Lo scrub nel - Andrea Dovizioso

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Lo scrub nel - Andrea Dovizioso
columnist
AMICI DI MOTOCROSS, CIAO!
to tornando in macchina da Brno, dove nel GP della Repubblica Ceca ho conquistato un secondo posto assolutamente
soddisfacente. E’ domenica sera e molti miei colleghi sono
ancora a Brno perché lunedì era prevista una giornata di test. Io,
però, al momento in cui scrivo, non ho ancora un contratto con la
Honda per il 2012 e per questo non posso girare. Mi distraggo pensando al Motocross ed è proprio in macchina che mi è venuto in
mente l’argomento da trattare questa volta: la tecnica dello
“Scrub”. O, come si dice in gergo, la “Scrubbata”.
Chi è appassionato di questo meraviglioso sport sicuramente sa di
cosa sto parlando. E’ una tecnica per effettuare i salti che si è evoluta, credo, negli ultimi dieci anni: non è un qualcosa che si è scoperto e sulla quale si è poi lavorato, ma si è imposta piano piano,
continuamente affinata dai piloti di vertici e arrivata adesso a
livelli a dir poco estremi. Lo Scrub è un metodo per fare i salti, scaricando il più possibile l’energia di forcella e ammortizzatore: in
pratica, si fanno in salto gli stessi metri in lunghezza, ma si è molto
più veloci prima della rampa e sulla rampa stessa. Scaricando le
sospensioni, sei più basso nel salto e, come è noto, in quasi – e sottolineo quasi, perché non è sempre così - tutti i salti meno stai in
volo e più veloce sei.
Difficile dire chi è stato il primo a inventare questa tecnica. E’ un
po’ come quando un bambino inizia a parlare: non è merito di una
sola persona, ma lo fa per una serie di evoluzioni quotidiane. Si
può dire la stessa cosa della “Scrubbata”: sinceramente non so rispondere se siano stati gli americani a “inventarlo” o i piloti europei, fatto sta che adesso è una peculiarità diffusa in tutto il Motocross. Addirittura, mi è capitato di vedere dei ragazzini tra gli 8 e i
13 anni utilizzare questo metodo nel minicross! In pratica, i piloti
del futuro crescono già utilizzando questa tecnica, mentre Tony
Cairoli, tanto per fare un esempio di un grandissimo campione affermato, quando ha iniziato a correre la tecnica Scrub non era assolutamente diffusa e soltanto con gli anni ha affinato un po’ il suo
stile di guida nell’affrontare i salti. Adesso, naturalmente, anche lui
S
si è adattato ed è uno dei più bravi nel mondiale a “Scrubbare”,
ma ancora più bravo di Tony è Roczen, il dominatore della MX2: lui
è più giovane ed è cresciuto utilizzando questa tecnica fin da
bambino. In pratica, se si guarda una gara del mondiale cross in
televisione, si può scoprire la differenza di età tra i piloti: chi ha più
di 30 anni lo utilizza poco e male, mentre un ventenne scrubba
10.000 volte meglio. Non è una questione di bravura, ma di mentalità!
In MotoGP non esiste qualcosa di simile, anche se negli ultimi anni
si è visto come i piloti – io compreso – mettano fuori il piede in
staccata. Anche questa tecnica, se così si può chiamare, è nata
quasi senza motivazioni, ma poi si è diffusa tra la maggior parte
dei piloti della MotoGP.
Dato che a me piace tantissimo il cross e ammiro le gesta dei piloti, quando vado a girare con la mia Honda CRF provo a emulare i
campioni della specialità, ma dire che so “scrubbare” sarebbe come bestemmiare in chiesa… Insomma, sono piuttosto scarso in
questa tecnica, ma è un gesto così gratificante, una delle azioni
più belle che può fare un pilota di motocross, che non posso fare a
meno di provarci. Capire se uno utilizza questo metodo è
abbastanza semplice: con la tecnica tradizionale salti dritto, mentre per scrubbare metti la moto di traverso prima del salto. Per la
verità si tratta di una spiegazione abbastanza semplicistica e credo che nemmeno un pilota professionista sia capace di spiegare
esattamente la tecnica. A grandi linee devi fare la rampa del salto
facendo scivolare la moto: arrivando più veloce e dovendo
scaricare le sospensioni, devi far scivolare sia la gomma anteriore
sia quella posteriore. Farlo è tutt’altro che semplice e piuttosto pericoloso, perché in una rampa puoi trovare di tutto. Non a caso, nel
round 8 del campionato USA, Trey Canard, uno dei più forti piloti al
mondo, scaricando la moto è rimasto troppo basso con l’anteriore,
ha toccato la rampa e si è rotto il femore. Il re della “Scrubbata” è
sicuramente Stewart: vederlo “scrubbare” è qualcosa di veramente eccitante.
COSE DELL’ALTRO “DOVI”
La tecnica della “Scrubbata”
Fenomenologia del salto “di traverso”
le collaborazioni speciali di Motocross A n d r e a D o v i z i o s o
Lo scrub nel
MOTOCROSS
9 2011
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