Gli Art Toys - Psicologia dei linguaggi artistici
Transcript
Gli Art Toys - Psicologia dei linguaggi artistici
GLI ART-TOYS Cosa sono gli art toys? Gli art toys sono oggetti da collezione, creati e progettati in edizioni limitate (da 1 fino a circa 2000 pezzi) prodotti in materiali differenti. Essi vengono chiamati dai loro creatori come designer toys per sottolinearne la componente progettuale e stilistica. Gli art toys possono essere considerati delle opere scultoree con dimensioni che vanno da pochi centimetri di altezza fino a due metri circa. Hanno forme e colori variabili e possono essere composti da più elementi o accessori. Possono essere distinti in varie tipologie in base al materiale con cui sono fatti: plastic toys, vinyl toys (in plastica vinilica o resina sintetica), wooden toys (in legno), paper toys (in carta), plush toys (in tessuto), porcelain toys (in porcellana) e toys in metallo. Particolare rilevanza rivestono i canvas toys, ovvero toys completamente bianchi o monocromatici che possono essere dipinti o accessoriati a piacimento da chi li compra. L’ Art Toys Movement è un fenomeno diffuso a livello mondiale e viene considerato generalmente come appartenente al settore artistico definito urban, street, underground o all’area del design (graphic, web, industrial…). Dove si possono trovare? Gli art toys sono principalmente oggetti da collezione o esposizione. Si possono trovare perciò esposti in musei, gallerie d’arte, negozi e store online dedicati a questo movimento artistico. Teorie sul gioco e art toys Nonostante i toys possano sembrare dei giochi per bambini, essi non sono indirizzati a questa fascia di sviluppo. Essi presentano delle caratteristiche esteriori che riflettono attributi del giocattolo, ma sembrano possedere una funzione non ludica, ma estetico-artistica. Infatti, come spiegato in precedenza, si tratta di oggetti da collezione e da esposizione e dietro la loro creazione vi è un soggetto riconosciuto e qualificato come artista. Prendendo in considerazione la teoria di Piaget sul gioco simbolico (1), la distinzione di Freud tra il fantasticare infantile e la fantasticheria dell’adulto (2) e il concetto di oggetto transizionale (3) elaborato da Winnicott si è giunti all’ipotesi che gli art toys possiedono la forma del giocattolo, ma non la funzionalità: essi vengono così “definiti e rappresentati per una volontà di riappropriazione di immagini legate all’infanzia da parte di un’artista, che ci fanno sorridere e divertire, ci rimandano al mondo altro del piacere, della felicità e dell’ingenuità.” Di conseguenza la produzione artistica degli art toys può essere definita come legata sia al mondo dell’adulto sia al gioco del bambino. (1): Gioco fantastico che permette lo sviluppo affettivo, cognitivo, intellettivo del bambino. (2): Fantasticare: gioco di finzione del bambino, fantasticheria: l’adulto recupera caratteri infantili e li trasfigura in produzione artistica (3): Nella fase transizionale del gioco, il bambino utilizzerebbe un oggetto preferito (oggetto transizionale) come sostituto simbolico di qualcos’altro, in particolare della madre quando essa è lontana. Questa fase secondo Winnicott non viene a mancare nell’età adulta, ma diviene più consapevole e può sfociare in un impulso creativo, analogamente alla fantasticheria di Freud. Fonti: - L. Sernissi, Gli Art Toys nel panorama artistico contemporaneo, in “Psicoart”, n.4, 2014 S. Freud, Il poeta e la fantasia, in Id. Saggi sull’arte, la letteratura e il linguaggio, Bollati Boringhieri, torino 2011 J. Piaget, La formazione del simbolo nel bambino. Imitazione, gioco e sogno. Immagine e rappresentazione, trad. it. La Nuova Italia, 1972, Firenze D.W. Winnicott, Gioco e realtà, Armando, Roma, 1974