sia comics - Società Italiana di Artroscopia
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sia comics - Società Italiana di Artroscopia
SIA COMICS ng D. F e Ottobre 2015 – No. 0 a In questo numero… Pag 2 Pag 3 Pag 4 Editoriale by Franceschi Let me introduce you SIA COMICS XXII Congresso Nazionale SIA Intervista con… STEVE BURKHART “Vi racconto un miracolo...” Pag 9 Il Caso Clinico del Mese by Castricini Pag 11 Voyager Artro-Latarjet Gestione degli SCORE Ortopedici (GEOS) Pag 12 Pag 13 Highlights SECEC e ESA-ESKA Forse non tutti sanno che… Piero Volpi Editoriale By Francesco Franceschi Sono lieto di presentarvi la prima edizione del SIA COMICS, un giornale diverso a metà tra lo scientifico ed il gossip. Conterrà sempre delle interviste ad opinion leaders nazionali ed internazionali famosi, ed altre rubriche come HIGHLIGHTS che vogliono presentare quello che si dice in giro per i congressi raccontando le vere esperienze personali dei chirurghi ed i loro suggerimenti al di là delle pubblicazioni scientifiche. Presenteremo, inoltre, nella rubrica VOYAGER, novità e suggerimenti utili alla nostra professione come ad esempio vedrete in questo numero il sistema GEOS. Inoltre in ogni numero presenteremo un caso clinico presentato da ogni Faculty. Il lavoro è prodotto della nuova Faculty Comunicazione voluta da Piero Volpi e composta da facce vecchie e nuove: Francesco Franceschi, Alessandro Corsini, Edoardo Giovannetti, Luca La Verde, Valentina Odoni, Michele Paciotti, Alessandro Quaglia, Fabrizio Russo. 2 SIA COMICS \ October 2015 By Luca La Verde Cari Colleghi, è un piacere poter collaborare a questo ‘numero 0’ del giornale SIA COMICS. La ‘prima uscita’ della rivista avverrà in concomitanza con l’appuntamento più importante dell’anno per la Nostra Società, il Congresso Nazionale. L’evento sarà ospitato a Massa Carrara dal 21 al 23 Ottobre ed organizzato da due illustri colleghi a noi tutti noti, il dott. Gian Carlo Coari Past President della SIA e dal dott. Alessandro Tripodo, attuale Presidente della faculty ginocchio. I due Presidenti sono riusciti a realizzare un Congresso Nazionale di altissima caratura scientifica, una tre giorni di full immersion dedicati all’artroscopia e al mondo dello sport. Sarà un evento di grandi proporzioni, organizzato in una location davvero suggestiva, il complesso ‘Carrara Fiere’. La struttura scelta per il nostro Congresso, garantisce un ampio spazio espositivo per le aziende del settore, alle quali è stata data la possibilità di organizzare dei Simposi per illustrare le più recenti novità nell’ambito della chirurgia artroscopica e protesica. Sono attesi oltre 700 partecipanti, tra Ortopedici, Fisiatri, Medici dello Sport, Fisioterapisti ed Infermieri. Sono previsti circa 210 relatori, con un forte contributo di Specialisti di altre Nazioni. Il programma scientifico avrà un tema conduttore unico per tutte le sessioni “come migliorare i nostri risultati nel campo della chirurgia artroscopica e dello sport”, strutturate in modo meno tradizionale ma pensiamo più efficace. La parte didattica tradizionale sarà invece svolta in corsi monotematici realizzati allo scopo di analizzare in modo più completo i principali temi della nostra specialità. Ancora una volta sarà presente “La giornata dello Specializzando”, una sessione congiunta SIA - ESSKA, una sessione con colleghi nord americani sui temi dello sport, una dedicata alla responsabilità medica, una alle nuove tematiche sportive emergenti come il “Groin Pain”, ed infine una sessione per i nostri collaboratori infermieri e terapisti della riabilitazione. Le comunicazioni libere si svilupperanno con una formula innovativa, gestite dai delegati regionali della SIA allo scopo di presentare l’esperienza del nostri soci in modo geograficamente più corretto. Ringraziamo di cuore i due Presidenti, Gian Carlo Coari e Alessandro Tripodo per il grande lavoro svolto, augurandogli un’ottima riuscita per questo importante evento Buon Congresso a tutti! 3 SIA COMICS \ October 2015 1 2 INTERVISTA DEL MESE: QUATTRO CHIACCHIERE CON… STEVE BURKHART By Edoardo Giovannetti Dr. Burkhart is an orthopaedic surgeon specializing in arthroscopic surgery and reconstructive procedures of the shoulder. Quanti anni ha? “Dr. Burkhart was named in SA Scene’s list of SA Doctors: Best of 2015 and named one of the Best Doctors in America® 2014, a peer nominated list featured in San Antonio Magazine. He has also been listed in Texas Super Doctors® for the past 8 consecutive years.” Ho 2 figli. Mio figlio è un dottore, oculista per la precisione. Il motivo per cui ha deciso di scegliere oculistica è perchè si ricordava di quando era un bambino e di tutte le volte che sono dovuto andare in sala operatoria nel bel mezzo della notte. Credeva non avrebbe amato quello stile di vita, per questo decise di non scegliere ortopedia. Però è molto felice della sua professione. Ho 65 anni. Ci parli della sua famiglia, quali sono gli interessi dei suoi figli e perchè non hanno scelto di seguire le sue tracce? Mia figlia è consulente familiare. Lei non è mai stata realmente interessata al campo medico, ha studiato ingegneria, che è ciò in cui ha conseguito la prima laurea (ingegneria meccanica). Dopo ha deciso di seguire una carriera in cui avrebbe avuto maggiore contatto con le persone, ecco perché ha abbandonato ingegneria ed è diventata una consulente familiare. Quanto è stata importante la figura di sua moglie nella sua vita? Guarda l’intervista al Dr. Burkhart su YouTube Fondamentale direi. Molti chirurghi della SIA conoscono mia moglia Nora. Stiamo insieme da più di quaranta anni, abbiamo appena festeggiato l'anniversario. Ci siamo incontrati quando io frequentavo la Facoltà di Medicina, e lei era la mia migliore amica. E’ stato meraviglioso avere il suo supporto; ho sempre potuto contare su di lei, mi è sempre stata accanto aiutandomi ad affrontare la mia carriera. Come si dice nel rito, “in salute e in malattia”. Io ho dovuto affrontare alcuni problemi di salute, che non avrei potuto superare senza il suo aiuto. Perché le interessa così tanto il mondo dei cowboy? 4 Sono cresciuto in un piccolo paese del Texas e credo che molte persone come amici di mio padre o persone con cui sono cresciuto, seguivano lo stile di vita e i principi dei cowboys, che credo si basino su alcuni concetti, come avere sempre il bisogno di fare la cosa giusta. Ti dico una cosa riguardo i cowboy: spesso si dice che i cowboys sono persone che cercano di fare cose controverse o pericolose, ma in realtà i cowboys in Texas sono considerati come persone affidabili, che cercano sempre di agire nel migliore dei modi, fare la cosa giusta, aiutare le ragazze e le persone che hanno bisogno di aiuto o persone deboli. Questo è il modo di vivere dei cowboys. Ed io interpreto ciò, attuandolo nella vita di un chirurgo; significa fare la cosa giusta per il proprio paziente. Non era semplice eseguire un’operazione artroscopicamente, ma sarebbe stato più semplice incidere e aprire la spalla, ma noi sapevamo che l'artroscopia aveva avuto molti successi nella chirurgia del ginocchio, ed è stato sempre il mio obiettivo quello di attuarlo anche nella chirurgia della spalla, perché sapevo che il paziente sarebbe stato molto meglio se avesse avuto una chirurgia eseguita artroscopicamente rispetto ad una “open”. Si sente un cowboy della cuffia dei rotatori? Si, in quella definizione, credo di si. Cioè cercare sempre di fare la cosa migliore per il paziente. Qualche volta non è la cosa più semplice, quando pensi a riparare un'enorme lesione della cuffia dei rotatori rispetto a fare un’operazione più semplice come una protesi inversa; credo che questo possa essere un esempio della definizione di cui parlavo. Cioè la cosa giusta da fare anche se non è la più semplice. SIA COMICS \ October 2015 4 3 5 Ti dico una cosa riguardo i cowboy… Che cosa le manca ancora nella sua vita professionale? Non posso lamentarmi di nulla. Credo di avere il migliore lavoro, una bellissima famiglia, anzi la migliore famiglia. Quindi se hai tutto questo, e vivi nel migliore paese del mondo, Texas, cosa potresti chiedere di meglio? È religioso? E cosa questo ha significato per lei? Credo che molti medici della SIA sarebbero interessati a questa storia. Perchè molti di loro sanno che circa quindici anni fa, mi hanno diagnosticato un carcinoma prostatico, e venne fuori che mi trovavo allo stato in cui avevo una prognosi infelice; ho avuto una recidiva subito dopo la chirurgia. Ho fatto anche la radioterapia e anche a seguito di ciò, il tumore ha recidivato, per cui mi dissero che probabilmente avrei avuto bisogno della chemioterapia. Così quando parlai con il dottore, mi disse che la chemioterapia aveva poche possibilità di riuscita, ma che dovevo sapere delle sue complicanze, come il tremore, (quindi complicanze neurologiche importanti), che significa che avrei dovuto abbandonare la chirurgia. Se avessi deciso di utilizzare la chemioterapia avrei dovuto rinunciare alla chirurgia. Io ricevetti queste notizie, il giorno prima di un viaggio organizzato in Europa, per alcuni congressi. L'ultimo di questi meeting era a Roma. Non riuscivo a togliermi questa notizia dalla testa, e dissi a Nora che sarei voluto andare a San Pietro, a pregare e trovare una pace interiore, per capire quale fosse la cosa giusta da fare. Così siamo rimasti un intero giorno nella Basilica, e pregavo, non per ricevere una cura ma per avere la giusta pace e trovare la soluzione migliore. A metà del pomeriggio, provavo una pace interiore bellissima, e così tornammo in hotel e poi il resto del viaggio fu fantastico. Infine tornato a casa, chiamai 5 il medico e gli dissi sono pronto per la chemioterapia. Così mi disse: ”ok vieni che ho bisogno di capire quale è il livello del tuo PSA”. Mi disse di andare a New York City, perchè era l'unico posto dove facevano questo trattamento, ma avevano bisogno di sapere qual era il livello del mio PSA. alcuni buoni amici in San Antonio, e quasi tutta la nostra famiglia è a San Antonio o in Texas. Ma l'opportunità di avere amici e colleghi in tutto il mondo, con i quali comunico regolarmente è una cosa che non avrei mai potuto immaginare prima, e ha arricchito notevolmente la mia vita. Così prelevò un campione di sangue, mi chiamò il giorno seguente e mi disse: ” ho delle notizie meravigliose, il tuo PSA è 0”. E dissi “com’è possibile? Deve essere un errore di laboratorio”. Mi disse: “l'unica cosa a cui posso pensare è che i precedenti risultati, dovevano essere errori di laboratorio, anche se avevano valori alterati”; ma mi disse: “se hai uno 0, è sicuramente un vero 0, perchè affichè la prova sia positiva, devi avere o un PSA presente o qualcosa che comunque causi una positività del test, ma se è negativo, 0, è un vero negativo”. Che mi dice dei suoi nemici? Quella situazione mi ha comunque preoccupato e ho continuato a fare controlli. Riassumendo, il PSA è stato 0 per 2 anni e poi ha iniziato molto lentamente a crescere, ma siamo stati in grado di tenere il tutto sotto controllo. In quel periodo, ho cercato di confrontarmi con la malattia attraverso due strade, la religione e la scienza. E in qualche modo ho sempre pensato che i miracoli dovessero avere una spiegazione scientifica. Ma non riesco a spiegare ciò che è successo, non riesco a credere che io abbia avuto 3 errori di laboratorio che erano tutti positivi, e alla fine abbia avuto un risultato veritiero. E se, in effetti, è stata una cura miracolosa? Quindi, quando mi chiedi cosa penso della religione; quella esperienza e tante altre, mi hanno fatto avere una fede più profonda, che credo che non avrei avuto altrimenti, e naturalmente Nora in tutto ciò, è stata la base della mia fede e ho cercato di seguirla ed è stata quella che mi ha indirizzato. Questo è quello che ti dico riguardo la religione e la fede. Suppongo lei abbia molti amici. É così? Si, sono stato molto fortunato, perchè ho amici in tutto il mondo, e non lo avrei mai detto, ma ho naturalmente anche Bene, credo che non puoi mantenere una posizione decisa riguardo a qualcosa, senza avere qualche nemico. Sono fiero dei miei nemici così come dei miei amici. Ma in molti casi, sono stati avversari professionalmente, e in alcuni casi credo che, “nemici” sia una parola eccessiva. Sarebbe meglio dire che semplicemente abbiamo opinioni diverse, ed eravamo agli antipodi sulla filosofia di come trattare i pazienti. Da quanto tempo fa crescere i baffi? Questo è un segreto, ma in realtà oggi ti rivelerò tutti i miei segreti. Quando ho iniziato la facoltà di medicina, non avevo baffi, e non avevo mai avuto baffi. Avevo ventitré anni e conobbi Nora, e lei mi disse che sembravo un uomo che aveva bisogno di baffi, quindi ho pensato: ”beh mi piace Nora, mi faccio crescere i baffi”. Quindi li ho da quando avevo 23 anni, e ne ho 65 adesso. Hanno cambiato colore da allora, erano più scuri quando ero più giovane. Lavora molto. Ha tempo per delle vacanze? Quando andiamo ai congressi oltre oceano, o all'interno degli Usa, ci prendiamo alcuni giorni extra di vacanza. È di solito quindi in combinazione con i congressi. Occasionalmente andiamo in qualche luogo specifico; adesso che abbiamo i nipoti spero di farlo più frequentemente. Lo facevamo quando i miei figli erano piccoli, andavamo in parchi nazionali. Credo che inizieremo a farne di più. Credo uno dei motivi per cui mi ritengo fortunato, è che il mio lavoro e i miei hobby coincidono. Mi piace terribilmente il mio lavoro, e nel mio tempo libero, faccio i miei studi di ortopedia, scrivo ricerche, e per me è piacevole. Andare ai congressi e passare 1-2 giorni in più mi viene naturale. SIA COMICS \ October 2015 6 7 8 Quando ha deciso di fare medicina e perché? Quando stavo al liceo, pensavo di diventare un dottore, ma non avevamo abbastanza soldi per andare a scuola per così tanti anni, quindi mi sono iscritto a ingegneria meccanica, perché pensavo che se non avessi avuto abbastanza soldi per continuare Medicina, avrei potuto avere un buon lavoro, come ingegnere dato che gli stipendi erano abbastanza alti. Ecco perché prima ho studiato Ingegneria e poi medicina. Perché ortopedia? Molto credo dipenda dal fatto che amavo lo sport quando ero bambino ed ero molto interessato agli infortuni dello sport. Più tardi ho fatto la sport fellowship; ma inoltre credo che il mio background di ingegneria meccanica, mi abbia dato anche un grande interesse per l'ortopedia, per il naturale collegamento tra ortopedia e biomeccanica. Dove ha effettuato la fellowship? La mia specialistica l'ho fatta alla Mayo Clinic, e credo che lì è nato il mio interesse per la spalla, perchè ho studiato la rotazione della spalla con Bob Cofield. Anche se lui era un chirurgo della spalla open a quel momento, per me era ugualmente interessante, ma anche la chirurgia del ginocchio mi interessava. Poi ho deciso di fare una sport fellowship, e sono andato all'Università dell'Oregon, dove ho lavorato con Bob Larson, che all'epoca era considerato uno dei più importanti chirurghi del ginocchio nel mondo per infortuni dello sport. Così con quel background, sono stato assunto a San Antonio per essere in un gruppo dove i miei interessi specifici erano gli infortuni dello sport e la spalla, e poiché l’artroscopia del ginocchio, era appena iniziata all'epoca, è stata un'opportunità di iniziare l'artroscopia della spalla e adattare molte tecnologie dal ginocchio alla spalla; quindi fu davvero un periodo importante. Quando ha deciso di occuparsi della cuffia dei rotatori? Quando ho iniziato a lavorare prevalentemente sulla spalla, anche se avevo molti casi d’instabilità, la maggioranza dei casi erano lesioni della 6 cuffia dei rotatori. Ci parli della Rockwood. sua rivalità con Ho detto già molte volte che, se avessi intenzionalmente voluto nel 1981 cercare un singolo posto nell'universo per praticare l'artroscopia di spalla, sarebbe stato a San Antonio, perchè Dr. Rockwood in quel periodo chiamava l'artroscopio lo strumento del diavolo, e credeva che non dovesse essere usato, e che non sarebbe stato migliore della chirurgia open e che in molti casi fosse peggiore. Avevamo una visione totalmente diversa filosoficamente, riguardo a come la chirurgia si sarebbe dovuta sviluppare. Perche non crede nel transfer del gran dorsale? Non direi che non ci credo, ma semplicemente credo che in molti casi c'è un modo migliore, e credo che non ci siano dubbi che in alcuni pazienti che non hanno rotazione esterna, potrebbe aumentare la forza della rotazione esterna. Se vedi pazienti con una lesione massiva della cuffia, che hanno la migrazione prossimale dell'omero senza uno stabile fulcro di movimento, se tu, porti la testa dell'omero in basso, centrata nella glena, aumenterai la forza dell'extrarotazione in quasi tutti i casi, anche con il solo Piccolo Rotondo. Quindi questa è la mia filosofia e credo che si sia evoluta: anni fa avevo alcuni pazienti che credevo potessero avere benefici con il transfer del gran dorsale, che in realtà non hanno avuto grossi miglioramenti; mentre adesso se posso riparare le lesioni massive di cuffia dei rotatori, o se posso fare anche una ricostruzione sopracapsulare per abbassare la testa omerale, e ricostruire un fulcro stabile di movimento, la forza di solito migliora in modo significativo. Perche non crede nella degenerazione adiposa della cuffia dei rotatori? Anche in questo caso ci sono diversi gradi di pensiero: io credo veramente nella degenerazione adiposa che vedo, ma sono in disaccordo con alcuni autori secondo cui esiste un punto in cui diventa significativa e indica che la lesione è irreparabile. Per esempio molti autori, soprattuto in Europa, pensano che se hai più del 50% di infiltrazione adiposa, non avrà senso provare a ripararla. Abbiamo eseguito uno studio che dimostra come fino al 75% di infiltrazione adiposa, sarebbe ancora generalmente riparabile, e i pazienti aumenteranno significativamente la loro forza e gli scores di funzionalità. Quindi non è che io non credo che possa succedere, perché succede, ma credo che faccia una grande differenza dove mettiamo la soglia. Il mio pensiero è che quando è possibile, mi piacerebbe preservare l'articolazione, e se io sono in grado di riparare la cuffia dei rotatori, questo è il modo di preservare l'articolazione della spalla che preferisco. Quanti pazienti indirizza a protesi inversa l’anno? Io non faccio più protesi di spalla da qualche anno, ma ho 2 collaboratori nel mio gruppo che la eseguono, e quindi consiglio loro ai miei pazienti. Di solito gli invio 20 persone annualmente che hanno bisogno di una protesi di spalla. Quante Latarjet annualmente? e Instabilità Io eseguo 25 Latarjet all'anno e molte di queste sono su pazienti, indirizzati a me da altri chirurghi, solitamente in cui l'intervento precedente di riparazione per instabilità non era riuscito, ed avevano una significativa frattura della cavità glenoidea. In termini di instabilità trattata artroscopicamente, probabilmente 40-50 all'anno. Crede che esista la recidiva silente della cuffia dei rotatori? (continua) SIA COMICS \ October 2015 10 11 9 Ovviamente non ci sono dubbi sul fatto che si possano avere delle lesioni ricorrenti a seguito di una riparazione, che non sono particolarmente significative; ma credo che in molti casi ciò che avviene è che si ha probabilmente una guarigione parziale. L'altra cosa che credo è che alcune volte noi sovrastimiamo le RMN, e tendiamo a chiamare recidiva qualcosa che non è in realtà una lesione, per esempio capita che ci sia una perdita di contrasto nel punto della via di accesso anteriore,che probabilmente non si chiude integralmente, che copre l'intervallo della cuffia dei rotatori, ma non è particolarmente importante. Oppure so che esiste un artefatto dato dalle suture, che può apparire come una lesione parziale, che in realtà non è. Se guardi una RMN, nei primi 6 mesi dopo l'operazione, quando è ancora nella Fase Vascolare, può sembrare che abbia una recidiva , anche se la cuffia dei rotatori è completamente intatta, e infatti ho commesso alcuni errori durante la mia carriera in alcuni pazienti perché pensavo che avessero una lesione ricorrente, ma in realtà la cuffia era totalmente intatta. Ha mai dei casi di stiffness nonostante il protocollo accelerato? L'unico tipo di paziente cui do un protocollo accelerato dopo una riparazione di cuffia dei rotatori è quello in cui ho un alto rischio di sviluppare la Stiffness. E questi sono pazienti con piccole lesioni, o con una riparazione sia del labbro glenoideo sia della cuffia dei rotatori, o con lesione posteriore, o con una stiffness pre-operatoria. In questi inizio con “Table Slides”, che certamente non è una riabilitazione aggressiva precoce, ma semplicemente uno stretching iniziale; dopo, la maggior parte di questi avranno riacquistato un movimento completo se hanno iniziato i “Table Slides", ossia gli esercizi a catena cinetica chiusa, in tempo. Generalmente non consiglio nessun protocollo riabilitativo accelerato, in termini di rinforzo. Aspetto sempre fino a 3-4 mesi 7 dopo una riparazione di cuffia, prima di iniziare a rafforzare i muscoli. Utilizza le infiltrazioni di cortisone? Per una Capsulite adesiva, ciò che faccio è fare un’infiltrazione steroidea intrarticolare, di solito una al mese per 3 mesi, e lavorare sullo stretching, per cercare di diminuire l'infiammazione. Se ho una Stiffness post-operatoria, per esempio se una cuffia dei rotatori è abbastanza rigida, dopo 4 mesi, allora posso considare di fare una infiltrazione steroidea a quel punto, ma non mi piace darla prima di 3-4 mesi dalla chirurgia. Di solito aspetto anche un po più a lungo, per essere sicuro di avere una buona guarigione della spalla, prima di iniettare cortisone intrarticolarmente. Che cosa pensa del Barbotage come trattamento per la Tendinite Calcifica? Io credo che potrebbe essere molto utile, in pazienti con un enorme deposito di calcio. Si usa il Barbotage Eco-guidato e diminuisce il deposito di calcio in 90% dei casi. C'è spazio per un miglioramento nella chirurgia della spalla, e come? Naturalmente. La chirurgia della spalla ha avuto un miglioramento importante durante la mia carriera. Io sto operando da almeno 34 anni, e la chirurgia della spalla è completamente diversa da quella di quando ho iniziato. Tendenzialmente non esisteva l’artroscopia di spalla quando ho iniziato, e adesso lo standard per la cura della spalla oltre all’artroplastica è l'artroscopia. Ed è incredibile come la tecnica artroscopica abbia permesso il cambiamento, in così tante cose. È iniziato lentamente, ma quando ci si è addentrati negli ultimi livelli di questa tecnologia, si è andati più velocemente. E ciò che stiamo per trovare è una nuova tecnologia, non so esattamente cosa sia, ma credo che molto sarà collegato alla biologia. E ciò tende a migliorare una tecnologia dopo l'altra, accelerando il processo di innovazione in modo esponenziale. Credo che c'è ancora spazio per alcuni miglioramenti nella chirurgia artroscopica in alcune cose su cui stiamo lavorando; per esempio alcuni strumenti senza nodi, che sono adesso sul mercato e che possono essere ancora sviluppate. È interessante per voi sapere che ,io ho collaborato con Arthrex da quando si è iniziata a utilizzare l'artroscopia anche per la spalla. La compagnia, da quando ho iniziato a lavorare con loro, è evoluta dal niente diventando un'immensa compagnia. Nel 1993 sono andato per la prima volta nel quartier generale di Arthrex, a Naples, Florida, e l'ufficio era della grandezza di una piccola sala di ospedale, e quella era l'intera compagnia, e all'interno c'erano tutte le loro scatole di prodotti che erano pronte per essere spedite, una scrivania per una segretaria e una per l' ingegnere. Questo era tutto quello che era Arthrex. Da lì, è evoluta, forse diventando la più grande compagnia di Artroscopia nel mondo, producendo migliaia di prodotti. Io credo, che non ci sia ragione per pensare che ciò finirà, continuerà ad aumentare sempre di più. Possiamo vedere molte cose che si stanno sviluppando in biologia, in termini di bioingegneria; cerchiamo i modi con cui aumentare la guarigione e fare cose tipo protesi biologiche e cercare di farlo anche artroscopicamente. Per esempio fanno crescere femori di coniglio in coltura. Quindi, se puoi far crescere un femore umano o un ginocchio umano potresti fare una intera protesi di ginocchio con lo stesso materiale del paziente, prendendo alcune cellule staminali e facendo crescere queste all'interno del loro stesso osso. La stessa cosa vale per la spalla, utilizzandolo per la glena e l'omero. È molto promettente pensare a dove siamo arrivati. Pensiero sul Remplissage Uno degli studi, di cui sono veramente contento di aver fatto parte è stato quello con il Dr. Giovanni di Giacomo e Dr. Itoi, qualche anno fa sull'Arthroscopy Journal, dove ci concentravamo su lesioni On-track versus Off-track. Usando un determinato criterio, abbiamo eseguito il remplissage per pazienti con instabilità, che non avevano una significativa frattura della glena, e una lesione di Hill-Sachs grande abbastanza per causare un lesione off-track. E ciò ci ha portato a risultati molto incoraggianti in questi pazienti. SIA COMICS \ October 2015 12 Ringraziamenti: Volevo dirti, che per me è stato molto bello parlarti ed un privilegio rispondere a queste domande per i miei amici della Società Italiana di Artroscopia, perchè ne ho molti!!! Tu sei di Roma, e io ho molti amici sia a Roma che in Italia. Probabilmente il primo chirurgo italiano che ho incontrato è stato Dr. Castagna, noi siamo stati buoni amici per molto tempo. La prima volta che sono venuto a Roma, Dr. Allegra mi ha fatto girare la città; più tardi abbiamo eseguito una chirurgia di una immensa lesione di cuffia con Dr. Franceschi nell'Università Cattolica, e date le dimensioni della lesione, lui fu costretto a invitarmi ad un'ottima cena quella sera. Dr. Di Giacomo, mi ha invitato a casa con i suoi genitori, ed è stato un momento veramente indimenticabile. Diciamo quindi che mi sono divertito veramente tanto a Roma. Forse uno dei momenti più indimenticabili che mi è mai capitato in Italia è stato quando una volta a Roma, siamo stati invitati ad una cena, organizzata da Claudio di Bartolomei e da Arthrex. Lui mi disse prima della cena che ci sarebbero stati alcuni dottori che io conoscevo. Noi siamo andati li, era un grande ristorante con 3 grandi sale interamente piene di chirurghi italiani e le loro mogli. Ogni singolo chirurgo in quelle sale era stato a visitarmi a San Antonio, per osservare la chirurgia. Quindi li conoscevo tutti ed eravamo tutti cari amici. Claudio aveva prenotato l'intero ristorante quella sera semplicemente per noi, ovvero tutti dottori che erano venuti a trovarmi a San Antonio. Venivano da tutte le parti di Italia. Quella sera mi ha reso molto felice e fiero. È stata una bellissima opportunità quella di aver conosciuto così tante persone proveniente dall'Italia. Sono stati tra i primi ad essere venuti ad osservarmi per cercare di imparare tutto ciò che io potessi insegnar loro e adesso in molti casi sono bravi quanto o forse anche più bravi di me. Arrivederci, Ciao 8 SIA COMICS \ October 2015 1 2 Il Caso Clinico: Artro-Latarjet Roberto Castricini, Nicola Orlando, Massimo De Benedetto Casa di Cura Villa Verde, Fermo Intervento chirurgico Introduzione L’instabilità traumatica di spalla ha un’incidenza, riportata nella popolazione generale, dell’1,7% e quella anteriore rappresenta il 90% del totale.1 I pazienti giovani vanno incontro a lussazione anteriore soprattutto praticando sport di contatto ed hanno un maggior rischio di andare incontro a recidiva, e la scelta del trattamento deve essere quindi orientata sulla base di criteri anamnestici, clinici e strumentali. Anamnesi, esame obiettivo ed imaging Riportiamo il caso di un paziente maschio di 22 anni, giocatore di basket, che riferiva un primo episodio di lussazione anteriore post-traumatica della spalla destra all’età di 16 anni, cui erano seguiti negli anni ulteriori 20 episodi di instabilità (lussazioni, sublussazioni). All’esame obiettivo il ROM passivo ed attivo erano completi, negativi i test di integrità della cuffia dei rotatori, positivi i seguenti test di instabilità anteriore: • • • • Il trattamento più idoneo da proporre al paziente è stato valutato considerando molteplici aspetti, pertanto ci siamo orientanti per l’intervento di Artro-Latarjet. L’intervento di Latarjet è attualmente considerato il “gold standard” nel trattamento dell’instabilità anteriore cronica nei pazienti con ampi deficit ossei ed in quelli coinvolti in sport da contatto2. L’Arthro-Latarjet, introdotta da L. Lafosse, appare a nostro avviso la naturale evoluzione dell’intervento tradizionale, coniugando l’efficacia della tecnica ai vantaggi dell’artroscopia3. L’eta del paziente, il numero di episodi riferiti in anamnesi, la durata della storia clinica, il deficit osseo e le richieste funzionali facevano considerare l’intervento in esame adeguato. La procedura è stata eseguita in posizione beach-chair, in anestesia generale e blocco interscalenico, secondo la tecnica a 7 portali descritta da Lafosse, attraverso 5 distinte fasi ed utilizzando uno strumentario dedicato (Depuy Mitek, Wokingham, UK)4. Una prima fase di valutazione articolare, capsulectomia antero-inferiore con l’ apertura dell’intervallo dei rotatori ed esposizione della coracoide. Segue lo split del sottoscapolare e quindi la preparazione della coracoide per l’alloggiamento di 2 viti. Quarta fase è quella di transposizione della coracoide attraverso lo split ed infine la fase di fissazione del graft nella posizione più corretta (Fig.2). Apprehnsion test Relocation test Release test Bony Apprehnsion test con un punteggio ISIS di 7. La TC evidenziava la presenza di un’erosione glenoida anteriore valutata con metodica PICO (Fig.1), in assenza di lesioni della cuffia dei rotatori. 9 Un drenaggio è mantenuto per 24 ore nel post intervento. Un tutore in abduzione è stato posizionato per 3 settimane durante le quali erano consentiti esercizi pendolari. Dopo 3 settimane iniziava la fase del recupero articolare passivo ed attivo ed il rinforzo muscolare isometrico5. SIA COMICS \ October 2015 3 Follow-up La valutazione clinica al follow-up evidenziava l’ottimo recupero del ROM (Fig.3) e della funzione, l’assenza di dolore e di instabilità, consentendo al paziente di ritornare all’attività sportiva precedente ad ottimo livello. Lo studio radiografico (Fig.4) evidenziava l’ottimo posizionamento del graft e l’assenza di mobilizzazione dei mezzi di sintesi. Bibliografia: 1. 2. 3. 4. 5. Simonet WT, Melton LJ, Cofield RH, Ilstrup DM (1984). Incidence of anterior shoulder dislocation in Olmsted County, Minnesota. Clin Orthop Relat Res. 186:186–191. Cerciello S, Bradley Edwards T., Walch G. (2012). Chronic anterior glenohumeral instability in soccer players: results for a series of 28 shoulders treated with the Latarjet procedure. J Orthopaed Traumatol;13:197–202. Lafosse L, Lejeune E, Bouchard A, Kakuda C, Gobezie R, Kochhar T (2007). The arthroscopic Latarjet procedure for the treatment of anterior shoulder instability. Arthroscopy;23.1242 e1e5. Lafosse L, Boyle S. (2010). Arthroscopic Latarjet procedure. J Shoulder Elbow Surg 19, 2-12. R. Castricini, M. De Benedetto, N. Orlando, M. Rocchi, R. Zini, P. Pirani (2013). Arthroscopic Latarjet procedure: analysis of the learning curve. Musculoskelet Surg. 04/2013; 97(S1) DOI 10.1007/s12306-013-0262-3 Voyager By Alessio Palumbo GEOS: Gestione degli SCORE Ortopedici.. il nuovo programma disponibile su INTERNET per studi scientifici anche multicentrici GEOS è un programma digitale che sarà utilizzabile su internet per poter uniformare e valutare i risultati di diversi centri italiani. L’obiettivo è registrare gli scores preoperatori e postoperatori per patologia ed avere in tempo reale una valutazione statistica. A breve verrà creata una APP in maniera tale che tutti i chirurghi ortopedici in qualsiasi momento tramite tablet o phone possano in maniera semplice continuare a fornire dati. Con il prossimo numero di SIA COMICS I codici di accesso a GEOS!!! 11 SIA COMICS \ October 2015 1 2 Highlights Questa rubrica ha l’obiettivo di evidenziare le attuali tendenze di trattamento estrapolandole dalle presentazioni e dalle discussioni avvenute recentemente a congressi ai quali soci SIA hanno partecipato. Tutti possono contribuire…contattaci alla mail [email protected] by Edoardo Franceschetti TRENDS IN CHIRURGIA DELLA SPALLA: INDICAZIONI AL DI LA’ DELL’EVIDENZA SCIENTIFICA… European Society for Surgery of the Shoulder and the Elbow PROTESI DI SPALLA Tendenza importante alla lateralizzazione nella protesi inversa di spalla che può essere effettuata, oltre che a livello glenoideo con augment metallici e ossei , a livello omerale sfruttando nuovi disegni di steli protesici con angolo a 135° /145° differentemente da progetto Grammont a 155°, stelo omerale inlay od onlay, eccentric tray, forma dello stelo (curvo vs retto). Tale lateralizzazione porta dei vantaggi evidenti: Tensionamento della cuffia dei rotatori nei casi in cui sia conservata, con migliore Recupero del ROM. Riduzione del notching. European Shoulder Associates Per ulteriori informazioni consiglio la lettura dei due lavori pubblicati al riguardo: Clinical results of arthroscopic superior capsule reconstruction for irreparable rotator cuff tears. Mihata T, Lee TQ, Watanabe C, Fukunishi K, Ohue M, Tsujimura T, Kinoshita M. Arthroscopy. 2013 Mar;29(3):459-70. doi: 10.1016/j.arthro.2012.10.022. Epub 2013 Jan 28. Superior capsule reconstruction to restore superior stability in irreparable rotator cuff tears: a biomechanical cadaveric study. Mihata T, McGarry MH, Pirolo JM, Kinoshita M, Lee TQ. Am J Sports Med. 2012 Oct;40(10):2248-55. Epub 2012 Aug 10. LESIONI MASSIVE IRREPARABILI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI Ruolo della ricostruzione della capsula superiore con augment: gli incoraggianti risultati riportati da Mihata hanno dato la spinta all’effettuazione di questa procedura che ha lo scopo di simulare l’effetto depressore della cuffia dei rotatori. Il principio è molto simile a quello del famoso Balloon solo che in questo caso si ancora creando un nuovo fulcro il trochite alla superficie superiore della glenoide con fascia lata o derma porcino. 12 GESTIONE DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE Anche qui i risultati riportati hanno sconvolto quelli che sono i dati della letteratura. Tenodesi con ancora migliore di tenodesi con vite ad interferenza? Rivalutazione del ruolo delle soft-tissue tenodesi che fin dagli anni 80 erano state abbandonate a causa di fallimenti superiori al 50% dei casi. E’ invece consolidato il concetto che più la tenodesi è bassa e meno è dolorosa, questo per il probabile ruolo algogeno della guaina della doccia bicipitale Vediamo dove ci porterà questa marea….. SIA COMICS \ October 2015 1 2 Forse non tutti sanno che... By Fabrizio Russo Tutti noi conosciamo Piero Volpi come grande Chirurgo ed uno dei massimi esponenti scientifici sulle tematiche legate alla traumatologia sportiva. Esponente di spicco della scena sanitaria milanese, ampiamente conosciuto nel mondo Ortopedico a livello Nazionale ed Internazionale, è salito ultimamente alla ribalta anche tra i non addetti ai lavori per il suo ritorno nel 2014 alla guida dello staff medico dell’Inter dopo una prima esperienza tra il 1995 ed il 2000. Da sempre impegnato nella Ricerca Scientifica, si è contraddistinto per i suoi studi sulla ricostruzione legamentosa del ginocchio, sulle tecniche di riparazione cartilaginea e tendinea e sull’epidemiologia traumatica dello sport dal 2010. E’ inoltre editor in Chief del “Journal of Sport Traumatology”, rivista officiale della SIA che propone temi di studio e discussione artroscopica che si interfacciano con le problematiche inerenti il movimento sportivo. Forse non tutti sanno che Piero Volpi oltre ad essere uno stimato ed apprezzato Ortopedico, è stato anche un giocatore di calcio professionista potendo vantare una carriera sportiva di tutto rispetto ricoprendo il ruolo di libero. Dopo gli esordi nelle giovanili del Varese, nel 1971 si trasferisce alla squadra dilettantistica dell'Ignis Varese, dove disputa un paio di campionati. Nel 1973-74 approda in Serie C, giocando 34 gare nelle file della Casertana, che al termine della stagione lo cede al Lecco, dove scende in campo in tutte le 38 giornate del campionato 1974-75. Volpi disputa altre due stagioni nella squadra lombarda, sempre nella terza serie: nel 1975-76 in 37 gare, mentre l'anno successivo prende parte a 35 gare. In seguito disputa i campionati di Serie B del 1977-78 (35 presenze, un gol) e 1978-79 (38 gare, nessuna marcatura) con la maglia della Ternana. Nell'estate del 1979 si trasferisce al Como dove, disputando tutte le 38 partite, partecipa alla promozione in Serie A. Nella successiva stagione 1980-81, Volpi colleziona le sue 29 presenze in Serie A. Al termine del campionato, viene acquistato dalla Reggiana, 13 formazione con la quale disputa un altro paio di stagioni in Serie B. Figura 1: Formazione del Como nella stagione '79\'80, squadra prima classificata nel campionato cadetto e promosso in serie A. Piero Volpi, ultimo in piedi a destra. Sotto di lui un monumento del calcio italiano, Pietro Vierchowod. Al termine dell'esperienza alla Reggiana, gli venne proposto di andare a giocare a Parma, squadra molto ambiziosa, militante in Serie C1 girone A e con un giovane allenatore come Arrigo Sacchi, ma alla fine rifiutò l'offerta e andò a giocare all'età di 31 anni a Novara, squadra militante in serie C2 girone B, dove rimase per due stagioni, collezionando 65 presenze condite con 4 gol. A differenza della maggioranza dei suoi colleghi dell'epoca, Volpi aveva la maturità classica e la laurea in medicina, ottenuta all'Università di Perugia a ventisette anni. Grazie ai titoli accademici conseguiti durante gli anni di vita sportiva professionista, finita la carriera di calciatore, ha ricoperto come naturale evoluzione del suo percorso formativo la carica di medico sociale di squadre di primo livello. Grazie alla grande esperienza maturata in prima persona direttamente sul campo e negli spogliatoi, si può senza ombra di dubbio affermare che il Prof. Volpi sia uno dei massimi esperti italiani di traumatologia sportiva in generale ed in particolare quella calcistica. Figura 2: Piero Volpi con la maglia della Reggiana, squadra tra le cui fila milita negli anni '81\'83 collezionando 50 presenze nel campionato cadetto e 3 marcature SIA COMICS \ October 2015 Coming soon 14 SIA COMICS \ October 2015 We are S.I.A. La Società Italiana di Artroscopia, Ti invita a fare parte della nostra “grande famiglia” di chirurghi ortopedici entusiasti ed appassionati alla Chirurgia Artroscopica . Oltre 1400 (ora siamo a 1470) iscritti condividono il medesimo intresse per questa disciplina che ha sempre rappresentato l’innovazione ed una finestra aperta sul futuro nell’ambito della chirurgia ortopedica. Diventare membri della SIA significa impegnarsi nel far progredire la crescita culturale ed umana di una comunità che da sempre ha prediletto l’interscambio di esperienze, la divulgazione e l’insegnamento delle tecniche chirurgiche più innovative. La Società è sempre più vicina ai suoi soci..ora anche con..: o Un nuovo sito www.siaonline.it: semplice, chiaro, facilmente fruibile e interattivo. o La possibilità di partecipare gratuitamente a interessanti eventi promossi dalla società. o Interessanti iniziative regionali per portare la voce della società in ogni angolo dello stivale, tenere aggiornati i propri soci e stimolare un costante confronto. o La consultazione gratuita della rivista Journal of Sport Traumatology o Una commissione DRG o Una commissione Medicina Legale o La possibilità di frequentare Centri di Formazione artroscopica ove poter affiancare un Collega esperto e frequentare la Sua sala operatoria. o L’istituzione di Borse di Studio che permettono di frequentare i suddetti centri per lunghi periodi. Come iscriverti? Visita il sito www.siaonline.net 15 SIA COMICS \ October 2015 In regalo I codici di GEOS L’intervista a Tony Romeo - Professor, Director, Section of Shoulder & Elbow, Rush University Medical Center Vuoi diventare un inviato special del nuovo giornale SIA COMICS? Mandaci il tuo contributo, abbiamo bisogno anche di te! Scrivici a [email protected] 16 SIA COMICS \ October 2015