I^ parte - Aido Vicenza

Transcript

I^ parte - Aido Vicenza
I 35 anni
dell’Aido
Vicentina
Il saluto
del presidente
del NITp
prof. Rigotti
L’assemblea
provinciale
annuale
150 anni dell’Unità d’Italia a Vicenza
(foto di Cesare Gerolimetto)
Con il contributo finanziario del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Vicenza
Anno 23 • N. 48 • maggio 2011 • poste italiane S.P.A. spedizione in Abbonamento postale – d.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma2, dcb vicenza
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
• In caso di mancato recapito, si prega di restituire presso VICENZA CPO al mittente, che si impegna a pagare quanto dovuto •
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Sommario
In questo numero
NOTIZIARIO SEMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA DONATORI ORGANI VICENTINA
Anno 23– Nr. 48 – Maggio 2011
Periodico semestrale dell’AIDO
Provinciale di Vicenza
Registrazione Tribunale
di Vicenza n. 572/1987
Direttore:
Bruno Zamberlan
Direttore responsabile:
Giandomenico Cortese
Comitato di redazione:
Sig. Giovanni Bianchi
Ing. Fabrizio Busnardo
Rag. Ugo Capraro
Dr. Giandomenico Cortese
Comm. Luigi Gino Rigon
Comm. Bruno Zamberlan
Direzione, redazione, amministrazione:
Sede provinciale AIDO
Viale Trento, 128 – 36100 Vicenza
tel/fax 0444/543379
Conto corrente postale nr. 11968369
Codice fiscale: 95016090243
Associazione con personalità
giuridica (art. 12 c.c.) delibera Giunta
Regionale Veneto nr. 7176/12.12.1989;
iscritta Registro Regionale del Volontariato
posiz. VI-0048 dal 18/2/1986.
Associazione ONLUS
D.L. 04/12/1997 nr. 460.
Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in
Abbonamento Postale – D.L. 353/2003
(conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2,
DCB Vicenza
Stampa:
Tipografia Rumor S.r.l. – Vicenza
Tiratura 45.000 copie. Sono spedite
gratuitamente alle famiglie dei Soci Aido della
Provincia di Vicenza e distribuite agli 8.000
studenti che l’Aido incontra annualmente.
Altre copie sono destinate ai Comuni, alle
Parrocchie, agli ambulatori medici, alle Sedi
Aido Nazionale, Regionali e Provinciali.
Chiuso in tipografia il 30 aprile 2011
La nostra storia:
Le nostre origini da Asiago, a Bassano, a Vicenza
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NITp: Il Nord Italia Transplant trasferito nel Veneto:
il saluto del presidente, prof. Paolo Rigotti
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Editoriale:
Se qualcosa può sostituire l’amore, questa è la memoria
di Giandomenico Cortese6
Relazione:
L’Assemblea Aido Provinciale, 10 aprile 2011
di Bruno Zamberlan8
Riflessione:
“Rivivere”: una rivista, una parola
di Giampiero Mattarolo 12
Iniziative:
Gli incontri con gli studenti nell’anno scolastico 2010/2011
La pagina del sorriso di Livio Binato
Ispirazione: Se questa è una donna … di Giannina Gaspari
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Notizie:18
Ricordiamo i nostri donatori e amici 21
Ricordo: Ad un amico …. di Bruno Zamberlan23
Vita dei gruppi
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Hanno dato un contributo: Serenissima Ristorazione SpA-Vicenza- e Putin Mario e Sandra;
Dr. Francesco Trivellato della Trivellato SpA-Torri di Quartesolo-in memoria di Amalia Maltauro;
Associazione Nazionale Dialisi Peritoneale c/o De Preto Pieranna–Vicenza; Banca di Romano e S.
Caterina–Romano d’Ezzelino; Cassa di Risparmio del Veneto–Vicenza; Grafiche Fantinato– Romano
d’Ezzelino; Ippino Giovanna e Famiglia Gavin in memoria di Gavin Tiziano–Grantorto; Faccin Olinto
in memoria di Marchesin Edvige–Vicenza; Alessio Zelia in memoria di Battaglia Francesco–Cassola;
Asnicar Giuliano; Battistella Crepaldi Carolina; Beltrame Pomè Loredana; Bertinazzi Siro; Bonomo
Lorenzo; Bracco Domenico; Bragiola Alessandra; Brunetti Sergio; Carta Aldo; Cavalli Raffaele;
Ceccon Laura; Chiminello Olga; Ciampanelli Michele; Cingano Angelo; Comberlato Vinicio;
Cremonini Luciano; Crosara Silvio; Dalla Costa Maurizio; Dal Prà Gilberto; Dal Santo Fiorangela;
De Fraja Mario; Della Rovere Arnaldo Paolo; Fabrello Mauro; Favrin Dario; Gianesin Anna; Gianesin
Claudio; Girardi Annalisa; Imoli Paolo; Lain Luciano; Lizzeri Maria Maddalena; Mastella Antonio;
Minuzzo Margherita; Padrin Fabrizio; Parise Stella; Peruzzo Emanuele; Pilastro Gisella; Ponchio
Paola; Radin Silvana; Rago Gianluigi; Rigo Giampaolo; Rizzato Giovanni Alessio; Saccardo Maria
Vittoria; Scandian Francesco; Sonda Gaetano; Stefani Giovanni; Stella Giovanni; Tasca Silvana; Tezza
Ernesto; Toffolon Ornella; Toldo Giorgio; Vicentin Rosanna; Vignaga Raffaello; Vivian Renato;
Zanotto Alessandra; Zanotto Massimo; Zonta Sergio; Zovico Fabio; altri soci e privati cittadini.
Contributo straordinario dei Gruppi Aido per spedizione Rivivere: Gruppi della Zona
di Bassano; Arsiero-Laghi-Posina-Tonezza; Carrè; Costabissara; Lugo di Vicenza; Mason
Vicentino; Molvena; Montebello e Zermeghedo; Montorso Vicentino; Recoaro Terme; Sandrigo.
SITO INTERNET:
CASELLA E-MAIL:
WWW.AIDOVICENZA.IT
[email protected]
[email protected]
Grazie agli iscritti e benefattori
Prima di copertina: “150 anni dell’unità d’Italia a Vicenza” (foto di Cesare Gerolimetto)
Qui sopra: “Giardino Salvi” a Vicenza (foto di
Cesare Gerolimetto)
Ultima di copertina: “Rivivere è anche riscoprire l’ambiente naturale” (foto di Cesare
Gerolimetto)
Foto di Cesare Gerolimetto, Roberto Costa,
Giampiero Mattarolo, Giulia Ceccato e altri
Il vostro sostegno è stato determinante
per superare il forte aumento delle spese postali.
Rivivere esce ancora.
Ci appelliamo ancora alla vostra generosità.
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La nostra storia
Le nostre origini da Asiago,
a Bassano, a Vicenza
“Vicenza, Viale Roma”
(Foto di Cesare Gerolimetto
Asiago l’apripista. E Bassano del Grappa subito dopo.
La storia dell’Aido Vicentina
si arricchisce tra Altopiano e
Pedemontana. Il Grappa, col
suo massiccio, è lì, baluardo e
testimone. E in riva al Brenta,
riuniti nel patronato di San
Vito, a fianco del Santuario
della Madonna della Salute che
si riuniscono, per ascoltare una
relazione del bellunese Aldo
Coronati, allora ancora curiosi,
le prime “penne nere”, quelli
del Reparto Donatori di Sangue dell’Ana “Monte Grappa”,
richiamati dall’infaticabile cap.
Edmondo Orio e dal mitico
presidente degli Alpini, il prof.
Uti Fabris a domandarsi cosa
mai potesse fare la neonata
Aido, l’Associazione Italiana
dei Donatori d’Organi.
Al richiamo di Edmondo Orio i primi a rispondere
sono Attilio Moro di Cassola e
Domenico Chemello di Romano d’Ezzelino, subito affiancati
da decine di volontari generosi.
L’8 gennaio 1976 Orio,
Chemello e Moro incontrano a
Vicenza, nella tavernetta della
sua casa (che sarà la prima
sede provinciale), il primo presidente provinciale dell’Aido,
Mario Battistella, presenti l’avv.
Gianfranco Geremia, Giovanni
Bianchi, il dott. Paolo Ciriani,
Bruno Gambarotto, Claudio
Caldognetto, Ugo Capraro e
pochi altri.
C’è subito qualche inevitabile distinguo. La sezione
provinciale, spiega Battistella ai bassanesi, non può che
aver sede nel capoluogo berico. Chemello e Moro accon-
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La nostra storia
sentono, Orio, tenace propugnatore
dell’autonomia bassanese ha qualche
difficoltà ad accettare. Gli Alpini tengono alla loro identità localistica. Ma
se formalmente l’animatore dei Donatori di sangue dell’Ana “Monte Grappa” fa le sue rimostranze, di fatto,
sostiene con ogni mezzo e grande
volontà l’azione di Moro e Chemello.
Ed è proprio Domenico Chemello a
ricordare come Edmondo Orio mai
mancò ad un appuntamento, ad una
iniziativa, ad un impegno della neonata Aido. Il suo cuore batteva forte per
ogni appello alla generosità e lui era
sempre in prima linea, con un meritato
e doveroso posto d’onore. Fu Orio a
prodigarsi per primo per costruire il
grande striscione da parata dei Donatori d’Organi, per affiancarlo a quello
dei Donatori di Sangue.
Ricorda ancora Domenico Chemello
come si moltiplicassero subito incontri
e serate informative, a Romano d’Ezzelino già il 19 gennaio 1976, subito
dopo a Mussolente, poi a Cassola. Le
prime tessere le fece il fratello di Atti-
lio, il generale degli Alpini. Ermenegildo Moro. Ancora Attilio Moro trovò
il consenso e l’adesione di molti suoi
colleghi insegnanti, il maestro Antonio
Signorini a Bassano, il maestro Bortolo
Cortese a Rosà. Liliana Rossi fu una
delle prime donne ad impegnarsi nel
Bassanese a favore dell’Aido.
Florio Stolcis contribuì per oltre
vent’anni a gestire la cassa, ad alimentare i tesseramenti che avvenivano nell’autonomia dei singoli gruppi, sempre in stretta relazione con la
sezione provinciale. E Stolcis – ricorda
ancora Chemello – “rimase sempre
infaticabile nel cercare e trovare chi
poteva aiutarci e sostenerci”.
Tra i benemeriti un posto speciale
lo merita il Gr. Uff. Bruno Calmonte,
l’imprenditore che non mancò mai di
dotare ogni singolo gruppo nascente di
relativi gagliardetti e labari.
La generosa storia dell’Aido nel Bassanese ha visto succedersi ed alternarsi
nelle maggiori responsabilità i dirigenti
Attilio Moro, Domenico Chemello,
Pierdaniele Donazzan, Moreno Zurlo,
Fabrizio Busnardo, Claudio Bellò.
L’osmosi tra Aido e Ana Monte
Grappa è stata continua e produttiva,
generando stretta collaborazione ed
entusiastiche adesioni. Un rappresentante dell’Aido è sempre stato nel direttivo sezionale dell’Associazione Alpini
(lo stesso Chemello ha fatto da trait
d’union per più di 25 anni).
E come non dimenticare l’impegno
dei medici, di famiglia e ospedalieri,
che hanno fatto grande l’Aido Vicentina. Qualche nome, tratto dalla lunga
lista? I nefrologi Giuseppe La Greca,
Gianmaria Tonini, Aldo Fabris, Stefano Chiaramonte, gli oculisti Massimo
Pedrotti, Salvatore Carlentini, Giuseppe Faggion, il rianimatori Giuseppe Segato, Remigio Verlato, Stefano
Marafon, il cardiologo Francesco Cucchini, il chirurgo Franco Favretti, a sottolineare una consuetudine di rapporti
che ha alimentato la “cultura del dono”
e arricchito di entusiasmo migliaia e
migliaia di iscritti all’Aido.
La redazione
“Il tempietto del Parco Querini”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
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Nord Italia Transplant
La direzione del Nord Italia Transplant trasferita nel Veneto
IL SALUTO DEL PRESIDENTE,
PROF. PAOLO RIGOTTI
di Paolo Rigotti *
Il prof. Paolo Rigotti,
presidenre NITp
Dopo anni di attività come chirurgo trapiantatore, quest’anno ho
avuto il privilegio di essere nominato Presidente del Nord Italia Transplant. Ho ritenuto giusto occuparmi anche di aspetti organizzativi e
non solo clinici perchè ritengo che
nell’attività di trapianto la componente organizzativa sia fondamentale. Questa attività ha, infatti, la
prerogativa di necessitare di modelli
gestionali che coinvolgono strutture
multidisciplinari, non solo all’interno del singolo ospedale, ma anche
tra più strutture sia regionali che
extraregionali. Nella Rete Nazionale
Trapianti, Il NITp è un elemento
fondamentale: è stata la prima organizzazione di trapianto ad essere
costituita in Italia ed ha la peculiarità di unificare e centralizzare
processi fondamentali dell’attività
di trapianto come la valutazione
immunologica, la gestione della lista
d’attesa o l’allocazione degli organi.
Attualmente il NITp serve un’area dove risiedono circa 19 milioni
di abitanti ed è costituito da 129
Rianimazioni (oltre 80 procurano
regolarmente donatori), 42 Unità
di Trapianto (15 di rene, 5 di renepancreas, 9 di fegato, 6 di cuore, 2
di cuore-polmoni e 5 di polmoni)
in 16 Ospedali, 5 Coordinamenti Regionali ed uno della Provincia Autonoma di Trento. Nell’anno
2010 nell’ambito del NITp sono
stati eseguiti 1254 trapianti d’organo.
Il Nitp è guidato da un Consiglio Direttivo, dal Presidente e dal
Direttore del Centro Immunologico
di riferimento. Quest’anno, oltre
alla mia Presidenza, altri tre Veneti sono stati eletti nel Consiglio
Direttivo: la Dr.ssa Patrizia Burra
(Responsabile del S.S.D. “Trapianto
Multiviscerale”dell’Azienda Ospedaliera di Padova), il Dr. Francesco
Procaccio (Direttore della T.I. di
Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di
Verona) e Roberto Tognon (Responsabile Infermieristico del Coordinamento Regionale Trapianti Veneto).
Questo successo è sicuramente
dovuto anche all’impegno che la
Regione Veneto e l’AIDO hanno
profuso in questi anni nell’attività
del prelievo e trapianto d’organo e
tessuti e che hanno posto il Veneto
tra le Regioni leader in Italia per la
quantità e qualità dei risultati ottenuti in questo campo.
Il mio augurio è che il nuovo
Direttivo possa dare un contributo
importante non solo alla gestione
del NITp ma anche a tutta l’attività
trapiantologica Italiana.
* Professore associato Università di
Padova, Direttore del Centro Trapianti rene e pancreas Ospedale di Padova,
Presidente del NITp dal 2011
************** 5 PER MILLE **************
La Legge finanziaria ha confermato la possibilità di destinare la quota del 5 x mille dell’imposta
sul reddito delle persone fisiche a finanziamenti rivolti al volontariato.
I fondi raccolti dall’AIDO saranno destinati alle esigenze di tutta l’Associazione.
Invitiamo i soci e gli amici ad indicare il codice fiscale dell’Aido Nazionale:
800 23 51 01 69
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Editoriale
I 35 anni dell’Aido, a Vicenza
Se qualcosa può sostituire l’amore
questa è la memoria
di Giandomenico Cortese
« Allora, questa è la fine, ma è anche
l’inizio di una storia che è la mia vita e
di cui mi piacerebbe ancora parlare con
te per vedere insieme se, tutto sommato, c’è un senso». La fine è il mio inizio
è un libro (pubblicato postumo) di
Tiziano Terzani scritto a quattro mani
con il figlio Folco.
«… e se io e te ci sedessimo ogni
giorno per un’ora e tu mi chiedessi le
cose che hai sempre voluto chiedermi e
io parlassi a ruota libera di tutto quello
che mi sta a cuore dalla storia della mia
famiglia a quella del grande viaggio
della vita?». Con queste parole Tiziano
Terzani, un coraggioso e controverso
giornalista e scrittore toscano (morto
nel luglio del 2004), che scelse di vivere senza confini, invita il figlio Folco
ad ascoltare il suo ultimo racconto,
una rivisitazione della sua vita passata
in giro per il mondo (Cina e Asia in
primis), un diario di memorie, una
sorta di testamento spirituale.
In un altro dei suoi ultimi lavori, in
“Un altro giro di giostra”, il racconto
dell’incontro con il morbo implacabile
e fatale, si legge: «Viaggiare era sempre
stato per me un modo di vivere e ora
avevo preso la malattia come un altro
viaggio: un viaggio involontario, non
previsto, per il quale non avevo carte
geografiche, per il quale non mi ero in
alcun modo preparato, ma che di tutti
i viaggi fatti fino ad allora era il più
impegnativo, il più intenso.»
Il sofferto percorso all’interno di un
vortice gli dava nuova energia vitale, la
forza di raccontare, oltre ogni speranza.
Era la fede nella vita.
Mi piace ricordare Terzani, oggi, che
la nostra Aido, si appresta a celebrare
una data, la gioia di un traguardo
ambizioso, i 35 anni di attività nel
Vicentino, e si ritrova carica di freschezza e di entusiasmo, con noi qui
a ripassare il desiderio di volare alti, di
lanciarsi in nuove sfide, di non temere
intoppi e sgambetti, di guardare oltre
l’ostacolo, perché la motivazione che
ne sottende ogni attività è quella più
nobile: la cultura del dono, del dono
di sé, del farsi altro da sé.
La nostra storia, fatta di infinite
storie di solidarietà, di generosità, di
volontariato, è già stata scritta. Ciascuno di noi è pronto a continuare sulla
strada tracciata, consapevole che resta
in salita, e proprio per questo è più
gratificante il percorrerla, il conquistare passo su passo, verso l’emozione del
traguardo, posto lassù nella vetta.
Date poca cosa, se date le vostre
ricchezze – suggeriva Kahlil Gibran,
filosofo, poeta, teologo libanese morto
non ancora cinquantenne negli scorsi
anni Ottanta -; è quando date voi stessi che date veramente. E aggiungeva
Gibran ne “Il profeta”: Quando l’amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue
vie sono dure e scoscese. E quando le
sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le
piume, vi può ferire”.
“Rivivere” ci accompagna ancora
in questa esplorazione quotidiana dei
nostri giorni, in questo sentire il battito del cuore, alla ricerca di una riposta
all’eterno interrogativo del “Cos’è, chi
è l’uomo?”, nella costante proiezione
verso l’Assoluto.
Il dono supera ogni tragedia, va
oltre la paura, resta la gioia della festa.
La sapienza dell’amore conduce oltre il
mistero del soffrire.
Il compleanno, ancor più per la
nostra Aido, resta una tappa, capace
di rinsaldare l’universo dei legami. E
la festa celebrativa diventa l’orgogliosa
rivendicazione di un legame che unisce e ricolma di amicizia non solo le
anime, ma ci rende pure amici per la
pelle.
Qualcuno invita a riscoprire buone
ragioni per vivere insieme, per allargare
le ragioni della nostra associazione.
“La nostra società – sostiene con
insistenza, e ottime ragioni persino
civili, il patriarca di Venezia, Angelo
Scola – ha bisogno di relazioni buone
e pratiche virtuose”.
E così lo spazio pubblico ha bisogno
di rinnovati protagonisti. I soci dell’Aido hanno tutti i titoli per muoversi in
prima fila.
Una poetessa laica qual è stata la
milanese Alda Merini, scomparsa nel
2009, dopo una vita drammaticamente travagliata e tormentata, nella sua
antologia “Mistica d’amore” ricorda
che: “La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della
luce che ne è venuta fuori”.
Trentacinque anni di esperienza,
dunque, quella dell’Aido a Vicenza,
spesa a promuovere la cultura della
vita, la cultura del dono.
Vale la pena farne memoria.
“Se qualcosa può sostituire l’amore
– per il poeta russo, naturalizzato americano, Josif Alexandrovic Brodskij,
insignito nel 1987 del Nobel della Letteratura – questa è la memoria”.
I ricordi, sfogliando le pagine della
memoria individuale e collettiva, testimoniano quanto si è fatto per restituire
vita alla vita.
Talora pure le cronache hanno il
sapore di una favola, tanto è ricca la
storia dell’associazione.
L’ultima riga delle favole resta sempre quella che dà speranza e suggerisce
la felicità.
In una società complessa e fluida
come quella che stiamo vivendo ha
ancora bisogno delle fiabe, della loro
funzione educativa, didattica, capace
di indurre riflessione, infondere coraggio, superare le illusioni e le angosce.
Le fiabe sono una lezione contro l’egoismo. Non per nulla siamo tutti fatti di
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Editoriale
cielo. E fatti per il cielo.
Vivere un anniversario è ancora un
viaggio – per dirla con Tiziano Terzani - attraverso sogni, delusioni, speranze, ricordi e solitudini, che spesso
ci passano accanto mute, una lunga
passeggiata lungo l’argine di un fiume
nel quale è scorsa, tra anse e cascate, la
nostra vita.
Ad ogni sosta il racconto di una
fiaba. Fra le tante ci aiuta a coglierne
qualcuna il gruppo Aido di Lusiana. Le
ha raccolte, recentemente, e pubblicate, traendole dagli appunti, scritti, con
una penna intinta nelle effusioni del
cuore, da una giovane donna dell’Altopiano, Margy, Margherita Soster, il suo
nome, mancata ormai da tempo.
Una ragazza di straordinaria bontà,
di eccelsa generosità, che continua a
darci lezione senza mai pretendere di
essere stata maestra.
Di lei ha detto Nicoletta Martelletto, su “Il giornale di Vicenza”, in un
meraviglioso racconto di Natale (24
dicembre 2002): “Era una donna col
cuore di bambina. Aveva la leggerezza
di una farfalla nel posarsi sulle cose del
mondo, lei che ha portato sulle spalle
il peso di un dolore straziante. Vi ha
“Vicenza, Il torrione di Porta Castello”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
convissuto, duellato, a volte gridato
per oltre 15 anni”. A Margherita – per
Nicoletta – andrebbe dedicato “un
piccolo Nobel della generosità”! Anche
le fiabe di Margherita Soster, illustrate
dai bimbi del suo paese, sono ingenue,
operose, consapevoli.
“Le fantastiche fiabe” si rincorrono e
ci rincorrono, sfiorando i nostri occhi,
stuzzicando la fantasia, alimentando il
sorriso, dando felicità. Animali fantastici, luoghi incantati, la magia delle
parole e dei silenzi, un mondo incredibile, fatto di arcobaleni, di musica
e colori, di grazia e giustizia, di scogli
verdi, di regni incredibili di foche
parlanti, di sirene sinuose, di coniglietti subacquei, di scoiattoli laboriosi
e curiosi, di orsetti invaghiti dalle
armonie della musica, di laghi azzurri,
di missioni eccezionalmente proibite,
di storie senza fine, ma sempre a lieto
fine, capaci di divertire i bimbi e di
far riflettere quelli che bimbi non lo
sono più.
Abbiamo bisogno di fantasticare
ancora.
La magia della fantasia impone di
credere che è sempre primavera, che lo
sfavillio della bellezza della natura, l’ordine del creato, la freschezza dello spirito, l’eleganza della bontà, il difficile
equilibrio della realtà trovano sempre
un motivo per emergere.
La vita sa riprendersi sempre con
entusiasmo soprattutto se ci lasciamo
prendere dall’amore, principale, forse
unico, rimedio contro le malattie del
nostro tempo, le malattie che ci impediscono di sognare, di stupirci, di creare, di evocare, di donare.
Quando il cielo è spento dalle nuvole – scriveva il poeta e diplomatico
francese Paul Claudel – la superficie
del lago è piatta e metallica; quando
brilla il sole essa si trasforma in uno
specchio mirabile dalle tinte del cielo
e della terra.
Così è pure della nostra vita, quando si accende l’amore.Questione di
cuore, e non solo. Non c’è nulla di
più sincero di una favola, raccontata
proprio il giorno in cui celebriamo il
nostro nuovo compleanno.
Vogliamo condividerla con il piacere. la passione, il dono della vita.
Auguri, Aido!
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La relazione
Assemblea Provinciale 10 aprile 2011
35° anniversario della fondazione
di Bruno Zamberlan
Un mese fa, il 17 marzo, si è celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ciascuno evidenziando gli
aspetti che ha ritenuto più rilevanti:
i problemi e le debolezze di ordine
istituzionale e politico; le condizioni
storiche e gli avvenimenti; le strutture
sociali e civili. I fattori determinanti della nostra identità culturale, il
patrimonio storico-artistico, che “sono
forse (come ha detto il Presidente
della Repubblica) il principale segreto
dell’attrazione e simpatia che l’Italia
suscita nel mondo”.
Per noi volontari del settore sociosanitario, quello che ci dovrebbe maggiormente interessare è il progresso
avuto dalla sanità, che non può certo
giocare un aspetto di secondo piano
visto il ruolo di “rete” che ha svolto su
tutto il territorio nazionale, dando un
contributo decisivo alla sua unificazione di fatto: la donazione del sangue,
degli organi e l’assistenza sanitaria gratuita e universale. La nostra rete tra-
piantologica ha fatto dell’Italia in dieci
anni uno dei primi paesi in Europa e
nel mondo.
Donazione di sangue: oggi vi sono
1.600.000 volontari donatori Avis,
Croce Rossa, Fidas, Fratres (e in Provincia ancora RDS, Adosalvi, gruppo
Trevisan), migliaia di operatori sanitari, oltre 300 servizi trasfusionali, quattro milioni di trasfusioni annue. Siamo
quasi all’autosufficienza.
Donazione di organi: I risultati
sono notevoli: si passa da 392 donatori
utilizzati nel 1992 a 1167 nel 2009,
per un totale complessivo di 14.862
donatori e 43.521 trapianti effettuati.
Poi ci sono migliaia di trapianti di cornee, tessuti e midollo osseo.
Senza riferirsi a questo specifico
evento, ma al volontariato in genere,
ha scritto recentemente Umberto Curi,
noto filosofo dell’Università di Padova
- collega e sodale di Massimo Cacciari
-: “L’idea di un Nord Est popolato esclusivamente da piccoli e medi
“Basilica di Monte Berico, Il saluto al Vescovo Pietro Nonis”
imprenditori totalmente insensibili
alle questioni sociali andrebbe quanto
meno corretto e reso meno unilaterale.
Il Veneto rivela una volta di più una
identità molto più mossa e articolata,
certamente non riconducibile senza
residui a quello che viene definito
l’«egoismo proprietario». Una regione,
al contrario, nella quale la diffusione
perfino imponente del volontariato è
testimonianza incisiva della presenza
di valori e di idealità che nulla hanno
a che vedere con lo squallore e il deserto morale che si rappresenta. Questo
potenziale - sano, onesto, altruistico - è
da troppo tempo in attesa di una voce
che sappia rappresentarlo, senza volgari
interessi utilitaristici, ma per autentica
consonanza di scelte etiche e di progettualità. Vi sarà qualcuno capace di corrispondere a questo appello, e di essere
all’altezza di ciò che esso comporta?”
Sono passati 15 anni da quando per
la prima volta Giannantonio Stella,
originario di Asiago, ha scritto sullo
stesso argomento “Schei”, con ben
diverso tono. Pare un secolo fa.
Ad Asiago il 1 settembre 1972 nasce
il primo gruppo dei donatori d’organi,
aderente al D.O.B (Donatori Organi
Bergamo), poi AIDO, fondato dal
friulano Giorgio Brumat.
L’esempio di Asiago fu successivamente seguito dai gruppi di Romano
d’Ezzelino, di Cassola, di Valdagno
e di Vicenza. E nel giugno 1976 essi
costituirono la sezione provinciale di
Vicenza. Quest’anno la sezione celebra
il suo trentacinquesimo anno di vita.
Sono convinto davvero che, al di là
del merito dei singoli volontari, che
pure vi è stato e vi è, il bilancio di questi anni possa essere decisamente positivo per l’impegno costante di molti.
La nostra presenza come Aido nel
Volontariato Vicentino e come Sezione Provinciale nell’Aido non è stata
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La relazione
scialba né passiva. Abbiamo dato tutto
quello che potevamo dare, senza calcoli
né vantaggi personali, cercando di fare
semplicemente del bene nel settore
che ci siamo scelti: costruire qualche
cosa di utile per gli altri, in particolare
per chi soffre per la propria malattia e
disabilità.
La situazione dei
trapianti in Italia
Da un paio d’anni il ritmo di crescita del numero dei trapianti si è arrestato dopo dieci anni. Siamo preoccupati
anche noi, in particolare per l’aumento
delle opposizioni: nel Veneto sono
aumentate dal 20% al 30% in due anni
e in alcune regioni è del 50%.
L’ultima voce allarmata, in ordine di tempo, è stata la voce del più
importante cardiochirurgo italiano, il
prof. Mario Viganò del Policlinico San
Matteo di Pavia con all’attivo 1.400
“Monte Berico, Il piccolo coro di S. Bortolo di Arzignano”
trapianti di cuore e polmoni.
La battuta d’arresto deriva dall’osservazione di alcuni dati, non positivi,
trapianti eseguiti 2932
3163
2874
da vivente 143
160
184
che fa squillare un campanello di allarme: la diminuzione nel 2010 è stata del
9,1% sul 2009:
Italia anno 2008
anno 2009
anno 2010
donatori segnalati 2298
2328
2276
liste attesa 9790
9834
9880
Veneto
anno 2008
anno 2009
anno 2010
donatori segnalati
208
(45,9 per milione abitanti)
198
(39,1 per milione abitanti)
173
(38,4 per milione abitanti)
opposizioni
32,6 %
30,5 %
31,5 %
opposizioni
21,6 %
28,6 %
31,2 %
Valutazione di qualità dell’attività
di trapianto nel periodo 2000-2008.
Il 31 marzo scorso sono stati pubblicati gli aggiornamenti. I risultati
per tutti gli organi sono ottimi. In
particolare i dati relativi all’attività di
trapianto di rene confermano e rafforzano l’ottima qualità degli interventi
eseguiti in Italia e l’efficienza di tutti
i Centri.
Nel nostro ospedale di Vicenza: eseguiti in nove anni nr. 265 trapianti:
sopravvivenza dei pazienti ad un
anno 96,8%; dell’organo 90,5%.
Il 90% dei pazienti è tornato al lavoro o è in condizione di farlo.
Le liste d’attesa sono sempre elevate: 9.880 pazienti.
“70 i gruppi Aido presenti all’assemblea”
9
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La relazione
“Assemblea provinciale, la sala”
Trapianti nel
Veneto: la ricerca,
l’organizzazione, la
Banca degli Occhi e
dei Tessuti.
A dimostrazione, peraltro, che si
può e si deve crescere, si sono verificati
recentemente due fatti che fanno del
Veneto il polo di riferimento dei trapianti in Italia:
1) valvole cardiache: trapianti più
sicuri grazie alla scoperta di un’equipe
di ricercatori dell’Università di Padova. Ora trapianti d’organo senza rigetto? E’ stato messo a punto il primo
test al mondo per riconoscere la presenza dell’antigene alfa-gal, responsabile della reazione di rigetto. Il gruppo
coordinato dal prof. Gino Gerosa,
direttore del Centro di cardiochirurgia
Gallucci di Padova, e costituito dal
prof. Michele Spina e dai ricercatori
Filippo Naso, Alessandro Gandaglia e
Laura Iop, ha messo a punto il primo
test al mondo per riconoscere nei
tessuti molli degli animali la presenza
dell’antigene alfa-gal che, se presente
nei tessuti o negli organi trapiantati
nell’uomo, è responsabile della reazione di rigetto. Tutti ricorderanno
il nome di Vincenzo Gallucci che
il 14 novembre 1985 ha eseguito a
Padova il primo trapianto di cuore in
Italia. Oggi un altro importante passo
avanti.
2) Il Nord Italia Transplant (
NITp) è l’organizzazione interregionale di coordinamento per i trapianti che
unisce Lombardia, Veneto, Trentino,
Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Marche. Di gran lunga la più importante
della Rete Italiana dei Trapianti e tra le
più importanti d’Europa.
Costituita nel 1976 dal prof. Girolamo Sirchia già Ministro della Salute,
ha effettuato fin’ora oltre 25.000 trapianti di organi vitali, oltre a molte
decine di migliaia di cornee, valvole
cardiache, ed altri tessuti. La direzione
del NITp è stata fin’ora a Milano:
l’ultimo direttore è stato il prof. Mario
Scalamogna, grande estimatore dei
volontari.
Ebbene, dopo 34 anni il Veneto
diventa la capitale italiana dei trapianti
con la sede operativa trasferita da Milano a Padova: il responsabile sarà il prof.
Paolo Rigotti e la struttura il Centro
Regionale Trapianti.
Un riconoscimento importantissimo alla qualità dei Centri Trapianti
del Nordest, che pure devono fare i
conti con qualche problema (in particolare l’aumento delle opposizioni alla
donazione, che negli ultimi due anni
è passato da 20 al 30%, pur restando
in pole position in Italia). Ciò ci deve
stimolare – noi tutte associazioni del
dono – ad un sempre maggiore impegno.
E poi si conferma l’assoluta eccellenza della Banca degli Occhi di
Mestre.
Nel 2010 la Banca ha raccolto e
lavorato complessivamente 3.137 cornee (dal Veneto 2.917; dal Friuli 220)
e 647 bulbi (dal Veneto 643; dal Friuli
4) per la disponibilità di 1.952 famiglie.
2.550 persone hanno ritrovato una
qualità di vita migliore grazie al trapianto di cornea.
Sono state così distribuite: nel Veneto 857; in altre regioni 1.330; all’estero
363. Di gran lunga la prima regione
italiana: oltre il 30% del totale nazionale.
Nella nostra Provincia sono state
prelevate nr. 657, in aumento rispetto al 2009, così suddivise: Asiago: 6
- Arzignano: 72 - Bassano del Grappa: 140 - Montecchio Maggiore: 6
- Noventa Vicentina: 29 - Schio: 4 Thiene: 40 - Vicenza: 360
Banca dei Tessuti Regionale di
Treviso:
E’ un settore che va seguito e valorizzato sempre più, non più con una
visione marginale, ma con interesse
primario. Questi i punti di forza: dalla
istituzione nel 2000, in 10 anni sono
stati 28.680 i pazienti trattati con tessuti raccolti e lavorati dalla Banca.
Nel corso del 2010 sono stati distribuiti 5.131 tessuti, di cui il 28% distribuito fuori Regione Veneto. I donatori
viventi nel 2010 sono stati 1.350, con
un incremento sul 2009 del 9%.
Dichiarazioni di
volontà a favore della
donazione degli organi
Al 31.12.2010 i cittadini che hanno
espresso il loro consenso alla donazione sono di cui 1.150.740 iscritti
all’Aido e nr. 103.179 mediante la
registrazione presso le ASL.
Nel Veneto sono 207.751, di cui
all’Aido 196.285. Volontà registrate
presso le ASL 11.466 positive e nr.
1.775 negative (pari al 13,4%).
A Vicenza ad oggi gli iscritti sono
10
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La relazione
45.000 compresi i minorenni (erano
44.346: + 650): attualmente emettiamo le tessere con il numero superiore
a 57.000.
E’ di gran lunga la percentuale più
elevata d’Italia sulla popolazione residente.
I nostri iscritti sono aggiornati anche
a mezzo dei resi di Rivivere: l’ultimo
numero spedito alle famiglie (dicembre 2010) è stato di 40.000 copie. I
resi sono stati 300 (lo 0.7%): significa
che tutti gli indirizzi degli iscritti sono
assolutamente aggiornati.
Attività 2010
dell’Aido Vicentina
Molto intensa e partecipata l’attività dei Gruppi.. Che poi è lo specifico impegno che ci siamo dati e
la finalità della nostra presenza, nei
diversi segmenti della nostra comunità.
Nell’anno in corso abbiamo registrato
almeno un centinaio di iniziative varie
promosse dai nostri Gruppi e di cui
abbiamo dato un breve resoconto nei
due numeri di maggio e dicembre di
Rivivere.
-Molti gruppi hanno mantenuto la
tradizione della festa della rosa o del
donatore o chiamata in altro modo.
Riteniamo tutti che tale iniziativa sia
insostituibile per presentarci almeno
una volta all’anno alla comunità comu-
“La presidenza dell’assemblea”
nale, zonale e/o parrocchiale;
-settore scuola: è il nostro impegno
prioritario. Abbiamo avvicinato 8.000
studenti in perfetto accordo con le
quattro Ulss e con le altre associazioni
di donatori. Ne abbiamo diffusamente
parlato nel nostro notiziario;
-per l’Aido Vicentina un avvenimento davvero eccezionale è stato il
Concerto del Coro della SAT di Trento: domenica 7 marzo 2010, una data
storica.
Nel teatro non c’era un posto libero:
il tutto esaurito era già raggiunto dieci
giorni prima. Il concerto del celebre
Coro è stato la magnifica conclusione della campagna di sensibilizzazione 2009/2010 che l’Aido Vicentina
ha promosso in particolare rivolta al
mondo della scuola.
Rivivere: tiratura 90.000 copie
annue: è sempre più apprezzato e, di
conseguenza, sostenuto. Siamo l’unica
Sezione in Italia che, senza obblighi
né abbonamenti, riesce ad avvicinare
i propri iscritti due volte all’anno. Il
costo quest’anno, già notevole, è stato
aggravato dal fortissimo aumento delle
tariffe postali: cinque volte di più del
precedente. Ce l’abbiamo fatta anche
per il numero di dicembre e di questo
numero, dedicati al 35^ anniversario
della fondazione della Sezione. Per il
futuro non sappiamo, ma credo che,
come sempre, ci dovremmo arrangiare,
grazie soprattutto ai piccoli contribu-
“Il presidente Bruno
Zamberlan”
ti volontari dei nostri associati, che
hanno risposto in tanti al nostro appello su Rivivere.
Organizzazione territoriale: L’attività di cordinamento delle Zone
in Provincia funziona bene. Se non
avessimo pensato a questo tipo di
organizzazione territoriale, il coordinamento dei 120 gruppi a livello
sezionale sarebbe una cosa impossibile.
Ringrazio per questo quanti si stanno
adoperando ed in particolare i Coordinatori di Zona.
Abbiamo alcuni nuovi presidenti di
Gruppo Comunale:
- Dal Pra Romilda – Chiuppano;
- Zordan Monica – Cogollo del Cengio;
- Alba Lino – Creazzo;
- Vidale Simone – Salcedo;
- Bruttomesso Ivana – San Bortolo di
Arzignano;
- Bittante Giuseppe – Solagna;
- Lovato Valerio – Trissino;
- Miotto Renzo - Zanè.
In conclusione, pur con qualche
segno di preoccupazione e necessaria
riflessione, auspicando una sempre
maggiore presenza e inserimento dei
giovani nelle nostre fila – che pure
c’è stata in alcuni gruppi -, possiamo
ancora fare un bilancio di quest’anno di segno positivo e di convinta
speranza che il nostro impegno è
stato e potrà essere utile.
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Riflessione
Nel 35° anniversario di fondazione del Gruppo Aido di Romano d’Ezzelino
“RIVIVERE”: una rivista, una parola
di Giampiero Mattarolo
Sabato 26 marzo ho avuto la gradevole opportunità
di partecipare, presso l’Auditorium Vivaldi di Cassola,
alla serata dedicata ai 35 anni di fondazione del Gruppo
Comunale AIDO di Romano d’Ezzelino. E’ stata una di
quelle occasioni che riscaldano il cuore, allietano lo spirito
e ricaricano l’entusiasmo. Un entusiasmo accarezzato dal
concerto dell’orchestra “Symphoniae” diretta dal prof. Marcello Godi, nobilitato dalla garbata e colta presentazione di
Eva Farronato, e, soprattutto, dalla soddisfazione e gioia
che sprizzavano dal viso di Domenico Chemello, storico e
imperituro presidente del gruppo.
La mia presenza era del tutto occasionale, durante la
serata, infatti, erano previsti interventi di saluto e di partecipazione dei sindaci di Romano e Cassola, di Bruno
Zamberlan e del direttore responsabile di “Rivivere” Giandomenico Cortese. Ma Giandomenico era, suo malgrado,
impegnato altrove senza possibilità di scelta. Per questo mi
è stato chiesto di intervenire in sua vece. L’ho fatto volentieri anche se, per farlo, non avevo particolari titoli oltre
all’amicizia che mi lega a Cortese e a Zamberlan, e al fatto
che, da qualche anno, la rivista “Rivivere” riporta sempre
una mia riflessione che cerca di esporre temi in equilibrio
tra significati religiosi e considerazioni di ragionevole
umanità.
“Rivivere” è una bella pubblicazione, un meritato vanto
di Cortese e di Zamberlan per lo stile e l’impegno che vi
riversano assieme a tanti altri collaboratori. E’ da decenni
un organo di comunicazione che stabilisce una rete di
informazioni e di collegamenti tra i vari gruppi AIDO
della provincia di Vicenza. E’ un riferimento, un punto
“Mare verde”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
di incontro culturale, e nello stesso tempo concreto per le
operatività che vengono attuate e determinante per il senso
di appartenenza che favorisce. Anche attraverso “Rivivere”,
ogni volontario e ogni gruppo si sentono parte di una
aggregazione che dà valore e significato alle singolarità. Non
sono soli, ma partecipano, appunto. Ogni gruppo ha caratteristiche proprie che dipendono dalla località, dalle persone che lo compongono, dalla storia sociale e dello stesso
gruppo, ma fa parte della dimensione provinciale. Questa
appartenenza sarebbe molto più flebile e meno sentita se
non esistesse “Rivivere”.
La rivista, che raggiunge più di quarantamila destinatari,
è anche un modo per tener vivo, diffondere, far conoscere e
quindi arricchire di efficacia, una realtà così ricca di impegno e di generosità com’è l’AIDO.
“Rivivere” poi, è una parola molto bella che ben esprime
sia l’attività dell’AIDO che il significato e lo scopo della
rivista. “Rivivere” è un invito che riconosce la presenza di
grossi problemi, ma che propone, suggerisce, stimola ad
andare oltre, a continuare a vivere, non solo a rinascere.
La rinascita può essere un atto singolare, fermo nel tempo.
Rivivere invece richiama una continuità, invita a vivere
ancora oggi, domani e oltre.
La parola poi è anche un augurio non formale, ricco di
generosità, perché coinvolge chi lo fa ed è testimonianza di
una volontà di donazione. Non sarebbe, infatti, generoso
né accettabile augurare ad una persona di rivivere e poi
continuare per la propria strada senza lasciarsi prendere da
quello stesso augurio.
La parola porta con sé anche il senso di una disponibilità
a non lasciarsi prendere dalla tristezza, a non afflosciarsi
pensando alle poche o tante disavventure, a non ripensare continuamente alle cose che non vanno, ma rivivere,
appunto, cercando nella vita tutti quelli aspetti che la rendono comunque e sempre uno straordinario miracolo.
Il nostro fisico anche se limitato, condizionato e provato, rimane un miracolo di straordinaria complessità ed
efficacia, tant’è vero che riusciamo a pensare, a imparare,
ad amare. Riusciamo a percepire lo spazio, la luce, l’aria, il
sole, la pioggia, il cielo, le montagne, le nuvole. Riusciamo
a tenere tra mani quelle di un fratello, di un amico, di una
mamma, di un padre. Se dovessimo ringraziare Dio per
tutto quello che ci ha dato, per tutto quello che ha messo
attorno a noi, forse non ci rimarrebbe il tempo né la ragione
per piangere per quello che non abbiamo.
Rivivere con generosità e con le braccia aperte è il modo
migliore per vivere e ringraziare Dio.
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Iniziative
Incontri con gli studenti,
anno scolastico 2010/2011
In collaborazione con tutte le Associazione dei Donatori (Fidas, Avis,
RDS Bassano, Admo) e le quattro Ulss
della nostra Provincia, anche in questo
anno scolastico abbiamo realizzato un
vasto programma di incontri. Gli studenti interessati sono stati ad oggi
circa 8.000.
Ne diamo il resoconto completo
per ciascuna Ulss, con l’indicazione
delle scuole e degli insegnanti referenti,
che hanno aderito alla proposta, e dei
medici ed operatori sanitari che hanno
partecipato:
ULSS 3 “Bassano”: progetto
“Qualcosa da donare”: organizzazione Servizio Educazione e Promozione della Salute:
Medici partecipanti dr.Annacatia
Miola (dirigente responsabile del
Dipartimento S.E.P.S.), dr. Chiara
Giurgevich, dr. Luigi Rossato (zona
Asiago) e le assistenti sanitarie Lionella Lorenzi e Paola Dal Zotto: nr. 11
Istituti partecipanti per 46 sezioni
delle 4ª e 5ª superiori, per un totale
di 1.140 studenti e nr. 92 insegnanti
coinvolti:
- Asiago: Liceo Scientifico, ITCommerciale , IPSIA;
- Bassano:
BDG
Brocchi,
G.A.Remondini, ITIS Fermi-S.
Croce, IPSIA Scotton, IPSSA Parolini, Istituto Einaudi;
- Nove: Liceo Artistico.
Su iniziativa dei Gruppi Aido
Comunali del comprensorio (responsabili di zona: Caterina Rovere Donazzan e Claudio Bellò, con la collaborazione di Roberto e Remigio Donazzan):
scuole medie e primarie per 250
alunni a Bassano; Cartigliano; Cassola; Mason Vicentino; Pove; Romano
d’Ezzelino e Rossano Veneto.
Ed inoltre l’Istituto English Inter-
“Al pascolo”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
mational School di Rosà, diretta dalla
prof. Francesca Eger.
Altri incontri sono in programma.
ULSS 4 “Alto Vicentino”: progetto “Donazioni: una scelta consapevole” del Servizio Educazione e
Promozione.
Medici e dirigenti partecipanti: dr.
Flavio Banovich, dr. Pantaleo Corlianò, dr. Paolo Bevilacqua, dr. Rosadele
Danza, dr. Giuseppe Giannico, dr.
Luigi Ongaro, dr. Fabio Sandonà, dr.
Corrado Sardella, dr. Paolo Seraglio,
dr. Germano Zaro, Ass. Sanit. Matilde
Tomasi.
Scuole superiori partecipanti nr.
15 per un totale di 1.400 studenti:
- Breganze: IPSIA Scotton;
- Schio: Liceo Classico Zanella, Liceo
Scientifico Tron, ITIS De Pretto,
ITC- G.Pasini, IPC Garbin, IPSIA
Garbin, CFP Don Bosco;
- Thiene: CFP S.Gaetano, ITCG Ceccato, ITIS Chilesotti, IPSIA Garbin,
CFP Saugo, Liceo Corradini;
- Tonezza: ENGIN Scuola Alberghiera.
Su iniziativa dei Gruppi Aido del
comprensorio: nr. 8 scuole medie
e 5ª elementari per 1.000 alunni:
Arsiero, Breganze, Fara, Lugo, Pedemonte, Piovene Rocchette, Valdastico,
Velo d’Astico. Responsabili Aido di
Zona: prof. Alessandro Sammartano
e Augusta Luca, Roberto Guolo, Eligio Munari, Roberto Pigato, Gobbetto
Giovanni e Toniolo Nadia.
ULSS 5 “Ovest Vicentino”: progetto “Informazione e sensibilizzazione”
Medici partecipanti: il dr. Dario
Mastropasqua, coordinatore locale trapianti; dr. Lorenzo Magrin -responsabile formazione; dr. Cristina Olivieri,
psicologa; ed inoltre i dr. Antonio
Fiandaca e dr. Guido Signorin medici
in pensione e dirigenti Aido.
Scuole superiori e medie parteci-
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Iniziative
panti per circa 1.000 studenti:
- Arzignano: Liceo Scientifico “Da
Vinci” (referente prof. Giuseppe
Corato); ITIS Galilei (prof. G.Paolo
Fracasso);
- Lonigo: Istituto Agrario Trentin
(prof. Giuseppe Rossetto) e Istituto
di Istruzione Superiore (prof. Livio
Velgi); Scuola Media Melotto (prof.
Noemi Bolla);
- Sarego: Istituto comprensivo (prof.
Maria Santagiuliana);
- Recoaro Terme: Istituto Alberghie-
“Immaturo di cincia dal ciuffo”
(Foto di Roberto Costa)
ro Artusi (prof. Giorgio Guerra).
Sono state raccolte 65 dichiarazioni
a favore della donazione e due contrarie.
Altre scuole hanno chiesto l’intervento: programma in corso.
ULSS 6 “Vicenza”: progetto “Preparare ad una scelta consapevole e
solidale”:
Medici partecipanti: Centro trapianti: dr. Silvio Marafon, dr. Rizieri Carraro, dr. Stefano Marcante, dr. Stefano
Chiaramonte; Ematologia: dr. Carlo
Borghero; Centro trasfusionale: dr.
Leopolda Zampieri, dr.ssa Antonelli;
sig.ra Bertolini. Volontari Aido: Urbani Chiara, Barato Giovanna, Binato
Livio, Boscari Laura, Grignolo Roberta, Pinton Edda, Zamberlan Bruno.
Al progetto, fino al 31 marzo,
hanno aderito 19 istituti ed ha interessato 2.500 studenti delle 4ª e 5ª
superiori:
- Vicenza: Liceo Pigafetta (referente
prof. Nicoletta Doro), Liceo Lioy
(prof. Lucia Zamberlan), Liceo Quadri (prof. Rosanna Chiericati), Istituto Boscardin (prof. Livia Lupo),
Istituto Canova -normale e serale(prof. Caliari), Istituto Da Schio
(normale: prof. Francesca Calomeni; serale: prof. Carmen Piccolo),
Fogazzaro (prof. Anna Maria Anesini), Istituto Fusinieri (prof. Sartori),
Istituto Lampertico (prof. Cenzi),
Istituto Montagna (prof. Boatta),
Istituto Piovene (prof. Lucia Messina), Istituto Rossi (prof. Roberta
Segna); Istituto Baronio (prof. Massaro), Istituto Farina (prof. Gaspari),
Istituto San Gaetano (prof. Faccin),
Patronato Leone XIII (prof. Pasquale);
- Noventa Vicentina: IPSIA da Vinci;
Istituto Tecnico Casotto (prof. Carlo
Alberto Formaggio e dr. Antonio
Fiandaca).
Su iniziativa della Sezione Provinciale e dei Gruppi Aido comunali, fino
ad oggi hanno aderito le scuole primarie e medie di: Camisano Vicentino,
Monticello Conte Otto e Sovizzo.
Per gli altri incontri, fino alla fine
dell’anno scolastico, daremo riscontro
nel prossimo numero di Rivivere.
*****************
Riportiamo, quale semplice esempio, l’esperienza di una volontaria
Aido, insegnante in pensione, che da
anni si dedica con passione a trasmettere ai ragazzi il buon messaggio.
“Incontro con le classi 5^ di
Camisano Vicentino”
Per Cristian, alunno della 5^/A della
Scuola Primaria di Camisano, oggi 26
febbraio 2011, è stata una giornata
davvero “speciale”.
Nell’aula magna della scuola sono
14
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Iniziative
arrivati i volontari dell’Aido per informare sulla tematica della donazione.
Lui si è seduto in prima fila, pronto a partecipare perché anche se ha
dichiarato subito di non andare a scuola volentieri sapeva che, sull’argomento, avrebbe potuto dire qualcosa di più
dei compagni e, per una volta, avrebbe
potuto essere proprio lui il primo della
classe.
La presidente dell’Aido, Giovanna
Barato, ha presentato il gruppo che,
a Camisano, è stato fondato 25 anni
fa, che conta più di 500 iscritti e 31
donatori e che ha, tra le più belle tradizioni, quella di incontrare i ragazzi
di V elementare e di II media, per
parlare a loro di solidarietà, di salute,
di cittadinanza.
Di solito i ragazzi della scuola li
incontriamo a Febbraio, durante il Mese per la Vita, che, da 18 anni il
Gruppo dedica alla riflessione, all’amicizia, alla festa, attraverso dibattiti,
concerti, recital, serate medico-informative.
E oggi, a conclusione di questo
Mese per la Vita sul tema: La vita è
un dono… il dono è vita, è stato il
giorno dell’incontro con i ragazzi.
Il dott. Paolo Magagna, attraverso
diapositive, ha raccontato la storia dei
trapianti, ha mostrato quali organi si
possono trapiantare, ha dato ai ragazzi
dei suggerimenti utili, per potersi con-
“Campagna Vicentina”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
“Scuole Medie di Monticello Conte Otto: il dr. Stefano Chiaramonte
incontra gli studenti”
servare in buona salute.
Paolo e Davide hanno proiettato
un filmato sulla donazione di midollo
osseo.
Io ho raccontato alcune storie che
rimandavano all’idea della solidarietà e
del dono agganciandole poi a delle storie vere accadute qui nel nostro paese,
in due contrade di Camisano, Via
Seghe e Via Alpiero con protagoniste
due giovani donne Silvia e Michela.
Storie che il nostro Cristian conosceva
bene perché Silvia è la sorella di sua
mamma e Michela è la sorella di suo
papà.
Piccole storie di vita che il nostro
Cristian ha respirato in famiglia, storie
di straordinaria solidarietà che lui ha
vissuto come normalità nel quotidiano.
La zia Silvia ha ricevuto esattamente un mese fa un rene donatole dalla
sua mamma Gigliola e così per lei,
già iscritta con il desiderio di poter
fare molto per gli altri come già aveva
fatto il suo papà Ugo (uno dei 31 tra
i nostri donatori) già trapiantato anni
fa (il sogno di avere una vita normale è
durato solo un anno e mezzo), è ricominciata la speranza.
La zia Michela, l’estate scorsa, ha
potuto donare il midollo osseo ad un
bambino svizzero. Lei, che ha lo sguardo dolce e sorridente di una bambina
ma che è già mamma di due ragazzini,
quando ha ricevuto la telefonata che le
comunicava che solo lei, su 100.000,
avrebbe potuto salvare questo bambino, non ci ha pensato due volte e ha
detto subito di sì. Unico rimpianto è
quello di non poter sapere il nome di
questo bimbo che lei considera il terzo
figlio, e di non poter donare un’altra
volta il midollo.
Ecco perché oggi per Cristian è stata
una giornata speciale.
Perché si è sentito l’erede di 2 famiglie generose e solidali.
Laura Boscari – Camisano
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Il sorriso
La pagina del sorriso
- parte quinta -
di Livio Binato
• Una coppia decide di passare le ferie nei Caraibi, nello stesso albergo dove erano andati trenta
anni fa in viaggio di nozze. Per un imprevisto impegno di lavoro, la moglie non può partire e
raggiungerà il marito dopo qualche giorno. Il marito arriva e nella stessa stanza dell’hotel di
nuovo trova solo un computer collegato ad internet. Decide così di inviare una mail alla moglie,
ma sbaglia l’indirizzo e la invia ad altra persona.
La mail viene ricevuta da una vedova che era appena rientrata dal funerale del marito e aveva
deciso di vedere i messaggi di cordoglio che le erano giunti.
Il figlio della vedova rientra subito dopo e trova la madre svenuta davanti al computer. Nel video
legge la mail che dice: “Cara Assunta, sono arrivato. Tutto bene. Probabilmente sarai sorpresa di
ricevere notizie via internet. Ma anche qui ora ci sono i computer per inviare i messaggi. Cara,
appena sono arrivato, mi sono assicurato che sia tutto a posto anche per te, per quando arrivi
venerdì prossimo. Non vedo l’ora di vederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo come il mio.
A presto. P. S. Non portare tanti vestiti perché qui fa un caldo infernale”.
• Con le nuove disposizioni a tutti i delinquenti condannati vengono legati i piedi, altrimenti sono
a piede libero.
• Due amici vanno a caccia in un bosco fitto. Ad un tratto uno vede che si muove qualcosa in un
cespuglio e spara. L’amico corre a vedere cosa ha colpito. “Cosa ho preso?” – chiede all’amico.
“Ma, dalle piume mi sembra un fagiano”.
In un altro cespuglio c’è del movimento e il secondo cacciatore spara. “Cosa ho preso?” “Ma, dalle
orecchie sembra una lepre” risponde l’amico.
Movimento in un altro cespuglio e nuovo sparo. “Cosa ho preso?” Risponde l’amico: “Ma, dai
documenti mi sembra un guardia-caccia”.
• Si racconta che il cannibale di Rotenburg prima dell’arresto fosse andato in aereo in classe turistica. Alla hostess che gli porgeva il menù avrebbe detto: “No, no, grazie. Mi dia piuttosto la lista
dei passeggeri”.
• Una signora va dalla chiromante a farsi leggere le carte. “Signora, le devo dare una brutta notizia. Tra poco perderà il marito”. “Ma guardi che sono già vedova”, precisa la signora. “Be! Allora
vorrà dire che perderà l’ombrello”.
• Due amici stanno passeggiando in centro città. Uno dice all’altro: “Vedi quell’uomo che ci viene
incontro? Ebbene, ogni volta che mi vede, mi chiede soldi in prestito che non restituisce mai”. Infatti,
all’incontro l’uomo saluta e chiede: “Hai
100 euro da prestarmi?” “Guarda qui
in tasca non ho niente.” “E a casa?” “A
casa tutti bene”. Grazie.”
• L’ultimo giorno di scuola, Pierino
torna a casa e trova il papà che gli
chiede: “Come è andata?” E Pierino:
“Devo darti due notizie: una bella e
una brutta. Quale vuoi che ti dica per
prima?” “La bella” risponde il papà.
“Ebbene, sì. Sono stato promosso”.
“Magnifico; sono veramente contento.
“Ciliegi in fiore a Marostica”
Ma quale è quella brutta?” “Che quel(Foto di Cesare Gerolimetto)
lo che ti ho detto, non è vero niente!”
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Ispirazioni
“Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,
considerate se questo è un uomo …”
“Se questo è un uomo”, di Primo Levi
Se questa è una donna …
Noi che viviamo sicure nelle nostre tiepide case,
consideriamo se questa è una donna …
la minuta ragazza dal sorriso sdentato
che vedo fin dal mattino,
giocarsi la vita col fumo
e il bicchiere di vino …
la giovane madre, alla slot machine,
che ai piccoli figli, smarriti nel viso,
non dona il sapore di casa
e neppure il sorriso …
la “piccola luce” che nelle buie strade
vende amore, amore, amore,
“Bocche di leone”
(Foto di Roberto Costa)
e rincasa al mattino
col vuoto nel cuore …
la professionista della lap
guardata, ammirata, toccata,
regina dei riflettori,
preda triste di falsi signori …
la “ragazza streap”, che, nei giorni della merla,
non si ripara dal gelo di tramontana
ma per stupire si getta
in una pubblica fontana …
la “bellezza” prescelta
“e scort”ata alla villa per una sera importante:
promesse di gloria, e intanto buffetti,
gioielli e denaro contante …
“Aquilegia”
(Foto di Roberto Costa)
Dove vai, donna? Cosa cerchi?
Quale il tuo nome?
Sorella? Cugina? Sposa? Nipote? Madre?
Scappa amica, sei ancora in tempo!
Travèstiti o, meglio, vèstiti!
Recupera i tuoi frammenti di eternità!
Scappa, amica!
Ti ho trovato, se vuoi, un nome nuovo,
un nome sacro che ti rende libera;
indossalo, donna, con regalità,
e fatti chiamare, d’ora in poi, semplicemente
Dignità
Giannina Gaspari, 27 gennaio 2011
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Notizie
campagna di prevenzione:
Quest’anno meno alcol PIU’
GUSTO festeggia i primi 10 anni
di attività con lo slogan:
“enjoy your choice !”
I traguardi raggiunti sono stati
molti a cominciare dal fatto che
a Vicenza si può tranquillamente
parlare di analcolico senza suscitare
ilarità e derisioni. Di questo dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci
hanno creduto e ci hanno sostenuto
con coerenza, diventando “testimonial”: dalle Amministrazioni Pubbliche alle Associazioni, dalle Scuole ai
Centri Giovanili, dai Circoli NOI
alle Feste Rock, dai mass-media locali ai network nazionali.
Per tale occasione si è organizzato, il 30 Marzo scorso, il Convegno “10 anni di meno alcol PIU’
GUSTO” dove si sono approfondite,
con esperti del settore, tematiche
inerenti la “prevenzione universale”
in campo alcologico e la possibili-
“Piccola serra”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
tà di promozione della Campagna
anche in altre realtà territoriali della
nostra Regione e non solo. Si è svolta, inoltre, una tavola rotonda a cui
parteciperanno alcuni testimonial
del Progetto.
Riparte, quindi, la campagna
“meno alcol PIU’ GUSTO” registrando, anche per l’edizione 2011,
un ulteriore allargamento della
“RETE” dei promotori di iniziative:
135 gli Enti, Associazioni, Gruppi,
persone che hanno aderito (+14%
rispetto al 2010) realizzando un
totale di 203 giornate-evento (più
di 6 mesi di attività !) che si avvicenderanno da Aprile ad Ottobre.
Da quest’anno, grazie al progetto
“Vera Festa con la Testa”, ben 25
sono le feste paesane che hanno deciso di offrire un momento di divertimento senza dimenticarsi della salute delle persone, in particolar modo
dei giovani e della prevenzione degli
incidenti
stradali. Si
tratta di 10 idee per promuovere,
all’interno di una festa che prevede
la somministrazione di alcolici, un
messaggio di moderazione e consapevolezza nell’uso di alcol, nonché
favorire stili di consumo “alternativi” che privilegino drinks e cocktails
analcolici.
Come per le passate edizioni,
molto importante risultano le adesioni da parte delle scuole di ogni
ordine e grado (+30% anche nel
2011), in quanto sono gli Enti educativi per eccellenza dove attuare
progetti di educazione alla salute
per i bambini e genitori, di corretta informazione sull’alcol per i
giovani, nonchè di promozione di
drinks analcolici nelle feste delle
scuole, soprattutto laddove è prevista anche la presenza dei genitori. Si
rafforza, inoltre, la sinergia attivata
con il Progetto provinciale “Sballando-ballando” che, attraverso il
coinvolgimento dei ragazzi delle
scuole superiori, offre una originale
occasione di sano divertimento e
“sballo”.
Prosegue l’attenzione della campagna anche su “GUIDA e ALCOL”,
che, per l’edizione 2011, ha portato all’aggiornamento delle rispettive
comunicazioni grafiche. In tale ottica si rafforza la sinergia con il progetto “Scimmia al volante, pericolo
costante” del Coordinamento Feste
Rock di Vicenza in collaborazione
con il Comune di Vicenza.
Ricordiamo, infine, che tutti gli
eventi sono gratuiti e si possono
scaricare dal sito www.menoalcolpiugusto.it , dove è possibile prenotare
anche il nuovo gadget 2011: la shopper “enjoy your choice”. Seguiteci
su Facebook.
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Notizie
I finanzieri mettono la
firma come donatori di
organi
Aido in caserma.
Un’iniziativa
organizzata dal
Comando provinciale
di Vicenza
Nella sede del Comando provinciale
della Guardia di finanza si è svolto
un incontro tra il personale del corpo
(circa 100 i militari intervenuti) ed i
rappresentanti dell’Aido di Vicenza.
Alla discussione - organizzata nel
quadro della promozione delle iniziative orientate a tematiche di ampio interesse sociale - hanno partecipato, oltre
ai comandanti provinciali della Guardia di Finanza, Col. Antonio Morelli, e
del Nucleo Operativo, Ten. Col. Paolo
Borrelli, Mar. Cristiano Barison e Alessandro Rapposelli, il presidente provinciale dell’Aido Bruno Zamberlan
ed i dirigenti Giovanni Bianchi e Ugo
Capraro, il primario di rianimazione
dell’ospedale Pasquale Piccinni.
Durante l’incontro, un ispettore del
corpo ha inteso testimoniare un’intensa e commovente esperienza di recente
vissuta, al riguardo, in ambito familia-
re. L’iniziativa si è rivelata utile, tra l’altro, al fine di fornire agli interessati le
necessarie informazioni sia sull’importanza della donazione quale opportunità per salvare la vita a chi non ha altre
possibilità di sopravvivenza sia sulle
modalità attraverso le quali esprimere
il proprio consenso alla donazione.
L’attività di sensibilizzazione permette,
infatti, oltre che di mantenere alta
l’attenzione sul tema della solidarietà,
anche di conoscere gli aspetti clinici,
tecnici e normativi del prelievo e del
trapianto di organi, per poter effettuare
una scelta maturata e consapevole. A
seguito delle indicazioni fornite dai
relatori molti militari hanno già espresso, sottoscrivendo i moduli ufficiali,
il consenso alla donazione dei propri
organi.
Italiani creano la
prima retina artificiale
organica
Una retina artificiale perfettamente
funzionante, compatibile con i tessuti circostanti grazie a inserimenti di
materiale organico. E’ quanto messo
a punto dal Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie (NBT), dal
Centro di Nanoscienze e Tecnologie
dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e
dal Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, autori dell’importante scoperta. La premessa che ha
guidato il gruppo è stata la ricerca di
una soluzione ai problemi legati al
malfunzionamento della retina umana.
La retina è composta da un insieme di
fotorecettori neuronali, chiamati coni
e bastoncelli, capaci di captare i segnali
luminosi, trasformarli in impulsi elettrici che vengono trasportati al cervello
attraverso il nervo ottico. Mancanze,
difetti o patologie di questi fotorecettori portano a conseguenze più o meno
gravi e debilitanti, dal daltonismo alla
cecità. Il gruppo di lavoro è riuscito a
creare una retina artificiale in grado
di sostituire questo tessuto e le sue
funzioni. In questo modo, la stimolazione luminosa dell’interfaccia provoca
l’attivazione dei neuroni, mimando il
processo a cui sono deputati i fotorecettori presenti nella retina. Il campo
delle bio-nanotecnologie studia la possibilità di creare materiali artificiali che
possano sostituire i tessuti umani. Tra
le maggiori sfide in questo campo, così
nuovo e multidisciplinare, si trova la
capacità di rendere il materiale artificiale compatibile sia con i tessuti collegati a esso, sia con i tessuti circostanti
l’impianto, limite posto dai materiali
inorganici come i metalli e il silicio.
“L’utilizzo di questo materiale organico semiconduttore è stato decisivo
nel superare diversi problemi, afferma
Guglielmo Lanzani del CNST. Il fatto
di essere organico lo rende soffice, leggero e flessibile, garantendo una buona
biocompatibilità ed evitando complicazioni ai tessuti circostanti. Inoltre,
essendo un polimero semiconduttore,
ha la capacità di trasmettere impulsi
elettronici e ionici senza una grande
dispersione di calore, che potrebbe
causare diversi danni al sistema nel suo
complesso”.
(da Fatti e Cifre, CNT,
febbraio 2011)
Gli organi viaggiano
sul Frecciarossa
“da Pradipaldo”
(Foto di Cesare Gerolimetto)
La corsa contro il tempo che accompagna ogni intervento di trapianto
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Notizie
d’organi, da oggi potrà contare su
un nuovo alleato: il treno. Hanno
viaggiato, per la prima volta, su un
treno Frecciarossa due reni destinati
al trapianto. Il rene prelevato a Napoli
è arrivato a Bologna, dove è stato
eseguito l’intervento su un 47enne,
mentre l’altro rene è stato prelevato a
Trento e trapiantato a Modena su un
56enne.
I due interventi hanno dato il via al
programma nazionale di trapianto di
rene in pazienti di difficile trapiantabilità, lanciato ieri dalla rete nazionale
dei trapianti. Il programma, fortemente
voluto dal Centro Nazionale Trapianti,
rappresenta un concreto passo in avanti nella risposta terapeutica offerta ai
pazienti con elevatissime problematiche immunologiche e per questo in
attesa da molti anni. Entrambi i riceventi, infatti, erano in lista d’attesa da
oltre 10 anni.
Nella nota diffusa, i responsabili ringraziano in primo luogo le famiglie dei
donatori, che con grande generosità
compiono un gesto di immenso valore
umano e sociale, e inoltre Trenitalia
S.p.A. per aver messo a disposizione un
Frecciarossa, “permettendo di contenere i tempi di realizzo dell’intervento”.
Il treno ad alta velocità che collega
Napoli a Milano Malpensa permette
di coprire la tratta Napoli-Bologna in
poco meno di 4 ore.
“Cervo nella tormenta”
(Foto di Roberto Costa)
Il team fu guidato da Joseph Murray che poi ha vinto il premio Nobel.
L’operazione ha dimostrato che i trapianti erano possibili e ha portato a
migliaia di altri trapianti di reni di successo, e dopo ha portato al trapianto
di altri organi. “Prima dell’operazione
di Ronald Lee Herrick medici di tutto
il mondo avevano provato a effettuare
trapianti, ma senza successo”, ha detto
Murray, che ha continuato a svolgere
altri 18 trapianti tra gemelli identici.
“Questa operazione ha ringiovanito
l’intero campo dei trapianti”, ha detto
Murray, 91 anni, che vive a Wellesley, nel Massachusetts. “C’erano altre
persone che studiavano i trapianti in
quattro o cinque paesi diversi, ma il
fatto che ha funzionato così bene con
i gemelli identici è stato uno stimolo
enorme”.
Trapianti: morto il
primo donatore di rene
da vivente
L’operazione
Cervo nella tormenta:
pionieristica avvenne
la foto che vince il
56 anni fa, il 23
“Rigoni Stern”
dicembre del 1954
Asiago: Il 1°concorso
E’ morto all’età di 79 anni Ronald bandito dal Cai
Lee Herrik: il primo essere umano che
ha salvato la vita a un’altra persona
donando un proprio organo. L’uomo
che ha donato un rene a suo fratello
gemello di 8 anni, nel primo trapianto
al mondo di organo che ha avuto successo, è deceduto negli Stati Uniti.
Roberto Costa già premiato dalla
giuria di esperti con il gallo cedrone.
È l’amico Roberto Costa di Asiago,
che da anni dona a Rivivere le sue
splendide foto, il vincitore del trofeo
Mario Rigoni Stern per la fotografia
naturalistica indetto dal Cai. Il successo è stato decretato dal giudizio popolare espresso dai frequentatori della
mostra itinerante che ha portato 65
scatti in 10 diverse località del Veneto
nell’ultimo anno.
Una mostra che ha visto quasi 20
mila frequentatori, a dimostrazione
dell’interesse della fotografia naturalistica.
Il concorso, istituito dal Comitato
scientifico veneto friulano giuliano del
Cai, era dedicato ai grandi animali selvatici delle montagne italiane. Quasi
150 foto sono state inviate, da cui
sono state selezionate le 65 che hanno
fatto parte della mostra. Nell’inverno
scorso una giuria di esperti aveva già
assegnato il premio tecnico a Roberto Costa per uno scatto che ritraeva
un gallo cedrone durante il rito di
corteggiamento. Ora il pubblico, con
793 schede su quasi 12 mila, ha confermato il fotografo ma non l’opera
premiando lo scatto di un cervo nella
tormenta. Con l’assegnazione del trofeo il Comitato scientifico ha dato il
via anche al 2° concorso fotografico
“Mario Rigoni Stern”. Il tema questa
volta sarà “Arboreo Salvatico”, ovvero
alberi e boschi delle montagne italiane. G.R.
Le due foto “Il gallo cedrone” e
“Il cervo nella tormenta” sono già
state pubblicate in Rivivere ai numeri 36/2005 e 45/2009. Congratulazioni vivissime, Roberto.
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Ricordo
RICORDIAMO I NOSTRI DONATORI E AMICI
deceduti da novembre 2010 ad aprile 2011 (*):
Argentin Maria Grazia
- Schiavon
Berti Virtuosa Maria
- Zugliano
Bertolin Roberto
- Molvena
Bertozzo Livio Settimo
- Bassano – San Lazzaro
Biolo Giovanni
- Arzignano
Bontorin Cesario
- Romano d’Ezzelino
Ceccato Claudia
- Dueville – Vivaro
Comin Adriana
- Rosà
Dalla Pozza Roberto
- Costabissara
Dalla Vecchia Giovanni - Vicenza – Circ. 5
Dal Molin Sabrina
- Crespadoro
Donà Ernesto
- Dueville
Ferraro Maria Cristina
- Bolzano Vic.
Gasparin Paolo
- Costabissara
Gavin Tiziano
- Grantorto Pd
Guarda Matteo
- Montebello Vic.
Guazzo Andrea
- Romano d’Ezzelino
Lotti Gianfranco
- Arcugnano
Marchesin Edvige
- Vicenza – Circ. 5
Mecenero Rosanna
- Arzignano
Nervo Moreno
- Valli del Pasubio
Peron Antonio
- Marano Vic.
Pertile Primo
- Caltrano
Poli Alessia
- Montebello Vic.
Rigotto Caterina
- Zanè
Tamiello Lino
- Quinto Vic.
Terzo Virgilio
- Lugo di Vicenza
Vescovi Ennio
- Asiago - Camporovere
Volpato Marco
- Lonigo
Zampese Giuseppe
- Lusiana – S.Caterina
Bertolin Roberto
Molvena
Ceccato Claudia
Dueville – Vivaro
Berti Virtuosa Maria
Zugliano
Dalla Pozza Roberto
Costabissara
Bertozzo Livio Settimo
Bassano – San Lazzaro
Dal Molin Sabrina
Crespadoro
Biolo Giovanni
Arzignano
Donà Ernesto
Dueville
Bontorin Cesario
Romano d’Ezzelino
Ferraro Maria Cristina
Bolzano Vic.
*Agli altri – circa 200 nello stesso periodo – donatori di organi, cornee
o tessuti, di cui non conosciamo i nomi, una preghiera ed un grazie!
Nota della redazione: Ai sensi del D.Lgs nr. 196/2003 (ex L. 675/1996) e della L. 91/1999 si precisa che le informazioni riportate in questa rubrica sono state desunte dalla stampa locale o fornite direttamente dalle famiglie
dei donatori.
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Ricordo
Gavin Tiziano
Grantorto Pd
Guarda Matteo
Montebello Vic.
Guazzo Andrea
Romano d’Ezzelino
Lotti Gianfranco
Arcugnano
Marchesin Edvige
Vicenza – Circ. 5
Mecenero Rosanna
Arzignano
Peron Antonio
Marano Vic.
Poli Alessia
Montebello Vic.
Rigotto Caterina
Zanè
Tamiello Lino
Quinto Vic.
Terzo Virgilio
Lugo di Vicenza
Vescovi Ennio
Asiago - Camporovere
Volpato Marco
Lonigo
Zampese Giuseppe
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A un Amico
Addio a Romano Muttin,
presidente del Gruppo di Marostica
Il pomeriggio del 18 aprile stavo mettendo giù alcune note nella rubrica “Vita dei Gruppi”,
concernenti l’ultima assemblea del Gruppo Aido di Marostica, che si è svolta domenica 20 febbraio. Mi chiama il Vicepresidente Roberto Giacomazzi per comunicarmi la ferale notizia. Il
presidente Muttin aveva subito in mattinata un grave incidente stradale e a nulla era valso il lungo
intervento chirurgico al San Bassiano per tentare di salvargli la vita. Romano ha donato le cornee
e tutto quello che gli è stato possibile.
Romano Muttin è stato dirigente dell’Aido Vicentina per molti anni: dal 10 marzo 2004 è
stato presidente del Gruppo di Marostica e dal 2008 consigliere provinciale. Sempre partecipe ed appassionato alle iniziative
dell’Aido, la quale, una volta in pensione, ha ritenuto il suo reale ed autentico scopo di vita.
Alla signora Teresina, che lo accompagnava con dedizione dovunque, e a tutti i Famigliari, il cordoglio più profondo di
tutta l’Aido Vicentina e ai tanti chi gli hanno voluto bene. Anche partecipando numerosissimi all’estremo saluto nella sua
chiesa di S. Antonio Abate.
Ciao, Romano.
Bruno
Giovanni Dalla Vecchia è andato avanti
E’ andato avanti il comm. Giovanni Dalla Vecchia, presidente per alcuni anni della sezione alpini di Vicenza. Aveva 90 anni. Era una figura assai nota in città, anche per essere stato funzionario
della Banca Popolare di Vicenza, nella centrale Contrà Porti, di fronte alla mia sede di lavoro.
Nel 1986 ha assunto l’incarico di presidente della Sezione ANA di Vicenza riuscendo, grazie
ad una forte determinazione, ad organizzare nel maggio del 1991 la 64ª adunata nazionale, che
ha regalato giornate indimenticabili di emozioni e di partecipazione della città e della provincia.
Era la prima volta che l’adunata si faceva a Vicenza, pur avendo aperto nel 1920 con il Pellegrinaggio sull’Ortigara e ripreso nel 1948 a Bassano del Grappa, dopo la guerra.
Per sfatare preoccupazioni e riserve che avevano resistito per quattro decenni, Giovanni aveva bisogno di tutto l’appoggio
non solo dei suoi alpini, ma in modo incondizionato anche dall’Amministrazione Comunale di Vicenza, rappresentata dal
sindaco Antonio Corazzin e dall’assessore delegato Bruno Zamberlan, che insieme a lui firmarono la lettera di richiesta.
Le giornate dell’11 e 12 maggio, indimenticabili di emozioni e di partecipazione della città e della provincia, le hanno
dato – al di fuori della famiglia – la gioia più grande della sua vita.
Quattro mesi dopo, il 7 e 8 settembre, la stessa organizzazione, coordinata dalla Chiesa Vicentina, ha operato per preparare la prima visita di un Papa a Vicenza, Giovanni Paolo II – Karol Wojtyla -, che il 1° maggio 2011 salirà agli onori
dell’altare.
I due eventi sono nella memoria dei vicentini e della nostra città. Ciao e grazie, Giovanni, anche per l’adesione ed il
sostegno che hai dato all’Aido.
Bruno
Thiene dice addio all’alpino
e donatore Matteo Miotto
“Era alpino. Era vicentino di Zanè e frequentava la parrocchia dei Cappuccini della Madonna
dell’Olmo di Thiene. Era un ragazzo d’oro. Possedeva valori forti. Amava la famiglia. La divisa e
l’Italia». Si chiamava Matteo Miotto: i suoi amici con la penna nera, quelli del plotone esploratori,
così lo hanno voluto ricordare.
A giugno dello scorso anno, quando la partenza per la missione di pace in Aghanistan era ormai
imminente, Matteo, tra gli impegni ed il fermento dei preparativi, aveva trovato il tempo per un
gesto d’altruismo. Era iscritto al locale gruppo della Fidas e all’Aido: pochi giorni prima di prendere
il volo e conscio che poi per sei mesi non avrebbe più potuto recarsi all’ospedale per il prelievo
periodico, aveva deciso di donare il sangue.
Il 4 gennaio sono state celebrate le esequie nel duomo di Thiene, con la partecipazione di almeno duemila alpini e di
tanti gagliardetti delle associazioni.
“Arrivato in Afghanistan aveva meravigliato tutti citando don Gnocchi e dicendo: Ora dobbiamo stare in prima linea.
Timido, discreto, ma pronto ad agire. Forse per questa sua disponibilità era così amato e stimato da tutti”: così lo ha ricordato mons. Livio Destro.
E’ il pensiero di tutti noi che rivolgiamo ai genitori Anna e Francesco, con le condoglianze più sentite.
La redazione
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