Il braccio Rega RB-250 modificato della Origin Live

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Il braccio Rega RB-250 modificato della Origin Live
Il braccio Rega RB-250 modificato della Origin Live
Prodotto: versione industriale del braccio RB-250 completo di tutte le modifiche Origin
Costruttore: Origin Live www.originlive.com
Disfare i programmi
Durante gli ultimi uno o due anni una piccola azienda britannica denominata Origin Live ha
provocato un gran fermento nella comunità degli amanti dell'Analogico (leggi dischi LP).
Come mai?
Questi bizzarri Inglesi di Southampton sostengono di avere sviluppato tutta una serie di
modifiche ad un vecchio beniamino economico, il braccio della Rega, modello RB-250 e
RB-300. Secondo questi signori queste modifiche trasformano il braccio della Rega in un
oggetto che può rivaleggiare ad armi pari con quasi tutti i modelli di alto prezzo presenti
sul mercato. La cosa ha trovato istantanea eco sulla stampa specializzata, così come sui
gruppi di discussione di internet e sulle liste di posta elettronica. Le reazioni andavano
dagli inni di grate lodi dei possessori di bracci modificati allo scetticismo degli altri.
Addirittura lo stesso patron di Rega, Roy Gandy, dalle pagine della rivista inglese "What
HiFi", consigliava ESPLICITAMENTE di EVITARE ogni forma di modifica ai bracci Rega.
Forse è meglio fare un breve riepilogo. I bracci della Rega RB-300 e 250 furono progettati
da Roy Gandy nei primi anni 80, se la memoria non mi inganna. All'epoca tutti dicevano
che la stella dell'LP stava tramontando e che il CD lo avrebbe presto rimpiazzato; però in
Rega avevano una costosa attrezzatura per produrre i propri stampi, e così riuscirono a
fondere la canna rigida e monolitica del braccio Rega, cosa precedentemente
appannaggio solo degli ultracostosissimi bracci SME IV e V.
Secondo la Rega, la canna rigida e monolitica dei bracci SME aveva molto a che fare con
la loro qualità. E pare che avesse ragione. Il nuovo braccio veniva venduto assieme alle
basi della stessa Rega per un prezzo ridicolmente basso e divenne subito un successo. E'
oramai in produzione da molto tempo ed è diventato una leggenda. Il prezzo è ancora
molto basso ed il braccio Rega è la prima scelta di ogni coscienzioso audiofilo analogista.
Il suo prezzo attuale è di circa 150 sterline inglesi (250 $), viene venduto in varie versioni,
ed è anche la dotazione standard di ogni giradischi Rega. Versioni industriali di questo
braccio si trovano letteralmente su quasi tutti i giradischi di primo e medio prezzo, dai
modelli della Michell (Mycro, Gyrodeck) a quelli della Basis a quelli della Audio-Note. Molta
gente è convinta che il braccio Rega sia la cosa migliore dopo il pane affettato :-) (modo di
dire inglese NdT)
Come si migliora il pane affettato?
Comunque, sin dalla sua comparsa, molti hanno detto che il braccio Rega era stato
compromesso dalla decisione di metterlo sul mercato ad un prezzo molto basso. La canna
ed i cuscinetti di alta qualità erano le armi segrete del braccio Rega, ma questo
presentava anche molti talloni di Achille.
Da tempo si sa, e ce ne si lamenta, del cablaggio scadente, interno ed esterno, adoperato
dalla Rega. Roy Gandy ha più volte difeso la sua scelta, ma io sono ancora convinto che
non sia stata buona. Un'altra reiterata lamentela riguarda la mancanza di una appropriata
regolabilità del VTA (Vertical Tracking Angle, angolo di tracciamento verticale). Ed infine, il
sistema che la Rega adopera per vincolare il contrappeso alla canna è meno elegante di
quello usato dalla SME. Il braccio SME presenta l'alloggiamento del contrappeso nello
stesso blocco di fusione della canna, ed il contrappeso è montato vincolandolo con un
sistema di vite e dado. Quindi l'integrità meccanica è assolutamente di primo livello. Non si
possono generare risonanza spurie ed il blocco braccio/contrappeso si comporta come un
rigido pezzo unico.
Il sistema di Rega, che, invece, prevede una porzione posteriore della canna filettata ed il
contrappeso disaccoppiato da una guarnizione di gomma lascia un po' a desiderare,
perchè provoca delle risonanze ed una certa colorazione del suono del braccio. Però,
anche considerando queste critiche, i bracci della Rega sono valide alternative per i soldi
che ognuno decida di destinare ad un braccio. Perciò, sono stati venduti molti bracci
Rega, specialmente in Inghilterra, Scozia e Galles. Ben presto molta gente cominciò a
darsi da fare per modificare i bracci Rega con ogni sorta di approccio. Lo sport di
modificare i bracci Rega ha una lunga tradizione qui, nelle Isole Britanniche. Però gli
uomini della Origin Live dicono di essersi spinti molto più lontano di chiunque altro. Invece
di tediarvi con la mia descrizione delle modifiche, vi riporto quanto presente nel sito web
della Origin Live: http://www.originlive.com/rega.htm
Una sbalorditiva modifica meccanica a cura della Origin Live li eleva sino a raggiungere il
livello di prestazioni dei migliori (sul serio!). Questa modifica, unica nel suo genere,
trasforma così tanto il braccio che ne beneficia ogni aspetto delle sue prestazioni. I risultati
hanno meravigliato gli utenti, per i quali la differenza è la stessa che corre tra il giorno e la
notte.
La modifica impone la ricostruzione dell'estremità posteriore del braccio, sulla quale si
attacca il contrappeso. E' un'area estremamente critica, visto che il contrappeso
rappresenta di sicuro la maggiore massa in movimento nel braccio, ed influenza ogni
prestazione del braccio molto più di quanto non si pensi. Il lavoro di modifica comporta la
rimozione dell'estremità posteriore (che normalmente è solo avvitata nella fine della canna
- un disastro sonico), la sua sostituzione con un nuovo pezzo terminale, che poi viene
pressato nella canna con un dado ad elevato grado di serraggio. Questo nuovo pezzo
terminale è anche progettato in modo tale da presentare una minore area di contatto con
la canna, il che ne aumenta il disaccoppiamento, pur costituendo un corpo assai più rigido
dell'originale. Ciò consente anche di serrare maggiormente il contrappeso sul pezzo
terminale del braccio, ricorrendo ad un dado Allen. Sul braccio non modificato il
contrappeso non ha bisogno di essere accoppiato così rigidamente al pezzo terminale del
braccio, viste le scarse caratteristiche vibrazionali del giunto standard fra canna e pezzo
terminale. Questa ingegnosa modifica della Origin Live promuove un buon braccio nella
categoria dei superbracci, e con uno sforzo davvero minimo.
La Origin Live vi sostituisce anche il cablaggio interno del braccio con un conduttore "Litz"
in argento puro e vi monta anche dei nuovi cavi di connessione esterni. Se il vostro
giradischi ha le giuste dimensioni per l'altezza supplementare del braccio, la Origin Live vi
fornisce anche una basetta che consente una facilissima regolazione del VTA.
E' giunto il momento che faccia loro uno squillo per richiedere un esemplare in prova. Mark
Baker, ai vertici della Origin Live, è stato molto gentile e disponibile. Così in breve tempo
mi sono ritrovato a spacchettare il braccio che mi aveva mandato.
Un killer in libertà!
Invece di essere stato io a mandargli un Rega -che non avevo- è stato lui a mandarmi
un'unità completa nuova e con tutte le modifiche. Si vede il lavoro che c'è dietro.
Esaminando il braccio appena tirato fuori dall'imballo, si apprezza l'ottimo livello del lavoro
insito in ogni modifica. Mark ritiene che lo RB-250 è di fatto, per certi specifici aspetti,
superiore allo RB-300, perciò quello è ciò che ho avuto.
Lo RB-250 della Origin Live ha sostituito sul mio giradischi un vecchio Linn Ittok. L'altro
braccio che avevo a portata di mano era un braccio Sumiko in versione industriale
pesantemente modificato; simile ai bracci Audio-Quest attualmente in vendita. Ci sono
voluti un po' di lavoro e di attenzione per far entrare il braccio nel mio Oracle Delphi,
principalmente perchè non avevo sottomano una basetta apposta per i braccetti Rega.
Dopo aver montato il mio fedele fonorivelatore Goldring Elite, averlo allineato ed avere
sistemato tutto, mi sono seduto ad ascoltare. Metto sul piatto ancora una volta il mio disco
di "calibrazione" , "Pretzel Logic" degli Steely Dan e parto col primo pezzo - "Ricky don't
you loose that number".
Poffarbacco!
- quella marimba suonava molto più piena di quanto non fossi abituato a sentirla! E
quando attaccò il batterista - wow, che corpo quella grancassa.
Certamente questa è l'area dove il lavoro di Mark ha dato i migliori frutti. Il basso di questo
braccio (la prestazione sul basso del braccio Rega originale è a me assai nota) è proprio
un'altra cosa. I timpani della registrazione del 1967 della "Fanfara per l'Uomo Comune" di
Copland, eseguita dalla Dallas Symphony Orchestra su etichetta Turnabout, mi ha spinto
verso nuove profondità, e con molto più impatto.
L'ascolto di "Solitude Standing" di Suzanne Vega (un disco dal basso che uccide) ha
mostrato una solidità, un impatto ed un corpo nei registri inferiori che non avevo mai
sentito col mio impianto. Una volta cambiata l'unità di alimentazione del mio Oracle da
quella del tipo "cavo grossolano" ad una ad altissima energia ed eccezionalmente filtrata
(il mio Oracle ha un motore in corrente continua), il braccio della OL mi ha permesso di
apprezzare ancora una volta proprio quanto gli estremi banda della gamma bassa fossero
migliorati. Certo, c'è anche abbondanza di dettaglio, un'ottima scena acustica e, così,
quasi tutto è notevolmente migliorato rispetto allo standard Rega. Mi ci è voluto un
lunghissimo e piacevole ascolto prima di potere individuare la sola area nella quale il
braccio della Origin Live non uguagliava ne' sorpassava il mio braccio di "riferimento" (il
Sumiko modificato).
Si trattava della "ariosità" e dell'estensione in alto. Sì, c'era tutto, ma il tocco finale di
raffinamento rimaneva un po' elusivo. Dopo un po' di tempo trascorso ad aggiustare i vari
parametri, badando ad ogni genere di accorgimento, ho inviato un'e-mail a Mark con i miei
sospetti. Gli dissi che, dopo una lunga riflessione, ritenevo che il cavo esterno del braccio
costituiva un fattore limitante. Dopo un breve scambio di ulteriori e-mail, il risultato è stato
il seguente.
Mark precisò che la scelta di lasciare i cavi terminare esternamente era stata presa
deliberatamente, e che il cavo era stato scelto dopo avere provato molti cavi. Ma ha anche
convenuto che poteva essere possibile migliorare il materiale che mi aveva fornito. Ed io
sono d'accordo che, dato il costo, il cavo scelto da Mark è più che buono. Comunque, in
via sperimentale ho piazzato una mini-presa a 5 poli nella base del braccio; poi ho
connesso una spina corrispondente al capo del cavo esterno fornito dalla Origin. Ciò mi ha
permesso di confrontare il cavo fornito dalla OL col mio abituale cavo autocostruito, basato
sulla versione industriale di un cavo della Cardas da 23.5 Gauge, con dielettrico ad aria ed
una schermatura tenuta quanto più lontano possibile dal conduttore. Questo cavo usa tutti
connettori Cardas (prese RCA e connettore a 5-poli).
Usare questo cavo è un po' scorretto, perchè il solo costo dei materiali occorrenti per la
sua realizzazione (spinotti, cavo, guaina in teflon e così via) è molto maggiore di quanto
Mark chiede per il suo cavo e l'operazione di sostituzione. L'equivalente commerciale della
Cardas probabilmente costerebbe quanto se non più del pacco completo (braccio nuovo
completo di tutte le modifiche) della Origin Live.
Però lo avevo e volevo sapere. La sostituzione con questo cavo ultra-abarthizzato mi ha
mostrato cosa sia davvero in grado di fare questo braccio. Medi più dolci, acuti più puliti e
estensione in basso ancora maggiore, più profonda. Al confronto, il mio altro cavo per
braccetti autocostruito, un progetto ispirato ai cavi XLO, suonava diverso, ma non
necessariamente così tanto meglio rispetto al cavo esterno fornito dalla Origin Live.
Quindi, alla fine, il cavo esterno rappresenta il fattore limitante per impianti ad altissima
risoluzione.
Comunque, resta che il cavo che la Origin Live fornisce rappresenta un sostanziale
miglioramento rispetto al cavo di serie dei bracci Rega e (mi rendo conto che questo è un
cliché) la maggior parte della gente non si accorgerà che questo cavo rappresenta un
fattore limitante. Un buon rapporto qualità/prezzo sotto ogni punto di vista.
Dato che non avevo sotto mano uno SME V o un Graham o un Triplanar, non sono
realmente in grado di dirvi come lo OL RB-250 si situa rispetto ad essi. Però, avendone
ascoltato qualche modello in passato, direi che ci sono poche cose che questi fanno e che
il Rega modificato da OL invece non può fare.
Quindi, prima di sborsare più di quattro teste (400 sterline, circa 1.200.000 lire...) per uno
qualsiasi di questi super-bracci, provate anche questo Origin Live. Sia inteso come
modifica al braccio Rega da voi posseduto, sia acquistato ex novo, sono sicuro che
riterrete di essere piazzati dalla parte giusta di questo affare.
Ultimi ordinativi, prego!
Quindi, lo RB-250 della Origin Live (e, presumibilmente, anche lo RB-300) sono dei veri
ammazzagiganti. Si spingono molto oltre le prestazioni del braccio Rega originale. Io amo
il mio. E me lo terrò. Un altro di quei casi in cui "ho comprato l'esemplare in esame"...
Se avete un qualsiasi giradischi di livello ragionevole (Systemdek, Michell, Basis,VPI o
altri) che monta un Rega RB-250 o 300, smontate il braccetto e mandatelo a modificare
ORA. Non avete idea di quel che vi state perdendo.
Se avete un semplice Rega Planar 3, la cosa è un po' più difficile. Non ho mai reputato
così tanto buoni i giradischi della serie Planar. Il braccio è molto meglio del giradischi. Se
volete un suono migliore dal vostro giradischi Rega, fareste meglio a venderlo, ed a
comprarvi direttamente un braccio Origin Live RB-250, assieme ad un vero giradischi. A
proposito, la Origin Live ne fa di molto interessanti.
E gli entusiasti del fai-da-te dovrebbero dare un attento sguardo alla sezione dei giradischi
in scatola di montaggio sul sito web della Origin Live. Se i Kit sono realizzati secondo lo
stesso standard (e perchè non dovrebbero?) dei bracci, avete a portata di mano un
giradischi Killer, per un prezzo di poco superiore a ciò che spendereste in birra.
Ora, vi prego di scusarmi: ho una pila di nuovi LP da sentire, quindi non posso continuare
a raccontarvi quanto è buono questo braccio. Andate a prendervene uno da soli. Fino alla
prossima volta...continuate a girare a 33 1/3.
L'impianto
Il braccetto della Origin Live è stato provato col mio impianto, composto da:
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Giradischi Oracle Delphi MK 3
Braccetti Linn Ittok LV II & Sumiko.
Fonorivelatori Goldring Elite & Reson Reca
su un supporto per giradischi autocostruito ispirandosi ai Mana
connesso al mio preampli tutto-tubi Toccata e, mediante
cavi di segnale autocostruiti "Mezzoforte",
ad un finale a valvole Edison 60 in scatola di montaggio (ora con delle valvole di
potenza 300B) della Svetlana
dal quale, a loro volta, si dipartono i cavi di potenza autocostruiti UBYTE-2 verso
i miei diffusori autocostruiti copia del sistema della Wilson Audio Watt/Puppy
il cavo di alimentazione è il mio "UBYTE-M" e sono usati un paio di Thunderstone
Audio Superstealth Megamanga Mains Line Ultracleaners
© Copyright 1999 Thorsten Loesch for TNT Audio Magazine, http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino