ANNO D - SCHEDA 3
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ANNO D - SCHEDA 3
LABORATORI DELLA FEDE Giovani in cammino verso Cristo ANNO D scheda 3 - 12/15 anni APPROFONDIMENTI Diocesi di Forlì-Bertinoro Centro di Pastorale Giovanile TE ST IMO NIANZA TESTIMONI NEL TEMPO LIBERO liberi...per cosa? IL FILM UNA SETTIMANA DA DIO Titolo originale : Bruce Almighty Paese di produzione: Stati Uniti d’America Anno : 2003 Durata : 97 min Genere : commedia, fantastico, drammatico Regia : Tom Shadyac Interpreti e personaggi: Jim Carrey: Bruce Nolan; Morgan Freeman: Dio; Jennifer Aniston: Grace Connelly; Philip Baker Hall: Jack Baylor Catherine Bell: Susan Ortega; Lisa Ann Walter: Debbie Connelly; Steve Carell: Evan Baxter; Nora Dunn: Ally Loman; Brian Tahash: Capo dei teppisti; Lillian Adams: Mamma Kowolsky; Christopher Darga: Vol Kowolsky TRAMA Bruce Nolan (Jim Carrey) è un popolare reporter televisivo di Buffalo e vive una bella storia d’amore con la fidanza (Jennifer Aniston). Eppure si sente infelice. Alla fine della peggiore giornata della sua vita, Bruce si sfoga scagliando la propria ira su... Dio. Il quale, però, decide di comparirgli in forma umana e reagire alle sue accuse sfidandolo: se Bruce è scontento di Dio allora proverà per una settimana cosa significa vivere e “lavorare” nei panni dell’Onnipotente. Tom Shadyac, il regista di “Una settimana da Dio”, aveva già diretto Jim Carrey, il comico, in “Ace Ventura l’acchiappanimali”, un classico dell’umorismo demenziale alla “fratelli Farrell”. Poi Jim Carrey, l’attore, aveva abbandonato la maschera di gomma, per interpretare “The Truman Show”, affrancandosi dalla schiavitù del far ridere. La schizofrenica carriera di Carrey sembra risanarsi proprio qui, in “Una settimana da dio”, dove l’attore coniuga la mimica esasperata del suo personaggio e le sue doti, innegabili, di attore brillante. Shadyac, regista, attore e produttore con un passato di ghost writer per Bob Hope, tiene il ritmo dell’irrefrenabile Jim in un film che non ha la pretesa di essere un capolavoro, ma che come commedia, funziona con la precisione di un orologio svizzero. Nel cast, Jennifer Aniston sempre più in fuga da “Friends” verso una carriera sul grande schermo e Morgan Freeman, dio “politically correct” con un bizzarro senso dell’umorismo. I TEMI AFFRONTATI 1.L’UOMO SI PUO’ SOSTITUIRE A DIO ?: nella storia dell’uomo ci sono stati e ci sono tuttora tentativi di progettare società dove Dio venga estromesso o sostituito dall’uomo stesso o da altro. La storia però inesorabilmente ha dimostrato che ogniqualvolta un sistema politico o filosofico abbia cercato di realizzare l’esclusione o addirittura come si diceva negli anni 60 di decretare la “morte di Dio “ quel modello sociale- filosofico è destinato solo a produrre sofferenza e a fallire inesorabilmente... basti pensare ad esempio alle ideologie nazifasciste che volevano utilizzare Dio solo per scopi politici propagandistici senza tenerne conto per le decisioni importanti,o ancora, in modo più eclatante ,il modello ateo - marxista imposto con il comunismo a vari popoli che proclamava la non esistenza del divino e la nascita di uomo nuovo,tutto razionalità e scienza...due ideologie oggi finite nella discarica della storia umana. 2.IL LIBERO ARBITRIO : cos’è il libero arbitrio di cui si parla nel film e che limita la potenza di Bruce -Dio ? è l’idea che hanno i cristiani nei confronti dell’amore divino.Essi infatti credono che Dio per l’amore immenso che ha per gli uomini ha messo un confine alla Sua azione e cioè la libertà dell’uomo. L’uomo può così liberamente scegliere se accettare o rifiutare l’ alleanza d’amore che Dio gli offre ma che non può imporre..per capire meglio questo concetto potete leggere la parabola del figliol prodigo o meglio del padre misericordioso descritta nei vangeli (Luca 15,11-32 http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Luca+15,1132&formato_rif=vp ) MUSICA “ LIBERI LIBERI” VASCO ROSSI Ci fosse stato un motivo per stare qui ti giuro sai sarei rimasto sì son convinto che se fosse stato per me adesso forse sarei laureato e magari se “lei”... fosse stata con me adesso.... ...sarei sposato! Se fossi stato, ma non sono mai stato così; insomma dai adesso sono qui! vuoi che dica anche se soddisfatto di me in fondo in fondo non sono mai stato “soddisfatto” di che ma va bene anche se qualche volta mi sono sbagliato Liberi liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos’è?.......chissà cos’è! Finché eravamo giovani era tutta un’altra cosa chissà perché?.......chissà perché! Forse eravamo “stupidi” però adesso siamo “cosa”... che cosa....che?.....che cosa...se!..?... “quella voglia”, la voglia di vivere quella voglia che c’era allora... chissà dov’è! ........chissà dov’è!? Che cos’è stato cos’è stato a cambiare così? ...ti giuro che, sarei rimasto qui.... vuoi che dica anche se soddisfatto di me in fondo in fondo lo sono mai stato “soddisfatto” di che ma va bene anche se.... se alla fine il passato è passato! Liberi Liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos’è,....chissà cos’è! ...e la voglia, la voglia di ridere quella voglia che c’era allora chissà dov’è?!....chissà dov’è! cosa diventò, cosa diventò quella “voglia” che non c’è più cosa diventò, cosa diventò che cos’è che ora non c’è più cosa diventò, cosa diventò quella “voglia” che avevi in più cosa diventò, cosa diventò e come mai non ricordi più..... RIFLESSIONE SULLA CANZONE Autore: Graziola, Don Matteo Fonte: Centro Culturale Rebora, reperibile sul sito chiesacattolica.it L’amara erba della noia Le domande fondamentali della vita alla lunga non possono essere tacitate e soffocate: prima o poi la vita vissuta come evasione da quelle domande si rivela vuota e inconsistente, perché il cuore è strutturalmente esigenza di verità e di pienezza. Negare ad oltranza ogni possibilità di risposta agli interrogativi fondamentali significa entrare nella disperazione. E’ il senso della drammatica confessione di Miguel Mañara, il protagonista dell’omonima opera di Oscar V. Milosz. “Miguel Mañara è il vero don Giovanni, storicamente esistito alla metà del Seicento. E’ il don Giovanni spagnolo che ha dato origine a tutti i personaggi di don Giovanni inventati successivamente. E’ ricco, in tutti i sensi, di tutte le doti e le possibilità immaginabili e, perciò, è arrogante senza termine: a lui tutto è dovuto e al suo piacimento e alla sua opinione tutto deve servire. La violenza, nel senso più scaltro e mascherato, è la legge della sua vita. I cavalieri della corte del re lo stimano “il meglio” fra di loro, e sì che è molto più giovane, avendo la metà, almeno, degli anni degli altri. All’inizio dell’opera, in un festino dato in suo onore, c’è un dialogo in cui lo provocano a ricordare tutte le sue bravate e soprattutto, naturalmente, tutte le sue bravate e le sue avventure con le donne, di qualunque rango. E lui risponde. Ma al culmine dell’ammirazione conclamata degli altri - avevano gridato: “Gloria a Mañara, nel più profondo degli inferni!” improvvisamente Miguel dice: “Scorgo con piacere, Signori, che tutti mi volete bene, e mi commuove molto quel voto che fate, così di buon grado, di vedere la mia carne e il mio spirito bruciare di una nuova fiamma, altrove, ben lungi di qui. Vi giuro sul mio onore e sul capo del vescovo di Roma che il vostro inferno non esiste affatto; vi giuro che non è mai bruciato altro che nella testa di un matto Messia o di un cattivo frate. Ma noi sappiamo che esistono, nello spazio vuoto di Dio, mondi illuminati da una gioia più calda che la nostra; terre inesplorate e bellissime e lontane, infinitamente lontane da questa, sulla quale noi stiamo..... Una bellezza nuova, un nuovo dolore, un nuovo bene di cui presto saziarsi, per meglio assaporare il vino di un nuovo male, una nuova vita, un’infinità di nuove vite, ecco cosa mi occorre, Signori: semplicemente questo e null’altro. Ah! Come colmarla, questa voragine della vita? Che fare? Perché il desiderio è sempre presente, più forte, più pazzo che mai. È come un incendio del mare, che avventi la sua fiamma dove maggiore è la profondità del nero nulla universale! E’ un desiderio di abbracciare le possibilità infinite! È ciò che Giussani descrive nel paragrafo intitolato la perdita della libertà. Perché la libertà è concepita oggi come assenza di legami, possibilità di fare ciò che si crede. Ma l’esperienza mostra che la libertà è un’altra cosa: è il compimento del desiderio di infinito. E’ nel legame autentico con un Tu che mi compie che io sperimento la mia vera libertà. Vasco Rossi descrive bene l’epilogo di una ricerca errata della libertà, o meglio di una falsa libertà. METTITI IN GIOCO! L’USO DEL TEMPO LIBERO Grafico preso da una ricerca sull’uso del tempo libero tra i ragazzi dai 14 ai 19 anni in Piemonte STORIA 86.400 AL GIORNO Immaginate che esista una banca che ogni mattina vi accredita 86.400 euro sul vostro conto. A lei non interessa il saldo giornaliero perchè ogni notte cancella qualunque cifra rimasta sul conto e la mattina dopo riaccredita la medesima cifra. Ora immaginate che cosa fareste in questo caso. Forse il primo giorno userete solo una parte del denaro, ma appena compreso il meccanismo di certo farete in modo di consumare ogni giorno l’intera somma di 86.400 euro. Tanto il giorno dopo avrete nuovamente quei soldi. Utopia? Niente affatto. Ognuno di noi è cliente di questa banca e ognuno di noi ogni giorno possiede un valore di 86.400 unità. Solo che non sono soldi ma tempo. Il preziosissimo tempo a cui a volte non diamo valore per nulla. Ebbene, noi ogni giorno abbiamo un credito di 86.400 secondi da utilizzare al meglio per potersi godere ogni attimo. Ogni notte, poi, questo conto viene azzerato. Non andiamo a credito. Il giorno dopo non abbiamo 86.400 secondi più quelli avanzati. Questo ci dovrebbe portare a dare un valore immenso a ogni secondo della nostra vita. Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio. Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente. Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale. Per capire il valore di un ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi. Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno. Per capire il valore di secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente. Per capire il valore di un milionesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi. Date valore a ogni attimo della vostra giornata. Quell’attimo non torna ma viene azzerato se non utilizzato. Per essere felici e ottenere successo dobbiamo imparare a vivere il nostro tempo. Perchè siamo speciali, abbiamo un credito di un valore immenso e dobbiamo usarlo. Siamo fortunati perchè ogni mattina abbiamo un credito di 86.400 secondi da utilizzare. Non disperdiamolo…e facciamone buon uso. E’ il presente, il nostro presente. PREGHIERA “INSEGNAMI AD USARE BENE IL TEMPO” DI JEAN GUITTON Dio mio, insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai e ad impiegarlo bene, senza sciuparne. Insegnami a prevedere senza tormentarmi, insegnami a trarre profitto dagli errori passati, senza lasciarmi prendere dagli scrupoli. Insegnami ad immaginare l’avvenire senza disperarmi che non possa essere quale io l’immagino. Insegnami a piangere sulle mie colpe senza cadere nell’inquietudine. Insegnami ad agire senza fretta, e ad affrettarmi senza precipitazione. Insegnami ad unire la fretta alla lentezza, la serenità al fervore, lo zelo alla pace. Aiutami quando comincio, perché è proprio allora che io sono debole. Veglia sulla mia attenzione quando lavoro, e soprattutto riempi tu i vuoti delle mie opere. Fa’ che io ami il tempo che tanto assomiglia alla tua grazia perché esso porta tutte le opere alla loro fine e alla loro perfezione senza che noi abbiamo l’impressione di parteciparvi in qualche modo.