Modena - Parmigiano Reggiano
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Modena - Parmigiano Reggiano
le strade del C A S E I F I C I E T E R R I TO R I O provincia di Modena Parmigiano Reggiano La prima guida dedicata ai caseifici che con il patrocinio di producono il Parmigiano-Reggiano nella provincia di Modena. Acquistare il Parmigiano-Reggiano direttamente dal produttore diventa un’occasione per scoprire il territorio modenese nei dintorni del caseificio, territorio che è la vera e propria “culla” di questa eccellenza gastronomica. Godere della bontà di un prodotto tradizionale e genuino scoprendo le caratteristiche uniche dei luoghi che hanno contribuito a renderlo così speciale. le strade del Parmigiano-Reggiano caseifici e territorio nella provincia di Modena Dedicata ai curiosi ed ai golosi, a chi si muove per diletto o per lavoro, a chi sa apprezzare le cose belle e le cose buone. Questa guida è un piccolo compagno di viaggio per conoscere la costellazione di sapori, arte, cultura e natura che brilla nel territorio modenese, dalle terre basse di pianura fino al crinale dell’Appennino. Le Strade del Parmigiano-Reggiano Caseifici e territorio nella provincia di Modena seconda edizione © Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano sezione di Modena © Eccentrico riproduzione vietata Coordinamento editoriale, progetto grafico, impaginazione Eccentrico Testi Francesca Zanetti Testi da pagina 17 a pagina 37 Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Coordinamento pagine caseifici Claudio Guidetti, Federica Rondelli Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Raccolta dati caseifici Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano I crediti fotografici sono indicati alla fine del volume Stampa Grafiche Callegaro (Padova) Finito di stampare nel mese di luglio 2011 Si ringrazia la Provincia di Modena per la collaborazione fornita dai servizi Agricoltura, Cultura e Turismo in relazione a materiale fotografico e redazionale. I comuni della provincia di Modena dove trovare caseifici produttori di Parmigiano-Reggiano con punto vendita aperto al pubblico intervento di Giuseppe Alai Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano9 intervento di Aldemiro Bertolini Presidente della Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano11 Come leggere questa guida 13 I segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano 17 Le visite nei caseifici del Parmigiano-Reggiano 31 Le altre eccellenze DOP e IGP - Tradizione e sapori di Modena 36 Concordia sulla Secchia San Possidonio Novi di Modena Indice Generale La Bassa Pianura San Prospero Carpi Bassa Pianura Soliera Campogalliano, Carpi, Concordia sulla Secchia, Nonantola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero sulla Secchia, Soliera 40 Indice dell’area Il territorio I caseifici con punto vendita al pubblico 43 44 58 Campogalliano L’Alta Pianura Nonantola Modena Formigine Castelfranco Emilia Castelnuovo Rangone Spilamberto Sassuolo Maranello Castelvetro Vignola Valli del Dolo e del Dragone Alta Pianura Prignano sulla Secchia Polinago Montefiorino Palagano Pavullo nel Frignano Lama Mocogno Frassinoro Montecreto Montese Sestola Pievepelago Fanano Frignano Zocca 64 Indice dell’area Il territorio I caseifici con punto vendita al pubblico 67 68 84 Il Frignano Fanano, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Serramazzoni, Sestola Indice dell’area Il territorio I caseifici con punto vendita al pubblico 94 97 98 114 Valli del Dolo e del Dragone Guiglia Serramazzoni Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Formigine, Maranello, Modena, Sassuolo, Spilamberto, Vignola Alta Valle del Panaro Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia 124 Indice dell’area Il territorio I caseifici con punto vendita al pubblico 127 128 136 Alta Valle del Panaro Guiglia, Montese, Zocca 140 Indice dell’area Il territorio I caseifici con punto vendita al pubblico 143 144 150 Elenco dei caseifici con vendita all’ingrosso Bibliografia di approfondimento Indice dei caseifici per matricola Indice tematico 156 168 171 173 9 Giuseppe Alai Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Sul primato di notorietà del Parmigiano-Reggiano non sussistono dubbi: le ricerche lo indicano infatti come il formaggio più conosciuto al mondo. Non sempre sono però altrettanto note le sue caratteristiche, i processi artigianali grazie ai quali nasce, la complessità di un sistema articolato entro il quale vi sono tanti protagonisti ugualmente chiamati ad un grande lavoro e ad una importante responsabilità nel dar vita e nel proporre ai consumatori un prodotto che ha nell’assoluta naturalità il suo punto di forza. Al centro di questo sistema, che parte da 3.500 allevamenti, operano poco meno di 400 caseifici distribuiti in un comprensorio di produzione che si colloca tra il Po e il Reno: il formaggio più conosciuto al mondo nasce proprio qui, in luoghi e strutture in cui si perpetuano secolari tradizioni e l’arte casearia e i suoi segreti si tramandano da una generazione all’altra. Tra le cose che meno si conoscono del Parmigiano-Reggiano, vi sono proprio queste strutture, i gesti e le attività che in esse si compiono, una presenza nel territorio che è fonte di lavoro e costituisce un presidio importante per la tutela dell’ambiente. L’obiettivo di queste pagine è proprio quello di accendere nuove luci di conoscenza su questa rete di imprese artigianali, offrendo ai lettori la possibilità di entrare in uno straordinario mondo in cui ogni cosa è fatta non solo con maestria, ma anche con naturale passione. 11 Sulle strade del Parmigiano-Reggiano Aldemiro Bertolini Presidente della Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano La Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Filiera produttiva, promozione dei prodotti tipici del territorio, sinergie tra gli operatori, in due parole marketing territoriale; questa importante azione è stata sottolineata a Modena nel 2009 dall’uscita della prima edizione della guida Le Strade del Parmigiano-Reggiano e oggi ripresa con la redazione della seconda edizione per Modena, e della prima per tutte le cinque province di produzione. Ormai da nove secoli il Parmigiano-Reggiano nasce e trova le sue ragioni di esistere nel profondo e inscindibile legame con il territorio di origine, con la sua gente, la sua cultura, con i valori e le tradizioni di un’agricoltura che si colloca all’interno di quella che in molti definiscono “l’isola del tesoro”. Modena, insieme a Bologna alla sinistra del Reno, Mantova alla destra del Po, Reggio e Parma delimita questi confini. Questa pubblicazione è pensata per l’orientamento del turista enogastronomico, per colui che è di passaggio per lavoro o per diletto, per chi è nato e cresciuto in queste zone che sono menzionate una per una e dove si scopre, a fianco dei produttori di Parmigiano-Reggiano degli allevatori e dei casari, un territorio meraviglioso, paesaggi incantevoli e cultura che trasuda dalle pietre con cui sono fatte le corti, le chiese e i monumenti storici. E’ un invito a non percorrere distrattamente le strade che si snodano sul territorio modenese, ma a gettare uno sguardo attento per scoprire e apprezzare questa terra e le differenze che caratterizzano i 79 caseifici che producono il Parmigiano-Reggiano in provincia di Modena. Ringrazio le istituzioni modenesi, Camera di Commercio e Provincia che hanno fortemente creduto in questo progetto editoriale. Un ringraziamento particolare va al Servizio Cultura e Turismo e Servizio Agricoltura della Provincia di Modena che hanno fornito parte del materiale necessario alla compilazione del volume. Da ultimo un sincero ringraziamento al Consorzio di ristoranti Modena a Tavola, con il quale la Sezione di Modena ha avviato da tempo proficue collaborazioni e nel quale ha trovato un validissimo interlocutore per la promozione dei prodotti tipici del territorio e delle tradizioni della gastronomia modenese. Proprio nel 2011 parte per la seconda volta il progetto comune “Le stagioni del Parmigiano-Reggiano”. 13 Come leggere la guida L’unicità e le tante qualità di questo formaggio sono strettamente legate alla cultura e alla natura di un territorio unico. Acquistare il Parmigiano-Reggiano dal produttore diventa occasione per scoprire e riscoprire il territorio “culla” di una significativa eccellenza gastronomica. Nella guida il territorio provinciale è suddiviso in cinque aree. Le mappe schematiche all’inizio di ogni capitolo permettono di individuare sul territorio i caseifici produttori di Parmigiano-Reggiano con punto vendita aperto al pubblico e indicano i siti di interesse culturale, artistico e ambientale presenti nella zona. Nell’indice vicino alla mappa si rimanda agli approfondimenti sul territorio e alle schede dei caseifici con tutte le informazioni pratiche come l’indirizzo, gli orari di apertura, i prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano. I dati sono aggiornati a giugno 2011. Sono state inserite anche informazioni sui principali eventi ed appuntamenti: gastronomia, ricorrenze e celebrazioni, feste popolari e tradizioni, eventi culturali; nel segno della gastronomia modenese di qualità vengono indicati anche i ristoranti che aderiscono al Consorzio Modena a Tavola. In fondo al volume si trova il compendio dei caseifici produttori di ParmigianoReggiano nella provincia di Modena che effettuano soltanto la vendita all’ingrosso. In fondo al volume si trova anche l’indice dei caseifici in ordine di matricola. 17 caratteristiche di un’eccellenza i segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano 18 19 Zona d’origine La storia del Parmigiano-Reggiano DOP DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI UN LEGAME IMPRESCINDIBILE Il legame tra il Parmigiano-Reggiano e la sua zona di origine è imprescindibile. Il Parmigiano-Reggiano nasce dal suo territorio e dalla sapienza dell’uomo. Oggi, come nove secoli fa, si fa con gli stessi ingredienti (latte, sale, caglio), la stessa cura e passione, la stessa zona d’origine. La produzione del latte e la trasformazione in formaggio avvengono nelle province di Il Parmigiano-Reggiano è un tutt’uno con la terra in cui nasce e racchiude in sé un viaggio unico e straordinario, lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi luoghi, con la stessa tecnica, per regalare un inimitabile sapore che muove mente e cuore. Mantova alla destra del fiume Po NOVE SECOLI DI NOBILTA’ Parma Reggio Emilia Modena Bologna alla sinistra del fiume Reno IL SEGRETO DI TANTA BONTA’ Qui si concentrano infatti le oltre 3.500 aziende agricole in cui si produce il latte pregiato e gli oltre 380 caseifici che lo trasformano ogni giorno e che stagionano il formaggio per un minimo di 12 mesi fino a due anni e oltre, controllando ogni forma, fino alla maturazione. Le origini del Parmigiano-Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo. Presso i monasteri benedettini, seguendo la regola di San Benedetto, “Ora et Labora”, i monaci svilupparono attività agricole e di allevamento di vacche per il lavoro dei campi e per la produzione di carne e di latte. Elevate erano le quantità di questa materia prima, tanto preziosa quanto facilmente deperibile, così nacque l’esigenza di escogitare un modo per produrre un formaggio che durasse nel tempo. Comparvero così i primi caselli: grazie all’abbondanza di corsi d’acqua, di ampi pascoli e di latte prodotto dalle bovine utilizzate nei lavori dei campi, in questa zona circoscritta dell’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, di grandi dimensioni (allora di circa 16-20 chilogrammi), ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie. Questo formaggio ebbe fin da subito una caratteristica importante: riusciva a durare a lungo nel tempo, anzi, più maturava, più migliorava le sue caratteristiche organolettiche. Numerose sono le testimonianze storiche che dimostrano come già nel 1200 il formaggio chiamato “caseus parmensis”, quello che poi chiameremo “ParmigianoReggiano”, avesse raggiunto una diffusione e anche una notorietà al di fuori dei confini della zona di origine. 1934 OGGI Le modalità di produzione del Parmigiano-Reggiano hanno subito alcune evoluzioni nel corso dei secoli. Rispetto ai periodi iniziali sono rimasti immutati gli ingredienti, i luoghi di origine, la cura e i sapienti gesti rituali. E’ la storia di come la garanzia di genuinità del Parmigiano-Reggiano sia oggi assoluta in forza di norme precise, applicate con rigida autodisciplina di conformità e con rigoroso controllo. Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio salvaguardato da più di settant’anni dal Consorzio di tutela e amato da nove secoli per il suo gusto sempre generoso. 20 21 Come si fa il Parmigiano-Reggiano LA LAVORAZIONE Ogni giorno, il latte della mungitura serale viene lasciato riposare sino al mattino in ampie vasche, nelle quali affiora spontaneamente la parte grassa, destinata alla produzione di burro. Insieme al latte intero della mungitura del mattino, appena giunto dagli allevamenti il latte scremato della sera viene versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, con l’aggiunta del siero innesto, ricco di fermenti lattici naturali ottenuti dalla lavorazione del giorno precedente, e di caglio naturale di vitello. Il latte coagula in una decina di minuti. STAGIONATURA ED ESPERTIZZAZIONE Nel silenzio dei magazzini le forme si rincorrono in lunghe file. Per ognuna di esse sono stati necessari circa 550 litri di latte, e l’impegno costante di allevatori e casari. Ma il lavoro continua. Lasciato riposare su tavole di legno, il formaggio si asciuga lentamente e la crosta formatasi durante la salatura, quindi senza trattamenti, perfettamente edibile, prende un colore paglierino sempre più intenso con il passare del tempo. Quella del Parmigiano-Reggiano è una storia lunga, ma è anche una storia lenta, che scorre al naturale ritmo delle stagioni. La stagionatura minima è infatti di dodici mesi, ed è solo a quel punto che si potrà dire se ogni singola forma potrà conservare il nome che le è stato impresso all’origine. MARCHIATURA Gli esperti del Consorzio di tutela le esaminano una ad una. Dopo la verifica dell’organismo di controllo, viene applicato il bollo a fuoco sulle forme che hanno i requisiti della Denominazione d’origine Protetta. Alle forme che non presentano i requisiti per la Dop vengono asportati tutti i contrassegni e la scritta a puntini. Per i maestri casari è uno dei momenti più delicati, e per i consumatori è la fase più importante: è il momento della selezione e della certificazione di garanzia del prodotto. Sul formaggio che viene avviato al consumo come fresco (un termine che può suonare curioso per un prodotto che ha già un anno di maturazione) vengono incisi solchi paralleli che lo rendono immediatamente riconoscibile dai consumatori. Questo è il Parmigiano-Reggiano di seconda categoria detto “Mezzano”. A 18 mesi, e su richiesta volontaria, alle forme può essere apposto il marchio “Extra” o “Export” dopo un ulteriore esame. Si forma così la cagliata che viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino. E’ a questo punto che entra in scena il fuoco, per una cottura che raggiunge i 55 gradi centigradi, al termine della quale i granuli caseosi precipitano sul fondo della caldaia aggregandosi in un’unica massa. Dopo circa cinquanta minuti, la massa caseosa viene estratta, dal casaro, con sapienti movimenti. Tagliato in due parti e avvolto nella tela, il formaggio viene immesso in una fascera che gli darà la forma cilindrica. Con l’applicazione di una placca di caseina, ogni forma viene contrassegnata con un numero unico e progressivo che l’accompagnerà proprio come una carta d’identità. Dopo poche ore, una speciale fascia marchiante incide sulla forma il mese e l’anno di produzione, il numero di matricola che contraddistingue il caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini su tutta la circonferenza della forma. A distanza di pochi giorni le forme vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale. E’ una salatura per assorbimento che in circa venti giorni conclude il ciclo di produzione e apre quello non meno affascinante della stagionatura. 22 23 parte dell’organismo, derivanti dalla lenta trasformazione della caseina, proteina del latte. Questi composti si formano durante la lunga maturazione e contribuiscono a determinare i caratteri organolettici del formaggio facilitandone la digestione. Questi apporti di gusto ed energia sono disponibili anche per le persone intolleranti al lattosio dato che il Parmigiano-Reggiano ne è privo. Le caratteristiche alimentari Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio a pasta dura e a lunga stagionatura. Contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze nutritive: per questo motivo è un formaggio ricchissimo di proteine, vitamine e minerali. Buonissimo, altamente digeribile, assolutamente naturale: il Parmigiano-Reggiano non perde occasione per eccellere Per ottenere un Kg di Parmigiano-Reggiano occorrono ben 16 litri di latte pregiato della zona d’origine. Una carica nutritiva di proteine, vitamine, fosforo e calcio che si concentra nella pasta, durante la produzione, e nel lungo periodo di stagionatura. L’invecchiamento naturale rende facile la digestione del Parmigiano-Reggiano e sviluppa una complessità di aromi e sapori straordinari. Composizione media per 100 g di Parmigiano-Reggiano ACQUA PROTEINE TOTALI GRASSO VALORE ENERGETICO CLORURO DI SODIO CALCIO FOSFORO SODIO POTASSIO MAGNESIO ZINCO VITAMINA A VITAMINA B1 VITAMINA B2 VITAMINA B6 VITAMINA B12 VITAMINA PP ACIDO PANTOTENICO COLINA BIOTINA g 30,8 g 33,0 g28,4 Kcal 392 g 1,39 mg 1160 mg 680 mg 650 mg 100 mg 43 mg 4 mcg 270 mcg 34 mcg 370 mcg 110 mcg 4,2 mcg 55 mcg 320 mg 40 mcg 23 FA BENE A TUTTE LE ETÀ Il Parmigiano-Reggiano è un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico. Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport. A partire dagli anni Ottanta è stata ipotizzata la presenza nel Parmigiano-Reggiano di un fattore bifidogeno che lo rende indicato nella dieta di bimbi neonati per i suoi effetti prebiotici, destinati a nutrire i batteri probiotici, il cui principale effetto benefico è quello della modulazione della flora intestinale che, costituita da un complesso ecosistema in parte dipendente dai nutrienti introdotti con la dieta, svolge un ruolo importante su alcune funzioni metaboliche e sulla resistenza alle infezioni batteriche. LA LUNGA STAGIONATURA CHE DONA GUSTO E DIGERIBILITÀ SCAGLIE DI GUSTO E SALUTE IN UNA DIETA EQUILIBRATA Il Parmigiano-Reggiano è una risorsa che la natura e l’attività umana ci offrono per conciliare salute e sapore all’interno di una dieta equilibrata. Un formaggio non solo buono ma anche sano e nutriente, frutto della lunga tradizione produttiva e del legame col territorio di origine che ne hanno fatto uno dei simboli del Made in Italy alimentare. Formaggio ottenuto dalla parziale scrematura del latte; questa componente lipidica del Parmigiano-Reggiano è nutrizionalmente preziosa per l’energia prontamente utilizzabile fornita dalla sua parte libera. Il ParmigianoReggiano è ricchissimo in calcio, particolarmente biodisponibile, ed è anche una fonte importante di fosforo: 50 g sono in grado di coprire il 50% del fabbisogno giornaliero dell’adulto. Il Parmigiano-Reggiano è ricchissimo di peptidi e di aminoacidi liberi, dunque prontamente assimilabili da La stagionatura è fondamentale per far acquisire al Parmigiano-Reggiano i suoi aromi e la sua struttura. Secondo Disciplinare, si può chiamare Parmigiano-Reggiano il formaggio solo al compimento del 12° mese. I casari e gli esperti battitori dicono che il formaggio deve passare due estati, deve cioè subire per due anni le trasformazioni enzimatiche che cambiano la pasta del Parmigiano-Reggiano e che in estate, grazie al calore, sono più intense. Queste trasformazioni, ad opera degli enzimi liberati dai batteri lattici, consistono soprattutto in processi di scomposizione della catena delle proteine del formaggio (le caseine), che vengono frazionate in tanti piccoli pezzi di catena proteica, fino alla liberazione parziale dei mattoni fondamentali, gli aminoacidi. Ecco perché il Parmigiano-Reggiano è più digeribile di altri formaggi. Simili modificazioni subiscono i grassi, che diventano anch’essi più facilmente assorbibili dall’organismo. La presenza di tanta varietà molecolare determina la ricchezza degli aromi e dei profumi che rendono unico ed inimitabile il Parmigiano-Reggiano, formaggio che raggiunge questa complessità in modo del tutto naturale, senza l’aggiunta di alcun additivo che possa correggere o alterare la materia prima: il latte. Subendo i processi di maturazione biologica, il Parmigiano-Reggiano ha un suo picco di fragranza e di tipicità organolettica che si colloca dai 24 ai 36 mesi. Oltre questo termine, i processi di scomposizione proteica possono far diventare la struttura sempre più granulosa, quasi gessosa e molto solubile; i profumi tendono a svanire e la maturazione dei grassi può portare il formaggio a diventare quasi piccante. 24 25 CRISTALLI DI TIROSINA, PREZIOSI INDICI DI BUONA STAGIONATURA Cosa sono quei granellini che si sentono sotto i denti quando si mangia un pezzo di Parmigiano-Reggiano? Sono dei cristalli di un aminoacido, la tirosina, che quando si trova in forma libera e concentrata ha la caratteristica, per propria conformazione molecolare, di cristallizzare. Questo aminoacido, insieme agli altri, viene liberato dai processi di scomposizione delle proteine ad opera degli enzimi. La presenza di cristalli di tirosina, quindi, è certamente un indice empirico – che cioè può essere verificato dall’esperienza di ciascuno – di buona stagionatura del Parmigiano-Reggiano. La guida all’acquisto IL CONSORZIO DI TUTELA PER SALVAGUARDARE LA TIPICITÀ Il Consorzio associa tutti i caseifici produttori. Al Consorzio sono ufficialmente affidati gli incarichi di apposizione dei marchi e dei contrassegni sulle forme certificate da un Organismo terzo di Controllo, in conformità del Disciplinare della DOP (Denominazione d’Origine Protetta). Compito del Consorzio è anche quello di vigilare sull’uso corretto dei marchi e di tutelare dalle contraffazioni. Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano, inoltre, ha lo scopo di diffondere e promuovere la conoscenza ed il consumo del Parmigiano-Reggiano e di perfezionare e migliorare la qualità per salvaguardarne le caratteristiche peculiari. PARMIGIANO-REGGIANO DOP IL PARMIGIANO-REGGIANO È UN FORMAGGIO A DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA Questo significa che è garantito, per i suoi tratti distintivi e per il suo legame con la zona di origine, da un sistema di norme UE volte a tutelare allo stesso tempo i consumatori e i produttori. Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio completamente naturale, famoso in tutto il mondo come il “Re dei formaggi” grazie al suo metodo di produzione e alle sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche. La sua lavorazione è regolata da stretti standard di produzione, registrati presso gli organismi competenti dell’Unione Europea. Per questo motivo il marchio Parmigiano-Reggiano può essere esclusivamente apposto sul formaggio che: LA NATURALITÀ CHE LO DISTINGUE DAGLI ALTRI FORMAGGI A PASTA DURA Il Parmigiano-Reggiano appartiene al genere dei formaggi a pasta dura, ma possiede caratteristiche particolari che lo distinguono, rendendolo unico. Queste caratteristiche sono fondamentalmente dovute all’alimentazione delle bovine, produttrici di latte e nascono dalle scelte operate dai produttori riuniti nel Consorzio. Nel secondo dopoguerra – in un momento in cui l’agricoltura stava profondamente modificandosi in senso produttivistico – i produttori decisero, infatti, di porre alcune regole per garantire il mantenimento degli aspetti tradizionali della produzione lattiera e casearia legata al Parmigiano-Reggiano. Fin nel primo Regolamento di alimentazione delle vacche del 1957 veniva stabilita la scelta di basare l’alimentazione delle vacche da latte sui foraggi locali, consentendo la conservazione di questi secondo il metodo tradizionale dell’essicazione (la fienagione) e proibendo l’utilizzo dei foraggi fermentati, quali gli insilati di mais. Nel Parmigiano-Reggiano naturalità significa quindi utilizzare un latte che ha in sé un equilibrio microbiologico; questo permette di produrre il ParmigianoReggiano senza alcun additivo. Infatti i batteri lattici, naturalmente presenti, costituiscono la base microbiologica, tipica del territorio d’origine, il cui sviluppo e la cui attività devono essere favoriti nella trasformazione casearia. Ecco perché il Parmigiano-Reggiano è vera sintesi di natura e sapienza. è stato prodotto, trasformato e lavorato esclusivamente nella zona d’origine è fatto secondo antichi metodi artigianali e tradizionali, definiti da una rigida regolamentazione (Disciplinare di produzione, norma europea del Reg. CEE 2081/92 e riconoscimento del Reg. (CE) N. 1107/96 sostituiti dal Reg. (CE) 510/06), che impone precisi metodi di produzione (Standard di Produzione), un’alimentazione controllata delle bovine (Regolamento per l’alimentazione del bestiame) e regole per la selezione qualitativa e l’apposizione dei marchi sulle forme (Regolamento di marchiatura) 26 27 L’esame di selezione identifica tre categorie di formaggio: CONTRASSEGNI E MARCHI Prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), solo il formaggio ottenuto secondo le regole del Disciplinare di Produzione può essere denominato Parmigiano-Reggiano e riportare sulla forma i marchi e contrassegni che, nella loro integrità, lo identificano e distinguono come prodotto DOP. Questi sono distinti tra marchi d’origine e marchi di selezione. I MARCHI D’ORIGINE Apposti alla nascita del formaggio, sono: I CONTRASSEGNI D’ORIGINE (IMPRESSI TRAMITE LA FASCERA MARCHIANTE) lungo tutto lo scalzo della forma con: • scritta a puntini PARMIGIANO-REGGIANO • scritte DOP e CONSORZIO TUTELA • numero di matricola del caseificio • mese e anno di produzione LA PLACCA DI CASEINA applicata sulla superficie della forma con: • scritta CFPR (Consorzio Formaggio Parmigiano-Reggiano) • codice alfanumerico identificativo di ogni singola forma • etichetta Datamatrix per lettura ottica Prima categoria: Parmigiano-Reggiano, ovvero il formaggio con una struttura della pasta compatta e caratteristiche corrispondenti al disciplinare (scelto-zero-uno), idoneo ad affrontare la lunga stagionatura per essere apprezzato sia nel consumo diretto a tavola sia nelle preparazioni gastronomiche come formaggio grattugiato. Le forme hanno pertanto i contrassegni di origine (scritta a puntini e placca di caseina) e il marchio ovale impresso a fuoco. Seconda categoria: Parmigiano-Reggiano Mezzano, ovvero il formaggio che presenta alcuni difetti di lieve o media entità nella struttura della pasta e/o sulla crosta, ma senza alterazioni delle caratteristiche organolettiche tipiche del prodotto. Se ne consiglia il consumo diretto come formaggio da tavola. Le forme portano comunque il marchio ovale a fuoco di selezione “Parmigiano-Reggiano”, distinguendosi dalla prima scelta grazie ai solchi paralleli che vengono indelebilmente tracciati sullo scalzo della forma. Terza categoria: definito “scarto”, ovvero il formaggio che, presentando difetti troppo rilevanti, non rientra nei limiti fissati dal disciplinare del “Parmigiano-Reggiano”. Queste forme vengono dequalificate eliminando i marchi d’origine tramite fresatura della crosta (rimozione di alcuni millimetri della crosta). In tal modo questo formaggio non può più avere alcun riferimento alla DOP. UN’ULTERIORE SELEZIONE: I MARCHI “EXTRA” ED “EXPORT” Su richiesta volontaria del detentore di formaggio già qualificato Parmigiano-Reggiano e che deve avere una stagionatura di almeno 18 mesi, il Consorzio procede, per queste forme, ad una nuova espertizzazione. Sulle forme che risultano “scelte”, si appone un marchio EXTRA o EXPORT, che offre agli operatori commerciali e ai consumatori un’ulteriore indicazione di qualità del Parmigiano-Reggiano. Questi marchi possono essere riportati anche sulle confezioni che contengono formaggio in tal modo identificato. I MARCHI SUL PARMIGIANO-REGGIANO PRECONFEZIONATO IL MARCHIO DI SELEZIONE Il marchio di selezione viene impresso verso il compimento dei 12 mesi di stagionatura, sulle forme che superano la selezione (espertizzazione) a cui vengono sottoposte tutte le forme prodotte. L’esame viene eseguito dagli esperti battitori del Consorzio ed a seguito della certificazione data dall’ente di controllo della DOP, il marchio viene impresso in modo indelebile. E’ infatti il Consorzio che detiene i marchi della DOP Parmigiano-Reggiano, identifica quindi il formaggio nelle varie categorie nell’esame di selezione per la conformità alla DOP e svolge attività di vigilanza sul corretto uso dei marchi stessi. FORMA E FETTA Il marchio forma e fetta con scritta PARMIGIANO-REGGIANO su fondo nero è il marchio di commercializzazione e riferimento obbligatorio di identificazione e riconoscimento del Parmigiano-Reggiano confezionato. MEZZANO Le porzioni preconfezionate derivanti dalle forme identificate di seconda categoria “Mezzano” sono distinguibili dal marchio che oltre al logo forma e fetta riporta sotto la scritta “MEZZANO” su banda di colore verde. EXTRA e EXPORT Le confezioni che contengono formaggio ottenuto da forme di Parmigiano-Reggiano che sono state qualificate EXTRA o EXPORT riportano in etichetta un marchio che riporta sotto il logo fetta e forma queste diciture su banda di colore oro. 28 29 I BOLLINI TRE STAGIONATURE, TRE DECLINAZIONI DI SAPORI, AROMI E PROFUMI La lunga stagionatura conferisce al Parmigiano-Reggiano caratteristiche straordinarie che si differenziano in funzione del periodo di maturazione. Per questo motivo è stato introdotto un sistema di bollini colorati che può aiutare il consumatore nella scelta del prodotto. A partire dal 2007, per una maggior trasparenza ed informazione al consumatore, sono stati predisposti tre bollini colorati che identificano le diverse stagionature del Parmigiano-Reggiano. Bollino aragosta: Oltre 18 mesi di stagionatura Base lattica piuttosto accentuata, accompagnata da note vegetali quali erba, verdura lessa e, a volte, fiori e frutta. Abbinamenti: Ideale tagliato a lamelle per le insalate o a cubetti per l’aperitivo, preferibilmente da abbinare con vini bianchi secchi e accostato a frutta fresca come pere e mele verdi. Bollino argento: Oltre 22 mesi di stagionatura Gli aromi si accentuano, si possono apprezzare note di burro fuso e frutta fresca, gli agrumi fanno la loro comparsa accanto a cenni di frutta secca. Il formaggio evolve in un equilibrio di dolce e saporito, si presenta perfettamente solubile, friabile e granuloso. Abbinamenti: Perfetto con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se presentato tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia. Ideale accompagnato a qualsiasi tipo di frutta secca, è superbo con prugne e fichi. Bollino oro: Oltre 30 mesi di stagionatura (stravecchio) Questo formaggio, il più ricco di elementi nutritivi, è più asciutto, friabile e granuloso. Il sapore è più deciso e complesso negli aromi. Le note di spezie e frutta secca risultano predominanti. Abbinamenti: Sia con vini rossi di elevato corpo e struttura sia con vini bianchi passiti e da meditazione. Da provare l’abbinamento con mieli ed il perfetto connubio con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia. Taglio e conservazione COME TAGLIARE IL PARMIGIANO-REGGIANO IL COLTELLO A MANDORLA Per tagliare il Parmigiano-Reggiano, si deve necessariamente usare il tipico strumento. Si tratta di un coltello caratteristico, a lama corta e appuntita, dalla forma a mandorla. La forma di Parmigiano-Reggiano quindi non si taglia ma si apre. per mantenere intatta la struttura interna e la naturale granulosità. COME APRIRE LA FORMA Con la punta del coltello a mandorla si traccia una linea che divide la forma a metà, sul diametro delle due facce, proseguendo sulla fiancata (o scalzo). Si incide la crosta lungo questa linea penetrando a tratti con il coltello per una profondità di qualche centimetro: ai due punti estremi del diametro di una delle facce, nelle metà del fianco, si conficcano con vigore 2 coltelli a mandorla. In questo modo, funzionando da cuneo, la forza sviluppata fa aprire la forma di Parmigiano-Reggiano in due metà. Questo procedimento richiede esperienza ed attenzione perché l’apertura risulta perfetta solo se la struttura interna del formaggio è stata messa in grado di opporre la stessa resistenza sia nell’una che nell’altra metà. Anche le incisioni successive come il taglio o la porzionatura, devono avvenire con lo stesso metodo. Per cui, una metà viene divisa ulteriormente in due parti uguali, che a loro volta verranno divise in altre parti uguali. In questo modo si ottengono da una forma pezzi di Parmigiano-Reggiano che hanno le stesse proporzioni fra pasta e crosta esterna. COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO Grazie alla sua struttura e al basso contenuto di acqua, il Parmigiano-Reggiano è uno fra i migliori formaggi destinati alla lunga conservazione. La sua capacità di durare nel tempo è una caratteristica peculiare che ha contribuito alla sua fama nei secoli. COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO PRECONFEZIONATO SOTTOVUOTO Il Parmigiano-Reggiano preconfezionato sottovuoto può essere conservato in frigorifero ad una temperatura fra i 4 e gli 8 °C. E’ importante assicurarsi che la confezione sia sigillata e integra, e che il formaggio non sia esposto all’aria. La catena del freddo deve essere mantenuta in modo tale da non produrre effetti sulle caratteristiche organolettiche del formaggio. COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO TAGLIATO FRESCO O ESTRATTO DALLA CONFEZIONE Quando si acquista un pezzo di Parmigiano-Reggiano fresco o quando lo si estrae dalla confezione sottovuo- to, lo si deve conservare in frigorifero ad una temperatura fra i 4 e gli 8 °C avendo cura di sostituire il sacchetto entro il quale era confezionato con appositi contenitori. Il Parmigiano-Reggiano mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche se conservato: • ad un livello di umidità ottimale (in un refrigeratore ventilato il formaggio tende a seccare) • lontano da altri cibi (la parte grassa del formaggio tende ad assorbire gli altri odori presenti nel frigorifero) E’ consigliato quindi l’utilizzo di contenitori in vetro o in plastica. Un’altra soluzione pratica consiste nell’avvolgere il Parmigiano-Reggiano in sacchetti di tela ad uso alimentare. In questo modo il Parmigiano-Reggiano può essere conservato a lungo ricordando di controllare periodicamente che non si alterino le condizioni di mantenimento. Si consiglia di non congelare mai il formaggio. 30 31 Un francobollo dedicato al Parmigiano-Reggiano Le visite nei caseifici del Parmigiano-Reggiano Vedere per sapere Simbolo indiscusso dell’eccellenza italiana e dell’agroalimentare nazionale apprezzato in tutto il mondo. Per questo al Parmigiano-Reggiano le Poste Italiane hanno dedicato uno dei quattro nuovi francobolli della serie “Made in Italy” che comprende altri tre formaggi DOP: il Gorgonzola, la Mozzarella di Bufala Campana, il Ragusano. Il 25 marzo 2011 l’Ufficio filatelico delle Poste Italiane di Reggio Emilia (città di emissione) e alcuni uffici filatelici di Parma hanno proposto i francobolli al pubblico e, in più, hanno messo a disposizione una cartolina postale dedicata al Parmigiano-Reggiano, la tessera filatelica e il bollettino che riporta il testo informativo scritto dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano: francobollo e cartoline sono stati Il Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano offre la possibilità di effettuare visite guidate nei caseifici della provincia di Modena per vedere all’opera i casari che ripetono i gesti antichi della trasformazione del latte. E’ possibile essere condotti alla scoperta di un autentico “mito vivente”, dalla sua nascita che avviene una sola volta al giorno, alla lunga e lenta maturazione nei magazzini di stagionatura. Le visite guidate sono gratuite e si svolgono dal lunedì al venerdì. Orario di inizio entro le ore 8.30 Durata della visita circa due ore I visitatori sono sempre accompagnati da un nostro incaricato. Per ulteriori informazioni potete contattarci: telefono 059.208630 fax 059.208635 email: [email protected] oggetto di un annullo speciale. L’emissione del francobollo, che resterà per sempre nella storia della filatelia, è un modo prestigioso per far conoscere il Parmigiano-Reggiano, unanimemente ritenuto uno dei prodotti italiani più popolari al mondo e tra i più rappresentativi del “Made in Italy”. L’emissione di questo francobollo speciale è anche una significativa celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, esaltando l’unicità ed il valore delle produzioni nazionali di alta qualità. Per le province di produzione di Bologna, Mantova, Parma e Reggio Emilia consultare il sito internet: www.parmigiano-reggiano.it 32 I Concerti della Via Lattea L’armonia delle forme, concerti nei caseifici Musica classica e formaggio Parmigiano-Reggiano. Un abbinamento che a prima vista può sembrare alquanto azzardato. Ma è proprio il forte contrasto tra la raffinatezza e l’eleganza di un “evento” quale il concerto e la sobrietà e la genuinità di un luogo come una sala di produzione tra vasconi in rame o una sala di stagionatura tra scaffalature con le forme di Parmigiano-Reggiano accatastate, che colpisce e incuriosisce il pubblico. Elementi portanti del progetto sono il fare cultura e la scoperta di luoghi densi di valori tipici della nostra terra come possono essere le latterie dell’Emilia. Muoversi tra le armonie musicali e le forme del Parmigiano-Reggiano vuol dire ripercorrere attraverso la musica l’idea di un viaggio, un percorso che parte dalle malghe sperdute sugli Appennini fino ad arrivare nelle latterie di campagna della bassa, avvolte nella torrida calura estiva. A proposito di calura: cosa c’è di più bello che passare un’ora seduti nel fresco di un magazzino di stagionatura nelle torride serate d’estate immersi tra armonie di suoni e profumi? A volte oltrepassare l’ingresso di una sala concertistica o di un teatro può rappresentare un ostacolo insormontabile dettato forse dal timore reverenziale che questi luoghi incutono. Portare la musica classica fuori dai tradizionali contesti, vuol dire riproporla in una veste nuova, cercando di rompere quelle che sono le inevitabili barriere che generalmente si creano fra l’artista e l’ascoltatore. Il progetto prevede l’organizzazione di una rassegna di concerti di musica classica all’interno dei caseifici del territorio della zona d’origine del ParmigianoReggiano. Non dimentichiamoci infine dei buffet: sarà un viaggio di sapori che ci porterà alla scoperta di tanti tesori che esalteranno le individualità gastronomiche delle quattro province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova. Culatelli, mortadelle, aceti balsamici, erbazzoni, prosciutti, lambrusco e naturalmente il Parmigiano-Reggiano saranno il filo conduttore degli appuntamenti. 36 37 Le altre eccellenze DOP e IGP del territorio modenese ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA DOP CONSORZIO TUTELA ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208604 www.balsamicotradizionale.it Tradizione e sapori di Modena “Tradizione e sapori di Modena” è il marchio collettivo della Camera di Commercio per i prodotti che, pur essendo caratterizzati da grande tipicità, al momento non beneficiano di protezioni quali DOP o IGP, e che vengono realizzati secondo specifici disciplinari di produzione, con un sistema di controlli mirato al rigoroso rispetto degli stessi. Il marchio “Tradizione e sapori di Modena” viene concesso in uso alle imprese sulla base di un regolamento che prevede, per ciascun prodotto, il rispetto di uno specifico disciplinare che definisce la zona di produzione, le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche, i metodi di coltivazione, produzione o raccolta, le modalità di conservazione, confezionamento ed etichettatura, oltre ai controlli sulla conformità del prodotto, demandati ad un organismo conforme alle norme UNI EN 45011 designato dalla Camera di Commercio. Pertanto il prodotto a marchio “Tradizione e sapori di Modena” è davvero garanzia di tradizione. Sul sito www.tradizionesaporimodena.it sono presenti le schede dettagliate sui prodotti a marchio “Tradizione e sapori di Modena”, l’elenco dei produttori, gli eventi dedicati, notizie e itinerari eno-gastronomici. i prodotti sono: PROSCIUTTO DI MODENA DOP CONSORZIO DEL PROSCIUTTO DI MODENA AMARETTI DI MODENA TARTUFO VALLI DOLO E DRAGONE CRESCENTINA (TIGELLA) DI MODENA TORTELLINI DI MODENA MARRONE DEL FRIGNANO MARRONE DI ZOCCA MIELE DI CASTAGNO, MILLEFIORI DELL’APPENNINO E DELLA PIANURA MODENESE MIRTILLO NERO DELL’APPENNINO MODENESE CROCCANTE ARTIGIANALE DEL FRIGNANO NOCINO DI MODENA SALAME DI SAN FELICE PATATA DI MONTESE SFOGLIATA DI FINALE EMILIA SASSOLINO DI MODENA GNOCCO FRITTO DI MODENA Viale Corassori, 72 - Modena tel. +39 059.343464 www.consorzioprosciuttomodena.it I LAMBRUSCHI DI MODENA DOP CONSORZIO TUTELA DEL LAMBRUSCO DI MODENA Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208610 www.tutelalambrusco.it CONSORZIO MARCHIO STORICO DEI LAMBRUSCHI MODENESI Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208610 www.lambrusco.net COTECHINO E ZAMPONE DI MODENA IGP CONSORZIO ZAMPONE MODENA COTECHINO MODENA presso ASSICA Strada 4, Pal. Q8, Milanofiori Rozzano (MI) tel. 02.8925901 [email protected] [email protected] PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Pera IGP dell’Emilia Romagna Organismo Promotore: Centro Servizi Ortofrutticoli Via Bologna, 534 Chiesuol del Fosso (Fe) tel. 0532.904511 www.csoservizi.com AMARENE BRUSCHE DI MODENA IGP CONSORZIO PRODUTTORI DI AMARENE BRUSCHE DI MODENA c/o Camera di Commercio di Modena www.amarenebruschedimodena.it ACETO BALSAMICO DI MODENA I.G.P. CONSORZIO ACETO BALSAMICO DI MODENA Via Virgilio, 55 - Modena tel. 059.208621 www.consorziobalsamico.it CONSORZIO FILIERA ACETO BALSAMICO DI MODENA Piazza Matteotti, 52 Modena tel. 059.23790521 www.consorziofiliera.it 39 il territorio della provincia di Modena dove si fa il Parmigiano-Reggiano dalla bruma delle valli alla porta dell’Abbazia la bassa pianura modenese tra natura e testimonianze storiche millenarie I Torrioni di San Prospero Credo nella mungitura della mucca, nel latte crudo e nella lunga stagionatura: il Parmigiano-Reggiano è parte del mio DNA, con il Parmigiano-Reggiano ci sono cresciuto e sto crescendo i miei figli... cerco di capire perché è un formaggio così profondo, perché trasforma gli elementi, c’è un’evoluzione dentro la sua anima, nella sua stagionatura... vado a reinterpretare ciò che è il Parmigiano-Reggiano, l’ingrediente principe della cucina italiana... trasforma tutto, è un ingrediente vivo da usare con i guanti... i nostri sogni sono ridurre una crosta di Parmigiano-Reggiano in un’aria soave, qualcosa che scompare solo a toccarla. (VIII Congreso Lomejordelagastronomia - novembre 2006 - San Sebastiàn, Paesi Baschi, Spagna) Bassa Pianura Campogalliano Carpi Concordia sulla Secchia Nonantola Novi San Possidonio San Prospero sulla Secchia Soliera Massimo Bottura Modena Chef Osteria Francescana 4° posto nella classifica San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2011 vincitore del Grand Prix de l’Art de la Cuisine 2011 assegnato da Academie Internationale de la Gastronomie Coltellino d’Oro 2008 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano bassa pianura 43 bassa pianura 42 Indice Bassa Pianura Concordia sulla Secchia 7 2577 6 Campogalliano 2864 10 1017 Novi di Modena 1019 San Possidonio 1 Museo della Bilancia 2 Parco fluviale del Secchia Mirandola Carpi 11 Medolla Autostrada A22 Cavezzo 3 I Musei di Palazzo Pio 4 Piazza Martiri 5 Oasi la Francesa San Felice sul Panaro m AR AN eP San Prospero 3 4 Carpi 2515 Camposanto 12 13 8 L’Abbazia di San Silvestro La Via Romea Nonantolana 9 La Partecipanza e il Torrazzuolo Sorbara Soliera 14 2666 Bomporto 1 A1 8 2 Nonantola IA CCH e SE Fium 2515 Az. Agr. Verdeta p.60 2577 Cas. Soc. San Paolo p.60 2608 Cas. Oratorio San Giorgio p.61 2666 Cas. Morello di Mezzo p.61 2864 Cas. Razionale Novese p.62 p.52 p.53 Eventi & Appuntamenti p.56 p.53 p.54 Ristoranti di “Modena a Tavola” p.57 p.46 p.47 p.48 p.49 p.49 Novi di Modena 1217 da p.59 Bastiglia Campogalliano stra p.58 1358 Latteria di Campogalliano Concordia sulla Secchia 6 I mulini natanti 7 Oasi Valdisole p.58 1019 Cas. Soc. La Cappelletta Nonantola 2608 Aut o O 1017 Punto Latte 1217 Az. Agr. Serafini Giovanni e Duilio p.59 p.45 p.45 p.46 5 Fiu 1358 p.44 p.44 I caseifici con vendita al pubblico 9 Il Coro delle Mondine 10 Siepi e antiche piantate p.50 p.50 San Possidonio Modena Fer pcariap.51 La mela campanina p.51 11 L’ecosistema delle ex cave p.52 San Prospero sulla Secchia La pera tipica 12 Le ville storiche Soliera LEGENDA arte - cultura natura - ambiente - attività curiosità i ristoranti di “Modena a Tavola” 13 Rocca Campori 14 Soliera in bici 45 Dalla bruma delle Valli alla porta dell’Abbazia La bassa pianura modenese tra natura e testimonianze storiche millenarie Bassa pianura Campogalliano Carpi Concordia sulla Secchia Nonantola Novi San Possidonio San Prospero sulla Secchia Soliera Le terre della bassa pianura accolgono generosamente i visitatori. Il benvenuto è nel profumo dei frutti estivi, nelle sfumature rosa dei filari di alberi fioriti in primavera. Nelle architetture illuminate di grandi piazze rinascimentali e signorili dimore di campagna. Nell’abbraccio ovattato della nebbia, quella fumana che nella stagione fredda sale dall’acqua delle valli basse e ammanta di irreale i contorni delle cose. Nebbia che si schiude mostrando il cuore caldo e pulsante di paesi antichi, dove sui portali delle chiese si leggono ancora le gesta di re, santi e profeti. Dove la geometria delle stradine di campagna si intreccia ordinata in un mosaico verde di campi e antiche siepi. Luoghi dove è bello perdersi per scoprire un gusto nuovo, una sfumatura diversa, percorsi originali. Comune di Campogalliano Il museo della precisione Il Museo della Bilancia, unico di questo genere in Italia, è direttamente collegato alla realtà produttiva del territorio di Campogalliano, la città della bilancia, di cui è al contempo memoria storica e centro propulsore per la conoscenza storica, tecnica e scientifica. L’esposizione documenta la storia della pesatura e della misura dall’epoca medioevale ai giorni nostri: bilance, bascule, stadere e un ricco patrimonio documentario costituito da manifesti, cataloghi, stampe originali e riproduzioni fotografiche di materiali d’epoca. La “storia della precisione” nell’arco della storia dell’Uomo è narrata attraverso pannelli illustrativi, riproduzioni fotografiche, documenti, manifesti e stampe originali. INFO Modena > Campogalliano Museo della Bilancia, Via Garibaldi 34/a, Campogalliano tel. 059.527133 www.museodellabilancia.it Il Parco fluviale del Secchia Le casse d’espansione vennero costruite negli anni ottanta per controllare le piene del fiume Secchia. All’interno di una vasta area di riequilibrio ecologico è stata realizzata una riserva naturale orientata di circa 200 ettari comprendente zone d’acqua e isolotti, territori agricoli e cave di sabbia e ghiaia oltre ad un tratto del fiume lungo diversi km. Numerosi itinerari percorribili a piedi o in bicicletta permettono di scoprire la ricchezza di quest’area protetta nei suoi diversi aspetti collegati al passare delle stagioni e al rapporto tra Uomo e Natura, scoprendo i segreti del fiume e delle casse di espansione. La riserva costituisce un piccolo eden per tante specie di animali, soprattutto uccelli, e vegetali: in questo contesto si trovano anche i Laghi Curiel di Campogalliano. Questi laghi, immersi nel verde, sono originati da grandi cave di ghiaia riempite dall’acqua sorgiva e qui è possibile praticare diverse attività sportive, tra cui canottaggio ed equitazione. La zona dei laghi è un ambiente ideale anche per passeggiare o riposare tranquillamente in mezzo al verde. INFO Modena > Campogalliano Consorzio di gestione del Parco Fluviale del Secchia tel. 0522.627902 www.parcosecchia.it Comune di Carpi I Musei di Palazzo Pio Il Palazzo dei Pio, grazie ad un importante processo di ristrutturazioni, è un significativo polo museale dedicato all’arte, alla storia e all’apprendimento. Gli Appartamenti Nobili ospitano le collezioni del Museo del Palazzo, articolate in un percorso espositivo che esalta gli ambienti quattro-cinquecenteschi in armonia con le opere esposte: pregevoli testimonianze di età rinascimentale, il patrimonio xilografico tra cui i Sette Fogli di Ugo da Carpi (l’inventore della xilografia a tre legni) e la Pinacoteca ricca di opere pittoriche e disegni dal XV al XX secolo. Il Museo della Città ospita invece il patrimonio artistico e artigianale del vecchio museo civico, fondato nel 1898: istituzione che raccoglieva, oltre a opere d’arte, tutto ciò che esprimesse l’attività e l’ingegno dell’uomo nei secoli a Carpi. Il Castello dei Ragazzi è un grande spazio dedicato ai più giovani e ospita la Ludoteca, la biblioteca del Falco Magico ed il Teatro della Luce: il Castello dei Ragazzi propone un ricco programma di attività per i giovani da 0 a 16 anni, all’insegna della scoperta e del gioco. E’ il tema della Memoria al centro del Museo Monumento al Deportato, un’esposizione di grande impatto emotivo con alle pareti composizioni di grandi artisti come Picasso, Leger e Guttuso per commemorare le vittime della Deportazione: insieme al Campo di Fossoli costituisce un importante polo di conservazione e approfondimento della memoria storica. INFO Modena > Carpi Palazzo dei Pio, Piazza dei Martiri, 68 - Carpi tel. 059.649955 www.carpidiem.it Piazza Martiri Nel cuore di Carpi la grande Piazza dei Martiri rappresenta pienamente l’ideale progettazione dell’ambiente rinascimentale: con i suoi 15.000 mq è una delle maggiori piazze italiane. La sua struttura armoniosa è dominata sul lato orientale dalla mole del Palazzo dei Pio, castello medievale nominato sin dal mille, che raggiunse il suo splendore fra Quattro e Cinquecento quando il principe umanista Alberto III Pio lo trasformò in una delle dimore di corte più sontuose del Rinascimento padano: la facciata, ristrutturata sui modelli romani da Baldassarre Peruzzi, allievo di Raffaello, è definita dal suggestivo susseguirsi di torrioni e rocche. Di fronte al Palazzo dei Pio si sviluppano le 52 arcate del Portico Lungo, di origine tardomedievale, a cui si aggiunge la mole del Portico del Grano, risalente al XVI secolo e sede della Gabella dei Grani. I due lati maggiori della piazza conducono prospetticamente alla solenne barocca facciata del Duomo dedicato all’Assunta. bassa pianura 44 47 Oasi La Francesa bassa pianura bassa pianura 46 L’Oasi naturalistica Valdisole getali. In particolare l’avifauna trova qui il suo rifugio privilegiato e, grazie al capanno di osservazione nascosto nel verde, è possibile studiarne la vita e i movimenti. Tra le attività che l’Oasi propone vi è anche il Percorso Sensoriale: l’annusare i fiori o le foglie, toccare cortecce, erbe e terra ed altri elementi naturali, percepire gli aromi di frutti selvatici e le essenze di erbe spontanee, concentrarsi sul canto degli uccelli, osservare e contemplare forme e colori dell’ambiente naturale, interpretare i suoni e percepire emozioni altrimenti non sperimentabili. I 20 ettari compresi nel territorio dell’Oasi costituiscono un notevole patrimonio di biodiversità: l’ambiente è costituito da boschi, siepi e diverse zone umide che ospitano una ricca varietà di animali e ve- INFO Modena > Carpi > Fossoli Associazione Panda Carpi www.oasilafrancesa.org [email protected] Comune di Concordia sulla Secchia Gli antichi mulini natanti di Concordia A Concordia la bella Passeggiata dei Mulini corre lungo l’argine del fiume nel tratto tra Ponte sulla Secchia e la scalinata di Largo La Couronne. Intorno alla metà del XVI secolo questo tratto di fiume era caratterizzato da ben undici mulini natanti, costruiti per volere dei Pico signori di Mirandola che ricavavano così guadagni significativi dall’attività molitoria. Questi opifici erano tipici dei grandi fiumi (come ne Il mulino del Po, il celebre romanzo di Riccardo Bacchelli) ed erano caratterizzati da grosse zattere dal fondo piatto che, ancorate controcorrente, sfruttavano la forza dell’acqua per il funzionamento di macine o di altri meccanismi produttivi. Le strutture dei mulini erano solitamente in legno di rovere, essenza che ben sopporta l’umidità e periodicamente venivano impermeabilizzate con il catrame: ogni mulino poteva essere formato anche da più zattere. Il regime solitamente torrentizio del fiume Secchia richiese anche la costruzione di chiuse lungo il suo corso per poter sfruttare meglio il flusso dell’acqua: questo generava discordia tra i proprietari dei mulini e gli agricoltori e barcaioli che usavano le acque per irrigare e navigare e che vedevano calare la portata Il paesaggio agricolo nei dintorni di Concordia è arricchito dalla presenza di un’area naturalistica di 25 ettari dove la mano dell’Uomo ha aiutato la Natura a ripristinare il suo equilibrio. L’Oasi Valdisole nasce dal recupero di alcuni terreni del fiume, deviato a favore dell’attività molitoria. Lungo la Passeggiata dei Mulini è possibile saperne di più grazie ai pannelli che illustrano questo interessante aspetto della vita di un tempo, mentre presso la sede del Municipio si può osservare un modello in scala del Mulino ancorato nell’antico Porto di Concordia. sede di attività estrattive, le cui conche sono state naturalmente colmate dalle acque delle falde sottostanti: laghi, canaloni, stagni e zone acquitrinose costituiscono un angolo di natura protetta in cui nidificano diverse specie protette di uccelli, come la rara moretta tabaccata, l’anatra in via di estinzione che ha trovato nell’oasi il suo habitat ideale. Gli ambienti umidi erano tipici di questo territorio già prima della conversione all’attività estrattiva: nella zona infatti si trovavano diversi macereti per la canapa, sorta di grandi vasche scavate nel terreno dove i fusti di canapa venivano posti a macerare in acqua per poterli poi separare facilmente dalla corteccia. La coltivazione della canapa era molto diffusa nel territorio emiliano prima dell’avvento delle fibre sintetiche e la fibra che si otteneva dalla lavorazione del fusto era resistente e versatile. Meno pregiata di lino e cotone per via della sua ruvidezza, la canapa veniva usata per fabbricare tele, corde, spaghi, sacchi e carta. INFO INFO Modena > Concordia Modena > Concordia [email protected] Comune di Concordia, Ufficio Ambiente tel. 0535.412945 49 Comune di Nonantola La via Romea Nonantolana Intorno all’VIII secolo l’Italia settentrionale era divisa in territori controllati dai Bizantini e possedimenti longobardi: in un’epoca di continue battaglie che rendevano pericolose e impraticabili le grandi vie di comunicazione erano necessari collegamenti più sicuri e lontani dagli avamposti bizantini. La via Romea Nonantolana venne tracciata da Anselmo, cognato del Re longobardo Astolfo e per secoli ebbe grande importanza religiosa e strategica. La via collegava l’Abbazia di Nonantola agli altri monasteri benedettini sull’Appennino, fondati dallo stesso Anselmo, ma anche i territori al confine con il dominio bizantino con i ducati longobardi di Spoleto e di Benevento. Questa strada per secoli fu percorsa da milizie, corti reali, viandanti e pellegrini che scendevano alla volta di Roma: oggi è stato ripristinato un sentiero di 115 km che ne ripercorre le tracce. L’Abbazia di San Silvestro L’Abbazia benedettina di Nonantola è un esempio di romanico unico per la sua bellezza e solennità. Venne fondata nel 752 dall’Abate Anselmo per volere del re longobardo Astolfo e ricostruita nel XI secolo dopo un terremoto. La sua mole in laterizio è compatta, imponente e severa, arricchita da importanti elementi decorativi come il portale con le formelle scolpite, attribuibili a seguaci di Wiligelmo o allo stesso maestro, così come i leoni che sorreggono il protiro. Tra gli elementi decorativi dell’interno è di particolare suggestione la cripta: custodisce le reliquie dell’Abate Anselmo tra le sessantaquattro colonnine ornate di antichi capitelli che creano un delicato gioco di luci. L’Abbazia ospitava anche un monastero benedettino e soprattutto intorno all’anno mille era un centro di prestigio internazionale: amministrava infatti vasti possedimenti terrieri nell’Italia settentrionale e centrale. Nel Museo e nell’Archivio abbaziale sono conservate importanti testimonianze storiche legate alla storia dell’Abbazia; oltre ai preziosi dipinti di scuola emiliana come un San Carlo Borromeo di Ludovico Carracci, agli arredi liturgici e ai reliquiari che costitu- I N F O La via Romea Nonantolana, mappa in scala 1:50000, Provincia di Modena L’Oasi del Torrazzuolo e la Partecipanza agraria iscono il Tesoro dell’Abbazia, si trovano oltre seimila pergamene di alto pregio. I diplomi più noti sono di Carlo Magno e di Federico Barbarossa, oltre a quelli di gran parte degli imperatori e dei papi, insieme alle chartae di Matilde di Canossa e dei suoi antenati. E proprio qui è conservata la charta di Gottescalco con cui nel 1058, a fronte della costruzione di alcune opere difensive, l’abate Gottescalco sanciva la concessione perpetua di terreni e privilegi al popolo nonantolano, secondo una precisa regolamentazione. Questo documento fu alla base di quella particolare forma di amministrazione collettiva dei terreni che per secoli rimase immutata, arrivando fino al giorno d’oggi con il nome di Partecipanza Agraria. La Partecipanza è un’antica e particolare forma di proprietà collettiva di terreni agricoli: ricca di implicazioni storiche e sociali, è basata su una forma di solidarietà che lega determinati gruppi sociali ad un preciso territorio, basandosi sullo spirito e sulla volontà di conservare la propria cultura e la propria identità. Seguendo regole quasi immutate nel tempo, il patrimonio fondiario collettivo viene a tutt’oggi periodicamente ripartito tra gli aventi diritto (i discendenti delle antiche famiglie legate agli stessi territori), secondo antiche regole. All’interno del territorio della Partecipanza si trova l’area di riequilibrio ecologico del Torrazzuolo, circa 70 ettari che comprendono una zona umida, rimboschimenti e aree prative. Nella zona umida vivono numerose specie di uccelli acquatici fra cui germani reali, aironi rossi, cinerini, svassi, il martin pescatore e tanti altri. La restante zona boschiva è stata ottenuta reimpiantando essenze autoctone nell’area un tempo occupata dallo storico Bosco della Partecipanza: le farnie, gli aceri, i frassini, i pioppi e le altre piante che sono state messe a dimora a partire dal 1985 hanno creato la più estesa area boscata di tutta la pianura modenese. INFO Modena > Nonantola L’Abbazia è visitabile dalle 7 alle 21 INFO Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano di Arte sacra martedì-sabato 9 - 12,30 15 - 18,30 domenica 15 - 18 Modena > Nonantola > loc. Ponte Sant’Anselmo www.abbazia-nonantola.net www.comune.nonantola.mo.it tel. 059.549025 Comune di Nonantola, Ufficio Ambiente tel. 059.549020 LIPU sezione di Modena, via Sghedoni 24, tel. 059.222161 www.comune.modena.it/associazioni/lipu bassa pianura bassa pianura 48 51 Comune di Novi Comune di San Possidonio Fer pcaria Il Coro delle Mondine Le mondariso erano le giovanissime donne impegnate nel lavoro stagionale di monda e trapianto del riso nelle piane dell’Oltrepo’. La stagione della monda durava 40 giorni: le giovani lasciavano le loro case e alloggiavano insieme in capannoni, sacrificandosi molto duramente per far fronte alle necessità delle famiglie che le attendevano a casa. Per otto ore al giorno le mondine lavoravano curve sotto al sole cocente, le gambe nell’acqua e le mani sporche di fango, in mezzo agli insetti. Per ingannare il dolore, la fatica e la nostalgia di casa le mondine cantavano: le risaie risuonavano dei canti delle lavoratrici, utili a dare il ritmo al lavoro ma soprattutto ad alleviare le pene di un lavoro così duro. Questi canti erano vere e proprie lezioni di vita attraverso cui si diffondeva tra le donne la consapevolezza della condizione femminile e dei problemi sociali dei lavoratori. Il lavoro delle mondariso durò fino agli anni ‘60 quando l’agricoltura subì un processo di industrializzazione e i diserbanti chimici sostituirono le mani delle donne, ma il patrimonio culturale dell’epopea delle risaie, importante esperienza umana e sociale, non è andato disperso. A metà degli anni settanta nasce il Coro delle Mondine di Novi: ne fanno parte un gruppo di amiche accomunate dal lavoro in risaia a cui si aggiungono figlie e nipoti. In trent’anni il coro ha tenuto concerti in tutto il mondo, ha contribuito a progetti musicali dal rock alla musica elettronica, è stato protagonista di un documentario e ha cantato per il Presidente della Repubblica: ora con il sito internet “Mondine 2.0 - di madre in figlia” la storia delle mondine diventa un progetto multimediale e interattivo proiettato nel futuro. INFO www.mondinedinovi.it Testi, foto, storia e date delle tournée La pcaria era il momento della macellazione del maiale: ogni abitazione di campagna aveva il proprio chiuso, il vano della stalla dove il maiale veniva allevato e fatto ingrassare, dal momento che i suini erano in passato una risorsa imprescindibile nella vita rurale. La sostanziosa carne del maiale aiutava a superare gli inverni più rigidi fornendo l’energia necessaria nei lavori agricoli e prestandosi a molte e versatili preparazioni che ne consentivano anche la conservazione a lungo termine. La pcaria avveniva al freddo: dicembre o gennaio erano i mesi migliori per questo momento assai significativo nella vita e nell’economia contadina. Una vera e propria festa, la celebrazione di un rito profondamente sentito che coinvolgeva tutti gli abitanti della corte nella preparazione delle scorte di insaccati diversi da consumarsi durante tutto l’anno: salami, pancetta, coppa, cotechini e zamponi... I prosciutti erano ovviamente la parte più pregiata e non mancavano mai i calderoni di ciccioli fumanti, piccoli ritagli di carne messi a soffriggere nello strutto bollente poi strizzati accuratamente, messi “in torta” e consumati come saporiti bocconcini. Tradizione era anche che le rezdore, le donne di casa, preparassero un saporitissimo ragù con i “ritagli” della carne fresca con cui condire un bel piatto di pasta celebrando con i familiari il giorno di lavoro e festa. Siepi e antiche piantate Il sistema di siepi Coccapana, Canalazzo e Resega è un’area protetta dove l’agricoltura di tipo non invasivo ha permesso lo sviluppo di un ecosistema tipico dell’ambiente padano del XVI-XVII secolo. Queste siepi spontanee si estendono per oltre 6 km e sono ciò che rimane del bosco che fino al 1500 circa si estendeva tra Novi e Rolo: sono importanti perché ospitano specie vegetali sempre più rare nella zona modenese, come rosa canina, sambuco, pioppo nero e salice bianco. Anche la fauna è ricca e comprende diversi uccelli tra cui aironi e sparvieri oltre a piccoli mammiferi. Un’altra importante testimonianza del paesaggio agrario di pianura nei secoli XVI - XVII era la piantata: gli alberi di olmo, acero o pioppo venivano organizzati in filari e usati come supporti per la crescita della vite. I vantaggi di questo “matrimonio vegetale” erano diversi: oltre al vantaggio di sviluppare contemporaneamente colture diverse, la piantata fungeva da Piccola e buona: la mela campanina regolatore di umidità del terreno e garantiva alla vite le migliori condizioni di crescita oltre a fornire fogliame verde come nutrimento al bestiame. Si dice che sia per colpa di un parassita dell’olmo se la piantata non è più diffusa, ma in realtà venne sostituita dai moderni vigneti con sostegni a palo per agevolare l’uso di tecniche meccaniche di lavorazione. INFO Modena > Carpi > Novi di Modena Biciguida n. 3 Provincia di Modena, itinerario numero 30, Le campagne intorno a Novi C’era una volta, nelle terre basse modenesi e mantovane, una piccola mela dalla buccia sottile e verde, il cui colore virava al rosso se esposta alla luce del sole. Questa piccola mela dalla polpa aromatica e profumata veniva raccolta tra settembre e ottobre: era considerata la mela dell’inverno perché non temeva il clima rigido e poteva sopportare una lunghissima conservazione senza alterarsi. Anzi, il freddo degli inverni tipici della Bassa le conferiva ulteriore aroma ed un sapore inconfondibile. Tuttavia nel dopoguerra la coltivazione di questo piccolo e delizioso frutto venne quasi del tutto abbandonata: il mercato richiedeva mele più dolci, più grandi e belle, insomma più vantaggiose dal punto di vista economico. Oggi si stanno riscoprendo le tante virtù che questo antico frutto racchiude: le proprietà antiossidanti sono quattro volte superiori rispetto alle altre mele e la coltivazione richiede un limitato uso di fitofarmaci, per via della sua elevata resistenza ai parassiti. La coltura della “campanina” sta dunque riconquistando il suo meritato spazio nelle campagne della Bassa. I N F O www.melacampanina.com bassa pianura bassa pianura 50 53 L’ecosistema delle ex cave L’area delle ex Fornaci di Budrighello era in passato sede di attività estrattiva di materiali per l’edilizia, in virtù dello spesso strato di argilla depositata dalle acque del Fiume Secchia nel corso del tempo. L’attività era stagionale. In primavera e in estate venivano prodotti mattoni di prima qualità oltre a coppi e piastrelle per pavimenti: il lavoro era duro e faticoso, svolto principalmente a mano. Nel 1974 la fornace ha terminato la produzione e col tempo le cave si sono progressivamente riempite di acqua di falda dando vita a un ricco ecosistema in cui flora e fauna hanno preso il sopravvento, favorendo lo sviluppo di un ecosistema acquatico ricco e ben equilibrato. Nell’area è stata istituita una zona di recupero ecologico di quasi 9 ettari, composta da tre laghi, un ampio parco di specie autoctone e 6 km di sentieri: passeggiando o pedalando tra i canneti e i robusti rami dei salici, dei pioppi e degli olmi è facile osservare germani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, garzette, aironi cenerini, svassi, testuggini palustri, cannareccioni… tutti alla ricerca di un rifugio tranquillo. Un’oasi di riposo nel verde non solo per la fauna che la abita, ma per tutti gli amanti della natura. INFO Modena > Cavezzo > San Possidonio > loc. Forcello Comune di San Possidonio tel. 0535.417915 [email protected] Comune di San Prospero sulla Secchia Al contadino non far sapere... Le ville storiche di San Prospero La bicicletta è il mezzo ideale per andare alla scoperta delle più belle e caratteristiche costruzioni antiche della pianura modenese, riscoprendo il loro rapporto con l’ambiente e le importanti testimonianze dei secoli passati. Nella campagna tra San Prospero, San Pietro in Elda e Staggia sono ben rappresentate le diverse tipologie edilizie che nel corso dei tempo hanno caratterizzato questi insediamenti. La tradizionale villa di campagna era la dimora lontana dal paese o dalla città che soddisfaceva anche le esigenze dell’attività agricola, come il particolare edificio cinquecentesco dei Torrioni. I “casini delle delizie” erano invece dimore signorili dedicate soprattutto allo svago, dove si Comune di Soliera Rocca Campori Il territorio di San Prospero con le sue frazioni è il cuore della zona di produzione della pera di Modena: proprio qui infatti questa coltivazione ha trovato un adattamento particolarmente favorevole in termini di caratteristiche climatiche e pedologiche, tale da consentire l’ottenimento di un prodotto dalle caratteristiche inimitabili. L’adattamento favorevole delle cultivar all’ambiente si traduce nelle caratteristiche organolettiche uniche di questi frutti, protetti ora da un disciplinare di produzio- ne. Queste caratteristiche sono date da terreni di medio impasto non eccessivamente sciolti, dalle produzioni quantitativamente non elevate, dalle escursioni termiche già significative alla terza decade del mese di agosto; è il territorio che esalta le caratteristiche del frutto. Abate Fetèl, Kaiser, Conference, William, Decana del Comizio, Santa Maria: l’abbinamento perfetto è sempre e comunque il formaggio Parmigiano-Reggiano. E’ la struttura architettonica che maggiormente caratterizza il tessuto urbano di Soliera. La sua costruzione risale agli Estensi che la fecero erigere intorno al XII secolo a scopo difensivo. Successivi rimaneggiamenti ne hanno alterato l’aspetto originario, che resta imponente e maestoso: dell’edificio originario rimangono due torrioni quattrocenteschi e gli stemmi della famiglia Campori sul voltone d’ingresso. Nei secoli la rocca fu trasformata da disadorna fortezza in lussuosa dimora signorile, ampliata e ulteriormente fortificata nel XIV e XV secolo dai vari signori che la abitarono; la vicinanza a sud con Modena e a nord- tenevano feste, banchetti e battute di caccia: si affermarono nel Modenese soprattutto dal ‘500. Esempi architettonici sono il Casino Barbieri e il settecentesco Casino Zanfrognini. La casa a corte aveva invece funzione di grande azienda agricola e comprendeva più abitazioni e diversi rustici, come stalle, fienili, granai, porcilaie, forni, cantine, ripostigli vari. Questi edifici potevano essere uniti (corte chiusa) o staccati (corte aperta). Tra i più antichi esemplari di corte chiusa è la Corte Bocchi di Staggia (prima metà del ‘400); altri interessanti complessi sono la settecentesca Corte Verdeta e l’ottocentesca Corte Tusini. La torre a colombaia caratterizzava complessi a più piani di forma slanciata, nella cui parte sommitale era presente l’alloggio per i colombi, allevati a scopo alimentare ma anche ammaestrati per portare messaggi. La torre meglio conservata appartiene alla Casa Tusini di via Olmo, mentre la più antica, trecentesca è quella annessa al Casino Torre. INFO Modena > San Prospero > San Pietro in Elda Percorso ciclabile “Le ville di San Prospero”, opuscolo e mappa, Comune di San Prospero, tel. 059.809711 www.comune.sanprospero.mo.it bassa pianura bassa pianura 52 bassa pianura 54 ovest con Carpi ne fecero un obiettivo desiderabile tanto dagli Este quanto dai Pio, signori della vicina Carpi: a lungo venne contesa dalle due casate. Nel 1635 Soliera fu eretta a marchesato e concessa a Pietro Campori, esponente di una nobile famiglia originaria della Garfagnana; da allora la rocca divenne residenza dei marchesi Campori. Oggi la Rocca è sede comunale e ospita la Biblioteca Campori di Soliera. INFO Modena > Soliera www.comune.soliera.mo.it Soliera in bici Gli scenari della pianura offrono la possibilità di muoversi lungo la rete viaria minore e fuori dalle arterie del grande traffico, godendo degli scorci tipici delle campagne coltivate, un vero mosaico di campi e frutteti. Alcuni percorsi poi sono attrezzati e riservati alla circolazione ciclopedonale, come il tratto del Percorso Natura del Fiume Secchia (continuazione del percorso che arriva da Sassuolo attraverso la pianura) che segue su fondo bianco l’argine del fiume ad est della cittadina. Nei dintorni è possibile pedalare seguendo anche altri itinerari segnalati che si snodano nel territorio di Soliera: il percorso Lama, nella zona nord-ovest del territorio, dalla frazione di Limidi fino all’impianto di sollevamento “Pratazzola”. L’itinerario ha due possibili varianti: breve di circa 10 Km e lunga di circa 19 Km ed utilizza principalmente strade di campagna e tratti di strade sterrate (es. vie Nasi Interno, Viazza, Papotti). Il percorso Secchia invece corre nella zona est del territorio, fino al confine con Modena a sud (via Morello Confine e Passo dell’Uccellino) e nei pressi del confine con Carpi a nord (via Grillenzona e via Foschiera). Anche questo itinerario ha due versioni: 11 Km e 16 Km, con la possibilità di utilizzare la pista sull’argine in alternativa alle strade (via Serrasina e via Canale) a ridosso del fiume Secchia. INFO Modena > Soliera Modena in bici, biciguida n. 3 edita dalla Provincia di Modena 57 eventi & appuntamenti I ristoranti di Modena a Tavola sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni... Campogalliano Primavera Concordia, 25 aprile, Concordia in fiore: Festa dei Fiori e della Libertà Nonantola, fine aprile, Nonantola Film Festival Carpi, maggio, Carpi Balsamica, Festival Internazionale delle Abilità Differenti, Festa del Patrono Soliera, metà maggio, Popolarissima della Balorda Novi, 13 giugno, Sagra patronale di S. Antonio Estate Soliera, giugno, Artivive Festival Novi, II domenica di luglio, Fiera di Luglio Campogalliano, ultima domenica di luglio, Fiera di Luglio San Possidonio, ultima settimana d’agosto, Fiera d’Agosto e Sagra del Crocifisso Autunno Carpi, fine settembre, FestivalFilosofia Campogalliano, settembre/ottobre, I Giorni della Bilancia Concordia, fine settembre, Raduno nazionale degli artisti di strada Nonantola, fine settembre, Sòghi, saba e savòr Carpi, ottobre, Maratona d’Italia Novi, II domenica di ottobre, Fera d’Utober Soliera, metà ottobre, Il Profumo del Mosto Cotto Carpi, ottobre, Tipici e Festival del Racconto San Prospero, fine novembre, Viva San Prospero: la festa dei sapori caratteristici Nonantola, metà novembre, Profumo di Cioccolato Inverno Carpi, dicembre, Natale a Carpi San Possidonio, dicembre, Presepe Vivente informazioni & accoglienza IAT “Terre d’Argine” dell’Unione dei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena, Soliera Via Berengario 2, Carpi tel. 059.649255, [email protected] Concordia sulla Secchia: Piazza Repubblica 19, tel. 0535 412911, [email protected] San Possidonio: Piazza Andreoli 1, tel. 0535.417911, comune.sanpossidonio.mo.it San Prospero sulla Secchia: Via Pace 2, tel. 059.711, [email protected] Nonantola: Ufficio Turistico, Via Marconi 11, tel. 059.896 555, [email protected] LAGHI di Campogalliano - chiuso stagione invernale lunedì martedì mercoledì, estiva: mercoledì Via Albone 27, Campogalliano tel. 059.526988 [email protected] Carpi L’INCONTRO - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno Via delle Magliaie 2/4, Carpi, tel. 059.693136 www.lincontroristorante.it [email protected] Finale Emilia OSTERIA LA FEFA - chiuso martedì Via Trento Trieste 9/c, Finale Emilia, tel. 0535.780202 www.osterialafefa.it [email protected] Nonantola GREEN VILLAGE - chiuso domenica sera e lunedì Via Maestra 4, Bagazzano (Nonantola), tel. 059.549388 www.greenvillagerist.it [email protected] Trattoria del CAMPAZZO - chiuso martedì Via Farini 82, Campazzo (Nonantola), tel. 059.547552 www.trattoriadelcampazzo.it [email protected] Soliera OSTERIA BOHEMIA - chiuso domenica e lunedì sera Via Canale 497, Sozzigalli di Soliera, tel. 059.563041 www.osteriabohemia.it [email protected] bassa pianura bassa pianura 56 BP - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - BP Il caseificio è nato negli anni ‘80; ha subito una ristrutturazione con le normative CE nel 2000, dove è stato aggiunto il nuovo magazzino da 5000 forme con copertura in legno e il salatoio ad immersione completamente in acciaio. Via per Novi, 46 - San Giovanni 41033 Concordia sulla Secchia (Mo) tel. e fax 0535.40321 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso domenica e lunedì mattina in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano carni suine e bovine dei nostri allevamenti, salumi nostrani, selezioni di prodotti tipici [email protected] Azienda Agricola Serafini Giovanni e Duilio Via Pioppi, 26 - Campazzo 41015 Nonantola (Mo) tel. e fax 059.549372 aperto tutti i giorni 8 - 12 13.30 - 19 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano formaggi vari, ricotta, vino, aceto balsamico, farina, pasta, confetture, salumi altri punti vendita Via 2 Giugno, 7/A - 41015 Nonantola (Mo) al martedì mattina presso il mercato di Crevalcore (Bo) 1019 44° 53’ 8,9’’ N 10° 59’ 26,3’’ E 10° 57’ 51,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 3 2.150 10 2003 1019 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale La Cappelletta Via Matteotti, 80 - 41039 San Possidonio (Mo) tel. e fax 0535.39084 aperto solo sabato 8.30 - 12.30 16.30 - 19.30 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro Latteria di Campogalliano Via Reggio, 1 - 41011 Campogalliano (Mo) tel. e fax 059.526517 aperto tutti i giorni 16 - 20 chiuso festivi in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, pecorino, yogurt, fusi, panna cotta [email protected] coordinate geografiche 44° 53’ 8,9’’ N 10° 59’ 26,3’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 33 27.930 40 1929 [email protected] coordinate geografiche coordinate geografiche 44° 53’ 53,2’’ N 1217 1217 1017 Punto Latte 59 1 1.300 3 1979 1358 1358 1017 58 Nasce come “Caseificio di via Reggio”. Nel 1972 viene operata una radicale trasformazione con l’abbandono della vecchia struttura su via S. Martino e la costruzione di gran parte degli edifici più all’interno. Si sono poi susseguiti una serie di ammodernamenti che hanno aumentato la capacità produttiva dalle 10 caldaie del 1972 alle 45 di oggi che danno la possibilità di lavorare fino a 50 T di latte al giorno. coordinate geografiche 44° 41’ 52’’ N 10° 49’ 7’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 30 25.000 41 1967 BP - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - BP Caseificio a gestione famigliare ormai da 15 anni; lavora prevalentemente latte di sua produzione. Caseificio Verdeta Oratorio San Giorgio Via Verdeta, 14 - 41030 San Prospero (Mo) tel. 059.908006 fax 059.908032 Via delle Nazioni Unite, 16 int. 1 - 41012 Carpi (Mo) tel. 059.664029 fax 059.668133 aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso domenica e festivi in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano ricotta, burro, salumi, riso, miele, vino aperto lunedì - sabato 7.30 - 19.30 domenica 8 - 13 chiuso domenica pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano mezzano, ricotta, caciotta, golosetto, yogurt, panna cotta, mascarpone, tosone, burro, pasta fresca, salumi vari altri punti vendita Galleria Alimentare Porta Modena Piazzale Ramazzini, 50 - 41012 Carpi (Mo) lunedì 7 - 13 martedì - sabato 7 - 13 16.30 - 19.30 [email protected] 2577 44° 45’ 55’’ N 1 1.200 6 1940 2577 Il caseificio e’ stato costituito nel 1965 e ristrutturato nel 2000. Nel 2004 è stato aperto il punto vendita presso il caseificio per la vendita al dettaglio. [email protected] www.caseificiosangiorgio.it coordinate geografiche 11° 2’ 47’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Il caseificio produce in Carpi dal 1933. Nel corso degli anni è diventato sempre più un punto di riferimento sul territorio, non solo per la produzione di Parmigiano-Reggiano, ma anche come soggetto interessato alla valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni. Elementi legati in modo indissolubile al nostro prodotto. effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 46’ 52’’ N 2608 2608 2515 Società agricola 10° 50’ 54’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Caseificio Sociale Morello di Mezzo San Paolo Via per Vallalta, 2 - 41033 Concordia sulla Secchia (Mo) tel. 0535.40534 fax 0535.412245 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30 chiuso domenica pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano ricotta, tosello, caciotta, panna cotta, varie Via Morello di Mezzo, 679 - 41019 Soliera (Mo) tel. e fax 059.567591 aperto i giorni feriali 8 - 13 15 - 19.30 8 5.000 9 1933 2666 Il caseificio nasce nel 1973 ed attualmente è l’unico rimasto nel territorio comunale di Soliera i giorni festivi 9 - 11 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta [email protected] [email protected] coordinate geografiche 44° 55’ 31,2’’ N 10° 59’ 56,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 14 11.000 18 2001 61 2666 2515 60 effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 43’ 15,1’’ N 10° 55’ 57,4’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 3 5.000 10 1973 2864 62 63 caseifici vendita al pubblico - BP 2864 Il caseificio è stato fondato nel 1952. Negli ultimi anni ha avuto un forte sviluppo arrivando a lavorare 271.000 q di latte. Caseificio Razionale Novese Via Provinciale Mantova, 73 - 41016 Novi di Modena (Mo) tel. 059.670094 fax 059.6788154 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, yogurt, mozzarelle, caciotte, pecorini, caprini, aceto balsamico, lambrusco, miele, [email protected] coordinate geografiche 44° 54’ 36’’ N 10° 54’ 39’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 51 50.600 64 1953 tra la via Emilia e le colline le arti, i sapori e l’ingegno in una terra generosa da sempre Piazza della Pomposa, Modena “Sono molto legato al Parmigiano-Reggiano, non solo perché è un prodotto della mia terra... mio nonno aveva la stalla, era Presidente di un caseificio che faceva Parmigiano-Reggiano a Piumazzo. Ricordo ancora che con mio fratello Fabrizio portavamo il latte al caseificio con un carretto costruito da mio padre e trainato da un magnifico cane lupo che tutti i bambini del vicinato ci invidiavano” (da una dichiarazione durante la 32° Festa dei Caseifici modenesi del 24 giugno 2003) Alta Pianura Castelfranco Emilia Castelnuovo Rangone Castelvetro Formigine Maranello Modena Sassuolo Spilamberto Vignola Valerio Massimo Manfredi Castelfranco Emilia Archeologo e scrittore. Ha insegnato in diverse Università in Italia e all’estero, quali la Bocconi di Milano e la Sorbona di Parigi. Attualmente insegna Storia del territorio e della città antica alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna presso Ravenna. Ha pubblicato molti articoli, saggi e romanzi storici tradotti in tutto il mondo, è autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Conduttore di trasmissioni televisive, da alcuni suoi libri sono stati tratti film per il cinema e la televisione. Coltellino d’Oro 2003 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano alta pianura 67 alta pianura 66 O Indice Alta Pianura eP AN AR Castelfranco Emilia Fiu m 1240 1 La chiesa di S. Maria Assunta p.68 2 Villa Sorra p.69 3 Le casse di espansione del Panaro p.69 Modena 13 2 1012 Castelnuovo Rangone 4 La Terramara di Montale 5 I parchi di Castelnuovo Rangone 2924 Castelfranco Emilia 1321 2894 ECCHIA 2847 Fiume S 8 9 14 Fiorano 15 5 11 3 Aut o 2973 2552 12 stra Castelnuovo Rangone Spilamberto 2944 1176 Maranello 10 16 1117 Montale 2585 1 4 1120 Sassuolo 2750 2629 Formigine 17 Castelvetro 1383 18 2959 19 Marano sul Panaro da A1 Castelvetro di Modena 6 Il borgo medievale 7 Nelle terre del Grasparossa Rosso e frizzante Vignola Savignano sul Panaro p.71 p.72 p.72 Formigine 8 Il castello 9 Villa Gandini e il parco Le ville 7 6 1306 p.70 p.70 p.73 p.73 p.74 Maranello 10 Il mito delle Rosse 11 Il torrente Tiepido 12 Villa Rangoni Machiavelli p.74 p.75 p.75 I caseifici con vendita al pubblico 1001 Bianca Modenese p.84 1012 Soc. Agr. Montorsi p.84 1117 Ind. Casearia Pelloni p.85 1120 Az. Agr. Moscattini p.85 1176 S. Eusebio - Fava Santino e Figli p.86 1240 Cas. Soc. 4 Madonne p.86 1306 Cas. Soc. San Pietro p.87 1321 Soc. Agr. Coop. Nuova Martignana p.87 1383 San Silvestro p.88 2552 Coop. Cas. Valtiepido p.88 2585 San Bartolomeo p.89 2629 San Michele p.89 2750 Cas. Soc. Nuova Superchia p.90 2847 Az. Agr. Benedetti p.90 2894 IPSA Lazzaro Spallanzani p.91 2924Hombre p.91 2944 Soc. Agr. Ca’ Denina p.92 2959 San Lucio p.92 2973 Coop. Cas. Castelnovese p.93 Eventi & Appuntamenti p.82 Ristoranti di “Modena a Tavola” p.83 Modena 13 Lo scrigno del centro storico p.76 Sassuolo 14 Il Palazzo Ducale 15 Le Terme di Salvarola 16 Le Salse di Nirano p.78 p.78 p.79 Spilamberto LEGENDA Terre del Balsamico 17 Natura lungo il Panaro p.79 p.80 arte - cultura natura - ambiente - attività curiosità i ristoranti di “Modena a Tavola” Vignola 18 La Rocca 19 Magie della fioritura p.81 p.81 69 Tra la via Emilia e le colline Villa Sorra Le arti, i sapori e l’ingegno in una terra generosa da sempre Alta pianura Castelfranco Emilia Castelnuovo Rangone Castelvetro Formigine Maranello Modena Sassuolo Spilamberto Vignola E’ la pianura che sale dolcemente dalla via Emilia verso le prime colline a raccontare una storia affascinante in cui si intrecciano le sfumature diverse che rendono unica questa terra. La storia delle tracce romaniche millenarie e delle nobili corti degli Este, dei Pico e dei Pio, le cui eredità artistiche testimoniano autentica grandezza. La storia dei fiumi che solcano la pianura, custodi da sempre di ecosistemi preziosi. Ma anche la storia del talento creativo di gente appassionata, di tradizioni antiche che danno vita ad eccellenze gastronomiche uniche. Un viaggio tra arte, sapori, cultura e natura nell’alta pianura modenese. Comune di Castelfranco Emilia La Chiesa di Santa Maria Assunta E’ la chiesa più antica di Castelfranco, edificata verso il XIII secolo e ristrutturata nel corso dei secoli. L’edificio, che nel 1704 presentava un’unica navata, ha subito negli anni numerosi lavori di ampliamento che hanno portato, alla fine dell’Ottocento, alla costruzione di tre navate e all’eliminazione di un portico verso la via Emilia. Sull’altare maggiore si trova la meravigliosa Assunta, dipinta nel 1627 dal celebre Guido Reni. Il dipinto è famoso ed emblematico dell’arte di Guido Reni: la rappresentazione dell’Assunta richiama una sacralità ispirata e ancestrale e la sua bellezza è tale per cui nel 1797 Napoleone cercò di portarla in Francia. I Castelfranchesi, consapevoli di ciò, sostituirono l’originale con una copia evitando così il furto del prezioso quadro. Le statue ai lati dell’altare maggiore raffiguranti Abramo e Davide sono opera del bolognese Filippo Scandellari, attivo nel Settecento. Tra i capolavori custoditi nella chiesa si trovano dipinti di maestri bolognesi come Santa Barbara di Giuseppe Varotti, l’Angelo Custode di Francesco Gessi, allievo di Reni e la Madonna e i Santi di Prospero Fontana. INFO Modena > Castelfranco via Crespellani 7, Castelfranco Emilia “Ecclesia, i beni ecclesiastici del territorio di Castelfranco Emilia”, Guida alle chiese del territorio cie vegetali di grande interesse, venne progettato in maniera scenografica con finti ruderi, raffinati giochi d’acqua e altri elementi particolari che ben esprimevano il gusto della nobiltà dell’epoca per l’atmosfera romantica secondo la moda del giardino “all’inglese”: grotte artificiali, una finta capanna di pescatore e persino la povera stanza di un romito che all’interno cela una raffinata sala da tè. Il parco invece offre ampi prati ed eleganti filari di pioppi che incorniciano armoniosamente la villa: ancora oggi come nel ‘700 questi spazi verdi sono perfetti per riposarsi o fare attività nel verde, quello che qualche secolo fa chiamavano “necessario commodo di villeggiare”. Da non dimenticare le visite guidate alla scoperta dei segreti di questo posto magico e il ricco programma di iniziative domenicali che nella bella stagione anima il parco della villa. Un percorso ciclopedonale collega Castelfranco a Villa Sorra passando per Panzano. INFO La tenuta di Villa Sorra si estende per oltre 40 ettari e comprende il parco, il giardino storico e la villa settecentesca, esempio significativo di barocchetto emiliano. Il giardino, ristrutturato nella prima metà dell’Ottocento, è uno dei più bei giardini “romantici” del territorio emiliano. Il giardino, oltre a ospitare spe- Modena > Gaggio in Piano www.villasorra.it Comune di Castelfranco Emilia tel. 059.959216 Visite guidate del giardino storico: punto di ritrovo davanti al cancello marzo, aprile e maggio: ore15,30 e 17 giugno e settembre: ore 16 e 17,30 - luglio e agosto: ore 18 Le casse di espansione del Panaro Da sempre i fiumi hanno costituito la fortuna e la rovina degli abitanti di pianura. Garanti della fertilità delle terre, con le loro piene hanno segnato momenti di miseria e sventura, fino a che l’uomo ha imparato a domare e contenere la forza distruttrice delle acque con la realizzazione di importanti opere idrauliche: le casse di espansione fluviale. Queste strutture sono edificate a lato degli alvei dei fiumi con lo scopo di far defluire le acque di piena, che vengono così immagazzinate temporaneamente ed in parte reimmesse in quantità controllata nei tratti arginati del fiume. Le casse di espansione del Panaro possono contenere un volume d´acqua di circa 1.200.000 metri cubi e svolgono anche l’importante funzione di riserva irrigua per le aziende agricole circostanti oltre a costituire l’habitat idoneo di numerose specie animali. I N F O Modena > Castelfranco E. > loc. Sant’Anna Rete dei Centri di Educazione Ambientale - Provincia di Modena tel. 059.209427 - [email protected] alta pianura 68 71 Comune di Castelnuovo Rangone La Terramara di Montale Durante l’età del bronzo, ai tempi in cui Akhenaton e Tutankamon regnavano in Egitto e le navi micenee solcavano il Mediterraneo, l’Europa era abitata da comunità che pur non conoscendo la scrittura avevano sviluppato un evoluto sistema socioeconomico: tra queste, la civiltà delle terramare che si affermò circa 3500 anni fa nella pianura padana. Il Parco archeologico di Montale è uno dei pochi “musei archeologici open air” d’Italia dove scoprire toccando con mano la vita delle popolazioni che abitavano qui 3500 anni fa. Questo è possibile grazie all’archeologia sperimentale, ovvero la ricostruzione a grandezza naturale di una parte del villaggio. Si possono osservare il fossato, il terrapieno sormontato dalla palizzata, la grande porta che permette di accedere allo spazio abitativo occupato dalle case e dagli impianti produttivi legati alle attività artigianali che caratterizzavano il popolo delle terramare. E ancora, all’interno delle abitazioni arredi, suppellettili, telai, utensili, armi, capi di abbigliamento fedelmente ricostruiti. Pannelli illustrati guidano il visitatore in un percorso che racconta la storia del sito sin dal primo impianto. L’area archeologica è coperta e protetta da una struttura che ricrea il profilo dell’originaria collinetta: al suo interno i calchi della stratigrafia e di uno strato particolarmente ricco di resti dei pali in legno che costituivano una delle abitazioni, offrendo la straordinaria opportunità di leggere nel terreno la storia plurisecolare del villaggio. INFO Modena > Montale Rangone Strada Statale 12 – Nuova Estense Montale Rangone (Mo) tel. 059.203 3101 - 059.532020 www.parcomontale.it I parchi di Castelnuovo e la geografia degli affetti I parchi pubblici di Castelnuovo Rangone sono molto originali e testimoniano un’attenzione particolare nei confronti della dimensione emotiva e affettiva degli spazi pubblici: visitandoli si raccoglie un invito a percorrere anche i propri spazi interiori. Inaugurato nel 1985 il Parco John Lennon è dedicato alla figura del musicista e pacifista ex Beatles, figura capace di parlare a milioni di persone degli ideali della pace e del valore dell’immaginazione: il parco ospita anche una statua a grandezza naturale del famoso e amato musicista. Una parte del Parco Rio Gamberi invece è dedicata ai più piccoli. Nella Collina delle Fiabe ci sono Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Alice nel Paese delle Me- raviglie, Pulcinella che pesca nel lago e il Teatrino di Mangiafuoco: sono le decorazioni colorate realizzate dal grande scenografo genovese Emanuele Luzzati, che è anche cittadino onorario di Castelnuovo. Il Parco Giovane Holden è un invito alla lettura e all’amore per i libri: dedicato ad adolescenti e ragazzi è arredato con tavoli e panchine di legno e con la riproduzione ad altezza d’uomo della copertina, della prima e dell’ultima pagina del famosissimo romanzo di J.D. Salinger. E poi ancora il Parco Sandro Pertini con i fumetti del grande Paz, Bruno Munari, la pista ciclabile Jack Kerouac (tratto della ciclabile Modena-Vignola), le bacheche poetiche sparse per il paese con estratti di poesie, brani di canzoni, frammenti di libri... INFO Modena > Castelnuovo Rangone Comune di Castelnuovo Rangone tel. 059.534811 www.comune.castelnuovo-rangone.mo.it Comune di Castelvetro di Modena Il borgo medievale di Castelvetro Adagiato sulle prime colline modenesi in una cornice verde e suggestiva, il borgo di Castelvetro ha origini antiche e nel tempo ha mantenuto il suo carattere medievale. Nel borgo circondato dai resti delle possenti mura svettano torri e campanili, tra cui in piazza Roma la Torre delle Prigioni e la Torre dell’Orologio, le ultime testimonianze del castello che nel XIV secolo dominava la borgata. Sulla stessa piazza si affaccia anche il bel Palazzo Comunale di epoca settecentesca che venne restaurato agli inizi del ‘900 per armonizzarne la facciata con il resto dell’ambiente: la particolare pavimentazione di questo spazio è realizzata in cotto e al centro si trova una scacchiera “regolamentare” in marmo e sasso, utilizzata per i tornei di dama vivente. Nel ‘400 Castelvetro era feudo della famiglia Rangoni, alleati degli Este; ancora oggi a palazzo Rangoni si possono osservare le belle sale affrescate dai soffitti in legno e cornici con volute, fogliami, armi, fiori, mascheroni, uccelli e delfini; ovunque appare la conchiglia, emblema araldico dei Rangoni. In una di queste sale soggiornò il grande letterato Torquato Tasso: in fuga verso Mantova, giunse a Castelvetro come ospite dei Rangoni per poter preparare in serenità la propria difesa in seguito ad una falsa accusa di calunnia. Secondo la tradizione, il poeta compose proprio a Castelvetro un canto della Gerusalemme Liberata. INFO Modena > San Vito > Castelvetro www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it alta pianura alta pianura 70 73 Pedalando nelle Terre del Grasparossa alta pianura alta pianura 72 Comune di Formigine Il Castello di Formigine Il territorio di Castelvetro di Modena, a metà strada fra pianura e Appennino, è ricco di vigneti che caratterizzano la produzione del “Grasparossa”, il Lambrusco doc tipico del territorio. Gli amanti delle pedalate in bicicletta troveranno molti spunti per muoversi lungo le strade che attraversano le colline, circondati dai bellissimi panorami collinari. I sei itinerari del circuito Castelvetro Bike si snodano lungo i torrenti, sui crinali, immersi in un paesaggio ricco di costruzioni antiche e di edifici storici, di essenze vegetali tipiche delle zone collinari interrotte dai maestosi calanchi con macchie boscose e ginestre tipiche. Questi itinerari sono di diversa lunghezza e difficoltà e percorrono il territorio, dalla valle del Guerro fino ai borghi di Levizzano, Puianello e Solignano. Nella cornice suggestiva di questo paesaggio collinare ogni anno si svolge la Graspalonga, una gara ciclistica in mountain bike di 42 km per un dislivello complessivo di 1400 m che vede la zona intorno a Castelvetro animarsi di ciclisti colorati e tifosi con le loro urla di incitamento. INFO rattivo sul medioevo progettato dal noto centro di ricerca artistica milanese Studio Azzurro, ospita eventi culturali di vario genere, come mostre, convegni e concerti. INFO Modena > Formigine Castello di Formigine Piazza Calcagnini 1, Formigine tel. 059.416145 www.comune.formigine.mo.it Modena > San Vito > Castelvetro Mappe interattive dei sei percorsi ciclistici www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it tel. 059.758860 Comune di Castelvetro La Graspalonga: http://nuke.hillcup.com Rosso e frizzante Insieme al Lambrusco di Modena, al Lambrusco di Sorbara e al Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro rappresenta la tipicità dell’enologia modenese. E’ prodotto con vitigno Grasparossa, chiamato così perché in autunno oltre alle foglie si arrossano anche raspo e pedicelli del grappolo. Tra i lambruschi DOP, il Grasparossa ha corpo più pieno e intenso e si abbina perfettamente con primi piatti ben conditi e dal gusto deciso, come ad esempio i tradizionali maccheroni al pettine al ragù o tagliatelle coi funghi, oltre ai vari tipi di arrosti, bolliti e zampone: la piacevole acidità del lambrusco si accompagna bene ai piatti tipici modenesi molto sostanziosi, equilibrando piacevolmente il pasto. Il colore del Grasparossa è rosso rubino dai riflessi violacei mentre il profumo è intenso, fruttato, complesso; al gusto è sapido e fruttato con sfumature delicatamente amarognole. I N F O www.lambrusco.net Sito del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi E’ una struttura di origine medievale ricchissima di storia. Venne eretto nel 1201 dal Comune di Modena per presidiare il confine con le terre reggiane: le sue mura cingevano un piccolo centro abitato, un vero e proprio villaggio fortificato che venne abitato fino alla fine del XIV secolo. I Pio, già signori di Carpi trasformarono poi il castello in propria residenza e sotto il loro dominio la struttura assunse l’attuale fisionomia. Circondato da un perimetro quadrilatero di mura con torri angolari e da un fossato profondo almeno tre metri, era difeso nel suo accesso dalla torre più possente, il mastio, l’attuale torre dell’Orologio. Il castello passò poi nelle mani degli Estensi e successivamente ceduto al marchese Calcagnini, funzionario ducale. Oggetto di un imponente e accurato progetto di recupero archeologico e di restauro la Rocca è diventata un luogo per riscoprire e studiare le vicende locali dal medioevo ad oggi, depositario dell’identità storica dei cittadini formiginesi. Sede di un interessantissimo museo multimediale e inte- Villa Gandini e il suo parco all’inglese E’ nota anche come Villa della Resistenza o villa Aggazzotti, rispettivamente dal nome del parco in cui è inserita e dal nome della famiglia che l’ha posseduta nei decenni centrali del secolo scorso. La villa risale al Settecento ma fu ampliata e riqualificata attorno al 1840 in stile neoclassico dall’architetto Francesco Vandelli. Fu il conte Luigi Alberto Gandini, proprietario della villa e appassionato di botanica e giardinaggio, a definire l’attuale estensione del giardino storico negli anni Settanta dell’Ottocento. Le aiuole irregolari nei pressi della villa vennero realizzate secondo la moda del giardino all’inglese per armonizzare l’architettura con il parco circostante. Al secondo dopoguerra risalgono invece il laghetto sul lato est e il campo da tennis ora trasformato in pista da pattinaggio. Successivamente Daria Bertolani Marchetti, illustre botanica formiginese, sistemò una porzione del parco a “boschetti” secondo il gusto paesistico del giardino all’inglese. Il bel parco si estende per oltre 10 ettari e ospita essenze arboree di pregio come la pluricentenaria farnia, i maestosi faggi e due notevoli esemplari di ginkgo biloba. Attualmente la villa e gli edifici accessori ospitano la Biblioteca comunale, lo Spazio giovani e la Ludoteca. INFO Modena > Formigine Via S. Antonio 4 Formigine tel.39 059.416246 75 Il corridoio ecologico del Tiepido Le ville Sono quasi un’ottantina le ville storiche disseminate sul territorio di Formigine e la loro varietà architettonica e decorativa copre un ampio arco cronologico. Sono edifici padronali immersi nel verde, spesso legati allo svago e al bel vivere di alta borghesia e nobiltà cittadina: vere e proprie delizie di campagna dove i signori potevano dedicarsi ai piaceri dell’otium. Ma soprattutto, in questa fertile zona, la villa era anche il centro di gestione delle tenute agricole e dei possedimenti su cui era fondata la ricchezza e lo status sociale della famiglia. E’ possibile percorrere in bicicletta un anello di circa 30 km nelle campagne formiginesi alla scoperta di queste meraviglie nascoste tra il verde grazie alla comoda mappa informativa del Comune di Formigine. INFO Comune di Formigine tel. 059.416244 www.comune.formigine.mo.it Comune di Maranello Il mito delle Rosse Maranello è conosciuta in tutto il mondo e la sua fama è indissolubilmente legata al mito della Ferrari. Dal 1943 la casa automobilistica più prestigiosa del mondo, emblema dell’ingegno raffinato e della passione per il lavoro che da sempre appartiene a queste terre, ha la sua sede a Maranello e ne ha profondamente caratterizzato il tessuto urbano e sociale. Dal punto di vista architettonico, ad esempio, in città sono visibili le strutture avveniristiche degli stabilimenti Ferrari e la Galleria del Vento, opera di grandi architetti del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Jean Nouvel. A Fiorano Modenese, nelle vicinanze di Maranello, si trova il Circuito di sperimentazione e collaudo delle vetture Ferrari da competizione e gran turismo, dove la squadra sportiva e i tecnici testano le performance delle auto. Nei pressi dell’impianto non è difficile sentire il rombo delle potenti macchine che sfrecciano in pista. La Galleria Ferrari è invece dedicata alla storia del mitico Cavallino rampante: intitolato alla memoria del fondatore Enzo Ferrari e meta d’obbligo per tutti gli appassionati delle Rosse, è il museo più visitato della provincia di Modena. Nel Museo è raccontata la leggenda della scuderia del Cavallino attraverso un ricco repertorio di cimeli storici, immagini, auto d’epoca e monoposto da corsa. Un’altra eccellenza maranellese a carattere motoristico è l’Istituto Professionale Statale “A. Ferrari”. Fondato nel 1962 ad opera dello stesso ingegnere Enzo Ferrari, è una struttura strategica sia per lo sviluppo e l’innovazione dell’azienda che per la formazione di maestranze altamente specializzate nel settore della mobilità e dei veicoli, con un’attenzione particolare alle innovazioni e alle avanguardie della mobilità ecosostenibile. INFO Modena > Formigine > Maranello Galleria Ferrari, via Dino Ferrari 43, Maranello tel. 0536.943204 www.galleria.ferrari.com tutti i giorni dalle 9:30 alle 18 Il percorso naturalistico sul torrente Tiepido corre per otto chilometri lungo il letto del fiume ed è stato realizzato con un intervento di recupero ambientale. Si tratta, infatti, di un vero e proprio “corridoio ecologico” completamente fruibile a piedi o in bicicletta che permette un’immersione totale nella natura maranellese, a diretto contatto con la fauna e la flora tipiche del luogo. Tra le piante spiccano le orchidee e il salice bianco, il pioppo, il ciliegio selvatico, il biancospino, la rosa selvatica e la ginestra. Un osservatore attento può inoltre scorgere il coloratissimo martin pescatore e il cuculo, l’airone cinerino, il gufo, il pettirosso e la cinciallegra; tra i mammiferi, invece, popolano la fascia fluviale scoiattoli e ricci, volpi, tassi, cinghiali e caprioli. Nell’alveo del torrente, nella zona tra Gorzano e Pozza di Maranello sono visibili numerosi affioramenti di fossili, testimonianza di antichissimi ambienti marini. Il percorso si snoda da Rio Piodo a Torre Maina fino al confine con il Comune di Formigine, ha vari punti di accesso (Rio Piodo, area di interscambio di Torre Maina, Gorzano, Pozza) ed è attrezzato con aree parcheggio per auto e camper, zone di sosta con tavoli e barbecue, punti di ristoro e aree gioco. INFO Modena > Castelnuovo > Torre Maina, Gorzano o Pozza Comune di Maranello, tel. 0536.240000 www.maranello.it Villa Rangoni Machiavelli e il parco delle Sculture Il parco di Villa Rangoni Machiavelli si estende su 10 ettari e ospita trentaquattro importanti sculture contemporanee. Il Parco Rangoni Machiavelli è un luogo particolare e ricco di suggestioni: uno spazio d’integrazione tra natura e cultura, tra arte contemporanea ed ambiente, al punto che molte delle opere sono state pensate appositamente per essere collocate in precisi punti del parco. Passeggiando nel verde si possono ammirare importanti sculture contemporanee come La fontana degli sposi di Pietro Cascella, La porta e il Sole di Gio’ Pomodoro o Le vie dell’acqua di Yoshin Ogata. INFO via Sant’Antonio 11 - 13/1 a Pozza di Maranello tel. 0536.240.010 www.maranello.it alta pianura alta pianura 74 77 alta pianura alta pianura 76 Comune di Modena Modena e lo scrigno del centro storico Ducale con la Palazzina edificata da Gaspare Vigarani e l’Orto Botanico settecentesco. Non lontano, sull’aristocratico corso Canalgrande si affaccia l’ottocentesco Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”, dedicato al celeberrimo tenore modenese. Innumerevoli sono poi le chiese che punteggiano il centro storico, impreziosite dai capolavori di artisti come Antonio Begarelli, Guido Mazzoni, Guercino, Mattia Preti e tanti altri. Il Palazzo dei Musei ospita le principali istituzioni culturali cittadine, tra cui la Biblioteca e la GalleLa bellezza e la grazia del centro storico di Modena si scoprono seguendo il ritmo dei propri passi attraverso le eleganti quinte di una città a misura d’uomo, straordinariamente ricca di arte e cultura. Il cuore storico e urbanistico della città è Piazza Grande su cui affaccia il meraviglioso complesso del Duomo, uno dei più alti esempi di arte romanica e Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997. La costruzione di questa cattedrale iniziò nel 1099 ad opera di due grandi figure: l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo, artefici di un capolavoro unico di altissimo livello che avrà grande influenza su tutta l’arte romanica europea. Le magnifiche decorazioni scultoree raccontano di episodi biblici, profeti e santi e costituiscono la cosiddetta Bibbia dei Poveri: chiunque, anche se analfabeta, poteva ricevere l’istruzione religiosa attraverso l’eloquente linguaggio dei bassorilievi e delle sculture. La maestosa mole in marmo bianco della cattedrale è affiancata dalla Torre campanaria detta Ghirlandina, così chiamata per l’elegante motivo di colonnine e balaustre che ne recinge la cuspide alla sommità dei suoi 86 metri. Accanto alla cattedrale, i Musei del Duomo conservano preziose opere scultoree e architettoniche, lastre decorate, co- dici e importanti opere d’arte legate alla storia millenaria della cattedrale. Lungo la via Emilia, arteria di origini romane che attraversa la città, si susseguono armoniosamente i portici delle eleganti dimore signorili dalle linee setteottocentesche, mentre le vie laterali offrono suggestive divagazioni: ad esempio la scoperta delle tracce medievali e rinascimentali negli edifici lungo Corso Duomo o l’atmosfera raccolta di piazza della Pomposa, in un tessuto urbano ancora medievale. Alcune vie del centro si snodano secondo un tracciato ricurvo, naturale conseguenza dell’originario assetto urbanistico caratterizzato dalle vie d’acqua che un tempo si intrecciavano allo scoperto nel cuore della città e che ancora “scorrono” nella toponomastica stradale: corso Canalgrande, Canalchiaro, via Canalino. Dal 1598 Modena diventa capitale del Ducato estense e per tre secoli la grandezza degli Este si rifletterà chiaramente nel patrimonio artistico e culturale della città. Il Palazzo Ducale in piazza Roma è uno splendido e maestoso esempio di barocco emiliano: costruito per volontà del duca Francesco I d’Este a partire dal 1634 è l’attuale sede dell’Accademia Militare. Altra elegante testimonianza estense è il Giardino ria Estense con le numerose e preziose opere d’arte delle collezioni ducali. Nello stesso Palazzo si trovano anche il Museo Civico Archeologico Etnologico, dove sono conservate le più antiche testimonianze della presenza umana in territorio modenese oltre a ricche collezioni antropologiche ed etnologiche di diverse parti del mondo e il Museo Civico d’Arte, che documenta nelle eterogenee e splendide raccolte di dipinti, arredi sacri, tessuti, ceramiche, l’illustre passato d’arte della città. Gli spazi della Galleria Civica ospitano invece esposizioni di arte contemporanea e fotografia, oltre al Museo della Figurina. Questi sono solo alcuni tra i ricchi spunti e le variegate suggestioni che la città di Modena offre ai suoi visitatori: le opportunità di scoperta sono innumerevoli e sarà difficile non rimanere affascinati dalle eccellenze culturali, artistiche e gastronomiche che Modena conserva come gioielli. INFO http://turismo.comune.modena.it www.duomodimodena.it Musei Civici: Galleria Estense, Museo Civico Archeologico Etnologico, Museo Lapidario Estense, Biblioteca Estense, Lapidario Romano dei Musei Civici, Museo Civico d’Arte, Gipsoteca Giuseppe Graziosi, Museo Civico del Risorgimento. v.le Vittorio Veneto 5 , tel. 059.2033100, [email protected] www.museimodenesi.it www.galleriaestense.beniculturali.it Museo del Duomo e Museo Lapidario Via Lanfranco 6, tel. e fax 059.4396969 Palazzo Ducale, piazza Roma, visite guidate su prenotazione (I.A.T.) Galleria Civica e Museo della Figurina, Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, tel. 059.2032911 79 Comune di Sassuolo Salse di Nirano Il Palazzo Ducale e lo splendore del Barocco La reggia di Sassuolo era la “delizia” di villeggiatura del duca Francesco I d’Este e rappresenta un vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale. Il meraviglioso palazzo risulta dalla trasformazione, a partire dal 1634, di un precedente castello medievale che già dall’anno mille fu dimora dei signori della Rosa e dei Pio, prima di passare definitivamente agli Este nel 1599. La reggia viene trasformata in un lussuoso luogo di villeggiatura secondo un raffinato disegno architettonico barocco, opera dell’architetto Bartolomeo Avanzini e arricchita dall’intervento dello scenografo Gaspare Vigarani. Secondo il gusto dell’epoca, l’enorme parco si arricchisce di fontane elaborate e terrazze belvedere mentre l’interno del palazzo è un vero e proprio trionfo fastoso di preziosi stucchi, affreschi, sofisticati giochi prospettici, espressione della miglior tradizione quadraturista del tempo. Al piano nobile si accede dal maestoso e scenografico scalone d’onore: le 28 stanze riservate ai signori della famiglia regnante erano progettate all’in- segna dell’opulenza, riccamente decorate da affreschi a tema mitologico e celebrativo della casa d’Este e del suo mecenatismo. Protagonista è il pittore francese Jean Boulanger, allievo di Guido Reni. Gli ultimi restauri hanno permesso di ritrovare le testimonianze sorprendenti del grande palazzo castellano. In particolare, al piano terra, la Camera della Cancelleria, con le pitture di Domenico Carnevali e l’Appartamento dei Giganti con i cassettoni lignei con gli emblemi estensi e le cinquecentesche pitture con scudi araldici. Il palazzo è stato finemente restaurato ed è sede espositiva dedicata ad eventi artistici. INFO Modena > Sassuolo sabato 15 - 18 domenica e festivi 10 - 13 e 15 - 18 I.A.T Sassuolo tel. 0536.1844853 [email protected] Le Terme della Salvarola L’ambiente rasserenante delle Terme della Salvarola è uno dei più apprezzati della regione. Le acque salsobromoiodiche, sulfuree, magnesiache di Salvarola che sgorgano dalle profondità della Terra sono conosciute fin dai tempi dei Romani e utilizzate per le loro benefiche proprietà. Il centro termale offre la fango-balneo-terapia indicata per numerose patologie, e nel verde di un parco secolare si trova un modernissimo Centro Benessere e Riattivazione Psicofisica. L’azione combinata delle proprietà del fango e dei trattamenti tradizionali viene esaltata dai benefici delle piscine con acqua termale a diversa temperatura, idromassaggi e giochi d’acqua. Il centro offre varie attività all’insegna del benessere come lo yoga e trattamenti innovativi a base di uva, ciliegie, aceto balsamico e miele delle colline. I N F O Modena > Fiorano Modenese > Salvarola Via Salvarola 131, Sassuolo (Mo) tel.0536.987511 [email protected] La Riserva Naturale delle Salse di Nirano è posta sulle colline a calanchi di Fiorano Modenese, in una bella conca verdeggiante. La particolarità della riserva è costituita dalla presenza delle Salse, curiosi episodi geologici similvulcanici. Le Salse sono emissioni ribollenti di fanghi salati e acque melmose fredde che si depositano formando caratteristici vulcanelli conici di diversa altezza, dai quali gorgogliano gas e sostanze bituminose, originando caratteristiche colate grigie che conferiscono ai dintorni uno strano aspetto lunare, mentre nel rilassante silenzio del luogo si percepiscono i deboli borbottii prodotti dalle bolle di gas liberato. Si tratta di un fenomeno legato alla presenza nel sottosuolo di giacimenti di idrocarburi gassosi (metano) e in minima parte liquidi, originati dalla decomposizione anaerobica di resti organici di origine animale: la spinta del gas porta in superficie acqua marina fossile che scioglie l’argilla sedimentata nel sottosuolo dando origine a fanghi salsi, ovvero salati. La vegetazione in prossimità dei conetti è un esempio di adattamento a condizioni estreme: l’elevata salinità del terreno argilloso determina la presenza di specie vegetali alofile, amanti del sale. Il campo di Nirano è il fenomeno più imponente a livello italiano: fin dall’antichità storici e studiosi ne hanno esaltato l’interesse con osservazioni, spesso molto fantasiose. Le Salse della zona tra Nirano e Sassuolo furono interessate fin dall’antichità da diversi fenomeni di sfruttamento: i giacimenti di idrocarburi liquidi (rivelatisi poi piuttosto modesti) permettevano l’estrazione di un olio minerale usato per l’illuminazione e perfino per usi medicinali dopo un processo di raffinazione. I fanghi venivano anche usati per fangature con finalità dermatologiche e cosmetiche: studi più recenti accertarono però la presenza di gas come il radon e tale prassi venne abbandonata. Sopravvive invece la fiducia dei poteri curativi dei fanghi delle Salse in campo veterinario: vengono applicati alle giunture dei cavalli per sfiammarne le articolazioni. INFO Modena > Fiorano Modenese > Centro Visita Cà Tassi Centro Visita ca’ Tassi, tel. 0536.921214 [email protected] Comune di Spilamberto Oro Nero modenese L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è una delle più apprezzate specialità del territorio, frutto delle particolari caratteristiche pedoclimatiche della zona unite all’antica arte tradizionale del processo produttivo. Il mosto cotto, ottenuto da uve autoctone, viene posto a maturare per lunghissimo tempo in vaselli di legno di diversa dimensione, composti da diverse essenze come rovere, castagno, gelso e ciliegio. La maturazione naturale, la lenta acetificazione e la progressiva concentrazione data dal sapiente travaso conferiscono al nettare la sua meravigliosa fragranza ben equilibrata tra l’agro e il dolce e la caratteristica sciropposità. La collocazione delle acetaie nel sottotetto delle case è dovuta all’importanza dell’escursione termica nel processo di maturazione dell’aceto. Le soffitte sono alta pianura alta pianura 78 “batterie” di vaselli per l’invecchiamento dell’aceto era tale da costituire la dote delle future spose, oltre che una tradizione familiare da tramandare di generazione in generazione e custodire gelosamente. Il Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto, ospitato nella neoclassica villa comunale Fabriani, è dedicato alla storia e ai processi produttivi secolari dell’oro nero modenese e offre le vive testimonianze di un prodotto considerato patrimonio culturale. generalmente ben areate e sottoposte a forti sbalzi di temperatura: il freddo umido dell’inverno impedisce l’eccessiva evaporazione del liquido mentre il caldo estivo risveglia l’attività degli acetobatteri, responsabili della maturazione e concentrazione dell’aceto. Nella tradizione familiare modenese il valore delle INFO Modena > Spilamberto villa comunale Fabriani, via Roncati 28, Spilamberto tel. 059.781614 da martedì a domenica 9.30 - 13 15 - 19 www.museodelbalsamicotradizionale.org Natura lungo il corso del Panaro Comune di Vignola La Rocca di Vignola L’imponente mole della Rocca è il simbolo della città di Vignola. Edificata su di una rupe calcarea a picco sul fiume, secondo la tradizione venne fondata intorno all’ VIII secolo dal longobardo Anselmo, abate di Nonantola, allo scopo di proteggere i territori dell’Abbazia dal vicino esarcato bizantino. Passano i secoli e intorno al 1400 Vignola appartiene agli Este di Ferrara che ne investono la nobile famiglia dei Contrari: d’ora in poi il castello vivrà il suo momento di massimo arricchimento artistico. In questo periodo infatti la struttura muta la sua funzione e da fortilizio difensivo si trasforma in sontuosa dimora ricca di affreschi e decorazioni, in sintonia con la magnificenza della corte ferrarese cui apparteneva la ricca famiglia dei Contrari. I cinque piani su cui si sviluppa il castello sono ricchi di cicli affrescati e sale fastose; in particolare, la cappella con i suoi affreschi è uno degli episodi più alti del gotico “internazionale” d’area padana. Il castello offre scorci suggestivi: si possono percorrere gli Passeggiare tra i ciliegi in fiore Destinato a pedoni e ciclisti, il percorso corre per circa 34 km lungo la sponda sinistra del Panaro, da Modena est a Casona di Marano. Partendo da Modena si percorrono le tracce dei vecchi meandri formati dal fiume, luoghi in cui la cassa d’espansione ha favorito la formazione di una zona umida di grande interesse ambientale e naturalistico. Tra San Cesario e Spilamberto il letto del fiume, fortemente scavato dall’erosione, ha favorito la scoperta di numerosi siti di interesse archeologico; a Spilamberto il complesso medioevale del Torrione ospita la Mostra permanente archeologica del fiume Panaro. L’itinerario continua superando il centro di Vignola con il suo castello, proseguendo verso Marano sul Panaro lungo il preesistente tracciato denominato Percorso Sole; qui l’elemento più caratteristico è dato dai terrazzi formati dal fiume attraverso fasi successive di erosione e si possono notare muraglioni e manufatti costruiti in epoche diverse a difesa dalle acque. Nel centro storico di Marano, all’interno di un antico edificio restaurato dal Comune, si trova il Museo di ecologia e storia naturale che ospita vetrine, pannelli, acquari, acquaterrari, diorami, che ricostruiscono fedelmente i più importanti ambienti naturali della provincia e una ricca biblioteca. Proseguendo oltre il parco fluviale di Marano, realizzato recuperando una degradata area golenale, si entra nella zona collinare fino a Casona, dove inizia il Percorso Belvedere e il Parco regionale dei Sassi di Roccamalatina. INFO Modena > Spilamberto Comune di Spilamberto, tel 059.782654 - 059.782317 alta pianura 81 alta pianura 80 Il territorio vignolese è celebre per la produzione di buonissime e abbondanti ciliegie che maturano a partire dalla metà di maggio: poco tempo prima, tra marzo e aprile, gli alberi di ciliegio che circondano antichi camminamenti delle guardie che collegano le belle torri merlate da cui ammirare il panorama sulla valle del Panaro. INFO Modena > Spilamberto >Vignola Piazza dei Contrari 4, Vignola (Mo) tel. 059.775246 www.fondazionedivignola.it Vignola offrono il meraviglioso spettacolo della fioritura. In questo periodo è suggestivo passeggiare all’aria aperta immersi nelle nuvole bianche di ciliegi in fiore, magari seguendo l’itinerario che per 4 km sale in direzione di Marano sul Panaro. Partendo dalla zona delle piscine si segue il percorso Sole (tratto vignolese del Percorso Natura del Panaro) che costeggia la riva del fiume, lungo i suoi meandri sassosi. Dopo un paio di km si giunge, sulla destra, alla via che collega Vignola a Marano e proseguendo si raggiunge l’antico Santuario della Madonna della Pieve, di impianto romanico: da qui uno stradello in ghiaia sale in dolce passeggiata tra querce secolari ed un boschetto che ospita un centro di osservazione della LIPU, fino a giungere al borgo di Campiglio. INFO Modena > Spilamberto >Vignola Comune di Vignola tel. 059.777550 83 eventi & appuntamenti sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni... Primavera Castelfranco, marzo, Motori & Sapori Formigine, marzo, Formigine per la Pace Modena e provincia, metà aprile, Musei da Gustare Sassuolo, 23 aprile, San Giorgio, Festa del patrono Vignola, marzo/aprile, Festa dei Ciliegi in fiore Modena e provincia, aprile/maggio, Terra di Motori Castelnuovo, fine maggio, Fiera di Maggio Castelfranco, primavera/estate, Domeniche al Parco di Villa Sorra Estate Castelvetro, inizio giugno ogni due anni, Mercurdo: il Mercato dell’Assurdo Maranello, giugno, Giugno Maranellese Modena, metà giugno, Serate Estensi Spilamberto, metà giugno, Fiera di San Giovanni Vignola, fine giugno, Jazz in’it Modena, metà luglio, Festival Internazionale delle Bande Militari Modena, Sassuolo e Carpi, fine settembre, FestivalFilosofia Castelfranco, II settimana di settembre, Festa di San Nicola e Sagra del Tortellino Castelvetro, settembre, Dama Vivente e Sagra del Lambrusco Formigine, settembre, Tour nelle ville in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio I ristoranti di Modena a Tavola Modena centro Dintorni di Modena AL BOSCHETTO da LORIS - chiuso mercoledì EUROPA ‘92 - chiuso lunedì e martedì a mezzogiorno Via Due Canali 218, tel. 059.251759 [email protected] Stradello Nava 8, tel. 059.460067 www.ristoranteeuropa92.it [email protected] ANTICA MOKA - chiuso sabato a mezzogiorno Via Emilia Est 1496, tel. 059.284008 www.anticamoka.it info@ anticamoka.it ANTICO NAVIGLIO - chiuso domenica Corso Vittorio Emanuele 52, tel. 059.217721 www.hoteleuropa.it info@ hoteleuropa.it BIANCA - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica Autunno Castelnuovo R. e Terre di Castelli, fine settembre, Poesiafestival Spilamberto, primo fine settimana di ottobre, Vetrine, motori e balsamici sapori Sassuolo, ottobre, Fiere d’Ottobre Inverno Castelnuovo, II domenica di dicembre, Superzampone Castelnuovo, febbraio/marzo, CinefestivalDoc Modena, 31/01, San Geminiano Festa del Patrono BALUARDO Ristorante - chiuso domenica sera e lunedì DA TINO - chiuso lunedì P.zza Tien An Men 5, tel. 059.4270745 www.baluardodellacittadella.it [email protected] Via Vignolese 1526, San Donnino, tel. 059.469422 www.ristorantedatino.com [email protected] CAFFE’ CONCERTO - sempre aperto Piazza Grande 26, tel. 059.222232 www.caffeconcertomodena.com [email protected] BAIA DEL RE - chiuso domenica Via Vignolese 1684, S. Donnino di Modena, tel. 059.469135 ww.hotelrealfini.it [email protected] CUCINA DEL MUSEO - chiuso domenica sera e lunedì Via S. Agostino 7, tel. 059.217429 [email protected] Castelfranco DA DANILO - chiuso domenica Via Coltellini 31, tel. 059.225498 DA ENZO - chiuso lunedì e domenica sera Via Coltellini 17, tel. 059.225177 [email protected] HOSTARIA del MARE - chiuso lunedì e martedì a pranzo Via Castelmaraldo 29, tel. 059.238561 [email protected] [email protected] HOSTERIA GIUSTI Via Farini 75, tel. 059.222533 [email protected] L’ERBA DEL RE - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno IAT R Modena, Piazza Grande 14, tel. 059.2032660 fax 059.2032659, [email protected] MODENATUR Via Scudari 8, Modena, tel. 059.220022 fax 059.2032688 www.modenatur.it e domenica, via Stella 22, tel. 059.210118 www.osteriafrancescana.it [email protected] IAT dei Comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine Piazzale Avanzini, Paggeria Nuova, Sassuolo tel. 0536 1844853 fax 0536 805527, [email protected] OSTERIA FRANCESCANA - chiuso sabato a mezzogiorno OSTERIA TOSCANA - chiuso domenica e lunedì Via Gallucci 21, tel. 059.211312 www.osteriatoscana.it [email protected] STALLO DEL POMODORO - chiuso domenica L.go Hannover 63, tel. 059.214664 [email protected] www.stallodelpomodoro.it STRADA FACENDO - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica Via Emilia Ovest 622, tel. 059.334478 [email protected] www.ristorantestradafacendo.it TAVERNA DEI SERVI - chiuso martedì Via dei Servi 37, tel. 059.217134 www.tavernadeiservi.it [email protected] Trattoria IL GIARDINETTO - chiuso domenica e sabato a IAT “Terra di Motori” del Comune di Maranello, Via Dino Ferrari n.43, Maranello, all’interno della Galleria Ferrari, tel. e fax 0536 073036, [email protected] LA QUERCIA DI ROSA - chiuso martedì e domenica sera Via Scartazza 22, tel. 059.280730 www.ristorantelaquerciadirosa.com [email protected] VINICIO - chiuso domenica sera e lunedì Via Emilia Est 1526, tel. 059.280313 www.vinicioristorante.it [email protected] informazioni & accoglienza Castelfranco Emilia: Piazza della Vittoria 8, tel. 059.959216 fax 059.922166, [email protected] Strada Cave di Ramo 248, tel. 059.848052 [email protected] Via Spaccini 24, tel. 059.311524 [email protected] Via Castel Maraldo 45, tel. 059.218188 www.lerbadelre.it [email protected] IAT “Terre di Castelli” dell’Unione dei Comuni di Spilamberto, Vignola, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Savignano: via Roncati 28, Villa Comunale Fabriani, Spilamberto tel. 059.781270 fax 059.781286 [email protected] LA PIOLA - chiuso lunedì e martedì mezzogiorno, P. le Boschetti 1, tel. 059.234448 [email protected] LA LUMIRA - chiuso domenica e lunedì sera C.so Martiri 74, Castelfranco Emilia, tel. 059.926550 www.ristorantelalumira.com [email protected] OSTERIA DELLA CAVAZZONA - chiuso domenica Via Emilia Est 157, loc. Cavazzona, Castelfranco Emilia tel. 059.932504 [email protected] Sassuolo LA PAGGERIA - chiuso domenica sera Via Rocca 16/20, Sassuolo, tel. 0536-805190 www.ristorantelapaggeria.com [email protected] Savignano sul Panaro IL FORMICONE - chiuso martedì Via G. Tavoni 463, Savignano s.P., tel.059.771506 www.ilformicone.it [email protected] Spilamberto Antica Trattoria LA BUSA - chiuso lunedì Via Medicine 2284, San Vito, tel. 059.468019 www.trattorialabusa.it [email protected] Antica Trattoria PONTE GUERRO - chiuso domenica Via Modenese 4654-4648, Spilamberto, tel. 059.798909 www.ponteguerro.it [email protected] Vignola LAGHETTO DEI CILIEGI - chiuso martedì Via Modenese 2359, Vignola, tel. 059.771591 www.laghettodeiciliegi.com [email protected] alta pianura alta pianura 82 caseifici vendita al pubblico - AP AP - caseifici vendita al pubblico La cooperativa agricola “Bianca Modenese” ha lo scopo di valorizzare al meglio le produzioni agricole di propri soci ed in particolare quelle tipiche, legate alla tradizione modenese e dell’antica razza Bianca Modenese o Bianca val Padana Modenese. In collaborazione con la Provincia di Modena è ripresa la produzione di Parmigiano-Reggiano col solo latte della razza Modenese. Via Belvedere di Sotto, 2 - San Vito 41057 Spilamberto (Mo) tel. e fax 059.798712 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30 chiuso domenica Industria Casearia Pelloni Via Emilia Est, 194 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo) tel. 059.932016 fax 059.932343 aperto tutti i giorni 9 - 13 16 - 19.30 chiuso domenica e lunedì mattina in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano salumi, carne bovina, carne suina in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano salumi, vino, aceto balsamico, olio possibilità di acquistare i prodotti on-line effettua vendita all’estero possibilità di acquistare i prodotti on-line effettua vendita all’estero coordinate geografiche coordinate geografiche 44° 34’ 26’’ N 44° 32’ 52’’ N 10° 58’ 19’’ E Coniugando criteri e rigori antichi con tecnologie d’avanguardia, l’Antica Latteria Ducale produce un pluripremiato ParmigianoReggiano utilizzando solo il latte del proprio allevamento, frutto di un piccolo ed equilibrato ecosistema. [email protected] www.anticalatteriaducale.it possibilità di acquistare i prodotti on-line coordinate geografiche 44° 38’ 26’’ N 10° 50’ 23’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1 2.500 5 1990 1012 11° 6’ 43’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2 2.000 7 1012 Dal 1889 la Famiglia Pelloni tramanda di padre in figlio l’amore e la dedizione per un’attività che è ben più di una semplice occupazione. L’azienda è giunta così alla quarta generazione promuovendo continui ammodernamenti ed introducendo, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione le più aggiornate tecnologie del settore. [email protected] www.pelloniparmigiano.it [email protected] www.biancamodenese.it Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) 1117 1117 1001 Bianca Modenese 85 Antica Latteria Ducale Società Agricola Montorsi Via Pomposiana, 95 - Cittanova 41123 Modena (Mo) tel. e fax 059.848512 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso pomeriggi di domenica e festivi in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta, salumi tipici, lambruschi, aceto balsamico, confetture, pasta bio, olio extravergine d’oliva, uova Azienda Agricola Moscattini Via Viazza di Sopra, 48 - 41043 Formigine (Mo) tel. e fax 059.553638 aperto tutti i giorni 7 - 12 15 - 19 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, formaggi molli, Prosciutto di Parma, salumi, vino, aceto, carne fresca di bovino e suino, miele, marmellate altri punti vendita Agriturismo del Papa Via Maestri del Lavoro - Maranello (Mo) 29 43.000 52 1889 1120 1120 1001 84 Passato da generazioni di padre in figlio, fino al 1991, quando i fratelli Moscattini hanno continuato l’attività portando la produzione da mille a tremila forme solo con latte aziendale, integrando nel tempo la filiera con spaccio aziendale e agriturismo. [email protected] www.moscattini.it possibilità di acquistare i prodotti on-line effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 32’ 47’’ N 10° 52’ 8’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1 3.000 3 1920 AP - caseifici vendita al pubblico 1176 Caseificio a conduzione privata da oltre 10 anni Caseificio Sant’Eusebio Fava Santino e Figli Via Spilamberto, 40 - 41014 Castelvetro (Mo) tel. e fax 059.702739 aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso domenica pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta, crema al Parmigiano, mozzarella, stracchino [email protected] www.favasantinoefigli.it altri punti vendita Via Belvedere, 14 - 41014 Castelvetro (Mo) Caseificio Sociale San Pietro Frazione Montegibbio - 41040 Sassuolo (Mo) tel. e fax 0536.872807 aperto dal martedì al sabato 8.30 - 12.30 15 - 19 domenica 9 - 13 chiuso lunedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, panna, vastissima scelta di pecorini, yogurt, prodotti de “Capricci del Bosco”, “Delizie del Borgo”, miele, aceto, prodotti “Fratelli Suffredini” Caseificio cooperativo che si è enormemente ampliato negli ultimi dieci anni a seguito di tre fusioni per incorporazione arrivando ad essere tra i primi tre caseifici della Provincia di Modena per dimensioni. Attualmente lavora su due stabilimenti e copre tutta la pianura modenese e parte di Reggio Emilia. effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 41’ 0,2’’ N 10° 52’ 54,5’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1240 44° 29’ 45,6’’ N 1 1.800 3 1999 1240 30 36.000 63 1968 [email protected] coordinate geografiche 10° 59’ 10,2’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Attivo dal 1963 il caseificio incorpora negli anni ‘90 una parte dei conferenti del caseificio Sarsa, raggiungendo una lavorazione annua pari a 33.000 q di latte. Nel 2010 si conclude un’ulteriore fusione con il caseificio Vallurbana assorbendone tutti i soci e portando la lavorazione a 50.000 q di latte all’anno. effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 31’ 58,2’’ N 1306 87 1306 caseifici vendita al pubblico - AP 10° 47’ 24’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale 4 Madonne Via Lesignana, 130 - 41123 Lesignana (Mo) tel. e fax 059.849468 aperto tutti i giorni 10 - 12.30 16 - 19.30 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano salumi, caciotte, vino, nocino, burro, ricotta, olio, aceto, dolci, miele, formaggi molli, prodotti DOP altri punti vendita Via Panaria Bassa, 73 Solara di Bomporto (Mo) tel. 059.901608 Via Nazionale, 37/A Sorbara di Bomporto (Mo) tel. 059.902295 Mercato Albinelli - centro storico Modena Società Agricola Cooperativa Nuova Martignana Strada Martiniana, 281 - Baggiovara 41126 Modena tel. 059.510217 fax 059.514273 aperto tutti i giorni orario estivo 8.30 - 12.30 15.30 - 19 orario invernale 8.30 - 12.30 16 - 19.30 chiuso mercoledì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano salumi, aceto balsamico, yogurt, burro 13 8.000 12 1963 1321 1321 1176 86 Lo spaccio aperto nel dicembre ‘93 consolida le vendite fino ad oltre il 30% del formaggio prodotto. L’azienda mantiene lo stesso quantitativo di latte prodotto nonostante il calo fisiologico delle aziende. Avvengono fusioni con il caseificio Santa Vittoria di Marzaglia, San Martino di Corlo, Baggiovara e Serenella di Magreta. coordinate geografiche 44° 35’ 45,6’’ N 10° 53’ 19,9’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 13 8.000 13 1977 caseifici vendita al pubblico - AP AP - caseifici vendita al pubblico 1383 Dal 1976 ad oggi è un punto di riferimento delle aziende agricole del territorio locale come settore lattiero caseario di Castelvetro di Modena San Silvestro San Bartolomeo Via Sinistra Guerro, 95/A - 41014 Castelvetro (Mo) tel. 059.790301 fax 059.7570211 Via S. Antonio, 24 - 41043 Formigine (Mo) tel. 059.570756 fax 059.558641 aperto tutti i giorni 9 - 12 15 - 19 chiuso domenica aperto tutti i giorni 8 - 13 16 - 19.30 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano 2585 89 2585 1383 88 Fondato il 5 marzo 1966 si estende su una superficie di 24.000 mq ed è attualmente l’unica cooperativa casearia rimasta sul territorio formiginese. Trasforma 22.000 q di latte in quello che si può definire “il Re dei formaggi”. yogurt, ricotta, caciotte, crema di formaggio, tosone, latte fresco, salumi, vini, aceto [email protected] www.coopsanbartolomeo.com coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2552 coordinate geografiche 10° 56’ 0’’ E 44° 34’ 14,5’’ N 15 9.100 15 1976 2552 La Cooperativa Casearia “Val Tiepido” nasce nel 1974 dalla fusione di quattro attività casearie, con indirizzo zootecnico (allevamento vacche da latte di razza frisona e suini da ingrasso per salumifici). Raggruppa inizialmente 26 soci fondatori raccogliendo adesioni anche dalle zone limitrofe. 10° 51’ 39’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Cooperativa Casearia Valtiepido Via Montanara, 5 - Torre Maina - 41050 Maranello (Mo) tel. 0536.940041 fax 0536.948549 aperto tutti i giorni 9 - 12.20 15.30 - 19 chiuso pomeriggi di domenica e martedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta, vino, aceto, carne, pecorino, tigelle San Michele 4 3.900 8 1966 2629 2629 44° 28’ 58,8’’ N Via Tabaretto, 4 - Montale 41050 Castelnuovo Rangone (Mo) tel. e fax 059.530075 aperto tutti i giorni 10 - 13 16 - 19.30 chiuso martedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, salumi, aceto balsamico, confetture, vini, prodotti tipici [email protected] www.farmit.com/valtiepido effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 30’ 40,2’’ N coordinate geografiche 44° 34’ 40,4’’ N 10° 53’ 49,4’’ E 10° 53’ 20’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 14 5.000 12 1970 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 3 2.000 6 1967 caseifici vendita al pubblico - AP AP - caseifici vendita al pubblico Caseificio privato a conduzione familiare. Nuova Superchia Via San Michele, 67 - 41049 Sassuolo (Mo) tel. e fax 0536.871011 aperto tutti i giorni 8 - 12.30 14 - 19 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano caciotte, salumi Istituto di Istruzione Superiore Lazzaro Spallanzani Via Solimei, 21/23 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo) tel. 059.926022 fax 059.923914 aperto tutti i giorni 8.30 - 13 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, frutta, verdura, confetture, conserve, vino, aceto altri punti vendita Via per Sassuolo, 2158 - Vignola (Mo) tel. 059.761968 Via Serre, 200 - Montombraro (Mo) tel. 059.989580 coordinate geografiche 2847 11° 3’ 12,8’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Azienda Agricola Benedetti Bruno e Fratello Hombre Via Bassa Paolucci, 50 - Casinalbo 41041 Formigine (Mo) tel. e fax 059.550165 Via Corletto Sud, 320 - 41126 Modena tel. 059.510660 fax 059.510733 aperto tutti i giorni 8 - 13 15 - 19.30 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, vino [email protected] [email protected] www.ipsaaspallanzani.it 44° 35’ 24,1’’ N 3 365 2 1911 2847 Il caseificio lavora solo il latte prodotto nella propria stalla ed è nato principalmente con scopo didattico a cui si è aggiunto l’aspetto produttivo. L’istituto offre i seguenti corsi: ind. professionale - servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ind. professionale - servizi per l’enogastronomia, ind. tecnico: agraria e agroindustria. coordinate geografiche 44° 31’ 13,9’’ N 10° 45’ 49,5’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2894 2894 2750 Caseificio aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15 - 18.30 chiuso domenica e festivi 1 800 2 1960 2924 Azienda biologica a ciclo chiuso con terreni e allevamento aziendale. Vendita diretta. in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano latticini, salumi, conserve, miele, confetture, aceto balsamico, vini [email protected] www.hombre.it effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 35’ 14’’ N 10° 52’ 36’ E coordinate geografiche 44° 37’ 11’’ N Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1 1.500 3 1977 91 2924 2750 90 10° 50’ 23’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1 4.300 7 1985 caseifici vendita al pubblico - AP AP - caseifici vendita al pubblico 2944 Caseificio aziendale, fin dalla nascita sempre di proprietà della famiglia Grazia che cura a tutt’oggi la trasformazione del latte della propria stalla in formaggio Parmigiano-Reggiano. Società Agricola Ca’ Denina Via Cavidole, 6 - 41051 Castelnuovo Rangone (Mo) tel. 059.535364 fax 059.537081 aperto tutti i giorni 9 - 12 14 - 18.30 chiuso domenica aperto tutti i giorni 8 - 13 15 - 19 chiuso domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano [email protected] www.cadenina.it 2959 44° 33’ 6’’ N 1 1.800 3 1959 San Lucio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano prosciutto, formaggi molli, burro, salami 10° 58’ 46’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 14 5.500 8 1960 10° 57’ 8’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19 chiuso martedì e domenica pomeriggio coordinate geografiche [email protected] www.coopcastelnovese.altervista.org coordinate geografiche Via Pratomavore, 2/A - 41058 Vignola (Mo) tel. 059.774276 fax 059.7700100 44° 29’ 1’’ N in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, tosone, caciotta, yogurt, crema al Parmigiano-Reggiano effettua vendita all’estero 11° 0’ 2’’ E 2959 2973 possibilità di acquistare i prodotti on-line coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Castelnovese Via Santa Liberata, 1693 - 41057 Spilamberto (Mo) tel. e fax 059.784867 vino, aceto balsamico 44° 31’ 23’’ N Cooperativa Casearia 93 2973 2944 92 25 18.000 25 1960 dalle brughiere a mirtillo del Libro Aperto alle capanne dei Celti castelli e cascate, attività all’aria aperta: tutti i gusti del Frignano Traversata in cresta tra monte Rondinaio e monte Giovo ...davanti a 7 troupe televisive, 5 radio e 12 tra le più importanti testate giornalistiche, Toni ha confessato di viaggiare per il mondo “sempre con una punta di Parmigiano-Reggiano in valigia...” (da “Luca Toni e l’Emilia ‘in vetrina’ a Monaco” - Il Resto del Carlino, 1 marzo 2008) Frignano Fanano Lama Mocogno Montecreto Pavullo nel Frignano Pievepelago Polinago Serramazzoni Sestola Luca Toni Serramazzoni Campione del Mondo 2006 con la Nazionale Italiana di calcio Coltellino d’Oro 2005 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano frignano 97 frignano 96 Indice Frignano 1229 Fanano 18 19 1 2 3 Serramazzoni 17 1415 2820 15 2895 4 Montecenere e Sassostorno 5 La Via Vandelli 2935 1016 11 PA NA R 10 me me SE CC HIA Lama Mocogno 9 O 2844 1276 4 Fiu Fiu 5 6 2828 Montecreto 8 Riolunato 12 2876 13 2901 Sestola 21 M. Cimone Fiumalbo Libro Aperto 14 6 Il borgo di Acquaria 7 Il comprensorio del Cimone 8 Relax all’ombra dei castagni p.102 p.102 p.103 Pavullo nel Frignano 9 Il castello di Montecuccoli Raimondo il condottiero 10Olina 11Sassoguidano p.103 p.104 p.104 p.104 20 7 Pievepelago M. Giovo p.100 p.101 Montecreto Pavullo nel Frignano 16 2661 2 3 Fanano 1 Pievepelago 12Roccapelago 13 Il ponte della Fola 14 Lago Santo arte - cultura natura - ambiente - attività curiosità i ristoranti di “Modena a Tavola” p.114 1015 Coop. Casearia del Frignano p.114 1016 Cas. Poggio Castro p.115 1276 Cas. Soc. Rio San Michele p.116 1415 Cas. Soc. Pelloni p.116 1470 Az. Agr. Baruffi p.117 2590 Cas. Soc. Santa Maria p.117 2661 Latteria del Monte Cimonep.118 2820 Cas. Soc. San Pietro in Rio Tortop.118 2828 Cas. Soc. Santa Lucia p.119 2876 Ind. Cas. Pievepelago p.119 2895 Cas. Soc. Santa Rita p.120 2901 Cas. Soc. Roncoscaglia p.120 2919 Cas. Soc. San Giuseppe p.121 2935 Cas. Soc. Sant’Antoniop.121 2968 Cas. Soc. Casello p.122 2978 Cas. Soc. Beato Marco p.122 Eventi & Appuntamenti p.112 Ristoranti di “Modena a Tavola” p.113 p.105 p.106 p.106 Polinago 15 Gli asinelli di Gombola 16 Il ponte del Diavolo p.107 p.107 Serramazzoni LEGENDA 1006 Cas. Soc. del Panaro di Verica 1229 Cas. Soc. San Lucio Montardonep.115 1006 Polinago 2978 p.98 p.99 p.99 p.100 Lama Mocogno 2590 2919 Simposio di Scultura su pietra L’oro di Felix Estate nel Parco del Frignano Dai Taburri al Libro Aperto I caseifici con vendita al pubblico 17 I luoghi dell’anima 18 Varana e i Sassi 19 Arrampicata sportiva p.108 p.108 p.109 Sestola 20 La rocca 21 Il Lago della Ninfa p.110 p.110 99 Dalle brughiere a mirtillo del Libro Aperto alle capanne dei Celti Castelli e cascate, attività all’aria aperta: tutti i gusti del Frignano Frignano Fanano Lama Mocogno Montecreto Pavullo nel Frignano Pievepelago Polinago Serramazzoni Sestola Lo sguardo vaga libero: dai vasti orizzonti del crinale appenninico scende accarezzando il verde intenso delle praterie o rimane abbagliato dal candore della neve in inverno. I giochi di luce tra gli alberi del bosco si specchiano mutevoli nelle acque cristalline di laghi e torrenti, la mole possente dei castelli richiama alla memoria le gesta di grandi condottieri del passato. La genuinità dei piccoli frutti, il sentore boscoso di funghi e castagne offrono profumi inebrianti ed assaggi gustosi. Il corpo apprezza le tante opportunità di movimento e scoperta: camminando e cavalcando si attraversano antiche contrade e valichi percorsi dai pellegrini, angoli di natura incontaminata. Comune di Fanano Il Simposio di Scultura su Pietra E’ l’arte secolare dei “picchiarini”, degli scalpellini, quella che viene celebrata ogni due anni a Fanano in occasione del Simposio della Scultura su Pietra. Nel territorio a sud di Fanano infatti si trovano giacimenti significativi di arenaria da cui ricavare la pietra serena o “di Fanano” da sempre utilizzata per le costruzioni: una roccia sedimentaria costituita da sabbia cementata che forma l’ossatura dell’Appennino Modenese. Dalle prime testimonianze di epoca romana, alle strutture monastiche dell’alto medioevo, ai numerosi palazzi delle più facoltose famiglie ed in ogni edi- ficio rurale, muretto di confine e maestà è usata questa pietra, plasmata dall’esperienza degli scalpellini locali. Il Simposio vede la sua prima edizione nel 1983 e rappresenta la naturale continuità di un’attività tradizionale e significativa: attualmente a Fanano è possibile ammirare più di 200 opere di scultura contemporanea disseminate per le vie, i giardini e i parchi del paese. Il Simposio, con il suo Museo all’aperto, costituisce un richiamo per artisti di fama internazionale, critici e amanti dell’arte. I tipi di arenaria usati per le sculture di Fanano sono principalmente due: la pietra serena (utilizzata fino al 1993 per i bassorilievi) e l’arenaria di Fanano, estratta in blocchi che hanno dato vita a sculture a tuttotondo. Lo spettatore ha ampia libertà di scelta del proprio itinerario all’interno del centro storico, e non solo. Le opere possono infatti essere ammirate anche nelle frazioni vicine a Fanano: Lotta, Trentino, Ospitale, Serrazzone, Fellicarolo, Trignano e Canevare, su un territorio di oltre novanta chilometri quadrati. INFO Modena > Vignola > Fanano www.simposiodifanano.it [email protected] frignano 98 Fanano, Fairbanks e l’oro di Felix La storia di Felice Pedroni inizia nel 1858, quando nasce ultimo di sei fratelli nel borgo di Trignano, vicino a Fanano. Destinato alla dura vita dei contadini del luogo e rimasto orfano, nel 1881 Felice Pedroni parte come tanti emigranti di fine secolo in cerca di migliori prospettive. Arrivato prima in Francia e poi negli Stati Uniti si lascia contagiare dalla febbre dell’oro: spostandosi in aree impervie dello Yukon e dell’Alaska a cavallo di un mulo, in mezzo a tormente di neve, notti interminabili e condizioni di vita estreme, scopre nel 1902 un giacimento d’oro nel torrente Pedro Creek, che ancora oggi dà ai cercatori le preziose pagliuzze. Pedroni, uomo di strenua volontà e caparbietà non comune, nel frattempo viene ribattezzato Felix Pedro e ottiene la concessione governativa per l’estrazione diventando il presidente del nuovo Distretto minerario, che dà buoni frutti e continua a richiamare cercatori: nasce così il primo agglomerato di quella che sarà la città di Fairbanks, a tutt’oggi una delle più importanti dell’Alaska e con cui Fanano è gemellata dal 2002. Ogni anno la città di Fairbanks celebra nei Golden Days la figura del suo fondatore, simbolo di intuito, coraggio e tenacia ma anche dell’emigrazione: affrontare coraggiosamente un destino spesso ignoto e crudele ma necessario alla sopravvivenza, fenomeno molto comune nell’Appennino del secolo scorso. Felix Pedro è l’archetipo dell’uomo che cerca, che viaggia, che affronta l’ignoto portando in sè i destini delle grandi migrazioni. INFO www.felicepedroni.it Estate al Parco del Frignano Laghi glaciali, praterie in quota, profumi di bosco e piante secolari. Nell’area protetta del Parco del Frignano la Natura è padrona: paesaggi incontaminati e luoghi di interesse culturale sono la cornice ideale per rilassarsi, recuperare energia e fare attività all’aria aperta. La rete sentieristica è molto estesa e per gli amanti del trekking c’è solo l’imbarazzo della scelta. Vi sono infatti 18 percorsi tematici, dalla “Ricerca del Lupo” a “La vita in montagna nel secolo scorso”, passando per “Le capanne e la via Vandelli”. Questi sentieri attraversano l’intera area e sono mappati con il Gps, per non rischiare di perdere la rotta. Cavalcare nel verde è un altro modo stimolante per ritrovare l’armonia: il Parco del Frignano offre molti percorsi numerati e segnalati, tra strade, mulattiere e carrarecce, boschi, laghi, sorgenti e suggestive borgate. La montagna modenese è attraversata dalla grande “Ippovia Appennino Emilia-Romagna”, un circuito equestre che si estende per oltre mille chilometri attraverso tutte le province dell’Emilia-Romagna. I centri ippici dell’Appennino offrono una grande varietà di servizi al mondo equestre: dalle brevi passeggiate alle più lunghe e impegnative escursioni, dal trek- 101 king di uno o più giorni alle lezioni con istruttore, oltre al vitto, alloggio e pensione per cavalli. Inoltre il Parco è il luogo ideale per praticare lo sport dei boschi per eccellenza, l’orienteering: ci si muove a squadre alla ricerca di punti segnalati su di una mappa topografica utilizzando la bussola e le proprie gambe, magari impegnati in una divertente competizione. All’interno del Parco sono allestiti anche INFO Modena > Vignola > Fanano www.parcofrignano.it IAT del Cimone - Punto informativo di Fanano tel. 0536.68696 Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese CAI sezione di Modena Verso il crinale: dai Taburri al Libro Aperto Un itinerario attraverso paesaggi modellati dall’azione glaciale, le vaste brughiere a mirtillo che in autunno si colorano di rosso acceso, le praterie d’alta quota dove è frequente udire i fischi d’allarme delle marmotte, i giganteschi faggi, spesso contorti in forme bizzarre dai fulmini e dall’inclemenza degli elementi. Questo sentiero è esemplare e regala la scoperta di un angolo di Appennino selvaggio e di particolare bellezza: si inizia il cammino dall’area attrezzata dei Taburri (1.230 metri), si prosegue a destra lungo i sentieri CAI 433 e 445. Poco dopo aver guadato il torrente Doccione, con l’ausilio di una passerella in legno, si svolta a sinistra (sentiero 433), iniziando la ripida salita nella faggeta, giungendo a costeggiare la tondeggiante sommità del Monte Seruca da dove ha inizio la parte panoramica del percorso che prosegue fino all’aereo crinale del monte Libro Aperto, panoramico spartiacque tra Emilia e Toscana. Consigliato a chi ha una minima esperienza di camminate in montagna. INFO Modena > Vignola > Fanano > Fellicarolo > I Taburri http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it hanno distrutto l’insediamento, modificato il paesaggio e forgiato la capacità di adattamento degli abitanti. La ricostruzione delle case quindi avveniva nelle zone che garantivano maggiore sicurezza, magari sparse nella INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecenere > Sassostorno www.montecenere.it www.comune.lamamocogno.mo.it [email protected], tel. 0536.344390 Via Vandelli: appunti per un trekking Tempo di percorrenza: 4 ore e 45 minuti Dislivello: 700 m circa Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese CAI sezione di Modena Comune di Lama Mocogno Montecenere e Sassostorno Sono le eco di antiche battaglie medievali quelle che risuonano a Montecenere, anche se vista la dolcezza del luogo è necessario sforzare un po’ la fantasia. Secondo antiche credenze popolari infatti l’insediamento in origine aveva nome di Montebello ma quando, secondo la tradizione, il temibile Federico Barbarossa mise a ferro e fuoco la zona non rimase altro che un mucchio di cenere, da cui l’origine del toponimo odierno. La testimonianza più viva di quel momento tormentato che fu il medioevo è la massiccia torre di avvistamento, risalente al XIII secolo circa: la torre dalle spesse mura faceva parte del sistema difensivo del castello di Montecuccoli, potenti signori del Fri- vallata: a tutt’oggi è possibile vedere la costellazione di casali nel verde delle colline circostanti e i resti delle antiche slavine, grandi massi sparsi e rocce affioranti. La Torraccia invece è il nome della vecchissima torre d’avvistamento databile all’XI secolo di cui ancora oggi rimangono le rovine svettanti a forma di lama, suggestivamente arroccate su un macigno di ofiolite. dei campi specifici per la pratica di questo sport, approdato qui nel 1996. gnano. Oggi la torre è stata restaurata e fa parte del Sistema Museale della Provincia di Modena: ogni anno a luglio si tiene “La Torre in Festa”, un momento conviviale con cibi tipici, passeggiate nella natura, musica e rievocazioni storiche. Sono gli storni che nidificavano numerosi negli anfratti di roccia a caratterizzare invece il toponimo di Sassostorno, antico e particolare insediamento di fronte alla mole troneggiante del Cimone. A differenza delle altre borgate appenniniche infatti Sassostorno non è costituito intorno ad un nucleo specifico: la zona infatti è stata spesso soggetta a rovinose slavine, grandi frane che nel corso dei secoli In località La Santona, pochi chilometri dopo Lama Mocogno in direzione Pievepelago, è possibile ripercorrere a piedi l’antico tracciato della Via Vandelli: nel bosco di faggi e abeti infatti si snodano ancora alcuni dei tratti meglio conservati di questa antica via di comunicazione. Seguendo il segnavia n. 579 del CAI si scoprono ora le lastricature di arenaria originali e ben conservate, ora i muretti a secco che fiancheggiavano il percorso; la strada si restringe e diventa sentiero, tornando poi ad allargarsi di nuovo per condurre il viandante alle antiche tracce delle osterie che ristoravano e offrivano alloggio ai pellegrini dell’epoca. Una camminata suggestiva, su di una piccola traccia di una grande strada, se si considera l’importanza che ricopriva nel passato la Via Vandelli. Ultimata nel 1752 e con uno sviluppo massimo di circa 160 km, la Via venne progettata dal matematico e ingegnere Domenico Vandelli su incarico del duca Francesco III d’Este allo scopo di collegare Modena con Massa ed il mar Tirreno con una strada percorribile anche da cavalli e carrozze. Un’importante necessità politica, strategica ed economica, ma non poche erano le difficoltà da superare: Vandelli dovette progettare il percorso mantenendo una pendenza accettabile ed una percorrenza agevole per le carovane in transito e mantenendo l’itinerario fuori dallo Stato Pontificio, dal Ducato di Lucca e dal Granducato di Toscana. Nonostante diverse innovazioni tecnologiche come l’uso delle curve di livello in cartografia e la Calda e la Fredda, due varianti alte della Via da percorrere a seconda delle stagioni, la durezza dell’inverno rendeva assai difficile, se non impossibile il transito delle carovane con la neve e le rigide temperature. Con l’annessione del Ducato di Modena e Reggio al nascente Stato italiano nel 1859 la strada, ormai infestata dai briganti, perderà progressivamente la sua importanza e sarà sostituita dall’attuale via Giardini. Le antiche leggende di pellegrini nella tormenta, loschi briganti dal tabarro nero e carovane di mercanti di sale continuano tuttora a echeggiare lungo la Via Vandelli mentre gli escursionisti ne ripercorrono le tracce riportando a nuova vita questo mitico percorso transappenninico. INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Santona http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it frignano frignano 100 103 Comune di Montecreto Relax all’ombra dei castagni Acquaria, il borgo e i sapori Il toponimo di Acquaria evoca lo scorrere cristallino delle acque: si dice infatti che Acquaria fosse luogo di fonti termali, di cui dovrebbe rimanere traccia in un tronco dell’acquedotto che porta l’acqua alla fontana pubblica. Nella zona però l’acqua scorreva impetuosa anche nel sottosuolo e proprio la presenza di queste acque sotterranee causò nel tempo rovinose frane che mutarono costantemente la morfologia del paese. Oggi il borgo di Acquaria possiede ancora il suo fascino antico: da visitare la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Ricostruita nel 1622 in seguito ad una frana che distrusse anche l’antico castello, conserva al suo interno un pregevole Crocifisso in legno policromo di scuola catalana, risalente al XII-XIII secolo: il più antico esem- frignano frignano 102 pio di scultura lignea nella provincia di Modena, ulteriormente affascinante poichè le sue origini richiamano alla memoria gli antichi pellegrinaggi in terra iberica, verso Santiago di Compostela. Grazie al recupero degli antichi fabbricati del luogo convertiti in strutture ricettive, Acquaria oggi rappresenta una bella coniugazione di ospitalità tradizionale, cultura e cucina: un’esperienza coinvolgente che ben rappresenta lo spirito originale del Frignano. Il Parco del Castagno a Montecreto è un’area verde attrezzata con giochi e tavoli da pic-nic all’ombra di meravigliosi castagni secolari, uno degli spazi verdi più belli e suggestivi dell’Appennino, ideale per trascorrere una giornata di svago e riposo. All’interno del parco c’è anche una pista di pattinaggio ed un antico metato ristrutturato recentemente. Il metato è la tradizionale struttura a due piani dove una volta si essiccavano le castagne, accendendo un fuoco al piano inferiore che scaldasse in maniera dolce e costante le castagne stivate al piano superiore. I metati sono la viva testimonianza di quanto la coltivazione del castagno fosse fondamentale per le genti dell’Appennino: le castagne erano infatti una delle principali risorse alimentari della vita montanara, potevano essere trasformate in un’infinità di prodotti diversi (farine, pani, conserve...) Negli ultimi anni il Parco del Castagno è luogo di incontro per il progetto “Cimone in Famiglia”, un ricco calendario estivo di eventi ed iniziative dedicati a grandi e piccini. INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto Comune di Montecreto tel. 0536.63722 [email protected] INFO Modena > Pavullo > Acquaria www.acquaria-mo.it Comune di Pavullo nel Frignano Comune di Montecreto tel. 0536.63722 Montecuccoli: il castello dei musei Con gli sci nel comprensorio del Cimone Montecreto fa parte del comprensorio sciistico del monte Cimone insieme a Fanano, Riolunato, Sestola, Pievepelago, Fiumalbo e Lama Mocogno. Il comprensorio del monte Cimone (2165 m) offre il più grande carosello sciistico dell’Appennino settentrionale: 50 km di piste tutte collegate tra loro, accessibili con un unico skipass elettronico e servite da impianti moderni e veloci. Lungo i tre versanti della montagna si snodano tracciati per tutti i gusti: lunghi e larghi, con pendii impegnativi e oltre 600 metri di dislivello per gli sciatori esperti; piste più corte e facili per chi ama lo sci in pieno relax. Alcune piste omologate, inoltre, sono attrezzate e riservate esclusivamente per gli allenamenti degli atleti mentre per gli amanti dello snowboard è in funzione lo snowpark, che ha ospitato gare di livello nazionale, attrezzato con strutture fisse di half pipe, fun box e big air. Non mancano le aree dedicate ai più piccoli con giochi e corsi su misura per i baby sciatori, mentre l’offerta ricettiva in tutto il comprensorio è sempre all’insegna della qualità e dell’accoglienza. INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto Modena > Vignola > Fanano > Sestola > Montecreto Consorzio Valli del Cimone tel 0536.325586 - www.vallidelcimone.it A circa 4 km a sud di Pavullo, su di una dorsale boscosa sorge l’imponente castello di Montecuccoli, un nucleo tipicamente medievale con il castello fortificato e le case arroccate ai sui piedi. La struttura è caratterizzata da un’alta torre merlata edificata nel punto più alto del monte, leggermente separata dal resto della struttura per ragioni difensive, su cui convergono ben tre cinte murarie. Tra i secoli XI e XIII il borgo era la sede del potere politico e amministra- tivo della zona del Frignano e residenza della famiglia dei feudatari Montecuccoli. L’architettura è della massima essenzialità e severità, tuttavia ricca di elementi significativi come portali e finestre lavorati a scalpello e i frontoni degli splendidi camini. Oggi il castello è stato restaurato ed è sede del Museo naturalistico del Frignano “Ferruccio Minghelli”: le diverse sale espositive sono dedicate alle Scienze della Terra, alla Zoologia ed alla Botanica tipiche della terra frignanese, mentre lo splendido panorama dei boschi e delle vallate che è possibile ammirare dalle finestre arricchisce ulteriormente l’esperienza della visita. Il castello ospita anche due collezioni d’arte suggestivamente allestite, dedicate ad artisti pavullesi: Gino Covili e Raffaele Biolchini. INFO Modena > Pavullo www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it Ufficio cultura del Comune di Pavullo nel Frignano Palazzo Ducale - Via Giardini 3 - tel. 0536.29022 105 depressioni del terreno si raccolgono le acque che danno vita allo stagno di Sassomassiccio, un piccolo ambiente umido abitato da anfibi come il tritone crestato, il rospo e la raganella. Numerose e interessanti le attività in calendario proposte dal Centro Visita: feste all’aperto, educazione ambientale, sport e letture animate. Raimondo Montecuccoli Nacque a Montecuccolo di Pavullo nel 1609. Intelligenza vivace, fin dalla giovane età si dedicò allo studio; affascinato dalla carriera militare si arruolò nelle fila dell’esercito asburgico e, grado dopo grado, scalò la gerarchia militare diventando feldmaresciallo, ovvero comandante in capo, condottiero vittorioso in tutte le campagne militari d’Europa dal 1625 al 1675, dalla Guerra dei Trent’Anni (1618-1648) in poi. E’ soprattutto celebre per aver fermato l’avanzata dell’esercito turco su Vienna nel 1664. Il conte modenese fu anche uno straordinario stratega, uomo politico e diplomatico di primo piano; nei suoi trattati a carattere principalmente militare si ritrova l’eco della sua vasta cultura. Un personaggio di grande risonanza, ammirato anche da Voltaire e Napoleone, considerato da Ugo Foscolo come il più importante erudito capo militare italiano di epoca moderna. Olina Il toponimo Olina deriva dal latino aula, un luogo arioso e libero, aperto: Olina infatti era una località fertile e dal clima mite che ricopriva un ruolo chiave nella viabilità transappenninica del XVI secolo come fiorente punto di incontro di traffici e commercio rurale. Al 1522 risale infatti il meraviglioso ponte sullo Scoltenna, uno dei manufatti ingegneristici più significativi di tutto il Frignano. Il ponte è costituito da un’unica arcata di forma parabolica, sormontata da un’edicola coperta da un tettuccio a due falde, che ospita sedili per i viandanti. Oltre al ponte, dalla linea leggera e possente allo stesso tempo, ad Olina si può ammirare anche la graziosa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo situata nella parte alta del borgo medievale: citata nei documenti fin dal 1400 ospita una bella pala d’altare del 1610 dai colori di forte impatto, La Madonna del Rosario fra i Santi Pietro e Paolo, opera del fananese Magnanini. Nella chiesetta si trova anche un organo di Domenico Traeri, famoso organaro del ducato estense. www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it roccioso in roccia calcarenitica: un tipo di roccia sedimentaria composta da frammenti di alghe, molluschi e altri organismi marini fossili. Il Cinghio di Malvarone divide il territorio della Riserva in due parti: l’altopiano di Sassoguidano, a nord nord-est, e i pendii argillosi che scendono fino alla fondovalle del Panaro, a sud sud-ovest. Un altro aspetto geomorfologico interessante è la presenza di una forma di carsismo superficiale che www.riservasassoguidano.it tel. 0536.29974 [email protected] Sulle orme di Obizzo Modena > Pavullo > Olina Birdwatching e geologia a Sassoguidano Modena > Pavullo > Sassoguidano Comune di Pievepelago INFO La riserva naturale orientata di Sassoguidano comprende un’area di circa 280 ettari, affacciata sulle rive del fiume Panaro. La zona di Sassoguidano presenta caratteristiche geomorfologiche particolari e ospita numerose specie protette di animali e vegetali, tra cui la presenza spettacolare di numerosi rapaci come il falco pellegrino, la poiana, il gheppio e lo sparviere. Questi uccelli trovano il loro habitat di nidificazione nel Cinghio di Malvarone, un imponente complesso INFO crea le tipiche depressioni: l’acqua presente nel terreno dissolve lentamente il carbonato di calcio nelle rocce determinando la formazione di imbuti, inghiottitoi, piccole doline. Proprio sul fondo di una di queste Su di uno sperone roccioso che precipita a picco sul borgo di Roccapelago sorge il pittoresco castello di Obizzo da Montegarullo, condottiero ribelle vissuto nel XIV secolo che osò sfidare il potere degli Este di Ferrara. Sul finire del Cinquecento il castello viene trasformato in un complesso ecclesiastico; tuttavia gli elementi tipici dell’architettura castellana sono ancora ben visibili: nel punto più alto, il mastio è riconvertito in campanile; il corpo principale del palazzo del feudatario viene adattato a chiesa parrocchiale, fra le più ricche della montagna modenese per importanza dei dipinti e degli arredi lignei seicenteschi, mentre il corpo di guardia all’ingresso, è stato recentemente “ricreato” dall’allestimento museale con armi e presidio militare. In quelle che un tempo erano le prigioni del maniero ora è ospitato il museo “Sulle orme di Obizzo”, una suggestiva ricostruzione di reperti medievali, stemmi, armi e costumi, con una ricca parte documentaria che rievoca gli eventi cruciali accaduti a Roccapelago nel 1393: seguendo la narrazione della Cronaca contemporanea di Giovanni Sercambi si ripercorrono le fasi del conflitto fra la Repubblica di Lucca, alleata degli Este, e il ribelle Obizzo da Montegarullo che qui aveva il suo rifugio. INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago www.roccapelago.it Via della Chiesa - 41020 Roccapelago tel. 0536.72319 - 71278.71890 frignano frignano 104 107 Le misteriose capanne e il ponte della Fola Le capanne celtiche sono particolari costruzioni in pietra, diffuse soltanto nella valle del Pelago, ad uso agricolo o pastorale. Caratterizzate da una semplice struttura a pianta rettangolare e costruite in sasso, hanno le “penne” sul tetto: lastre di arenaria che sostengono il tetto, anticamente ricoperto di paglia di segale dalle ottime proprietà isolanti. Proprio l’aspetto caratteristico conferito dalle “penne” ha fatto sì che gli studiosi riconducessero tali costruzioni a quelle irlandesi e bretoni ad opera dei Celti, facendo ipotizzare la presenza dell’antico popolo in queste zone intorno al IV secolo a.C. Non esistono tuttavia ipotesi concordanti e l’origine di queste misteriose capanne non è ancora stata chiarita. E’ invece più certa, seppur ammantata di leggenda, l’origine del Ponte della Fola, sul torrente Scoltenna: un magnifico esemplare di ponte in pietra a doppia arcata, ovvero a schiena d’asino. Costruito in epoca tardomedievale, è l’unico esemplare di ponte in pietra a due arcate in tutta l’Emilia: la perizia e la maestria con cui venne edificato era tale che la tradizione popolare lo diceva opera del Diavolo. Il ponte è ben visibile dalla strada per Pievepelago. Comune di Polinago Gombola la podesteria e gli asinelli I N F O Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago Lago Santo: escursionismo e alpinismo Il Lago Santo è incastonato nell’alta valle delle Tagliole a 1500 m di altitudine. La sua posizione è scenografica, con la parete del monte Giovo che piomba nel lago sul lato ovest, ed è strategica per chi vuole avventurarsi alla scoperta della bellezza di questo angolo di montagna. Dal lago Santo infatti sono numerosi i sentieri che si dipartono, ad esempio alla volta del monte Giovo o, spostandosi in una valle laterale, raggiungono il più selvaggio Lago Baccio, sempre di origine glaciale, per proseguire fin sulla cima del monte Rondinaio da cui è possibile concatenare sul crinale, ritornando sulla vetta del Giovo. Un pic-nic estivo sulla riva del Baccio, una camminata più impegnativa fino al crinale o un itinerario alpinistico invernale nei numerosi canali del monte Giovo offrono soddisfazione a tutti gli amanti della montagna, ad ogni livello. E ancora scialpinismo, passeggiate con le ciaspole... Particolarmente d’effetto (ma riservata ad alpinisti esperti) la traversata invernale dalla cima del Rondinaio a quella del Giovo: un itinerario ad anello lungo l’aerea cresta tra i due monti che non ha nulla da invidiare ad altri e più alti ambienti alpini. Inoltre la zona del lago Santo è servita da due rifugi in cui è possibile mangiare e pernottare. INFO Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago > Loc. Tagliole www.appenninomodenese.net frignano frignano 106 Il Castello medievale di Gombola è costruito su di un impervio cinghio a precipizio sul fiume. Nei pressi del Castello rimangono la chiesa, un massiccio campanile con base a scarpa, un oratorio e la Podesteria. Quest’ultima, un tempo residenza del podestà estense che governava la valle, è stata ristrutturata ed è di- ventata un ostello agreste tutto particolare, un luogo di accoglienza e di sperimentazione dedicato soprattutto ai bambini; in un ambiente verde e tranquillo è possibile fare passeggiate, conoscere la storia e i prodotti tipici dell’Appennino ma soprattutto scoprire un amico insolito: l’asino. L’Asineria di Gombola è la “casa” degli asini di Gombola: inserita in un ambiente ad alto valore paesaggistico, è il luogo ideale per familiarizzare con gli asinelli, svolgere passeggiate e riposare nell’ombra del boschetto, mentre nel CarezZoo è possibile fare la conoscenza ravvicinata degli altri animali del mondo agreste: abituati alla presenza umana infatti questi animali si lasciano avvicinare e accarezzare da grandi e piccini. Le attività che si possono fare a Gombola sono tantissime, aperte a tutti e sempre nel segno della natura. INFO Modena > Maranello > Serramazzoni > Gombola Ass. Aria Aperta tel. 0536.49195 www.aria-aperta.it Ponte Ercole il ponte del Diavolo Nei boschi di quercia e castagno al confine con i tre comuni di Polinago, Lama Mocogno e Pavullo si trova una delle meraviglie geologiche più interessanti dell’Appennino modenese: è un grande monolito di arenaria modellato in forma di ponte dagli agenti atmosferici. E’ lungo 33 metri, alto 3 e con un’ arcata altrettanto alta, sotto alla quale si trova una depressione del terreno che diventa un piccolo torrentello durante le piogge, ma nella tradizione popolare sono molte le leggende fiorite per spiegarne le origini... Il Diavolo in persona infatti avrebbe dovuto donare questo ponte ad un contadino che, stanco di dover faticare nel guado di un corso d’acqua, in cambio del ponte avrebbe venduto l’anima al maligno. Ma nel bosco il Diavolo si imbattè in un sabba di streghe che ballavano in una radura e ammaliato dalla danza si dimenticò del sorgere del sole: fu costretto ad una precipitosa fuga, lasciando il ponte dove si trova ora. Nell’eco della leggenda i geologi hanno riscontrato anche un pizzico di verità poichè si è appurato che il ponte è stato spostato qui per effetto di un cataclisma naturale o un forte movimento tellurico. Il ponte è raggiungibile da Brandola con una camminata di un paio d’ore o da Lama Mocogno, la via più diretta. INFO Modena > Maranello > Serramazzoni > Polinago > Brandola http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it 109 Comune di Serramazzoni I Luoghi dell’Anima cascate, antichi castelli e rocche sacre Il Parco dei Luoghi dell’Anima è un parco diffuso sul territorio e collega simbolicamente tra loro diversi luoghi, significativi in termini di fede, spiritualità e ispirazione; luoghi che naturalmente offrono occasioni per fermarsi, per riconciliarsi con la natura, con gli uomini e con sé stessi, per riscoprire valori e significati a volte dimenticati. Testimonianze storiche e artistiche, antiche tradizioni agiografiche e culturali - presenti anche in eventi, sagre e feste che tuttora scandiscono l’anno - comunità religiose e monastiche. Nel territorio di Serramazzoni, la pieve romanica di Rocca Santa Maria è luogo di ispirazione e raccoglimento: arroccata su di una roccia scoscesa, quasi inaccessibile e molto suggestiva, ha origini mol- to remote, addirittura precedenti all’anno Mille. L’interno della chiesa è maestoso e solenne nella sua semplicità, impreziosito dai magnifici capitelli delle colonne, scolpiti finemente e decorati con motivi a fogliame, a intrecci vegetali e geometrici. Le cascate del Bucamante sono un altro luogo ricco di fascino, nascosto fra i boschi di carpini e querce nella stretta valle fra il castello di Monfestino ed il monte Cornazzano. Il rio Bucamante qui scorre creando suggestive balze d’acqua mentre il letto del torrente è ammantato di bianco, per effetto dei residui calcarei dell’acqua. L’evocativo toponimo è legato alla leggenda dell’amore infelice tra due giovani che avevano le cascate come luogo di incontro prediletto: la loro unione, osteggiata dal padre della fanciulla, ebbe tragica conclusione proprio nel buco scavato dallo scorrere dell’acqua e dal quel momento le cascate divennero la Buca degli Amanti. INFO Modena > Maranello > Serramazzoni > Monfestino www.parcoluoghidellanima.it per richiedere la pubblicazione [email protected] L’ofiolite e il borgo di Varana sassi Il borgo antico di Varana con le sue graziose case in sasso ben ristrutturate si raccoglie intorno ad una bella rupe ofiolitica che domina la valle. I Sassi, grandi macigni dal colore scuro-verdastro simile alla pelle dei rettili, sono affioramenti di roccia vulcanica probabilmente di origine effusiva sottomarina. Le ofioliti o serpentiniti, dure e compatte, si distinguono grazie al fenomeno dell’erosione selettiva che le fa emergere chiaramente dall’interno di giacimenti argillosi, rocce meno coese e più facilmente intaccabili dagli elementi. Proprio per questo motivo in tutta la zona appenninica molti affioramenti ofiolitici sono stati spesso la sede deputata alla costruzione di rocche, castelli e sistemi fortificati: anche sui Sassi di Varana un tempo sorgeva un’antica torre di difesa. Il particolare ambiente naturale dei Sassi costituisce un habitat molto vario per numerose specie vegetali e animali: non è difficile veder fiorire l’aquilegia, il giglio martagone e il campanellino mentre durante i tramonti estivi gli arrampicatori che scalano le pareti dei sassi sono accompagnati dai movimenti furtivi dei biacchi, innocui rettili che abitano gli anfratti rocciosi di Varana. Nei pressi del borgo è stato allestito un orto botanico a cura del Gruppo Naturalistico l’Ofiolite di Varana, che organizza eventi e incontri alla scoperta del magico ambiente dei Sassi. Arrampicata sportiva sulle pareti di Varana L’arrampicata sportiva è un’attività che consente uno stretto contatto con la natura, una disciplina molto varia che oltre alle capacità tecniche richiede agilità, senso dell’equilibrio, forza mentale e tattica. Forse non tutti sanno che Varana era la palestra di roccia dei Modenesi dove si scalava già dagli anni ‘50. Dimenticata per lunghi anni a favore di altre falesie di arrampicata, la palestra di roccia di Varana è stata recentemente riattrezzata: più di 40 itinerari di arrampicata sportiva di ogni difficoltà si trovano sulle pareti del sasso più alto, alcuni ripercorrono vie storiche e altri sono stati aperti ex novo. Le vie sono state ripulite e messe in sicurezza con l’utilizzo di nuovi chiodi e nuove catene per le soste. INFO Modena > Sassuolo > Varana “Falesie ritrovate: Varana, Valbona San Leonardo” Marcello Lugli Giampaolo Simonini, Eccentrico Edizioni 2008 ASD Equilibrium, via Tincani Martelli 140, Portile, Modena tel.059460538 www.equilibriumweb.it frignano frignano 108 INFO Modena > Sassuolo > Varana Gruppo Naturalistico L’Ofiolite di Varana tel. 059.570369 frignano 110 Comune di Sestola Sestola e la sua rocca Il paese di Sestola è dominato dalla mole imponente del castello, un sistema fortificato risalente addirittura all’VIII secolo, arroccato su un alto sperone roccioso a picco sulle vallate di Scoltenna e Leo. Durante il Medioevo la rocca aveva un’importanza strategica nel controllo del territorio frignanese e fu lungamente contesa da Modenesi e Bolognesi: nel XVI secolo l’architettura del fortilizio venne rafforzata per resistere ai colpi di artiglieria e ancora oggi, nonostante le modifiche che si sono succedute nel corso degli anni, si possono notare i bastioni a stella che racchiudono il castello. Dentro alla cinta muraria si può visitare il bell’oratorio dedicato a San Nicolò, un piccolo capolavoro di impianto romanico dove sono stati portati alla luce alcuni affreschi del ‘400 opera del lucchese Tommaso Ribechino, rimasti nascosti per trecento anni in un’intercapedine muraria. Nel castello di Sestola sono ospitati due particolari musei: il Museo della Civiltà Montanara e il Museo degli Strumenti Musicali Meccanici. Nel primo sono raccolti più di 1500 oggetti di uso quotidiano della vita montanara del passato mentre il secondo propone l’originale Collezione Eduard Thoenes: un itinerario sonoro curioso, dal Seicento a oggi, attraverso la musica di pianole, organetti, carillons e automi, cioè macchine destinate a suonare senza l’intervento dell’uomo: la musica infatti è “scritta” su un supporto meccanico, come un cilindro punzonato, un cartone perforato, un disco metallico. E poi, ancora i preziosi piani a cilindro provenienti dalla Svizzera e dalla Germania, i pianoforti automatici e gli antichi organetti di Barberia. INFO Modena > Vignola > Fanano > Sestola Musei del Castello tel. 0536.62324 0536.62743 Ninfe, scienza e brividi sospesi all’ombra del Cimone Sulle pendici del Cimone a 1500 m di altitudine il Lago della Ninfa è circondato dai boschi: un ottimo luogo di sosta per crogiolarsi nella natura a bordo lago, cercando la sfuggente ninfa dagli occhi verdissimi che si dice abitasse questi luoghi. O magari partire alla volta di una delle emozionanti avventure che il luogo propone ai visitatori. Chi ama camminare può percorrere il Sentiero dell’Atmosfera: un percorso che da Pian Cavallaro sale sulla vetta del monte Cimone (circa 300 metri di dislivello) ed introduce, passo dopo passo, ai segreti dell’atmosfera e del clima che cambia grazie ai punti informativi disseminati lungo il percorso. Sulla vetta del Cimone infatti si trova la stazione di ricerca “O.Vittori”, uno dei due osservatori del CNR-ISAC che misurano lo stato di salute e la composizione dell’atmosfera: l’altro è sito ad oltre 5000 metri di quota, presso il Laboratorio-Osservatorio Piramide del Comitato Ev-K²-CNR ai piedi del versante nepalese dell’Everest. Grandi e piccini in cerca di un brivido in più potranno divertirsi sui percorsi attrezzati dell’Adventure Park: tree climbing, arrampicata, tirolesi tese tra gli alberi su cui scivolare a tutta velocità e ponti tibetani sospesi nel vuoto sono solo alcune delle innumerevoli, divertenti attività che si svolgono in sicurezza sotto l’occhio attento delle Guide Alpine del Cimone. INFO Modena > Vignola > Fanano > Sestola Parco del Frignano, tel. 0536.72134 Ufficio IAT del Comune di Sestola, tel. 0536.62324. 113 eventi & appuntamenti sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni... Primavera Pievepelago, aprile, Festa del Coccin Coccetto Pavullo, inizio aprile, Festa del Cioccolato Pievepelago, fine maggio, Infiorata del Corpus Domini Pievepelago, metà maggio, Rassegna Verdepieve: festa delle colture locali Estate Sestola, metà giugno, Notte Blu e Bike Festival Serramazzoni, da giugno a settembre, venerdì sera, Mercatino Artigianato e Natura Montecreto, inizio luglio, Festa della Madonna del Trogolino e Palio degli Asini Fanano, fine luglio, Rassegna dei Frutti di Montagna Pievepelago, fine luglio, Appennino Cinefestival e Fiera del libro di montagna, le Vie del Suono Pavullo, terzo fine settimana di luglio, Sagra di Monfestino e Rievocazione Medievale Polinago, fine luglio, Brandola in Festa Pievepelago, agosto, Rievocazione storica e festa medievale Montecreto, agosto, Festival Itinerante di Cultura Popolare Pavullo, 13-15/08, Sagra dell’Assunta Pavullo, 24 agosto, Sagra di San Bartolomeo Pavullo, fine agosto, Sagra della Crescentina Fanano, fine agosto, Sagra del Mirtillo Serramazzoni, fine agosto, Sagra del Borlengo Autunno Fanano, fine settembre, Festa del Fungo Lama Mocogno, inizio ottobre, Sagra del Parmigiano-Reggiano Sestola, ottobre, Giochi di cioccolato e croccante Fanano, metà ottobre, Festa della castagna Montecreto, fine ottobre, Festa della Castagna Pievepelago, fine ottobre, Castagnammm! Festa della Castagna Inverno Pievepelago, I fine settimana di dicembre, Mercatini natalizi Polinago, 24 dicembre, Zampognata di Natale Sestola, 24/25 dicembre, Presepe vivente itinerante e Concerto di Natale Sant’Anna Pelago, 5 gennaio, Mascherata della Befana informazioni & accoglienza IAT del Cimone, Comuni di Sestola, Fanano, Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pievepelago, Riolunato, Serramazzoni Corso Umberto I° 3, Sestola, tel. 0536 62324, fax 0536 61621 - [email protected] UIT del Frignano dei Comuni di Pavullo e Polinago: Piazza Montecuccoli 1, Pavullo nel Frignano tel. 0536 29021- 0536 29964, fax 0536 29961 [email protected] Polinago: Corso Roma 71, tel. 0536 47000 fax 0536 47672 [email protected] www.appeninomodenese.net I ristoranti di Modena a Tavola Montecreto CA’ CERFOGLI - chiuso lunedì e mercoledì Via Montegrappa 6/8, Acquaria di Montecreto, tel. 0536.65052 www.albergocerfogli.it [email protected] MARIA - chiuso lunedì Via Montegrappa 26, Acquaria di Montecreto, tel. O536.65007 Serramazzoni LA NOCE - chiuso domenica Via Giardini Nord 9764, Montagnana, tel. 0536.957174 www.lanoce.it [email protected] Sestola SAN ROCCO - chiuso lunedì C.so Umberto I 47, Sestola, tel. 0536.62382 www.hotelsanrocco.net [email protected] ZITA - chiuso martedì e mercoledì Piazza San Giorgio 11, Sestola (loc. Vesale), tel. 0536.64278 www.locandazita.com [email protected] frignano frignano 112 F - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - F 1006 Caseificio Sociale Del Panaro di Verica Via Fondovalle Panaro, 20 - Verica 41020 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.48267 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso mercoledì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta Caseificio Poggio Castro Via Giardini Nord, 32/1 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. 0536.23963 fax 0536.324151 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19 chiuso lunedì 1016 115 1016 1006 114 Una storia, un caseificio, un nome: Poggio Castro dal foraggio al formaggio naturalmente! in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano formaggi freschi e stagionati, yogurt, cremino, burro, ricotta, prodotti vari [email protected] effettua vendita all’estero coordinate geografiche 10° 55’ 41,8’’ E coordinate geografiche 44° 21’ 10,6’’ N 1015 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 8 2.400 8 1952 1015 IL caseificio è nato dall’unificazione di due caseifici di Pavullo: “Lampo” aperto nell’inverno del ‘53, così chiamato per la rapidità di esecuzione dei lavori e “Casa Venturelli” aperto dalla famiglia Minelli nel 1930 come caseificio privato, trasformato in cooperativa nell’immediato dopoguerra. 10° 50’ 27’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Cooperativa Casearia del Frignano Via Casa Baracca, 4 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. 0536.51111 - fax 0536.327014 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19 chiuso mercoledì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, salumi, marmellate, vino Caseificio Sociale San Lucio Montardone Via Giardini Nord, 7087 - Rocca Santa Maria 41028 Serramazzoni (Mo) tel. e fax 0536.957038 aperto tutti i giorni 9.30 - 12.30 16 - 19.30 chiuso lunedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano vino, olio, formaggi freschi, salumi, pasta, miele 1 3.000 8 1996 1229 1229 44° 20’ 2,8’’ N La cooperativa è nata verso la fine degli anni sessanta per volontà di circa quaranta soci. Da molti anni, il caseificio sociale è il punto di riferimento per le numerose piccole imprese dedite all’allevamento dei bovini per la produzione di latte destinato esclusivamente alla trasformazione in ParmigianoReggiano. Spaccio aziendale di recente costruzione per la vendita diretta al pubblico. [email protected] www.caseificio-montardone.it coordinate geografiche 44° 21’ 43,3’’ N 10° 47’ 40,3’’ E possibilità di acquistare i prodotti on-line coordinate geografiche 44° 28’ 12’’ N Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 18 10.700 17 1990 10° 48’ 32’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 8 5.200 7 1967 F - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - F 1276 Caseificio Sociale Rio San Michele Via Giardini Sud, 327 - Camatta 41020 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 053641006 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19 chiuso mercoledì pomeriggio e domenica Azienda Agricola Baruffi Ferruccio e Cesare Via Camurana, 14 - Benedello 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.21471 aperto tutti i giorni 8 - 18 orario continuato 1470 117 1470 1276 116 Dal 1920 il caseificio è a conduzione familiare dalla mungitura al prodotto finito. in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, latticini, salumi, confetture, aceto, miele coordinate geografiche 1415 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Dal 1952 produce ParmigianoReggiano. Nel tempo sono confluite diverse aziende a seguito della chiusura dei caseifici limitrofi. Nel 2004 apre il punto vendita specializzato in prodotti di qualità a chilometri zero. Su appuntamento si effettuano visite guidate. [email protected] effettua vendita all’estero coordinate geografiche 10° 50’ 57,6’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 44° 21’ 50,1’’ N 14 4.000 7 1964 1415 44° 24’ 45,9’’ N coordinate geografiche 10° 47’ 30,7’’ E 3 5.700 9 1952 10° 52’ 33,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale Pelloni Via San Dalmazio, 1113 - 41028 Serramazzoni (Mo) tel. e fax 0536.953600 aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19 chiuso martedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano carne bovina, salumi, yogurt, sottaceti, marmellate, olio, vino, aceto balsamico, formaggi molli, dolciumi Caseificio Sociale Santa Maria 1 1.700 3 1920 2590 2590 44° 18’ 42,1’’ N Via del Fiorentino, 2 - Cinghianello 41040 Polinago (Mo) tel. e fax 0536.47387 aperto tutti i giorni 8 - 12 16 - 19 chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta (nostra produzione), caciotte, pecorini, caprini, formaggi misti, prodotti del sottobosco, confetture, liquori, infusi [email protected] coordinate geografiche 44° 20’ 57’’ N 10° 44’ 26’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 16 5.840 8 1964 F - caseifici vendita al pubblico 2661 Caseificio di alta montagna, ha fatto della diversificazione della produzione, della vendita diretta e della vendita all’estero i propri cavalli di battaglia puntando tutto sull’ottima qualità dei propri prodotti. www.latteriamontecimone.com Latteria del Monte Cimone Via Ca’ Frati, 200 - 41021 Fanano (Mo) tel. e fax 0536.68031 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano yogurt, formaggi molli, salumi, confetture, gelato altri punti vendita Via Circonvallazione, Sestola (Mo) Caseificio Sociale Santa Lucia Via per Vesale, 141 - 41029 Sestola (Mo) tel. e fax 0536.67161 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15 - 19 chiuso lunedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, pecorini, salumi e prodotti della zona [email protected] effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 15’ 36,4’’ N coordinate geografiche 10° 49’ 29’’ E 10° 46’ 23’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2820 Il caseificio è posto nelle vicinanze di Sestola, in una zona turistica dove si trova il comprensorio sciistico, immerso nel verde tranquillo dei boschi. luglio, agosto e dicembre aperto anche lunedì possibilità di acquistare i prodotti on-line all’indirizzo [email protected] effettua vendita all’estero 44° 12’ 26’’ N 2828 7 5.000 9 1950 2820 Caseificio nato nel 1960 come cooperativa. Ristrutturato nel 1995. Spaccio aperto dal 1990. Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale San Pietro in Rio Torto Via Giardini Sud, 2451 int.1 - Selva 41028 Serramazzoni (Mo) tel. e fax 0536.954706 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30 Industria Casearia Pievepelago 5 2.190 5 2001 2876 Via Isola Lunga, 4 - 41027 Pievepelago (Mo) tel. e fax 0536.71860 aperto tutti i giorni 7 - 13 15 - 19 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, caciotta, pecorino, fusi, panna cotta, yogurt, stracchino, salumi, marmellate in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, miele, aceto, confetture [email protected] coordinate geografiche 44° 24’ 28,2’’ N 119 2828 caseifici vendita al pubblico - F 2876 2661 118 10° 47’ 52,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 8 2.900 8 1960 coordinate geografiche 44° 11’ 54’’ N 10° 36’ 36’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 18 3.600 6 1953 F - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - F 2895 Il caseificio nasce nel 1964 dall’unione di un gruppo di aziende agricole situate nell’Appennino Modenese. Nel 1996 ottiene la certificazione bio e dal 2009 reintroduce l’antica razza autoctona “Bianca Modenese” (presidio Slow Food). Visitate il nostro punto vendita, “La Corte del Re”; siamo anche fattoria didattica Caseificio Sociale Santa Rita Via Pompeano, 2290/1 - Pompeano 41028 Serramazzoni (Mo) tel. 0536.950193/958191 fax 0536.950218 aperto tutti i giorni 9.30 - 12.30 15.30 - 19 chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano Parmigiano-Reggiano da agricoltura biologica, salumi, pasta, riso, olio, miele, vino, confetture, aceto balsamico, tutto bio Caseificio Sociale San Giuseppe 2919 121 2919 2895 120 Via Pangone, 11 - Pianorso 41023 Lama Mocogno (Mo) tel. e fax 0536.47170 aperto tutti i giorni 7.30 - 12.30 16 - 19.30 chiuso mercoledì pomeriggio e domenica in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, latticini, salumi [email protected] www.caseificiosantarita.com effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 20’ 15’’ N coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2901 10° 41’ 23,8’’ E 10° 46’ 15’’ E 9 4.000 6+6 1964 2901 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale Roncoscaglia Via Statale per Roncoscaglia, 78 - Roncoscaglia 41029 Sestola (Mo) tel. 0536.62099 fax 0536.900213 aperto tutti i giorni 7.30 - 12.30 15 - 19.30 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, cremini Caseificio Sociale Sant’Antonio 6 2.300 4 1955 2935 2935 44° 23’ 28’’ N Via Giardini Nord, 155 - Crocette 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.23200 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19 chiuso martedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, latticini, salumi, confetture www.roncoscaglia.it possibilità di acquistare i prodotti on-line coordinate geografiche 44° 14’ 36’’ N 10° 44’ 44’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 9 3.100 5 1954 coordinate geografiche 44° 22’ 8’’ N 10° 50’ 6’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 6 2.850 4 1956 2968 122 caseifici vendita al pubblico - F 2968 Ormai rara realtà di caseificio di montagna: in forte espansione produttiva con buona presenza di giovani conferenti. Caseificio Sociale Casello Località Il Casello, 101/A - Acquaria 41020 Montecreto (Mo) tel. 0536.65149 fax 0536.65088 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30 chiuso martedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, yogurt, pecorino, caprino, salumi, crema al Parmigiano-Reggiano, vini, liquori, aceto balsamico, funghi secchi, conserve di frutta e verdura, prodotti da forno, olio extravergine coordinate geografiche 44° 17’ 15’’ N 10° 45’ 31’’ E 2978 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 16 9.200 17 1961 2978 Caseificio Sociale Beato Marco Via per Palagano, 73 - 41023 Lama Mocogno (Mo) tel. e fax 0536.44242 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19.30 chiuso lunedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, formaggio fuso, latticini, salumi altri punti vendita Via Vaglio, 39 - 41023 Lama Mocogno (Mo) tel. 0536.44356 orario 8.30 - 12.30 14.30 - 19.30 coordinate geografiche 44° 18’ 34,5’’ N 10° 42’ 44,2’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 13 3.400 5 1962 Le tracce di Matilde di Canossa ed i luoghi della Libertà un percorso tra Storia e Memoria alla scoperta di sapori preziosi ed antiche tradizioni Prati primaverili intorno a Palagano A Montefiorino ci sono tante cose buone. A Palagano ci sono tante cose buone. A Frassinoro ci sono tante cose buone A Prignano ci sono tante cose buone. Ci sono anche, in ognuno di questi quattro territori, tante persone buone. Assieme, fanno un Parmigiano-Reggiano buonissimo: parola di montanaro! Valle del Dolo e del Dragone Frassinoro Montefiorino Palagano Prignano sulla Secchia Leo Turrini Frassinoro Scrittore e giornalista. Segue da anni i grandi dello sport per i quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno. E’ considerato uno dei maggiori esperti di Formula 1 in particolare della Ferrari, ma la sua attività si concentra anche su calcio, ciclismo e pallavolo. Coltellino d’Oro 2007 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano valli del dolo e del dragone 127 Indice Valli del Dolo e del Dragone Fi um e SE CC HI A valli del dolo e del dragone 126 Frassinoro 10 Prignano sulla Secchia per Serramazzoni 1263 1 L’Abbazia di Frassinoro 2 Il Sentiero Matilde 3 La diga di Fontanaluccia p.128 p.129 p.129 9 2877 olo 6 r. D Tor 5 Montefiorino 2887 2981 2852 Coop. Cas. Val del Dolo p.136 Il Museo della Repubblica Partigianap.129 La centrale di Farneta p.130 Il tartufo p.130 Vitriola e la Via Bibulca p.131 2877 Cas. Coop. di Monchio p.137 2887 Cas. Soc. di Costrignano p.138 2981 Coop. Cas. Savoniero e Susano p.138 Palagano 2854 Palagano 7 per Lama Mocogno 7 Monte Santa Giulia 8 La Valle del Dragone p.131 p.132 on e 8 p.136 per Polinago 4 2852 1263 Coop. Cas. San Lorenzo 2854 Cas. Soc. Casola di Montefiorino p.137 Montefiorino 4 5 6 I caseifici con vendita al pubblico To rr. D 2 rag 1 Frassinoro 9Sassomorello 10 La Rupe del Pescale 3 Passo delle Radici per Pievepelago LEGENDA arte - cultura natura - ambiente - attività curiosità Prignano sulla Secchia p.132 p.133 Eventi & Appuntamenti p.134 129 Le tracce di Matilde di Canossa ed i luoghi della Libertà Un percorso tra Storia e Memoria alla scoperta di sapori preziosi ed antiche tradizioni Valle del Dolo e del Dragone Frassinoro Montefiorino Palagano Prignano sulla Secchia E’ un intreccio unico di storia e natura a caratterizzare le vallate del Dolo e del Dragone. La costellazione di testimonianze storiche disseminate sul territorio racconta le gesta coraggiose della contessa Matilde, mentre camminando nei boschi dove i partigiani hanno combattuto per la libertà si rivivono i momenti cruciali della storia del ventesimo secolo. Luoghi custodi di memoria storica e di tradizioni antiche che vengono costantemente riscoperte con passione: nel segno delle tipicità gastronomiche locali come il pregiato tartufo e nel segno della cultura, con i musei, le vivaci feste popolari e le rievocazioni storiche suggestive. Le valli del Dolo e del Dragone regalano esperienze coinvolgenti, difficili da dimenticare. Comune di Frassinoro La Badia di Frassinoro e la tradizione canossiana Nel 1071 Beatrice di Lotaringia e la figlia contessa Matilde di Canossa fondarono un’abbazia benedettina che aveva in dote vasti possedimenti terrieri ed esercitava il suo dominio sulle vallate di Dolo e Dragone. L’abbazia era ben diversa dalle altre chiese della montagna modenese: costruita con marmo di Carrara e pezzi di reimpiego di epoca romana, rappresentava il prestigio e il potere della dinastia canossiana. Andata distrutta nel XV secolo a causa di una frana, i pochi pezzi rimasti vennero utilizzati per edificare l’attuale chiesa: i bei capitelli scolpiti furono usati come acquasantiere mentre a testimonianza della ricchezza del complesso abbaziale dell’epoca rimane una pisside di rame in forma di colombina, meravigliosamente lavorata. Ciò che sicuramente non è andato perduto nelle terre di Frassinoro è l’eco delle gesta di Matilde di Canossa, magna comitissa che incarna una delle figure più interessanti del Medioevo italiano. Donna coraggiosa e forte, a soli 17 anni assunse il comando di un territorio vastissimo che andava dal Lazio alle prealpi bresciane durante un periodo storico travagliato da battaglie, grandi cambiamenti politico-sociali e intrighi. Matilde, alleata del Papa, dimostrò una forte attitudine al comando e al tempo stesso era sostenitrice della riforma della Chiesa all’insegna di una rinnovata purezza spirituale. Visse da protagonista la “lotta delle investiture”, la complessa disputa sull’esercizio del potere tra Papato ed Impero e nel 1077 mediò per il perdono dell’imperatore Enrico IV, scomunicato dal Papa Gregorio VII e arrivato a Canossa per chiedere perdono. Matilde di Canossa morì nel 1115 a 69 anni senza eredi: i suoi vasti possedimenti vennero frammentati e il suo regno, il cui punto cardine erano i castelli e le abbazie dell’Appennino Tosco-Emiliano, si dissolse. La figura di Matilde entrò nella leggenda. INFO Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Frassinoro www.frassinoro.net valli del dolo e del dragone 128 Il Sentiero Matilde I possedimenti della Contessa Matilde nell’XI secolo comprendevano un feudo molto esteso, che andava dall’Alto Lazio al lago di Garda. Nel territorio dell’Appennino tosco-emiliano le vecchie direttrici viarie che collegavano le terre di Matilde sono state recuperate: nel territorio modenese, tra il ponte di Cadignano (Frassinoro) e il passo di San Pellegrino in Alpe ci sono 25 km di sentieri percorribili a piedi o in mountain bike, la naturale continuazione dell’itinerario matildico proveniente dalle terre reggiane. La tratta modenese è suddivisa in tre tappe che attraversano antiche borgate, faggete e laghi, ampi prati e castagneti ricalcando le orme della Gran Contessa e delle sue genti. Il sentiero è di livello escursionistico e ben segnalato. INFO Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Ponte di Cadignano IAT Valli del Dragone, Montefiorino tel. 0536.960162 [email protected] Fontanaluccia: la diga è storia nella Valle del Dolo Nel 1924 il Governo decise di costruire uno sbarramento sul torrente Dolo: la diga era parte di un progetto più vasto ed aveva la funzione di captare le acque necessarie alla produzione di energia elettrica per alimentare le grandi idrovore che bonificavano a pieno regime le paludi della Bassa emiliana. Alta sessanta metri e lunga più di cento, la diga sbarra ancora oggi il torrente Dolo tra gli abitati di Fontanaluccia e Gazzano: dall’invaso l’acqua scorre per circa dodici km nella galleria sotterranea a pelo libero che raggiunge la centrale di Farneta, nel territorio di Montefiorino. La costruzione della diga si protrasse per circa cinque anni e fu un evento di importanza vitale per la vallata e per la popolazione montana che, oppressa dalla cronica mancanza di lavoro e dalla fame, spesso non aveva altra scelta se non quella di una dolorosa emigrazione. La costruzione della diga fu una boccata di ossigeno anche per gli abitanti della borgata di Romanoro, che in quegli anni erano quasi ottocento: in soli cinque anni la diga fu pronta grazie al lavoro alacre di circa millecinquecento persone, che per la maggior parte lavoravano a mano con picconi e badili. Ancora oggi nella vallata è vivo il ricordo di quegli anni, gli anni della “lavorazione”, quando fu concessa a tutti la possibilità di un onesto riscatto guadagnato con la fatica del lavoro. INFO Modena > Montefiorino > Frassinoro > Fontanaluccia Comune di Montefiorino Il Museo della Repubblica Partigiana di Montefiorino Nella Rocca medievale di Montefiorino, massiccio baluardo difensivo anticamente appartenuto ai signori di Montecuccolo, è allestito uno dei più importanti musei della Resistenza esistenti in Italia. Il luogo è profondamente simbolico dal momento che proprio nella Rocca fu la sede della Repubblica Partigiana di Montefiorino: uno dei primissimi e coraggiosi tentativi, nell’Italia del 1944 invasa dall’esercito tedesco, di occupare stabilmente un territorio e di dare vita ad amministrazioni 131 comunali democratiche elette dalla popolazione, per di più a ridosso della Linea Gotica controllata dalle forze naziste. Grazie ad un allestimento coinvolgente l’esposizione ripercorre la storia della Repubblica di Montefiorino e delle altre zone libere d’Italia conquistate dai Partigiani: gli oggetti, le foto e i video in mostra sono la testimonianza della dura guerra in montagna, raccontata dalla viva voce dei protagonisti. Un vero viaggio nel tempo in uno dei momenti storici più importanti del XX secolo. INFO Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino www.resistenzamontefiorino.it Apertura settembre - giugno: domenica 10-12.30 15-18 luglio - agosto: 10-12.30 15-18.30 chiuso lunedì Farneta, l’energia pulita arriva dall’acqua La centrale idroelettrica di Farneta è stata costruita grazie al duro lavoro di ben 1.500 operai tra il 1924 e il 1928, è ancora attiva ed è anche un esempio di archeologia industriale di notevole interesse. Sfruttando la potenza dell’acqua raccolta negli invasi di Fontanalucccia e Riccovolto (a cui è collegata tramite una galleria di ben 9 km) la centrale forniva energia per gli imponenti lavori di bonifica delle zone paludose della bassa pianura, creando così una singolare sinergia tra montagna e pianura proprio nel pieno del secolo dell’elettricità, il 1900. Oltre che funzionale al suo scopo, la centrale di Farneta è anche bella da vedere: la progettazione dell’epoca infatti coniugò armoniosamente criteri estetici e funzionali come si può vedere nella enorme sala dei quadri di comando, pavimentata in marmo rosa e dai lucernari di vetro colorato. Durante la Seconda Guerra mondiale la centrale era un obiettivo ambito: sfuggì ai bombardamenti grazie ad un prato fatto crescere sui tetti in modo da mimetizzarla con il verde dei dintorni. La centrale oggi è vi- Vitriola e l’antica via Bibulca Il sentiero CAI 599 che oggi si snoda per 30 km dalla confluenza dei torrenti Dolo e Dragone fino al Passo delle Radici e San Pellegrino in Alpe era in tempi remoti parte della via Bibulca, collegamento transappenninico tra Modena e Lucca la cui larghezza consentiva il passaggio di una coppia di buoi affiancati che trainavano un carro. Il tracciato della via è di antiche origini romane e venne poi sfruttato in tutto il Medioevo: sul percorso si trovano diverse pievi di epoca matildica a testimoniare l’importante influenza politica e religiosa che ebbe l’Abbazia di Frassinoro, fondata nel XI secolo da Beatrice, madre di Matilde di Canossa. Nel piccolo borgo di Vitriola la Pieve romanica di Sant’Andrea è una di queste: la struttura conserva ancora i fianchi e la facciata originali e all’interno si trova un’arcaica lunetta di arenaria scolpita, databile all’XI secolo. Le case-forti invece sono strutture architettoniche del XIII secolo: servivano a garantire sicurezza agli abitanti di Vitriola, insediamento che per il clima mite e la relativa prosperità attirava predoni e malfattori. INFO sitabile ed è ancora possibile vedere le grandi turbine, i generatori ed i sistemi di condutture sotterranee che portavano l’acqua alla centrale e la scaricavano nel torrente Dolo: il ciclo pulito dell’acqua dove l’energia è (quasi) un regalo. Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Vitriola Comune di Palagano Il Parco di Monte Santa Giulia INFO Montefiorino > Gusciola > Farneta Via della Centrale, 16 Visite su prenotazione, Comune di Montefiorino tel. 0536.965139 Sapore prezioso: il tartufo delle Valli del Dolo e del Dragone L’aroma inconfondibile del tartufo aggiunge un tocco di raffinatezza ad ogni ricetta, dalla più semplice alla più elaborata. Questo prezioso tubero cresce sottoterra, in simbiosi con alcune piante come quercia, pioppo, nocciolo: le diverse essenze delle piante tartuficole che “ospitano” i piccoli tuberi determinano le loro caratteristiche organolettiche. Ad esempio i tartufi cresciuti nei pressi della quercia avranno un profumo più intenso, mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari ed aromatici. La forma, invece, dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio. Nel territorio di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano il tartufo è particolarmente diffuso ed il suo profumo e sapore lo rendono un prodotto di alto pregio, una preziosa tipicità agroalimentare del territorio modenese. INFO www.tartufovallidoloedragone.it I 28 ettari di verde e boschi intorno alla cima del Monte Santa Giulia sono dedicati alla memoria e ospitano Parco della Resistenza. Il Parco commemora la terribile strage di civili che avvenne a Monchio, Susano e Costrignano nel 1944: le 14 sculture disposte in cerchio sono opera di artisti da tutto il mondo e costituiscono valli del dolo e del dragone valli del dolo e del dragone 130 133 un invito coinvolgente alla riflessione sulla violenza della guerra e sulla pace rigenerante che deriva dal dialogo e dal confronto tra i popoli. Durante la Resistenza Monte Santa Giulia fu punto di riferimento importante della Repubblica di Montefiorino: sulla sommità sorge la Pieve dei Monti, edificio risalente al X-XI secolo che venne distrutto dai nazisti e poi ricostruito negli anni ‘50 nel suo stile romanico originale. Oltre alle valenze storiche l’area racchiude interessanti aspetti naturalistici e una parte del parco è attrezzata per lo svago nella natura. Tutta l’area è percorribile a piedi, in bicicletta, a cavallo: la zona inoltre è attrezzata con un campo - scuola di orienteering. INFO Modena > Sassuolo > Palagano > Monchio Consorzio Valli del Cimone tel. 0536.325586 www.vallidelcimone.it A piedi lungo la Valle del Dragone miniere di rame, ferro e oro. Le rocce ofiolitiche di Boccassuolo infatti per via del loro particolare processo metamorfico presentavano giacimenti di minerali sfruttati sin dall’antichità: Etruschi, Romani e poi gli Este scavavano in cerca di metalli preziosi anche se venivano estratte più che altro modiche quantità di rame. In totale le miniere erano dodici, di sviluppo estremamente variabile: dai pochi metri di alcuni saggi di scavo agli oltre settecento della galleria più estesa. Tuttavia alcune tracce d’oro rimangono nel toponimo Palagano, derivante dall’antico palaga, ovvero pepita d’oro. Furono probabilmente il rumore rombante del torrente e le leggende di animali mostruosi che popolavano le selve attigue a suggerire agli antichi abitanti del posto l’appellativo Dragone. Uno dei luoghi di maggiore interesse della vallata è l’ofiolite di Boccassuolo, il più grande affioramento di queste rocce magmatiche di tutto l’Appennino modenese: un sito di alto valore paesaggistico e naturalistico caratterizzato da boschi di castagno e quercia, fresche sorgenti, cascatelle e antichi metati per l’essicazione delle castagne eretti nei prati al limitare dei bosco. Un luogo perfetto da esplorare camminando o pedalando in mountain bike. Un altro elemento rende questo ambiente ancora più affascinante: la presenza di vecchie Modena > Sassuolo > Palagano > Boccassuolo Comune di Palagano - Informazioni turistiche tel. 0536.961370 Sassomorello cui è arroccato, alta quasi 70 metri e ben visibile dalla strada che scende in direzione di Gombola. dell’inizio del XVIII secolo e all’interno è presente un considerevole altare in stucco. INFO Modena > Sassuolo > Prignano > Sassomorello Preistoria in bicicletta alla rupe del Pescale INFO Comune di Prignano Il piccolo borgo di Sassomorello domina la media valle del Rossenna dall’alto della scura rupe ofiolitica su La località viene citata per la prima volta nel 1197, quando giurò fedeltà al Comune di Modena. Nei dintorni, scendendo verso Gombola, si può ammirare il borgo rurale denominato La Cà, un bellissimo esempio di insediamento a corte aperta che si sviluppa attorno ad un ampio spazio in cui, centralmente, si trova una torre cinquecentesca con cordolo di colombaia in arenaria e con il portale scolpito a croce. Interessante un edificio che presenta architrave arcuato poggiato su mensole, affiancato ad una residenza padronale che presenta un grosso arco a tutto sesto. Pregevoli anche le mensole sagomate che sorreggono il tetto di un vecchio fienile. L’oratorio dedicato alla Sacra Famiglia presenta sulla facciata una finestrella quadrilobata con data incisa valli del dolo e del dragone valli del dolo e del dragone 132 La pista ciclabile che corre lungo l’argine del fiume Secchia è lunga trentacinque km e partendo da Modena attraversa aree verdi ed oasi naturalistiche popolate da aironi, folaghe e cavalieri d’Italia. Il punto di arrivo del percorso è la rupe del Pescale, un imponente sperone roccioso che si innalza sul fiume Secchia alla confluenza con il rio Pescarolo. Questo luogo è particolare non solo per i bei panorami che offre allo sguardo dei visitatori ma anche per il suo valore storico: sullo spiazzo pianeggiante in cima alla rupe sorgeva un grande villaggio preistorico di età neolitica. Gli importanti reperti trovati - fondi di capanna, focolari, tombe, manufatti in pietra e osso, terracotta e vasellame - sono oggi custoditi nel Museo Civico Archeologico di Modena e testimoniano che l’insediamento era composto da ampie capanne circolari in legno e argilla, abitato indicativamente dal 4000 al 2000 a.C. E’ possibile approfondire la conoscenza di questo luogo grazie alla cartellonistica informativa storico-archeologica che accompagna i passi di chi sale sulla cima della rupe ad ammirare il panorama del fiume che si apre nella pianura. INFO Modena > Sassuolo > S. Michele dei Mucchietti oppure pista ciclabile da Ponte Alto (Modena) Modena in bici: itinerari ciclabili in provincia di Modena, pubblicazione e cartografia a cura della Provincia di Modena valli del dolo e del dragone 134 eventi & appuntamenti sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni... Primavera Montefiorino, inizio giugno, Zona Libera: eventi resistenti Frassinoro, periodo pasquale, Via Crucis Vivente Frassinoro, metà maggio, Festa di Primavera Estate Palagano, fine giugno, Sagra del Ciaccio Palaganese Prignano, giugno, Fiera della Gastronomia Montana Prignano, giugno/agosto, Estate Prignanese Montefiorino, fine luglio, A tutto nero... il Tartufo Nero d’Estate Frassinoro, luglio, Settimana Matildica nelle Terre della Badia Frassinoro, agosto, Frassinoro Arte Festival Palagano, metà agosto, Festa dei Matti della contrada Aravecchia Frassinoro, Prignano, Montefiorino, luglio e agosto, Rassegna Montagnafelice Autunno Montefiorino, ultimo fine settimana di ottobre, Sagra del Tartufo Modenese Prignano, ottobre, Festa della Castagna Prignano, novembre, Polentata di San Martino Inverno Frassinoro, 5/01, Mascherata della Befana informazioni & accoglienza UIT dei Comuni di Montefiorino, Frassinoro, Palagano, Prignano Via Rocca 1, Montefiorino, tel. 0536 962727 fax 0536 965312 [email protected]; Frassinoro: Via Miani 16, tel. 0536 971015 / 971003 fax 0536 971002, [email protected] Palagano: Via XXIII Dicembre 74, tel. 0536 970918 fax 0536 970901, [email protected] Montefiorino: Via Rocca 1, tel. 0536 962711 fax 0536 965535, [email protected] Prignano sulla Secchia: Via Allegretti 216, tel. 0536 892911 fax 0536 893227 [email protected] www.appenninomodenese.net VDD - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - VDD 1263 Cooperativa Casearia San Lorenzo Via Torre, 409 - 41048 Prignano sul Secchia (Mo) tel. 0536.894681 e fax 0536.892436 aperto tutti i giorni 9 - 13 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano pecorini, caciotte, yogurt, panna cotta, burro, ricotta Caseificio Sociale Casola di Montefiorino Strada Statale Montefiorino, 104 Casola 41040 Montefiorino (Mo) tel. e fax 0536.972094 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15.30 - 19.30 chiuso giovedì pomeriggio 2854 137 2854 1263 136 IL caseificio fu costituito nel 1954 con settantatré soci conferenti. Nel corso degli anni ha subito diverse ristrutturazioni per adeguare la struttura e le attrezzature. Attualmente i soci sono dieci. in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta effettua vendita all’estero coordinate geografiche 2852 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 44° 20’ 13’’ N 7 5.800 13 1963 2852 Alla cooperativa, fondata nel 1953, aderì gran parte dei contadini di Romanoro, di Rovolo Centro e della parte alta di Macognano. I soci iniziali erano 112, attualmente i soci sono 6. Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Cooperativa Casearia Val del Dolo coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 4 2.500 5 1958 Caseificio Cooperativo di Monchio Via Chiesa, 36 - Romanoro 41044 Frassinoro (Mo) tel. e fax 0536.963062 Via San Vitale, 1/A - Monchio 41040 Palagano (Mo) tel. e fax 0536.966123 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 18 chiuso lunedì e domenica pomeriggio aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30 chiuso domenica pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, 44° 18’ 39’’ N 10° 31’ 36’’ E 10° 37’ 0’’ E 10 4.750 10 1954 2877 2877 coordinate geografiche 44° 26’ 19’’ N 10° 41’ 54,7’’ E In origine era una cooperativa agricola con bestiame; in seguito e’ stata acquistata e trasformata in caseificio. in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano caciotte, burro, ricotta coordinate geografiche 44° 23’ 9,5’’ N 10° 38’ 20,2’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) 13 4.500 9 2887 138 caseifici vendita al pubblico - VDD 2887 Il Caseificio fu costituito nel 1954 con 114 soci, attualmente i soci conferenti sono 4. Ha praticato per diversi anni anche l’allevamento dei suini, poi cessato. Ha effettuato diverse ristrutturazioni per adeguare le attrezzature e il magazzino. Caseificio Sociale di Costrignano Via Panoramica, 40 - Costrignano 41040 Palagano (Mo) tel. e fax 0536.965247 aperto tutti i giorni 9 - 12 16 - 19.30 in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta coordinate geografiche 44° 21’ 51,1’’ N 10° 40’ 2,8’’ E 2981 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 4 1.900 6 1954 2981 Il caseificio fu costituito nel 1962 con 70 soci conferenti. La struttura iniziale ha subito varie ristrutturazioni, l’ultima nel 2004, per ammodernare le attrezzature e gli impianti. Oggi i soci conferenti sono 10. Ha praticato per tanti anni anche l’allevamento dei suini. coordinate geografiche 44° 20’ 39’’ N 10° 39’ 23’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 10 4.614 8 1962 Cooperativa Casearia di Savoniero e Susano Via Querciola, 2 - Savoniero 41040 Palagano (Mo) tel. e fax 0536.965201 aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19 chiuso lunedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotte, panna cotta, tosone, mozzarelle, yogurt, cremini lungo la Via del Castagno tra borgate secolari e guglie di arenaria il paesaggio è testimone del legame indissolubile tra Uomo e Natura Impressioni al limitare del bosco ... Cheli infatti è stato il primo astronauta spaziale che nella missione a bordo dello Shuttle ha scelto il Parmigiano-Reggiano come alimento per la sua permanenza in orbita... (da “Parmigiano-Reggiano ha premiato l’astronauta” - Gazzetta di Modena 7 maggio 1996) ... il Parmigiano-Reggiano si è fatto onore da solo: portato con me a bordo non è durato molto, non perché ce ne fosse poco, perché se lo mangiavano tutti... abbiamo mangiato anche le croste... visto che vengo da questa zona, volevo portare assolutamente qualcosa che mi ricordasse il luogo e la terra da cui provengo... (da una dichiarazione durante la 25° Festa dei Caseifici modenesi del 27 aprile 1996) Maurizio Cheli Alta valle del Panaro Guiglia Montese Zocca Zocca Primo astronauta italiano in qualità di “Specialista di missione”, ad affiancare i due piloti dello Space Shuttle Columbia nella missione STS-75 del 22 febbraio 1996 Capo collaudatore di Alenia Aeronautica Coltellino d’Oro 1996 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano alta valle del panaro 143 alta valle del panaro 142 Indice alta Valle del Panaro Guiglia Marano sul Panaro 1335 Guiglia Fiume P ANARO 1 La Pieve di Trebbio 2 Tigelle al museo 3 I Sassi di Roccamalatina Montese 1 4 La Rocca e il Museo 5 Monte Belvedere 6 Gli antichi mulini 3 2 7 Zocca 8 2637 1026 2962 Castel d’Aiano (Bo) Montese 6 4 To r re n te LE O 2949 5 LEGENDA arte - cultura natura - ambiente - attività curiosità p.144 p.145 p.145 p.146 p.146 p.147 Zocca 7 La civiltà del Castagno 8 Borghi e curiosità naturali p.147 p.148 I caseifici con vendita al pubblico 1026 Caseificio Rosola di Zocca p.150 1335 Cas. Soc. Benvenuto p.150 2637 Soc. Agr. Coop. Lame p.151 2949 Cas. Dismano p.151 2962 Soc. Agr. Coop. Montalto - Montetortorep.152 Eventi & Appuntamenti p.149 145 Lungo la Via del Castagno tra borgate secolari e guglie di arenaria Il paesaggio è testimone del legame indissolubile tra Uomo e Natura Alta valle del Panaro Guiglia Montese Zocca Lo scorrere del fiume Panaro marca il territorio di queste vallate addolcite ora da nuvole di ciliegi in fiore, ora dal fulvo dei castagneti in autunno. Luoghi dove le tradizioni gastronomiche secolari accompagnano ancora oggi lo scorrere del tempo all’ombra di antichi borghi, castelli e ombrose pievi immerse nel verde. Meraviglie geologiche che creano habitat unici per fiori e animali protetti regalando ai visitatori la possibilità di infinite scoperte, in una terra dove la Natura ha da sempre intrecciato la sua vita a quella dell’Uomo nel segno di una coesistenza armoniosa. Il valore culturale, naturale ed etnologico dell’Alta valle del Panaro è un patrimonio da esplorare, assaporare lentamente e custodire con cura. Tigelle in mostra La tigella, crescentina per i puristi, è probabilmente il cibo ambasciatore dell’Appennino modenese. Questa specialità è un antico pane di forma circolare anticamente cotto tra due formelle di terracotta del diametro di 10-12 cm, le tigelle vere e proprie, spesso decorate con la Rosa Comacina a sei petali, un arcaico simbolo di buon auspicio. Le tigelle (o meglio le crescentine...) si gustano farcite con salume, formaggi o, come vuole la tradizione, con un pesto di lardo, pancetta, aglio e rosmarino, senza dimenticare una bella spolverata di Parmigiano-Reggiano. Proprio alle tigelle è dedicata una mostra permanente nel borgo di Samone, in una casa-torre trecentesca. In una bella sala affrescata, è presentata una panoramica sulle tecniche e i saperi di questa gustosa tradizione gastronomica che si perde lontano nella storia. I N F O Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina Centro visita di Samone, Via Castello 105, tel. 059.795721 www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina Il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina Comune di Guiglia Tracce romaniche: la Pieve di San Giovanni Battista Il termine “pieve” deriva dal latino plebs, popolo, e sta ad indicare una chiesa rurale dove poteva essere conferito il battesimo e dunque di particolare importanza. La pieve di Trebbio è dedicata a San Giovanni Battista e sorge al cospetto dei Sassi di Roccamalatina, in un paesaggio dolce e verdeggiante, circondata da alberi secolari. E’ di origini molto antiche (XI sec.) e si attribuisce la sua fondazione a Matilde di Canossa: nonostante alcuni lavori di restauro discutibili risalenti a diversi momenti storici, la chiesa conserva testimonianze pregevoli ed uniche rimanendo uno dei più importanti esempi di romanico in Appennino. Da notare ad esempio i capitelli della cripta e della navata centrale, alcuni frammenti dell’ambone e del recinto del presbiterio, buona parte della vasca battesimale contenuta nel battistero e l’archetto sulla porta d’ingresso a sud. Le decorazioni presentano motivi tipici della scultura preromanica: elaborati intrecci di nastri, fogliame, motivi geometrici e floreali, alcuni dei quali di derivazione bizantina. Il leggio che si trova sull’ambone presenta un raro San Giovanni Evangelista alato. Di particolare interesse si rivela il terzo capitello a destra che raffigura una scena con due cavalieri ed un drago. Da segnalare, di fronte alla facciata, su un alto pilastro, un altorilievo in terracotta raffigurante la Madonna con il Bambino, opera forse del primo Cinquecento. Nei dintorni della pieve si possono osservare diversi insediamenti a casa-torre e corte aperta, risalenti al ‘500 e al ‘700 (Casa Giuti, Lavinia, Piscina di Sotto e Piscina di Sopra). INFO Modena > Vignola > Guiglia > Pieve di Trebbio Accesso dalle 9 alle 11,15 e dalle 14 alle 17 (solo in estate); per aperture su richiesta tel. 059.792437 www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina I Sassi di Roccamalatina sono tre possenti torrioni di arenaria, alti fino a 70 metri, che svettano nel dolce paesaggio circostante verde di prati. Queste geoformazioni si sono originate 90 milioni di anni fa in ambienti di mare profondo: l’arenaria infatti è una roccia sedimentaria, composta da granuli di sabbia. Essendo maggiormente resistenti all’erosione, queste guglie di arenaria sono emerse dal substrato geologico circostante assumendo una tipica conformazione verticale. Oltre ad essere particolarmente affascinanti dal punto di vista paesaggistico i Sassi raccolgono intorno a sé ecosistemi diversi come boschi, coltivi, corsi d’acqua e proprio questa ricchezza costituisce un habitat prezioso per molte spe- cie di flora e fauna: le pareti rocciose accolgono i nidi del falco pellegrino e nei limpidi torrenti nuotano ancora i gamberi di fiume, mentre caprioli, tassi, volpi e istrici vivono indisturbati nei boschi circostanti. Le possibilità di esplorare il Parco sono numerose, tante quanti i sentieri che si dipanano nel verde, percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike in un ambiente tranquillo e rigenerante fruibile in tutte le stagioni: i più avventurosi possono salire sulla vetta del Sasso della Croce grazie ad un ripido sentiero attrezzato con pioli e funi di metallo infissi nella roccia. Il Parco organizza un ricco programma di attività divulgative tra cui gli emozionanti safari notturni alla scoperta della vita degli animali, eventi accompagnati da cene tipiche e pernottamento in foresteria all’interno del Parco. INFO Vignola > Guiglia > Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina Centri Visita a Pieve di Trebbio (Il Fontanazzo), Rocca di Sopra (Borgo dei Sassi) e Samone. tel. 059.795721 - [email protected] www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina alta valle del panaro 144 147 Comune di Montese Saperi e tradizione la rocca e il museo periodi di oblio, restauri e nuovi fasti. Oggi la Rocca è la sede del Museo Storico di Montese, autentico “museo del territorio” che ripercorre le vicende e gli aspetti tipici della vita in questi luoghi: una panoramica completa ed affascinante sulla zona di Montese, la sua storia e le sue risorse dall’epoca preistorica fino all’età contemporanea. Nel museo vengono illustrati la lavorazione del latte ed il processo di produzione del ParmigianoReggiano, la risorsa del legno nella tradizione locale e l’uso specifico delle diverse essenze arboree. Il museo ospita anche un’interessante sezione dedicata alla II Guerra mondiale, alla vita quotidiana dei soldati e alle particolari vicende belliche nel territorio montesino, con ricostruzioni storiche di ambienti specifici e possibilità di visita guidata alle postazioni di guerra. La Rocca di Montese ha origini antichissime, si presume infatti che risalga al XIII secolo. Nel corso dei secoli la sua poderosa struttura e la bella torre merlata hanno visto lotte furiose tra famiglie rivali, scontri tra Bolognesi e Modenesi, crolli, Monte Belvedere: in cammino con la Storia Il monte Belvedere, nel comune di Montese, con i suoi 1200 m di altezza è il punto di arrivo di una vasta e varia rete di sentieri percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike. Il Percorso Belvedere parte da Casona di Marano e costeggiando la riva destra del Panaro offre un eccezionale panorama sulla vallata: il percorso entra poi nel Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina toccando diversi punti di interesse naturalistico e storico-culturale. Cascate e corsi d’acqua, vecchie borgate e antiche mulattiere fanno da cornice all’itinerario che nella sua interezza raggiunge i 48 km: è tuttavia possibile percorrere i diversi rami in INFO cui è suddiviso scegliendo in base alle proprie caratteristiche e desideri. Da segnalare l’Itinerario della Memoria (sentieri 452 e 400/4), un anello di 5 km che parte dalla chiesa di Ronchidoso e ripercorre uno dei tratti più significativi della Linea Gotica, il fronte che tagliava in due parti la penisola italiana, esteso per 320 km da Massa-Carrara a Pesaro. Una linea difensiva che, nell’inverno 1944/45, vedeva contrapporsi i militari nazifascisti e le forze alleate: il sistema difensivo sfruttava le caratteristiche morfologiche dei rilievi appenninici oltre a barriere costruite dall’uomo come trincee, bunker e reticolati di cui è ancora possibile trovare traccia durante le escursioni. Un vero e proprio percorso nella memoria e nella storia. INFO Modena > Vignola > Guiglia > Montese Eco Musei e Carta dei Sentieri, a cura di Enrico Marchetti e Laura Corsini, Comunità Montana Appennino Modena Est www.turismo.montana-est.mo.it Il mulino delle Coveraie ed il mulino di Mamino Altre significative testimonianze della tradizione montesina sono i mulini ad acqua: se ne contano ben 37. La difficoltà di trasporto di derrate e granaglie data dalla conformazione montana del terreno faceva sì che ogni piccolo insediamento abitativo avesse il proprio sistema idraulico per la molitura. Spesso questi mulini sopperivano anche alle necessità più diverse: fino al 1930 circa venivano prodotti, oltre a farine di cereali e castagne, anche calce, polvere da sparo e polvere di carbone. Il mulino delle Coveraie in località La Fredda è dotato di due grandi ruote lignee, davvero notevoli; il mulino di Mamino in località San Martino macina ancora oggi castagne ed orzo: di notevole interesse storico-didattico, la sua struttura in sasso è stata recuperata al suo antico utilizzo ed è visitabile in estate e durante la stagione delle castagne. INFO www.turismo.montana-est.mo.it/ecomusei IAT Montese tel. 059.971122 [email protected] Modena > Vignola > Guiglia > Montese Via della Rocca, 291 Montese - tel 059.971127 www.museo.comune.montese.mo.it Comune di Zocca La civiltà del castagno e del marrone Chi conosce la differenza tra marrone e castagna? La differenza c’è, si sente e si vede. Il marrone è più dolce e aromatico ed ha pezzatura più grande: un riccio racchiude al massimo 2 o 3 frutti. La coltivazione avviene in modo naturale e i frutti possiedono un ampio patrimonio di sostanze nutritive pregiate come sali minerali, amidi e zuccheri complessi, perfetti per giovani e sportivi. In ogni caso marroni e castagne sono frutti del sole e della terra, una vera bontà. A tutti gli amanti di questo sapore tipico è consiglia- ta una visita al museo... Nel contesto suggestivo dell’ Ospitale di San Giacomo, circondato da castagneti secolari, il Museo del Castagno di Zocca offre un giusto riconoscimento ad un albero che ha caratterizzato la vita, la storia e la cultura di questa terra. Tre le sale dedicate: la ricostruzione dell’habitat del castagneto, la sua coltivazione, la sala della castagna con gli attrezzi e l’illustrazione dei processi di produzione della farina. Nella bella cornice dell’Ospitale, ogni anno in estate vengono organizzate presso il Museo del Castagno alta valle del panaro alta valle del panaro 146 stazione di piatti tipici del territorio come crescentine, tigelle e borlenghi. Infatti nello stesso Ospitale si trova anche il Museo del Borlengo, con tanto di laboratorio didattico per apprenderne l’antica arte. Il borlengo è una sottilissima sfogliata a base di farina e acqua, cotta su di una piastra molto calda e condita con la cunza, un battuto di pancetta, lardo, aglio, rosmarino e l’immancabile Parmigiano-Reggiano. INFO Modena > Vignola > Zocca diverse serate a tema, da quelle dedicate alla natura con conferenze e proiezioni di diapositive, a quelle dedicate alla gastronomia, con la preparazione e la degu- Via S.Giacomo o via Fontanelle presso l’antico Ospitale di S. Giacomo - Zocca tel. 059.985584/986524 (PromAppennino) http://museodelcastagno.promappennino.it Antichi borghi e curiosità naturali I dintorni di Zocca sono costellati da borghi antichi e interessanti elementi naturali: lo scenario perfetto per una gita in mountain bike o una rigenerante passeggiata all’aperto. Nel suggestivo borgo di Montalbano si respira ancora l’atmosfera di una volta lungo il saliscendi di vicoli, con la piccola chiesa settecentesca e la graziosa canonica con il campanile del ‘600. La piazzetta è ornata da un loggiato cinquecentesco dai delicati capitelli mentre poco più avanti si incontra la chiesa di Santa Maria Assunta, esempio di architettura del 1700. Il panorama è incantevole e la vista spazia dai boschi che risalgono il Monte della Riva fino al crinale dell’Appennino con le vette di Corno alle Scale e Cimone. Sono circa 6,5 i km che separano Montalbano dal borgo di Montecorone, insediamento antichissimo annidato su di una dorsale circondata da una corona di monti verdeggianti. Questo borgo, dal chiaro impianto difensivo medievale, è uno dei meglio conservati dell’intero Appennino tosco-emiliano. Poco lontano da Montecorone sorge il Sasso di Sant’Andrea, una formazione di arenaria risalente a 25 milioni di anni fa e alta quasi 150 metri: l’arenaria dalla tipica conformazione a reggipoggio è stata profondamente plasmata dagli elementi naturali e forma pareti verticali ed anfratti di grande effetto. In questo ambiente particolare crescono alcune piante rare per queste zone, come il faggio, la lingua cervina ed il giglio martagone, mentre al riparo delle cavità di roccia nidificano numerosi uccelli rapaci. Nei pressi sgorga anche una sorgente di acque solforose. eventi & appuntamenti sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni... Primavera Guiglia, tutti i fine settimana di maggio, Sagra del Borlengo Guiglia, fine maggio, Il Cantamaggio Guiglia, domenica in Albis, Festa del Paese Estate Montese, metà settembre, Sagra della Patata e del Parmigiano-Reggiano Zocca, luglio, premio letterario ZoccaGiovani Zocca, fine luglio, gara in MTB la Runeda Zocca, agosto, Festa della Libertà Autunno Montese, ottobre, Sagra della Castagna Zocca, domeniche di ottobre, Sagra della Castagna informazioni & accoglienza UIT dei Comuni di Zocca, Guiglia, Montese, Marano s/P Via M. Tesi, 1209, Zocca tel. 059.985584 Guiglia: Piazza Gramsci 1, tel. 059.709911, [email protected] Montese: Ufficio Turistico, Via Panoramica 25, tel. 059.705711, [email protected] INFO Modena > Vignola > Zocca www.turismo.montana-est.mo.it alta valle del panaro 149 alta valle del panaro 148 VP - caseifici vendita al pubblico caseifici vendita al pubblico - VP 1026 Costituito nel 1966 dalla volontà degli allevatori locali, contava più di trenta associati. Oggi ne rimangono solo sette. Dal 2005 la svolta: inizio della lavorazione in filiera separata del latte di Bianca Modenese e contestualmente inizio della stagionatura di tutto il Parmigiano-Reggiano fino a 22 mesi. Filiera corta. Caseificio Rosola di Zocca Via Rosola, 1083 - 41059 Zocca (Mo) tel. e fax 059.987115 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19 chiuso lunedì e giovedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano Parmigiano-Reggiano delle “Vacche Bianche”, ricotta, burro, formaggio fuso, yogurt, caciotte, panna cotta, salume prodotto da suini propri, carne bovina di Bianca Modenese Società Cooperativa Agricola Lame 2637 151 2637 1026 150 Via Berzo, 240 - 41059 Zocca (Mo) tel. e fax 059.987235 aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 18.30 chiuso giovedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, tosone, caciotta, yogurt, panna cotta [email protected] www.caseificiorosola.it effettua vendita all’estero coordinate geografiche 44° 19’ 50’’ N Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1335 44° 20’ 7’’ N 10° 59’ 2’’ E 7 2.000 5 1966 1335 11° 0’ 40’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Caseificio Sociale Benvenuto Via Serravalle, 194 - 41052 Guiglia (Mo) tel. e fax 059.792327 aperto tutti i giorni 9 - 13 16 - 19.30 chiuso lunedì e giovedì pomeriggio in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano formaggi molli, pecorini, ricotta, formaggio fuso, burro Caseificio Dismano Via Montebelvedere, 300 - 41055 Montese (Mo) tel. e fax 059.983010 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19 chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta, yogurt, panna cotta 7 7.000 11 2949 2949 coordinate geografiche Il caseificio viene fondato nel 1960 per raccogliere il latte prodotto dagli allevatori di Castelluccio di Montese e parte di Maserno. Nel 2009 ha incorporato il vicino caseificio “Salto Santa Maria”. Durante il 2010 sono stati celebrati i 50 anni del caseificio con la pubblicazione di un libro sulla storia del Dismano. [email protected] www.caseificiodismano.com coordinate geografiche 44° 25’ 28’’ N 10° 59’ 9’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 7 2.400 5 1973 possibilità di acquistare i prodotti on-line coordinate geografiche 44° 13’ 45’’ N 10° 55’ 30’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 15 7.842 11 1960 2962 152 caseifici vendita al pubblico - VP 2962 Il caseificio nasce alla fine degli anni ‘50 con oltre 100 soci, quando l’agricoltura di montagna era fatta di tante piccole aziende, le case erano in pietra e la mungitura si faceva a mano. Anche oggi, che le aziende rimaste sono soltanto 5 e l’uomo si avvale della tecnologia, quello che non cambia è il sapore del nostro Parmigiano-Reggiano coordinate geografiche 44° 19’ 0,9’’ N 11° 0’ 7,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 5 3.000 5 1959 Società Agricola Cooperativa Montalto - Montetortore Via Lastrelle, 1401 - Montalto 41055 Montese (Mo) tel. e fax 059.987374 aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30 chiuso giovedì in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano burro, ricotta, caciotta, yogurt, miele, aceto 156 157 I caseifici con vendita all’ingrosso 2559 Mirandola 2566 Carpi 2720 Modena 2912 1177 1384 2971 Sassuolo 2979 Vignola 2780 1430 1086 1024 2659 1477 Pavullo nel Frignano 1029 2967 1308 1004 2977 2861 1155 2905 1004 Cas. Soc. Tre Torri p.158 1024 Cas. Soc. San Lucio p.158 1029 Cas. Soc. La Guardia p.158 1086 Cas. Soc. San Giovanni p.159 1155 Cas. Soc. Santi Pietro e Paolo p.159 1177 Soc. Agr. Sole p.159 1308 Cas. Soc. San Luigi p.160 1384 Nuova Coop. Cas. Spilambertese p.160 1430 Soc. Agr. Ca’ Bocchi p.160 1477 Cas. Soc. Nuovo Malandrone p.161 2559Saviola p.161 2566 Cas. Soc. 4 Madonne - Camurana p.161 2659 Cas. Soc. San Pietro p.162 2720Albalat p.162 2780 Coop. Cas. Castelnovese - Ca’ Vecchino p.162 2861 Nuova Casearia di Verica p.163 2905 Coop. Cas. Belvedere p.163 2912Bonlatte p.163 2967 Cas. Soc. Della Croce p.164 2971 Coop. Cas. Poggioli p.164 2977 Cas. Soc. Iddiano p.164 2979 Coop. Cas. Castelnovese - Valnirano p.165 caseifici vendita all’ingrosso caseifici vendita all’ingrosso [email protected] San Giovanni Via Verica, 4/6 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.21133 Via Pescarola, 544 - Varana 41028 Serramazzoni (Mo) tel. 0536.952807 fax 0536.951900 coordinate geografiche coordinate geografiche 44° 19’ 53,5’’ N 10° 50’ 52,6’’ E 1024 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 44° 26’ 53,7’’ N 10° 45’ 28,7’’ E 12 7.950 12 1965 1024 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Sociale Caseificio Sociale Santi Pietro e Paolo San Lucio Via Casa Grana, 1001/1 - San Dalmazio 41028 Serramazzoni (Mo) tel. e fax 0536.953851 1029 Caseificio Sociale La Guardia Via Coscogno, 86 - Coscogno 41050 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.54033 44° 23’ 17,2’’ N 10° 51’ 1,1’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 8 4.000 8 1964 44° 17’ 16’’ N 10° 51’ 7’’ E Il caseificio è stato fondato e costituito per i produttori della frazione di San Dalmazio. E’ stato per anni un punto di riferimento per i produttori della zona. Attualmente la produzione è diminuita anche per la cessazione dell’attività dei produttori storici. 3 1.900 4 1964 coordinate geografiche 1155 coordinate geografiche 44° 24’ 47,6’’ N 10° 51’ 36,4’’ E 1029 14 8.760 10 1967 Via Gaiato, 182 - Gaiato 41020 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.42087 coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 1086 1086 Caseificio Sociale Tre Torri 1155 1004 Caseificio Sociale 159 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Società Agricola Sole 3 5.100 8 1967 1177 1177 1004 158 Via Lavichielle, 3 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo) tel. e fax 059.932115 [email protected] coordinate geografiche 44° 35’ 8’’ N 11° 7’ 53’’ E Attivo dal 2002 caseifici vendita all’ingrosso caseifici vendita all’ingrosso [email protected] Nuovo Malandrone Via Ponte Samone, 1623 - Samone 41050 Guiglia (Mo) tel. e fax 059.700100 44° 21’ 40,8’’ N 10° 56’ 39,5’’ E 1384 Il Caseificio è situato a 650 mslm nel comune di Guiglia, è stato costituito nel 1968 da una decina di soci conferenti; in seguito si è fuso con altre due cooperative e i soci sono aumentati a una cinquantina. Oggi sono 20 i soci che continuano a produrre ParmigianoReggiano di ottima qualità. 20 6.418 10 1968 1384 [email protected] Allevamenti conferenti latte (n°) 4 Produzione annuale forme (n°) 4.800 Caldaie sala lavorazione (n°) 7 Attivo dalcirca1920 Caseificio Nuova Cooperativa Casearia Saviola Spilambertese Via Castelnuovo Rangone, 2925/A - 41057 Spilamberto (Mo) tel. e fax 059.798759 44° 20’ 37’’ N 10° 49’ 3’ E La prima struttura per la trasformazione di latte in ParmigianoReggiano al Malandrone di Pavullo, dove tuttora si trova, è sicuramente antecedente agli anni ‘20. Oggi il caseificio si caratterizza per la produzione di formaggio con latte prodotto da vacche alimentate con modo tradizionale, che in parte viene portato a stagionature importanti 36/48/60/72/84 e oltre Via dei Fabbri, 20 - 41037 Mirandola (Mo) tel. 0535.35334 1430 22 16.421 20 1983 www.cabocchi.it [email protected] Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Società Agricola Ca’ Bocchi 4 Madonne Via Ca’ dei Santi, 501 - Ospitaletto 41054 Marano sul Panaro (Mo) tel. e fax 059.793325 Caseificio Sociale stab. di Camurana 2566 coordinate geografiche 44° 26’ 1,9’’ N 10° 53’ 45,8’’ E 1 2.500 4 28 28.000 24 Via Camurana, 7 - 41036 Medolla (Mo) tel. e fax 059.849468 (Sig. Setti) coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) www.saviola.it 44° 54’ 5’’ N 11° 6’ 14,4’’ E 44° 32’ 7,9’’ N 10° 59’ 3,6’’ E 1430 2559 coordinate geografiche coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal [email protected] coordinate geografiche coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Via per Polinago, 35 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. 0536.21002-22352 fax 0536.22352 1477 1477 Caseificio Sociale San Luigi 2559 1308 Caseificio Sociale 161 2566 1308 160 44° 51’ 40’’ N 11° 5’ 3’’ E Il caseificio è parte di un’azienda familiare che controlla l’intera filiera produttiva che parte dall’allevamento delle vacche alla produzione, lavorazione e vendita del ParmigianoReggiano. Il caseificio è di proprietà del Caseificio “4 Madonne” a seguito di una incorporazione per fusione avvenuta il primo gennaio 2010 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 13 15.000 32 1968 caseifici vendita all’ingrosso caseifici vendita all’ingrosso Casearia di Verica Via Spinzola, 36 - Benedello - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.20145 La Frullina, 26 - Verica - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.48124 coordinate geografiche coordinate geografiche 44° 19’ 9’’ N 10° 53’ 7’’ E 44° 22’ 6,4’’ N 10° 51’ 42,3’’ E 2720 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 5 2.000 5 1973 2720 [email protected] Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Cooperativa Casearia Belvedere Albalat Strada Munarola, 123 Albareto - 41122 Modena tel. 059.318397 fax 059.843196 2780 2780 [email protected] coordinate geografiche 44° 26’ 2’’ N 10° 53’ 21’’ E punto vendita presso Coop. Cas. Castelnovese matr. 2973 Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 23 10.000 22 1960 2905 coordinate geografiche 44° 15’ 26,4’’ N 10° 55’ 22,6’’ E 44° 41’ 17’’ N 10° 58’ 43’’ E 18 32.000 40 1965 11 4.250 7 1974 Via Riva, 655 Maserno - 41050 Montese (Mo) tel. e fax 059.980038 coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2861 2861 Nuova San Pietro 2905 2659 Caseificio Sociale 163 Dal 1979 socio di Granterre. Dal 2007 proprietà di Granterre con magazzino da 111.000 forme e 40 caldaie. Dal 2011 è costituita Albalat: caseificio più stalla di Cortile con 17 soci attivi. Il caseificio è costituito da 14 soci nel 1958 e ha iniziato l’attività di raccolta del latte dai soci e la trasformazione in Parmigiano-Reggiano, affiancando a questa attività quella di allevamento e vendita suini. Coop. Casearia Castelnovese Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Caseificio Cà Vecchino Bonlatte Via Chiesa, 41 - 41054 Marano sul Panaro (Mo) tel. 059.535364 fax 059.537081 Via San Vincenzo, 7 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo) tel. e fax 059.939025 9 5.948 9 1958 2912 2912 2659 162 [email protected] coordinate geografiche Il caseificio 2912 nacque nell’anno 1955. Gli investimenti eseguiti nel corso degli anni hanno compreso la riorganizzazione del settore zoocaseario avvenuta nel comune di Castelfranco. La nuova proprietà composta da imprenditori agricoli locali lo gestisce dal 2010. 44° 36’ 26’’ N 11° 5’ 32’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2 22.500 26 2010 caseifici vendita all’ingrosso caseifici vendita all’ingrosso 2967 Coop. Casearia Castelnovese Caseificio Sociale Caseificio Valnirano Della Croce Via Camurana, 3 - Benedello - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.22242 44° 21’ 50,1’’ N 10° 52’ 33,1’’ E 2971 7 3.300 6 1961 2971 [email protected] effettua vendita all’estero Cooperativa Casearia Poggioli Via Montanara, 1550 - 41057 Spilamberto (Mo) tel. e fax 059.783155 - 059.535764 44° 31’ 23,5’’ N 10° 59’ 37,4’’ E [email protected] coordinate geografiche 44° 20’ 9’’ N 10° 52’ 41’’ E Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal 2977 Ristrutturato da cinque anni, continuano i lavori per un raddoppio della produzione. Offre Parmigiano-Reggiano convenzionale, biologico certificato, avente rintracciabilità di filiera. 4 13.000 21 1970 2977 3 6.400 9 1964 coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal [email protected] 44° 30’ 4’’ N 10° 48’ 55’’ E punto vendita presso Coop. Cas. Castelnovese matr. 2973 coordinate geografiche Allevamenti conferenti latte (n°) Produzione annuale forme (n°) Caldaie sala lavorazione (n°) Attivo dal Via Nirano II Tronco, 2 - 41042 Fiorano Modenese (Mo) tel. 0536.843838 2979 Caseificio Sociale Iddiano Via per Verica, 70 - Iddiano 41026 Pavullo nel Frignano (Mo) tel. e fax 0536.48069 cell. 338.5099601 165 2979 2967 164 25 14.000 34 1996 168 169 Bibliografia di approfondimento © immagini fotografiche Enrico Valenti e Francesca Zanetti (Eccentrico) foto caseifici, pag. 10, 18, 19 alto, 21 basso, 26, 29, 31 basso, 40 - 41, 44, 46 basso, 48, 51 alto, 52 alto, 53 alto, 54, 55, 68, 69 alto, 70 basso, 72, 73 basso, 74 alto, 76, 77, 79, 94 - 95, 100, 101, 102 alto, 109, 124 - 125, 129 alto, 132, 133 basso, 135, 145 alto, 148 basso Il territorio della Provincia di Modena Carlo Guttadauro pag. 14 - 15, 20, 21, 24, 25, 28, 31, 33, 154 - 155, 166 - 167 - Modena una provincia da scoprire: rocche e castelli - musei e raccolte - itinerari nella storia (volume I) a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 1999 Emmanuele Coltellacci pag. 46 alto, 49 basso, 64 - 65, 71, 75, 80 basso, 81 basso, 101 basso, 106 basso, 111, 140 - 141 - Modena una provincia da scoprire: parchi, oasi e riserve naturali - il pane e la castagna - itinerari fra le acque (volume III) a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2002 Lucio Rossi - Foto R.C.R. Parma pag. 5, 34 - 35 - Patrizia Belloi, Elis Colombini, Romanico illustrato: visita guidata al Romanico della Provincia di Modena, Colombini Editore, Modena 1999 Francesca Soffici pag. 22 Archivio fotografico del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano pag. 27, 32 - a cura di Enrico Marchetti e Laura Corsini, Ecomusei, volume e cd rom, Comunità Montana Appennino Modena Est, 2004 - Cuore Verde: conoscere e vivere le Aree naturali protette della Provincia modenese, Provincia di Modena, 2009 - Passaggi e paesaggi. Itinerari nell’Appennino modenese (volume I), Provincia di Modena, 2004 - Passaggi e paesaggi. Luoghi, arte, natura, sapori, eventi nella pianura e nella collina modenese (volume II) Provincia di Modena, 2005 - Le Biciguide della Provincia di Modena con opuscolo e mappe dettagliate, Modena 2007 Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena tra la via Emilia e le colline (vol.2) Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena nella pianura a nord della Via Emilia (vol. 3) Archivio Claudio Guidetti pag. 19 basso Archivio fotografico della Provincia di Modena pag. 47 basso, 50 alto (aniMOweb - Centro Documentazione Donna), 53 basso, 69 basso, 70 alto, 105, 108, 144, 145, 148 alto Archivio fotografico della Provincia di Modena: Nicola Nannavecchia 2004 - 2005 pag. 44 alto, 45 alto, 47 alto, 49 alto, 52 basso, 74 basso, 80 alto, 81 alto, 99 basso, 103, 104, 106 alto, 110, 129 basso, 130, 131, 133 alto, 146 basso Archivio fotografico della Provincia di Modena: Federico Meneghetti 1999 pag. 37 basso, 73 alto, 78, 107 basso, 128, 146 alto, 147 iStockphoto pag. 23, 50, 51 basso, 98, 99 alto, 102 basso, 107 alto - L’alto Appennino modenese: guida escursionistica sui sentieri del CAI, A. Marchiorri, CAI, Modena 1995 - Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese, 1:25.000, CAI - I sentieri della Luce, guida e cartografia sul sito http://www.provincia.modena.it Gastronomia e sapori tipici - Storie di terra e di rezdore, volume e cd rom, Provincia di Modena, 2009 - Savor. Ricordi, ricette e filmati per tramandare la cultura delle rezdore modenesi, volume e dvd, Provincia di Modena, 2009 - Miria Burani, Le strade del borlengo. Benvenuti tra il Reno e il Panaro, Vaccari, Modena 2000 - Modena una provincia da scoprire: borghi dell’Appennino - tradizioni agroalimentari - itinerari nella scienza (Volume II), a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2000 - Collezioni e tentazioni: ricette dai musei modenesi, Provincia di Modena, 2009 Il Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano non si assume alcuna responsabilità in relazione ai dati dei caseifici, i quali sono direttamente forniti dai produttori interessati. L’editore ha fatto il possibile per rintracciare i titolari dei diritti delle immagini pubblicate ed è disponibile ad assolvere ai propri impegni nel caso di eventuali errori o omissioni 171 Indice dei caseifici per matricola 1001 Bianca Modenese p.84 2637 Soc. Agr. Coop. Lame p.151 1004 Cas. Soc. Tre Torri p.158 2659 Cas. Soc. San Pietro p.162 1006 Cas. Soc. del Panaro di Verica p.114 2661 Latteria del Monte Cimone p.118 1012 Soc. Agr. Montorsi p.84 2666 Cas. Morello di Mezzo p.61 1015 Coop. Casearia del Frignano p.114 2720 Albalat p.162 1016 Cas. Poggio Castro p.115 2750 Cas. Soc. Nuova Superchia p.90 1017 Punto Latte p.58 2780 Coop. Cas. Castelnovese - Ca’ Vecchino p.162 1019 Cas. Soc. La Cappelletta p.58 2820 Cas. Soc. San Pietro in Rio Torto p.118 1024 Cas. Soc. San Lucio p.158 2828 Cas. Soc. Santa Lucia p.119 1026 Caseificio Rosola di Zocca p.150 2847 Az. Agr. Benedetti p.90 1029 Cas. Soc. La Guardia p.158 2852 Coop. Cas. Val del Dolo p.136 1086 Cas. Soc. San Giovanni p.159 2854 Cas. Soc. Casola di Montefiorino p.137 1117 Ind. Casearia Pelloni p.85 2861 Nuova Casearia di Verica p.163 1120 Az. Agr. Moscattini p.85 2864 Cas. Razionale Novese p.62 1155 Cas. Soc. Santi Pietro e Paolo p.159 2876 Ind. Cas. Pievepelago p.119 1176 S. Eusebio - Fava Santino e Figli p.86 2877 Cas. Coop. di Monchio p.137 1177 Soc. Agr. Sole p.159 2887 Cas. Soc. di Costrignano p.138 1217 Az. Agr. Serafini Giovanni e Duilio p.59 2894 IPSA Lazzaro Spallanzani p.91 1229 Cas. Soc. San Lucio Montardone p.115 2895 Cas. Soc. Santa Rita p.120 1240 Cas. Soc. 4 Madonne p.86 2901 Cas. Soc. Roncoscaglia p.120 1263 Coop. Cas. San Lorenzo p.136 2905 Coop. Cas. Belvedere p.163 1276 Cas. Soc. Rio San Michele p.116 2912 Bonlatte p.163 1306 Cas. Soc. San Pietro p.87 2919 Cas. Soc. San Giuseppe p.121 1308 Cas. Soc. San Luigi p.160 2924 Hombre p.91 1321 Soc. Agr. Coop. Nuova Martignana p.87 2935 Cas. Soc. Sant’Antonio p.121 1335 Cas. Soc. Benvenuto p.150 2944 Soc. Agr. Ca’ Denina p.92 1358 Latteria di Campogalliano p.59 2949 Cas. Dismano p.151 1383 San Silvestro p.88 2959 San Lucio p.92 1384 Nuova Coop. Cas. Spilambertese p.160 2962 Soc. Agr. Coop. Montalto - Montetortore p.152 1415 Cas. Soc. Pelloni p.116 2967 Cas. Soc. Della Croce p.164 1430 Soc. Agr. Ca’ Bocchi p.160 2968 Cas. Soc. Casello p.122 1470 Az. Agr. Baruffi p.117 2971 Coop. Cas. Poggioli p.164 1477 Cas. Soc. Nuovo Malandrone p.161 2973 Coop. Cas. Castelnovese p.93 2515 Az. Agr. Verdeta p.60 2977 Cas. Soc. Iddiano p.164 2552 Coop. Cas. Valtiepido p.88 2978 Cas. Soc. Beato Marco p.122 2559 Saviola p.161 2979 Coop. Cas. Castelnovese - Valnirano p.165 2566 Cas. Soc. 4 Madonne - Camurana p.161 2981 Coop. Cas. Savoniero e Susano p.138 2577 Cas. Soc. San Paolo p.60 2585 San Bartolomeo p.89 2590 Cas. Soc. Santa Maria p.117 2608 Cas. Oratorio San Giorgio p.61 0000 caseifici con vendita al pubblico 2629 San Michele p.89 0000 caseifici con vendita all’ingrosso 173 Indice Tematico Castelli e Architetture Piazza Martiri p.45 L’Abbazia di San Silvestro p.48 Le ville storiche p.53 Rocca Campori p.53 La chiesa di S. Maria Assunta p.68 Villa Sorra p.69 Il borgo medievale p.71 Il castello di Formigine p.73 Villa Gandini e il parco p.73 Le ville p.74 Villa Rangoni Machiavelli p.75 Lo scrigno del centro storico di Modena p.76 Il Palazzo Ducale di Sassuolo p.78 La Rocca di Vignola p.81 Montecenere e Sassostorno p.100 Il borgo di Acquaria p.102 Il castello di Montecuccoli p.103 Olina p.104 Roccapelagop.105 La rocca di Sestola p.110 L’Abbazia di Frassinoro p.128 Sassomorellop.132 La Pieve di Trebbio p.144 La Rocca e il Museo p.146 Borghi e curiosità naturali p.148 Musei Museo della Bilancia p.44 I Musei di Palazzo Pio p.45 Il mito delle Rosse p.74 Il Museo della Repubblica Partigianap.129 Tigelle al museo p.145 La civiltà del Castagno p.147 Sapori tipici ed enogastronomia Fer pcaria La mela campanina La pera tipica Nelle terre del Grasparossa Rosso e frizzante Terre del Balsamico Il tartufo Natura, sport e attività all’aria aperta Parco fluviale del Secchia Oasi la Francesa Oasi Valdisole La Via Romea Nonantolana Siepi e antiche piantate L’ecosistema delle ex cave Soliera in bici p.51 p.51 p.52 p.72 p.72 p.79 p.130 p.44 p.46 p.47 p.49 p.50 p.52 p.54 Villa Sorra p.69 Le casse di espansione del Panaro p.69 I parchi di Castelnuovo Rangone p.70 Villa Gandini e il parco p.73 Il torrente Tiepido p.75 Le Salse di Nirano p.79 Natura lungo il Panaro p.80 Magie della fioritura p.81 Estate nel Parco del Frignano p.99 Dai Taburri al Libro Aperto p.100 La Via Vandelli p.101 Il comprensorio del Cimone p.102 Relax all’ombra dei castagni p.103 Sassoguidanop.104 Lago Santo p.106 Gli asinelli di Gombola p.107 Il ponte del Diavolo p.107 I luoghi dell’anima p.108 Varana e i Sassi p.108 Arrampicata sportiva p.109 Il Lago della Ninfa p.110 Il Sentiero Matilde p.129 Vitriola e la Via Bibulca p.131 Monte Santa Giulia p.131 La Valle del Dragone p.132 La Rupe del Pescale p.133 I Sassi di Roccamalatina p.145 Monte Belvedere p.146 Cultura e storia I mulini natanti La Partecipanza e il Torrazzuolo La Terramara di Montale L’oro di Felix Raimondo il condottiero Il ponte della Fola Il Lago della Ninfa La diga di Fontanaluccia La centrale di Farneta Monte Santa Giulia La Rocca e il Museo Monte Belvedere Gli antichi mulini p.46 p.49 p.70 p.99 p.104 p.106 p.110 p.129 p.130 p.131 p.146 p.146 p.147 Manifestazioni e tradizioni Il coro delle Mondine Simposio di Scultura su pietra p.50 p.98 Terme e benessere Le Terme di Salvarola p.78 Per tutte le informazioni aggiornate sul mondo del Parmigiano-Reggiano e i caseifici che lo producono consultate il sito www.parmigiano-reggiano.it Dal sito è possibile scaricare anche la guida ai caseifici in versione GPS per i principali navigatori satellitari. eccentrico.eu Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Sezione di Modena Viale Virgilio, 55 - 41123 Modena Tel. 059.208630 Fax 059.208635 www.parmigiano-reggiano.it