La Massoneria nelle opere di Walt Disney

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La Massoneria nelle opere di Walt Disney
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L OGGIA HOCHMA 1 82
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La Massoneria nelle opere di Walt Disney
Walt Disney ha sicuramente aderito alla Massoneria agli inizi degli anni ‘20, anche se non esiste
alcun documento che provi la sua appartenenza ad un’Obbedienza, se non all’Ordine DeMolay, un
Ordine che negli Stati Uniti si può considerare l’anticamera della Massoneria, in quanto
finalizzato ad avvicinare i giovani tra i 12 ed i 21 anni alla Massoneria, nel quale Disney fu iniziato
nel Capitolo “Mather” nel 1923; ad esso, ad esempio, aderì Bill Clinton e l’Ordine ha una
rappresentanza anche in Italia..
Tuttavia egli non ha mai nemmeno smentito la sua appartenenza; e la testimonianza
inconfutabile di essere un Fratello si ha nelle sue stesse opere – sia i disegni che i film o le
produzioni televisive – in cui numerosissimi sono i riferimenti ai principi ed alla simbologia
massonica.
La prima testimonianza massonica nelle strip di Walt Disney risale al 1938 con il titolo
“Mickey Mouse Chapter”; pubblicata proprio su l’ “International DeMolay Cordon”, il
bollettino ufficiale dell’Ordine, propone Topolino che, assieme ad alcuni amici, tra cui Orazio,
fonda egli stesso una “Chapter”, cioè una Loggia; della striscia però rimangono solo 3 tavole: la
prima è proprio la Fondazione della Loggia, le altre due si svolgono durante una Tornata.
Ma nelle strisce di Walt Disney spesso compaiono chiari simboli massonici, quali Squadra
e Compasso oppure il Pentacolo, spesso in bella vista, talvolta più defilati; Squadra e compasso
sono chiaramente visibili in una strip di Topolino del 19 febbraio 2002.
Ma le stesse “Giovani Marmotte” a cui appartengono i nipotini di Paperino Qui, Quo,
Qua, hanno una struttura più massonica che da Boys Scout, con a capo un Gran Mogol
(normalmente chiamato G.M., come Gran Maestro; ricordiamo, in ogni
caso, che anche i Boys Scout sono stati fondati da Baden Powell, anch’egli Massone.
Ma dove Walt Disney ha lasciato più marcata la sua impronta massonica è stata la sua
produzione cinematografica, sia nei film d’animazione che in quelli a tecnica
mista; ricordiamo che Walt Disney dava indicazioni ben precise sulla sceneggiatura dei film, e
controllava i disegni dei suoi operatori fotogramma per fotogramma prima di dare il via libera;
nessun simbolo poteva nascere senza un suo ordine e la sua approvazione.
Tra i suoi cortometraggi, nel 1959 “Paperino nel mondo della matematica” è un vero e
proprio manifesto della cultura massonica ed esoterica: in esso Paperino viene iniziato in una
Accademia Pitagorica, e lì gli vengono spiegati i simboli della numerologia, nonché i segreti
della geometria e della matematica ed i loro rapporti “magici” con la musica e l’architettura; i
segreti del Pentacolo ed i segreti del suo rapporto con la Sezione Aurea; un bambino non ne può
non rimanere affascinato ed incuriosito, e da adulto probabilmente farà di tutto farà di tutto per
avvicinarsi a questa “visione diversa” delle scienze esatte.
Ovviamente, è nei film che troviamo le maggiori tracce: tal di là dei buoni sentimenti – che
sono caratteristici delle produzioni per l’infanzia - tutti hanno come fil rouge l’iniziazione ad una
nuova vita, l’abbandono dei vecchi valori materiali per risorgere ad una nuova vita, fatta di valori
più alti.
Fin dal suo primo lungometraggio – “Biancaneve e i sette nani” (1937) – Biancaneve
muore (per la Regina e per tutti è morta, uccisa dal cacciatore) per rinascere in una nuova comunità
composta da sette Fratelli; e lo fa dopo avere superato tre prove: un corso d’acqua, un turbinio
di vento, gli occhi di fuoco delle belve: vi entra al buio, e tutto sembra terribile; ma poi arriva la
luce (del giorno) e l’ambiente diventa confortevole ed ospitale.
Anche Cenerentola (1950) muore come serva e rinasce come Principessa quando
abbandona i metalli, cioè perde la scarpina di cristallo.
Ed è superfluo sottolineare i valori massonici di cui sono intrisi film come “Alice nel Paese delle
Meraviglie” (1951) – il labirinto, la scacchiera, lo specchio – o “Le avventure di Peter Pan”
(1953) – gli eterni valori dell’Isola che non c’è -, “Pinocchio” (1940), “La spada nella roccia”
(1963), che riporta il mito di Camelot, Re Artù e Mago Merlino, e dove il giovane Artù muore e
rinasce Cavaliere dopo essere stato trasformato in scoiattolo (terra), pesce (acqua) e uccello
(aria).
Fortemente simbolico è “La Bella Addormentata nel bosco”; qui il Principe fa
letteralmente ritornare alla vita Rosaspina grazie alle Tre Fatine – Tre Luci – che materialmente
non intervengono nella rinascita, ma forniscono al Principe i mezzi per compiere l’atto (una “spada
di verità” e uno “scudo di virtù”).
Ma altri riferimenti li troviamo in “La Bella e la Bestia” (1991) ed in maniera lapalissiana
in “Alla ricerca di Nemo” (2003), dove l’iniziazione alla Massoneria viene raccontata in maniera
palese.
Un’intera tavola meriterebbe “Mary Poppins” (1964); possiamo solo citare le colonne che
adornano l’ingresso della (sola) casa in cui arriva Mary Poppins con il vento dell’Est (Oriente), la
“medicina”
di
sapore
diverso
secondo
i
gusti
dei
bambini,
la
“parola”
–
Supercalifragilisticespiralidoso – che ti introduce in un mondo “diverso”, l’iniziazione di Banks
che, con un preciso rituale e per mezzo della parola magica, muore come essere legato ai
metalli per rinascere con nuovi valori, come padre, come marito e soprattutto come “uomo”.
Ma anche in Televisione Walt Disney non manca di lanciare messaggi di origine massonica:
tra il 1957 ed il 1959 produce 78 episodi di Zorro, della cui origine massonica si è molto parlato:
massone era l’autore del personaggio – Johnston Mc-Culley -, alchimista era il reale personaggio
storico che lo aveva ispirato – Guillèn Lombardo de Quzman – condannato a morte dal Tribunale
dell’Inquisizione come eretico; ed infine il 4° Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato –
Maestro Segreto – ha come divisa il mantello nero e come lettera simbolica la “Z”; e se non
bastasse, Zorro è accompagnato da un servitore (apprendista) che non può non rispettare l’obbligo
del silenzio: infatti è muto.
Ma Walt Disney non si è limitato ad inviare messaggi simbolicamente massonici: ha firmato
massonicamente il suo film forse più esplicito: “L’Apprendista Stregone”; in
Topolino è convinto di potersi appropriare delle
questo
film,
arti magiche anche senza l’aiuto dello
Stregone (il Maestro); ma combina solo caos, finche non interviene lo Stregone (il Maestro) a
mettere ordine.
E sapete come si chiama lo Stregone ? si chiama YEN SID ! Leggetelo al rovescio: DISNEY !
Alla Gloria del G.A.D.U.
Fr. E. D.