lucio battisti e le sue “emozioni”

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lucio battisti e le sue “emozioni”
LUCIO BATTISTI E LE SUE “EMOZIONI”
di Francesco D’Ambrosio
Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, vicino a Rieti, il 5 marzo 1943; i genitori, Alfiero e Dea,
sono persone semplici, così come semplici sono le aspirazioni che nutrono per il figlio: il diploma
di perito tecnico e poi un lavoro. Ma Lucio che viene ricordato dai compaesani come un ragazzo
intelligente ed introverso, è di diverso avviso. Dopo il trasferimento della famiglia a Roma, esplode
la sua passione per la musica, evidenziata dalla stanza piena di chitarre - una volta suo padre gliene
ruppe una in testa e l'aspirazione di vedere il mondo, seguendo il suo istinto di artista. Con il
sostegno indiretto della madre, Lucio riesce a viaggiare ed allargare le sue esperienze,sempre con la
passione per la musica in primo piano. Nel 1962 si aggrega ad un gruppo musicale napoletano che
suona nei locali notturni "I Mattatori", ma è grazie a "I Campioni", il gruppo che accompagnava
Tony Dallara, che inizia la sua avventura nel mondo della musica. Nel 1967 Battisti entra in sala di
incisione anche come cantante, nonostante le perplessità dell'ambiente sulle sue qualità vocali.
Nello stesso Anno partecipa al Festival di Sanremo, in coppia con Wilson Pickett con
"Un'avventura", che entra in finale. Ma l'avvenimento più importante per Lucio è l'incontro con
Grazia Letizia Veronesi, segretaria del Clan Celentano. Inizia cosi il loro rapporto forte e simbiotico
che durerà finché morte. Il contenuto di questa canzone è frutto del lavoro di un Mogol
ispiratissimo e di un Lucio Battisti in un momento a dir poco straordinario, è il più grande
disco della storia musicale italiana: "Emozioni".
Il capolavoro della musica italiana si apre con la bella "Fiori di rosa fiori di pesco", ballata che fa
capire si dall'inizio quale sarà il tema centrale di tutto l'album: l'amore.
"Dolce di giorno" è un pezzo di ottimo livello che in qualsiasi altro cd sarebbe risaltato in grande,
invece, in questo è solo un ponte di transizione per avviarsi alla parte più emozionante (ancora la
parola emozione, secondo me mai titolo è stato più azzeccato). Questa parte si apre con la
bellissima "Tempo di morire" dove Mogol prega la sua amata di "non dire no", ritornello che ha
fatto la storia come molti altri del resto. Lui esprime tutte le emozioni che gli passano per la testa.
Mi sembra di tipo letteraria, ma anche gergale. Gli atteggiamenti emotivi sono la gioia, un po’ di
dolore e serenità. Le caratteristiche del movimento, allegro e adeguato, fanno capire che la canzone
è limpida. Scandisce le parole l’autore, il peso della canzone risulta, perciò, leggero.
Sono utilizzati strumenti normali.
“Emozioni” è una canzone che a me non piace, però esprime delle emozioni forti.