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56 Weekend
LA PROVINCIA
VENERDÌ 28 MARZO 2014
COMO DA LEGGERE
Il tempo scorre
nei versi di Tina
È il trascorrere del tempo il tema
ricorrente nell’ultima raccolta di poesie pubblicata da Tina Pellizzoni Citterio, dal titolo “Giorni come frammenti”. Quello dell’autrice è un dialogo intimo e personale con il mondo,
un mondo che muta in continuazione
con il trascorrere dei minuti, delle ore
e dei giorni. Nella
con riferimenti precisi ai paepoesia di Tina
saggi e al trascorrere delle staPellizzoni Cittegioni: anche in questi testi,
rio si può leggere il
ambientati all’interno di un
desiderio di concontesto apparentemente tritrastare l’inesoraste e desolato, il lettore attenbile trascorrere del
to potrà scorgere un germe di
tempo attraverso
la continua vita e di speranza, sempre presente
ricerca di qualcosa di eterno e imperi- nelle poesie dell’autrice. MANUELAMORETTI
turo, che l’autrice sa scorgere nella
bellezza che la circonda.
,
Nel libro non mancano riferimenti al TINA PELLIZZONI CITTERIO
nostro territorio - specialmente a “Giorni come frammenti”
quello di Cantù, il suo paese natale - prefazione di Vincenzo Guarracino, 79 pp.
TOP TEN / LIBRERIA MENTANA (COMO)
1. Andrea Camilleri
INSEGUENDO UN’OMBRA
(Sellerio) euro 14
PREMIATA DITTA SORELLE
FICCADENTI
(Rizzoli) euro 18,50
2.John Banville
LA BIONDA DAGLI OCCHI NERI
(Guanda) euro 17,50
5.Giuseppina Torregrossa
LA MISCELA SEGRETA DI CASA
OLIVARES
(Mondadori) euro 18
3.Francesco Guccini
NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE
PERDUTE
(Mondadori) euro 12
6.Valeria Parrella
TEMPO DI IMPARARE
(Einaudi) euro 17
4.Andrea Vitali
7.Jennifer Worth
CHIAMATE LA LEVATRICE
(Sellerio) euro 15
8.Julia Deck
VIVIANE ÉLISABETH FAUVILLE
(Adelphi) euro 15
9.Alan Friedman
AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO
(Rizzoli) euro 18
10.Domenico Cacopardo
IL DELITTO DELL’IMMACOLATA
(Marsilio) euro 16
I film della settimana
SOCIALE
Adolescenze a rischio
Una storia di riscatto
Capitan America
Sfida fratricida
COMICO
Da Foggia all’Olanda
Un viaggio pieno di gag
In aspro conflitto generazionale, un’adolescente
le cui frequentazioni sono a rischio comincia un
percorso di crescita nella clinica dove è ricoverata,
intossicata dalla droga.
È, in parte suo malgrado, un itinerario di affrancazione anche quello del suo sbandato compagno:
diverso il ceto, dispari la sorte, in una trama i cui
scatti sono ben congegnati: la ragazza in cerca di
identità e la madre assorbita dal lavoro, il giovane
e le sue malriposte ambizioni s’incastrano nel
racconto impaginato con lampi visionari e una
fotografia che sembra monocroma.
Il meccanismo funziona sia sul versante più nero,
a sorpresa, sia su quello grigio della clinica dove
il rapporto con un’altra degente muta la prospettiva esistenziale della protagonista.
Di Checco Zalone condividono la natia Puglia, dei
“Soliti idioti” il regista; inoltre Amedeo (Grieco)
e Pio (D’Antini) mettono mano anche alla sceneggiatura del loro transito dalla tv al cinema.
Così mettendo a frutto una sincera complementarità che provoca più di un sorriso lungo la peregrinazione dei due soci – in un’impresa di pompe
funebri a dir poco creativa – fuggiaschi da Foggia
e dintorni a Roma, Milano, Amsterdam (e ritorno,
che è l’aspetto meno improbabile della commedia).
In ballo ci sono matrimonio – che sembra andato
malignamente a monte (la promessa sposa è Alessandra Mastronardi) – e amicizia, utili per sketch
e equivoci, giochi di parole e gag. Spesso funzionano e, comunque, la coppia prova onestamente a
distinguersi tra quelle comico-televisive e il film
perviene a un gran finale cantato e ballato alla
maniera, si direbbe, di “Yuppi du”.
PRESTO FARA’ GIORNO di Giuseppe Ferlito, con Ami
Codovini e Valerio Morigi
AMICI COME NOI di Enrico Lando, con Amedeo Grieco
e Pio D’Antini
COMMEDIA
“Non buttiamoci giù”
Il libro è un’altra cosa
Adattamento alquanto inerte di un romanzo di
Nick Hornby: quattro anime desolate si ritrovano
senza appuntamento sul tetto di un grattacielo
londinese, la sera di San Silvestro, tutte, e tutte
diversamente depresse, con intenzioni suicide. Un
personaggio della tv che si è guastato l’esistenza,
una donna afflitta, una ragazza ribelle, un giovanotto stanco.
Un campionario di umanità che trova un’intesa
destinata a rivelarsi molto più ampia del pattuito,
ma nel film anche a soggiacere alle convenzioni che
conducono la storia ad una conclusione sentimentalisticamente lieta rispetto ai sardonici soprassalti
della matrice letteraria. Dalla commedia che potrebbe essere nera dell’inizio di “Non buttiamoci
giù” si passa alla rilettura marcatamente ottimistica del quartetto, con prevalenza di un paio di
personaggi giovanili sugli altri, più interessanti.
NON BUTTIAMOCI GIÙ di Pascal Chaumeil, con Pierce
Brosnan e Toni Collette
BERNARDINO MARINONI
N
ell’universo dei fumetti,
Capitan America è l’emblema del patriottismo di
cui è difficile pavesarsi in un
mondo così diverso da quello del
tempo dell’ibernazione del supereroe senza macchia e senza
paura, tali sono i valori – a cominciare dalla lealtà – di cui è
depositario.
Li difende con l’obiettivo di
perpetuarli munito dello scudo
che ne integra la divisa – al servizio di un’organizzazione segreta
– più che l’originario costume,
adesso un reperto museale, con
il tocco di disincanto e ironia che
costituisce una delle chiavi di
volta dei blockbuster marchiati
Marvel. E ne fa buon uso, come
sempre, in una trama nella quale
l’intrigo è una madornale cospirazione intestina che riesuma
dal passato i nemici, ma erge soprattutto un avversario nel quale Capitan America riconosce
l’amico di una vita, creduto morto e invece trasformato dall’ac-
A Lugano
Come rifarsi
una vita
in Svizzera
colita di cospiratori nel più micidiale dei sicari. Si profila uno
scontro quasi fratricida mentre
bisogna scongiurare la più mortifera e liberticida macchinazione mai immaginata e che ormai
dispiega futuribili forze aviotrasportate.
Capitan America (Chris
Evans) non può più fidarsi di
nessuno, trova però alleati la per
altri versi temibile “Vedova nera” (Scarlett Johansson) nonché, dietro l’identità di un veterano, l’aereo Falcon che si libra
e carambola tra macchine da
guerra – in cielo e in terra – mentre esplosioni e combattimenti
si succedono nella fantasmagorica coreografia di un frenetico
confrontochesubordinaperògli
effetti speciali al disegno dei personaggi, specie in una seconda
fila dove c’è anche Robert Redford nella parte del vecchio burattinaio cattivo.
Una storia vera per l’ispirazione, “I
soliti ignoti” come dedica ideale. In
Canton Ticino, una “banda di sbandati”tradisoccupatiemaleoccupatimedita un colpo clamoroso: sostituire
con fieno una quantità ingente di cannabis sotto sequestro, e rifarsi una
vita. Salvo imprevisti. Giusti i tempi
della commedia, e anche quelli del
momento di crisi, assortiti con cura i
personaggidell’estemporaneabanda
(Diego Gaffuri è il Professore: una serratura,dice,ècomeilcuorediunadonna), scelte bene le musiche, la regia
rispetta le regole del genere. Si sorride, senza soverchio amaro.
CAPTAIN AMERICA: THE WINTER SOLDIER
OROVERDEDIMOHAMMEDSOUDANI,CONFAUSTO
di Anthony e Joe Russo, con Chris Evans e Scarlett
SCIARAPPA E GIORGIA WÜRTH
Johansson
THRILLER
Un grande pianista
e la paura del palco
Banale titolo italiano per l’originario “Gran Piano”
di un film che orbita attorno a un mitico pianoforte,
sulla scena della rentrèe di un geniale musicista
sofferente però di panico da palcoscenico. Niente
al confronto della pressione esercitata da un cecchino che lo bersaglia: sbagliasse anche una sola
nota, sarebbe stroncato.
Il perché si trova nel meccanismo di un “concerto
impossibile”, ma non per lui che deve eseguirlo
(sotto mira, in un palco, c’è anche sua moglie, tanto
per il ricatto) e che la regia dello spagnolo Eugenio
Mira utilizza come falsariga in un thriller nel quale
la tensione sovrasta l’intrigo.
Merito cospicuo di un film che omaggia Alfred
Hitchcock, concluso dentro un teatro, con movenze eleganti in situazioni classiche del genere, sostenuto da una colonna musicale appropriata. Elijah
Wood, il pianista, è come se recitasse con le mani.
IL RICATTO di Eugenio Mira, con Elijah Wood e John
Cusack