La terra “Giochi di terra”
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La terra “Giochi di terra”
La terra “Giochi di terra” Ambito matematico- scientifico Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno” di Venturina Terme Anno Scolastico 2013/2014 Sezione Omogenea Bambini di quattro anni • Abbiamo lavorato su un progetto di esplorazione ambientale. • Attraverso la semplice osservazione, l’esplorazione, la ricerca, il gioco spontaneo, ogni bambino ha cominciato a prendere coscienza dell’ambiente naturale. • Abbiamo creato un contesto che ha consentito ai bambini di fare esperienze significative, di incuriosirli e di avviarli a forme sempre più complesse di conoscenza. • Abbiamo lavorato con la terra, la abbiamo manipolata ed abbiamo fatto attenzione alle sue qualità. Apprendimenti che si intendono promuovere • osservare con curiosità ed analizzare situazioni ed eventi • formulare ipotesi e previsioni relative ai fenomeni osservati e verificarle • conoscere le caratteristiche della terra • operare classificazioni tra oggetti • lavorare con gli elementi e vari materiali per sviluppare la manualità e affinare differenti percezioni • stabilire relazioni, causali e logiche • passare dall'esplorazione senso-percettiva alla rappresentazione simbolica del vissuto • usare diverse tecniche espressive e comunicative • sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, di negoziare e cooperare. METODOLOGIA Lavorare in gruppo per attivare la consapevolezza di esprimere idee, negoziare e dialogare attivando la voglia del “fare” riflettendo, facendo scoperte sugli elementi naturali e le loro proprietà MATERIALI APPARECCHI STRUMENTI Elementi naturali (vari tipi di terra, sabbia, legnetti, acqua, sassolini, erba, radici, pietre), contenitori vari, secchielli, rastrelli, setaccio, colino, macchinine, pennarelli, colori, pennelli, carte di vario tipo. Lente d’ingrandimento, calamite. Macchina fotografica. SPAZI A scuola e all’aperto sfruttando le risorse offerte dal territorio (esplorazioni e uscite) TEMPI • • • • Incontri gruppo LSS e progettazione tot 10h Il percorso si è sviluppato dal mese di Gennaio fino a Maggio Tempo scuola: 2h ogni settimana 2 uscite esterne per un totale di 4h e la visita guidata alla Miniera del Temperino • Documentazione: non misurato Inizia il nostro percorso sulla terra con nonna Patrizia Abbiamo seminato dei fiorellini ……….. Ma soprattutto cominciamo ad osservare e manipolare i diversi tipi di terreno… Nonna Patrizia è venuta nella nostra scuola e siccome è appassionata di giardinaggio ci ha voluto far vedere come si fa a mettere i semini nel vaso. Ha portato con sé il ghiaino, l’argilla espansa e il terriccio. Osserviamo attentamente e mettiamo nel vasino prima il ghiaino, poi l’argilla, un po’ di terriccio, i semi ed infine ancora il terriccio. A questo punto dopo aver annaffiato non ci resta che……………………… aspettare! Una volta che i bambini hanno osservato, manipolato e discusso facciamo mettere il ghiaino, l’argilla e il terriccio su un foglio, applichiamo lo scotch e registriamo individualmente le caratteristiche di questi tre elementi Ricerchiamo e ritagliamo le immagini relative alla terra Lettura di immagini Facciamo alcune domande………….. CHE COS’E’ LA TERRA? Marina: la terra è quella dove ci mettiamo dentro i semini per piantare le piante Noemi F: è il terriccio Gabriele: a me piace la terra perché ci scavo Giovanni: la terra è quella che ci si pianta i semini Federico V: a me piace la terra perché ci pianto i fiori Bianca: mi piace perché ci pianto le verdure COME E’ FATTA LA TERRA? Marina: un po’ sta unita, ci sono delle palline e anche un po’ di legnetti Gabriele: è un pochino morbidina CHE COLORE HA? Tutti: è nera Marina: un pochino è nera e un pochino è marrone A CHE COSA SERVE? Marina: serve per piantà le piantine, i semini Gabriele: per fare il cemento Riflettiamo sul significato della parola La parola terra mi fa pensare a………… Bianca P: ai bruchi, alle libellule, ai fiori Gabriel: alle lumache Marina: alle piantine che crescono con le radici Rachele: ai sassi, al terriccio Gabriele: alle radici dell’albero, alle lucertole Arianna: ai fiorellini che crescono, al riccio che cammina sopra la terra Paolo: ai sassi Bianca F: alle formiche, alla talpa perché scava sotto terra la sua casa Valeria: alle foglie dell’albero che cascano in terra Diego: al semino che cresce sotto terra Decidiamo di uscire in un prato vicino alla scuola per raccogliere un po’ di terra e ci attrezziamo con secchielli, palette e rastrelli. Lasciamo che i bambini portino a scuola tutto ciò che hanno trovato e raccolto Rappresentazione grafica dell’esperienza Cosa abbiamo visto? Diego: c’erano le radici sotto terra Gabriele: le radici fanno crescere l’albero Noemi F: le radici servono per vivere Gabriel: le radici servono per fa sta in piedi l’albero Diego: sono immobili Noemi F: le radici assorbono l’acqua Bianca P: ho visto un sasso coperto dalla terra Diego e Mia: noi abbiamo trovato i legnetti Giovanni: ho trovato anche una pietra Valeria: ho visto un po’ di sassi e un po’ di legnetti Rim: ho visto sotto la terra anche due formiche, prima mangiavano e poi dormivano Rachele: ho visto l’erba con le margherite Noemi F: io e Agnese abbiamo trovato sotto terra un lombrico, si moveva, è corto, è vivo Arianna e Bianca: abbiamo scavato e poi ho trovato un sassone grande. Sopra o Sotto la terra ? Gabriel: sopra ci sono i fiori, il cane, gli scarafaggi, il millepiedi Alessandra: i gatti Paolo: le lumache Giovanni: le farfalle, gli uccelli Asia: le persone Bianca P: il ragno, le foglie degli alberi Arianna: le piante, le case Dopo che i bambini si sono espressi realizziamo insieme un cartellone Gabriel: sotto ci sono i bruchi, le lucertole Asia: le talpe Noemi F.: ci so le radici di un albero Arianna: ci sono i semi Bianca P: le formiche, la tartaruga Gabriele: i sassolini ESPLORAZIONE LIBERA Dopo aver raccolto la terra nei secchielli, decidiamo di giocarci; la mettiamo sopra i tavoli della nostra scuola e cominciamo a manipolarla liberamente, a pasticciare, a costruire, distruggere. In questo modo anche i più restii a entrare in contatto diretto con il materiale superano timori e insicurezze. Abbiamo fatto un castello e un recinto Noi abbiamo fatto una miniera Noi s’è fatto un vulcano Abbiamo fatto il garage per le macchine; io ho fatto anche la cresta di un gallo Giochiamo ancora liberamente con la terra Noi abbiamo fatto i cantieri Ho fatto una pista e due ostacoli per fa saltà la moto I bambini cominciano a manipolarla per coglierne le caratteristiche e raccontano quali sensazioni offre il contatto con essa e cosa hanno trovato. Asia: io ho trovato una cordina e un tappetto Gabriele: io un pezzetto di plastica Gabriel: io un mozzicone di sigaretta Arianna: ho trovato una pallina piccola verde chiara Agnese e Noemi F: hanno trovato un animalino un po’ vispetto Attraverso i nostri sensi cerchiamo di riconoscere: • I colori della terra • Il suo odore • La sua consistenza Che odore ha la terra? Bianca P: di acqua mischiata con la terra Di che colore è? Tutti: marrone scuro e un po’ marrone chiaro Si può mangiare? Tutti: no, non si mangia Fa rumore? Tutti: no (la maestra ha lanciato un sasso e un pugno di terra sul pavimento) Il sasso ha fatto rumore, la terra un po’ meno Bianca P: perché la terra non è viva Federico S: sì che fa rumore, io ho fatto un vulcano, faceva un rumore piccolo Arianna: un rumore dolce La terra è morbida o dura? Marina: un po’ morbida e un po’ dura Gabriele: dura, forse perché era seccata Giovanni: ci sono dei pezzettini di terra che si induriscono Arianna: era liscia quando l’ho toccata, sembrava sabbia Gabriel: da quanto era liscia sembrava gelatina Paolo: A me sembrava neve E’ calda o fredda? Tutti: era fredda Noemi F: era fredda perché c’è andata l’acqua e poi l’abbiamo tenuta fuori Come possiamo raccogliere gli elementi trovati nella terra? Elementi del mondo vegetale Oggetti vari Li classifichiamo in……. Elementi del mondo minerale Elementi del mondo animale Verifica : ogni bambino rappresenta graficamente gli elementi trovati nella terra in base al mondo a cui appartengono Rafforziamo il concetto di appartenenza Insieme di formiche, elemento estraneo il ragno Federico: insieme di fiori e foglie(vegetali), elemento estraneo il ragno (animale) Come possiamo organizzare i sassi tra loro? Quali colori ci sono e quali sfumature? Grigio chiaro Invitiamo i bambini ad osservare i sassi, a toccarli e infine decidiamo di classificarli in base al colore Marrone Grigio scuro Verifica: classifichiamo i sassi trovati nella terra per colore: grigio chiaro, grigio scuro e marrone Usiamo i colori dei sassi per fare una pittura Dopo aver ricercato tra le tempere i colori simili ai nostri sassi, ci siamo espressi graficamente Prepariamo alcuni semplici percorsi per cogliereI percorsi le prime relazioni topologiche Cosa posso caricare con il mio camioncino? Argilla o terriccio? Che percorso devo fare per prendere la sabbia o i sassolini? I bambini vogliono sperimentare e mettere l’acqua sia nel terriccio, che nell’argilla espansa e nella terra. Cosa succede se mettiamo l’acqua nel terriccio che abbiamo messo nei vasi? Bianca F: viene l’acqua scura Asia: viene l’acqua nera Gabriel: il terriccio succhia l’acqua Bianca P: significa che l’acqua non c’è più, diventa tutto morbido Arianna: viene come una tinta Bianca P: viene come se bruci qualcosa, come la cenere Gabriele: se succhia l’acqua diventa tutto screpolato Verifica: Il terriccio sta cadendo, sta galleggiando, se mescolo diventa l’acqua nera; un po’ galleggia e un po’ cade giù. Cosa succede se mettiamo l’acqua nell’argilla espansa? Rachele: diventa tutta bagnata Gabriel: si screpola Gabriele: viene l’acqua marrone Filippo: si sfanno le palline Asia: se affonda? Gabriel: non viene più su Parri: può galleggiare Verifica: Le palline non si sono sfatte perché sono dure, sono cascate in fondo, però si sono bagnate e l’acqua è rimasta trasparente. Cosa succede se mettiamo l’acqua nella terra raccolta? Gabriele: viene l’acqua tutta marrone Rachele: la terra non assorbe l’acqua Bianca P: va tutta a fondo Marina: quando la terra la metti sull’acqua, diventa tutta bagnata Gabriele: diventa tutta come una pozzanghera Federico S: di fango Verifica: L’acqua è diventata come una castagna, il colore di una pozzanghera di fango, la terra è giù in fondo, se mescolo diventa marrone scuro, diventa come mota. Verifica Rappresentazione grafica dell’esperienza All’inizio sono molto titubanti a toccare, poi piano piano si lasciano andare fino a sporcarsi completamente le mani.. “La terra sembra cacca, è il budino al cioccolato” “ Il terriccio quello bagnato sta appiccicato; quello asciutto lo sto stringendo perché voglio fare le polpette” Con i bambini decidiamo di fare un’uscita nel nostro territorio per visitare la Miniera del Temperino; a bordo di un trenino abbiamo attraversato la Galleria Lanzi-Temperino e ripercorso il viaggio del minerale verso gli impianti di lavorazione. Nel Museo Mineralogico abbiamo potuto osservare una collezione di minerali della nostra zona. Quando siamo andati in gita alla miniera la tata ci ha dato la limonite. Che cos’è? Gabriel: fa parte dei minerali Conoscete altri nomi di minerali? Marina: la pirite, magnetite e limonite Di che colore è? Giovanni: è un po’ giallina e marrone e sembra un limone Federico S: ha la forma di un limone rotto Com’è, liscia o ruvida? Riana: ruvida Gabriel: è ruvida e mi sta per spellare le dita, è duro e sembra un limone vecchio Asia: è come un sasso piccolo Abbiamo allestito un angolo con la sabbia e i bambini giocano liberamente LA SABBIA: è morbida,delicata,sembra sale,briciole; ho visto un brillantino, sono neri e bianchi, è marrone chiaro, anche un po’ giallina, ci sono di tutti i colori, di forme diverse, alcuni sono grandi, altri so piccolini; profuma di sabbia, mi fa pensare al mare, non fa niente rumore Alcuni bambini scelgono di giocare con la terra, mentre altri studiano con la lente la sabbia e le sue caratteristiche. I bambini rimangono sorpresi da questo strumento che evidenzia la forma, il colore e il luccichio di ogni granello di sabbia. Dopo aver giocato con la terra e la sabbia, abbiamo sviluppato manualità e affinato differenti percezioni. Bianca F: il colore della sabbia è giallo Valeria: la terra è marrone scuro Noemi F: la sabbia è croccante Ferri: con gli spaghetti alle vongole ho assaggiato la sabbia Francesco: quando vado al mare un po’ di sabbia mi va in bocca Noemi F: da piccola ho mangiato anche la terra, ma non mi ricordo Giovanni: la terra fa rumore perchè c’ha i sassolini, la sabbia c’ha i chicchini più piccoli e non fa rumore Paolo: la sabbia è piccina, piccina Tutti: è fine, fine Bianca: la terra faceva delle palline Asia: dentro la terra c’erano delle palline piccole e tonde, sono più grosse Arianna: ho annusato la terra e c’aveva un profumo particolare Diego: odore di erba, la sabbia odora di mare Setacci per valutare le differenze Che cosa passa e che cosa non passa dai fori? Tutti: la sabbia Gabriel: la devi sollevare e lo fai anche con la terra Giovanni: la sabbia ha i chicchini piccoli Asia: si vede con la lente di ingrandimento Marina: la terra sarà più pesante e la sabbia è leggera Perché la terra rimane nel setaccio e la sabbia scivola via dentro ai fori? Gabriel prende un setaccio: la terra non passa se è grossa, se passa significa che è fine Asia mette la sabbia nel setaccio: con la sabbia rimangono solo i legnetti L’insegnante prende il colino; passerà la terra? Tutti : NO con il colino piccolo, la terra viene trattenuta Passerà la sabbia? SI con il colino piccolo Verifica Marina: la terra non è passata col colino Giovanni: perché c’ha i buchi troppo piccoli Federico V: la terra passava dal setaccio perché i buchi erano grandi Noemi F: secondo me la terra è anche più grande della sabbia perché la sabbia c’ha i granellini e la terra no Asia: ho visto che la sabbia passava dal setaccio, però i sassolini no La sabbia è fine e passa sia dal setaccio che dal colino. I bambini portano a scuola la sabbia di tre tipi diversi, la osserviamo, confrontiamo il colore, le sfumature, i diversi gradi di finezza. Sabbia di Mortelliccio Sabbia delle Maldive Sabbia di Rio Marina Arianna: una è bianca. Giovanni: una è marrone e un po’ grigia. Asia: una è nera. Federico S: brilla perché prima ci lavoravano il ferro; con la nave da crociera portavano il ferro e poi gli uomini lo lavoravano e delle scintille andavano per terra e diventava così brillante. Gabriel:con le scintille che cadono sulla sabbia fa un effetto metallico; una sembra del deserto. Asia: quella bianca l’ho sentita soffice; quella nera un po’ grossina e quella marrone e grigia metà e metà. Come facciamo a vedere se contiene veramente il ferro? Tutti: con la lente di ingrandimento Marina: non si vede se c’è il ferro Noemi F: con il microscopio “Le calamite servono ad attirare le cose di ferro; nella sabbia di Rio Marina c’è il ferro perché si è attaccata alla tavola magnetica. A Rio Marina c’erano le miniere e i lavoratori andavano a cercare il ferro con le mine” Bianca P: è stato un esperimento interessante perché tutte queste cose che luccicano mi interessano tanto. A scuola c’è una tavola magnetica e piccole calamite e cominciamo a fare degli esperimenti.. “Non si è attaccata quindi non c’è ferro” “Non si è attaccata quindi non c’è ferro” “Sììì, si è attaccata! Allora questa contiene ferro!” Dopo l’esperienza….. SE METTO L’ACQUA NELLA SABBIA COSA SUCCEDE? “Diventa pappa di mollusco, è anche pesante, anche un po’ minestrina; è un po’ morbidetta, è anche un po’ ruvida; è tipo un pochino attaccata; è come le sabbie mobili; diventa melma”. Verifichiamo cosa è realmente successo: L’acqua va in fondo alla sabbia; diventa bagnata; la sabbia assorbe l’acqua e ci sono anche delle piccole pozze; quando è bagnata è anche un po’ più scura; è un po’ molliccia. I bambini sono curiosi di vedere come diventa la sabbia delle Maldive (bianca) e quella di Rio Marina (nera) con l’aggiunta di acqua. “Con l’acqua è più fine, scivola dalle mani, è più liscia” “E’ più appiccicosa, rimane appiccicata” Quando ci facevo le impronte mi si appiccicava tutta alle mani; Quando giocavo con la sabbia nera facevo le formichine; Le formine non si potevano fare, perché…… Mi sembrava molliccia, scivolava via; Mi sembrava un pochino più liscia e quando facevo così (si fregava le mani) andava di nuovo via. Quando facevo le polpette con la sabbia e le schiacciavo, mi si appiccicava alle mani; Ci facevo le palline e le formine; Mi sembrava un pochino più pesante, un po’ ruvida; Sentivo che era dura, ho fatto un vulcano. Proviamo a lasciare un’impronta Sabbia asciutta o sabbia bagnata? Le nostre impressioni….. Gabriel: mi piace di più bagnata, perché ci posso fare le palline e le posso tirare nell’acqua; Giovanni: di più bagnata perché ci posso fare i disegni; Filippo: di più bagnata perché quando la tocco mi sembra un po’ di fango; Bianca F: di più bagnata perché ci posso fare le palle e i castelli di sabbia; Noemi: ci si può fare le impronte delle mani; Diego: ci si può fare anche i vulcani; Gabriele: con quella bagnata ci si può fare tante cose: i castelli di sabbia, le palle, le faccine, le forme, le statue di sabbia, un bambino; La sabbia quella asciutta è morbida, tutte e due so morbide, anche quella bagnata; per fare le polpette prima si prende quella bagnata, poi si passa in quella asciutta Rachele: mi piace di più asciutta perché non mi si appiccica! CONCLUSIONE Bianca P: per fare queste cose la sabbia deve essere umida, metà e metà, Cioè? né troppo bagnata, né troppo asciutta Se noi lasciamo la sabbia in questo contenitore con l’acqua, cosa succederà? Giovanni: diventa asciutta Diego: diventa secca, l’acqua va via PERCHE’? Asia: il sole asciuga l’acqua Gabriel: quando il sole si batte contro la sabbia, allora assorbisce l’acqua; Marina: e poi serve per fare la pioggia; Diego: le gocce vanno alle nuvole e poi quando è l’ora di piovere scende giù. A questo punto lasciamo cadere il discorso altrimenti inizierebbe un altro interessante fenomeno da scoprire. Ordiniamo la sabbia in base al colore Dal più chiaro al più scuro Dal più scuro al più chiaro Verifica: ordina la sabbia dal colore più chiaro al colore più scuro e viceversa PUNTI DI FORZA • • • • Arricchimento patrimonio lessicale Sviluppo delle abilità verbali Sviluppo della capacità grafica Approccio ai materiali nuovi (manipolazione) VERIFICA E VALUTAZIONE Atteggiamenti/comportamenti (da monitorare) • volontà partecipativa • approccio con i vari elementi • accettazione della condivisione e/o della differenza osserviamo come i bambini e le bambine si relazionano con questo elemento, i loro commenti, la partecipazione, le elaborazioni grafiche. ESEMPI DI VERIFICHE Classifichiamo i sassi trovati nella terra per colore: grigio chiaro, grigio scuro e marrone Asia: ho visto che la sabbia passava dal setaccio, però i sassolini no La sabbia è fine e passa sia dal setaccio che dal colino. COMPETENZE ATTESE • capacità di osservare, descrivere, ordinare oggetti e materiali secondo i criteri concordati • superamento della resistenza all'utilizzo di materiali e/o alla manipolazione di oggetti, alla partecipazione ad esperienze • capacità di manipolare: ricercare e individuare materiali e strumenti necessari per realizzare esperienze • potenziamento e sviluppo del patrimonio lessicale • capacità di spiegare gli avvenimenti e di argomentare in modo logico. • capacità di prevedere e immaginare cosa succederà come conseguenza delle proprie azioni ANALISI CRITICA Il percorso che abbiamo proposto ci ha permesso di fare uscite all'esterno per osservare, cercare e raccogliere, catalogare la raccolta, osservare anche con la lente d'ingrandimento, attraverso i sensi conoscere colore, odore e consistenza, classificare, fare ipotesi ed esperimenti sulla terra e tutte le sue componenti: morfologiche, fisiche, sensoriali. Il progetto si è svolto in un clima di collaborazione, nonostante il numero dei bambini fosse abbastanza elevato, trattandosi di gruppo sezione. Gradualmente hanno imparato a dialogare e organizzare idee senza la paura di sbagliare. In questo laboratorio il bambino è stato messo nella condizione di sperimentare le varie possibilità offerte dai materiali messi a disposizione e ha costruito la propria conoscenza sulla scorta di esperienze significative e profonde. Il ruolo principale dell’insegnante è stato quello di preparare, predisporre, aiutare e incoraggiare, ma soprattutto osservare per poi dare spazio a nuove proposte e idee. In questo percorso avremmo voluto dare maggiore significato a queste esperienze creando uno spazio in sezione fisso e sempre attrezzato dove i bambini potevano accedere liberamente per fare e rifare. Ciò non è stato possibile per una questione di spazio, quindi ogni volta che i bambini volevano giocare liberamente dovevamo mettere dei teli di plastica sui tavoli, al centro dei quali dovevamo disporre una notevole quantità di terra. Nonostante ciò nulla ha frenato l’entusiasmo dei bambini che hanno partecipato con grande interesse ogni volta che abbiamo svolto l’attività . Il percorso di esplorazione ha portato i bambini da una percezione iniziale indistinta della terra ad una sempre maggiore caratterizzazione di questo elemento. Dalla manipolazione sono emerse somiglianze e differenze che ci hanno portato a scoprire diversi tipi di terreno: argilla espansa, terra e terriccio o humus e sabbia. Il processo è stato favorito da attività come: travasare, mescolare con l’acqua, setacciare. Abbiamo fatto domande per provocare ragionamenti, sollecitare la capacità critica, abbiamo lasciato il tempo di scoprire, di riflettere. Per completare le esperienze abbiamo sempre chiesto la rappresentazione grafica accanto alla quale abbiamo raccolto il racconto di ognuno, perché quello che è vissuto è sicuramente meglio padroneggiato. Tutte le fasi del lavoro dei bambini sono state documentate attraverso la narrazione, la riflessione e i disegni grafici. VALUTAZIONE A conclusione di tutto questo percorso, noi insegnanti ci possiamo ritenere molto soddisfatte degli obiettivi raggiunti dai bambini. La metodologia adottata ci ha dato dei grandi risultati, dobbiamo ancora sicuramente migliorare rispetto alle aspettative del Gruppo di ricerca LSS, ma ogni anno proviamo a progettare nuovi percorsi, soprattutto perché vediamo come i bambini si sentono dei veri protagonisti e non degli esecutori che mettono in pratica tutto ciò che gli viene suggerito. Anche per le insegnanti è valido il motto “Facendo s’impara”