Madagascar: in sintesi

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Madagascar: in sintesi
Madagascar: in sintesi
Superficie: 587’041 km2 (al 44esimo posto nella classifica mondiale)
Numero di abitanti: 18.6 milioni (2007)
Capitale: Antananarivo
Indipendenza: 1960 (ex colonia francese)
Lingue ufficiali: malgascio, francese, inglese
Mappa del Madagascar
© WWF
Benché il Madagascar possa essere raggiunto via mare dall'Africa in poche ore, è certo che gli antenati della maggioranza
degli abitanti provengono dall’Asia sudorientale. L'isola è stata una colonia Francese fino al 1960. Con la costituzione del
1992 il paese è diventato una repubblica presidenziale. Oggi il Madagascar è suddiviso politicamente in 22 regioni,
119distretti e comuni che rappresentano le entità amministrative più basse.
Nel 2009, una serie di gravi disordini politici contro il governo accusato di corruzione, provocò un cambio di potere cui fece
seguito un periodo di grande instabilità.
Ancora oggi, come già in passato, il Madagascar rientra nella categoria dei paesi più poveri al mondo. Pertanto il WWF si
batte non solo per la protezione della foresta ma anche per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nei villaggi che
fanno parte dell’area curata dal progetto. Difatti, la protezione ambientale può aver successo solo a condizione che la popolazione locale abbia delle fonti alternative di reddito.
Geografia e clima
Per la sua terra rossa, l`isola è anche nota come, “la grande isola rossa”. Il paesaggio è variegato e va dalla fitta foresta nel
bassopiano dell’ovest, alle ripide colline che conducono all’altopiano centrale e ai suoi vulcani, fino al massiccio montuoso
Tsaratanana nel nord del paese. La costa del nord-ovest è fiancheggiata da baie, ed è seguita da grandi pianure all’interno. Il
paesaggio nel sud-ovest è invece caratterizzato da altipiani e deserti.
In Madagascar si trovano tre diversi tipi di biotipo: l’altopiano centrale con clima moderato, le regioni tropicali al nord e
lungo la costa dell’est, nonché le zone aride nel sud. Il clima è caldo e piovoso durante la stagione delle piogge, da novembre fino ad aprile, e più freddo e secco da maggio a ottobre. Il sud-ovest è frequentemente colpito da cicloni che possono
distruggere intere regioni. Quando gli uomini colonizzarono l’isola, circa 2000 anni fa, il paese era coperto da una ricca vegetazione.
Oggi il WWF si batte per la conservazione delle aree restanti caratterizzate da specie animali e vegetali uniche al mondo e
per migliorare il collegamento di queste zone.
Natura
L’isola si è separata dal continente africano circa 165 milioni d’anni fa. Da allora si è sviluppato un mondo vegetale ed animale unico al mondo. L’80% di tutte le piante, di cui 4'000 specie arboree, la metà di tutti gli uccelli, il 90% dei rettili e
anfibi e tutti i mammiferi, come ad esempio i lemuri, sono endemici, vale a dire che esistono solo in Madagascar. Purtroppo
l’ambiente naturale dell’isola ha subito una grave devastazione. Oggi è rimasto solo il 10 % delle foreste originarie. Gran
parte delle foreste pluviali ricche di specie nell’est e nel nord-ovest dell’isola sono scomparse e il numero di aree forestali
connesse fra loro è drasticamente diminuito.
Dove oggi sono rimasti soltanto “residui” di foresta, originariamente si trovavano, ad est e nel nord-ovest, vaste aree di foresta tropicale, ad ovest e a sud, foresta arida tropicale, savane, deserti e savane secche.
Le foreste aride costituiscono uno spazio vitale per tante specie endemiche come ad esempio sette diversi tipi di specie arboree baobab. Negli altri paesi africani cresce invece un solo tipo di baobab.
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Popolazione e religione
Il Madagascar fu colonizzato per la prima volta circa 2000 anni fa. Ancora oggi non è chiaro quali siano le origini dei suoi
abitanti. indicazioni Alcuni indizi, però, fanno supporre che i primi coloni provenissero dall`Africa dell’est, dal vicino oriente, dall’Asia del sud e del sud-est. Quest’ l’isola, che per secoli è stata scarsamente popolata, oggi conta più di venti milioni
di abitanti. La crescita annuale della popolazione è stimata al 3%. Gran parte degli abitanti vive dell’agricoltura di sostentamento (per l’autosufficienza alimentare), in particolare di riso, e di allevamento di bestiame.
Il 90%della lingua malgascia trae origine dal “Maanyan” del Borneo del sud. E' grazie alla lingua che molti gruppi etnici
hanno trovato un’identità comune. Esistono però differenze significative per quanto riguarda le tradizioni.
Soltanto il ceto colto parla il francese, eredità del periodo coloniale. I gruppi di stranieri di maggior consistenza sono i comoriani, i francesi e più recentemente anche i cinesi e gli indiani.
Circa la metà degli abitanti segue un credo indigeno (animismo, venerazione degli antenati), più del 40% della popolazione è
cristiana mentre il 7-10 % musulmana
Economia e sviluppo
Le fonti di guadagno principali dell’isola sono: turismo, industria leggera e tessile, agricoltura (Il Madagascar è il più grande
esportatore di vaniglia al mondo), industria mineraria e prodotti petroliferi. Lo sviluppo del paese è paralizzato da un alto
tasso di povertà, di mortalità infantile e di analfabetismo (il 30% della popolazione è analfabeta).
La popolazione sfrutta le risorse naturali in modo eccessivo per procurarsi quanto necessario per vivere. In questo processo,
la natura passa purtroppo in secondo piano. Per la produzione di legna da ardere e di carbone, molti contadini sono costretti
all’abbattimento illegale di alberi. Inoltre, i fuochi della sterpaglia mettono in pericolo la sicurezza alimentare. Nel 2007 la
vita media era di cinquantatre anni. Secondo il Human Development Report del 2009 , negli anni tra il 2000 e il 2007 circa
il 90% della popolazione era costretta a vivere con un reddito al di sotto dei due dollari al giorno. Solo il 53% può accedere
all’acqua potabile e poco meno dell’80% della popolazione attiva lavora nel settore agricolo. Il Madagascar dimostra quindi
tutte le caratteristiche tipiche di un paese in via di sviluppo.
Fonti
WWF International: http://www.panda.org/who_we_are/wwf_offices/madagascar/, Zugriff: 28.10.2009
UNDP: Human Development Report 2009, Zugriff: 28.10.2009
CIA World Factbook 2009, Zugriff: 5.11.2009
Fischer Weltalmanach 2008
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