Ornella Muti come Sharon Stone: via le rughe, la bellezza non ha età

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Ornella Muti come Sharon Stone: via le rughe, la
bellezza non ha età
PUBBLICATO DA ALESSANDRO MALPELO LUN, 08/02/2010 - 17:46
LA SPLENDIDA Ornella Muti ha sfoggiato un lifting al viso che l'ha ringiovanita di dieci anni
in un colpo solo. Forse non ne aveva bisogno, lo si intuisce da una sequenza senza veli che la
vedeva protagonista sul set a 52 anni, nel 2007, per la campagna
DOVE PRO-AGE.
Con la maturità
l'abbiamo vista interpretare anche ruoli intensi e drammatici. Poi è arrivato un nuovo amore,
Fabrice Kerhervé, più giovane di lei di dieci anni. Si è fatta bionda e ha preso la decisione:
mitigare i segni del tempo affidandosi allo specialista.
VISTI i risultati, il nuovo look ha scatenato vivaci discussioni.
Apprezzamenti, ma anche critiche che qui riassumo: 1) zigomi troppo
prominenti, 2) una donna bella come lei non doveva ritoccarsi, 3) poteva
fare un lifting graduale, più armonico 4) è irriconoscibile rispetto a prima 5)
guardate Virna Lisi com'è affascinante nonostante le rughe, anche la Muti
poteva accettarsi per come era.
LA FISIONOMIA dell'attrice effettivamente è cambiata. In rete trovate
i combo che mettono il parallelo le immagini prima e dopo la cura.
Personalmente credo che la scelta del lifting in questo caso sia azzeccata.
Quello che dai forum forse non emerge, tra le motivazioni, è la
considerazione che, più dell'immagine allo specchio, nel desiderio di
trasformazione deve aver pesato la componente psicologica. Ornella
Muti è stata una delle attrici più ammirate e celebrate degli ultimi trenta
anni. Si è mantenuta in forma smagliante, è sempre stata considerata un
simbolo di bellezza intramontabile. Dunque, cosa è scattato? Ha fatto
come Sharon Stone e altre star, una svolta decisa per rinnovarsi.
COL PASSARE del tempo, avvertono gli esperti, l'icona sexy fa più fatica ad accettare
l'inevitabile declino fisico, il confronto con la freschezza delle figlie può diventare un peso. Così
il desiderio di mantenere un certo appeal diventa un'urgenza. Tutti mi dicevano che ero
bellissima, ma io mi sentivo a disagio. Non è stato semplice posare nuda - confidava Ornella al
fotografo Gianmarco Chieregato -. La bellezza nasce da come si è, non è solo questione di
estetica: a renderci belli è l’armonia tra corpo, anima e mente. Un’armonia che si trasmette
all’esterno come un’energia contagiosa. Il cambiamento alla fine ha avuto un effetto magico.
Fioccano gli inviti in televisione, l'ultimo su Italia 1 al Chiambretti Night. E il gradimento si
conferma in teatro, nello spettacolo che vede la Muti a fianco di Pino Quartullo ed Emilio
Bonucci.
IL NUOVO LOOK delle attrici sulla soglia dei cinquant'anni si presta a una considerazione di
carattere più generale. La chirurgia estetica entra a far parte in maniera sempre più prepotente
nella nostra vita, non solo e non tanto per eliminare gli inestetismi, ma per aiutarci a risolvere
una questione, diciamo, esistenziale. Mantenere un aspetto radioso. Questo è diventato un
imperativo categorico per manager e persone di successo, anche dopo i sessant'anni. Ho chiesto
un parere ad
ALESSANDRO GENNAI ,
chirurgo plastico, ospite del salotto di Camila Raznovich a
Tatami, talk show di Rai Tre. Lecito, gli chiedo, migliorare l'aspetto fisico con il bisturi anche
nelle persone che non ne avrebbero bisogno? «Facciamo l'esempio di Brigitte Bardot risponde il professionista - una bellissima che non ha fatto niente e vediamo le foto di come è
adesso. Per me fa un po' tristezza scorgere l'immagine della vecchiaia, del lasciarsi passare
addosso il tempo senza fare nulla».
IL DECORO estetico come fattore di equilibrio della persona, ma non c'è il rischio di
alimentare una corsa al ritocchino senza criterio? E' arrivato anche in Italia il libro che si rivolge
alle teen ager complessate: il mio corpo - body drama, scritto da NANCY
AMANDA REED,
ex reginetta
del concorso Miss America Bikini. L'autrice si rivolge così alle ragazze: non inseguite un sogno
impossibile, non esiste la perfezione fisica assoluta, non è una questione di misure, ognuna deve
imparare a valorizzare il proprio aspetto per quello che è. Per Alessandro Gennai è un pochino
ipocrita dire alle adolescenti che si devono accettare quando la ragazzina, la cassiera, la
commessa, si ritrovano senza seno o con un nasone che andrebbe corretto. «Ci vuole
moderazione nella chirurgia, d'accordo - prosegue lo specialista - capire il paziente che hai di
fronte, se la richiesta è giustificata, un bilancio tra costo e beneficio rammentando i rischi che
comporta sempre un intervento. Ma l'atteggiamento che bisogna accettarsi sempre e comunque
va bene nelle chiacchiere da salotto, all'atto pratico non regge». La medicina moderna ci offre
grandi risorse per restare in forma, dunque approfittiamone.
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grandi risorse per restare in forma, dunque approfittiamone.
IL CHIRURGO fa l'esempio di una signora che fa palestra, mantiene un buon tenore di vita, si
cura e ha un corpo tonico, ma con un viso stanco che mostra i segni del tempo. Plausibile
dunque che voglia fare qualcosa per rinfrescarsi. Come non comprendere, poi, la ragazza che,
senza esagerare, desidera sfoggiare un costume da bagno, e vuole dare alla silhouette quella
generosità che madre natura le ha lesinato. Per tutte la stessa considerazione, l'apparire ha una
sua etica, il look ha una sua funzione sociale.
DECISIVA la scelta dell'ambulatorio giusto. Questo vale anche per l'ambulatorio di
dermatologia: sono più di centomila gli italiani che subiscono eventi collaterali a seguito di
trattamenti come i filler. Spesso sono fatti da chi medico non è, in ambienti non idonei, come i
centri estetici, o con materiali che non hanno superato i test di biocompatibilità. L'avvertimento
viene dalla
SIDEMAST,
la Società italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle
malattie sessualmente trasmesse. Come regolarsi? Una prima norma è quella di chiedere
informazioni all'Ordine dei Medici della città dove si risiede, in alternativa è possibile consultare
il registro anagrafico dei
MEDICI ABILITATI
alla professione in Italia, per vedere se lo specialista
che si è scelto ha le carte in regola e quali specializzazioni possiede. Altra buona abitudine è
quella di chiedere la second opinion, cioè consultare più di uno specialista prima di eseguire
eventuali terapie.
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