Food and Beverage Packaging

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Food and Beverage Packaging
F&B PACKAGING
Food and Beverage Packaging
I punti chiave
PREMESSA
La presente linea guida fornisce indicazioni generali sulle questioni fondamentali che
caratterizzano la filiera del packaging, con un focus particolare per quegli aspetti che distinguono
il food e beverage packaging (FBP) dal resto del settore.
Questa linea guida vuole pertanto costituire un riferimento utile per tutti quelle figure professionali
che intendono interagire con le imprese della filiera del FBP per attività di animazione territoriale e
di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità aziendale.
DEFINIZIONI
Il packaging rappresenta una parte essenziale della nostra vita quotidiana.
Come vedremo in modo più approfondito nelle pagine seguenti, il packaging deve contenere,
proteggere e conservare i prodotti, deve rendere il trasporto e la consegna più semplice ed
economica possibile, deve fornire informazioni sul prodotto e nello stesso tempo influisce sulla
vendita, consumo, utilizzo e smaltimento stesso del prodotto.
Il packaging è comunemente percepito come il materiale che circonda un prodotto venduto al
consumatore. In realtà esistono tre diverse tipologie di packaging:
1. Il packaging primario
è costituito dalla confezione che riveste direttamente
il prodotto destinato alla vendita al consumatore finale.
Si tratta del packaging che è visto maggiormente dal
consumatore finale e che quindi contiene il maggior
numero di informazioni legate al branding, all’uso e al
contenuto del prodotto, e allo smaltimento.
Il packaging primario è anche il packaging in diretto
contatto con il prodotto e quindi che maggiormente deve
garantire i requisiti di conservazione e protezione del
prodotto.
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Nel caso di beni di consumo, il packaging primario
rappresenta quindi l’unità di vendita destinata al
consumatore finale. Esempi di packaging primario sono
una bottiglia, una lattina di bevande, una scatola di
fagioli, un pacchetto di sigarette.
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2. Il packaging secondario
è utilizzato per raggruppare un certo numero di unità
di vendita primarie all’interno del punto vendita.
Può essere venduto all’utente finale come
un’unica unità oppure utilizzato solo per facilitare
la movimentazione all’interno del punto vendita e
successivamente rimosso dal prodotto senza alterarne
le caratteristiche.
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Nel caso di beni di largo consumo, l’imballaggio
secondario può costituire quindi sia l’unità di vendita
destinata al consumatore finale sia quella destinata al
rivenditore. Esempi di packaging secondario sono una
confezione contenente più bottiglie, lattine, scatole di
fagioli, una stecca di sigarette.
3. Il packaging terziario
è l’insieme di unità primarie e secondarie predisposte
specificatamente per la movimentazione e il trasporto.
Nel caso di beni di largo consumo, l’imballaggio
terziario è riservato all’utilizzo all’interno della catena
di distribuzione e, salvo casi particolari, non arriva al
consumatore finale. Un esempio di packaging terziario
è un pallet di scatoloni.
FUNZIONALITÀ
Il packaging serve principalmente a due macro-funzioni: da un lato il packaging è infatti
funzionale al marketing e dall’altro alla funzione logistica. Da un punto di vista marketing,
il packaging aggiunge valore al prodotto attraverso una serie di prestazioni, che possono
essere sostanzialmente immateriali, come ad esempio l’uso di forme o colori, oppure
prestazioni materiali vere e proprie, come ad es. aggiunta di informazioni per il consumatore,
maggiore preservabilità del prodotto, ecc.. il packaging rappresenta quindi un vero e proprio
veicolo di promozione del prodotto.
Da un punto di vista più prettamente logistico, invece, la funzione generale del packaging
è quella di organizzare le merci, proteggerle e renderle identificabili in modo da permetterne
la movimentazione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione, la vendita e l’utilizzazione o
il consumo finale.
Più in dettaglio, le funzioni svolte dal packaging sono:
- Contenimento
- La funzione del contenimento è storicamente la funzione più antica e originale.
- Il tipo confezionamento necessario a contenere un prodotto dipende dalla forma e
dalla natura del prodotto stesse e, per alcune tipologie di prodotto, come i liquidi e
prodotti polverosi/granulari (free flowing products), l’esigenza del contenimento
è assolutamente imprenscindibile.
Protezione e conservazione
Qualsiasi forma di packaging rappresenta l’interfaccia tra il prodotto e l’ambiente
circostante e rappresenta quindi una barriera protettiva per la qualità originale del prodotto.
La funzione di protezione permette quindi di preservare l’integrità del prodotto da
sollecitazione meccaniche, come gli urti, vibrazioni e compressioni. La funzione di
conservazione permette invece di bloccare o inibire variazioni chimiche e biologiche del
prodotto. Nel settore del food and beverage il packaging è uno strumento essenziale per
preservare la qualità degli alimenti, minimizzando lo spreco di cibo e riducendo l’uso di
conservanti.
Nello stesso tempo il packaging contribuisce a proteggere gli alimenti dalla contaminazione
di micro-organismi, parassiti, e altri agenti contaminanti. Il packaging inoltre contribuisce
a preservare, l’aspetto, la forma e la conformazione degli alimenti prevenendo la perdita
di sapore e odori e spesso prolungando la shelf life del prodotto (con shelf life si intende
la data fino alla quale un bene è igienicamente idoneo all’ uso e al consumo) oltre la
naturale scadenza naturale o mantenere un ambiente sterile per alimenti. La funzione di
conservazione rappresenta pertanto la principale funzione che deve svolgere il packging per
il settore alimentare.
Logistica
Questa funzione include tutti gli aspetti legati al trasporto e alla movimentazione del prodotto,
dal suo confezionamento fino all’utilizzo finale e smaltimento, che influiscono significativamente
sul prezzo del prodotto. Com’è facilmente intuibile il volume e il peso del packaging influiscono
fortemente sui costi logistici e hanno, come vedremo in seguito, forti ripercussioni sull’impatto
ambientale del packaging.
Informazione
L’informazione veicolata dal packaging può avere diverse valenze. L’aspetto di un imballaggio la forma, il colore, la grafica – possono contribuire in modo significativo al successo commerciale
di un prodotto; al giorno d’oggi nella progettazione di una confezione sono infatti sempre coinvolti
gli esperti di marketing e di comunicazione.
L’informazione veicolata dal packaging non è però solo di natura commerciale ma ha anche
altre valenze: nel settore del food and beverage, ma non solo, il packaging facilita l’identificazione
del prodotto (per esempio attraverso i codici a barra e gli ologrammi), evidenzia la conformità del
prodotto alle normative tecniche, fornisce informazioni utili al consumatore, come le informazioni
nutrizionali, gli ingredienti, i consigli d’uso e le modalità di riciclo e di smaltimento del prodotto.
Facilità d’uso
Questa funzione dell’imballaggio è sicuramente una delle più recente in ordine temporale ma
sta acquisendo sempre più importanza, soprattutto nel settore alimentare, per la sua capacità
di soddisfare le esigenze di nuove generazioni di consumatori. Alcuni esempi di soluzioni che
condizionano e influiscono sull’utilizzo del prodotto sono le aperture facilitate, le confezioni
richiudibili, le confezioni adatte all’utilizzo nel forno a microonde, ecc.
FUNZIONALITÀ
PROTEZIONE E
CONSERVAZIONE
LOGISTICA
INFORMAZIONE
FACILITÀ D’USO
FUNZIONI DEL
PACKAGING
Riassumendo, sulla base delle funzioni sopra elencate che il packaging di un prodotto deve
soddisfare, le principali funzioni che una confezione per alimenti e bevande deve soddisfare sono :
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contenere adeguatamente il prodotto alimentare;
proteggere l’alimento da danni meccanici;
rappresentare un’adeguata barriera a gas e vapori;
prevenire o ritardare la degradazione biologica;
provenire o ritardare la degradazione fisica;
facilitare la movimentazione e il magazzino;
presentare il prodotto in forma attraente;
rappresentare un’opportunità di informazione per quanto riguarda
le proprietà organolettiche e le modalità di consumo del prodotto alimentare;
consentire l’identificazione sicura del prodotto.
PACKAGING E SOSTENIBILITÀ AZIENDALE
Come abbiamo visto, una delle funzioni principali del packaging è quella di proteggere e
conservare il prodotto; in questo modo si riducono le quantità di prodotti danneggiati o avariati e
di conseguenza si limita il fenomeno della sovrapproduzione necessaria per rimpiazzare la quota
di prodotti non utilizzabili, contribuendo, da questo punto di vista, in modo sostanziale ad uno
sviluppo sostenibile e maggiormente rispettoso dell’ambiente. Ciò è particolarmente significativo
per il settore degli alimenti e delle bevande, in cui, grazie anche a nuove tecnologie applicate al
packaging, è stato possibile proteggere maggiormente i prodotti alimentari e prolungare la loro
shelf life, limitando lo spreco di alimenti sia durante il trasporto che all’interno del punto vendita.
La necessità di proteggere e preservare il prodotto si scontra però con l’esigenza di limitare
progressivamente i volumi del packaging utilizzato: il packaging richiede infatti risorse per
la propria produzione e trasporto e risulta evidente il beneficio ambientale che deriva da una
diminuzione del peso e della quantità di packaging utilizzato.
Il packaging, prima o poi, diventerà un rifiuto e come tale entrerà nel relativo ciclo di smaltimento.
Le problematiche ambientali connesse con lo smaltimento, il riciclaggio e il riutilizzo degli
imballaggi sono diventate sempre più stringenti, e spesso condizionano i criteri di progettazione
degli imballaggi e l’innovazione tecnologica nel settore.
PACKAGING REDUCTIONS SINCE 1990S
Beer bottle 45% lighter
Drinks can 24% lighter
Washing-up liquid bottle
24% lighter
Yogurt Pot 20% lighter
Come conciliare l’esigenza di garantire sicurezza e la salute, particolarmente importante per
il settore dell’FBP, con quella della sostenibilità aziendale e consentire quindi agli stakeholeder
della filiera di prendere le decisioni più appropriate? In altre parole, come fare in modo quindi che
il packaging possa svolgere le funzioni sopra elencate nel modo più sostenibile possibile?
Si tratta di questioni molto complesse, che impongono un approccio integrato che tenga
in considerazione un’ampia gamma di variabili, requisiti e obiettivi: la complessità della filiera
del packaging, le esigenze dei consumatori, l’evoluzione continua del mercato europeo e
internazionale, ecc. La filiera del packaging è estremamente complessa e in continua evoluzione:
essa è costituita dai produttori delle materie prime usate nel packaging, ai venditori al dettaglio dei
prodotti impacchettati, fino ad arrivare ai consumatori finali e alle imprese che gestiscono il fine
vita del prodotto. In merito a queste questioni, con l’obiettivo di supportare i decision-makers della
filiera del packaging nella scelta del pakaging ottimale, EUROPEN, The European Organisation for
Packaging and the Environment, ha realizzato nel 2011 un Green Paper denominato “Packaging
and Sustainibility” che, proprio in merito a queste questioni, ha individuato 7 punti chiave:
1. Material selection
L’individuazione e la scelta del materiale più idoneo è sicuramente il primo aspetto da
considerare. In questo processo di selezione, i produttori devono innanzitutto determinare quale
materiale è maggiormente adatta per il loro prodotto.
In questo processo i produttori devono pertanto valutare tutte le diverse implicazioni legate
all’utilizzo di differenti materiali a tutti gli stadi della filiera, come il costo del materiale, la lavorazione,
il trasporto e il deposito, il possibile utilizzo a fine vita.In alcuni casi, come nel caso per esempio
di prodotti elettronici, questa valutazione non comporta particolari criticità; in altri casi, come
per il settore del Food and Beverage Packaging, si tratta di un processo complesso che deve
tenere conto, oltre agli aspetti sopra elencati, anche della compatibilità al contatto alimentare dei
materiali utilizzati per il packaging.
A tal fine, i materiali devono rispettare, a seconda del mercato di riferimento, i requisiti che
sono stabiliti da varie normative internazionali, come per esempio il regolamento comunitario
2023/2006, sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire
a contatto con prodotti alimentari, o la ISO EN 15593, sul sistema di gestione dell’igiene per
fabbricanti e fornitori di imballaggi per alimenti.
2. Packaging design
Migliorare la sostenibilità del packaging lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, come abbiamo
già avuto modo di sottolineare, è una sfida che comporta scelte difficili. Come abbiamo accennato
sopra, il progettista deve innanzitutto conciliare l’esigenza di limitare gli sprechi e di svolgere le
funzioni primarie sopra descritte, con quella di limitare il volume del packaging utilizzato.
Nel settore del Food and Beverage Packaging, salute e sicurezza del consumatore e il
prolungamento della shelf life dei prodotti sono ulteriori elementi che rendono maggiormente
complesso il processo di progettazione.
3. Consumer choice
Le preferenze dei consumatori e i cambiamenti degli stili di vita incidono pesantemente
sulla progettazione del packaging. La domanda di prodotti alimentari da parte dei consumatori
è cambiata significativamente negli ultimi 30 anni, determinate da redditi pro capite più elevate,
dai cambiamenti demografici e dai cambiamenti degli stili di vita, come l’incremento dei nuclei
familiari composti da un’unica persona, la parità di genere, ecc.
4. Transport
Il peso e il volume incidono fortemente sulle quantità di merce trasportata, con conseguente
aumento dei costi di carburante ed emissioni di CO2. Si ritorna in questo modo alla necessità di
dover conciliare la necessità di proteggere il prodotto e di sopportare tutti gli stress determinati
dalla sua movimentazione con la sostenibilità.
Per affrontare in modo appropriato le tematiche legate al trasporto, una soluzione può essere
rappresentata da un approccio integrato alla questione, che impone il coinvolgimento di esperti di
logistica e l’utilizzo di strumenti come la Life Cycle Analaysis (LCA).
5. End-of-life
Il fine vita del packaging e come questo influisce sull’impatto ambientale e sui costi di gestione
è un’altra questione intorno alla quale continua ad esserci un acceso dibattito fra gli esperti.
Queste questioni vanno dal trasporto del packaging usato per il riuso ai costi e benefici di usare
materiali che sono riciclabili e riutilizzabili rispetto ai materiali che sono destinati alla discarica.
Inoltre si discute molto su come ripartire la responsabilità per il recupero del packaging
utilizzato. Molti sostengono che essa debba essere distribuita in tutta la filiera, compresi i
consumatori, che nella maggior parte dei casi sono gli utilizzatori finali del packaging. In base
a questa visione, acquistano particolare valore le politiche di educazione e sensibilizzazione
governative e imprenditoriali.
6. Communication along the value chain
Tutti gli attori coinvolti nella filiera del packaging cercano di massimizzare i profitti e minimizzare
i costi, hanno priorità e bisogni diversi e ognuno di essi impatta in modo diverso sull’ambiente.
Ne consegue che per migliorare la sostenibilità ambientale del packaging, è assolutamente
necessario migliorare la comunicazione tra i vari attori della filiera.
7. Innovative Business model
Man mano che la filiera del packaging si evolve, si sviluppano e si testano nuove modelli di
business per la consegna dei beni al punto vendita e la vendita dei prodotti stessi ai consumatori;
è necessario quindi che la filiera del packaging continui ad investire in innovazione per studiare
soluzioni che permettano al packaging di svolgere le proprie funzioni nel modo più sostenibile
possibile.