un sistema di marcatura alternativo per il genere Testudo

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un sistema di marcatura alternativo per il genere Testudo
La marcatura DataDotDNA: un sistema non invasivo per il genere
Testudo
Luca BRUGNOLA1,2*, Carlo M. BIANCARDI3, Nicoletta DI FRANCESCO2,
Luciano DI TIZIO2, Adrian GHEORGHIU4
Corpo Forestale dello Stato, Servizio CITES Territoriale, Viale della Riviera n° 301, 65123
Pescara, Italy - 2S.H.I. - Sezione Abruzzo-Molise “A. Bellini”, via Salomone 112, 66100
Chieti, Italy - 3Centro Studi Faunistica dei Vertebrati della SISN, Milano - 4 DataDot
ITALIA S.r.l., Via Giuseppe Lazzati, 185, 00166 Roma.
Corresponding author: [email protected]
1*
Abstract.
It was analyzed the effectiveness of one not-invasive method of
individual and unique marking, alternative to the application of
microchip, on the species Testudo hermanni through DataDotDNA
technology. This technology has proven to be an effective system
of marking of Testudo spp. answering the need for unambiguous
identification of individuals. Further advantages are the easy
application and reading, the long-term resistance as well as the
difficulties of possible fraudulent tampering.
Keywords. Testudo hermanni, marking, microchip, DataDotDNA.
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La legge n° 150 del 7 febbraio 1992 e il Regolamento CE n. 338/97 e ss.mm.ii. introducono in Italia l’obbligo, finalizzato al controllo delle attività di commercio, di marcare
gli esemplari vivi appartenenti a specie incluse nell’allegato A della suddetta normativa comunitaria, per consentirne l’identificazione univoca, con radiosegnalatore a microcircuito non modificabile, numerato individualmente (microchip) e conforme alle norme ISO
11784:1996 (E) e 11785:1996 (E).
Tale procedura per gli esemplari più giovani è stata a lungo sostituita da marcatura fotografica da ripetere annualmente fino al quinto anno di età. L’entrata in commercio di microchip di dimensioni inferiori (mm 7 x 1,25), rispetto a quelli precedentemente utilizzati
(mm 12 x 2,12), ha recentemente consentito di autorizzare la marcatura degli esemplari già
entro l’anno di vita, al raggiungimento di una lunghezza del carapace pari almeno a 5 cm.
L’obbligo riguarda anche le specie Testudo hermanni Gmelin, 1789, Testudo graeca Linnaeus, 1758 e Testudo marginata Schoepff, 1792, tutte presenti anche in Italia e tutte incluse
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Sessione III - testuggini terrestri
nell’allegato A del citato Regolamento CE n. 338/97 che uniforma, nel territorio della comunità europea, le procedure di applicazione della Convenzione di Washington relativa alla
protezione di specie della flora e della fauna selvatiche minacciate di estinzione mediante il
controllo del loro commercio internazionale.
L’inoculo di un microchip rimane comunque un atto invasivo che come tale comporta
sempre dei rischi intrinseci, comuni a tutte le procedure chirurgiche, soprattutto quando
esse vengono condotte su esemplari di piccole dimensioni e di giovanissima età.
Con l’obiettivo di individuare una marcatura tale da consentire la riduzione o l’annullamento di tali rischi, gli autori hanno avviato una sperimentazione relativa alla possibile
applicazione della tecnologia DataDotDNA sulla specie Testudo hermanni, quella che mostra
in generale dei valori di crescita, nei primi anni di vita, ridotti rispetto alle altre due specie
citate (Cheylan, 1981).
La tecnologia di identificazione DataDotDNA è ben nota in quanto utilizzata nel contrasto
dei furti in campo automobilistico da vari anni in Australia, Regno Unito, Italia e in decine
di altri Paesi. È inoltre impiegata per garantire l’autenticità delle opere nel settore dell’arte e
del collezionismo. Più recentemente ha trovato concreta applicazione anche per il contrasto
dei furti nell’industria ittica dei molluschi (ostriche) (Honan, 2007; Sydney Morning
Herald, 2007) e in campo entomologico su insetti (vespe) per studiarne l’impollinazione
delle orchidee (Whitehead e Peakall, 2013).
Tale tecnologia è basata sull’impiego di microdischi in poliestere (Fig. 1) del diametro
di un millimetro o più piccoli, sui quali viene inciso al laser un codice alfanumerico unico
e che vengono applicati sulla superficie interessata con collanti di diversa composizione.
La sperimentazione attuata con la tecnologia DataDotDNA ha dimostrato che tale sistema
può costituire un valido sistema di marcatura di esemplari del genere Testudo alternativo a
quelli previsti dalla vigente normativa rispondendo alla esigenza di identificazione univoca
dei singoli individui, di permanenza duratura sull’esemplare marcato, di facilità di applicazione e di lettura, nonché di difficoltà di possibili manomissioni fraudolente. Le relative
procedure di applicazione hanno inoltre garantito l’osservanza delle condizioni di benessere
dell’animale e in particolare non hanno in alcun modo interferito con l’accrescimento dei
singoli esemplari.
La metodologia di applicazione e i risultati ottenuti nella fase di sperimentazione saranno oggetto di specifico elaborato scientifico in preparazione (Brugnola et al., in prep.).
Fig. 1. Microdisco di diametro 0,5 mm.
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Ringraziamenti
Si ringrazia la Ditta DataDot ITALIA S.r.l. per la cortese disponibilità dimostrata nel
fornire utili spunti di valutazione nelle fasi prodromiche alla sperimentazione e per aver
concesso gratuitamente per il presente lavoro la tecnologia DataDotDNA in tutti i suoi componenti di applicazione e lettura.
Bibliografia
Brugnola, L., Biancardi, C.M., Di Francesco, N., Di Tizio, L., Gheorghiu, A. (in prep.):
DataDotDNA: an alternative marking system for tortoise of genus Testudo. Paper in preparation.
Cheylan, M. (1981): Biologie et écologie de la torte d’Hermann Testudo hermanni, Gmelin
1789. Mémoires et Travaux de l’Institut de Montpellier (E.P.H.E.), vol. 13, Montpellier,
235 pp..
DataDot ITALIA S.r.l. - Comunicazione personale (2009)
Honan, K. (2007): Oyster farmers excited by dots. http://www.abc.net.au/rural/content/2007/ s1950390.htm
Sydney Morning Herald (2007): Dotty oysters thwart thieves. General News 04.04.2007:
p. 20
Whitehead, M. R., Peakall, R. (2013): Short-term but not long-term patch avoidance in
an orchid-pollinating solitary wasp, Behavioral Ecology, Oxford Journals, 24:162-168
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