DIPHARMA produce prodotti chimici per uso farmaceutico. Si tratta di circa 30 prodotti finiti ed un
centinaio di intermedi, ottenuti tramite varie fasi di lavorazione mediante processi a batch.
La quasi totalità della superficie dello stabilimento si estende nel territorio comunale di Milano. L’azienda è
ubicata in area prevalentemente a destinazione industriale inoltre a nord dell’azienda è presente una zona
residenziale Bf “zona consolidata a carattere tipicamente misto”.
Per quanto riguarda la vicinanza alle infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi è
adiacente al confine sud-ovest dell’azienda e la SS233 dista circa 50 m dal lato est dell’azienda.
L’azienda è ubicata su terreno classificato a vulnerabilità dell’acquifero E (Elevata). Si tratta di terreno a
rischio potenziale di inquinamento dell’acquifero con reticolo di drenaggio superficiale costituito da fontanili
attualmente inattivi.
Non si riscontra comunque presenza di elementi ambientali sensibili nell’intorno dell’azienda.
Nelle vicinanze sono presenti inoltre:
.
il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo
idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m;
.
il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda;
23
.
il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il sedime della
SS233.
L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o
potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche.
Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto
riguarda la compatibilità ambientale è verificata, poiché nel territorio limitrofo non sono presenti elementi
vulnerabili, e gli eventi dovuti a incendi e esplosioni sono da ritenersi trascurabili nei confronti dell’acqua e
del sottosuolo.
Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale è necessario verificare attentamente la congruenza delle
considerazioni che emergono nel Piano di emergenza della Società Autostrada, in virtù della vicinanza del
tracciato della A8 allo stabilimento.
Per quanto riguarda la compatibilità territoriale, si segnala che l’area su cui potrebbero verificarsi danni a
seguito di incidente è “veramente esigua” (pag. 65 dell’Elaborato RIR), per cui la compatibilità territoriale
risulta verificata.
MA FRA srl– Via Aquileia, 44 Baranzate
L’attività di stabilimento consiste nella miscelazione di prodotti chimici diversi e nel successivo
confezionamento di prodotti finiti destinati al mercato della detergenza per auto. A seconda dei casi, le
materie prime e gli ausiliari sono approvvigionati con autobotti, fusti e/o altre confezioni che vengono
travasate in serbatoi fissi o depositati in appositi magazzini.
L’azienda è ubicata in zona prevalentemente industriale .
Per quanto riguarda la vicinanza alle infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi è
distante circa 200 m dal lato sud-ovest dell’azienda e il tracciato della variante “Bollate” alla SS233, dista
circa 200m a nord-est dall’azienda.
Per quanto riguarda la presenza di elementi i valore ambientale, si fa presente che il Torrente Nirone dista
circa 10 m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha vincolo idrogeologico con fascia di rispetto di 150m.
L’azienda è ubicata su terreno classificato a vulnerabilità dell’acquifero E (Elevata). Si tratta di terreno a
rischio potenziale di inquinamento dell’acquifero con reticolo di drenaggio superficiale costituito da fontanili
attualmente inattivi.
Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto
riguarda la compatibilità ambientale è verificata, anche se il territorio limitrofo alla MA FRA è caratterizzato
dalla presenza di elementi ambientali vulnerabili, in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica:
Torrente Nirone. Infatti sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti a esplosione e incendio nei
confronti dell’acqua e del sottosuolo.
Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale essa è verificata in quanto non sono presenti
infrastrutture nelle immediate vicinanze dello stabilimento.
Per quanto riguarda la compatibilità territoriale, si segnala la presenza di aree di danno esterne allo
stabilimento, con destinazione industriale e pertanto compatibili.
AKZO NOBEL CHEMICALS spa – Via Vismara, 80 Arese
La società AKZO NOBEL è un’industria per la produzione di prodotti chimici prevalentemente destinati
all’industria e all’agricoltura.
Le sue attività comprendono un’ampia gamma di prodotti chimici, fibre, vernici e prodotti medicinali.
La superficie totale dello stabilimento è di circa 32.500 mq, parte dei quali nel territorio di Bollate.
L’elemento rilevante della produzione dello stabilimento AKZO NOBEL è l’origine vegetale delle sostanze di
base (acidi e alcoli grassi) che vengono impiegate nelle fabbricazione di prodotti intermedi per l’industria
chimica.
I prodotti (materie prime, intermedi di lavorazione e prodotti finiti) vengono movimentati in cisterne,
containers, fusti, sacchi e scatole.
L’abitato di Arese insiste sui lati nord e ovest del confine aziendale, dove non sono previsti scenari
incidentali. Il confine est e sud dell’azienda invece si affaccia sul territorio comunale di Bollate, in particolare
a est sono presenti campi agricoli di competenza dell’Ente Parco delle Groane, e a sud attività industriali.
Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi dista circa
1,5 km, mentre la SS233 dista circa 200 m in direzione est dell’azienda. Le linee aeree dell’Alta Tensione
sono presenti entro 500m di distanza dallo stabilimento.
24
Nelle vicinanze sono presenti inoltre:
.
il torrente Guisa, che dista circa 20 m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo
idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m;
.
il Canale scolmatore che dista 20 m,
.
il Parco delle Groane, i cu confini arrivano fino al lato est del confine dello stabilimento. La Regione
Lombardia intende adibire tale area a zona di esondazione controllata del Guisa.
Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto
riguarda la compatibilità ambientale si segnala la presenza di elementi vulnerabili in particolare in relazione
alle caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche del territorio ed all’uso del suolo.Tutto il confine est
dell’azienda si affaccia sul comune di Bollate, in particolare su zona agricole di competenza del Parco delle
Groane.
La Regione Lombardia ha curato la redazione di un progetto di massima del Torrente Guisa che prevede, tra
la SS233 e il torrente stesso, l’innalzamento dell’argine destro al fine di favorire il naturale spogliamento delle
acque . Tale progetto porterà l’apposizione di un vincolo idrogeologico sul torrente Guisa.
In considerazione di quanto su accennato e delle caratteristiche geomorfologiche del terreno e della
presenza nei pressi del confine di stabilimento del torrente Guisa, del Canale scolmatore e del Parco delle
Groane in questa zona si considera rilevante un potenziale impatto sugli elementi vulnerabili: risorsa idrica e
suolo.
Di conseguenza sono necessari una serie di accorgimenti e interventi tecnici, già in parte attuati dall’azienda.
Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale, si segnala la presenza di importanti vie di transito, in
particolare la variante della SS233 che presenterà uno svincolo molto vicino all’insediamento, tale per cui è
necessario garantire il coordinamento tra il Piano di emergenza interno allo stabilimento e le strutture di
Protezione civile.
Per quanto riguarda la compatibilità territoriale si segnala che aree di danno ricadono nel territorio di Bollate,
in particolare una zona dove sono presenti attività industriali e commerciali, anche se queste risultano
compatibili con la presenza dello stabilimento. Si segnala inoltre la presenza di un’area limitrofa allo
stabilimento in cui non devono essere presenti manufatti o strutture in cui sia prevista l’ordinaria presenza di
persone.
banche dati e informazioni
Il Comune di Bollate ha predisposto un elaborato tecnico specifico che riguarda la pianificazione
urbanistica e territoriale in prossimità degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in conformità
ai contenuti del D. M. 9 maggio 2001. Le informazioni disponibili sono inserite all’interno delle
“notifiche” che i gestori sono obbligati a fornire alla Prefettura e ai Comuni secondo la normativa
vigente.
Dati e informazioni possono essere reperiti in:
• Elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9 maggio 2001 del comune di Bollate, Comune di Bollate,
Sindar srl, 2005
• PTCP della Provincia di Milano, tav.2d
25
3.3. Caratteri Idrografici
situazione
Guisa
Pudiga
Garbogera
Canale Villoresi
Canale scolmatore
Nirone
Fonte: Tav.2d, PTCP della Provincia di Milano
Reticolo idrografico principale
Nel territorio di Bollate il reticolo idrografico principale comprende i torrenti Guisa, Nirone, Pudiga,
Garbogera, e il Canale scolmatore delle piene di nord-ovest.
Il bacino del torrente Guisa ha forma estremamente allungata con una larghezza media di circa 2
km ed uno sviluppo longitudinale di una ventina di km tra i comuni di Misinto a nord e Bollate a
sud, entro e sul margine occidentale del Parco Regionale delle Groane.
Verso valle il torrente attraversa territori caratterizzati da media ed alta urbanizzazione in cui i
lineamenti morfologici risultano localmente mascherati e modificati dall’intervento antropico (per
es. tratti tombinati). Il corso d’acqua assume andamento generalmente rettilineo con alveo attivo
debolmente inciso (da 1 a 3 m.) che risulta contornato da insediamenti residenziali ed industriali
con sviluppo continuo. L’alveo è provvisto, per lunghi tratti, di opere di difesa spondale che, in
corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati, sono costituite da argini di contenimento in
cemento in continuità con le recinzioni degli edificati. Nelle zone più esposte ad erosione sono
presenti scogliere a blocchi cementati.
A valle del Canale scolmatore che riceve le acque del torrente in condizioni di piena, l’asta fluviale,
dopo l’attraversamento dell’abitato di Ospiate tramite due tratti tombinati ed uno a cielo aperto
canalizzato, scorre in aree a destinazione agricola per un breve tratto a monte della zona
industriale; l’alveo in questo tratto è localmente protetto da argini in terra. A valle dell’asta del
fontanile Triulza, il torrente Guisa confluisce nel torrente Nirone.
Il torrente Nirone ha origine nei boschi di Cesate da numerosi ruscelli che si formano durante i
periodi con forti piogge e che il suolo argilloso impermeabile impedisce di disperdersi nel terreno.
Non esiste perciò una vera e propria sorgente.
Attraversa il territorio di Bollate in direzione nord-sud, compreso tra il canale secondario Villoresi
ad ovest e il Torrente Pudiga a est. In corrispondenza del centro urbanizzato di Bollate ed Ospiate
presenta alcuni tratti tombinati. Il recapito finale è rappresentato dal sistema fognario della città di
Milano.
Anche i torrenti Pudiga e Garbogera fanno parte del fitto reticolo di drenaggio superficiale che
caratterizza l’ambito del pianalto ferrettizzato delle Groane; tale reticolo si costituisce di corsi
d’acqua per lo più paralleli tra loro, con direzione di scorrimento nord-sud, che raccolgono i deflussi
26
superficiali provenienti da terreni a ridotta permeabilità.
Il torrente Pudiga ha origine immediatamente a monte del territorio comunale di Barlassina, ed ha
recapito finale nel fiume Olona. Il corso d’acqua scorre in direzione nord-sud in corrispondenza del
territorio comunale di Bollate, per una lunghezza di 4 km, con andamento pressoché rettilineo,
localmente meandriforme (nel settore settentrionale).
Il torrente Garbogera nasce in Comune di Lentate sul Seveso, con apporti superficiali provenienti
dall’area di pianalto per poi sfociare nella rete fognaria milanese e defluire nel Cavo Redefossi.
Attraversa il territorio comunale prima in senso nord-sud, poi segue l’andamento delle strade
comunali nel tratto tombinato a partire dalla località c.na Gambiera fino in corrispondenza del
fontanile S. Giacomo al confine con il comune di Novate Milanese.
Il Canale scolmatore delle piene di Nord-Ovest è nato come canale scaricatore del Naviglio Grande
nel fiume Ticino, con lo scopo di evitare le ricorrenti esondazioni tra Abbiategrasso e Milano dovute
al fatto che il Naviglio Grande non era più in grado di smaltire le acque provenienti da una larga
fascia di territorio delimitata a nord dal Canale Villoresi e a est dalla linea di displuvio del bacino
del fiume Olona.
Il canale scolmatore è situato nella porzione nord-occidentale del Comune di Bollate, lo attraversa
da nord-est a sud-ovest e interseca i Torrenti Garbogera, Pudiga, Nirone e Guisa.
Reticolo idrografico minore
Il reticolo idrografico minore comprende: aste e teste di fontanili, canali e fossi di scolo delle acque
provenienti dai pianalti a ferretto delle Groane, canali ad uso irriguo che fanno capo al Consorzio di
Bonifica Est Ticino - Villoresi.
In particolare i fontanili rivestono particolare valenza paesistica e in alcuni casi le teste vengono
alimentate artificialmente dalle acque del Canale Villoresi, così da ricreare ambienti umidi
favorevoli alla permanenza di flora e fauna acquatica.
Tra le teste di fontanile che conservano una certa rilevanza naturalistica si segnalano:
-il Cavo Porro (o fontanile Triulza) e Cavo Litta queste due teste, situate entro il Parco delle
Groane ed entro l’oasi WWF “Caloggio”, sono caratterizzate da una testa della lunghezza di
300 m e da un’asta di 500 m. La vegetazione di ripa è ben preservata; la testa si presenta
con acqua, alimentata dalle acque provenienti dal Canale Secondario Villoresi. Rivestono
particolare interesse in quanto collocati in una fascia di transizione tra le aree protette del
Parco delle Groane ed il centro abitato. Le teste di questi fontanili sono mal preservate, e
frequentemente sede di scarichi incontrollati.
− Cavo Grande e Cavo Villa: di questi due fontanili rimane ancora preservata la sola testa, che si
sviluppa per una lunghezza indicativa di 300 m. La vegetazione di ripa molto fitta e la presenza
di un rilevato stradale sul lato E del cavo Villa rendono difficoltosa la verifica dello stato di
conservazione delle aste stesse. E’ in progetto un intervento di riqualificazione dei due cavi nel
quale è prevista l’alimentazione, attraverso le acque del Villoresi, delle teste stesse, ai fini del
recupero di un’area umida;
− Cavo Ruggerino: questo fontanile presenta una testa ancora ben preservata ed un’asta che si
sviluppa per diverse centinaia di metri verso S. Nonostante il buono stato di conservazione
dell’asta, il fontanile è in alcuni punti oggetto di scarichi abusivi che avvengono anche in
presenza di recinzioni sugli argini stessi.
A tal proposito il Comune ha promosso un progetto di riqualificazione dei fontanili presenti nel
proprio territorio.
27
Qualità delle acque
Fonte: PTCP della Provincia di Milano – Idrografia per classi di qualità delle acque
Dalle analisi effettuate sui corsi d’acqua risulta che le acque del Torrente Garbogera sono di qualità
scadente, del Torrente Nirone sono di qualità sufficiente, mentre quelle dei Torrenti Pudiga e Guisa
presentano una qualità pessima.
Per quanto riguarda la portata idrica prelevata ad uso potabile, i dati raccolti dalla Provincia di
Milano evidenziano un comportamento in linea con la media dei comuni limitrofi.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori
di
am bientale
pressione
Portata idrica prelevata ad
uso potabile – l/sec su 1.000
ab.
Valori Bollate
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
12
14
12
=
non disponibile
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
= nella media
+ positivo
++ fortemente positivo
banche dati e informazioni
Dati e informazioni possono essere reperiti in:
•
“Indagini geologico ambientali a supporto della redazione del P. R. G: della Città di Bollate ai sensi ex L.
R. n. 41/ 97”, Comune di Bollate,
•
“Individuazione del Reticolo Idrico Minore” ai sensi DGR n. VII/ 7868, Comune di Bollate, 2003
dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti
Dati e informazioni da reperire:
•
ARPA Lombardia qualità delle acque superficiali
•
Provincia di Milano: qualità delle acque ante 2001, catasto scarichi, catasto pozzi
28
3.4. Idrogeologia - Acque Sotterranee
Inquadramento idrogeologico
Classificazione delle unità di sottosuolo
Sulla base delle caratteristiche litologiche dedotte dalle stratigrafie dei pozzi esistenti, si
riconoscono nel sottosuolo varie unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità di
costruzione e di continuità orizzontale e verticale. Le unità idrogeologiche si succedono, dalla più
profonda alla più superficiale, secondo il seguente schema:
1) Unità sabbioso-argillosa
E costituita da depositi fini in facies transizionale e marina litologicamente caratterizzati da argille e
limi, cui si intercalano livelli di ghiaie sabbiose e sabbie. Localmente sono presenti livelli torbosi. Al
suo tetto l’unità è delimitata dall’unità ghiaioso-sabbiosa, mentre alla base sono presenti sequenze
prevalentemente argillose prive di intercalazioni grossolane. In questa unità sono presenti•
acquiferi di tipo confinato nei livelli ghiaiosi intercalati alle successioni meno impermeabili, la cui
vulnerabilità è mitigata dalla presenza al tetto di strati argillosi realmente continui. Non sono da
escludere collegamenti ed alimentazione da parte dell’acquifero libero superiore ad alta
vulnerabilità.
Gli acquiferi dell’unità vengono captati singolarmente dal pozzo pubblico di Bollate n.15/2. In altri
pozzi profondi del territorio gli acquiferi dell’unità vengono captati congiuntamente alle falde
dell’unità idrogeologica “2”.
2) Unità ghiaioso-sabbiosa
E presente con continuità nel territorio bollatese ed è costituita da depositi in facies fluviali formati
da ghiaie e sabbie con intercalazioni argillose di spessore e frequenza crescente verso il basso. Tali
livelli a bassa permeabilità determinano localmente la compartimentazione dell’acquifero superiore.
L’unità sede dell’acquifero di tipo libero più suscettibile ad eventuali inquinamenti, è
tradizionalmente utilizzato dai pozzi di captazione a scopo idropotabile di vecchia realizzazione e da
pozzi privati. La soggiacenza della falda si attesta tra 20 e 10 m. dal p.c.
Qualità delle acque di falde
Le caratteristiche qualitative delle acque variano sensibilmente in funzione dei livelli acquiferi
captati; sulla base della classificazione dei pozzi del territorio in relazione all’acquifero captato
(acquifero superficiale, acquiferi miscelati, acquiferi profondi), di seguito viene esposto il quadro
idrochimico delle diverse strutture acquifere tramite l’analisi della qualità di base e di alcuni
parametri significativi quali nitrati e solventi clorurati, sostanze indice di inquinamento
agricolo/civile ed industriale.
La classificazione dello stato idrochimico di base delle acque sotterranee fa riferimento alle
specifiche indicate dal D.Lgs. n. 152/99, che considera le concentrazioni di 7 parametri di base
(conducibilità elettrica, cloruri, solfati, nitrati, ferro, manganese, ammoniaca) e di una serie di
parametri addizionali, quali inquinanti organici ed inorganici.
Tale classificazione individua quattro classi chimiche, che esprimono una valutazione dell’impatto
antropico sulle acque sotterranee e ne definisce le caratteristiche idrochimiche, secondo il
seguente schema:
Classe 1
Classe 2
Classe 3
Classe 4
Impatto antropico nullo o trascurabile, con pregiate caratteristiche idrochimiche
Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo, con buone caratteristiche
idrochimiche
Impatto antropico significativo, con caratteristiche idrochimiche generalmente buone,
ma con alcuni segnali di compromissione
Impatto antropico rilevante, con caratteristiche idrochimiche scadenti
29
Se gli inquinanti organici e inorganici sono assenti o la loro presenza è al di sotto della soglia di
rilevabilità, la classificazione idrochimica si basa sui parametri di base secondo lo schema riportato;
la presenza di inquinanti organici o inorganici con concentrazioni superiori ai limiti previsti
determina una classificazione in classe 4.
Lo stato chimico delle acque dei pozzi superficiali ricade pienamente in classe 3 o al limite tra le
classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico significativo con giudizio di qualità generalmente
buono ma con segnali di compromissione.
I parametri che determinano tale classificazione si riferiscono ai nitrati presenti con concentrazioni
variabili entro il range compreso tra 20 e 40 mg/l.
Gli altri parametri chimico-fisici considerati ricadono generalmente in classe 1 e in alcuni casi in
classe 2; in particolare la conducibilità elettrica indica una mineralizzazione media (334÷666
µS/cm5) o poco accentuata (201÷333 µS/cm1), i solfati presentano concentrazioni tra 15 e 40 mg/l
frequentemente superiori al V.G. (25 mg/l), i cloruri registrano generalmente concentrazioni varibili
tra 10 e 15 mg/l comprese quindi entro il V.G. (25 mg/l). Le sostanze indesiderabili risultano
assenti (ammoniaca, manganese) e/o inferiori al limite strumentale (ferro).
Acquifero superiore
Rappresentative dell’acquifero superiore sono i 14 pozzi pubblici attivi di Bollate che captano i livelli
acquiferi più profondi della struttura idrica superiore con carattere confinato e semiconfinato entro
livelli argillosi più o meno continui.
Lo stato chimico di qualità delle acque dei pozzi superficiali ricade pienamente in classe 3 (ex
DLgs. 152/94) o al limite tra le classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico significativo con
giudizio di qualità generalmente buono, ma con segnali di compromissione.
I parametri che determinano tale classificazione si riferiscono ai nitrati presenti con concentrazioni
variabili entro il range compreso tra 20 e 40 mg/l.
Gli altri parametri chimico-fisici considerati ricadono generalmente in classe 1 e in classe 2; mentre
le sostanze indesiderabili risultano assenti e/o inferiori al limite strumentale.
Acquifero profondo
Gli acquiferi profondi contenuti nell’unità idrogeologica “i”, naturalmente protetta da livelli a bassa
permeabilità realmente contenuti, vengono captati dal pozzo 10 di Arese considerato
rappresentativo del territorio. Gli acquedotti profondi si caratterizzano per la loro ridotta
mineralizzazione e le minori concentrazioni di quei parametri connessi alla presenza di
contaminazioni di origine agricola, civile e industriale (cloruri, nitrati, solventi clorurati), ad indicare
la minore pressione antropica sulle acque di tali falde.
Secondo la classificazione della qualità di base, il pozzo profondo di Arese rientra in classe 2
(impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo con buone caratteristiche idrochimiche).
In condizione di miscelazione tra acquifero superiore e acquifero profondo la qualità di base
presenta un giudizio di qualità inferiore (classe 3 con giudizio di qualità generalmente buono ma
con segnali di compromissione) in funzione del contributo dell’acquifero superficiale.
Vulnerabilità integrata degli acquiferi
Il territorio comunale di Bollate è stato delimitato in 4 aree omogenee contraddistinte da differente
grado di vulnerabilità intrinseca (da estremamente elevato a medio).
Area di affioramento dell’Allofazione di Binago - terrazzo sopraelevato: acquifero libero in materiale
alluvionale, protetto superficialmente da depositi fluvioglaciali profondamente alterati, con
soggiacenza inferiore a 30m., protetto da sequenze sommatali limoso-argillose di spessore anche
superiore a 2 m.
Grado di vulnerabilità: medio.
Area di affioramento dell’Allogruppo di Besnate - settore occidentale: acquifero libero in materiale
5
Intervalli di conducibilità elettrica in base alla regolamentazione francese
30
alluvionale parzialmente protetto da depositi fini superficiali di ridotto spessore con soggiacenza
inferiore a 30 m.
Grado di vulnerabilità: alto/elevato
Area di affioramento dell’Unità di Bollate - settore centro-orientale: acquifero libero in materiale
alluvionale con locale presenza di copertura superficiale, con soggiacenza inferiore a 30m.
Grado di vulnerabilità: elevato.
Area di affioramento dell’Unità Postglaciale - area del T. Nirone: acquifero di tipo libero in materiale
alluvionale con corso d’acqua sospeso rispetto alla piezometria media della falda.
Grado di vulnerabilità: estremamente elevato.
Piezometria
La morfologia della superficie piezometrica dell'acquifero superiore è stata ricostruita tramite i dati
di soggiacenza riferiti a ottobre 2002 rilevati durante una apposita campagna di misurazioni
effettuata dallo Studio Idrogeotecnico sui pozzi e sui piezometri dell'area. In aggiunta a questi dati
sono stati utilizzati i valori piezometrici rilevati dal Consorzio Acqua Potabile dei Comuni della
Provincia di Milano (C.A.P.) nei pozzi della propria rete di monitoraggio e i valori desunti dallo
studio effettuato dalla Autorità di Bacino del Fiume Po – Progetto Speciale P.S. 2.6: “Studi e
sperimentazione per il controllo dell’inquinamento da fonti diffuse con particolare riferimento al
comparto agrozootecnico e alla protezione della risorsa di approvvigionamento idropotabile nel
bacino padano”.
n.pozzo
piezometro
29/91
34
65
157/2
163/1
165/1
165/3
173/1
41/2
31/pz1
o Comune
Quota piezometrica
(m s.l.m.)
141.16
133.10
146.22
132.65
145.10
131.30
130.10
136.79
151.80
139.15
Bollate
Bollate
Bollate
Bollate
Bollate
Bollate
Bollate
Bollate
Garbagnate
Senago
L’andamento della superficie piezometrica evidenzia che le quote piezometriche nel territorio in
esame decrescono verso SE da 152 a 130 m s.l.m. con componenti del flusso idrico sotterranee
dirette NW-SE e gradiente idraulico medio variabile tra il 4 e il 6‰.
banche dati e informazioni
Dati e informazioni possono essere reperiti in:
•
Sito ufficiale del Comune di Bollate
•
?Indagini Geologico-tecniche di supporto alla pianificazione comunale ai sensi della LR 41/97 e della DGR
7/6645/01” ottobre 2003
dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti
Dati e informazioni da reperire:
•
Studio dei focolai di contaminazione delle acque sotterranee, Provincia Milano, 2000
•
ARPA Lombardia qualità delle acque sotterranee
•
Provincia di Milano: livelli piezometrici, medie annuali dei principali parametri idrochimici (durezza,
residuo fisso, ferro, conducibilità media, totale composti organo-alogenati, nitrati), valori prelievi di falda
e pozzi
•
Carta piezometria e soggiacenza
31
3.5. Elettromagnetismo
I dati e le informazioni sull’elettromagnetismo sono desunti dalla relazione tecnica relativa alla
campagna di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici effettuata nell’anno 2006, nel
Comune di Bollate dall’ARPA - Dipartimento Provinciale di Milano.
I risultati dei rilievi eseguiti permettono di concludere che in tutti i siti (in tutto quattro punti: via
Magenta, via Caduti Bollatesi n°16 e n°10, scuola elementare di via Montessori) monitorati i livelli
di campo elettromagnetico si mantengono al di sotto dei livelli più cautelativi previsti dall’art. 3 del
DPCM 8 luglio 2003, ossia al di sotto del valore di attenzione di 6 V/m.
3.6. Energia
Il Piano Energetico Comunale non è attualmente disponibile.
L’Amministrazione ha però raccolto alcuni dati all’interno del progetto Formaventuno della Provincia
di Milano: “Bollate solaritizzata: energie nuove per uno sviluppo sostenibile”.
Su un consumo annuale di 1.915.429 kWh di energia elettrica, il consumo percentuale maggiore è
quello del Municipio (32%) seguito dalle scuole elementari (25%), dalle strutture sportive (14%),
dalle scuole medie, scuole materne/nidi (rispettivamente 16 e 8%), dalla piscina di via Dante (7%)
e dalla polizia (4%).
Su un consumo annuale di 1.052.401 mc di gas (98.909 dei quali da imputare alla piscina. Di
gestione privata, così da ridurre a 953.492 mc di gas consumato dalle strutture comunali),
l’incidenza percentuale data dalle diverse strutture è la seguente: scuole elementari (40%), scuole
medie (32%), scuole materne/nidi (12%), piscina di via Dante (10%) e strutture sportive (7%).
Attraverso il suddetto progetto, l’Amministrazione Comunale è riuscita ad individuare i consumi, i
costi e il relativo risparmio economico e di emissioni se venissero installati alcuni impianti solari
sulle strutture comunali.
Se infatti venissero installati alcuni impianti (scuole elementari Montessori, Diaz, Pal. V. Ospitaletto,
Calcio V. Verdi, Polizia Municipale, Municipio), corrispondenti a 81 kWp, si otterrebbe una copertura
percentuale del fabbisogno di energia elettrica pari al 10%, con un costo complessivo di
521.600,00 € e il risparmio risulterebbe pari a 38.500 €/anno. Le emissioni evitate ogni anno
sarebbero pari a circa 47.000 kg di CO2.
Di seguito si riportano gli indicatori di sintesi elaborati dalla Provincia di Milano sul solare
fotovoltaico.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Capacità
risposta
di Valori Bollate
Solare fotovoltaico
0,4
KW/1.000 ab.
legenda
- - fortemente negativo
M edia
d’area
Com uni M edia Com uni
50.000
>ab>15.000
0,6
- negativo
+
0,3
= nella media
+ positivo
32
R ank ing
P rovincia
su Variazione
rispetto ad anno
precedente
Non disponibile
++ fortemente positivo
3.7. Flora, Fauna, Paesaggio
Dal punto di visto floro-faunistico circa il 30% del territorio di Bollate rientra all’interno dei confini del Parco
delle Groane.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori
di
am bientale
pressione
Tasso di artificializzazione reale
% sup. territoriale
Qualità delle com ponenti
am bientali
Aree boscate (da PIF)
% sup. territoriale
Verde urbano procapite (da
PRG)
m2/ab
Verde urbano procapite reale
m2/ab
Capacità di risposta
Aree a tutela paesistica
(aree potette, SIC, ZPS)
% sup. territoriale
Valori Bollate
M edia
d’area
Com uni
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
53
--
non disponibile
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
51
33
Valori Bollate
M edia
d’area
5,3
5,5
4,3
=
non disponibile
8,5
18,8
17,1
-
non disponibile
14,7
26,7
23,6
-
non disponibile
Valori Bollate
M edia
d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
28
52
36
=
non disponibile
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
Com uni
Com uni
= nella media
+ positivo
++ fortemente positivo
Parco delle Groane
Il Parco Regionale delle Groane è stato istituito nel 1976, per volontà dei Comuni e della Regione
Lombardia, e dal 1984 dispone di un piano territoriale che disciplina l'uso delle aree, in armonia fra
conservazione della natura, agricoltura e turismo. Le riserve naturali che vi sono incluse
rappresentano due siti di interesse comunitario (Pineta di Cesate e Boschi delle Groane).
Il Parco delle Groane occupa il più continuo ed importante terreno semi naturale dell'alta pianura
lombarda a nord ovest di Milano. Si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse
geologico, costituito da ripiani argillosi "ferrettizzati" che determinano una specificità ambientale e
floristica. La vegetazione dei luoghi è caratterizzata da estese brughiere (fra le più meridionali
d'Europa), che si evolvono gradatamente verso il bosco di pini silvestri e betulle, fino a maturare in
boschi alti di querce e carpini.
Il Parco delle Groane è una area protetta regionale che si estende per oltre 3.400 ettari all'interno
della grande metropoli nord milanese.Tra case, palazzi e industrie sopravvivono, protetti, gli ultimi
boschi di grandi querce e pini silvestri; così come sono presenti vaste lande di brughiera; vecchie
rovine di fornaci segnano il paesaggio con il loro muri i mattoni; antiche ville patrizie segnano con i
loro giardini il paesaggio.
Notevoli gli elementi di interesse storico-artistico, quali il Castellazzo di Bollate, la Valera di Arese,
Villa Borromeo a Senago, Cascina Mirabella a Lentate sul Seveso e le testimonianze di archeologia
industriale
Il Parco delle Groane è gestito da un Consorzio fra i Comuni e la Provincia di Milano. Il Consorzio
acquista i terreni del Parco, rimboschisce le aree nude, migliora i boschi, tutela la natura. In questo
ambiente, il Consorzio Parco Groane ha realizzato una rete di piste ciclabili, ossia un significativo
equipaggiamento di percorsi ciclocampestri, sempre in continua crescita. Il tratto agibile inizia nella
Pineta di Cesate, corre lungo corso Europa, tange la Riserva naturale della Cà del Re, sottopassa la
Statale Bustese (Saronno-Monza), per raggiungere il Centro Parco Polveriera di Solaro.
Da qui il percorso prosegue verso nord, a fianco di una vecchia attrezzatura militare, passa la
ferrovia (sottopassaggio in costruzione), e attraversa i boschi di Ceriano Laghetto. Dal bosco di
Ceriano si va verso l'altopiano di Seveso, estesa brughiera dove sopravvive il raro Salice a foglia di
rosmarino, arbusto ben visibile lungo la pista.
Oasi WWF di Caloggio
L'Oasi è situata in Via Caloggio a Bollate, la zona più meridionale del Parco delle Groane. Vi si entra
superando un piccolo canale, ramo secondario del Villoresi. Caratteristica è la vegetazione delle
rive del canale: ontani, salici, pallon di maggio, sanguinella. La parte centrale dell'Oasi è
33
caratterizzata da rimboschimenti di querce, carpini bianchi, olmi. In questo ambiente ricchissimo di
insetti e semi di erbe selvatiche molti tipi di uccelli vengono a pasturare: passeri, cardellini,
verdoni, rondini, codirossi, pigliamosche, averle, picchi rossi, cince. Nel terreno trovano riparo le
raganelle. L'Oasi ospita ancora fagiani, conigli, ricci, donnole e altri mammiferi. La fauna acquatica
novera, fatto molto raro per i corsi d'acqua delle Groane, alborelle e cavedani, e anfibi, come rane
verdi, rospi smeraldini e tritoni. All'interno dell'Oasi è situato il cosiddetto 'giardino delle farfalle',
un'area particolarmente ricca di piante nettarine, molto apprezzate dagli insetti.
Oasi di
Caloggio
Fonte: PTC Parco delle Groane
Esiste infine la proposta di includere l’area del Castellazzo nelle zone SIC esistenti o di costituirne
uno nuovo. Infatti l’area del Castellazzo di Bollate non è attualmente compresa nel perimetro dei
SIC, pur rivestendo una particolare importanza per l’ecologia di molte specie. Nell’area, circondata
da un mosaico di prati, zone agricole e zone umide separate da siepi, filari e piccole zone umide, si
segnala la presenza abbondante di rane rosse e tritoni, comprese le due specie incluse in allegato
II della Direttiva Habitat, Triturus carnifex e Rana latastei.
Alcune immagini del Parco
Tarabusino
Fornace
Città dei mattoni
Bosco di Cesate
banche dati e informazioni
Esiste un’ampia bibliografia sul Parco, sia sui beni architettonici in esso presenti, che su flora e fauna.
Per un approfondimento è possibile consultare il sito del Parco www.parcogroane.it.
Piano di gestione dei SIC. Boschi delle Groane e Pineta di Cesate. Indagini condotte da Balardi, Gariboldi,
Scali, anni 2005-2006
34
3.8. Patrimonio Architettonico
situazione
La città di Bollate vanta una tradizione storica e culturale di elevato livello di cui ancora oggi rimangono
tracce e testimonianze.
Il centro storico nel suo insieme un elemento di valore in cui si concentrano parte degli edifici e monumenti
storici di Bollate. Occorre notare come fino al secondo dopoguerra il patrimonio edilizio complessivo era
simile più all’impianto ottocentesco che a quello attuale e che quindi il grande sviluppo del tessuto urbano
coincide con gli ultimi decenni, in particolare con gli anni Sessanta.
Tra i numerosi beni di valore storico-architettonico (vincolati ex Dlgs 490/99) presenti sul territorio di Bollate:
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Villa Arconati - Fraz. Castellazzo
Edificio Visconteo - Vicolo Romani n° 4
Cappella "Madonna della Neve" - Via Piave n° 1
Casa Trecentesca - Via Piave n°1 (ang. Via IV Novembre)
Palazzo di Via Magenta - Via Magenta n° 61
Casa Bossi (Casa di Ada Negri) - Via Magenta n° 51 (ang. Via Uboldi)
Chiesa Parrocchiale "San Martino" - Piazza della Chiesa n° 3
Chiesa Sussidiaria dell'Assunta - Piazza Indipendenza
Chiesa Sussidiaria "S. Elisabetta" - Via Madonna in Campagna detta "Chiesa Madonna in Campagna"
Chiesa Sussidiaria "S. Giuseppe" - Via Vicenza n° 9
Ex Chiesa Parrocchiale "S. Bernardo" - Via San Bernardo (ang. Via della Madonna)
Chiesa Parrocchiale "S. Bernardo" - Via della Madonna n° 6
Chiesa Parrocchiale "S. Guglielmo" - Via Fametta n° 2
Casa del Fascio - Piazza Carlo Marx n° 2
Chiesa di S. Antonio da Padova - Via Cesare Battista n° 10
Chiesa Matri Misericordiae - Via Conciliazione n° 22;
Santuario della Fametta;
Complesso ERP di via Turati.
di particolare pregio emerge il Castellazzo, per la cui sintetica descrizione si rimanda alle schede che
seguono.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Fattori
di
am bientale
pressione
Area urbanizzata (da PRG)
% sup. territoriale
Tasso di artificializzazione
reale
% sup. territoriale
Volumi
edilizi
nuova
costruzione
sull’area
urbanizzata
m3/ha
Valori Bollate
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000 >ab>15.000
37
27
44
-
non disponibile
51
33
53
-
non disponibile
47
145
152
+
legenda
- - fortemente negativo
- negativo
= nella media
+ positivo
centri storici da IGM nel 1888 e nel 1930-37
35
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
- 255
++ fortemente positivo
Principali elementi del patrimonio architettonico
Di seguito si forniscono le schede dei beni di valore storico-architettonico, di cui si sono trovate
notizie all’interno degli archivi degli uffici comunali.
Villa Arconati.
Collocata
nella
frazione
di
Castellazzo,
le
prime
notizie
risalgono
a
documenti
del
XIV secolo che riportano l’esistenza di una cascina
fortificata, edificata da autore ignoto.
I lavori seicenteschi tenderanno a conferire alla
costruzione l’immagine di una villa: vengono
sostituiti i pilastri in cotto del portico con colonne in
pietra, ampliata l’ala est ed aumentata l’altezza
delle sale del
primo
piano
controsoffitandole
a volta. Con la
trasformazione
dell’ala rustica in
museo
e
gipsoteca,
Castellazzo diventa in quegli anni meta obbligata
per chi visitava la città di Milano.
E’ nel Settecento che la villa assume il suo aspetto
odierno, con la costruzione dell’ala Sud-Ovest che
realizza il corpo ad U sul giardino dei fiori e sul viale
dei moroni e soprattutto con l’intervento
dell’architetto Ruggeri che ridisegnerà l’ornato delle
facciate.
Accanto alla Villa, il Borgo agricolo di Castellazzo
comprende alcuni edifici residenziali a corte; alcuni
di questi edifici residenziali sono contenuti in una
corte più grande e fatiscente, destinata a stalle.
Alcuni di questi edifici compaiono già nelle mappe
settecentesche, a testimoniare il carattere agricolo
della Villa, oltre a quello residenziale. Oggi Villa
Arconati vive un momento di ritrovato splendore
che per ora è limitato solo al periodo estivo.
Edificio
Visconteo (Vicolo
Romani,
4).
Costruito nel 1300,
l’immobile nacque
inizialmente come
parte di una corte
agricola e venne
ampliato con due
corpi aggiunti in epoche successive assumendo una
forma ad U.
Il fronte principale esposto a Nord, su Vicolo dei
Romani, presenta un rivestimento in mattoni a vista sul
quale si aprono le finestre ad arco acuto e rettangolari
con davanzale sagomato in mattoni pieni.
L’ingresso presenta un portale con arco a tutto sesto in
mattoni e pilastri laterali in pietra naturale.
Il fronte Est, prospettante su P.zza Aldo Moro,
intonacato e tinteggiato, presenta un ingresso
secondario e, nella porzione di destra, un’edicola di
recente costruzione, con un’icona religiosa, timpano e
colonne in pietra.
Attualmente l’edificio è organizzato su due piani fuori
terra con destinazione commerciale/terziaria al piano
terreno e residenziale al primo piano.
Cappella “Madonna della neve” (Via Piave, 1).
Sorge all’interno di una
nobile casa trecentesca,
nota con il nome di “Casa
Frigerio”,
divenuta
di
proprietà dei conti Radice
Fossati di Milano all’inizio
‘800, ed occupa il corpo di
fabbrica che prospetta
verso via Piave. Il vano, in
origine privo di ingresso
esterno e attualmente
comunicante con la strada
attraverso una semplice
Casa Trecentesca
(Via Piave, ang. Via 4
Novembre) L’edificio
è noto con il nome di
“ Casa Frigerio”e
risale al 1300; è
stato
oggetto
di
aggiunte
e
rifacimenti
cinquecenteschi
e
settecenteschi.
La facciata presenta un imponente ingresso
caratterizzato da un portale trecentesco a conci
alternati in cotto e pietra.
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porta rettangolare, presenta una struttura ad aula
unica a pianta quadrata con soffitto a cassettoni
con travi portanti.
La zona presbiteriale è delimitata da una
balaustrata in pietra dipinta e al centro della parete
di fondo è ubicato un altare marmoreo, la cui
semplice e lineare struttura è vivacizzata dalla
sovrastante ancona in muratura, che fa da cornice
ad un affresco cinquecentesco raffigurante la
Madonna in trono con Gesù Bambino. Le pareti
della cappella presentano una superficie dipinta a
finto marmo, che accoglie cornici rettangolari e,
nella zona del presbiterio, ovali contenenti busti di
figure femminili. Tali decorazioni risalgono, come
l’altare e la balaustrata, all’800 quando la cappella
subì una generale ristrutturazione, che coprì dipinti
murali di epoca più antica.
A sinistra del portale una semplice porta rettangolare
permette l’accesso alla piccola cappella della “Madonna
della neve” con affreschi cinquecenteschi.
Sul fronte interno un loggiato architravato si affaccia
verso il cortile, nel quale sorge la cappelletta detta “Il
Duomo” con affreschi cinquecenteschi.
Attualmente l’edificio è organizzato su due piani,
entrambi residenziali
Palazzo di Via Magenta.
La
costruzione
dell’edificio risale al
1700.
Il
fronte
principale,
su
via
Magenta, intonacato e
tinteggiato,
presenta
una fascia marcapiano
in pietra che divide la facciata, orizzontalmente, in
due zone distinte, scandite da finestre rettangolari
con riquadro lineare in pietra. Al centro si apre un
portale mistilineo a sesto ribassato, sormontato da
un elegante fregio che conduce al corpo interno con
soffitto cassettonato.
Sul cortile si affaccia una loggia architravata al
piano terreno e balconcini in ferro battuto al primo
piano.
Casa Bossi. Questo
edificio,
di
interesse
particolare per il suo
impianto
planivolumetrico, nasce
come nucleo abitativo
rurale nel 1700. Di
notevole
importanza
storica è divenuto sede
della
residenza
della
poetessa Ada Negri, da cui deriva la più nota
denominazione “Casa di Ada Negri”, attualmente
riportata sulla targa affissa sulla facciata principale.
Internamente si erge un portico con colonne in granito
e nel cortile due aiuole polilobatate con al centro due
esemplari arborei di notevole altezza.
Chiesa parrocchiale
“San Martino”.
Sull'antica strada di
origini romane sorge la
Chiesa maggiore di
Bollate dedicata a S.
Martino
vescovo
di
Tours. E' assai probabile
che la prima chiesa
plebana si trovasse
nella parte sottostante il
"castellum de flumine"
come
riportato
da
un'antica pergamena, forse costruita sopra il
preesistente edificio di una basilica romana. Questa
antica chiesa nel Settecento era ancora la canonica,
ma nell'Ottocento se ne perde ogni traccia.
L'edificio che la sostituì sorse probabilmente nella
zona attuale ma con un diverso orientamento.
Si fece il disegno di una nuova chiesa la cui
costruzione iniziò nel 1583 e terminò soltanto a
metà Seicento dopo molte interruzioni. La decisione
di rifare la chiesa scaturisce da un legato
Chiesa sussidiaria di S.
Elisabetta. Detto anche
Chiesa di Madonna in
Campagna, questo edificio
risale al XVI secolo e coi
secoli cambiò destinazione,
passando
dall’essere
cappella volitiva gentilizia a
chiesa
sussidiaria
di
proprietà parrocchiale. Nel
1976
ci
fu
una
ristrutturazione
generale
con deumidificazione e rifacimento manto di copertura.
Attualmente la parrocchia è in attesa di poter ottenere
un terreno, in concessione del Comune, onde poter
costruire una nuova Chiesa per servire la popolazione
oltre la ferrovia.
37
testamentario, redatto nel 1583, voluto dal nobile
Giovanni Francesco Arese, ricchissimo mercante
bollatese.
Non vi sono studi riguardo ai lavori proseguiti dagli
Arese nel XVII secolo, sappiamo soltanto che in
questo secolo che la chiesa mutò orientamento e
che fu nuovamente consacrata nel 1748 in
occasione della visita pastorale dell'arcivescovo
Giuseppe Pozzobonelli. Sappiamo inoltre da una
lapide che altri lavori furono eseguiti nel 1763,
probabilmente riguardarono la facciata e l'altare ma
non abbiamo altri elementi a proposito. Nel 1798 è
da segnalare l'acquisto di un nuovo organo, di
recente restaurato, in sostituzione di quello antico.
Nel 1810 si rese necessario un vero e proprio
restauro, eseguito da Gaspare Chiesa.
Sullo scorcio dell'Ottocento, in seguito alle mutate
condizioni demografiche la chiesa di S. Martino
dovette essere ampliata e fu completamente rifatta
per il volere del prevosto Donadeo e sotto la
direzione tecnica dell’ingegnere Roncoroni. Sul
fianco nord-ovest fu mantenuto un brano murario
dell'antica chiesa che sembrerebbe però ricostruito
in stile neoromanico. Al 1908 risale la costruzione
della torre campanaria, alta 65 metri, a forma
quadrangolare e separato dalla chiesa, ma
comunicante
attraversala
sagrestia.
Contemporaneamente
alla
costruzione
del
campanile vi fu la sistemazione delle sei cappelle
laterali.
Nel 1939 fu eseguito l'apparato decorativo
dell'interno che raffigura la vita di S. Martino dipinto
da Antonio Martinotti. L'attuale disposizione
dell'altare è del 1971 secondo il progetto
dell'architetto Pietro Ferrari che conservò l'altare
settecentesco.
Chiesa parrocchiale S. Guglielmo. Situata nella
frazione di Castellazzo, questa costruzione divenne
una chiesa parrocchiale sebbene la destinazione
originaria fosse quella di cappella privata.
Presenta una pianta rettangolare a 3 navate con
abside semicircolare coperta da un tetto a falde con
struttura in capriate composte e travetti lignei.
Nel 1987 furono compiuti restauri comprendenti
una tinteggiatura totale e il rifacimento della
pavimentazione. Oggi sarebbero da ristrutturare gli
intonaci esterni che presentano tracce di umidità di
risalita.
Ex chiesa parrocchiale di S. Bernardo (fraz. di
Cassina Nuova).
Pianta rettangolare con
3 navate divise da
colonne;
abside
quadrata. Il tetto ha
una
struttura
in
capriate composte e
travetti
lignei.
La
facciata è di gusto
neoclassico
con
modanature e timpano.
Sono in corso restauri
esistenti e si è in attesa
di
poter
adeguare
funzionalmente l’interno, da trasformare in centro
culturale e auditorium.
Chiesa parrocchiale di S. Bernardo (fraz. Cassina
Nuova).
La pianta longitudinale è a croce latina immessa, c’è un
abside semicircolare e cappelle laterali.
38
Il tetto è a 8 falde. Per quanto riguarda l’arredamento,
ci sono: altare, ambone e tabernacolo marmorei;
panche e confessionali lignei; dipinti.
Gli ultimi restauri risalgono al 1972 (restauro esterno)
e al 1984 (rifacimento cappelle e ritinteggiatura).
Manca la decorazione del catino absidale da realizzarsi
prossimamente con mosaico o affresco.
Chiesa
sussidiaria
dell’Assunta. Situata nella
frazione di Ospiate, in P.zza
Indipendenza. Risale al X
secolo
come
cappella
gentilizia per poi nei secoli
adottare la funzione di
chiesa sussidiaria.
Presenta
una
pianta
quadrata
con
abside
semicircolare coperto da un
tetto a 4 falde e una
controsoffittatura in gesso con forme geometriche “tipo
cinema”. Per quanto riguarda l’arredamento ci sono le
panche e il confessionale lignei, l’altare lipideo e due
dipinti.
Nel 1967 fu realizzato un ampliamento generale perché
divenuta chiesa parrocchiale e nel 1980 ci fu il restauro
del campanile.
Complesso ERP , Via Turati 40
Il quartiere residenziale per complessivi 1100
abitanti, costituito da due corpi paralleli in linea,
porticati, di altezza e destinazioni diverse, è
insediato su una vasta e aperta area di Bollate. Il
corpo più alto ad Ovest, con 8 gruppi scalaascensore, per complessivi 75.000 mc, comprende
110 alloggi di 5 locali (100 mq) e 50 alloggi di 4
locali (80 mq) disposti su 5 piani sovrastanti il piano
terreno a portico. Il corpo basso ad est, con 8
gruppi scala- ascensore, per complessivi 20.000 mc,
comprende 36 alloggi di 2 locali (50 mq) e 108
monolocali (24 mq), disposti su due piani
sovrastanti il piano terreno a portico.
Il corpo alto è composto: da un piano seminterrato,
a quota -2,50, in cui sono localizzate l’area
destinata ai parcheggi auto e le cantine; da un
piano porticato, a quota + 1,10, occupato in parte
da aree giardino, riservate agli appartamenti del
primo piano (privi di logge) e collegate direttamente
ad essi per mezzo di una scala e in parte da accessi .
alle scale e spazi d’uso comune; da cinque piani
superiori, ognuno dei quali comprende alloggi di 5 e
4 locali; ad ogni alloggio compete una loggiasoggiorno e una loggia- servizi, da una copertura
piana sulla quale è situata una zona stenditoi.
Il corpo basso è composto: da un piano porticato, a
quota + 1,10, in cui sono localizzati accessi alle
scale e spazi di uso comune ; da un primo piano, in
cui sono situati i monolocali e spazi destinati ad
attività comuni; da un secondo piano, in cui sono
situati alloggi di due locali; da un piano sottotetto,
in cui sono ricavati stenditoi di uso comune.
Questa opera di Guido Canella nella ipervolumetrizzazione
della
scala
architettonica
conferisce alla costruzione un ruolo simbolico, quale
emblema del valore collettivo del tema residenziale.
Dati e informazioni desunte dagli archivi dell’area qualità urbane del Comune di Bollate e dai siti:
www.comune.bollate.mi.it; www.insiemegroane.it
39
3.9. Rifiuti
Il Comune di Bollate è dotato di una piattaforma ecologica localizzata in via Pace, in cu vengono smaltiti:
accumulatori esausti al piombo - carta - contenitori T e/o F - frazione verde - Frigoriferi - inerti - ingombranti
- lampade e tubi catodici - materiali ferrosi - oli minerali - oli vegetali - pneumatici - stracci – vetro.
I dati riferiti all’anno 2006 dagli uffici comunali riportano le seguenti quantità:
Raccolta non differenziata pari a 5.439, 320 t, Raccolta differenziata pari a 9.306,472 t
Di seguito si riportano, per un confronto, i dati estrapolati dal SIA – Osservatorio rifuiti, della Provincia di
Milano relativi all’anno 2005.
40
3.10. Rumore
Rispetto alla tematica del rumore, il Comune di Bollate si è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica
(redatto nel marzo 2003).
Di seguito si riportano alcune misurazioni effettuate, in cui sono evidenziate le situazioni di violazione dei
limiti di legge.
Va precisato che buona parte dell’inquinamento acustico del Comune di Bollate dipende dal traffico veicolare,
transitante sia sull’autostrada A8, che sulla viabilità di livello extraurbano (in particolare la Rho-Monza) e
urbano.
La situazione più frequente è di un certo superamento del limite di zona. Di poco inferiore è il numero delle
posizioni è possibile, cioè quando il valore trovato sta entro il campo definito dall’accuratezza della misura:
+/. 2,5 dB per le misure lunghe e +/- 4 dB per le misure brevi. Pochissimi invece sono i casi nei quali si è
certi del rispetto del limite di zona provvisorio definito in quell’area.
Questa situazione è il sintomo della grande diffusione del rumore da traffico nel territorio e spinge a cercare
di definire linee di intervento per la fase successiva all’approvazione del Piano di Zonizzazione Acustica.
Dalla documentazione fornita dagli uffici comunali risultano le richieste di piani di risanamento, consistenti
nella posa di barriere antirumore, lungo la superstrada Rho-Monza e lungo la rete autostradale.
RILIEVI FONOMETRICI DA 24 ORE
NOME MISURA
LAeq 24 ore LAeq diurno
A. Scuola Maria Montessori
B. Scuola G. Leopardi
C. Piazza Indipendenza
F. Scuola materna “Maria”
G. Castellazzo
H. Via Zandonai
I. Ospedale
J. Via Bellini 5
56,0
61,0
69,5
60,5
60,5
54,5
55,2
57,5
LAeq
notturno
Classe Acustica
provvisoria
47,5
52,0
67,5
53,0
53,0
46,5
51,5
52,5
I
I
IV
II
I
III
I
I
57,5
62,5
70,5
62,0
61,0
56,0
55,6
59,0
I (+/-
VIOLAZION
diurno
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
2 dB)
NOTTURNO
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
RILIEVI FONOMETRICI DA 30 MINUTI
NOME MISURA
2.Via Varese 13
3.Via S.Bernardo angolo Via Manin
4.Scuola di Via Montessori, lato sud
5.Via Ferrarsi 9
7.Via Raffaello Sanzio 39
9.Via Verdi 38
10.Via Friuli Venezia Giulia 4
11.Viale Lombardia
12.Via Battisti 12
13.Via Praga 21
14.Piazza C.A. Dalla Chiesa
15.Via Don Luigi Uboldi 1
17.Via Caruso angolo Via Vittorio Veneto
18.Via Speranza 11
19.Via Vicenza 19
20.Via Galvani 14
22.Via Macchiavelli 17
23.Via Montanari 8
24.Via Ugo Foscolo
25.Via Piave
LAeq in dB(A)
59,5
69,0
53,5
65,5
62,0
69,0
64,0
70,5
56,5
66,5
64,1
63,5
63,5
60,0
56,5
56,0
50,0
66,0
53,2
59,4
41
Classe acustica
provvisoria
II
III
II
IV
IV
IV
IV
IV
II
III
III
I
IV
II
IV
II
III
III
II
I
violazioni (+/- 4 dB)
SI
SI
POSSIBILE
POSSIBILE
POSSIBILE
SI
POSSIBILE
SI
POSSIBILE
SI
SI
SI
POSSIBILE
SI
POSSIBILE
POSSIBILE
NO
SI
POSSIBILE
SI
Si riporta di seguito la cartografia del Piano di zonizzazione acustica (estrapolata dal SIA della Provincia di
Milano), con segnalate le classi e i punti sensibili.
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3.11. Suolo - sottosuolo
Inquadramento geomorfologico
Il territorio comunale di Bollate si posiziona nel settore centrale della media pianura milanese ed è
caratterizzato da una morfologia subpianeggiante, con quote topografiche digradai verso S, legata
a deposizione fluvioglaciale e fluviale di età quaternaria.
L’assetto morfologico del territorio è costituito da estese piane fluvioglaciali sulle quali insiste la
maggior parte del territorio comunale, separate dalla presenza, nella zona nord-occidentale,
dell’estremo lembo meridionale del terrazzo delle Groane e della piana alluvionale dei torrenti
Nirone, Pudiga e Guisa ad esso addossata.
Il terrazzo delle Groane, di forma grossomodo triangolare e allungata verso sud, rappresenta l’area
altimetricamente più rilevata assumendo un dislivello massimo di 10 m. rispetto alle piane
circostanti ed è costituito dai depositi più antichi presenti nella zona. L’area di piana alluvionale
nella porzione settentrionale risulta incassata di un dislivello variabile tra 7 e 2 m. in sponda
idrografica destra, e di 1-2 a in sponda idrografica sinistra, nella porzione meridionale la piana
presenta un debole risalto morfologico tendente ad annullarsi verso sud.
11 reticolo idrografico del territorio in esame è costituito principalmente dal T. Nirone, dal T. Guisa,
dal T. Pudica e dal T. Garbogera. Il settore nord-occidentale del Comune è interessato dalla
presenza del Canale Scolmatore delle Piene di nord-ovest e da una serie di canali irrigui secondari
e terziari. Nella fascia centrale del territorio comunale sono situate alcune teste di fontanile, le cui
aste sono in molti casi tombinate e/o interrate.
Inquadramento geologico
Le unità geolitologiche presenti in affioramento sono di seguito elencate e descritte dalla più
recente e superficiale alla più antica.
Unità postglaciale
L’unità è costituita da depositi fluviali con profilo di alterazione assente e suolo poco sviluppato, di
spessore inferiore al metro.
Da un punto di vista litologico, i depositi sono generalmente costituiti da sabbie debolmente
limose, con intercalazioni di ghiaie a supporto clastico o di matrice sabbiosa, generalmente sciolte.
Unità di Bollate (Pleistocene medio – Pleistocene superiore)
In territorio di Bollate è stato possibile distinguere nel settore occidentale del Comune depositi con
caratteri geologici riferibili all’Allogruppo di Besnate, mentre nel settore orientale sono presenti
depositi di dubbia attribuzione (unità di Bollate).
L’unità di Bollate è formata da depositi fluvioglaciali costituiti da ghiaie poligeniche a supporto
clastico e di matrice sabbiosa, con coperture e/o intercalazioni limose.
Sulla base delle indagini geotecniche documentate l’unità risulta caratterizzata dalla presenza in
superficie di depositi fini coesivi aventi discreta continuità areale. La presenza di tali livelli può
essere riferita a origini differenti: naturale deposizione nelle zone più distali dell’apparato glaciale
(limi) o marcata alterazione superficiale dei clasti con produzione di orizzonti pedogenizzati.
Allo gruppo di Besnate (Pleistocene medio- Pleistocene superiore)
L’allogruppo comprende depositi fluvioglaciali con profilo di alterazione superficiale mediamente
evoluto, con presenza di una copertura loessica superficiale.
Da un punto di vista litologico tali depositi sono costituiti da ghiaie in matrice sabbiosa localmente
limosa, passanti a limi argillosi, con strutture da trasporto da correnti trattive. In superficie sono
presenti limi debolmente argillosi compatti. (loess alterato).
43
Allo formazione di Binago (Pleistocene medio)
L’alloformazione è costituita da depositi fluvioglacia]i con un profilo di alterazione superficiale
evoluto e con circa il 50% dei clasti alterato. In superficie è sempre presente una copertura
loessica con spessori variabili anche superiori a 2 in
Da un punto di vista litologico, i depositi fluvioglaciali sono costituiti da ghiaie da fini a grossolane
a supporto di matrice limoso-argillosa, stratificate, con intercalazioni di sabbie. In superficie sono
presenti limi massivi argillosi compatti loess alterato).
Fattibilità geologica e sintesi delle problematiche
La classificazione delle aree, nel territorio di Bollate, va da quelle a "fattibilità con modeste
limitazioni", che non richiedono quindi indagini o interventi particolari, fino alle aree a “fattibilità
con consistenti e gravi limitazioni”, sulle quali gli interventi antropici pregressi, il reticolo idrografico
o le aree soggette a vincoli normativi, rendono necessarie verifiche puntuali per l’espressione di un
parere di compatibilità geologica e ambientale su qualsiasi intervento di trasformazione d’uso del
suolo.
Lo studio del territorio ha portato alla individuazione delle principali problematiche in senso
geologico-tecnico ed idrogeologico sinteticamente riferibili a:
Reticolo idrografico: Ai sensi della D.G.R. 7/13950/2003, per i corsi d’acqua individuati come
reticolo idrico principale e minore, è stata definita la fascia di rispetto fluviale con i seguenti
obbiettivi:
− indirizzare la pianificazione urbanistica comunale al recepimento delle limitazioni d’uso
derivanti dalla normativa sovraordinata data dal R.D. 523/1904, dal R.D. 368/1904, dal
D.Lgs. 152/99, dalla stessa D.G.R. 7/13950/2003 e dal PAI Art. 9 per i corsi d’acqua a
rischio di esondazione;
− effettuare l’attività di polizia idraulica (di competenza regionale per il reticolo idrografico
principale, comunale/Consorzio irriguo per il reticolo idrografico minore) intesa come
“attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del
suolo in fregio ai corsi d’acqua”.
Esondabilità dei torrenti Guisa, Nirone, Pudiga e Garbogera: in considerazione della componente di
rischio idraulico sulle piane alluvionali soggette ad esondazione e/o potenzialmente esondabili, è
stata individuata una fascia di rispetto allargata con finalità idrauliche, la cui normativa di fattibilità
geologica recepisce il vincolo PAI relativo alla fascia fluviale B.
Per ciascuno di questi corsi d’acqua sono in corso studi idraulici commissionati dall’Autorità di
Bacino del F. Po che potranno definire nuovi tratti fasciati.
Tutela/vulnerabilità delle acque sotterranee: si segnala l’elevata vulnerabilità e stato di
compromissione degli acquiferi captati a scopo potabile.
Sotto il profilo della migliore gestione e tutela delle risorse idriche, è auspicabile proseguire il
processo di controllo diretto delle attività presenti sul territorio (censimento dei centri di pericolo e
controllo degli scarichi), individuando le misure di primo intervento da prescrivere ai soggetti che
svolgono attività a rischio per la falda (allacciamento degli scarichi in fognatura, miglioramento dei
controlli ambientali di routine, ammodernamento degli impianti e tecnologia di raccolta,
depurazione e smaltimento delle acque reflue, audit ambientali, ecc.).
Inoltre è auspicabile intraprendere uno studio più specifico, e conseguenti opere di presidio
(piezometri di controllo), che porti ad una azione di “protezione dinamica” delle fonti di
approvvigionamento idropotabile, ridelimitando con criterio cronologico e idrogeologico le zone di
rispetto attualmente tracciate con generico criterio geometrico (200 m di raggio intorno al pozzo),
44
così da assoggettare agli adeguati vincoli urbanistici di tutela le aree effettivamente connesse
all'alimentazione dei pozzi.
Dato il grave grado di compromissione qualitativa da solventi clorurati che interessa la quasi
totalità dei pozzi idropotabili, risulta inoltre inderogabile procedere ad un approfondimento delle
conoscenze relative ai focolai di inquinamento, almeno per quelli siti in Comune di Bollate. Le
attività dovranno necessariamente integrare e dettagliare a scala comunale quelle svolte o in corso
da parte della Provincia di Milano.
Scadenti caratteristiche geotecniche dei terreni: i terreni appartenenti alla piana fluviale e
fluvioglaciale possono essere costituite da materiali fini con spessori e distribuzione disomogenea.
Questi possono essere dotati di scarsa portanza, come rilevato nel corso di prove geotecniche in
sito eseguite in epoche precedenti e di cui si allegano i grafici.
La realizzazione di nuovi interventi edificatori, a partire dalla classe 2 di fattibilità, è stata pertanto
subordinata alle risultanze di approfondite indagini geotecniche (IGT di base per tutti i tipi di opere
edificatorie). Qualora l'indagine geotecnica evidenziasse problematiche specifiche per una
determinata area, l'intervento dovrà essere ritenuto non ammissibile.
Presenza di aree di modificazione antropica: nel territorio di Bollate sono presenti aree
condizionate da attività antropica e/o ambientalmente degradate che necessitano di una verifica di
compatibilità ambientale prima di qualunque eventuale altra destinazione d'uso delle aree.
Le problematiche riguardano sia il potenziale rischio di contaminazione dei suoli e dell’acquifero
soggiacente per la presenza di rifiuti, che la possibilità di riempimento con materiali con scadenti
caratteristiche non omogenee al terreno naturale.
Scarso drenaggio delle acque superficiali: nell’area del pianalto ferrettizzato lo smaltimento delle
acque meteoriche risulta estremamente difficoltoso per la bassa permeabilità dei terreni per
consistenti spessori, per la tendenza dei terreni argillosi ad assorbire l’acqua e la bassa pendenza
delle aree costituente il ripiano. Tale situazione può favorire la formazione di ristagni e può
diventare problematica nelle aree prospicienti gli orli di terrazzo, in quanto compromettono le
condizioni di stabilità.
Qualsiasi alterazione del tessuto di drenaggio, quale interruzione di linee di scolo, tagli stradali,
muri o costruzioni trasversali possono favorire la formazione di zone sature.
Il riflesso di tali problematiche sulla pianificazione in atto, si esprime sotto forma delle seguenti
proposte il cui contenuto si raccomanda possa trasferirsi nella normativa del redigendo PRG.
1) Rispetto delle aree adiacenti ai corsi d’acqua, con formazione quanto più possibile di aree
disponibili per eventuali laminazioni delle piene;
2) Promozione di più incisive azioni di tutela degli acquiferi idropotabili tramite circoscrizione e
bonifica di focolai pregressi e prevenzione di nuove contaminazioni che possano derivare da
carente progettazione di nuovi interventi, sia in termini di localizzazione, che di gestione di acque
reflue e sostanze utilizzate nei cicli di lavorazione;
3) Rispetto dei fontanili, che per il loro alto valore naturalistico e di biodiversità costituiscono
elementi da valorizzare attraverso interventi di riqualificazione ambientale;
4) Rimozione di impedimenti e restringimenti d’alveo in particolare in prossimità dei tratti
tombinati, difesa delle sponde in erosione;
5) Attenzione alla determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni in fase propedeutica
degli interventi.
6) Rispetto e conservazione del tessuto di drenaggio esistente delle acque superficiali con
interventi mirati ad assecondare lo scorrimento delle stesse.
45
Classe IV
Classe III
Classe II
Tav.8: Fattibilità geologica
Per quanto riguarda lo stato di qualità del suolo, si segnala che le aree industriali dismesse presentano a
Bollate una distribuzione territoriale caratteristica, con due principali ambiti di concentrazione Bollate Centro,
lungo il bordo orientale della ferrovia (l’area principale, anche dimensionalmente, della Ceruti), e nella
frazione di Baranzate, sparse all'interno dei tessuti produttivi.
Nel complesso si tratta di 13 aree, per complessivi 24,3 ha (di cui una parte nei comuni di Milano e Novate),
di dimensioni medio-piccole, di cui la più grande (Ceruti) risulta di circa 5,6 ha, e solo 3 aree superano i 2 ha
(Redaelli Tecna S.p.A., Immobiliare Varesina Nord o ex Leon Beaux, ex Imperial).
Per quanto riguarda la qualità dei suoli delle aree dismesse sono necessarie ulteriori ricerche di dati e
informazioni.
Per quanto riguarda le aree da bonificare o in corso di bonifica, si segnalano i seguenti siti (elenco fornito
dagli uffici tecnici a ottobre 2007):
Siti da Bonificare o in corso di bonifica
Proprietà
Alfa International
srl
Malerba Luigi
Ubicazione
via T. Speri 8
Superficie
1.700 mq
Via Ferrarsi
5.000 mq
Imm.re Placidia srl
Via Ferraris
55.000 mq
Pezzati
Via Milano 60
2.600 mq
Coop Ed. Nuova
Benvenuta
Via M.te Cengio 35
1.130 mq
Syndial spa
Fronte sp 46/SS dei Giovi 5 7.400 mq
Paderno D.
(in Bollate)
Via S. Gottardo 19
9.000 mq
Siochem srl
46
Note
Ex industria gomma-prevista trasformazione
residenziale – eseguita solo indagine preliminare
Zona agricola – messa in sicurezza permanente – piano
preliminare approvato – ipotizzato deposito veicoli
stanziali
Zona agricola – solo caratterizzata – ipotizzata
trasformazione residenziale
Ex ditta Silpa (galvanica) – area industriale dismessa –
progetto definitivo di bonifica approvato
Ex attività artigianale – prevista trasformazione
residenziale – bonifica avvenuta in attesa di
certificazione
Ex ENIRisorse – pertinenze in zona agricola –
Caratterizzazione approvata
Deposito chimico in attività – IRIR – Messa in riserva e
monitoraggio in corso – ricaratterizzazione del sito in
corso
Fonte: Provincia di Milano – Sistema Informativo territoriale
Di seguito si riportano gli indicatori di sintesi elaborati dalla Provincia di Milano sullo stato delle
aree dismesse e da bonificare presenti sul territorio.
dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006
Qualità delle com ponenti
am bientali
Valori Bollate
Aree da bonificare sul
20,2
territorio comunale
m2/ha
Aree
dismesse
sul
territorio comunale
94
m2/ha
Capacità di risposta
Valori Bollate
Aree bonificate (in % su
aree da bonificare)
41
legenda
- - fortemente negativo
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000> ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
54,0
98,7
+
non disponibile
47
86
non disponibile
non disponibile
M edia Com uni d’area
M edia Com uni
50.000> ab>15.000
R ank ing su P rovincia
Variazione
rispetto
ad anno precedente
23
27
=
non disponibile
- negativo
= nella media
+ positivo
++ fortemente positivo
banche dati e informazioni
Dati e informazioni possono essere reperiti in:
•
Studio per il riuso e la riqualificazione urbanistica e ambientale del sistema delle aree dismesse della
città, Comune di Bollate, luglio 2000
•
?Indagini Geologico-tecniche di supporto alla pianificazione comunale ai sensi della LR 41/97 e della DGR
7/6645/01” ottobre 2003
•
Provincia di Milano, WEB SIT e Progetto DATI
dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti
Dati e informazioni da reperire:
•
Dati sulle aree da bonificare
47
4. I ndicatori di “Ecosistem a M etropolitano”
Nel 2006 è stato edito “EcoSistema Metropolitano”, indagine conoscitiva della Provincia
che si ispira a Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente in collaborazione
con Ambiente Italia e Sole 24ore.
Il rapporto è il risultato di analisi dei dati comunali su una
base di 72 indicatori, derivati da banche dati pubbliche, da
informazioni dell’amministrazione provinciale e da uno
specifico questionario distribuito a tutti i 54 comuni con
più di 15.000 abitanti. I comuni sono stati classificati in
base alla distribuzione territoriale, area Milano e area
Brianza, e distinti in cinque classi di dimensione
demografica (città di Milano, comuni con popolazione
superiore ai 50.000 ab, comuni con popolazione superiore
ai 15.000 ab , comuni con colazione superiore ai 5.000 ab
, comuni con popolazione inferiore ai 5.000 ab).
I dati vengono restituiti attraverso le schede di ciascuno
dei 188 comuni, attraverso le classifiche tematiche per
ciascun indicatore e una classifica complessiva ottenuta
attraverso l’indice sintetico aggregato di sostenibilità, con
funzione principalmente comunicativa, è che è ottenuto dalla sommatoria pesata dei
singoli indicatori.
L’indice sintetico permette di ottenere una classifica assoluta dei comuni sulla base delle
migliori prestazioni di sostenibilità.
EcoSistema Metropolitano è particolarmente indirizzato alla verifica degli “Aalborg
Commitments”, che impegnano gli enti locali a monitorare lo stato di attuazione dei propri
impegni e, in particolare, a produrre una analisi integrata sui 10 indirizzi di sostenibilità
come punto di partenza del processo di istituzione di travet su questi obiettivi di
sostenibilità.
48
aspetti negativi
aspetti positivi
49
50
51
52
53
54
Dai questionari rivolti ai Comuni con più di 15.000 abitanti residenti
RANKING LIST
55
56
57
58
59
60
5. P asseggiate di Quartiere
La metodologia
La”Passeggiata di Quartiere” è un metodo partecipativo che può essere utilizzato quale
tecnica di "ascolto attivo" del territorio e di “progettazione partecipata”.
•
Sotto la guida di architetti, ingegneri e facilitatori, un gruppo di cittadini
(selezionati direttamente dai rappresentanti di Quartiere per raggiungere un numero
adeguato alla “gestione” del gruppo) vengono coinvolti in una “Passeggiata di
Quartiere” che serve a conoscere meglio criticità/opportunità del proprio territorio.
•
Alla base di questa tecnica c'è l'idea che sia fondamentale riconoscere e
valorizzare la competenza degli abitanti riguardo al proprio ambiente di
vita: conoscenza ordinaria, non professionale e non tecnica, ma che deriva dal
fatto che essi quotidianamente vivono quel territorio, ne fruiscono in
quanto "ambiente" in cui abitano o lavorano, o intessono reti di relazione e di
socialità.
•
La percezione che un abitante ha del proprio Quartiere è dunque un tipo di
conoscenza di cui "non si può fare a meno" in un processo di
trasformazione territoriale, perché è una conoscenza che il professionista non
può possedere.
•
Un altro aspetto caratterizzante della Passeggiata di Quartiere consiste nel
riconoscimento dell'importanza di una conoscenza non solo ordinaria, ma
anche percettiva, attiva, spaziale, che emerge e si configura a partire dall'
"andare a vedere di persona".
•
Questi “workshop itineranti” che sono le passeggiate, utilizzano la metodologia
come strumento di conoscenza del territorio e di progettazione
partecipata (“community planning”).
•
L’area del Quartiere e le zone limitrofe sono state “lette” dai progettisti e dai tecnici
attraverso l’ascolto dei cittadini.
61
L’esecuzione
1. COMPOSIZIONE - Il gruppo di partecipanti è composto da professionisti,
operatori economici, commercianti e imprenditori ma anche pensionati, giovani e
rappresentanti di cooperative sociali e associazioni.
2. DURATA - La Passeggiata prevede un impegno di 2-3 ore su di un percorso scelto
dagli stessi cittadini per evidenziare ai “visitatori esterni” (i professionisti e i tecnici)
gli elementi salienti del Quartiere.
3. MEETING INIZIALE - Al punto di riunione è brevemente illustrata la Passeggiata,
con ruoli e modalità. Ogni partecipante si presenta al gruppo ed è “schedato”, con
nome, cognome, età, professione, e fotografato (per dare “un volto alle parole”).
Ad ogni partecipante è anche fornito anche un breve questionario introduttivo.
4. MAPPATURA - Sulla “mappa” del percorso sono annotate le “soste” effettuate e
le foto evidenziano i problemi o le opportunità del Quartiere.
La “mappa” è anche vista come strumento “attivo” su cui scrivere note, indicazioni,
appunti, ecc. anche da utilizzarsi poi in altri momenti partecipativi (ad es.
workshop) e su cui inserire eventuali commenti di cittadini non appartenenti al
gruppo e incontrati nella Passeggiata.
5. INDICAZIONI - Ai partecipanti è richiesto di esporre sinteticamente le loro
indicazioni (con tipo di problema, rilevanza in una scala da 1-min a 5-max,
possibile risoluzione) in modo ordinato:
durante la passeggiata oralmente al “verbalizzatore” che le sintetizza
su apposite schede
al termine della passeggiata tramite i “post-it” sui quali indicare
nominativo e localizzazione (via xx, incrocio xx, ...)
Nome: Mario Rossi
Problema: …(descrizione)
localizzazione “VIA
XXX”
Rilevanza (da 1 a 5): 5 (massima)
6. MEETING FINALE – Nella riunione finale sono raccolte ulteriori indicazioni del
rapporto tra il Quartiere e il resto della Città.
62
L’applicazione al Comune di Bollate
Sono state svolte tre riunioni preliminari, per discutere i passi operativi:
due con i tecnici, i professionisti, gli esperti di valutazione ambientale, i membri
dell’Ufficio di Piano e l’Assessorato all’Urbanistica,
una con i presidenti delle Circoscrizioni.
Si sono svolte 4 “passeggiate”, rispettivamente:
22 settembre, sabato mattina, Cascina del Sole,
22 settembre, sabato pomeriggio, Cassina Nuova
29 settembre, sabato mattina, Ospiate
29 settembre, sabato pomeriggio, Bollate Centro
Ogni sessione è durata dalle tre alle quattro ore, e si è sviluppata su un percorso scelto
direttamente dai partecipanti.
Il resoconto delle Passeggiate è stato improntato alla massima semplicità, utilizzando il
linguaggio “non tecnico” dei partecipanti, così da rimanere il più aderente possibile al loro
pensiero e non perdere la freschezza delle loro indicazioni.
63
5.1. Cascina del Sole
64
65
in blu le principali tappe
in rosso le principali segnalazioni
66
sabato 22 settem bre 2007 - Cascina del Sole
i partecipanti
nome
Anna
Ansela
Cesare
Giuseppe
Luciano
Ippolito
Roberto
cognome
Dugioni
Carcano
Andreasi
Tiengo
Puricelli
Giovinazzo
Ingiardi
età
45
60
63
65
62
59
57
professione
Insegnante scuola primaria
Pensionata (consigliere CdC)
Pensionato (ex commerciante)
Pensionato (pres. CPS)
Pensionato (pres. ass. sportiva GOSS)
Pensionato (presidente CdC)
Pensionato
ed inoltre
i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch Engel
l’assessore all’urbanistica Catenacci
il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone
67
dicono …
Anna Dugioni
“Cascina del Sole è un quartiere dormitorio e un grosso incrocio di traffico. Occorre recuperare
la vita a piedi, per socializzare, per conoscersi. Come insegnate ricordo l’iniziativa “pedibus”, a
scuola a piedi per una settimana, che ha dimostrato come potrebbe essere la vita per i
residenti se ci si organizzasse per lasciare la macchina e accompagnare i bambini a scuola a
piedi. Certo ci sono anche problemi di sicurezza per i pedoni: attraversamenti, incroci,…”. Manca
un luogo di socializzazione. Occorrerebbe uno sforzo grande e ribaltare Cascina del Sole da
quartiere dormitorio a Cittadella della Cultura con biblioteca, ludoteca, … e spazi aperti per i
giovani anche alla sera. Altrimenti il quartiere è e rimarrà un grosso incrocio e basta.”
Cesare Andreasi
“Sono un ex commerciante in pensione. Ho visto cambiare Cascina del Sole negli anni. Ora è
solo un insieme di strade piene di traffico, di macchine. La gente non socializza più, anche
perché non si cammina, non si incrocia uno sguardo. E così si perde anche la dimensione storica
e Cascina del Sole diventa un luogo come tutti gli altri, dove dormire e non vivere. Manca un
luogo di aggregazione. Occorre togliere traffico e dare spazio per camminare a piedi, per
incontrarsi, per vivere.”
Luciano Puricelli
“Come presidente dell’associazione sportiva dell’oratorio devo dire che manca un senso di
appartenenza al quartiere. Occorre pensare a riqualificare non solo gli spazi ma anche la gente,
altrimenti lo sforzo è inutile. Cascina del Sole è diventato progressivamente un grosso
dormitorio e manca l’incontro tra le persone. Se lo spazio non è comune, se non c’è
condivisione, non c’è nemmeno rispetto per il quartiere. La mancanza di ordine e pulizia
richiama disordine e sporco. Ma come si fa a socializzare se non si può nemmeno camminare?
In certe aree mancano addirittura i marciapiedi.”
Giuseppe Tiengo
“Mi occupo di volontariato soprattutto per la fascia anziana. Senza andare troppo lontano voglio
paragonare Cascina del Sole a Bollate Centro: li gli anziani possono camminare, incontrarsi,
sedersi su una panchina, qui no. E se non c’è nemmeno la possibilità di incontrarsi come è
possibile un dialogo? Poi chiaramente ci sono problemi come la Cava Bossi, la mancanza di
verde, di aree pedonali e ciclabili, di parcheggi.”
Ansela Carcano
“Il quartiere ha pagato anche in termini di vivibilità e sicurezza la forte presenza delle case
popolari. E’ stato un forte impatto, da cui fatichiamo a riprenderci. Occorre riqualificare nel
tempo l’assegnazione delle case popolari selezionando l’assegnazione degli alloggi ed evitando
persone con problemi con la legge o similari. Occorre pensare ad una riqualificazione
complessiva. Innanzitutto traffico e parcheggi, altrimenti siamo strangolati dalle macchine. Ma
anche spazi verdi, parchi, recuperi ambientali, come la Cava Bossi ol il fontanile Terrone.”
Ippolito Giovinazzo
“Occorre pensare ad una riqualificazione di Cascina del Sole, quartiere che più di altri a Bollate a
pagato un certo tipo di sviluppo. Però il nuovo Piano potrebbe sfruttare le opportunità di aree e
terreni, spesso interni all’edificato e potenzialmente importanti per il riequilibrio del quartiere.
Certo il traffico ci stringe, esistono problemi ambientali, ad es. la Cava Bossi. Però esistono
anche problemi pratici, che fanno si che il quartiere abbia un certo grado di autonomia o no: ad
esempio, se chiude il negozietto del quartiere dove si compra?”
68
le principali segnalazioni
L’incrocio per Novate, tra le vie Montegrappa, Battisti ed Ospitaletto, è un punto molto
caotico, ma anche uno snodo molto importante per il collegamento con il Comune
limitrofo.
Sicuramente
una maggiore
e
migliore
sorveglianza
ne ridurrebbe il
rischio
di
incidenti.
Il
problema
sussiste anche
al
semaforo
seguente,
in
prossimità della chiesa.
In via Ospitaletto c’è un centro sportivo,
una bocciofila, l’asilo, la scuola media, la
chiesa e l’oratorio.
Il centro sportivo e la bocciofila appaiono
come “chiusi” rispetto al quartiere, non
integrati con il tessuto urbano e con quello
sociale.
Il posteggio che dovrebbe servire gli utenti di
tali servizi è sempre pieno di camion e,
dunque, è stato chiesto all’amministrazione di
creare un area di parcheggio riservata ai
mezzi pesanti. I servizi non sono carenti o
assenti in Cascina del Sole, però smettono di svolgere la loro funzione di luogo di
aggregazione nel momento in cui si esaurisce l’attività sportiva o scolastica. Manca quindi
un luogo di aggregazione, una piazza pubblica
vissuta. Anche i giardinetti di fronte al centro
sportivo, che fra l’altro meriterebbero migliore
qualità e attenzione, sono luoghi di aggregazione
potenzialmente molto interessanti.
Ci sono errori che derivano dai vecchi piani
regolatori, come ad esempio l’esistenza di vie molto
strette in cui non è possibile fare inversione di
marcia ed è quindi necessario uscire in retromarcia,
correndo il rischio di provocare incidenti.
La rotonda tra Via Madonna in Campagna, Via Battisti e Via Kennedy è una bretella di
collegamento tra la superstrada Rho- Monza e Via Battisti ed ha alleggerito un po’ i
problemi viabilistici nel centro di Cascina del Sole, in quanto costituisce una variante al
centro.
69
Le Case Popolari sono percepite come un problema
di degrado urbano e sociale.
Cascina del Sole ha subito nel corso del tempo un
forte impatto sociale da parte di insediamenti
residenziali per cittadini a basso reddito: la
popolazione si lamenta del degrado non solo edilizio
ma anche dei rapporti sociali tra gli abitanti.
Un tema molto importante è il recupero della Cava Bossi, dove una volta c’era una
impresa di escavazione ed ora è un’area adibita al recupero di materiali ed a riciclaggio.
Relativamente alla dismissione di cantieri ed imprese di escavazione emerge nei cittadini la
preoccupazione per la presenza di sostanze nocive, come l’amianto, che potrebbero
disperdersi sul territorio trasportati dagli agenti atmosferici. La proposta è stata quella di
riqualificare l’area per
adibirla
a
parco
pubblico accessibile sia
per la cittadinanza di
Cascina del Sole, sia
per quella di Cassina
Nuova.
70
I nuovi comparti abitativi CC8 e CC9 incrementeranno la densità demografica, per cui
bisognerà prevedere soluzioni viabilistiche ed anche urbanistiche e di servizi.
Un grande problema di Cascina del Sole è la mancanza di un “centro” e quindi su 4800
abitanti, la maggior parte si vede costretta a rivolgersi a servizi esterni alla circoscrizione.
C’è una netta prevalenza della funzione residenziale, mentre le attività produttive,
commerciali e professionali sono poche ed esterne.
71
Le priorità espresse dai partecipanti
PRIORITA’
PROBLEMA
Viabilità:
1
•
Incrocio via per Novate (sistemazione semafori e maggiore sicurezza stradale, possibilità di
evitare l’attraversamento del centro storico)
Traffico limitato e passaggi pedonali rialzati via Battisti centro
Rotonda via Battisti – Via Kennedy che da Via Kennedy colleghi direttamente l’uscita della
Rho-Monza
Apertura di vie di collegamento da Cascina del sole verso Novate
Bretella Friuli V.G – Pellico, Rotonda Rho-Monza di Novate
Bretella via Friuli Venezia Giulia – via s.Ronco
Parcheggi
1
•
2
•
3
•
Creazione di parcheggi nella via per Novate
Trasformazione delle aree in Via Scesia e Via Monte Grappa con idonei parcheggi
Liberare dai mezzi pesanti il parcheggio di via Ospitaletto, creando un area apposita ad essi
dedicata
Recupero ambientale Cava Bossi:
controllo delle attuali attività di smaltimento (es. presenza di amianto?) e
riqualificazione dell’intera area, con la formazione di un’area vivibile e
fruibile da bambini ed anziani
Centro culturale e di aggregazione:
creazione di un centro socio-culturale (ad es. negli spazi vuoti di Via Battisti)
Parco pubblico, verde e ripristino ambientale degli alvei
3
•
4
•
5
•
Creazione di un parco pubblico
Riqualificazione alveo e fontanile del Terrone, creazione di un parco attiguo al fontanile (per
la quale il Comune paga già l’affitto)
Aumentare il verde, con particolare attenzione alla quantità e alla qualità degli impianti
Riduzione e/o altra localizzazione delle attività di rottamazione e
smaltimento/riciclaggio
Distribuzione commerciale:
Salvaguardia-aiuto dei piccoli negozi, molto importanti soprattutto per gli anziani
Area PIP, coinvolgere la grande distribuzione
Apertura di un piccolo supermarket in via M.Grappa, già preesistente
5
•
Problema di accumuli di rifiuti, gestione delle aree di raccolta
72
5.2. Cassina Nuova
73
74
in blu le principali tappe
in rosso le principali segnalazioni
75
sabato 22 settem bre 2007 – Cassina N uova
i partecipanti
nome
cognome
età professione
Alfonso
Pietro
Sergio
Valerio
Di Pasqua
Vanotti
Locatelli
Baronio
58
47
58
51
Presidente CdQ
ingegnere
pensionato
Pres. C.d.Ist.Gadda
ed inoltre
i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel
l’assessore all’urbanistica Catenacci
il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone
76
dicono …
Sergio Locatelli
“Sono nativo di Cassina Nuova, penso quindi di conoscere molto bene l’evoluzione del
quartiere. Penso innanzitutto che occorrerebbe qualificare l’immagine del quartiere, fornendo
l’aspetto di un vero e proprio paese, anche perché Cassina Nuova ha un certo grado di
autonomia rispetto al resto del Comune. La viabilità è la questione strategica del quartiere, sia
interna, sia esterna di raccordo con Paderno, Seregno, Cascina del Sole, Bollate centro. Un altro
aspetto determinante è quello ecologico, con pezzi di territorio disastrato, cave diventate
discariche, montagne di detriti volatili, ecc., ma anche con inquinamento atmosferico ed
acustico da traffico.”
Pietro Canotti
“Condivido quanto detto da Locatelli, sottolineando l’importanza dei problemi ambientali che
spesso Cassina Nuova ha dovuto pagare (vedasi l’inquinamento da piombo dell’ex Cobat) e sta
pagando ancora (ad esempio la montagna di detriti stradali alle sue porte). Inoltre vorrei
aggiungere che occorre cercare di dare vita non solo al centro (via San Bernardo), ma anche
ad altre parti del quartiere, spesso cresciute in modo caotico. Occorre una maggiore attenzione
per le aree verdi, spesso segnate come tali ma senza nemmeno un albero, basti vedere la
piazza del mercato. Per la viabilità certo occorrono interventi, ma attenzione a costruire nuove
strade che richiamino ancora più traffico!”
Alfonso Di Pasqua
“Cassina Nuova con i suoi 7.500 abitanti è una frazione viva, con più autonomia rispetto al
resto del Comune. La sua crescita a volte non è stata razionale, basti pensare che negli anni
’60 contava solo 2.500 abitanti: quindi vi è stato un periodo di costruzioni “spontanee”, con
strade strette, spesso cieche, con i problemi che ne conseguono. Però complessivamente la
situazione è buona, con un centro vivo, che può confrontarsi anche con i comuni limitrofi.
Mancano alcune realizzazioni, ad es. una biblioteca o un auditorium, magari nella vecchia
chiesa sconsacrata che è anche un bel esempio di architettura purtroppo usato solo come
magazzino,… con alcune di queste cose ed alcuni interventi di carattere ambientale si avrebbe
davvero un apese qualificato.”
Valerio Baronio
“Vivo a Cassina Nuova dagli anni ’60. Vorrei sottolineare che qualsiasi azione, quale ad esempio
varianti stradali, non deve compensare passati abusivismi. Bella la realizzazione delle Scuole col
parco, ma occorre una attenzione continua del Comune, quindi no ad interventi sporadici.
Cassina Nuova è una frazione certo, ma può avere una sua connotazione di “paese”,
sicuramente di qualità. Però bisogna risolvere tutta una serie di questioni al margine del
quartiere che lo penalizzano molto. Inoltre la situazione delle aree pubbliche è spesso di bassa
qualità, specie per la presenza o, meglio, l’assenza di alberature.”
77
le principali segnalazioni
Il percorso si è sviluppato a partire dal punto di ritrovo, in P.za della Chiesa, lungo le vie:
Pace (incrocio con Via Kennedy), Brianza, Arno, Meucci e Farini.
Dal punto di ritrovo si percepisce come alcuni
interventi abbiano sensibilmente migliorato l’aspetto
complessivo:
il
recente
arredo
urbano
e
pavimentazione in porfido di Via S.Bernardo, Corte
Brioschi e del sagrato della Chiesa hanno avuto lo
scopo di migliorare e offrire servizi, come la tanto
richiesta biblioteca. Occorre rilevare però come sia
difficile soddisfare tutti: alcuni in via S.Bernardo si
sono lamentati per la pavimentazione in porfido (per il
maggiore rumore al passaggio delle macchine) o per
la riduzione dei parcheggi, anche se è presente un parcheggio a poche decine di metri.
All’incrocio di via Pace con via
De Leva è presente una
vecchia
cascina:
la
sistemazione di questa area
può contribuire notevolmente
alla fruizione e all’aspetto del
quartiere, affacciandosi sulla
piazza della chiesa.
Inoltre la presenza della exchiesa
parrocchiale
di
S.Bernardo, risalente al XVI secolo, dov rebbe essere
valorizzata, ad esempio come auditorium, mentre adesso è
utilizzata solo come magazzino.
La piazza del mercato, vicino al cimitero, rappresenta
un tentativo di riqualificazione riuscito a metà.
Sebbene molto frequentato da bambini ed anziani, la
mancanza di verde e di alberi offre allo sguardo un
ampia distesa di cemento e asfalto che non può
essere ravvivata solo dalla presenza della fontana. Il
problema del verde e della mancanza di alberi si
riscontro in tutto il quartiere.
Un grande problema, soprattutto nelle ore mattutine e
serali, è il traffico lungo le Vie Farini e Pace per
immettersi in Via Kennedy. Si chiede la creazione di
un’arteria di scorrimento per preservare queste strade
e ed il loro abitato.
78
Su via Kennedy si affaccia l’area dell’azienda che si
occupa di riasfaltature di gran parte dell’area
milanese. Sussiste il problema ambientale della
montagna di detriti derivanti dallo scortico dei manti
stradali rifatti: a detta dei partecipanti questo
materiale, oltre ad essere volatile e quindi ad
inquinare l’antistante abitato di Cassina Nuova,
dovrebbe essere monitorato, in quanto potrebbe
contenere elementi potenzialmente pericolosi.
Proseguendo su via Kennedy si incontra da una parte
un campo nomadi e dall’altra attività di rottami e
autotrasporti. Il tutto in modo sicuramente molto
“spontaneo”, non
regolamentato e
che contribuisce
non
poco
al
decadimento
dell’immagine e
della
qualità
ambientale di Cassina Nuova.
In Via San Nicola e nelle vie adiacenti si assiste alla
presenza di una urbanizzazione “selvaggia” nata nel
secondo dopoguerra, con strade strette e casette
addossate l’una sull’altra, spesso di scarsa qualità
architettonica.
Nell’area adiacente Paderno si assiste ad una
mancanza di collegamenti tra i tessuti urbani dei due
Comuni, con vie residenziali a fondo cieco che
sboccano sui capannoni industriali di Paderno. Il
tutto, oltre a fornire una immagine di “chiusura” tra i
due Comuni, pone problemi di viabilità ai residenti.
Nel centro si hanno problemi di viabilità, e a volte di
pericolosità. Come ad esempio per la “esse” di via
della Madonna e via Archimede in cui mezzi pesanti,
che non rispettano il divieto di transito, si “piantano”
nelle curve del centro.
79
Le priorità espresse dai partecipanti
PRIORITA’
1
•
PROBLEMA
Problemi ecologici, quali ad es.:
inquinamento acustico/atmosferico (es. incrocio via Kennedy con via Pace)
attività dei “selciatori”, lato destro di via Kennedy, con alti cumuli di materiale e dispersione dello
stesso sull’abitato anche con poco vento
attività rottamai
recupero ambientale zona Cava e piattaforma ecologica dell’ex inceneritore
individuazione delle aree di recupero o dismesse
Viabilità: problematiche di traffico da eliminare/limitare, con attenzione a non
fare altre strade che portino altro traffico
1
•
connessione delle vie a fondo cieco con Paderno
viabilità di attraversamento e ripristino del vecchio tracciato di via Po per connettersi in futuro
alla SP 119
riordino di via Raffaello Sanzio
pericolosità zona via Arno – via Madonna
pericolosità zona via Madonna – via Brianza
collegamento dal retro delle Scuole Medie di via Brianza con la zona industriale di Paterno
Dugnano
2
•
3
•
4
•
5
•
Riassetto delle aree periferiche (viabilità interna e arredo urbano)
Sistemazione della Piazza del mercato:
chiusura della piazza verso il parcheggio adiacente il cimitero
sistemazione area di rispetto del cimitero
arredo urbano e verde
Sistemazione di via Madonna con marciapiedi, fermata bus, attraversamenti, e
sua chiusura (piazza della Chiesa) rendendola solo pedonabile
Aree a verde: riqualificazione degli attuali parchi, inadeguati o non curati, per
cui spesso poco utilizzati
80
5.3. Ospiate - Castellazzo
81
82
in blu le principali tappe
in rosso le principali segnalazioni
83
29 settem bre 2007 - Ospiate
i partecipanti:
nome
cognome età professione
Antonio
Luca
Massimiliano
Massimo
Silvano
Barbato
Cormanni
Vittani
Zucchetti
Redaelli
52
21
45
48
67
commerciante
studente
impiegato
impiegato
pensionato
ed inoltre
i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel
l’assessore all’urbanistica Catenacci
il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone
84
dicono …
Antonio Barbato
“Sono ad Ospiate dal ’63. I problemi ci sono, eccome. Oltre al traffico che è sotto gli occhi di
tutti e che incide pesantemente sulla vita di tutti i giorni, tanto che non si riesce ad
attraversare nemmeno la strada, direi che i maggiori problemi sono ambientali, come la
manutenzione dei torrenti , dei parchi e delle aree a verde. Lo sporco, l’abbandono, portano
alla mal frequentazione:se lasciamo certe aree a se stesse non lamentiamoci poi! Basti pensare
alla frequentazione delle “signorine” vicino alla Scuola. E poi mancano attraversamenti sicuri e
piste ciclopedonali, come ad esempio per connettersi con il centro Castorama.”
Luca Cormanni
“Ci sono alcuni problemi specifici che vanno risolti, altrimenti la vivibilità di Ospiate ne soffre.
Parlo anche in termini di sicurezza del traffico, ad esempio per quanto riguarda l’incrocio della
Varesina. O anche il parcheggio del Blockbuster, esempio di come un problema relativamente
piccolo posso diventare estremamente rischioso, con auto che devono attraversare una pista
ciclopedonale e sbucare nella via, senza visuale e con rischio di incidente. Occorre riqualificare
aree dimesse, abbandonate. Sistemare le strade, parlo anche in termini di manutenzione
dell’asfaltatura, ma anche piste ciclopedonali.”
Massimiliano Vittani
“Ci sono aree che devono essere riqualificate e ripensate, ad esempio quella della Forgia di
Bollate che potenzialmente sarebbe di grande utilità pubblica e invece cos’è adesso? Pensate
alla stessa area con un parco (siamo o non siamo nel Parco delle Groane?), una pista
ciclopedonale, una regolamentazione degli orti “spontanei”, … Chiaramente il traffico
rappresenta il tema prioritario, ma penso che il problema sia risolvibile solo dopo la
realizzazione della variante varesina e con l’interdizione all’ingresso in Bollate del traffico
proveniente da Rho-Arese.”
Massimo Zucchetti
“Direi che il problema più grosso è rappresentato dal traffico, non solo e non tanto quello
interno quanto quello di attraversamento pendolare, quindi con ore di punta particolarmente
congestionate. Vi sono chiaramente altri elementi, quali ad esempio i parcheggi, ad es. in via
Leopardi, la sicurezza e la pulizia, il sottopassaggio, ed alcuni problemi ambientali, quali ad
esempio quelli dei corsi d’acqua, sia in termini di gestione che di controlli. Inoltre occorre
pensare ad una ricucitura del tessuto urbano, spesso cresciuto non in modo coordinato. In
tutto questo si inserisce anche il discorso sulle aree verdi, sulla loro assenza e, quando
presenti, sulla loro manutenzione e tutela.”
Silvano Redaelli
“Sottolineo l’importanza di alcuni problemi ambientali, come ad esempio quello del Canale
Villoresi e di altri corsi d’acqua, in certi periodi fogne a cielo aperto. Ci sono poi elementi
puntuali che potrebbero innalzare immediatamente la qualità della vita in Ospiate, ad esempio
un percorso ciclopedonale con il centro commerciale vicino, un parco giochi per i bambini, degli
orti regolamentati per gli anziani, un parcheggio per la farmacia.”
85
le principali segnalazioni
Dal punto di partenza in P.zza Indipendenza il percorso si è sviluppato lungo le vie Ferraris,
Ghisalba, Milano, Stelvio, Fornace Mariani, Repubblica,
Madonnina e Villoresi. La mancanza di un centro e la
sua disposizione lungo l’asse Varesina, il traffico di
attraversamento che ne deriva
e la qualità
dell’intervento pubblico e del disegno urbano, sono gli
elementi che da subito sono stati sottolineati dai
partecipanti.
Già dal punto di ritrovo (P.zza Indipendenza) è emerso
il
principale
problema
del
traffico
da
attraversamento che investe la città.
Ospiate, non avendo un vero e proprio centro si
estende lungo l’asse della SS. Varesina, con una grande
affluenza di veicoli
in
direzione
Milano. Legati a
questo problema
sono la carenza
di
attraversamenti
pedonali e di
collegamenti ciclo-pedonali lungo Via Milano.
La presenza di un sottopassaggio
pedonale non supplisce a tali
mancanze, soprattutto per la
scarsa qualità igienica e per la
mal
frequentazione
che
caratterizza
questo
attraversamento; inoltre non
prevede un agevole transito da
parte di carrozzine per bambini o
per persone diversamente abili.
E’ fortemente auspicabile un collegamento ciclo-pedonale lungo Via Milano in
direzione del centro commerciale di Baranzate, appena fuori dal confine comunale di
Bollate, poiché è una strada molto frequentata a
piedi da extracomunitari, che si spostano verso
Roserio, ed in bicicletta da anziane signore per
raggiungere il supermercato.
Dal punto di vista ecologico, i cittadini evidenziano il
tema dell’inquinamento del canale Guisa sia
perché non manutentato, sia per scarichi
infrasettimanali dai comuni che stanno a monte.
86
Spostandosi dall’altro lato di Via Milano, nella direzione della circoscrizione di Bollate
centro, vengono percorse le vie Repubblica, Madonnina e Villoresi.
Via Repubblica è un’area di commercio, messa
però a dura prova dall’assenza di posteggi e dal
traffico di attraversamento, perché è la strada che
collega Bollate centro con la SS. Varesina. E’ situata
lungo questa via, per esempio, la farmacia
comunale. Una soluzione potrebbe essere
l’esproprio di pubblica utilità di un terreno adiacente
a quest’area e la creazione di una ventina di
posteggi a dsco orario.
Un altro grande problema di Via Repubblica è il
posteggio del Blockbuster, accessibile ai veicoli
solamente mediante l’attraversamento della pista
ciclabile adiacente ad esso. La soluzione proposta
prevede la chiusura dell’attuale parcheggio, che
verrebbe ricreato su di un terreno posteriore ai due
esercizi commerciali, salvaguardando così il transito
ciclo- pedonale.
Via Madonnina è invece l’esempio dei problemi
legati alla qualità dell’intervento pubblico e del disegno dello spazio urbano (rintracciabili
anche su tutto il resto del territorio), in quanto presenta ancora molte barriere
architettoniche, come l’assenza di scivoli per la salita e discesa dei diversamente abili dai
marciapiedi, il posizionamento dei pali della luce nel mezzo del passaggio pedonale, che
diventano così inaccessibili alle carrozzine ed anche errori logistici come i tornelli intorno
agli alberi con un diametro di solo 1m, che non consentono quindi la crescita dell’arbusto.
Via Villoresi presenta grandi complessi residenziali e un ampio posteggio che risponde
alle esigenze insediative dell’area. Lungo la via scorre il canale Villoresi che, per la
mancanza di manutenzioni, riduce la portata dell’alveo creando grossi rischi, anche per gli
orti posti dall’altro lato della strada.
In fondo alla via, in prossimità della Forgia di Bollate,
c’è una grande area verde non utilizzata, se non per il
passeggio dei cani. Ne viene quindi richiesta un’opera di
riqualificazione.
La Forgia può anche
rappresentare un problema
ambientale,
vista
la
presenza dei depositi di
fonderia, ad alta temperatura, sopra al canale stesso.
87
Le priorità espresse dai partecipanti
PRIORITA’
1
•
2
•
3
•
4
•
PROBLEMA
Viabilità:
realizzazione variante Varesina e viabilità via Ferraris
realizzazione di piste ciclopedonali di collegamento, ad es. con il Castorama
attraversamenti pedonali sicuri
incroci e attraversamenti pericolosi (es. Blockbaster)
parcheggi
Problemi ambientali:
inquinamento da traffico
gestione e controllo dei corsi d’acqua, come il Guisa e il Villoresi
controllo area Forgia di Bollate
Aree verdi:
incremento delle aree verdi e a parco,
corretta manutenzione di quelle esistenti
plantumazione di alberi ad alto fusto
creazione di un vero e proprio parco attrezzato in fondo alla via Villoresi, vicino alla Forgia
Aree per bambini ed anziani
Maggiori aree a gioco per i bambini
Creazione di centri di incontro per gli anziani e di “orti” regolamentati per i pensionati
5
•
Riqualificazione di aree dimesse, edifici fatiscenti, aree inutilizzate
88
5.4. Bollate Centro
89
90
in blu le principali tappe
in rosso le principali segnalazioni
91
sabato 29 settem bre – Bollate Centro
i partecipanti:
nome
cognome
età professione
Alberto
Angelo
Eleonora
Emanuele
Paolo
Ghioni
Barlassina
Cimbro
Gorno
Gaiotto
44
61
29
38
36
amministratore
pensionato
professoressa
commerciante
architetto
ed inoltre
i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel
l’assessore all’urbanistica Catenacci
il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone
92
dicono …
Angelo Barlassina
“Vorrei sottolineare il decadimento di Bollate dovuto al traffico. E per traffico intendo il traffico da
attraversamento. A questo scopo abbiamo predisposto una raccolta firme per una petizione
popolare con 2.700 aderenti, allo scopo di impedire il traffico ai non residenti. Un altro aspetto
che può essere determinante per il quartiere è il destino dell’area della ex-Ceruti, con il timore di
un grande centro commerciale, quando invece sarebbe auspicabile un recupero dell’area”.
Eleonora Cimbro
“Bollate Centro ha tutta una serie di elementi problematici. Vi sono innanzitutto “quartieri
dormitorio” con mancanza di servizi, negozi, aree verdi attrezzate. Queste aree, ma spesso tutta
Bollate Centro, non hanno collegamenti ciclopedonali, sia interni al Comune che con i Comuni
limitrofi, come ad esempio Novate. Vi sono poi tutta una serie di incroci pericolosi, assi stradali a
forte presenza di traffico, attraversamenti pedonali rischiosi, ecc. Vi sono situazioni di forte
degrado, come sovrappassi e sottopassi, la stazione, l’ex Garden, ecc. L’ex Ceruti potrebbe
rappresentare un forte elemento di riqualificazione con funzioni pregiate, come ad esempio la
creazione di un polo universitario ben servito dalle Ferrovie Nord. Riqualificazioni spontanee già
presenti, come lo spazio della Borroni, andrebbero ulteriormente valorizzate. Il commercio
andrebbe incentivato. Il verde è insufficiente, sia in termini di quantità che di qualità”.
Emanuele Gorno
“Penso che Bollate Centro dovrebbe innanzitutto occuparsi di un decentramento dei servizi
comunali, per coinvolgere i cittadini anche della periferia, agevolando ed incentivando il
commercio. Si dovrebbe pensare anche al decentramento delle banche, risolvendo il problema dei
parcheggi nella zona centrale del paese. Vi sono anche “piccoli problemi” che diventano grandi:
ad esempio occorre recintare e arredare i parchi per eliminare gli atti di vandalismo
Paolo Gaiotto
“Partirei da un maggiore coinvolgimento dei giovani e delle forze culturali già presenti nel
quartiere. Ad esempio il fabbricato della Borroni è molto interessante quale esempio di
“archeologia industriale”, ha una localizzazione ottima, essendo di fianco alla stazione delle Nord,
ospita una iniziativa spontanea, quella dei proprietari stessi che hanno creato un centro culturale
ed artistico che in futuro potrebbe ospitare anche residenze e laboratori temporanei per gli artisti
… Perché non sfruttare questa occasione, valorizzandola, integrandola con le politiche del
Comune, così da far divenire Bollate una “cittadella dell’arte” che richiami giovani, artisti, forze
nuove e funzioni culturalmente elevate? Sono cose come queste che possono contrastare la
tendenza di città dormitorio di servizio a Milano e fare di bollate una città viva. Altrimenti il
collegamento con le Nord è solo un collegamento in “uscita” verso Milano e non in “entrata” in
Bollate: occorre connotare Bollate con funzioni specifiche di richiamo.”
93
le principali segnalazioni
Il percorso si è sviluppato a partire da via Nenni, lungo poi le Vie Berlinguer, Silvio Pellico,
Madonna in campagna, Montessori, Caduti bollatesi e P.za Carlo Marx.
Fin dal punto di ritrovo, posizionato lungo la Via IV
Novembre, emerge l’importanza di un collegamento
ciclo-pedonale che colleghi la città di Bollate con i
Comuni limitrofi (in
questo caso Novate).
La riqualificazione della ex Boston è un’esperienza
ed un esempio di trasformazione del territorio,
seppure sussista ancora il problema dell’integrazione
con il tessuto urbano circostante.
Percorrendo le vie Nenni e Berlinguer si osservano
edifici “tagliati fuori” dalle aree circostanti; lo si può
definire un quartiere dormitorio, dove la funzione
residenziale è esclusiva, mentre sono assenti attività
commerciali e servizi. Le aree verdi circostanti sono
lasciate a se stesse e, quindi, usate solo per le
“passeggiate” dei cani.
La Via Silvio Pellico è un importante collegamento con la frazione di Cascina del Sole, così
come la parallela Via Friuli Venezia-Giulia, e per
questo si richiede a gran voce la realizzazione di
collegamenti ciclo-pedonali. Una pista ciclabile
potrebbe collegare così Cascina del Sole con Bollate
(tramite Via S. Pellico) e poi proseguire lungo Via
Madonna in Campagna, Via Montessori (dove c’è una
scuola elementare), giungendo fino alla stazione
ferroviaria di Bollate Centro. L’area intorno al
benzinaio è da riqualificare, magari con la creazione
di una rotonda e di un parcheggio per la banca e il
servizio pediatrico.
All’incrocio tra Via Madonna in Campagna, Via Montessori e Via Giovanni XXIII è
stato da poco creato un regolatore di velocità, contestato da una parte di popolazione
ma fortemente sostenuto dall’altra, perché questo è un incrocio molto frequentato dai
94
bambini che si recano alla scuola elementare di Via Montessori e molto trafficato, perché
conduce alla Via Verdi.
Via Madonna in Campagna è un altro esempio di quartiere dormitorio, dove ci sono
aree verdi, anche attrezzate con giochi e panchine, ma con poca manutenzione. Le
alberature però sono scarse, poco qualificanti e nulla ad esempio è stato fatto per creare
una
“quinta”
verde lungo la
strada
per
migliorare
la
qualità
estetica
della
piazza,
gravata
pesantemente dal
lungo muro della
ex Ceruti. Nella
P.za sono presenti
attività commerciali, ma è un’area poco utilizzata e poco vissuta.
Di fronte a questa c’è l’ex Ceruti, che è un potenziale immenso sia per l’estensione
dell’area, sia per la posizione adiacente alla stazione. Sono state fatte varie ipotesi di
trasformazione, tra cui quella di un nuovo polo universitario.
Gli
attraversamenti
pedonali da una parte
all’altra della ferrovia
sono presenti (ce ne sono
quattro)
anche
se
presentano condizioni di
degrado.
Un problema fortemente
sentito a Bollate è la
carenza di parcheggi,
soprattutto
nella
zona
vicino alla stazione, ossia in P.za Carlo Marx; un’ipotesi è quella della creazione di un
parcheggio sotterraneo.
L’area della Borroni, con un bel
edificio industriale dei primi del
‘900 un tempo ospitante un
collificio e attualmente destinato
dai
proprietari
a
centro
culturale
per
esposizioni
d’arte, ha sicuramente delle
grosse potenzialità, sia per la sua
localizzazione,
adiacente
alla
stazione e quindi facilmente
95
raggiungibile da potenziali utilizzatori provenienti da Milano, sia per la funzione di richiamo
culturale che può svolgere. Una integrazione della Borroni con le politiche
dell’Amministrazione sarebbe auspicabile.
Nel parco centrale di Bollate ed in quello di Via Piave, si richiede un controllo maggiore da
parte delle forze dell’ordine per ridurne la mal frequentazione, nonostante i recenti
tentativi di ridurre la criminalità.
Al centro si assiste alla presenza di ampie aree da qualificare, come ad esempio quella
sottoposta ad un degrado anche sociale delle Quattro Torri.
96
Le priorità espresse dai partecipanti
PRIORITA’
PROBLEMA
Viabilità e parcheggi:
1
•
1
•
2
•
3
•
4
•
mancanza di collegamento tra via Berlinguer e Cascina del Sole
rotonda e parcheggio are benzianaio via Pellico
via Petrarca – via Friuli, incrocio pericoloso su asse stradale ad elevata percorrenza
via Montessori, incrocio pericoloso e asse ad elevata percorrenza, parcheggi
via Veneto – via Verdi, asse al elevata percorrenza e incrocio pericoloso
via Piave, collegamento con la Varesina e problema di traffico elevato
via Varalli, problema del traffico all’uscita delle scuole
via da Vinci – via IV Novembre, incrocio pericoloso
piazza Marx, problema parcheggi in tutta la zona
Vie ciclabili:
collegamento via Nenni con Novate
via Berlinguer
via Petrarca - via Friuli, mancanza di collegamento con C.na
proseguimento della pista ciclabile raccordata con la ferrovia
via Veneto – via Verdi
via Piave
Aree verdi – parchi:
riqualificazione aree verdi vicino alla scuola di via Montessori
parco via Piave
creazione di parchi e aree a verde, maggiore manutenzione di quelle esistenti e con più
presenza di alberi di alto fusto
Degrado strutture, quali ad esempio:
sottopasso di via IV Novembre
sottopasso area ex Sacis
sovrappasso pedonale di via Caduti Bollatesi
stazione ferroviaria ed ex Garden
degrado anche sociale delle Quattro Torri
strutture scolastiche degradate in via Varalli
Valorizzazione aree ex industriali:
Area ex Ceruti, riqualificazione e allocazione di funzioni “elevate” (es. polo universitario)
Valorizzazione Borroni quale centro artistico-culturale di rilevanza metropolitana
Commercio e servizi:
5
•
piazza del mercato, possibilità di creare strutture permanenti per il commercio per renderla viva
tutta la settimana
attrezzare con strutture mobili per il commercio via Montessori
mancanza di servizi e commercio per gli insediamenti periferici, come quelli di via Berlinguer
senza nemmeno un oratorio
97