La terra “Giochi di terra”

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La terra “Giochi di terra”
La terra
“Giochi di terra”
Ambito matematico- scientifico
Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno”
di Venturina Terme
Anno Scolastico 2013/2014
Sezione Omogenea
Bambini di quattro anni
• Abbiamo lavorato su un progetto di esplorazione ambientale.
• Attraverso la semplice osservazione, l’esplorazione, la ricerca,
il gioco spontaneo, ogni bambino ha cominciato a prendere
coscienza dell’ambiente naturale.
• Abbiamo creato un contesto che ha consentito ai bambini di
fare esperienze significative, di incuriosirli e di avviarli a forme
sempre più complesse di conoscenza.
• Abbiamo lavorato con la terra, la abbiamo manipolata ed
abbiamo fatto attenzione alle sue qualità.
Apprendimenti che si intendono promuovere
• osservare con curiosità ed analizzare situazioni ed eventi
• formulare ipotesi e previsioni relative ai fenomeni osservati
e verificarle
• conoscere le caratteristiche della terra
• operare classificazioni tra oggetti
• lavorare con gli elementi e vari materiali per sviluppare la
manualità e affinare differenti percezioni
• stabilire relazioni, causali e logiche
• passare dall'esplorazione senso-percettiva alla
rappresentazione simbolica del vissuto
• usare diverse tecniche espressive e comunicative
• sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, di negoziare e
cooperare.
METODOLOGIA
Lavorare in gruppo per attivare la consapevolezza di
esprimere idee, negoziare e dialogare attivando la
voglia del “fare” riflettendo, facendo scoperte sugli
elementi naturali e le loro proprietà
MATERIALI APPARECCHI STRUMENTI
Elementi naturali (vari tipi di terra, sabbia,
legnetti, acqua, sassolini, erba, radici, pietre),
contenitori vari, secchielli, rastrelli, setaccio,
colino, macchinine, pennarelli, colori, pennelli,
carte di vario tipo.
Lente d’ingrandimento, calamite.
Macchina fotografica.
SPAZI
A scuola e all’aperto sfruttando le risorse offerte dal
territorio (esplorazioni e uscite)
TEMPI
•
•
•
•
Incontri gruppo LSS e progettazione tot 10h
Il percorso si è sviluppato dal mese di Gennaio fino a Maggio
Tempo scuola: 2h ogni settimana
2 uscite esterne per un totale di 4h e la visita guidata alla
Miniera del Temperino
• Documentazione: non misurato
Inizia il nostro percorso sulla terra con nonna Patrizia
Abbiamo seminato dei fiorellini ………..
Ma soprattutto cominciamo ad osservare
e manipolare i diversi tipi di terreno…
Nonna Patrizia è venuta nella nostra scuola e siccome è appassionata di
giardinaggio ci ha voluto far vedere come si fa a mettere i semini nel vaso.
Ha portato con sé il ghiaino, l’argilla espansa e il terriccio. Osserviamo
attentamente e mettiamo nel vasino prima il ghiaino, poi l’argilla, un po’
di terriccio, i semi ed infine ancora il terriccio. A questo punto dopo aver
annaffiato non ci resta che……………………… aspettare!
Una volta che i bambini hanno osservato, manipolato e discusso
facciamo mettere il ghiaino, l’argilla e il terriccio su un foglio, applichiamo
lo scotch e registriamo individualmente le caratteristiche di questi tre
elementi
Ricerchiamo e ritagliamo le immagini relative alla terra
Lettura di immagini
Facciamo alcune domande…………..
CHE COS’E’ LA TERRA?
Marina: la terra è quella dove ci mettiamo dentro i semini per piantare le piante
Noemi F: è il terriccio
Gabriele: a me piace la terra perché ci scavo
Giovanni: la terra è quella che ci si pianta i semini
Federico V: a me piace la terra perché ci pianto i fiori
Bianca: mi piace perché ci pianto le verdure
COME E’ FATTA LA TERRA?
Marina: un po’ sta unita, ci sono delle palline e anche un po’ di legnetti
Gabriele: è un pochino morbidina
CHE COLORE HA?
Tutti: è nera
Marina: un pochino è nera e un pochino è marrone
A CHE COSA SERVE?
Marina: serve per piantà le piantine, i semini
Gabriele: per fare il cemento
Riflettiamo sul significato della parola
La parola terra mi fa pensare a…………
Bianca P: ai bruchi, alle libellule, ai fiori
Gabriel: alle lumache
Marina: alle piantine che crescono con le radici
Rachele: ai sassi, al terriccio
Gabriele: alle radici dell’albero, alle lucertole
Arianna: ai fiorellini che crescono, al riccio che cammina sopra la terra
Paolo: ai sassi
Bianca F: alle formiche, alla talpa perché scava sotto terra la sua casa
Valeria: alle foglie dell’albero che cascano in terra
Diego: al semino che cresce sotto terra
Decidiamo di uscire in un prato vicino alla
scuola per raccogliere un po’ di terra e ci
attrezziamo con secchielli, palette e
rastrelli.
Lasciamo che i bambini portino a
scuola tutto ciò che hanno
trovato e raccolto
Rappresentazione grafica
dell’esperienza
Cosa abbiamo visto?
Diego: c’erano le radici sotto terra
Gabriele: le radici fanno crescere l’albero
Noemi F: le radici servono per vivere
Gabriel: le radici servono per fa sta in piedi l’albero
Diego: sono immobili
Noemi F: le radici assorbono l’acqua
Bianca P: ho visto un sasso coperto dalla terra
Diego e Mia: noi abbiamo trovato i legnetti
Giovanni: ho trovato anche una pietra
Valeria: ho visto un po’ di sassi e un
po’ di legnetti
Rim: ho visto sotto la terra anche
due formiche, prima mangiavano e
poi dormivano
Rachele: ho visto l’erba con le
margherite
Noemi F: io e Agnese abbiamo
trovato sotto terra un lombrico, si
moveva, è corto, è vivo
Arianna e Bianca: abbiamo scavato
e poi ho trovato un sassone grande.
Sopra o
Sotto la
terra ?
Gabriel: sopra ci sono i fiori, il cane, gli
scarafaggi, il millepiedi
Alessandra: i gatti
Paolo: le lumache
Giovanni: le farfalle, gli uccelli
Asia: le persone
Bianca P: il ragno, le foglie degli alberi
Arianna: le piante, le case
Dopo che i bambini si sono espressi
realizziamo insieme un cartellone
Gabriel: sotto ci sono i bruchi, le lucertole
Asia: le talpe
Noemi F.: ci so le radici di un albero
Arianna: ci sono i semi
Bianca P: le formiche, la tartaruga
Gabriele: i sassolini
ESPLORAZIONE LIBERA
Dopo aver raccolto la terra nei secchielli, decidiamo di giocarci; la mettiamo sopra
i tavoli della nostra scuola e cominciamo a manipolarla liberamente, a pasticciare,
a costruire, distruggere.
In questo modo anche i più restii a entrare in contatto diretto con il materiale
superano timori e insicurezze.
Abbiamo fatto un castello e un
recinto
Noi abbiamo fatto una miniera
Noi s’è fatto un vulcano
Abbiamo fatto il garage per le
macchine; io ho fatto anche la
cresta di un gallo
Giochiamo ancora liberamente con la terra
Noi abbiamo fatto i cantieri
Ho fatto una pista e due
ostacoli per fa saltà la moto
I bambini cominciano a manipolarla per
coglierne le caratteristiche e raccontano
quali sensazioni offre il contatto con essa
e cosa hanno trovato.
Asia: io ho trovato una cordina e un tappetto
Gabriele: io un pezzetto di plastica
Gabriel: io un mozzicone di sigaretta
Arianna: ho trovato una pallina piccola verde
chiara
Agnese e Noemi F: hanno trovato un
animalino un po’ vispetto
Attraverso i nostri sensi
cerchiamo di riconoscere:
• I colori della terra
• Il suo odore
• La sua consistenza
Che odore ha la terra?
Bianca P: di acqua mischiata con la terra
Di che colore è?
Tutti: marrone scuro e un po’ marrone chiaro
Si può mangiare?
Tutti: no, non si mangia
Fa rumore?
Tutti: no (la maestra ha lanciato un sasso e un pugno di terra sul pavimento) Il sasso ha fatto
rumore, la terra un po’ meno
Bianca P: perché la terra non è viva
Federico S: sì che fa rumore, io ho fatto un vulcano, faceva un rumore piccolo
Arianna: un rumore dolce
La terra è morbida o dura?
Marina: un po’ morbida e un po’ dura
Gabriele: dura, forse perché era seccata
Giovanni: ci sono dei pezzettini di terra che si induriscono
Arianna: era liscia quando l’ho toccata, sembrava sabbia
Gabriel: da quanto era liscia sembrava gelatina
Paolo: A me sembrava neve
E’ calda o fredda?
Tutti: era fredda
Noemi F: era fredda perché c’è andata l’acqua e poi l’abbiamo tenuta fuori
Come possiamo raccogliere gli elementi trovati nella terra?
Elementi del mondo vegetale
Oggetti vari
Li classifichiamo in…….
Elementi del mondo minerale
Elementi del mondo animale
Verifica : ogni bambino rappresenta graficamente gli elementi
trovati nella terra in base al mondo a cui appartengono
Rafforziamo il concetto di
appartenenza
Insieme di formiche,
elemento estraneo il
ragno
Federico: insieme di fiori e
foglie(vegetali), elemento
estraneo il ragno (animale)
Come possiamo organizzare i sassi
tra loro? Quali colori ci sono e quali
sfumature?
Grigio chiaro
Invitiamo i bambini ad osservare i sassi, a
toccarli e infine decidiamo di classificarli in
base al colore
Marrone
Grigio scuro
Verifica: classifichiamo i sassi trovati nella terra
per colore: grigio chiaro, grigio scuro e marrone
Usiamo i colori dei sassi per fare una
pittura
Dopo aver ricercato tra le
tempere i colori simili ai
nostri sassi, ci siamo
espressi graficamente
Prepariamo alcuni semplici percorsi per
cogliereI percorsi
le prime relazioni topologiche
Cosa posso
caricare con il
mio camioncino?
Argilla o
terriccio?
Che percorso
devo fare per
prendere la
sabbia o i
sassolini?
I bambini vogliono sperimentare e mettere l’acqua sia nel terriccio, che
nell’argilla espansa e nella terra.
Cosa succede se mettiamo l’acqua nel terriccio che abbiamo messo nei vasi?
Bianca F: viene l’acqua scura
Asia: viene l’acqua nera
Gabriel: il terriccio succhia l’acqua
Bianca P: significa che l’acqua non c’è più, diventa tutto morbido
Arianna: viene come una tinta
Bianca P: viene come se bruci qualcosa, come la cenere
Gabriele: se succhia l’acqua diventa tutto screpolato
Verifica:
Il terriccio sta cadendo, sta galleggiando,
se mescolo diventa l’acqua nera; un po’
galleggia e un po’ cade giù.
Cosa succede se mettiamo l’acqua nell’argilla espansa?
Rachele: diventa tutta bagnata
Gabriel: si screpola
Gabriele: viene l’acqua marrone
Filippo: si sfanno le palline
Asia: se affonda?
Gabriel: non viene più su
Parri: può galleggiare
Verifica:
Le palline non si sono sfatte perché
sono dure, sono cascate in fondo, però
si sono bagnate e l’acqua è rimasta
trasparente.
Cosa succede se mettiamo l’acqua nella terra raccolta?
Gabriele: viene l’acqua tutta marrone
Rachele: la terra non assorbe l’acqua
Bianca P: va tutta a fondo
Marina: quando la terra la metti sull’acqua, diventa tutta bagnata
Gabriele: diventa tutta come una pozzanghera
Federico S: di fango
Verifica:
L’acqua è diventata come una castagna,
il colore di una pozzanghera di fango, la
terra è giù in fondo, se mescolo diventa
marrone scuro, diventa come mota.
Verifica
Rappresentazione
grafica
dell’esperienza
All’inizio sono
molto titubanti a
toccare, poi
piano piano si
lasciano andare
fino a sporcarsi
completamente
le mani..
“La terra sembra
cacca, è il budino
al cioccolato”
“ Il terriccio
quello bagnato
sta appiccicato;
quello asciutto lo
sto stringendo
perché voglio
fare le polpette”
Con i bambini decidiamo di fare un’uscita nel nostro territorio per visitare la Miniera del
Temperino; a bordo di un trenino abbiamo attraversato la Galleria Lanzi-Temperino e ripercorso il
viaggio del minerale verso gli impianti di lavorazione. Nel Museo Mineralogico abbiamo potuto
osservare una collezione di minerali della nostra zona.
Quando siamo andati in gita alla miniera la tata ci ha dato la limonite.
Che cos’è?
Gabriel: fa parte dei minerali
Conoscete altri nomi di minerali?
Marina: la pirite, magnetite e limonite
Di che colore è?
Giovanni: è un po’ giallina e marrone e sembra un limone
Federico S: ha la forma di un limone rotto
Com’è, liscia o ruvida?
Riana: ruvida
Gabriel: è ruvida e mi sta per spellare le dita, è duro e sembra un limone vecchio
Asia: è come un sasso piccolo
Abbiamo allestito un angolo con la sabbia e i bambini giocano
liberamente
LA SABBIA:
è morbida,delicata,sembra sale,briciole;
ho visto un brillantino, sono neri e bianchi, è marrone chiaro, anche un po’ giallina,
ci sono di tutti i colori, di forme diverse, alcuni sono grandi, altri so piccolini;
profuma di sabbia, mi fa pensare al mare,
non fa niente rumore
Alcuni bambini scelgono di giocare con
la terra, mentre altri studiano con la
lente la sabbia e le sue caratteristiche.
I bambini rimangono sorpresi da
questo strumento che evidenzia la
forma, il colore e il luccichio di ogni
granello di sabbia.
Dopo aver giocato con la terra e la sabbia, abbiamo sviluppato manualità e
affinato differenti percezioni.
Bianca F: il
colore della
sabbia è
giallo
Valeria: la
terra è
marrone
scuro
Noemi F: la
sabbia è
croccante
Ferri: con gli
spaghetti alle
vongole ho
assaggiato la
sabbia
Francesco:
quando vado
al mare un
po’ di sabbia
mi va in bocca
Noemi F: da
piccola ho
mangiato
anche la
terra, ma non
mi ricordo
Giovanni: la
terra fa
rumore
perchè c’ha
i sassolini,
la sabbia
c’ha i
chicchini
più piccoli e
non fa
rumore
Paolo: la
sabbia è
piccina,
piccina
Tutti: è
fine, fine
Bianca: la
terra
faceva
delle
palline
Asia:
dentro la
terra
c’erano
delle
palline
piccole e
tonde,
sono più
grosse
Arianna: ho
annusato la
terra e
c’aveva un
profumo
particolare
Diego: odore
di erba, la
sabbia odora
di mare
Setacci per valutare le differenze
Che cosa passa e che cosa non passa dai fori?
Tutti: la sabbia
Gabriel: la devi sollevare e lo fai anche con la terra
Giovanni: la sabbia ha i chicchini piccoli
Asia: si vede con la lente di ingrandimento
Marina: la terra sarà più pesante e la sabbia è leggera
Perché la terra rimane nel setaccio e la sabbia scivola via dentro ai fori?
Gabriel prende un setaccio: la terra non passa se è grossa, se passa significa che è
fine
Asia mette la sabbia nel setaccio: con la sabbia rimangono solo i legnetti
L’insegnante prende il colino; passerà la terra?
Tutti : NO con il colino piccolo, la terra viene trattenuta
Passerà la sabbia? SI con il colino piccolo
Verifica
Marina: la terra non è passata col colino
Giovanni: perché c’ha i buchi troppo piccoli
Federico V: la terra passava dal setaccio
perché i buchi erano grandi
Noemi F: secondo me la terra è anche più
grande della sabbia perché la sabbia c’ha i
granellini e la terra no
Asia: ho visto che la sabbia passava
dal setaccio, però i sassolini no
La sabbia è fine e passa sia dal
setaccio che dal colino.
I bambini portano a scuola la sabbia di tre tipi diversi, la osserviamo,
confrontiamo il colore, le sfumature, i diversi gradi di finezza.
Sabbia di
Mortelliccio
Sabbia delle
Maldive
Sabbia di Rio
Marina
Arianna: una è bianca.
Giovanni: una è marrone e un po’ grigia.
Asia: una è nera.
Federico S: brilla perché prima ci lavoravano il ferro; con la nave da crociera portavano
il ferro e poi gli uomini lo lavoravano e delle scintille andavano per terra e diventava
così brillante.
Gabriel:con le scintille che cadono sulla sabbia fa un effetto metallico; una sembra del
deserto.
Asia: quella bianca l’ho sentita soffice; quella nera un po’ grossina e quella marrone e
grigia metà e metà.
Come facciamo a vedere se contiene
veramente il ferro?
Tutti: con la lente di ingrandimento
Marina: non si vede se c’è il ferro
Noemi F: con il microscopio
“Le calamite servono ad attirare le
cose di ferro; nella sabbia di Rio
Marina c’è il ferro perché si è
attaccata alla tavola magnetica.
A Rio Marina c’erano le miniere e i
lavoratori andavano a cercare il ferro
con le mine”
Bianca P: è stato un esperimento
interessante perché tutte queste cose che
luccicano mi interessano tanto.
A scuola c’è una tavola magnetica e piccole calamite e
cominciamo a fare degli esperimenti..
“Non si è attaccata
quindi non c’è ferro”
“Non si è attaccata
quindi non c’è ferro”
“Sììì, si è attaccata!
Allora questa contiene
ferro!”
Dopo l’esperienza…..
SE METTO L’ACQUA NELLA SABBIA COSA SUCCEDE?
“Diventa pappa di mollusco, è anche pesante, anche un po’ minestrina; è
un po’ morbidetta, è anche un po’ ruvida; è tipo un pochino attaccata; è
come le sabbie mobili; diventa melma”.
Verifichiamo cosa è realmente successo:
L’acqua va in fondo alla sabbia; diventa
bagnata; la sabbia assorbe l’acqua e ci
sono anche delle piccole pozze; quando
è bagnata è anche un po’ più scura; è un
po’ molliccia.
I bambini sono curiosi di vedere come diventa la sabbia delle Maldive (bianca) e
quella di Rio Marina (nera) con l’aggiunta di acqua.
“Con l’acqua è più fine,
scivola dalle mani, è più
liscia”
“E’ più appiccicosa, rimane
appiccicata”
Quando ci facevo le impronte mi si
appiccicava tutta alle mani;
Quando giocavo con la sabbia nera
facevo le formichine;
Le formine non si potevano fare,
perché……
Mi sembrava molliccia, scivolava
via;
Mi sembrava un pochino più liscia
e quando facevo così (si fregava
le mani) andava di nuovo via.
Quando facevo le polpette con
la sabbia e le schiacciavo, mi si
appiccicava alle mani;
Ci facevo le palline e le formine;
Mi sembrava un pochino più
pesante, un po’ ruvida;
Sentivo che era dura, ho fatto
un vulcano.
Proviamo a lasciare un’impronta
Sabbia asciutta o sabbia bagnata? Le nostre impressioni…..
Gabriel: mi piace di più bagnata, perché ci posso fare le palline e le posso tirare
nell’acqua;
Giovanni: di più bagnata perché ci posso fare i disegni;
Filippo: di più bagnata perché quando la tocco mi sembra un po’ di fango;
Bianca F: di più bagnata perché ci posso fare le palle e i castelli di sabbia;
Noemi: ci si può fare le impronte delle mani;
Diego: ci si può fare anche i vulcani;
Gabriele: con quella bagnata ci si può fare tante cose: i castelli di sabbia, le palle, le
faccine, le forme, le statue di sabbia, un bambino;
La sabbia quella asciutta è morbida, tutte e due so morbide, anche quella bagnata; per
fare le polpette prima si prende quella bagnata, poi si passa in quella asciutta
Rachele: mi piace di più asciutta perché non mi si appiccica!
CONCLUSIONE
Bianca P: per fare queste cose la sabbia deve essere
umida, metà e metà, Cioè? né troppo bagnata, né
troppo asciutta
Se noi lasciamo la sabbia in questo contenitore con l’acqua, cosa succederà?
Giovanni: diventa asciutta
Diego: diventa secca, l’acqua va via
PERCHE’?
Asia: il sole asciuga l’acqua
Gabriel: quando il sole si batte
contro la sabbia, allora assorbisce
l’acqua;
Marina: e poi serve per fare la
pioggia;
Diego: le gocce vanno alle nuvole e
poi quando è l’ora di piovere scende
giù.
A questo punto lasciamo cadere il discorso
altrimenti inizierebbe un altro interessante
fenomeno da scoprire.
Ordiniamo la sabbia in base al colore
Dal più chiaro
al più scuro
Dal più scuro al
più chiaro
Verifica: ordina la sabbia dal colore più
chiaro al colore più scuro e viceversa
PUNTI DI FORZA
•
•
•
•
Arricchimento patrimonio lessicale
Sviluppo delle abilità verbali
Sviluppo della capacità grafica
Approccio ai materiali nuovi (manipolazione)
VERIFICA E VALUTAZIONE
Atteggiamenti/comportamenti (da monitorare)
• volontà partecipativa
• approccio con i vari elementi
• accettazione della condivisione e/o della differenza
osserviamo come i bambini e le bambine si relazionano con
questo elemento, i loro commenti, la partecipazione, le
elaborazioni grafiche.
ESEMPI DI VERIFICHE
Classifichiamo i sassi trovati nella terra per colore: grigio
chiaro, grigio scuro e marrone
Asia: ho visto che la sabbia passava dal
setaccio, però i sassolini no
La sabbia è fine e passa sia dal setaccio
che dal colino.
COMPETENZE ATTESE
• capacità di osservare, descrivere, ordinare oggetti e materiali
secondo i criteri concordati
• superamento della resistenza all'utilizzo di materiali e/o alla
manipolazione di oggetti, alla partecipazione ad esperienze
• capacità di manipolare: ricercare e individuare materiali e
strumenti necessari per realizzare esperienze
• potenziamento e sviluppo del patrimonio lessicale
• capacità di spiegare gli avvenimenti e di argomentare in modo
logico.
• capacità di prevedere e immaginare cosa succederà come
conseguenza delle proprie azioni
ANALISI CRITICA
Il percorso che abbiamo proposto ci ha permesso di fare uscite
all'esterno per osservare, cercare e raccogliere, catalogare la
raccolta, osservare anche con la lente d'ingrandimento,
attraverso i sensi conoscere colore, odore e consistenza,
classificare, fare ipotesi ed esperimenti sulla terra e tutte le sue
componenti: morfologiche, fisiche, sensoriali.
Il progetto si è svolto in un clima di collaborazione, nonostante il
numero dei bambini fosse abbastanza elevato, trattandosi di
gruppo sezione. Gradualmente hanno imparato a dialogare e
organizzare idee senza la paura di sbagliare.
In questo laboratorio il bambino è stato messo nella condizione
di sperimentare le varie possibilità offerte dai materiali messi a
disposizione e ha costruito la propria conoscenza sulla scorta di
esperienze significative e profonde.
Il ruolo principale dell’insegnante è stato quello di preparare,
predisporre, aiutare e incoraggiare, ma soprattutto osservare per
poi dare spazio a nuove proposte e idee.
In questo percorso avremmo voluto dare maggiore significato a
queste esperienze creando uno spazio in sezione fisso e sempre
attrezzato dove i bambini potevano accedere liberamente per
fare e rifare. Ciò non è stato possibile per una questione di
spazio, quindi ogni volta che i bambini volevano giocare
liberamente dovevamo mettere dei teli di plastica sui tavoli, al
centro dei quali dovevamo disporre una notevole quantità di
terra.
Nonostante ciò nulla ha frenato l’entusiasmo dei bambini che
hanno partecipato con grande interesse ogni volta che abbiamo
svolto l’attività .
Il percorso di esplorazione ha portato i bambini da una
percezione iniziale indistinta della terra ad una sempre maggiore
caratterizzazione di questo elemento. Dalla manipolazione sono
emerse somiglianze e differenze che ci hanno portato a scoprire
diversi tipi di terreno: argilla espansa, terra e terriccio o humus e
sabbia. Il processo è stato favorito da attività come: travasare,
mescolare con l’acqua, setacciare.
Abbiamo fatto domande per provocare ragionamenti, sollecitare
la capacità critica, abbiamo lasciato il tempo di scoprire, di
riflettere.
Per completare le esperienze abbiamo sempre chiesto la
rappresentazione grafica accanto alla quale abbiamo raccolto il
racconto di ognuno, perché quello che è vissuto è sicuramente
meglio padroneggiato.
Tutte le fasi del lavoro dei bambini sono state documentate
attraverso la narrazione, la riflessione e i disegni grafici.
VALUTAZIONE
A conclusione di tutto questo percorso, noi insegnanti ci
possiamo ritenere molto soddisfatte degli obiettivi raggiunti dai
bambini.
La metodologia adottata ci ha dato dei grandi risultati, dobbiamo
ancora sicuramente migliorare rispetto alle aspettative del
Gruppo di ricerca LSS, ma ogni anno proviamo a progettare nuovi
percorsi, soprattutto perché vediamo come i bambini si sentono
dei veri protagonisti e non degli esecutori che mettono in pratica
tutto ciò che gli viene suggerito.
Anche per le insegnanti è valido il motto “Facendo s’impara”