questionari sull`europa analisi dei risultati - Gastaldi-Abba

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questionari sull`europa analisi dei risultati - Gastaldi-Abba
NEWSLETTER MAGGIO 2013
QUESTIONARI SULL'EUROPA
ANALISI DEI RISULTATI
A 245 giovani (tra i 15 ed i 26 anni) è stato
somministrato, tra la fine del 2012 e l’inizio del
2013, un questionario sull'Unione europea,
elaborato dal Centro In Europa in
collaborazione con il prof. Lorenzo Caselli del
Dipartimento di Economia dell’Università di
Genova.
I risultati dell’indagine sono stati
presentati il 19 aprile 2013 a Genova
presso la Sala delle Grida del Palazzo
della Borsa Valori, in occasione della
giornata di discussione “Cittadini
d’Europa” realizzato in occasione
dell’Anno europeo dei cittadini dal
Centro In Europa insieme alla
Rappresentanza
in
Italia
della
Commissione Europea e all’Ufficio
d’Informazione
di
Milano
del
Parlamento europeo.
Le foto si riferiscono a quell’evento.
Il campione dell’indagine è composto da:
5 CLASSI DI SCUOLA SECONDARIA DI
SECONDO GRADO
IIS “E. Montale – Nuovo IPC” – Genova
(prof.ssa Chiara Saracco, classe IV B IGEA)
IIS “Gastaldi – Abba” – Genova (prof.ssa
Eufrosina Garrone, classe V Ragionieri
programmatori)
IPSIA “Gaslini – Meucci” – Genova
(prof.ssa Adelaide Ceciarelli, classe V)
Liceo Statale “G.D. Cassini” – Genova
(prof.ssa Sabrina Ghio, classe II)
Liceo Statale “G. Mazzini” – La Spezia
(prof.ssa Maria Grazia Bello, classe III).
NEWSLETTER MAGGIO 2013
E DA 4 CORSI UNIVERSITARI:
Etica economica e responsabilità sociale
delle imprese (Scuola di Scienze Sociali,
Dipartimento di Economia; prof. Lorenzo
Caselli)
La maggior parte delle domande sono state
tratte da Eurobarometro, lo strumento
attraverso il quale la Commissione Europea
sonda periodicamente l’opinione degli Europei
sull’UE e sui temi di attualità.
Laurea Magistrale in Ingegneria gestionale
(Scuola Politecnica; prof. Davide Giglio)
Scienze Biologiche e Scienze dei sistemi
naturali (Scuola di Scienze MFN,
Dipartimento di Scienze della Terra,
dell'Ambiente e della Vita; prof. Mauro
Mariotti)
Diritto dell’Unione europea (Scuola di
Scienze Umanistiche, Dipartimento di
Lingue e Culture moderne; prof. Edoardo
Pusillo)
I contenuti del questionario
La
consultazione
non
richiedeva
espressamente alcuna attività preparatoria sul
tema europeo e prevedeva le seguenti sezioni:
5 domande a risposta multipla di conoscenza
della UE
Il questionario rivolto agli universitari
includeva una domanda supplementare sulla
scelta di un paese UE o non UE quale luogo di
lavoro. Quella che segue non è evidentemente
un’indagine statistica con valore “scientifico”
ma un’istantanea scattata nei confronti di
giovani presenti in alcune realtà diverse del
mondo dell’istruzione.
Risultati
2 domande a risposta multipla sulla fiducia
nella UE, nel Governo e nel Parlamento
nazionali
3 domande a risposta multipla sul senso di
appartenenza alla UE
1 domanda a risposta multipla sul grado di
apertura
2
domande
a
risposta
multipla
sull’informazione sulle attività dell’UE
2 domande su benefici e prospettive della UE
(una a risposta multipla, una aperta).
Per quanto riguarda la conoscenza delle
istituzioni e delle politiche dell’UE i giovani
non risultano informati.
NEWSLETTER MAGGIO 2013
Meno del 30% ha risposto esattamente alle
domande poste. Solo il 50% degli intervistati
sapeva che la Svezia non ha adottato l'Euro;
sempre solo un 50% conosceva la Strategia
Europa 2020. Più dell'80%, però risulta
informato riguardo ai diritti del cittadino
europeo. In generale i giovani universitari
risultano più informati in merito a istituzioni e
politiche.
possibilità che il Parlamento europeo possa
decidere sulla tassazione.
Fiducia
In chiaroscuro il dato rispetto alla fiducia nella
UE ed il senso di appartenenza. Circa il 70% dei
giovani intervistati
dichiara di sentirsi
cittadino europeo; la fiducia nella UE
raggiunge solo il 55% ma il dato è più
sconfortante per quanto riguarda le istituzioni
nazionali: più del 60% non ha fiducia (o poca)
nel Governo e nel Parlamento italiano.
Che cosa fa sentire cittadini europei
Gli studenti hanno individuato maggiormente
importanti, per accrescere la sensazione di
cittadinanza europea, i seguenti elementi:
- Un sistema di welfare europeo; su questo
elemento convergono 3 scuole e 3 corsi
universitari;
- La possibilità di poter usare il proprio
telefono cellulare allo stesso prezzo in tutta
Europa;
- Una carta di identità europea;
- Dopo la pensione, potersi spostare in un altro
paese UE mantenendo la propria pensione;
L'euro e la cultura sono stati individuati come
gli elementi che hanno contribuito
maggiormente a creare un'identità europea. A
seguire altri fattori, come i valori democratici e
la storia.
Grado di apertura
Nell'analisi del grado di apertura dei giovani
risulta che circa il 50% dei giovani negli ultimi
12 mesi ha socializzato con persone di un altro
paese UE e ha visitato un altro paese europeo.
Informazione sull’UE
Circa l'80% si dichiara poco informato sulle
attività dell'Unione europea e principalmente
le informazioni vengono ricevute tramite la
televisione (80%); solo per un 20% da scuola,
giornali e internet. È da notare che solamente
2 ragazzi su 245 hanno segnalato d'aver
ricevuto informazioni tramite gli Enti locali.
Benefici dell’UE
- Poter acquistare in ogni Paese della UE con
gli stessi prezzi e la stessa protezione in
quanto consumatore.
Per quanto riguarda i maggiori benefici
ottenuti dalla UE risultano:
L'elemento che meno rafforzerebbe il senso di
appartenenza è stato individuato nella
- la libera circolazione di persone, beni e
servizi
- la pace tra i paesi che fanno parte della UE
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- l’euro.
Solamente tre giovani su 245 hanno
individuato come beneficio il livello di welfare
(sanità, istruzione, pensioni) anche se ben 91
studenti lo avevano individuato come
elemento importante per accrescere la fiducia
e rafforzare il senso di appartenenza.
collaborazione tra Stati per uscire dalla crisi ed
aiuti fra stati in caso di calamità naturali)
dall'altro lato molti vedono nell'UE la causa
della crisi attuale, della maggiore povertà, del
crollo della borsa.
La
constatazione
è
particolarmente
significativa per comprendere ciò che si
aspettano i giovani dalla UE.
La richiesta più urgente e numericamente
preponderante è quella di una maggiore
crescita economica e solidarietà nei confronti
dei Paesi in difficoltà.
Le aspettative:
Diversi giovani, tanto a scuola quanto
all’università, richiedono maggiore unità tra i
Paesi, ovvero stessi prezzi, stessi diritti, stessi
salari, parità di imposizione fiscale. Diversi
giovani,
comprensibilmente
soprattutto
all’università, reclamano una maggiore
integrazione politica (alcuni studenti ipotizzano
come migliore soluzione la creazione degli Stati
uniti d'Europa simili al modello americano).
Molti sono i commenti polemici in riferimento
all'Italia e ad una politica finalizzata solo ad
arricchirsi, lontana dai cittadini e dalla realtà
problematica di un Paese in fortissima crisi.
Alcuni studenti dicono di non aspettarsi nulla.
Più Europa, e migliore
Nella parte finale del questionario viene
rivolta una domanda aperta “Che cosa ti
aspetti principalmente dalla UE?”
Dalle diverse risposte emergono due visioni
contrapposte di Unione europea.
Da un lato i giovani ripongono fiducia e grosse
attese di miglioramento (incentivi per i
giovani, maggiori diritti dei cittadini, meno
disoccupazione, antirazzismo, più integrazione
per gli stranieri e maggiore facilità per
ottenere il permesso di soggiorno, incentivi
per poter studiare in diversi paesi,
Un 10% vorrebbe più informazione sulle
decisioni dell’Unione europea.
NEWSLETTER MAGGIO 2013
Conclusioni
I risultati di questa rapida indagine sono in
genere in linea con le rilevazioni di
Eurobarometro
relative
all’Italia
(crisi
economica quale principale sfida cui deve
confrontarsi la UE, significativo ma non
unanime sentimento di cittadinanza europea;
informazione scarsa sulla UE; televisione quale
principale fonte di informazione sulla UE;
libera circolazione come principale risultato
ottenuto dalla UE). Da notare che nelle scuole
la pace è il maggior risultato, seguito da libera
circolazione ed euro; all’università, con largo
distacco da euro e pace, la libera circolazione.
Per gli italiani consultati da Eurobarometro (n.
78/2012) il primo risultato è la libera
circolazione, seguita dall’euro e dalla pace.
L’indagine si discosta dall’Eurobarometro per
quanto riguarda la conoscenza dei diritti del
cittadino europeo. Seppure la domanda sia
posta diversamente, emerge una migliore
conoscenza dei diritti del cittadino europeo
(80%) di quanto appaia dalla rilevazione
nazionale (31%).
Nella nostra indagine veniva chiesto di dire
quale di quelli citati non fosse un diritto del
cittadino europeo. Eurobarometro chiedeva se
si fosse a conoscenza dei propri diritti in
quanto cittadino europeo.
Carlotta Gualco
Direttore del Centro In Europa
NEWSLETTER MAGGIO 2013
Riportiamo l’intervento di Lorenzo Caselli,
professore presso il Dipartimento di Economia
dell’Università di Genova, in occasione della
presentazione dei risultati dell’indagine, che si
è tenuta nel corso della giornata “Cittadini
d’Europa” del 19 aprile.
Per quanto riguarda la fonte delle informazioni
che gli studenti hanno dell’Europa va
preliminarmente osservato che 8 studenti su
10 si dichiarano comunque poco informati. La
televisione è la principale fonte di conoscenza:
70 studenti su 100. Segue internet 31% e
quindi i giornali 23%. . In definitiva prevalgono
modalità di acquisizione delle informazioni di
tipo passivo, casuale, superficiale. Colpisce il
ruolo modestissimo assolto dalla scuola. Meno
di 10 studenti su 100 dichiarano di trarre le
loro conoscenze su ciò che accade in Europa
nell’ambito scolastico.
Le risultanze che emergono dall’indagine sono
di grande interesse. Siamo in presenza di uno
spaccato significativo dal quale possiamo
trarre utili indicazioni per mettere meglio a
fuoco il rapporto tra i giovani e la casa comune
europea. La scheda illustrativa predisposta da
Carlotta Gualco è particolarmente efficace. Mi
limito pertanto ad alcune sottolineature di
commento.
Partiamo innanzitutto dal grado di conoscenza
che i ragazzi del nostro campione hanno
dell’Unione Europea (istituzioni, diritti,
strategie). Tutto sommato il livello di
conoscenza è abbastanza modesto, senza
grosse differenze tra scuola e scuola. Vanno
un po’ meglio gli studenti universitari. Si oscilla
tra un 30 e un 50% di risposte esatte. Si
raggiunge l’80% nella domanda relativa ai
diritti dei cittadini europei.
Il prof. Caselli presenta i risultati dell’indagine al
Palazzo della Borsa
Qual è il grado di fiducia che gli istudenti
hanno nei confronti dell’Europa? Gli studenti
che danno un punteggio da 3 (livello appena
sufficiente) a 5 (livello massimo) sono il 64%.
La percentuale sale al 76% per gli studenti
NEWSLETTER MAGGIO 2013
universitari. Siamo in presenza di un livello di
fiducia nell’insieme soddisfacente, abbastanza
superiore al dato medio nazionale che emerge
dalla indagine Demos – La Repubblica (43%). Si
tenga presente che il grado di fiducia che gli
studenti nutrono nei confronti del Governo
nazionale si ferma al 31%. (29% per quanto
riguarda il Parlamento).
Possiamo rapportare la fiducia a ciò che gli
studenti si aspettano dall’Unione Europea. (La
domanda era a risposta aperta). Emergono
chiaramente due posizioni. Per una parte ci si
aspetta molto a livello economico (sviluppo,
occupazione) e a livello sociale (tutela dei
diritti, integrazione, migliore qualità della
vita). Per un’altra parte l’Europa è vista come
causa principale della crisi, delle attuali
difficoltà. Non mancano gli studenti che
auspicano la realizzazione degli stati uniti di
Europa.
La fiducia può essere altresì rapportata a
quello che gli studenti ritengono essere stato il
maggiore risultato dell’Unione Europea fino ad
oggi. Si poteva scegliere tra più voci. Le più
gettonate risultano essere le seguenti:
Libera circolazione delle persone e dei
servizi 44% (Universitari 58%);
- La pace tra i paesi dell’UE 24%
(Studenti delle secondarie 32%);
- L’euro 18% (Universitari 23%) ;
- Influenza politica sul resto del mondo
11%;
- Mobilità studentesca Erasmus 10%.
Il questionario sottopone poi agli studenti due
questioni rilevanti, concernenti i fattori che
possono rafforzare il senso di cittadinanza
nonché gli elementi che concorrono a
determinare una identità europea. Gli studenti
potevano scegliere tra molte voci indicandone
al massimo 3.
-
Per quanto riguarda il senso di cittadinanza
questo si lega, nell’ordine, a:
Sistema di welfare generalizzato tra i
diversi paesi 37%;
- Possibilità di utilizzare il proprio
cellulare allo stesso prezzo in tutta la
UE 31%;
- Carta di identità europea oltre quella
italiana 29%;
- Dopo la pensione potersi spostare in
ogni paese conservando il proprio
trattamento pensionistico 28%;
- Poter fare acquisti dappertutto allo
stesso prezzo e con lo stesso grado di
protezione 28%.
Fin qui nella valutazione degli studenti
prevalgono elementi connessi alla qualità della
vita, alla comodità, alla funzionalità,
addirittura alla salvaguardia della propria
pensione (!). Il primo elemento politico –
istituzionale lo troviamo soltanto al sesto
posto (un presidente dell’UE eletto
direttamente dai cittadini, 26%). Gli altri non
superano il 10%.
-
Per quanto concerne i fattori che concorrono a
fare identità europea, questa la graduatoria:
- Euro 59%;
- Cultura 38%;
- Valori democratici 34%;
- Storia 34%;;
- Successi dell’economia europea 15%.
Infine il questionario ha voluto valutare il
grado di apertura, di socializzazione, di
contatti che gli studenti nel corso dell’ultimo
anno hanno intrattenuto a livello europeo. Le
risultanze non sembrano particolarmente
esaltanti. 46 studenti su 100 hanno visitato un
paese europeo (ovvero 54 son stati fermi!); 44
hanno guardato programmi televisivi in lingua
diversa dall’italiano; 44 hanno socializzato con
persone di altro paese UE (universitari 56); 36
NEWSLETTER MAGGIO 2013
hanno letto libri, giornali, riviste in lingua
diversa; 28 hanno usato internet per
acquistare un prodotto o sevizio in altro paese
UE. Poche osservazioni conclusive. Come i
giovani possono essere a pieno titolo cittadini
europei. Ė l’oggetto del nostro incontro. La
scuola, l’Università hanno al riguardo compiti
di grande importanza.
L’informazione costituisce un fondamentale
punto di partenza di un processo di
maturazione europea. Ma l’informazione da
sola non basta anche perché essa il più delle
volte è frammentaria, casuale, superficiale.
L’informazione,
certamente
meglio
organizzata, deve essere funzionale alla
conoscenza e la conoscenza a sua volta va
finalizzata
alla
comprensione,
all’apprendimento.
Va, per così dire, metabolizzata. Ciò accade
allorquando l’Europa riesce ad entrare nel
vissuto dei nostri ragazzi, a permeare il loro
essere studenti per quello che imparano
(manca una storia europea, una educazione
civica europea), per le esperienze che
realizzano.
Nelle nostre scuole si possono, si devono
aprire spazi di discussione civile in cui i giovani
sono stimolati a prendere posizione, ad
argomentare le proprie scelte, a costruire il
futuro. I valori, i principi fondativi dell’Europa
non sono un qualcosa di astratto, di
giustapposto, ma possono fruttificare nella
quotidianità della vita.
L’indagine – ancorché limitata e artigianale –
si colloca in questa prospettiva.
Centro In Europa
Centro di iniziativa europea
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Tel. + 39 010 2091270
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E-mail: [email protected]
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La newsletter è stata realizzata con la collaborazione di Monica Poggi.
Le foto sono di Mariglen Caushllari.