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GENTE
IL PRETE ANTI -CAMORRA ATTACCA: UN PERICOLO I FALSI MITI DEI REALITY SHOW
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ELLA
DUCATI VA»3, DICE DO
ROLA. E INVITA
GAZZI A SPEGNER
(SPAZZATURA
LA CATTIVA LEZIONE
DELLA MAESTRA MARIA
di Rossana Linguini
sumano gli atteggiamenti di falsi idoli
prodotti da Maria De Filippi»: era il 2010.
la prima volta che don Luigi puntava il
dito contro la televisione della signora di
Canale 5. «Secondo un'indagine su un
campione di 1.000 ragazzi», ci spiega
funziona». E forse i talk show e i realily, che
come spiegano Nicolò Barretta e Maria
Elisabetta Santon in La signora della Tv,
Fenomenologia di Maria De Filippi, "si sono
affermati, proponendosi, più o meno
consapevolmente, come nuove risorse
utili ad affrontare piccole e grandi sfide
della vita quotidiana", hanno più a che
fare con l'illusione che con l'inclusione.
«Un ragazzo fragile che entra in questo circuito, magari senza
avere le doti giuste per
restarci, rischia di sentirsi ancora più escluso. L
vero che la musica è uno
strumento di inclusione
sociale, ma bisognerebbe
chiarire che non tutti possono entrare nel mondo
della televisione. Servirebbe un lavoro fatto a monte
ora, «il loro sogno erano il Grande fratello
o Amici. Mi sono detto: qui qualcosa non
che secondo me non c'è, a
partire dai genitori che
Bisogna toglierli dalla strada, dalla televisione spazzatura e dal
Web: Maria De Filippi è la vera
C
cattiva maestra d'Italia». Bum.
Le parole di don Luigi Merola,
prete napoletano anti-camorra sotto
scorta dal 2004, quando nel quartiere di
Forcella aveva scoperto e smantellato le
telecamere dei clan e documentato lo
spaccio di droga, fanno rumore. Eppure
non sono nuove. «Non si possono lasciare i giovani per intere giornate dinanzi
alla televisione e sperare poi che non as-
spingono i ragazzi». Non è solo un'idea di
don Luigi, questa. «llo lanciato questo
messaggio perché visitando 1.200 scuole in cinque anni, insegnanti ededucatori mi hanno assegnato il compito di dire
ai ragazzi di stare lontano da Tv e Web,
spiegandomi che quel che fanno al mattino nelle classi lo perdono al pomeriggio, quando i ragazzi passano ore e ore
1
Filippi,
51 anni regina di Amici:
dall'anno prossimo
il saggio La signora
della Tv, Fenomenologia
di Maria De Filippi,
di Barretta e Santon,
edizioni Unicopli, sarà
usato come libro
di testo in un corso
dell'Università
Cattolica.
davanti a computer e televisione. E ogni
voi (a che ho fatto il nome di Maria De Filippi coane cattiva maestra hanno applaudito». Non ha niente contro la signoradi Amici, don luigi. «E una donna intelligente, ha anche detto che fa questa Tv
perché gli italiani vogliono questa Tv. Ed
è questa la cosa grave: il inondo degli
adulti che non riesce a trasmettere più
niente alle nuove generazioni». L'emergenza vera in Italia, sostiene il combattivo sacerdote, non è quella della criminalità organizzata ma quella educativa.
TOms ha detto che nel 2020 la prima
malattia non sarà più il cancro ma la dipendenza dal Web, ma nessuno spiega
come si deve usare lo strumento perché
sia utile. Per questo io chiedo ai presidi
di farcii incontrare i
genitori dei ragazzi:
credo che una formazione di sostegno sia
Don
indispensabile».
Luigi è stato dirigente
al ministero dell'Istruzione fino a maggio
2010, quando si è dimesso. «Con l'ex ministro Gelmini non si
poteva dialogare- Ila tagliato l'unico
esercito che serva allo Zen o a 5campia:
quello degli insegnanti». Ora dice al neo
ministro Maria Chiara Carrozza di mantenere la promessa di dimettersi se entro
settembre non arriveranno i fondi per la
scuola. «Magari mi sbaglierò, ma io sto a
contatto con ragazzi vivaci, e non difficili
perché difficile al limite è il contesto in
cui si nasce: senza una famiglia o in una
città che non ha neppure un campo di
calcetto, come Napoli». Qui, all'Arenaccia, don Luigi con la sua fondazione `A
voce d'e criature si occupa di ragazzi disagiati a Villa Bambù, sequestrata a un
boss. «<Figli di detenuti o disoccupati, soprattutto, dai 6 ai 17 anni, che mandiamo a scuola, pagando bollette e facendo
la spesa alle loro famiglie: quello che qui
prima facevano i boss. Perché la criminalità si sconfigge con i servizi, creando occupazione, non lasciando soli i napoletani. li primo male di Napoli è la disoccupazione, non la camorra».
i
((FA QUESTA
TV PERCHÉ
LA VOGLIONO
GLI ITALIANI:
QUESTA É LA
COSA GRAVE))