La mia Moldavia

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La mia Moldavia
La Storia di un Paese
che ha sofferto molto
La Mia Moldavia
1
Indice
La Repubblica della Moldavia apartiore dall’ I secolo precedente fino ad oggi.............. 2
La Storia........................................................................................................................... 3
Il Medioevo...................................................................................................................... 4
Il controllo russo.............................................................................................................. 4
I solati dell’Armata Rossa (1920-1930)........................................................................... 5
La società culturale in Bessarabia dal 1918 al 1940......................................................... 5
La Croce Rosa.................................................................................................................. 6
La crisi economica mondiale............................................................................................ 6
Il processo d’industrializzare e le collettivizzazioni dell’agricoltura in R.A.S.S.M........ 7
Il patto Germano-Russo e la Bessarabia Rumena............................................................ 8
Le deportazioni sulla base della lista del 1941................................................................. 12
La seconda Guerra Mondiale........................................................................................... 14
La vita politica della Repubblica della Moldavia negli anni 1944-1953......................... 15
La fame del 1946-1947.................................................................................................... 16
Il cannibalismo................................................................................................................. 17
Deportazioni in massa...................................................................................................... 18
La resistenza della popolazione alla deportazione........................................................... 21
La colletivizzazione forzata dell’agricoltura.................................................................... 22
La vita politica della Moldavia nell’epoca di ‘‘Breznev’’................................................ 23
Il Movimento per una De,ocrazia Politica e la Rinascita Nazionale della Repubblica della
Moldavia.......................................................................................................................... 24
Il Crollo dell’Unione Sovietica della Bassarabia............................................................. 26
La vita politica della Repubblica della Moldavia negli anni 1994-2001......................... 27
Lo svilupo economico della Repubblica della Moldavia negli anni dell’Indipendenza.. 28
StataleI primi Passi della Moldavia sull’Arena Internazionale........................................ 28
L’arena Internazionale...................................................................................................... 30
L’Orientamento Politico Esterno della Repubblica.......................................................... 30
L’adozione della Bandiera UE sul parlamento del 7 aprile 2009..................................... 31
Le proteste da Chisinau del 2009...................................................................................................... 32
Premessa
Ho scelto di rappresentare questo argomento perche sono nata in Repubblica della
Moldavia e ho vissuto lì momenti di amore, gioia e tristezza.
E’ il paese che è sempre nel mio quore e a qui tornero sempre. Dopo tante ricerche ho
scoperto momenti tragici e momenti belli di questo paese.
Le fonti d’ispirazione sono: Libro di Storia (della Repubblica della Moldavia); Internet
(‘‘wikipedia in lingua rumena’’); reviste (‘‘Saptamina’’) e giornali (‘‘Jurnal de Chisinau’’
e ‘‘Комсомольская Правда’’ (kamsamoliskaia pravda)) moldavi e racconti dei mie
genitori e i miei nonni.
Il titolo l’ho scelto in base ai fatti che mi hanno colpito di più.
Micleusanu Ana 5^D
La Repubblica della Moldavia a partire
dall’ 1 secolo precedente fino a oggi
Il territorio della Repubblica della Moldavia è situato sulla riva destra del fiume Nistru, sulla parte ad est
dello stato rumeno.
La Moldavia ( fondata da Bogdan del Maramures nel 1359), fu unito all’impero zarista dopo la pace
russo-turca del 16-28 maggio 1812, firmata in Bucarest. La parte ad est della Moldavia (incluso la
Bessarabia che, fino al 1812, era solo la regione chiamata dai turchi ‘‘Bugiac’’) è passata da un statuto
autonomo a uno statuto di provincia dell’impero zarista russo, chiamato in questa occasione ‘‘Bessarabia’’
l’immagine di Bogdan del Maramures
su una marca da bollo della Repubblica
della Moldavia
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La Storia
In antichità , il territorio della Moldavia (tra il Nistru e Carpazi) era abitato dai Daci. La regione
meridionale moldava del mar Nero apparteneva all’impero rumeno, e la parte a Nord rimase ai Daci liberi
che erano soggetti alle tribù che migravano.
La Moldavia è stata spesso saccheggiata o temporaneamente invasa nel corso della storia antica e del
medioevo da diverse popolazioni o popoli migratori , fra i quali i Goti (Germani), gli Unni (Mongoli ), i
Bulgari Turcofoni e poi i Bulgari Slavofoni, i Russi di Kiev, gli Ungheresi (Ungro Palm), i Peceneghi e i
Cumani. Questi popoli integrati con i moldavi nativi, parlano il rumeno, e riescono ad alzare nel medio
medioevo, fra il Prut e il Nistru, diverse fortezze: Onutu, Hortin, Soroca, Orhei, Hansca e Tighina,citate
nelle cronache dei Cavalieri Teutonici .
I Daci
erano una popolazione indoeuropea storicamente
staziata nell'area a nord del basso corso del Danubio che
da loro ha preso il nome
(Dacia, corrispondente grossomodo alle odierne Romania e Moldavia).
Le diverse tribù che formavano il popolo furono riunite in un regno
centralizzato e organizzato soltanto con re Burebista, nel I secolo a.C. Lo
Stato dei Daci, con capitale Sarmizegetusa Regia, si scontrò più volte con
i Romani, che riuscirono a sottometterli completamente con la vittoria
dell'imperatore Traiano su re Decebalo (106). Entrati a far parte
dell'Impero romano, i Daci furono prima assorbiti da Roma,
mescolandosi con i suoi coloni, successivamente con le nuove genti che
invasero i suoi territori a partire dalla metà del III secolo, come Sarmati,
Germani, Magiari e Slavi.
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Il Medioevo
Nel tardo medioevo, la Bessarabia, è stata obbligata ad accettare la sovranità dell’impero Ottomano. Solo
più tardi nel secolo XIX, tramite il trattato di Bucarest (trattato di
pace firmato tra il 16-28 maggio 1812, tra l’impero Russo e l’impero
Ottomano, alla fine della guerra Russo-turca del 1806-1812 ), la
Bessarabia è entrata sotto il controllo russo, nella composizione
dell’impero Russo: ciò è avvenuto in modo fraudolento senza
rispettare i diritti politici e umani.
Il controllo russo
Lo sviluppo economico della Bessarabia, sotto l’ amministrazione
russa, si è effettuato nella prospettiva di un’ economia di esporto di
grane, e bestiame verso il porto di Odessa e in parallelo con un
l’armata Rossa in Guerra
processo di ‘’russificazione’’.
La stragrande proporzione dei Rumeni è significativa nel 1817 in Moldavia dell’Oriente: 86%.
La Bessarabia è stata una parte della moderna Romania , per un tempo di 22 anni , dal 27 marzo 1918. Fino
al 28 giugno 1940. Poi , dopo un ultimatum espansionista del governo sovietico verso la Romania (che
guardava la cessione della Bassarabia in Unione Sovietica), il suo territorio (est-Moldavia) è stato occupato
dall’Armata Rossa.
l’Armata rossa
è stata il termine
usato per le forze armate della Unione
Sovietica fra1918 si 1946). Il nome proviene
dal periodo della guerra civile russa, quando
questo esercito era avversario dell’ Armata
Bianca. Il nome completo era l’Armata Rossa
dei lavoratori e contadini. Dal 1946
l’esercito URSS prende il nome officiale di
Armata Sovietica( ma continua ad essere
chiamata nel parlato con il nome di Armata
Rossa.
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Lev DavidovichTrotzky, il condottiero dell’Armata Rossa
I soldati dell’Armata Rossa
(1920-1930)
L’Amministrazione e l’Armata Rumena sono
state costrette a ritirarsi verso Est del fiume Prut.
In questo quadro sono state costruite le ferrovie
e le nuove zone urbane nelle città di Chisinau,
odierna capitale, e Balti, le quali sono
diventate (demograficamente) le principali città
russe al centro della Moldavia di origine
rumena. Per allontanare la Russia dalle foce del
fiume Dunarea , le grandi potenze europee, con il
Trattato di Parigi del 1856, hanno donato al Principato di Moldavia tre contee del sud di Bessarabia: Cahul,
Bolgrad e Ismail. Il 24 gennaio 1859, il Principato di Moldavia, si è unito con quello del paese Rumeno sotto
il comando unico del rumeno moldavo Alexandru Ioan Cuza , che ha partecipato alla fondazione dello stato
Nazionale Rumeno, che comprendeva anche il Sud della Bessarabia.
Tramite il trattato di Berlino del 1878, le grande forze hanno obbligato la Romania, a dare alla Russia il
Sud della Bessarabia in cambio di Dobrogei e del riconoscimento dell’indipendenza della Romania da parte
dell’Impero Ottomano. Ciò ha approfondito il risentimento rumeno verso la politica russa.
Dopo la rivoluzione russa , la Bessarabia ha proclamato l’indipendenza con il nome di Repubblica
Democratica Moldava nel gennaio 1918, e il 9 aprile si è unita con il Regno Rumeno.
La società culturale in Bessarabia dal 1918 al 1940
Fino al 1918 il governo zarista ha inflitto alla Bessarabia dei tentativi di alienazione e russificazione, che
hanno rallentato il processo culturale. A causa di ostacoli di diversa natura, nel momento dell’inserimento nel
novo stato Rumeno, la Bessarabia aveva un patrimonio culturale modesto. La Grande Unione ha creato le
condizioni di beneficio per l’integrazione storica e culturale della Bessarabia nello stato Romeno, favorendo
un collegamento al flusso delle idee della nazione. Proprio nel periodo fra le due guerre nello spazio rumeno
sono state realizzate con successo , opere importanti nel campo dell’istruzione, in quello scientifico e
artistico. Per l’animazione della vita nazionale delle province unite , il governo Romeno ha promosso una
politica culturale che ha contribuito al rinascimento spirituale nazionale. Le direzioni di priorità di questa
politica hanno favorito la sincronizzazione culturale delle province, l’ educazioni delle conoscenze nazionali,
lo studio dell’arte verso dalle origini, la stimolazione delle attività artistiche valorizzando lo studio
sistematico del folclore, l’organizzazione e il sostenimento materiale delle istituzioni culturali.
Nel progetto politico liberale dello stato Rumeno sono state messe le basi dello studio artistico, lo sviluppo
della creatività e la propaganda del patrimonio nazionale. Proprio in questo periodo sono stati creati i prime
conservatori , il Teatro Nazionale, la Scuola di Belle Arte e altre istituti di cultura.
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La Croce Rossa
machine di aiuto della CICR
Nell’aprile del 1919, una conferenza internazionale americana, ha proposto ‘’la federalizzazione delle
Società della Croce Rossa dai diversi paesi dentro un’ organizzazione comparabile con la Lega Nazionale, con
lo scopo di permanenti crociate di assistenze medicale per il miglioramento della salute, per le prevenzioni
delle malattie e per alleviare le sofferenze’’.
Secondo la convenzione di Ginevra una società di Croce Rossa può essere
formata sul territorio di uno stato indipendente e deve estendere le sue
attività sull’intero territorio. La Società della Croce Rossa della Moldavia,
come associazione comune con lo stato legale, si è creato nel 1864 molto più
tardi dall’apparizione delle prime Società.
La crisi economica mondiale
Dal 1929-1933 la crisi economica ha colpito brutalmente i contadini della
Bessarabia. In questi anni tanti contadini hanno perso il terreno. Si
rovinavano, di regola, quelli che avevano meno di 10 ha di terra. Gli
agricoltori soffrivano molto dopo l’isolamento dalle loro tradizioni che prevedevano gli sbocchi del mercato
verso la Russia. Il mercato interno era limitato, e per quello esterno c’era una lotta feroce di concorrenza . Tutti
i benefici li avevano i proprietari di altre regioni della Romania, che godevano delle protezioni da parte del
Governo nelle sfere di credito, nelle tariffe e nei mezzi di trasporto. Dopo la crisi economica mondiale ,
la produzione agricola, ha subito un crollo in particolare nella viticoltura e nella frutticoltura. Si sono ridotti i
frutti per ha delle principale colture agricole con le varietà europee di uva, e sono aumentate quelle coltivate
con varietà ibride.
É diminuito sostanzialmente il numero del bestiame ( porci e pecore). Anche il volume della produzione
industriale diminuiva notevolmente. Verso la fine dell’ultima crisi economica , il numero dell’unità
economica è diminuito più del doppio, e anche quello dell’industria alimentare.
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Il processo de industrializzare e le collettivizzazioni dell’agricoltura
in R.A.S.S.M.
Verso la meta del 1920 nel R.A.S.S.M. funzionavano 3256 aziende molto piccole, la maggior parte era gestito
con il capitale privato.
Dopo un decennio predominavano le aziende industriali di stato, e nel settore industriale privato è stato ridotto
al minimo. Il comitato per la ricostruzione e la ristrutturazione delle imprese esistenti ha stabilito di costruire
le fabbriche industriali. Con l’industria, i nuovi processi economici hanno compresso anche l’agricoltura. Ma
le trasformazioni ‘’ socialiste ‘’ dell’agricoltura fluivano più lentamente a causa della resistenza di una parte
della popolazione di fronte al processo di collettivizzazione forzata. La politica degli organi sovietici , di acquistare prodotti a prezzi estremamente bassi , costringe gli agricoltori a fermare la commercializzazione dei
prodotti agricoli da parte dello stato. In queste condizioni il regime stalinista è ricorso alla collettivizzazione
forzata dell’agricoltura, seguendo attraverso le costrizioni l’assicurazione di fornitura delle produzioni agricole da parte dello stato. In questo modo, è iniziata una compagna massiva di organizzazioni del kolchoz , e
della liquidazione della proprietà privata in agricoltura.
La collettivizzazione dell’agricoltura in repubblica si realizza in condizioni di carenza di materiali tecnici
verso la fine degli anni ‘20 si utilizzano solo 329 trattori, 295 trebbiatrici e circa 2800 trapani. La meccanizzazione agricola procedeva lentamente e questo fece scadere il numero dei sostenitori delle nuove forme di
organizzazione della produzione del kolchoz.
La collettivizzazione forzata era accompagnata da repressioni politiche deportati. Circa 3.200 famiglie contadine, considerate ‘’Gulaghi’’, nel regimi furono allontanati dall’URSS in Siberia, nella regione Arhanghelsk,
nell’isola Solovetk. La campagna della collettivizzazione in massa dell’agricoltura è finita verso la fine del
1931, quando i kolchoz creati hanno assorbito 82190 famiglie contadine, il 71,7% del loro numero totale.
Le conseguenze delle azioni di una gestione stalinista sono state gravi per la società. L’utilizzo dei metodi e
mezzi violenti nella riorganizzazione economica ha colpito la popolazione della repubblica. Mille persone
sono morte di fame del 1921. Questa tragedia è stata ripetuta in grandi proporzioni negli anni 1932-1933.
La collettivizzazione forzata dell’agricoltura industriale, seguita dalla confisca (attraverso la violenza) dei
cereali dalle famiglie contadine, come la siccità del 1931-1932 hanno provocato la fame fra le popolazioni.
R.A.S.S.M (Repubblica
Autonoma Sovietica Socialista
Moldava) Era una entità territoriale “autonoma” creata dalla
parte sovietica dell’Ucraina il
12 ottobre 1924.
Gulaghi Главное управление
исправительно-трудовых лагерей
“Direzione principale dei campi di
lavoro correttivi” è stato il ramo della
polizia politica dell’URSS che costituì
il sistema penale dei campi di lavoro
forzato. Benché questi campi fossero stati pensati per la generalità dei
criminali, il sistema dei Gulag è noto
soprattutto come mezzo di repressione
degli oppositori politici dell’Unione
Sovietica.
Kolchoz коллективное
хозяйство (kollektivnoe
chozjajstvo) che in russo significa “economia collettiva”
agricola. Erano cooperative
agricole nelle quali i contadini
lavoravano collettivamente la
terra, condividendo anche strumenti e macchinari agricoli.
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Il patto Germano-Russo e la
Bessarabia Rumena
In conformità con il Patto
Ribbetrop-Molotov, nell'estate del 1940,
la Romania riceve un ultimatum da parte
dell'URSS, per ritirarsi immediatamente dalla
Bessarabia, senza alcun fuoco d'arma. È un
umiliante ritiro, doloroso e costellato di
incidenti. Stalin, incoraggiato da parte del
Reich per il mutato atteggiamento di Hitler,
decide di risolvere la controversia con la
Romania. In questo tempo, nell'Impero Russo
si riorganizza una dittatura comunista e si
rinnova la sete di espansione. Rispetto alle
fasi precedenti di questa tendenza storica si
aggiungono nuovi elementi: i russi avevano
da esportare una dottrina, una rivoluzione
e un modello di società. Loro hanno potuto
operare molto più efficacemente, essendo in
grado di basarsi sul sostegno di diversi
supporti delle loro ideologie, che agivano
come una quinta colonna, nel seno delle
La firma del trattato da parte di Molotov alla presenza
società, basate sull'Internazionalismo
di Ribbentrop e Stalin
Proletario ''. In più un' aura ''
teorica-progressiva'' copriva le attività delle
loro agenzie. Il 21 luglio 1940 sono state
presentate delle istruzioni nelle quale si diceva che il responsabile della politica principale dell'armata rossa,
e le regioni militari di Kiev e Odessa sottolineavano che la Bessarabia doveva essere strappata dalle mani di
Romania. Le istruzioni prevedevano la politica dell'armata rossa; se la Romania opponeva resistenza, poteva
iniziarsi una guerra tra i due paesi. Mosca desiderava una vittoria rapida dell'armata rossa, senza tante perdite e
sofferenze, solo la completa vittoria. Il 23 giugno 1940, Molotov ha stabilito che il governo sovietico avrebbe
chiesto alla Romania solo la cessione della Bessarabia, ma non la parte a Nord di Bucovina. L'URSS decise di
ricorrere alle forze armate, se i rumeni non avessero accettato le applicazioni dello stato Sovietico. Le autorità
sovietiche provocavano il panico fra i rumeni. Le ultime parole furono: '' nessun solco della terra sarà dato''.
Una delle risposte del governo rumeno, che si dichiarava pronto a discutere le applicazioni sovietiche, è stata
comunicata a Mosca la quale non l'ha ritenuta soddisfacente. In questo modo , la nuova richiesta prevedeva li
evacuazione della Bessarabia e da parte di Nord della Bucovina nel corso di 4 giorni. Il 28 giugno, verso le ore
11, Davidesco ha comunicato a Molotov:'' Il Governo Rumeno, per evitare le grave conseguenze che poteva
avere, si vede obbligata ad accettare le condizioni imposte dai Sovietici''. Ma l'Armata Rossa ha iniziato
l'occupazione della Bessarabia e del Nord della Bucovina, e anche l'occupazione della regione di Hertia, che
non faceva parte né della Bucovina né della Bessarabia.
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Un fatto significativo era che nelle sfere della produzione, lavoravano meno comunisti, rispetto alle sfere
amministrative (e a quella non-produttrice). Nel 1941, nell'agricoltura lavoravano solo 988 comunisti,
nell'industria-919, trasporti-850, mentre le imprese di commercio, l'alimentazione pubblica, la cultura e
l'amministrazione erano guidate da più di 6540 comunisti, tre volte in più di tutte le altre sfere. Il 6-7 febbraio
1842, si è tenuto il primo congresso del PCM. Sono stati fatti i primi bilanci dell'instaurazione del sistemo
comunista in Moldavia. Là si parlava di un' economia nazionale del RSSM: i difetti esterni, le violazioni
delle leggi e le lotte con i nemici. Il nuovo potere ha provato a produrre una nuova immagine favorevole per la
popolazione della Moldavia. Il 1° gennaio 1941 sono stati approvati i nuovi cambiamenti: l'alfabeto latino è
stato sostituito con quel cirillico, la fabbricazione della ''lingua moldava'' e di arcaismi ''con adozione di parole
russe e l'eliminazione di neologismi francesi, ma non quelle germaniche, che la chiesa è stata proibita solo
nella seconda fase, nei luoghi sacri sono stati fatti dei club, negozi e stalle.
Fino al 15 febbraio 1941 sono state arrestati 48.000 persone. I professori delle scuole staliniste sono riusciti
nel percorso di molti decenni a falsificare la vera storia, e ad indurre in errore molte generazioni di
Bessarabia.
Nel 1941 in quelle 7 scuole superiori studiavano 2500 studenti, ma la guerra ha impedito le realizzazioni di
questi piani nobili e necessari.
I russi hanno impedito e hanno liquidato tutti i centri di cultura rumena e nei villaggi e nelle città i seguenti
istituti di studio : la Facoltà Agricola; la Facoltà di Teologia di Chisinau, le scuole superiori; le scuole
primarie e secondarie; i Conservatori: ''Unire'' (unione),''Municipal''(Municipale), ''National''(nazionale); le
società culturale (la Fondazione Culturale Regale '' il Principe Carlo, la lega Culturale; l'università Popolare
''Astra'' ), le case Culturali, i Musei, le sale cinematografiche, 14 case editrici, i giornali, le riviste, il teatro
Nazionale, i collettivi corali, le biblioteche, i libri, i programmi scolastici e tutta la letteratura rumena.
La spartizione territoriale tra Germania ed Unione Sovietica 1939 - 1949
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Il ‘‘Protocollo’’ del 23 agosto 1939 firmato dai Ministri degli esteri Molotov e Ribbentrop
I rappresentanti della cultura di Bessarabia sono stati costretti a fuggire in Romania e in altri paesi Europei.
Il 10 febbraio, così secondo le indicazioni dei politici di Mosca , la prima sessione del Soviet Supreme di
RSSM ha adottato una legge per l’introduzione in Bessarabia della scrittura con carattere cirillico.
La lingua Russa è diventata lingua di stato. Nel 1941 sono state assegnate 192,4 milioni di rubli per il
sistema di formazione. Sono state aperte 1.864 scuole, tra qui 91 scuole medie e 327 scuole per bambini fino
a 7 anni.
Il 14 agosto del 1940 CC (il comitato centrale) del PC è stato trasformato in organizzazione regionali di partito
per RASSM, formando il partito Comunista dei Bolscevichi di Moldavia.
Nella sua composizione entrano: P. Borodin, M. Bessonov, N. Salagor, S.Zelniciuc, T. Constantinov,
F. Bravco.
Partendo dal 15 agosto del 1940 sono state nazionalizzate 545 imprese industriali, 4 centrali elettriche, tutte le
banche, le istituzioni di credito, le case di prestito e di risparmio, il trasporto per ferrovia, il trasporto fluviale,
e aereo, i tranvai, l’autobus, i centri di telecomunicazione, le stampanti tipografiche, le fabbriche di bevande
alcooliche. Le unità della somma di fatturato superavano il limite di 600.000 lei (moneta moldava), le cantine,
i serbatoi di petrolio, gli ospedali, le istituzioni di studio, le cinematografie, i depositi di prodotti farmaceutici,
gli hotel, le grandi unità immobiliari i cui proprietari erano costretti ad andare in Romania. In questo modo
Mosca mette in applicazione la politica coloniale. Il 21 agosto del 1940 il CC del PC di tutte le Unioni e CCN
dell’URSS hanno adottato una decisione speciale: ‘’Le misure che si dovevano prendere riguardo la Bessarabia e il Nord di Bucovina’’. In base a queste decisioni si è iniziato la restaurazione, la concentrazione e lo
sviluppo della Moldavia, fornendo ad essa le apparecchiature e i mezzi tecnici, finanziari e i trasporti. Ma la
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maggior parte degli investimenti dei capitali, in somma di 6 milioni di rubli, sono stati sistemati nel bilancio
della repubblica. Il 2 agosto 1940 , contro la volontà della popolazione, è stata istituita una nuova
repubblica – RSSM, ora Romania, e dalla Trasnistria è stata tolta la capitale. Solo nella seconda meta
dell’anno dell’occupazione, Russia e Ucraina hanno preso dal RSSM 17,2 milioni kw\h di energia elettrica,
7,2 milioni di mattoni, 7,2 mila tegole, 74,3 mila tonnellate di calce, 64 mila unità di oggetti artigianali, 11,8
mila tonnellate di zucchero, 14 mila tonnellate di burro, 48,5 milioni di barattoli convenzionali, 26 mila
tonnellate di farina , 1,3 milioni di decalitri di vino, 237 decalitri di alcool, 138 milioni sigarette. Nell’agosto
sono state messe in vigore le leggi dell’unione delle imposte sul reddito dell’agricoltura, di 13.000 di famiglie
contadine, sono state sostituiti con imposte agricole, 25% delle imposte provenivano dai artigiani. Dagli
bilancio repubblicano 100 milioni sono stati investiti in economia e per le necessità dell’ordine culturale e
sociale erano preparati 300 milioni di rubli, quindi il 63% del bilancio. Il governo sovietico assegna alle
ferrovie di Chisinau, 20 milioni di rubli. Nel 1941 sono destinati 31 milioni di rubli per la costruzione delle
strade con pavimentazione resistente. CC nel PC di tutta l’Unione e CCN dell’URSS operavano per sottrarre
il più possibile dei beni dalla Moldavia. Per questo stimolavano il funzionamento dei rami industriali che
portavano un super-profitto immediato. Verso la fine del 1940, dall’industria alimentare provenivano l’ 84,6%
del tutto il potenziale: dall’industria di costruzione di automobili – il 3,7 %, dall’industria leggera – il 3,3%,
dall’industria di materiali di costruzioni - l’1,2%, e dagli altri rami il 7,2%.
Il patto Germano-Sovietico Ribbentrop-Molotov nel
28 settembre 1939 riguardo le frontiere e l’amicizia
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Le deportazione sulla base della lista del 1941
Sulle carrozze dei treni era scritto '' TREN CUPRINZIND MUNCITORI ROMINI CARE AU FUGIT DIN
ROMANIA DE SUB JUGUL BOERILOR, CA SA VINA IN RAIUL SOVIETIC. IESITI-LE IN CALE CU
FLORI'' (''treno che comprende i lavoratori di Romania che sono scappati dalle mani dei boiardi di Romania
per venire qua nel paradiso sovietico. Uscite a incontrarli con i fiori.''
Il numero delle deportazioni non si conosce con precisione, sono stati deportati un minimo di 300.000
persone, e ai loro posti sono stati portate quasi 200.000 persone non-moldave.
Il piano delle deporti era stato messo in vigore molto prima dell'occupazione della Bessarabia e della
Bucovina. Lo Scopo di queste deportazioni è stato quello di togliere la nazionalità.
Nell'autunno del 1941 le unità armate rumene hanno trovato vicino ad' Odessa, un treno con beni e in
ciascuna carrozza, in 22, sono stati trovate 40-50 persone uccise attraverso i muri di legno (sono stati trovate
1.000 vittime). Adulti, donne e bambini sono stati arrestati e mandati in Siberia pochi giorni prima dello
scoppio della guerra. Sono state fatte deportazioni di massa:
-fino al settembre sono stati mandati in URSS dai territori occupati 135.000 lavoratori
-in ottobre e novembre - 19.200 lavoratori
-in dicembre – 27.000 lavoratori
questi erano mandati volontariamente.
L'omicidio individuo collettivo:
-gli arrestati meno pericolosi sono stati deportati,
-i pericolosi erano assassinati direttamente, dopoché, sotto tortura, si erano loro sottratte le lettere
che dovevano essere spedite dalla Siberia a Chisinau. Nelle cantine della sede di NKVD, nel settembre 1941,
sono stati trovati 87 cadaveri, tra i quali 15 in una fossa comune, con le mani e i piedi legati.
-In Ismail, nella sede di NKVD , nel sotterraneo dell'imobile sono stati trovati 6 cadaveri - 5 uomini
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e una donna – legati con le mani alla schiena.
-Alla Torre Bianca il 19 aprile del 1941- sono stati scoperti 19 cadaveri.
Gli uomini venivano mandati nei campi : Kozeliscenski e Futilovski.
Gli altri membri delle famiglie erano deportati nei campi di Karagade e Akfiubinise.
Lo storico e deputato cristiano-democratico Ioan Varta ha dichiarato che il meccanismo del ripristino dei
beni delle vittime dei deportati stalinisti era praticamente impossibile.
L'ultima legge approvata dal Parlamento, è stata annullata per la sua crudeltà. Questa legge stabiliva che i
beni delle vittime potevano essere recuperati attraverso una ricompensa con i soldi del bilancio di stato, o
del bilancio locale. Nel piano socio-economico, il regime totalitario ha preso delle misure decisive, orientati
verso la liquidazione della proprietaria privata e all'introduzione del modello sovietico di vita. Già il 15
agosto 1940, il Presidente Sovietico Supreme dell'URSS ha emesso il decreto che riguarda la
nazionalizzazione delle banche, delle imprese industriale e commerciale, del trasporto ferroviario e di
telecomunicazione della Bessarabia. Gradualmente si è esteso il modello sovietico dell'organizzazione
dell'agricoltura, l'obiettivo primario del regime bolscevico era la raccolta dei beni prodotti dalle famiglie
contadine. Attraverso l'imposta dei kolchoz, il partito comunista seguiva l'appropriazione di quantità imposte
di cereali e altri prodotti agricoli. Non meno importante per le nuove autorità l'annientamento della
possibilità di pratica e una vita spirituale. Il regime sovietico ha imposto alle famiglie contadine un rigido
sistema fiscale. Ciò aveva lo scopo di rovinarle e in questo modo facilitare la politica di collettivizzazione
delle famiglie.
Il termine boiardo o boardo o boiaro stava ad indicare, tra il X e il
XVII secolo (ma fino al XX secolo in Romania), un membro dell’alta
aristocrazia feudale, russa, rumena, ucraina e bulgara, con potere e
influenza secondi solo ai principi regnanti.
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La seconda Guerra Mondiale
Nel giugno 1941 la Romania, alleata con la Germania, dopo l’inizio della guerra contro l’ URSS ha liberato
i territori ceduti un anno prima, ma ha occupato, insieme con la Germania, la Podolia dell’Ucraina. Il marzo
del 1944 le truppe sovietiche entrano nel nuovo in Nord della Bessarabia e il 24 agosto 1944, occupano anche
il Sud della Bessarabia. L’Unione Sovietica in modo abusivo, trasferisce la regione attraversata da Bugeac e il
Nord di Bessarabia alla Repubblica Sovietica Socialista Ucraina.
L’armata Rumena passa il fiume Prut il 21 giugno 1941.
Il governo Rumeno negli anni fra le due guerre mondiali esercitava una politica d’integrazione economica
della Bessarabia. Negli anni della prima guerra mondiale il territorio ha subito grande perdite materiali e
umane. Sono state distrutte tante aziende industriali e rovinate tante famiglie contadine, è stato smantellata
l’intera unità di cultura ed è stata bloccata la circolazione delle merce. I proprietari russi e quelli stranieri
hanno trasferito il loro capitale nelle banche francesi e inglesi. I prezzi dei prodotti alimentari, erano cresciuti
4-6 volte rispetto a quelli di prima della guerra. Inoltre, è aumentato il prezzo dei beni industriali. Tutte queste
cose hanno generato una grande crisi economica e hanno aggravato la situazione sociale dell’intera
popolazione.
Il territorio di Bugeac confina con il Mar Nero
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Lavoro nel Kolchoz
La vita politica della Repubblica della Moldavia negli anni 1944-1953
Dopo la liberazione nel 1944 del RSSM, all’inizio a Soroca, poi Chisinau, si è stabilito l’organo di potere sovietico ripreso dopo l’evacuazione. Invece è rimasto, in vigore la nuova divisione territoriale amministrativa
dell’ex provincia della Bessarabia. Dopo le elezioni nel Soviet Supremo della RSSM del 1947, si è consolidato il potere repubblicano a tutti i livelli e si sono formati i consigli del potere locale. Ma la maggior parte dei
leader dai comitati esecutivi erano stati mandati dalle altre repubbliche. Loro avevano una certa esperienza
di lavoro nel soviet, ma non conoscevano la lingua e le tradizioni del popolo locale.
Nelle condizioni del regime stalinista, si sono manifestate azioni di violazione e di privazione dei diritti politici di alcuni strati sociali; tale violazione era in contraddizione con le principali dichiarazioni nella Costruzione
dell’Unione in quella Repubblicana. Con lo scopo di convincere la popolazione di iscriversi in kolchoz nel
giugno del 1949 sono stati deportati più di 11 mila famiglie di kulaki (кулаки), proprietari terrieri e
commercianti.
Gli arresti venivano fatti di notte, le persone venivano portate via nascosti tra le merce in Siberia, Kazakhstan
etc. , e le loro proprietà venivano confiscate.
Dopo la morte di I. Stalin avvenuta nel 1953, sono state prese delle misure per la liberalizzazione della società e l’affermazione della legalità. Più efficace si è effettuato questa attività dopo il 20° Congresso del PCUS
(partito comunista dell’Unione Sovietica) che ha condannato il culto della personalità di Stalin, e ha
allontanato dal potere del partito e dallo stato le più odiose figure politiche. Ma l’essenza totalitaria del regime
esistente non è tanto cambiata. La democrazia e l’umanizzazione del sistemo sovietico sono state boicottate
proprio dal partito comunista.
I kulaki (dal ruso- pugno) erano una categoria di contadini
presente negli ultimi anni dell’Impero russo, nella Russia sovietica
e nella giovane Unione Sovietica. La parola
“kulaki” inizialmente si riferiva a
contadini indipendenti della Russia che possedevano grandi
appezzamenti di terreno ed utilizzavano manovali o schiavi;
successivamente il termine fu utilizzato spregiativamente dai
bolscevichi per indicare i contadini agiati.
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La fame del 1946-1947
Tutto è iniziato dal Trattato di
Molotov Ribbentrop che ha diviso l'Europa
nelle sfere di influenza nazista e sovietica,
un tremendo scenario, la cui realizzazione ha
scatenato un terribile sistema di sterminio,
che ha ucciso più di 700.000 persone
della Bessarabia, del Nord di Bucovina e
della parte sinistra del Nistro, sono state
deportati 2.344.000 rumeni. La nuova
occupazione sovietica della Bessarabia nel
1944 ha riportato nel territorio un regime di
terrore già conosciuto dagli abitanti. La grave conseguenza di questo fatale cambiamento è stata una fame
paurosa che e durato dal 1946 al 1947.
La guida del partito della provincia Balti constatava, nella prima decade del luglio del 1946, che in tutte le
province e villaggi tante persone non aveva nessun tipo di cibo, per questo la popolazione si alimentava con
erbe, e tanti bambini, rimasti senza genitori, andavano di casa in casa, cercando e mangiando erbacce.''questo
anno, si rapportò al centro del potere del partito della provincia Cahul il 4 dicembre 1946. Il pane non può
essere procurato da nessuna parte. Tutta la popolazione dei villaggi mangiano erbacce asciutte e animali
morti...''
Tante famiglie della provincia Chiscareni non avevano altro da mangiare tranne i secchi bastoncini di mais.
La situazione era simile anche nella provincia di Chisinau, dove numerose famiglie di contadini mangiavano
cibi di segature di legno, erbacce e carcasse di animali.
I professori dei villaggi non avevano una vita migliore. Il 6 dicembre 1946, il Ministero della Pubblica
Istituzione della RSSM informa la guida superiore del Partito della Repubblica che in ogni provincia, decine
di famiglie di professori non avevano da mangiare.
Numerose famiglie dei villaggi, lasciavano le case,
cercando di salvarsi la vita lontano dalle loro località di
nascita. Nell'ottobre del 1947, solo nei tre villaggi
(Zolotievka, Ochiul Ros e Larga) della provincia
Bulboaca, e della provincia di Tighina, si sono allontanate
via 163 famiglie. Questa era la situazione nelle province e
di tutto il paese. Molto spesso, i genitori abbandonavano i
propri figli, per non vederli morire di fame.
La fame ha provocato una crescita terribile delle
criminalità. I furti, quasi sempre di prodotti alimentari,
divennero molto diffusi: un uomo poteva perdere
facilmente facilmente la vita per un pezzettino di pane o
per una manciata di grano.
'' Nicolae Zelesski, di etnia russo arrivato dopo 1944 in
RSSM, ha mandato delle lettere, nel periodo della
carestia degli anni 1946-1947, al giornale ''Pravda'' , ''trud
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'' e ''Izvestia'' (che significa dal russo ''pravda''-verità; ''trud'' - lavoro; ''izvestia''-notizie), chiedendo perché non
pubblicano niente del fatto che la Bessarabia muore di fame. Dopo ha inviato una lettera anche a Lenin.''
La fame causata dalle inique leggi delli autorità economica comunista in Bessarabia, è stata uno dei metodi
per i quali i moldavi sono stati obbligati ad entrare '' volontari'' nel Kolchoz. In questo modo è stata tentata la
liquidazione di tutte le resistenze antisovietiche. L'operazione di collettivizzazione è partialmente riuscita, ma
i fili (documenti) segreti del NKVD fanno vedere che la resistenza antisovietica nel RSSM in questo periodo
è stata una delle più amare.
L’aspetto più grave della fame è stato il cannibalismo
All’inizio del mese di giugno del 1946, alcuni casi di cannibalismo sono stati effettuati nei villaggi: Alexandresti,
Recea-Slobozia e Sturzeni della provincia Rascani. Il cannibalismo è la prova della lunga fame che ha portato ad usare
come cibo i cadaveri delle persone.
‘’Un funzionario informa la guida del Partito dello stato della Repubblica , che nei giorni 7 e 8 febbraio 1947 nel
Baurci della Provincia Congaz, ha constatato 4 omicidi per scopi di cannibalismo. Il consumo dei cadaveri ha preso
un carattere di massa. Sono state constatate dei casi di furto dei cadaveri portate ai cimiteri e non sepolti’’ a diversi
cadaveri trovati nei villaggi mancavano i muscoli e le membra del corpo(piedi-mani) . Nella località di Besalma , si
trova scritto dappertutto ‘’ la situazione peggiora in continuazione’’. Il consumo dei cadaveri è diffuso in ogni luogo.
La mancanza completa dell’alimentazione ha portato anche all’omicidio di persone, bambini e famigliari. Questa grave
realtà avrebbe richiesto un aiuto concesso dei Soviet dei per i villaggi affamati della Bessarabia. In realtà, l’aiuto non è
mai esistito, è stato promesso solo a scopo di propaganda. Poiché l’aiuto non arrivava dalla Russia, si concedeva solo il
pane confiscato alle famiglie moldave già provate. Per un verso, le rapine agricole praticate dallo stato, e per l’altro, la
mancanza dell’aiuto reale per gli affamati hanno provocato il grave danno della salute della popolazione dei villaggi.
Questo fatto si è constatato già nel giugno del 1946. Ciò dimostra che il fenomeno della fame ha iniziato a manifestarsi
già dall’inizio dell’anno. Ai primi di giugno, nei villaggi Balasinesti, Beleavinti e Cotelnea della provincia Lipcani sono
stati registrati 300 pazienti malati di distrofia. Pochi mesi dopo la malattia avanzava molto. Verso la fine di settembre,
nella provincia di Comrat sono stati registrati 3000 malati di distrofia e di edemi, e di assenza di albumina, tra i quali
circa 2000 bambini. All’inizio del 1947 soffrivano di distrofie il 10%-15 % della popolazione dei villaggi. Nell’intera
provincia di Orhei erano 32,3 mila i malati di questa malattia. Verso il 1° maggio 1947, nell’intera repubblica erano
registrati quasi 238 mila casi di distrofie. Anche se sono state prese speciali misure per la riduzione dei danni di questa
malattia, il risultato è rimasto al di sottodelle aspettative. Per il dicembre 1947 in molte province i distrofici formavano
il 30% della popolazione, e in alcuni posti (in particolare in Cimislia) questa cifra si era alzata fino all’80%. Verso la fine
del 1947, le proporzioni della mortalità iniziano gradualmente a diminuire. Nel novembre erano morte 3264 persone, il
21,2% in più delle persone nate. Nel 1946, la popolazione dei villaggi della repubblica viene ridotta di 477 persone, e
nel 1947, la riduzione è stata di 100633 persone: una perdita annuale maggiore del 10%.
In generale nell’anno 1947 la popolazione rurale viene ridotta di 193,9 mila persone. La fame ha provocato grandi
perdite di vite umane, nella prima metà dell’anno 1948. Il numero dei defunti era molto più grande che alla fine
zzdell’anno precedente la mortalità.
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Deportazioni in massa
Quando le ferite della fame non erano ancora sanate, iniziò un altro grande dramma per i contadini delle
Bessarabia: le deportazioni di massa delle famiglie dei villaggi. In realtà questo sradicamento dei contadini e
la loro deportazione in Siberia era, dopo la guerra, una ripetersi del processo iniziato alla vigilia della guerra.
Un qualsiasi Butov, presidente dell’ufficio per Moldavia del CC (comitato centrale) del PC (partito
comunista) di tutta l’Unione, inviava ,il 1° novembre 1945, al segretario del partito bolscevico Gh. Malenkov
un rapporto, nel quale chiedeva di prendere misure drastiche per ‘’la riduzione dell’influenza economica delle
parte ricca dei contadini’’ della Bessarabia per timore che questa avrebbe collaborato con l’amministrazione
Rumena e con i partiti politici di Romania. Ma la fame aveva annullato la realizzazione di questo piano, è nato
a Mosca.
Il 17 marzo, Ivanov, il presidente dell’ufficio di CC del PC di tutta l’Unione per RSSM (Rep. Sovietica
Socialista Moldava), Koval, segretario del CC del CC di Moldavia, e Rudi, il presidente del Consiglio dei
ministri del RSSM, inviavano a Stalin una lettera, nella quale chiedevano di permettere la deportazione dalla
Moldavia di più di 10 mila di famiglie.
Il motivo principale era lo stesso. Il capi di queste famiglie, considerati’’elementi nazionalisti, che hanno
costituito sempre il sostegno dei regimi reazionari di Romania sul territorio dell’ex Bessarabia, erano i
promotori della politica antisovietica nei villaggi.’’
La massa delle famiglie contadine non era implicata quasi mai nelle attività dei partiti politici della Romania,
anche se tanti contadini si pentivano in modo sincero di aver perso la collaborazione con la Romana.
La guida del partito Bolscevico della Russia e il governo sovietico hanno approvato, il 6 aprile del 1949, la
decisione di deportazione nelle località di Kazakstan, Asia Centrale e Siberia di ‘’ 11280 famiglie con 40850
persone’’. La decisione era accompagnata da un’informazione ulteriore, la quale precisava che il governo
sovietico ha deciso che la ‘’deportazione delle categorie menzionate sarà definitiva’’.
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Oltre questo altri due dettagli si impongono alla riflessione su questo documento. L’uno era la confisca
dell’intera ricchezza di quei deportati; cioè dimostra, che veramente sono stati deportati per sempre.
Quei deportati erano soggetti ad un trattamento simulato dal diritto penali, erano qualificati senza motivo
come elementi criminali.
Il 15 maggio 1949 un ufficiale militare dichiarò, alla presenza di un gruppo di persone del villaggio Ermoclia
della provincia Causeni , che i cosiddetti Kulaki ‘’ pochi giorni saranno deportati nel fondo dell’Unione Sovietica, e le loro proprietà saranno confiscate’’.
Il 26 maggio, essendo interrogato dagli uomini della Sicurezza, il presidente della scuola del villaggio
Redi-Ceresnovat, A. Topor, ha testimoniato, che nei giorni 26-28 aprile è stato visitato a casa da una persona
che portava il nome di Mihailiuk il capitano di KGB, che ha detto che doveva essere deportato.
Questa è la sua testimonianza: ‘‘Dicendo questo, l’officiale ha tirato fuori dalla sua borsa dei documenti, ho
letto i nomi: Kveatkovschi F. C., Sochirca A.C., Justin Taralunga e Anton Popa. Trovando il documento con il
mio nome, Mihailiuk mi l’ha fatto vedere da lontano la prima pagina come prova dell’affermazione che sarò
deportato. Sulla pagina vista ho trovato il mio nome, cognome e il nome di mio padre, l’anno e la data di
nascita, l’origine sociale, e gli studi. Dopo ho letto in alto la parola ‘’ pre-militare’’. La mia moglie a iniziato a
piangere. Ho iniziato anch’io ha piangere e mi sono scusato dicendo loro che lui e altri sarebbero stati
deportati entro 10 giorni’’ .
Un contadino di Drochia, A. Bejan, ha confessato, casualmente, a uno degli agenti del KGB, ‘’uno dei miei
conoscenti mi ha raccontato che sono stato incluso nella lista dei chiaburi(persone molto ricche). Alla fine
di maggio o giugno, quando finiranno gli esami di istruzione degli studi, le persone dalle liste dei chiaburì,
i comercianti, quelli che sono scappati in Romania e sono tornati, quelli sospetti dal punto di vista politico
saranno mandati in Moldavia. Una mia conoscente di Edinet è in relazioni buone con uno dei capitani della
Sicurezza, che le ha detto che è stato incluso nelle liste dei chiaburì e le ha aggiunto, che se inoltre non voglie
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essere deportato , deve scappare. Così ha fatto, e nessuno sa dove.’’
Una donna con il nome di Moskviciuk, amministratrice delle case di Chisinau, ha dichiarato: ‘’ Presto
dobbiamo evacuare dalla Bessarabia tutte le persone sospette’’. Un’ altra persona, G.A. Jmueciuk, residente
nella provincia Sangereni, scrive ai suoi parenti dalla regione Vorosilovgrad: ‘’ non dovete più scrivere a noi,
perché presto saremo deportati in altri posti’’. Tanti cittadini moldavi, deportati in Siberia, già dal luglio 1941
scrivevano ai loro parenti chiedendo se davvero saranno deportati anche loro: ‘’qua da noi si sente altro che in
Bessarabia saranno deportati tante persone.’’
Dai documenti dell’archivio del Ministero di Sicurezza Nazionale della Repubblica della Moldavia, che
ha iniziato ad essere consultati solo ora, si conoscono tante persone della Bessarabia che sono entrate nella
formazione di lotta contro i sovietici solo perché erano informate che sarebbero stato cacciate via per sempre
dai loro villaggi. Nel giugno 1949, il contadino Gavril Andronovici dal villaggio Condratesti, provincia di
Cornesti, dichiara in un cerchio di amici, che poco tempo dopo che è stato incluso nella lista dei chiaburi, è
che qualche giorno dopo sarà mandato in Siberia. Questa notizia è stata confermata e dai altri partecipanti a
quell’incontro in casa di Andronovici. Il tribunale militare di Odessa ha menzionato che nel 1949 tanti contadini della provincia Cornesti, Chiscareni e Bravicea hanno saputo presto delle deportazioni che sarebbero
state eseguite, e per questo hanno lasciato i villaggi e si sonno nascosti nelle foreste.
Le ultime direttive riguardo le deportazioni sono state fate alla fine del giugno e all’inizio del luglio 1949. Il
governo della Moldavia , attraverso la decisione del 28 giugno 1949 stabiliva, il numero definitivo delle famiglie che continuavano ad essere deportate e la loro distribuzioni nelle province. Una serie di norme completava la decisione del governo sovietico del 6 aprile 1949 riguardo la confisca delle proprietà dei deporti.
Il 30 giugno, il Ministero degli Interni dell’URSS stabilì che quelle 11280 famiglie con 41200 persone ad essere mandate nel regime di Kurgan, Tiumen, Irkutsk, Altai, Bureat-Mongolia. Intanto, gli ufficiale del KGB
mandati nelle province della repubblica lavoravano duramente alla compilazione delle liste. In questo modo
sono state prese in evidenza 12718 famiglie con 43387 persone per essere espulse dal territorio. Quindi, si
stabilirono definitivamente i numeri: 13000 famiglie con 45537 che stavano per espatriare.
Come si sa, il segnale per le deportazioni (cosi detta operazione ‘’Iug’’- in traduzione dal russo che significa
Sud) è stato dato il 6 luglio alle ore 2 di notte.
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La resistenza della popolazione alla deportazione
Anche se le autorità hanno messo in atto tutte le misure operare di dispiegarsi velocemente e di sorpresa,
sono state numerosi i casi di resistenza agli arresti e alle evacuazioni. Il metodo più efficace è stata la fuga
da casa dei contadini o prima del 6 luglio 1949 o proprio nel momento del rientro delle truppe nei villaggi.
In quel periodo sparirono 508 famiglie che dovevano essere deportate. Di 174 famiglie non è stata trovata
nemmeno una persona a casa, e 105 famiglie si sono nascoste all'inizio dell'operazione. Il maggior numero
delle famiglie che si sono salvate è nella provincia di Chisinau – 64 rispetto alle 141, proprio in una delle
province che hanno fatto la maggior opposizione ai sovietici. Secondo le date ufficiali , l'operazione ''Iug''
finisce verso la fine del 7 luglio 1949, ma le relazioni di alcune regioni mettono in evidenza che questa
operazione dura fino all'8 luglio, alle ore 20:00.
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La collettivizzazione forzata dell’agricoltura
Con la fine della guerra nelle province sulla parte sinistra del fiume Nistro sono state stabiliti i Kolchoz, le
aziende agricole e le stazioni di macchine e trattori. Nella parte destra del fiume Nistru la situazione dei
contadini era deplorevole. L’80% di questi contadini non avevano animali di trazione, trapani, aratri e le
macchine agricole. Mancava il grano, l’assistenza agricola per i crediti. Sui terreni dei contadini l’applicazione
delle macchine agricole moderne era poco produttiva, e alcune volte anche inutile. Il basso livello del reddito
agricolo delle famiglie contadine influenza gravemente la capacità della produzione della coltura agricola.
La produzione era scarsa appena sufficiente per le necessità minimali.
In questa condizione la guida stalinista considera che la verità ottimale era l’unione delle famiglie contadine
in grande aziende collettive per la lavorazione delle terre. Il paese aveva bisogno di alimenti, e l’industria di
materie prime era un interesse vitale per aumentare la produzione agricola.
Dalle altre regioni dell’URSS sono stati portati le macchine tecniche, animali e grano.
Sono state creati i punti per la conservazione di questi. Il comitato inizia a creare i Kolchoz.
La maggior parte dei contadini no accettava le forme di collettivizzazione per l’organizzazione delle aziende.
Ma il regime totalitario-stalinista forzava i contadini ad entrare nel Kolchoz. Quelli che non erano d’accordo
con questa misura del regime venivano deportati nelle regioni lontane della Siberia e Kazakistan.
Dopo la morte di Stalin sono state intraprese degli organi dello Stato le misure per la consolidazione delle
produzione in agricoltura. I Kolchoz hanno iniziato a passare alla retribuzione mensile del lavoro.
lavoratoti del kolchoz
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Leonid Breznev
La vita politica della Moldavia
nell'epoca di ''Breznev''
Lo sviluppo dello stalinismo moldavo nel periodo
post-stalinista, ha cambiato direzione entro una certa
misura, e cresce la potenza degli organi repubblicani
e la potenza dello stato, aumenta il numero
moldavi che compongono l'apparato statale.
Il controllo centrale dell'Unione sovietica sopra le
tutte aree della vita socio-politica della repubblica si è mantenuto constante. La lingua russa è rimasta ancora
l'unica lingua dell'apparato statale. Alla fine degli anni 1960-1970 epoca cosiddetta stagnazione, il regime
politico ha conosciuto qualche tendenza neo-stalinista: la lotta contro un nazionalismo inesistente, la
continuazione della politica di russificazione dei moldavi sotto la bandiera ''dell'internazionalismo proletario'',
la lotta contro ogni manifestazione di pensiero che è contraddittorio al dogma ufficiale. Nello stesso tempo,
grazie alla crescita generale del livello della cultura e dell'istruzione del popolo, conseguente manifestazione
dell'intellettualità moldava, si è vissuto un periodo di risveglio della coscienza cittadina e nazionale dei
moldavi e di altri gruppi etnici conviventi. Si è avvertita la necessità di un sviluppo. Circa il 52% dei deputati
del soviet supremo erano operai e contadini, il resto dei deputati erano rappresentanti delle altre classi sociali.
Un evento importante nella vita politica della Repubblica della Moldavia è stata l'adozione il 15 aprile 1978
della costituzione della RSSM: per i cittadini moldavi era la garanzia e dei diritti e della libertà dell'uomo. La
costituzione garantiva diritti e libertà umane. Anche se i diritti
socio-economici erano strettamente rispettati, quelli politici erano in qualche misura disattesi, perché
mancava nella società ogni tipo di pluralismo politico e ideologico. Nella linea fondamentale è stato il
governo del partito comunista nella vita della società. Questo costituiva il nucleo del sistema politico e degli
organi statali e comunali. Ma la pluralità politica e ideologica in quel momento era assolutamente
impossibile.
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Il Movimento per una Democrazia Politica e la Rinascita Nazionale della
Repubblica della Moldavia
Le sperane dei cittadini moldavi riguardo la democrazia della vita politica sono rinate nel 1985 insieme
all’arrivo al potere nell’unione sovietica del nuovo leader M. Gorbaciov.
Il nuovo leader era convinto che la soluzione dei problemi economici e la larga democratizzazione della
società sovietica avrebbe portato all’armonizzazione delle relazioni etniche dello stato sovietico. Questo problema era sentito da tutta la società inclusa anche la RSSM. Per la prima volta la popolazione si è
sentita parzialmente libera: si
potevano esprimere i propri
pensieri senza preoccuparsi, e
senza avere paura.
Ma proprio in questo periodo si
sono manifestati problemi
economici, con una
conseguente crescita dei prezzi
dei beni di consumo. Sono sorti
dispiaceri e malcontenti a causa
delle difficoltà di procurarsi case
e automobili. Nel marzo del 1988,
in Moldavia si è manifestato un
movimento generale-democratico
di affermazione dell’indipendenza
nazionale sostenuto dalla maggior
parte della popolazione.
Tale movimento ha portato
all’adozione il 31 agosto 1989
della legge di proclamazione
Momento della consegna al presidente Sovietico
della lingua Moldava come lingua di stato.
M. Gorbaciov
In testa a questo movimento di masse le
Unioni di Creazione della Repubblica.
Nel 1988 tali Unione hanno creato ‘’
il movimento democratico per ricostruzione’’,di cui facevano parte i rappresentanti di tutte le etnie conviventi
nella Repubblica della Moldavia. Nel 1989 questo movimento si è evoluto nel Fronte Popolare di Moldavia,
appoggiato inizialmente dalla maggior parte della popolazione e dalle autorità.
Nel gennaio del 1989 si costituisce il movimento Internazionale della Repubblica della Moldavia
‘’ UNITATEA EDINSTVO’’ che ha nelle sue file degli intellettuali di lingua russa i quali sostenevano di
proclamare come lingua di stato non solo la lingua moldava ma anche la lingua russo. In questo periodo
nascono movimenti nazionali Gagauz e quello Bulgaro con lo scopo di proteggere la cultura nazionale, si
creano le società di cultura nazionale russa, ucraina, bulgara, ebraica, polacco etc.
Nella primavera del 1990 in RSSM sono stati fatte le prime elezioni parlamentari democratiche cui deputati
sono stati scelti in base alla concorrenza di più candidati. Dopo le elezioni, a capo del governo è stato
nominato il leader del fronte di Moldavia, Mircea Druc, che come si è dimostrato dopo poco tempo, non aveva
l’esperienza e le conoscenze necessari e ha commesso errori gravi.
Il 27 aprile il Parlamento della Repubblica, ha scelto come capo Mircea Snegur, il quale ha adottato la Legge
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riguardo il Diritto di stato e ha scelto come vessillo il tricolore : Rosso-Giallo-Blu.
Il 23 giugno 1990 il Parlamento ha adottato la Dichiarazione della la Sovranità della R.S.S. Moldava.
Nella dichiarazione si diceva che la sovranità costituisce ‘’ la condizione necessaria per l’Esistenza Statale
della Repubblica della Moldavia. Questa affermazione ha aperto la perspettiva per uno sviluppo libero e
indipendente della popolazione moldava.
Il 19 agosto 1990 si è proclamata la repubblica Gagauz, e il 2 settembre la nascita e la auto-proclamazione
di quella Moldavia Transnistria.
Dopo il putsch dell’agosto 1991 di Mosca, le Repubbliche dell’Unione, una dopo l’altra, proclamavano l’indipendenza statale. Il 27 agosto del 1991, nelle condizioni dello smantellamento del processo di dissoluzione
dell’URSS, il Parlamento della Moldavia dichiara l’indipendenza della Repubblica della Moldavia, riconosciuta poi da 130 paesi del mondo.
Il verssillo della Repubblica della Moldavia
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Il Crollo dell’Unione Sovietica della Bessarabia
Il presidente russo Boris Eltsin e i capi dell’Ucraina e dello Bielorussia hanno segnato l’8 dicembre del 1991
l’atto di decesso dell’Unione Sovietica durata quasi 70 anni e la cui sparizione ha segnato la fine di un
ordine mondiale basato sulla rivalità d’URSS e USA. Il 27 agosto 1991, durante il processo di crollo dell’URSS
trasformate in stati nazionali, la Repubblica della Moldavia ha dichiarato l’indipendenza diventando stato e
membro dell’ONU.
La Repubblica della Moldavia ha proclamato l’indipendenza il 27 agosto 1991, dopo il crollo dell’URSS.
Qualche giorno prima la Mosca si affonda nella propria incapacità con un colpo di stato intrapreso da qualche
persona apparente al partito. Dopo è seguita la proclamazione delle altre ex repubbliche unionali.
Il più grande contributo ad ottenere l’indipendenza è stato dato dalle forze esterne, quelle che hanno avviato
e hanno gestito il processo della dissoluzione dell’URSS.
Nello stesso tempo la classe politica e coloro che si trovavano a capo del cosiddetto movimento di liberazione
nazionale iniziata nel 1988, militavano per ottenere l’indipendenza senza chiedersi a cosa sarebbe. L’ Unità
immediata conseguita nella Dichiarazione del 27 agosto fa credere che per ‘’ l’elite’’ l’indipendenza non abbia
rappresentato niente, solo un respiro politico necessario al momento.
Praticamente, tutto è crollato immediatamente dopo la proclamazione dell’indipendenza. E scoppiata una
guerra nei dintorni del fiume Nistru si è verificato un disastro economico e sociale, sono crollati gli ideali per
i quali si è lottato e una delusione profonda si è diffusa nell’intera società.
La maggioranza della popolazione della Repubblica della Moldavia era dominata dal sentimento
dell’abbandono, non dall’aspirazione delle libertà.
Ecco ciò che afferma il popolo: ‘’Abbiamo distrutto l’URSS ma non abbiamo ottenuto niente di questo,
né lingua, né valore, né bene, né sviluppo economico, niente’’
Si era promesso che ogni cambiamento veniva attuato per il bene della popolazione, ma nello stato si sono
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verificati: corruzione; povertà; banditismo e la dissolutezza morale.
L’unico beneficio ottenuto dalla Repubblica dopo l’indipendenza è stato il liberalismo.
La Moldavia ha iniziato il suo cammino sulla strada dell’indipendenza, senza alcun idea di nazione, di fronte
al crollo dell’economia, ma con il desiderio di arrivare allo spirito
liberale. I valori democratici diventano la guida della politica
sociale, economica e culturale, tali valori si perseguono anche nelle relazioni
internazionali del paese.
Gli esperti occidentali come Patrick Buchaman, Noam Chomsky,
Anatol Lieven, William Engdahl hanno riconosciuto, dopo tanti
anni dal crollo dell’URSS, che la liberazione dal comunismo non
aveva come scopo l’indipendenza, la sovranità, il benessere, lo
sviluppo sociale delle repubbliche sovietiche, ma la
trasformazione di questo grande territorio geopolitico in colonie
dell’Occidente.
Le elezioni del 1994 sono le prime elezioni democratiche in un
paese liberale. È definito lo statuto politico della Repubblica della
Moldavia.
Boris Eltsin
La Vita Politica della Repubblica della Moldavia negli anni 1994-2001
Nel periodo dopo il 1991 i personaggi politici che hanno capito in modo corretto la direzione nelle quale è
andata la Repubblica della Moldavia dopo la proclamazione dell’indipendenza, hanno mantenuto lo statuto
politico e economico-finanziario già esistente. Questi personaggi, sospettando le opportunità che venivano
offerte dal sistema, hanno azionato nella direzione dello sviluppo, e del rinforzamento del nuovo sistema
liberale democratico.
Il sistema ideologico liberale permetteva e incoraggiava la privatizzazione in massa dei beni di stato, ma
erano necessarie anche azioni concrete per l’accelerazione del processo.
Uno degli architetti delle riforme liberali della Russia affermando che: ‘’ Il metodo migliore di privatizzare e
di non intromettersi lo stato. Più è assente lo stato , più il processo di privatizzazione, e in generale di
cambiamento, è più rapido e efficiente’’ diceva Anatoli Ciubais.
Dopo lo scrutinio delle elezioni parlamentari del 1994, il Partito Democratico Agrario ottiene 56
mandati(documenti) e forma una coalizione con il Blocco Elettorale del ‘’Partito Sociale e del Movimento
dell’Unità-Edinstvo’’.
Si evidenzia in questo periodo un gruppo di deputati e di politici che comprendono che la politica interna
dello stato deve essere modificata radicalmente. Era necessaria una forza politica che riflettesse l’interesse
popolare moldavo. Nelle elezioni del 1994 queste forze hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei mandati
nel Parlamento. Si è votata una nuova Costituzione della Repubblica della Moldavia, e la legge riguardo alla
formazione nazionale autonoma che prevede un suo statuto che assicura il diritto e il libero sviluppo del
popolo. Come presidente del Parlamento è stato scelto Pietro Lucinschi.
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Lo sviluppo Economico della Repubblica della Moldavia negli anni
dell’Indipendenza Statale
La rottura delle relazioni tradizionali in unione e la perdita dei mercati ha influenzato negativamente lo stato
economico del paese. Sono stati liquidate alcune aziende industriali e istituzioni scientifiche prima finanziate
dal progetto dell’Unione. Le speranze di alcuni investimenti nel mercato dell’Occidente e del commercio
della produzione della Moldavia sono rimaste non realizzate. Il colpo finale, applicato all’industria locale, è
stato la concorrenza dei prodotti importati nel mercato interno.
Nel percorso degli anni ‘90 il volume della produzione industriale è diminuito di 7 volte in meno.
La mancanza di mezzi per procurare tecniche, la carenza di combustibile, di
minerali e di mezzi chimici per la coltivazione delle piante, diminuiscono il
livello dell’agricoltura di circa 60% e determinano il crollo.
Nel 1994 il Parlamento ha adottato un pacco di leggi specifiche che
riguardano la proprietà, le banche, la collocazione di investimenti stranieri, i
fallimenti. Sono state create infrastrutture di mercato, si è accelerato il
processo della privatizzazione.
Più dell’80% del Fondo delle locazioni è stato privatizzato.
Nella meta degli anni ‘90 la transizione continua verso la privatizzazione
dei mercati: si sono privatizzati i derivati dal vino, cognac (brandy), tabacco,
coltivazione d’importanza strategica per il paese. Ma i risultati sono stati
minimi. Il complesso industriale della Moldavia dipendeva dalla fornitura di
argento e di energia, di materia prima, di comunicazione tecnica e
tecnologica, dal mercato di vendita, e dai collegamenti con imprese
connesse.
Nelle condizioni dell’interruzione delle relazioni economiche fra le forze
della Repubblica dell’Unione, tante imprese industriali moderne della
Moldavia sono diventate inutili.
Mircea Snegur il primo presidente della
Repubblica della Moldavia
In queste condizioni il nuovo governo guidato da Vasile Talrev ha adottato
nell’aprile del 2001 il programma di attività della Repubblica della Moldavia , e la strategia degli investimenti della Repubblica con una banca che prendeva circa 120 progetti
La maggioranza dei progetti si è realizzata nel settore sociale, ciò allo scopo di ottenere la riduzione della
povertà e dei prezzi di costo.
I primi Passi della Moldavia sull’Arena internazionale
La politica Esterna della Repubblica della Moldavia nel 1991-2006
Il secolo XX è stato molto ricco di eventi politici. Nel 1990 si decide il cambio del nome legislativo nel
Parlamento, viene inoltre adottata la dichiarazione di sovranità, è creata l’istituzione presidenziale e viene
eletto il presidente della Repubblica Mircea Snegur.
In seguito si intraprende la linea politica verso la democrazia della società e la sostituzione dell’economia
pianificata con l’economia di mercato, il sistemo politico diventa un multi-partito.
Nella formazione politica di opposizione frontale popolare si sono formati anche altri partiti di diversi orientamenti politici. Inizialmente il numero superava i 50, ma i più influenti sono stati solo alcuni: il Partito
Democratico Agrario; e alcuni partiti politici di destra.
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-I partiti di destra, in comune con il Frontale Popolare, hanno adottato la linea politica strategica di
riunione della Repubblica della Moldavia con la Romania. Si è formata una commissione Costituzionale
con il Presidente del Parlamento Mircea Snegur, con il compito di elaborare il progetto di una Costituzione
Democratica.
Purtroppo sono state ammesse alcune azioni estremiste che hanno agitato la politica. Sotto la copertura di
alcuni slogan democratici si sono lasciati andare ad azioni distruttive, organizzando manifestazioni politiche
di stato violando gli ordini pubblici, con azioni aggressive contro i rappresentanti delle etnie conviventi. Dopo
la nomina di M. Druc a Primo-ministro sono iniziate le epurazioni del personale politico. Quelli che non erano
d’accordo con la linea ufficiale erano buttati fuori dalle loro funzioni.
Per paura dell’instaurazione di un regime pro-rumene e per un’eventuale unione forzata della Repubblica
della Moldavia con la Romania, il Governo di Chisinau è ricorso alla forza. In questo modo la Repubblica
della Moldavia è stata disunita.
la dichiarazione dell’Indipendenza
Statale della Repubblica della Moldavia
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L’arena Internazionale
Il 21 dicembre 1991 i presidenti a 11 stati indipendenti, i repubblicani Unionali, inclusa la Repubblica della
Moldavia, hanno firmato la dichiarazione di costituire una Comunità degli Stati Indipendenti (CSI)
Il 30 gennaio 1992 la Moldavia è diventata il membro dell’OCSE e al 3 marzo 1992 membro con i diritti
completi dell’ONU. La Repubblica della Moldavia è stata riconosciuta ufficialmente da 112 stati del mondo
e ha stabilito relazioni diplomatiche con 60 stati. Nel 1993 la Repubblica della Moldavia ottiene lo statuto di
invitato speciale, e nel 1995, prima degli stati CSI diventa membro con diritti completi del consiglio Europeo
. Il Governo della Repubblica della Moldavia ha partecipato ai programmi di assistenza tecnica e umanitaria
a livello europeo ed extraeuropeo.
Nel piano della politica estera il giovane stato oscilla, tra CSI e le politiche europee. C’è stato un tentativo di
combinare le diverse tendenze, e le differenze incompatibili, stabilendo come obiettivo maggiore ‘’l’integrazione graduale nell’Unione Europea’’.
L’orientamento Politico esterno della Repubblica
All’inizio dell’anno 2001 la politica estera dello
stato è diventata più pratica. Il capo dell’governo
ha adottato una posizione più equilibrata tra UE
e CSI. L’integrazione europea non si oppone più
all’integrazione dello stato con il CSI. Nel luglio
del 2001 il capo dello stato V. Voronin ha
dichiarato che , riguardo all’integrazione Europea,
è necessario passare alle azioni per arrivare a
questo obiettivo. Questo corso è stato confermato
nella visita in USA nel dicembre del 2002,
all’invito di G. Bush.
Il 13 novembre 2003 è stato emesso il decreto
riguardo alla costituzione delle commissioni per
l’integrazione europea e si è creato il gruppo per
l’elaborazione del concetto di adesione della
Repubblica della Moldavia all’UE. Sempre nello
stesso anno, il Parlamento Europeo ha adottato
una risoluzione attraverso la quale ha proposto
alle
istituzioni dell’UE esaminare la possibilità di
includere la repubblica nel processo. Nel 2005 è
stato segnato il piano di azione della MoldaviaUE che poteva offrire allo stato molda
vo grandi vantaggi. Nel 2006, il presidente
V. Voronin ha realizzato una visita nel RFG
(Rep. Federale della Germania) dove ha avuto un
incontro con la cancelliera Angela Merkel.
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Vladimir Voronin l’ex presidente della
Reppublica della Moldavia (partito comunista)
L’adozione della bandiera UE sul parlamento del 7 aprile 2009
Il 7 aprile 2009 decine di migliaia di protestanti, la maggioranza giovani, hanno protestato in Chisinau, accusando il Governo Comunista di falsificazioni e brogli elettorali. Le proteste aggressive si sono trasformate
in violenza a causa dei provocatori, infiltrati nella folla dei manifestanti. Sono state attaccati e occupate gli
edifici del Parlamento e del Presidente. Gli atti violenti sonno stati condannati dai OSCE(organizzazione per
la società e cooperazione in Europa). Il ministero dell’Interno moldavo ha annunciato che più di 100 poliziotti sono stati feriti nei disordini, e l’8 aprile sono stati arrestate 193 di persone. Si sono registrati 3 vittime: Valerio Boboc, Tapu e Ion Tabuleac, e alcune persone sono state maltrattate durante l’arresto.
I partiti di opposizione hanno bloccato 2 volte le elezioni dei candidati comunisti alla funzione di presidente. Ciò ha portato al crollo del parlamento e ad elezioni anticipate il 29 giugno 2009, nelle quali il partito
comunista è stato posto di nuovo al primo posto, ma non riceve però il posto di presidenza. I partiti di opposizione PL, PLDM, AMN e PDM possono formare un nuovo governo.
L’opposizione ha formato un nuovo governo di destra e ha deciso di scegliere come presidente, l’unico candidato, Marian Lupu.
Sono stati fatte due prove per scegliere il presidente ma tutte due sono state boicottate dal PCRM.
L’adozione della Bandiera UE sul parlamento del 7 aprile 2009
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Le proteste da Chisinau del 2009
Le proteste sono iniziate il 6 aprile 2009, e sono state chiamate ‘’Rivolte da Chisinau’’.
Essa rappresentano una serie di manifestazioni di contrasto alle elezioni Parlamentari della Repubblica delle
Moldavia fatte il 5 aprile.
Ciò che ha determinato le proteste è stato l’annuncio dei risultati preliminari che hanno dato circa 50% dei
voti al PCRM.
Il rapporto dell’OSCE riguardo alle elezioni del 5 aprile espresso giudizi positivi per il processo delle votazioni, anche se sono state menzionati alcuni incidenti. Tuttavia, la baronessa Emma Nicholson, parlamentare
Europee e osservatrice accreditata alle elezioni della Repubblica, ha criticato il rapporto OSCE riguardo alla
conduzione delle elezioni in un’ intervista accordata alla di radio inglese BBC, dichiarando che lei e altri
osservatori hanno avuto l’impressione che il sistema poteva manipolare, le votazioni senza avere però delle
prove.
La coalizione del 2009 per le elezioni libere, una associazione di organizzazione governale locale che ha
partecipato all’osservazione delle elezioni, ha dichiarato che l’elezione del 5 aprile è ingiusta e parzialmente
libera.
Un altro fatto è la protesta contro i livelli di vita assai miseri. Con il reddito mensile medio sotto 250 USD e
la percentuale delle della disoccupazione alta. Nel potere del 2001, il governo riuscito a recuperare l’economia, protrarsi della difficile situazione economica per almeno quattro anni non è considerata accettabile.
le proteste nella capitale Chisinau
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