francesca chillemi

Transcript

francesca chillemi
news
sanitarie
dal mondo
Marilab
Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno IV_n. 3_ luglio/settembre 2008_ distribuzione gratuita
PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE
MALI DI STAGIONE
Estate a finestre aperte:
assordati da morire
COSTUME
Lisci come pupi:
la depilazione
al maschile
CARDIOLOGIA
Aiutate nonno
a bere il giusto
A TU PER TU CON
FRANCESCA
CHILLEMI
“Per essere belle vietato digiunare
e sedurre facendo gli uomini”
3
Sommario
luglio/settembre08
Dica 33 - Il personaggio
Bene a sapersi
6
25
Se le vacanze si... incolonnano
26
Ricette sicure con dosi abbondanti
di H.A.C.C.P.
Direzione - Redazione
Intornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125
06059 Collevalenza - Todi (PG)
Tel. 075 8870032 - Fax 075 8870135
[email protected]
27
Sanità, tutti i nodi vengono al pettine
Direttore responsabile
Luca Marino
31
Sempre più day,
sempre meno hospital
Comitato scientifico
Stamiatos Liaskos, Luca Marino, Andrea Fabbri,
Massimo Mariani, Federica Razzi, Domenico Alberti
Quando il neurologo
è un pò elettricista
FRANCESCA CHILLEMI:
“Uova crude? No Grazie”
di Valeria Bilancioni
Mali di Stagione
10
Assordati da morire!
13
Vacanze finite, umore sottozero
14
Lisci come pupi: la depilazione
al maschile
32
15
Estate, tempo di funghi
Sane letture
16
Mangiare con l’afa,
istruzioni per l’uso
30
17
Aiutate nonno a bere il giusto
A quattro zampe
18
Vacanza a gogò purchè
tuteli il bebè
34
21
È l’estate bellezza! Ma Bartali
non abita qui...
22
23
Viaggio di solo ritorno
a prezzi altissimi
Anno IV - numero 3 - luglio/settembre 2008
Progetto grafico
Intornoalsegno srl - Todi (PG)
Stampa
Miligraf srl - Formello (RM)
Vivere sino a 120 anni:
ecco spiegato come
Quel tic a zampa sciolta
Rubriche
19
Filo diretto
28
Info Marilab
Marketing e pubblicità
c/o Marilab srl - rif. Francesca Boldrini
Tel. 06 56195237 - Fax 06 56195254
[email protected]
Cristina Lucarelli - 335 8715700
La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini
del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione
dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari
dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a
reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005
Finito di stampare nel mese di LUGLIO 2008
VIVENDI viene distribuita gratuitamente.
PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,
POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:
Non dimenticate lo spazzolino!
[email protected]
[email protected]
La salute vien mangiando
24
VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere
medico-scientifico edita da: Marilab srl
Tutti pazzi per la pizza!
10
26
24
18
Editoriale
a cura di Luca Marino
La Sanità è alla resa dei conti.
Nel senso che il fallimento del Piano di Rientro dal grosso buco economico, ha
fatto la prima vittima. Si tratta dell’ex assessore Battaglia che ha pagato l’errore
strategico di cominciare a tagliare in un settore, quello dei presidi accreditati,
che ha costi certi (contro quelli “ballerini” della sanità pubblica) e per il quale una
valanga di richieste si è riversata su strutture pubbliche inadeguate e carenti. Il
risultato è sotto gli occhi di tutti!
Ma non vogliamo accompagnarvi alle vacanze con questioni tediose, seppure
importanti per la nostra salute. è tempo di partire o, comunque, di rilassarsi. Un
obiettivo che troppo spesso sfuma per colpa dei “caciaroni” o delle attività che
provocano frastuono. Un rumore che, come ci spiega il neurologo, può portare
anche a disturbi gravissimi.
L’estate è anche voglia di spogliarsi e di liberarsi dell’inestetismo della peluria,
una sindrome che si coniuga sempre più al maschile.
Voglia di viaggi? Attenzione a come preparare la valigia per i figli e... non dimentichiamo lo spazzolino da denti, come raccomanda l’odontoiatra. La stagione
è anche foriera di brutte sorprese che, dando ascolto ai consigli del medico, si
possono evitare. Parliamo delle micosi, delle malattie sessualmente trasmissibili
(attenzioni alle avventure di una notte!), dei disastrosi tentativi di tentare la scalata in bici del Passo del Pordoi o della depressione, in agguato quando si acuisce
la solitudine da partenza (degli altri, amici o parenti che siano).
Chi con il caldo riuscisse a mantenere la voglia di mangiare, scelga bene su quale
cibo sfogare il desiderio: la dietologa ci insegna come abbinare il gusto alla giusta utilità idrosalino-vitaminica.
Infine, con tante belle ragazze in costume da bagno, abbiamo scelto di farvi
compagnia nella lettura con un’artista che ha iniziato proprio con quell’accessorio di abbigliamento la sua già interessante carriera: Francesca Chillemi ovvero
Miss Italia 2003.
Buona lettura, dunque, e buone ferie.
di Valeria Bilancioni
VIVENDI
6
Ora le odia ma in
passato sono state
il toccasana per non
ammalarsi mai.
FRANCESCA CHILLEMI,
Miss Italia 2003,
ci parla del suo
rapporto con la salute
e delle sue abitudini
alimentari
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Uova
crude?
No,
grazie!
Adesso come ti regoli?
Parto con una colazione salata, piuttosto
che dolce, ed ho eliminato i dolcificanti
preferendo le bevande amare o trattate
con lo zucchero di canna. Per il resto mangio quello che è funzionale al mio organismo, non rinunciando a niente ma dosando carboidrati, grassi e proteine.
7
VIVENDI
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Q
uando noi di Vivendi la contattiamo per concordare l’intervista dobbiamo rispettare
una richiesta fondamentale:
aspettare che lei cucini e richiamarla con
tutta calma dopo il pranzo... Già... l’alimentazione, uno dei segreti di bellezza di
Francesca Chillemi, Miss Italia 2003, oggi
apprezzata conduttrice e attrice di fiction
di successo. Per la nostra testimonial di
benessere si parte da ciò che si mangia per
sentirsi bene con se stessi. “Seguo un’alimentazione funzionale – racconta Francesca – che riesce a mantenere in equilibrio
tutto l’organismo. È studiata sulla persona
ed è stata necessaria dopo che, iniziando
a lavorare nel mondo dello spettacolo,
ho dovuto modificare il mio stile di vita,
alterando il mio bioritmo e incorrendo in
disordini alimentari”.
E da piccola eri una bimba in salute?
Direi proprio di sì. Mai sofferto di disturbi
particolari e mai ricorsa alle cure dei medici. Fino a nove anni, però, ero inappetente,
quindi i miei genitori mi davano tante vitamine per sopperire a questo disagio... E
poi quelle uova... un incubo...
A cosa ti riferisci?
Alle uova crude, ogni mattina. Me le dovevo bere con un po’ di limone. Dicevano
che facevano bene alla salute ma erano un
vero tormento. Il ricordo, ancora oggi, mi
fa rabbrividire.
A proposito di cibo, raccontaci qual è
il rapporto con l’alimentazione delle
ragazze, durante il concorso di Miss Italia.
Di cibo a Salsomaggiore ce n’è fin troppo.
Nulla viene lasciato al caso e le concorrenti
hanno a disposizione quello che serve per
alimentarsi al meglio e ad arrivare in forma
alla serata finale. Certo a volte la stanchezza fisica delle giornate di preparazione
ti spinge a divorare tutto... mentre prima
della finale si sta un po’ più attente limitandosi nella scelta del cibo.
Insomma, vietato non mangiare!
Certo. È sbagliato saltare i pasti o eliminare completamente un determinato tipo
di alimento. Così non si raggiunge alcuno
scopo e si rischia di compromettere il proprio organismo. Alle ragazze come me che
spesso si guardano allo specchio desiderandosi diverse dico di imparare ad accettarsi così come sono. Nella vita bisogna capire che, spesso e volentieri, la differenza
la fanno proprio i difetti e le imperfezioni,
che rendono una persona unica e diversa
da tutte le altre. L’attenzione al corpo fa
fissare su un solo scopo e toglie il pensiero della vita. Il cibo invece è importante e,
se si ha troppa paura di ingrassare, meglio
affidarsi ad un nutrizionista per non sbagliare.
Preferisci la medicina tradizionale o i rimedi alternativi come l’omeopatia?
Fortunatamente non sono una ragazza
che si affida alle medicine. Godo di buona
salute e anche quando ho mal di testa o
qualche malanno di stagione, cerco di resistere o magari prendo soltanto un’aspiri-
Quando vai al mare come ti proteggi
dal sole?
In verità ho la pelle molto delicata che più
che avere problemi sotto il sole si irrita
spesso con le creme che non hanno un PH
appropriato al mio.
Sanità pubblica o privata?
Pubblica sicuramente. La sanità deve essere per tutti e di tutti.
Foto gentilmente concesse
da Agenzia Vegastar e Ufficio Stampa Miss Italia.
“Non ho mai provato
i rimedi omeopatici.
In casi di necessità meglio
ascoltare più pareri medici
prima di abbandonarsi ai
rimedi fai da te
o a qualcosa di nuovo
rispetto al già conosciuto.”
I tempi stanno cambiando. L’età media
in cui una ragazza scopre il sesso, per
esempio, è scesa a 12 anni. Ti ritrovi in
questo ritratto della gioventù d’oggi?
Assolutamente no. La donna sta perdendo
il suo ruolo nella società. Sempre più donne giocano a fare gli uomini, credendo che
un tipo di emancipazione del genere possa renderle migliori agli occhi degli altri.
Non c’è niente di più sbagliato. Su questo
mi sento molto meridionale. Mi piace la
donna che riesce a sentirsi tale e appagata
nella differenza di genere. Perché cambiare l’ABC di una volta? Essere donne,
restando al proprio posto, è quanto di più
edificante ci possa essere!
Come è cambiata la tua vita dopo la vittoria al concorso di Miss Italia?
Ho avuto tempi di lavoro sempre più stretti e ho imparato a gestire lo stress e le ore
di sonno in meno. C’è voluto un po’ ma
adesso riesco a proteggere me stessa dal
cambiamento, restando sempre la Francesca di una volta. Quando posso vado in
palestra e faccio lunghe sedute di Pilates...
un tipo di allenamento che consiglio a tutti i lettori di Vivendi!
9
glossario
VIVENDI
8
Vitamine: sono composti organici essenziali per l’uomo; sono incluse tra quei micronutrienti che devono essere
assunti con la dieta quotidianamente poiché non vengono sintetizzati dall’organismo umano. La scoperta delle
vitamine nacque dalla constatazione che una dieta a base di carboidrati, lipidi, proteine e sali minerali non era
sufficiente a garantire lo sviluppo e la sopravvivenza degli individui ma che era necessario addizionare anche
degli opportuni fattori di crescita. L’assunzione di vitamine deve essere costante nel tempo; attualmente però
solo di alcune di esse sono note esattamente le quantità giornaliere raccomandabili (vitamine A, D, PP, acido
folico, B1, B2, B6, B12). Per le altre si tende a far riferimento ad un intervallo di sicurezza. Il fabbisogno vitaminico
varia a seconda dello stato fisiologico e/o patologico dell’individuo: età e sesso, ma anche in gravidanza e durante l’allattamento, per esempio, è necessario aumentarne l’assunzione.
PH: è una abbreviazione chimica che sta per “potentia hydrogenii” e rappresenta la concentrazione di ioni idrogeno presenti nella composizione chimica di una sostanza. A seconda del valore di pH distinguiamo sostanze
acide, neutre o basiche (alcaline). La scala di pH si estende dal valore 0, cui corrisponde la massima acidità, al valore 14, cui corrisponde la massima basicità. Il pH 7 è neutro. L’acqua ha pH 7, neutro. I saponi tradizionali hanno
un valore superiore a 7, sono quindi alcalini, mentre la nostra pelle ha un pH acido, con un valore intorno al 5.
glossario
VIVENDI
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
na, soprattutto quando so che devo lavorare e rimettermi in forma in tempi record.
Non ho mai provato i rimedi omeopatici.
Posso dire che, in casi di necessità, meglio
ascoltare più pareri medici prima di abbandonarsi ai rimedi fai da te o a qualcosa
di nuovo rispetto al già conosciuto.
Francesca Chillemi nasce a Barcellona Pozzo di
Gotto, in provincia di Messina, il 25 luglio 1985. Nel
2003 viene eletta Miss Italia con il numero 070, ricevendo la corona da Claudia Cardinale. Dopo la vittoria inizia a lavorare in TV, partecipando alla serie
Un medico in famiglia 4 e ad alcune trasmissioni
televisive di Rai Uno come I raccomandati, al fianco di Carlo Conti e dell’ex velina Giorgia Palmas, e
Italia che vai, con Luca Giurato e Guido Barlozzetti.
Tipica bellezza siciliana, nel 2004 cede la fascia e la
corona di Miss Italia alla bionda piemontese Cristina Chiabotto, mantenendo il ruolo di testimonial
di Deborah, principale sponsor del concorso. Nel
2005 conduce per Rai Uno Varietà - Aspettando
Miss Italia, Sognando tra le note, Miss Italia: la
sfida comincia e partecipa a Sanremo contro
Sanremo, condotto da Carlo Conti; inoltre, diventa testimonial del marchio Miluna. Nel 2006 entra
nel cast della serie tv di Canale 5, Carabinieri, dove
interpreta il ruolo di Laura Flestero. Nel 2007 è coprotagonista con il ruolo di Verna in Gente di mare
2 e diventa testimonial della campagna di sensibilizzazione per la sicurezza stradale. È anche sul set
de Il commissario Montalbano.
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
UNA MISS IN DIVISA
Il rumore è la principale
minaccia nelle nostre
giornate estive.
La quantità del frastuono,
soprattutto di notte,
incide sui nostri equilibri,
sino al punto di provocare
conseguenze letali.
E
state, la voglia di riposo è messa
in pericolo dal rumore. In un periodo dell’anno nel quale si tende
a vivere all’aperto o in casa con le
finestre spalancate, il fracasso diviene un
elemento di disturbo forte. Una minaccia
che altera gli equilibri biologici, turba la
nostra personalità e suscita problemi di
salute sino alla morte.
Per comprendere il “peso” che il rumore
ha nella nostra esistenza, permettetemi
il ricorso ad un’immagine. La vista di un
vasto prato verde evoca una sensazione
di tranquillità maggiore rispetto a quella
di una città piena di auto; ebbene, ciò non
dipende soltanto dal piacere che evoca la
visione di un tappeto verde rispetto ad un
insieme di colori o di grigi ma anche dal
silenzio che associamo all’idea del prato
piuttosto che a quello della città.
Il rumore di fondo, nella maggior parte
dei casi non percepito coscientemente, è
continuamente presente soprattutto nei
centri abitati e, allo stesso modo delle sostanze tossiche ambientali, costituisce una
forma di inquinamento. L’udito è tra i cinque sensi quello che ha il maggior potere
di scatenare uno stato di allarme e di allerta generale dell’organismo. Già nel 600
a.C. i suoni elevati venivano considerati un
problema, le professioni particolarmente
rumorose infatti, come la lavorazione dei
metalli, venivano allontanate dall’abitato
cittadino. I suoni che contribuiscono all’inquinamento acustico non raggiungono la
soglia dei 90 decibel (dB) oltre la quale si
parla invece di “pericolo rumore” che può
provocare danni uditivi specifici. Per avere un’idea della entità del suono, il fruscio
delle foglie ha un’intensità di 20 dB, in discoteca o ad un concerto i suoni raggiungono gli 80-115 dB. Un rumore può iniziare ad essere fastidioso quando è superiore
ai 40 dB di giorno ed ai 30 dB di notte.
MALI DI STAGIONE
Assordati da morire
Specialista in Neurologia
U.O.C di Neurologia Pol. Luigi Di Liegro
Ospedale G.B. Grassi
11
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
VIVENDI
10
Loreta Quaranta
L’eccessiva esposizione a suoni di elevata
intensità, presenti in casa o nell’ambiente
urbano, può creare una serie di disturbi la
cui gravità clinica è variabile e dipende,
oltre che dall’entità e dalla frequenza del
rumore, anche dalla sensibilità soggettiva
individuale.
L’inquinamento acustico influisce in maniera rilevante su molti aspetti della vita
quotidiana e del benessere psicofisico, è
infatti una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita nei
centri abitati. Gli effetti negativi oltre che
sull’apparato uditivo possono ripercuotersi su vari organi ed apparati. In vari gradi
l’inquinamento acustico può avere effetti
sugli apparati: cardiovascolare (aumento
della pressione arteriosa), respiratorio ed
immunitario (aumentata prevalenza di infezioni), digerente (disturbi della digestione e gastrite), riproduttivo (modificazioni
del flusso sanguigno utero-placentare) e
sul sistema nervoso centrale (SNC).
I problemi più comunemente riscontrati
a carico del SNC sono i disturbi del sonno, della concentrazione, la sensazione
di affaticamento, l’ansietà, l’irritabilità,
l’annoyance, termine inglese che indica
uno stato d’animo di disagio, fastidio, che
modifica la capacità dell’individuo di relazionarsi con l’ambiente trasformandosi in
una forma di stress. La maggiore fonte di
inquinamento nelle città è costituita dal
traffico automobilistico; ma anche aeroporti, fabbriche ed autostrade in prossimità di centri abitati, costituiscono un
problema frequente. E nelle località turistiche diventa sempre più “ingombrante”
la musica sparata nei pub e nelle discoteche oltre al fracasso di moto rombanti ed
il vociare dei “nottambuli”.
Negli ultimi anni si è verificata una cospicua produzione normativa da parte dei legislatori europei, nazionali e regionali sul
tema dell’inquinamento acustico, sia in
ambito lavorativo, sia in ambito civile.
Essendo un problema conseguente allo
stile di vita contemporaneo, è difficile ridurlo in maniera sostanziale. Tuttavia esistono delle strategie di difesa che possono
ridurne l’impatto: finestre con doppi vetri,
sistemi di insonorizzazione (rivestimenti di
sughero o di tessuto su pareti e soffitti).
Ed infine modificare alcuni comportamenti individuali può contribuire a tenere il rumore di fondo a livelli sotto-soglia; evitare
di suonare il clacson, di ascoltare la musica
o la TV a volumi troppo alti, produrre suoni
fastidiosi in orari non consentiti, può avere
un effetto benefico oltre che sui vicini di
casa e concittadini, anche sul nostro apparato uditivo e sul sistema nervoso.
Vacanze finite,
umore sottozero
VIVENDI
12
Psicologa e mediatrice
familiare
N
el linguaggio comune diciamo
di “essere depressi” quando
ci capita di sentirci un po’ tristi per qualcosa: magari una
brutta giornata sul lavoro, un’antipatica
discussione con qualcuno o più semplicemente l’inizio della settimana o la fine
delle vacanze. La tristezza è un’emozione
umana ed è perfettamente normale attraversare dei momenti di sconforto in relazione a determinati eventi. “Non sentirsi
bene” è un’espressione generica che può
raccontare parecchie cose di un individuo.
È l’espressione di un malessere fisico che
può sottintendere un disagio psicologico
spesso difficile da verbalizzare; più facile
parlare del mal di stomaco, della cervicale
o del mal di schiena. Ciò di cui si ha sempre
maggiore consapevolezza è che un sintomo organico può essere la somatizzazione
di un malessere interiore. Nel caso della depressione l’attenzione
non va focalizzata solo su una condizione
emotiva o affettiva; il 70% dei pazienti depressi, infatti, presenta dal principio anche
sintomi fisici: dolenzie indefinite e diffuse,
dolori addominali, mal di testa, inappetenza, insonnia. Questi casi rappresentano
un’occasione per identificare l’eventuale
MALI DI STAGIONE
Annalisa Di Sabatino
esordio di una sintomatologia depressiva,
in una finestra di tempo in cui il medico di
famiglia può avere un ruolo diagnostico, o
quanto meno di sospetto e quindi di invio
del paziente da uno specialista.
Con il termine “depressione” gli psicologi
indicano uno dei disturbi dell’umore, contraddistinto da una variegata combinazione di sintomi ed in grado di minare la capacità di una persona di affrontare la vita.
La definizione scientifica oggi generalmente accettata è quella fornita dall’American Psychiatric Association nel “Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali” (DSM IV-TR), nel quale, con il termine
“Episodio Depressivo Maggiore” si fa
riferimento ad un quadro clinico composto da sintomi di natura psichica (tristezza,
disperazione, indifferenza, non provare
sensazioni, vuoto interno, apatia, diminuita capacità attentiva e mnemonica, pessimismo, idee suicidarie, idee di rovina,
auto-svalutazione, disistima, senso di colpa, ansia), psicomotoria (rallentamento,
irrequietezza) e psicosomatica (insonnia o
ipersonnia, senso di tensione, diminuzione di forze, vertigini, ipotensione, senso di
peso sul petto e respiro affannoso, colite,
perdita di appetito, perdita o aumento di
peso, cardiopalmo, dolori diffusi).
In generale è preferibile una definizione
plurale - malattie depressive - per distinguere la forma di depressione minore, non
sempre lieve, dove l’individuo conserva le
sue funzioni professionali e capacità relazionali, da quelle forme appunto gravi,
dove si manifesta la destrutturazione della
mente - un vero e proprio sconquassa-
Nel caso della depressione
l’attenzione non va
focalizzata solo su una
condizione emotiva
o affettiva; il 70% dei
pazienti depressi, infatti,
presenta dal principio
anche sintomi fisici.
mento, che può culminare nel tragico esito del suicidio; tra l’una e l’altra vi sono poi
tutti gli stadi intermedi di gravità.
La depressione è anche detta “il male
oscuro” perché nascosto, come la maggior
parte delle malattie mentali, per vergogna
di un comportamento che devia, in maniera inspiegabile, dalla presunta normalità.
Nascosta, la depressione, anche per una
sua caratteristica intrinseca: l’isolamento
dagli altri, la chiusura in se stessi dovuta
alla perdita della speranza di guarire.
Ma guarire si può, e si deve, a tutte le età;
inutile colpevolizzare il malato, la famiglia
(che può offrire un importante sostegno),
la società, meglio invece rivolgersi ad un
professionista del settore per avere una
diagnosi tempestiva.
13
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
La depressione è in agguato
al rientro nella routine
quotidiana. Come riconoscerla,
cosa fare, come curarla.
Con l’abbronzatura
e l’esposizione in costume
si incrementa anche negli uomini
il desiderio di radersi i peli.
Istruzioni per l’uso
Con il caldo esplode la diffusione
delle micosi cutanee, conseguenza
dell’umidità prodotta dal sudore
sul corpo. Come prevenirle
e come trattarle
U
na volta i peli erano segno di
virilità e di mascolinità. Oggi, invece gli uomini non si limitano
più solo a radersi il viso. Depilarsi non è più un privilegio femminile o un
tabù. Pionieri di questa nuova moda, che
ci vorrebbe tutti glabri, tonici e con la pelle
iper levigata, sono stati gli atleti. L’epilazione mette in risalto la muscolatura e, in
alcuni casi, aumenta le performance sportive, oltre a facilitare ed esaltare l’abbronzatura. C’è anche un vantaggio igienico: i
peli trattengono i cattivi odori provocati
dalla sudorazione. Elemento che può, però,
anche tradursi in condizione svantaggiosa:
eliminare i peli significa ridurre la capacità
attrattiva dei feromoni. Per depilarsi, dunque, ci sono ottime ragioni: 1) Si suda meno, quindi si puzza meno.
2) Ci si sente più freschi, più puliti, persino
più tonici. 3) La prima volta che ci si strofina addosso
al(la) partner, essa/o dice “oh, però!”.
4) Riducendo l’attrito e migliorando l’impatto aerodinamico, la depilazione favori-
sce la pratica di diversi sport, il massaggio e
vari trattamenti fisioterapici.
I metodi più diffusi sono il rasoio, elettrico
e non, e le creme depilatorie. Anche se, da
alcuni anni, sempre più uomini ricorrono
al laser per ottenere un risultato duraturo.
I machi lo richiedono soprattutto per la
zona toracica, il dorso e spesso anche per
la barba, soprattutto quando si estende al
collo e alle orecchie. La luce del laser colpisce il pelo e lo scalda, il calore prodotto viene trasmesso al bulbo, danneggiandolo, e
quindi inibendo la ricrescita. Per rendere il
risultato definitivo si devono effettuare più
sedute di mantenimento. La cosmetica si
sta adeguando velocemente alle richieste
maschili. Oggi i prodotti depilatori “only for
men” sono efficaci e indolori e facili da applicare su gambe, torace e schiena.
È importante preparare la pelle con un
esfoliazione delicata prima della depilazione e reidratare la zona trattata con un prodotto per il corpo a base di aloe e sostanze decongestionanti. La peluria maschile
è molto diversa da quella delle donne: è
più fitta e consistente e cresce in tutte le
direzioni. Le obiezioni più comuni alla depilazione maschile, per quanto assumano
forme fantasiose, alla fine sono quasi sempre riconducibili ad un unico tabù sociale:
depilarsi è considerato bizzarro e poco virile. Poiché l’asportazione totale full-body è
una soluzione che dona solo a chi abbia un
fisico privo di difetti, e fa sembrare tutti gli
altri dei polli spennati pronti per il forno, il
consiglio per chi fosse curioso di provare
è quello di ridurre drasticamente la lunghezza dei peli senza eliminarli del tutto.
Il timore diffuso, poi, riguarda la ricrescita:
il ritorno dei peli provoca disagio e pungiture? È una delle obiezioni (sensate) più
frequenti quando si parla di depilazione.
In realtà, chiunque pratichi la depilazione
totale sa che la sensazione di prurito dovuta alla ricrescita si verifica solo le prime
volte e per un tempo breve - al massimo
un paio di giorni. Eventuali disagi dovuti al
pungere della ricrescita si verificano quasi
esclusivamente nelle zone in cui lembi di
pelle sono continuamente a contatto (il
caso classico è la zona perianale dove si
uniscono i glutei). Tutta da dimostrare invece la teoria popolare secondo la quale
tagliando i peli essi si rinforzerebbero e diverrebbero più lunghi e duri. Nonostante
questo possa essere vero in alcune zone, il
disagio dovuto al fenomeno è fortemente
ingigantito, anche se probabilmente si verifica in misura limitata in qualunque zona
in cui non siano mai stati tagliati i peli. Il
che non ha mai impedito a nessuno di farsi
la barba.
Josè Maria Lops
Dermatologo
L’
estate è la stagione in cui più facilmente siamo colpiti dalle micosi cutanee. I “funghi” si sviluppano più frequentemente negli
ambienti umidi e quindi nelle pieghe della
pelle (inguinali, ascellari, interdigitali, sottomammarie e solco intergluteo) che d’estate
sono di norma bagnate dal sudore. Quella più diffusa è la Pitiriasi Versicolor,
anche detta “fungo di mare” perché spesso
si evidenzia dopo un’esposizione solare, ma-
nifestando delle macchie bianche di piccole
dimensioni che spiccano sull’abbronzatura.
Interessa generalmente il petto, la schiena e
le braccia. Questa micosi non dà sintomi, non è contagiosa e qualche volta guarisce spontaneamente; potremmo considerarla un inestetismo più che una patologia. Tutte le altre
micosi (la Tinea Pedis, la Timea Crucis, l’Intertrigine Candidosica) possono interessare
qualunque parte del corpo, ma più spesso le
pieghe cutanee. Questo avviene perché nelle pieghe più facilmente ristagna il sudore e
negli ambienti umidi più facilmente si sviluppano le micosi. I sintomi più frequenti sono
prurito e rossore cutaneo. Se può sembrare
difficile ridurre la sudorazione, è sicuramente
più facile non rimanere con indosso indu-
menti bagnati, ad esempio dopo un bagno
in mare. Questa scorretta abitudine, che
mantiene un ambiente umido e macera la
cute, facilita l’impianto delle micosi. La prevenzione si può basare su questi due semplici interventi: 1) non usare indumenti sintetici ma preferire
quelli in cotone o in materiale “tecnico” che è
specifico per mantenere la cute asciutta pur
sudando;
2) non sottovalutare zone cutanee “arrossate”, che sono spesso l’anticamera delle
micosi, contattando al più presto il proprio
medico se queste persistono per più di due
giorni.
La terapia con antimicotici dura pochi giorni nella Pitiriasi Versicolor e fino ad un mese
nelle altre forme di micosi.
MALI DI STAGIONE
Estate,
tempo di funghi
15
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
VIVENDI
14
Lisci come pupi:
la depilazione
al maschile
È
esplosa l’estate: il tempo del sole,
dell’allegria, dell’energia manifesta.
Messo da parte il torpore invernale, siamo indotti a modificare più o
meno drasticamente le nostre abitudini, tra
tutte anche quelle alimentari.
Cosa cambia, o cosa dovrebbe cambiare,
nella nostra alimentazione con l’avvento
delle calde giornate estive?
Sicuramente il primo cambiamento riguarda l’apporto calorico totale. Se l’inverno ci
ha portato ad un’assunzione calorica medio-alta è tempo di diminuire le calorie introdotte con gli alimenti: non è infatti più
necessario “velocizzare il carburatore” per
difenderci dal freddo, al contrario cercheremo di diminuire l’impegno digestivo preferendo cibi freschi e leggeri.
Il grasso superfluo non ci serve più, non
dobbiamo più “isolare” il nostro organismo
con uno strato di adipe, anzi dobbiamo
permettere lo scambio più totale tra noi e
l’ambiente esterno: l’energia invernale accumulata deve aprirsi all’esterno e liberarsi.
Diminuiamo quindi il consumo di alimenti
ricchi di grassi, soprattutto animali (burro,
carni grasse, insaccati, formaggi grassi, yogurt interi, dolci, creme) e aumentiamo le
entrate di grassi mono e polinsaturi (olio
extra-vergine d’oliva, pesce azzurro, frutta
Dietoterapista, specialista in nutrizione, malattie
metaboliche, obesità. Specializzata in nutrizione
clinica e disturbi del comportamento alimentare.
Floroterapista con fiori italiani, di Bach e californiani.
secca). Ricopriamo le nostre tavole di frutta
(almeno 400 g al giorno) e verdure (almeno
500 g al giorno). I frutti e le verdure estive
sono ricchissimi d’acqua al contrario di
quelli tipicamente invernali perché la natura sa di cosa ha bisogno il nostro corpo
in ogni momento dell’anno. Sotto il sole
cocente dell’estate c’è bisogno di acqua e
sali minerali (anguria, melone, pomodoro),
per i raggi ultravioletti c’è bisogno di beta
carotene (carote, melone, peperoni), per il
sudore emesso e la conseguente perdita di
minerali c’è bisogno di integratori naturali
di potassio (albicocche, melone, pesche).
Ma un’avvertenza vale più delle altre: beviamo tanta acqua! Se in inverno la quantità media raccomandata è di 1 ml per kcal
consumata, in estate arriviamo a 1,5 ml per
kcal. Sconsigliati vivamente gli alcolici ed
i superalcolici: dissetano poco ed, in parte, vengono dissipati dall’organismo sotto
forma di calore (cosa di cui certamente non
abbiamo bisogno...).
Inoltre, per prevenire le frequenti tossinfezioni alimentari tipiche di questo periodo, è
importante consumare cibi freschi, cotti al
momento e consumati subito.
Antonio Di Florio
Specialista in Cardiologia
L’
acqua è la sostanza inorganica
che tra tutti gli alimenti risulta
la più necessaria, soprattutto
sotto l’aspetto quantitativo.
Infatti costituisce circa il 65-75% in peso
del corpo nell’adulto e fa da veicolo a quasi tutti i processi metabolici.
La sua assunzione è mista: in parte l’acqua
è contenuta in molti alimenti (soprattutto
ortaggi e frutta, ma anche carni e latticini),
in parte si forma per degradazione degli
alimenti nella digestione; in parte assumendo bevande, con le quali l’organismo
compensa le sue necessità con lo stimolo
della sete. L’acqua è, per definizione, un
minerale. Chiamare “minerale” solo l’acqua da tavola venduta in bottiglie e più
o meno gasata con anidride carbonica,
è quindi inesatto. Il metabolismo idrico,
estremamente complesso, è regolato da
numerosi meccanismi, ed è inseparabile
dal metabolismo degli elettroliti (soprattutto sodio e potassio); viene perturbato
in numerose malattie (cardiache, renali,
epatiche) e regolato volontariamente dal
soggetto con le entrate (soprattutto bevande). Omettendo i complicati aspetti ormonali della regolazione dell’acqua, vorrei
sottolineare che le perdite inevitabili di
Aiutate nonno
a bere il giusto
17
acqua (urine, feci, sudore, perspiratio) ammontano mediamente a 2,5 litri, ed altrettanto è il fabbisogno (30-40 ml/kg/giorno)
coperto con le bevande (1,5 litri o più),
con gli alimenti (0,5 litri) e con l’acqua endogena formatasi con i processi ossidativi
(0,3 litri).
L’entrata di acqua deve compensarne a
breve termine l’uscita (bilancio idrico) perché la perdita di solo il 10% di acqua (poco
più di 4 litri) provoca l’insorgenza di gravissimi disturbi funzionali e se raggiunge il
20% porta alla morte.
Si può sopravvivere anche per un paio di
mesi senza mangiare, ma non più di 5-6
giorni senza bere.
Nei soggetti anziani è frequente un deterioramento dei centri ipotalamici deputati
ad inviare a breve termine gli stimoli della sete; pertanto visto che con l’estate la
sudorazione, ma soprattutto la perspiratio (perdita inconsapevole di liquidi con
il vapore acqueo che emana dal corpo),
aumentano considerevolmente (fino anche a 4 litri), bisogna abituare gli anziani
ad assumere in continuazione piccole
quantità di liquidi anche in assenza dello
stimolo della sete. Tale abitudine preserverà il deterioramento di alcuni apparati a
causa dello squilibrio idro-elettrolitico indotto dalle alte temperature e soprattutto
dall’umidità.
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
VIVENDI
16
Mangiare con l’afa,
istruzioni per l’uso
Federica Razzi
MALI DI STAGIONE
L’acqua è un elemento
indispensabile per l’equilibrio
organico di noi tutti.
Negli anziani
l’alterazione dello stimolo
della sete in estate
potrebbe essere
rischiosa
Il caldo porta con sé la necessità
di meglio calibrare l’alimentazione
in ragione di kilocalorie, apporto idrico,
introduzione di vitamine e sali minerali
VIVENDI
18
Simona Piccinini
Pediatra consulente Marilab
F
inalmente in vacanza! Dopo un
anno di studio, lavoro e stress, è
finalmente arrivato il momento di
andare in vacanza a ritemprarsi e
a recuperare tutte le energie consumate.
Se la famiglia è allietata dalla presenza di
un bebè, allora per tutelarlo bisogna seguire alcune semplici regole.
A differenza degli adulti, infatti, il bambino
ha bisogno di 2 o 3 giorni per adattarsi a un
nuovo ambiente e alle relative differenze
climatiche. Gli effetti post viaggio, i cambiamenti di clima e di abitudini possono
rendere il bambino irritabile, fargli subire
alterazioni dei ritmi del sonno, causargli
stitichezza. È opportuno allora unire più
giorni di vacanza (almeno una settimana)
e garantire così al bambino il tempo necessario a superare lo “stress”. Inoltre è bene
evitare di viaggiare nelle ore troppo calde,
qualunque mezzo si usi, perchè il bimbo
piccolo ha un sistema di adattamento alle
temperature esterne (termoregolazione),
molto meno efficiente dell’adulto. Dove
andare? Mare o montagna? Sono domande inevitabili se vogliamo che la vacanza
non si trasformi in un inferno o, peggio ancora, in un pericolo per il piccino.
Mare
Il mare è una destinazione decisamente
indicata a tutti i bambini, specialmente a
quelli soggetti ad allergie. L’esposizione al
sole, poi, fa bene al bambino perché consente all’organismo di produrre vitamina
D utile allo sviluppo della struttura ossea.
A luglio e agosto è consigliabile portare
il piccolo in spiaggia tra le 8 e le 10,30 di
mattina e dopo le 4 del pomeriggio. Questi
orari gli consentono, inoltre, di consumare
i pasti principali a casa e di fare il sonnellino in tutta tranquillità.
Montagna
Il bambino può essere portato fino a quota 2.500 metri senza grossi problemi. Oltre
ai 1500 metri di altitudine, la montagna è
benefica anche per i bambini allergici ai
pollini, grazie all’aria pura.
In ogni caso, qualunque sia la destinazione scelta, è bene sapere che le vacanze
non mancano di diritti per il bambino. La
Società Italiana di Pediatria ha stilato un
documento definito “La carta dei Diritti
del bambino in vacanza” comprendente i
seguenti punti:
Diritto al rispetto
Di fondamentale importanza nella vacanza di un bambino piccolo è il rispetto dei
suoi tempi, con particolare riguardo soprattutto a quelli relativi all’alimentazione
e al riposo.
Diritto al gioco e al riposo
Durante le vacanze i piccoli hanno il diritto
di riposare, giocare e divertirsi liberamente, accantonando ogni impegno.
Diritto alla sicurezza
Ci sono delle regole conosciute ormai da
tutti che però è sempre bene ricordare.
Quando si viaggia in macchina, per esempio, bisogna sempre utilizzare il seggiolino
appropriato all’età del bambino e, quando
ha superato l’età del seggiolino, farlo sedere sui sedili posteriori, proteggendolo con
la cintura di sicurezza. Viaggiare con un
bambino in braccio, mette in serio pericolo
la sua incolumità.
Nel caso in cui si affronti un viaggio in auto
senza aria condizionata, è sempre bene
evitare le ore più calde della giornata. Se il
viaggio è lungo, poi, bisognerebbe sempre
prevedere delle soste durante il tragitto.
portare biberon di acqua o camomilla e di
latte se il piccolo è allattato artificialmente,
pannolini per il cambio, salviettine umidificate e, a seconda della stagione e della
destinazione, una copertina o un golfino
di lana. Attenzione ai colpi d’aria (se viaggiate con i finestrini abbassati o con l’aria
condizionata accesa) e ai colpi di caldo.
Ricordarsi di chiudere i finestrini quando si
Idratazione costante: far bere spesso i
bambini, soprattutto durante le giornate
più calde. Bisognerebbe però evitare le bevande gasate, quelle zuccherate e, soprattutto, quelle troppo fredde.
Alimentazione sana: durante il periodo
estivo è fondamentale far mangiare ai
bambini frutta e verdura fresca.
Infine, prima di organizzare una vacanza, è
importante informare il proprio pediatra:
lui è in grado di fornire utili suggerimenti
o, eventualmente, segnalare specifiche
controindicazioni.
“
Invogliata dall’articolo uscito sull’ultimo numero di Vivendi, Aprile-Giugno,
sulla collaborazione del paziente nel segnalare osservazioni e suggerimenti al
Gruppo Marilab, scrivo questa mia lettera per significare, invece, l’attenzione
ricevuta dal personale medico di questo complesso sanitario. Sono Remine Annunziata, abito a Fonte Meravigliosa, molto vicino al Marilab, sono vedova ed
ho un figlio disabile di 41 anni e per ogni evenienza siamo seguiti da tantissimi
anni dal centro Marilab. Alessandro, mio figlio, ha contatti per i prelievi domiciliari con la Dott.ssa Mignucci, il Dott. Benassi lo segue come Broncopneumologo, e per le emergenze (come di recente quando ha avuto uno strappo
muscolare alla spalla) possiamo contare sul centro anche per l’esecuzione di
lastre ed ecografie. Inoltre possiamo utilizzare l’ascensore per l’accesso. Debbo
inoltre dire che anche io se non avessi il Marilab vicino mi trascurerei più di
quello che faccio. Un grande elogio quindi a tutte le persone, ai Medici per la
cortesia e per la disponibilità nel contattare i pazienti e nell’aiutarli a risolvere i
loro problemi. Cordialmente.
Remine Annunziata Attenni
Gentili lettori questa rubrica vi riguarda. Si tratta di uno spazio espressamente dedicato a Voi ed alla Vostra voce. Questo filo diretto Vi darà la possibilità
di segnalare eventuali osservazioni, richieste, suggerimenti sui servizi da
noi erogati, sull’accoglienza delle nostre strutture, sulla professionalità del
nostro personale. Allo stesso tempo consentirà alla Marilab di ottenere un
riscontro immediato e realistico sul raggiungimento degli obiettivi di qualità prefissati ma soprattutto sul livello globale di soddisfazione alla clientela,
che rappresenta per l’azienda un obiettivo primario e costante.
A tal fine vi prego di contattare il n° 06 56195237 o di inviare un fax al n°06
56195254. In alternativa potrete inviare una e-mail al seguente indirizzo di
posta elettronica: [email protected].
Sarà mia cura rispondere personalmente alle segnalazioni. Le osservazioni
più significative verranno pubblicate in questa rubrica nei numeri successivi di Vivendi.
Daniele Marino
FILO DIRETTO
MALI DI STAGIONE
Tutte le cose da sapere prima
di partire per la villeggiatura
quando in famiglia c’è un mini-turista
Diritto all’attenzione
Attenzione ai raggi solari: l’esposizione al
sole deve essere graduale e mai durante
le ore centrali della giornata. È necessario
ricordarsi di proteggere la testa del bambino con un capellino e usare creme solari ad
alta protezione anche quando gioca sotto
l’ombrellone. Dopo ogni bagno, in mare o
in piscina, la crema protettiva va applicata
nuovamente.
Un accorgimento da prendere soprattutto
nel periodo estivo, ma che a seconda delle
zone che si visitano è valido tutto l’anno,
riguarda le punture d’insetti. È molto importante proteggere i bambini, in particolare durante le ore di riposo, e, in caso di
bambini molto piccoli, sarebbe preferibile
l’uso di una zanzariera.
Più vicini,
più chiari,
più efficienti
19
VIVENDI
Vacanza a gogò
purchè
tuteli il bebè
“
percorrono strade o gallerie fortemente inquinate dai gas di scarico degli autoveicoli,
attivando il circuito interno.
NON FUMARE assolutamente nella vettura
ed effettuare numerose soste per far prendere un po’ d’aria al bambino, per dargli
la pappa e per cambiarlo. Da considerare
che fino al primo anno di vita i neonati non
soffrono di cinetosi, ossia di mal d’auto (ma
anche mal di nave, aereo, treno).
Informarsi sulla presenza di una assistenza
pediatrica nel posto dove si va in vacanza o
nelle immediate vicinanze.
Medico Sportivo
L
a salute è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come
uno stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale e non solo
come assenza di malattia.
I risultati degli studi epidemiologici osservazionali e le acquisizioni derivate da ricerche scientifiche sperimentali hanno dimostrato chiaramente negli ultimi decenni gli
effetti favorevoli dell’esercizio fisico sull’organismo umano e sulle sue funzioni.
Il ciclismo è una disciplina alla portata di
tutti e ben si presta, come sport aerobico,
ad essere praticato anche a livello amatoriale da soggetti di tutte le età e di ogni
livello sociale. D’estate, poi, vittime dell’influsso imitativo suscitato dalle imprese del
Giro e del Tour, in molti si buttano a testa
bassa sul pedale.
Il recente successo di questo sport, praticato oggi da gruppi sempre più numerosi, è
un indicatore prezioso che ci avverte che
qualcosa sta cambiando in meglio negli
stili di vita della popolazione.
La valenza positiva derivante dalla pratica
regolare e costante del ciclismo consiste in
una serie di effetti protettivi generali, al primo posto dei quali porrei la diminuzione
dell’insorgenza delle cardiopatie ischemiche. L’azione protettiva esercitata sarebbe
Sempre più nutrite le schiere dei ciclisti per
uno sport decisamente benefico. A meno che
non ci si illuda di poter emulare i campioni
fondamentalmente in relazione all’aumento medio della sezione dei vasi coronarici e
quindi alla miglior irrorazione del muscolo
cardiaco.
Altri effetti generali comprendono una
maggiore capacità cardio-respiratoria, la
tendenza a normalizzare la pressione arteriosa, la prevenzione dell’osteoporosi, del
sovrappeso, il miglior controllo delle malattie metaboliche quali il diabete, l’ipercolesterolemia e l’ipertrigliceridemia.
Da non sottovalutare inoltre gli effetti
favorevoli sulla salute mentale, quali la
riduzione dello stress, la sensazione di
benessere che l’esercizio fisico adeguato
all’età e alle capacità individuali comporta,
l’aumento dell’autostima per i risultati raggiunti e, non ultimo, anche un incremento
dell’efficienza intellettiva in relazione all’affinamento di alcune capacità sensoriali
(discriminazione visiva, tempi di reazione,
etc.) che si traducono in una maggiore efficacia dei processi cognitivi.
Ma se gli effetti benefici della pratica del
ciclismo sono stati ampiamente descritti, non bisogna dimenticare che esistono
anche rischi per la salute derivati spesso
dall’impreparazione, dallo scarso allenamento, dall’imprudenza, e dalla mancata
effettuazione di prove per l’accertamento
dell’idoneità sportiva. Ritengo infatti che
l’accertamento dell’idoneità medico sportiva (e la conseguente pianificazione di un
piano di allenamento idoneo) costituisca
da sempre un sistema di sorveglianza della
popolazione che si dedica allo sport e sia
nel contempo un ottimo momento di medicina preventiva.
MALI DI STAGIONE
Mario Pascone
21
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
VIVENDI
20
È l’estate
bellezza!
Ma Bartali
non abita qui...
VIVENDI
22
S
ole, mare e libertà tutti insieme
danno la formula “afrodisiaca” dell’estate, stagione ideale per nuovi
incontri e nuove passioni. La calda
stagione vede ridursi lo stress e crescere il
desiderio sessuale. Il tempo libero, la maggiore frequenza delle uscite serali, gli eventi
nei locali e sulle spiagge: tutti elementi in
grado di agevolare il desiderio e facilitare
l’eccitazione. La probabilità di avere rapporti sessuali durante le ferie estive aumenta di 11 volte rispetto al resto dell’anno. Il
63% degli italiani sostiene di avere rapporti
sessuali con maggiore frequenza durante
l’estate: gli uomini riferiscono un aumento
dell’attività nel 66% dei casi, mentre per le
donne la percentuale scende lievemente
al 60% (Studio dell’Istituto di ricerche Demoskopea). Sebbene dalla stessa indagine
risulti che in estate cresce per il 57% anche
il ricorso alla contraccezione, ed il preservativo è il metodo più utilizzato, ancora tre
persone su dieci fanno ritorno dalle vacanze con “souvenirs indesiderati” quali le Malattie Sessualmente Trasmesse (MST).
Nell’Europa Occidentale si verificano circa
17 milioni di nuovi casi di contagio all’anno,
nelle età comprese tra i 15 e i 49 anni. Senza
contare che oggi le MST più pericolose non
colpiscono solo i classici ‘gruppi a rischio’:
le fonti di infezione non sono più rappresentate esclusivamente dai rapporti mercenari, ma soprattutto da quelli occasionali
che vedono tra i più giovani i preferenziali
“eletti” al contagio. Per questo motivo la
prevenzione resta un caposaldo della lotta
alle MST: la promozione all’uso dei profilattici ed un’adeguata educazione sessuale
dovrebbero trovare nella scuola la prima
sede dove incrementare il livello di coscienza nella popolazione giovanile a maggior
rischio. Avvisi preventivi sono utili inoltre
per chi si reca nei paesi in via di sviluppo. Le
malattie sessualmente trasmesse coinvolgono prevalentemente la sfera sessuale e
riproduttiva, ma possono creare anche problematiche psicologiche ed economiche,
poiché spesso costringono all’astensione
dall’attività lavorativa. Inoltre, essendo indici di comportamenti sessuali ad alto rischio,
possono presentarsi nello stesso individuo
infezioni multiple che, per effetti sinergici o
di interferenza, si presentano con quadri clinici complessi, spesso gravi o con tendenza
alla cronicizzazione. L’uso del profilattico,
quindi, risulta essere il mezzo più appropriato per la prevenzione delle MST!
Attualmente i principali responsabili delle
MST sono la Neisseria Gonorrhoeae, i Micoplasmi genitali, la Chlamydia Trachomatis, il
Papillomavirus umano e il virus dell’Herpes
Simplex. Non è da tralasciare tuttavia l’infezione da Treponema Pallidum che causa
la sifilide, “il fuoco dell’amore che riscalda
Andrea Fabbri
Primario di Endocrinologia
Ospedale S. Eugenio Roma
Professore Associato di Endocrinologia
Università di Roma Tor Vergata
le acque” di Shakespeare, malattia venerea
tutt’altro che “passata”, dall’incidenza annuale di 12 milioni di nuovi casi nel mondo!
Le MST più aggressive, in particolare le infezioni da herpes, sono trasmissibili anche
tramite baci e petting, sempre per contatto
diretto con i liquidi organici infetti. La maggior parte delle MST si manifesta inizialmente nelle zone del corpo in cui è avvenuto il contatto e, mentre alcune di queste
malattie sono semplicemente fastidiose,
altre, se non curate, possono estendersi e
causare danni irreparabili come sterilità, lesioni cerebrali o cecità.
È quindi opportuno, oltre che responsabile,
tutelarsi da simili “inconvenienti” cosicché
delle vacanze estive possano restare solo
fotografie ed una bella abbronzatura, e non
la positività ai test di laboratorio prescritti
dall’infettivologo!
Francesco Ferrini
Odontoiadtra
I batteri del cavo orale
non vanno mai in vacanza,
soprattutto quando siete
in villeggiatura e cambiate
abitudini alimentari,
cibi e bevande
F
in da piccoli ci è stato sempre raccomandato di lavare bene i denti
perché quel nemico invisibile che
è la placca batterica poteva provocarci quel fastidioso inconveniente che
è la carie.
In realtà quando si parla di placca batterica
pochi sanno cos’è realmente e soprattutto
non sanno gli effettivi danni che questa
comporta.
Si è portati spesso a credere che le patologie riguardanti la bocca siano esclusivamente inerenti ai denti, ma non è così;
molti sono i batteri responsabili di una
malattia se colpisce il parodonto, sostegno
indispensabile per la stabilità e l’integrità
del dente nella sua sede. Il parodonto è
costituito da gengiva, legamenti ed osso e
quando questi vengono distrutti dalle tossine di questi batteri il dente inizia a muoversi e, nei casi più gravi, cade.
Per fortuna oggi abbiamo a disposizione
tutti i mezzi necessari per contrastare e
rallentare la formazione della placca batterica. Bastano poche procedure: uno spazzolino, del filo interdentale e un buon collutorio. Sono già iniziate le vacanze estive
e si sa che in questo periodo si tendono a
trascurare alcune abitudini giornaliere per
rilassatezza o per pigrizia.
Questo purtroppo non deve assolutamente accadere in quanto i batteri del cavo
orale non vanno mai in vacanza: ne esistono più di seicento e anche se noi restassimo per lungo tempo senza mangiare e
bere questi continuerebbero a prolificarsi,
a dare luogo alla formazione della placca e
a tutto quello che ne consegue.
In vacanza si cambiano alcune volte le
abitudini alimentari, i cibi sono diversi, si
assumono per il caldo più bevande alcune
volte troppo acide: tutto questo potrebbe
recare danno alla nostra bocca. Si è visto
che l’uso regolare di questi presidi igienici
riduce sensibilmente l’incidenza di queste
malattie, un pezzettino di filo interdentale
passato tra tutti i denti, due minuti effettivi di spazzolamento con uno spazzolino
di durezza media con qualsiasi dentifricio
e poi alla fine un minuto di sciacqui con un
buon collutorio, possibilmente tre volte al
giorno, sono le armi giuste per combattere
qualsiasi patologia del cavo orale.
Tali oggetti, date le loro dimensioni, non
costituiscono ingombro, motivo per cui
devono diventare per noi dei buoni compagni di viaggio. La salute della nostra
bocca, infatti, dipende molto dalla volontà
che noi abbiamo nel seguire determinate
regole di igiene orale.
Ora che ci avviciniamo al periodo estivo, e
quindi alle sospirate vacanze, non dobbiamo dimenticare tra le tante cose di mettere nella valigia i nostri piccoli alleati per la
salute orale. Dopo tutto un bel sorriso ci
rende sicuramente più belli.
MALI DI STAGIONE
Il turismo sessuale o la seduzione “fuori casa” sono
trappole pericolosissime:
le malattie sessualmente
trasmesse sono tristemente in agguato.
Non dimenticate
lo spazzolino!
23
VIVENDI
MALI DI STAGIONE
Viaggio di solo ritorno
a prezzi altissimi
VIVENDI
24
Tutti pazzi per la pizza!
è
quasi sempre la domanda che mi
viene posta a conclusione di una
visita: “Mi lascia almeno una pizza
a settimana...?”.
Ebbene si, sembra proprio che non si riesca
a farne a meno: la pizza con in suoi colori e
profumi rappresenta sempre un momento
di gioia e condivisione fra amici...
Ma proviamo a vedere un po’ più da vicino
questo meraviglioso piatto unico della dieta mediterranea.
In generale, dietologi e nutrizionisti non
sono mai stati teneri con questo alimento;
spesso perché è proprio alla base di fallimenti nutrizionali in virtù dell’importante
apporto calorico, altre volte perché ne viene sottolineata la scarsa digeribilità (“dopo
aver mangiato la pizza mi gonfio da morire!”, “ mi peso il giorno dopo aver mangiato
la pizza e sono 1 kg in più!”).
La pizza, così come il pane e la pasta (le 3
“P” tanto amate dalle donne...) rappresenta
uno dei capisaldi dell’alimentazione italiana, la base di una piramide alimentare che
vede proprio i carboidrati complessi (di cui
la pizza è fondamentalmente costituita)
come maggiori rappresentati della dieta
quotidiana. Cerchiamo di comprenderne
meglio l’aspetto nutrizionale: l’INRAN (ex
istituto nazionale di nutrizione) per pizza
pomodoro e mozzarella fornisce la seguente ripartizione su 100 g di prodotto: 271
kcal, 52,9 g di carboidrati, 5,6 g di proteine,
5,6 g di grassi.
Cosa dedurre? Sicuramente che l’apporto
di carboidrati (circa il 73%) ben si allinea
alle indicazioni della dieta mediterranea,
ma laddove si vadano ad analizzare i grassi
ci si accorge che l’80% sono di origine animale (ossia prevale la quota del grasso della
mozzarella o di eventuale strutto nell’impasto su quella dell’olio di oliva aggiunto). In
più, certamente si deduce che la pizza non
è ipocalorica: in media una pizza comporta
un’assunzione di circa 900 kcal, cioè quasi il
50% del totale delle kcal giornaliere.
Ma se smetto per un po’ di pensare con la
mente “professionale” e mi affido al cuore
(e alla gola...), posso e voglio dire che sicuramente stiamo parlando di un prodotto
genuino, buono ed universale che merita
competenza e passione da parte di chi la
prepara e di chi la degusta.
Per centinaia di anni, insieme agli spaghetti
ed al pesce, la pizza ha rappresentato una
delle principali fonti di sostentamento per
Un turista su dieci soffre di colon irritabile, una condizione
che rende quasi insopportabile la villeggiatura
Dott. Marco Emilio Bazuro
U.O.C. Gastroenterologia Ospedale S. Eugenio
C’
è chi in vacanza evita di andarci. E se proprio non può
evitare di partire, lo fa a malincuore. Subendo le conseguenze di quello che comunemente si chiama “sindrome da cambio d’aria”.
In realtà la vera sofferenza per questi “turisti” del disagio è conseguente alla sindrome da Colon Irritabile (o colite spastica),
gran parte della popolazione, soprattutto
nel meridione italiano.
Non è consigliato abusarne, ma una pizza
ogni tanto, magari semplice, è assai meglio
di hamburger, panini o fritti di vario genere. Amata tanto anche dai bambini, può
essere un ottimo pasto per chi è particolarmente inappetente o difficile nell’accettare
cibi nuovi.
Non dimentichiamo, inoltre, un’altra importante caratteristica positiva della pizza:
consente una serata allegra fuori casa senza lacrime per il portafoglio!
Federica Razzi
affezione molto frequente (colpisce circa
il 10% della popolazione), più diffusa nelle donne, caratterizzata da sintomi vaghi
quali dolori e gonfiori addominali e disturbi dell’evacuazione. Non esistendo un substrato o patologia organica alla base del
colon irritabile, non esistono test o analisi
specifiche per la diagnosi e questa spesso
avviene per esclusione. Caratteristicamente esistono tre varianti sintomatologiche:
- a predominanza diarrea (dolore associato all’emissione di feci liquide, acquose,
BENE A SAPERSI
Se le
vacanze si...
incolonnano
con sensazione di urgenza evacuatoria.
Evacuazioni ravvicinate, spesso al mattino e spesso correlate ad eventi stressanti
quali esami da sostenere, stress lavorativi,
lunedì mattina);
- a predominanza stipsi (dolore crampiforme all’addome inferiore, associato ad
evacuazioni poco frequenti, spesso caprine, con sensazione di evacuazione incompleta e sforzo al passaggio delle feci);
- a predominanza dolore/dolenzia (dolore o malessere generalizzato, associato a
gonfiore, distensione addominale, meteorismo e flatulenza).
Trattandosi di una sindrome a forte componente psicosomatica, molti pazienti
sviluppano una serie di abitudini, comportamenti ed attenzioni tutte mirate direttamente o indirettamente all’evacuazione
ed alla attenuazione dei propri sintomi,
spesso impostando la propria giornata, la
propria alimentazione, il proprio lavoro, le
relazioni sociali e la propria vita in funzione del proprio colon.
Spesso questi pazienti mal gradiscono i
cambiamenti delle proprie abitudini ed
in questo senso vivono male le vacanze
o i viaggi proprio perché rappresentano
cambiamenti stressanti. A ciò si aggiungono spesso i cambiamenti di clima e di
alimentazione (che per i pazienti affetti da
colon irritabile è spesso routinaria) nonché
il rispetto degli orari, la convivenza forzata
e la scarsa igiene locale.
Quali consigli dare? Cercare comunque di
evitare alimenti “pericolosi” (legumi, funghi, cavolfiore, cicoria, cocomero), tenere
a portata di mano farmaci antispastici,
prepararsi psicologicamente per tempo e
favorevolmente all’evento e cercare... di
dimenticarsi del proprio colon.
25
VIVENDI
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
Gustosa e irrinunciabile,
è la dannazione
di chi vuole buttare giù
qualche chilo di troppo.
Ma ha anche i suoi vantaggi,
almeno per la nutrizionista
VIVENDI
26
Il sistema di autocontrollo alimentare,
obbligatorio per legge nella ristorazione,
ci tutela dalle tossinfezioni da fornello
C
on la stagione estiva aumenta il
rischio di contrarre malattie dovute ad una inadeguata igiene
degli alimenti che consumiamo
sia a tavola che fuori casa. Visto il ritmo della vita moderna si fa uso sempre più spesso
di cibi a lunga conservazione oppure c’è
l’abitudine di pranzare fuori casa con il rischio di non conoscere la genuinità di ciò
che mangiamo.
Gli alimenti, infatti, possono subire facilmente contaminazioni di tipo biologico,
chimico e fisico causando tossinfezioni,
intossicazioni e infezioni, anche se oggi si
parla di “malattie di origine alimentare”.
Nell’ambito di tali malattie si possono distinguere :
- intossicazioni alimentari causate da tossine
prodotte dal microrganismo contaminante
(per es. la tossina prodotta dallo Staphylococcus Aureus, il Clostridium Botulinum e il
Bacillus Cereus);
- tossinfezioni alimentari dovute a tossine prodotte da microrganismi patogeni
all’interno del tratto gastro-enterico (per
es. Clostridium Perfringens, Bacillus Cereus, Vibrio Colera);
- infezioni alimentari provocate dall’ingestione di microrganismi e successiva moltiplicazione all’interno dell’apparato gastro
intestinale, (per es. Salmonella Spp, Listeria
Monocytogenes, Campilobacter Spp).
Oltre ai più comuni agenti di tossinfezioni
alimentari dobbiamo aggiungere i cosiddetti “patogeni emergenti” ricordando il
Coli157, produttore di una enterotossina.
Gli alimenti coinvolti sono generalmente
uova, pollame, frutti di mare, verdure e
formaggi freschi. Le cause comuni di contaminazione degli alimenti sono: cottura
e riscaldamento scorretti, scarsa igiene
del personale addetto alla preparazione
o al confezionamento, contaminazione di
utensili, attrezzature usate per la lavorazione dell’alimento, temperature non adeguate, contaminanti chimici e corpi estranei
negli alimenti. Soprattutto durante l’estate
è importante tenere sotto controllo tutto
il processo perchè con le temperature più
elevate c’è un maggiore rischio di contaminazione microbica e di conseguenza danni
alla salute del consumatore.
Un modo di tenere sotto controllo il processo di lavorazione e stoccaggio sino al
prodotto finale è il sistema di autocontrollo alimentare (H.A.C.C.P.) divenuto
obbligatorio sia per i piccoli esercenti che
per la ristorazione. L’obiettivo del sistema
H.A.C.C.P. è quello di garantire preventivamente la sicurezza dei prodotti alimentari.
Anche la Marilab, da sempre attenta alla
salute dei suoi clienti, da anni si occupa di
H.A.C.C.P., con un laboratorio accreditato e
all’avanguardia secondo gli standard internazionali.
Luca Marino
Direttore Sanitario
Marilab Center
Dott.ssa Maria Loredana Frassanito
Biologo, Direttore Tecnico Marilab Center,
Responsabile Laboratorio H.A.C.C.P.
L’
avevamo detto da più parti e
pure a gran voce, eppure nessuno ci aveva ascoltato!
Avevamo avvisato sia il nostro
caro assessore alla Salute (ormai ex), sia
tutti i suoi funzionari e collaboratori più
stretti, gli avevamo spiegato che i soli tagli
apportati al nostro settore non avrebbero
risolto il problema del deficit della Regione
Lazio.
La spiegazione, tra l’altro, è molto semplice
e intuitiva: come si può pensare che fare
dei tagli ad un settore che assorbe non più
del 3% della spesa sanitaria globale possa
essere una soluzione ad un buco di più di
500 milioni di euro? A questo passo falso,
poi, va aggiunto che l’aver bloccato il budget destinato al privato accreditato ha in-
L’assessore regionale “licenziato” ha pagato per non aver
avuto il coraggio di tagliare posti letto in esubero e di
ridimensionare il costoso apparato amministrativo
ciso sull’unico capitolo di spesa con costi
certi e definiti per le casse regionali. Scelta
che ha dirottato un incremento di richieste
delle medesime prestazioni nell’ambito
degli ambulatori pubblici, dove invece i
costi sono tutt’altro che chiari e senza dubbio più alti. Con il risultato che la spesa è
impazzita ed il famigerato Piano di Rientro
è clamorosamente fallito.
Il bilancio finale è stata la caduta dell’assessore Battaglia che ha pagato per non aver
avuto il necessario coraggio ad intraprendere soluzioni drastiche e impopolari, quelle stesse soluzioni che adesso il presidente
Marrazzo, che nel frattempo ha avocato a
sé la delega alla salute, sembra sbandierare
come unica via da intraprendere.
Si ritorna, infatti, a parlare di posti letto in
esubero rispetto alla media nazionale e di
eccessiva spesa per il personale e per tutto
l’apparato amministrativo in generale delle Aziende ASL e Ospedaliere.
La questione non è affatto semplice; il Servizio Sanitario Regionale richiede una drastica ristrutturazione in cui si riesca a mettere al centro degli interessi le esigenze di
salute del cittadino e non più quelle di un
sistema ormai arrivato al capolinea e senza
vie di uscita.
Forse, oramai costretti dalle esigenze di bilancio, i nostri governanti si convinceranno
a dare più spazio a realtà virtuose ed efficienti come la nostra e metteranno mano
seriamente ai veri sprechi a cui, per anni,
utenti e operatori, abbiamo tutti insieme
assistito impotenti.
BENE A SAPERSI
Sanità, tutti i nodi
vengono al pettine
27
VIVENDI
BENE A SAPERSI
Ricette sicure
con dosi
abbondanti
di... H.A.C.C.P.
Marilab
ARTOSCAN
Presso il poliambulatorio Caffaro è stato
recentemente installato l’apparecchio
per risonanza magnetica Artoscan.
L’elevato contrasto tissutale e le caratteristiche avanzate di questo sistema a
basso campo magnetico permettono di
acquisire immagini di alto valore diagno-
cologia che verrà seguito dal Prof.
Fabio Romeo, il quale esercita la
professione oncologica specialistica
dal 1992 con particolare riguardo
alle neoplasie del seno, polmone,
apparato gastro-intestinale e genito-urinario con una specializzazione
in Oncologia generale, diagnostica e
preventiva. Il Prof. Romeo è inoltre il
- Polso
- Caviglia
- Avambraccio
- piede
- Gomito
La particolare architettura di queste macchine consente di eseguire esami di risonanza magnetica in modo rapido, conveniente e confortevole: il corpo del paziente è situato al di fuori dello scanner, con solo il braccio o la gamba inseriti nel
magnete durante lo studio, consentendo così di esaminare agevolmente anche
i pazienti claustrofobici.
A differenza dei sistemi ad alto campo magnetico, inoltre, le macchine a basso
campo sono particolarmente silenziose, rendendo l’esame un’esperienza totalmente priva di stress.
Per ulteriori informazioni si invita la gentile clientela a contattare il centro Caffaro
ai numeri 06 5134191 / 06 51600997.
coordinatore responsabile del Centro di Prevenzione Oncologica per i
dipendenti della Regione Lazio.
Per ogni richiesta di informazione si
prega la clientela di contattare la infoline 06 561951.
APERTURA DOMENICALE
Si informa la gentile clientela che il servizio di apertura domenicale per i prelievi, per la radiologia
e per l’ecografia (quest’ultima solo presso il laboratorio Gamma) finora effettuato presso i centri di
Ostia (Marilab Center), di Acilia, Fiumicino e Roma (Via Caffaro e Via Francesco P. da Cherso) sarà momentaneamente sospeso durante il periodo estivo per essere ripristinato in data 14 settembre.
BENE A SAPERSI
centemente istituito il reparto On-
- Parte inferiore della gamba
28
29
VIVENDI
VIVENDI
28
Presso il Marilab Center è stato re-
- Mano
MALI DI STAGIONE
INFO MARILAB
ONCOLOGIA
- Ginocchio
VIVENDI
stico nei seguenti distretti:
VIVENDI
30
Ne “Il manifesto della lunga vita” il risultato
delle ricerche dei pionieri della medicina
predittiva e preventiva.
Una realtà che supera le pratiche anti-aging
C
he orizzonti apre oggi la ricerca
scientifica per migliorare la qualità della nostra vita? Il volume
“Il manifesto della lunga vita. La rivoluzione della medicina predittiva” (2007,
Sperling&Kupfer Ed.), tentando di dare una
risposta si apre con una visione di Umberto
Veronesi: “Se il pensiero scientifico ci aiuta
a non avere paura della morte, tanto più ci
può aiutare a non avere paura della vita: la
più lunga e la più sana possibile”.
Pubblicazione scientifica che sottolinea i
complessi cambiamenti in atto nel mondo della medicina, e che fornisce al lettore gli strumenti per iniziare un percorso
che rivoluzionerà la sua prospettiva di
vita, il libro nasce dall’esperienza di due
scienziati di fama internazionale: Paolo
Marandola, urologo che alla fine degli
anni ’60 creò al San Matteo di Pavia il
pionieristico Laboratorio Sperimentale di
Trapianto Organi, e Francesco Marotta,
unico medico europeo ad aver conseguito un PhD in Giappone, paese dove dirige
il Noguchi Medical Research Institute.
I due scienziati hanno coordinato i contributi di una cinquantina di studiosi, quotati in tutto il mondo, tra cui l’uomo dei rivoluzionari test predittivi, il coreano Woo
Chul Moon, urologo e biologo molecolare dell’università Joong Ang di Seoul.
Il libro, di lettura agile e appassionante,
raccoglie i risultati scientifici delle ricerche compiute negli ultimi dieci anni sulla “medicina predittiva”: compito della
scienza è trovare la strada per limitare il
deterioramento di corpo e cervello, creando la prospettiva di una
vecchiaia felice, indipendente e
priva di costi sociali. E ciò risulta oggi già possibile, grazie ai
progressi compiuti nel campo
della Medicina Preventiva,
della farmacologia, dell’alimentazione: non è un caso
che l’aspettativa di vita si stia
sempre più allungando. Si
tratta di una vera rivoluzio-
Fabiola Caroni
Caposala Coordinatrice
Day Surgery Marilab
L’
impiego di tecniche sempre
più sofisticate nel campo anestetico ed in quello chirurgico
stanno affermando anche in
Italia un modo di affrontare gli interventi
operatori. Modalità che rendono sempre
meno traumatico il rapporto del paziente
con la propria patologia umanizzando al
massimo i processi dell’assistenza e ottimizzando l’organizzazione delle strutture
sanitarie.
Stiamo parlando del Day Surgery o chirurgia di giorno. La Day Surgery consente
di erogare in un tempo breve (con ricovero di durata inferiore a 12 ore) prestazioni
di elevata qualità, coniugando efficienza
ed efficacia a costi contenuti e con una
bassa percentuale di complicanze.
Per i pazienti che necessitano di interventi chirurgici o procedure diagnostiche
o terapeutiche con ricorso ad anestesia,
(topica, locale o locoregionale) rappresenta una valida alternativa al ricovero
ordinario. Si umanizza così l’assistenza,
fornendo ai pazienti un trattamento appropriato in ambiente protetto, evitando il ricovero notturno e trasformando
l’intervento chirurgico in un’interferenza
minima nelle abitudini di vita, e non una
situazione invalidante; la ripresa precoce
delle normali attività e la rapida reintegrazione nell’ambiente familiare sono un
Sempre più day,
sempre meno hospital
fattore determinante per la scelta di questo regime. Le finalità della Day Surgery
sono fondamentalmente:
1) riduzione del disagio legato all’intervento;
2) sicurezza durante il percorso diagnostico-terapeutico;
3) porre al centro dell’attenzione il malato, utilizzando le prove di efficacia e garantendo la continuità delle cure anche
dopo la dimissione.
È importante che il personale abbia buone capacità relazionali e di comunicazione per individuare i disagi dell’utente e
controllare le difficoltà, l’ansia e la paura
legate al percorso chirurgico affrontato in
brevissimo tempo. È necessario pertanto
fornire adeguate informazioni sulle procedure. La paura del dolore, la possibilità
di complicanze sono fattori che possono
influire negativamente su questo nuovo
modello organizzativo. Il tempo di contatto tra il personale sanitario e il paziente è molto più breve ed intenso rispetto
al ricovero ordinario, per cui non ci possono essere malintesi, dimenticanze e
trascuratezze.
L’informazione deve essere globale, corretta, approfondita, semplice ed estesa
ai familiari, tranquillizzando il paziente e
fornendogli un valido aiuto per il periodo
post-operatorio.
Inoltre l’uso di nuove tecniche di anestesia, con effetto di breve durata e controllo del dolore, danno sicuramente dei
benefici per l’utente e la sua famiglia:
recupero post-operatorio precoce e rapida ripresa mentale e fisica. Con l’uso
dell’anestesia locale il paziente partecipa
attivamente, l’atmosfera quindi in sala
operatoria è più rilassata con procedure
standardizzate del personale e dei chirurghi, con manualità poco traumatica ed
una musica gradevole o la proiezione di
un film nell’attesa pre-operatoria anche
per il familiare accompagnatore.
Infine la dimissione pianificata con interventi educativi necessari, con recapiti
telefonici comunicati in caso di necessità,
e con le date dei controlli, nella scheda
apposita, completano questo delicato
percorso del paziente, in Day Surgery.
BENE A SAPERSI
ecco spiegato come
31
VIVENDI
SANE LETTURE
Vivere
sino a 120 anni:
ne concettuale e scientifica oltre che sociale: dalla Medicina Terapeutica della Malattia, che cerca di porre rimedio ai mali, si
deve approdare allo sviluppo e all’utilizzo
di una Medicina Preventiva e Predittiva: la
Medicina “Rigenerativa”.
Ma per dare sempre più valore allo stile di
vita “anti-aging”, a base di dieta corretta,
attività fisica, allenamento cerebrale fatto
di meditazione, spiritualità e limitazione
dello stress, ciascuno dovrà adottare un
progetto di vita a lungo termine in cui la
medicina predittiva svolga un ruolo fondamentale. Non è un caso che al primo
posto tra le speranze scientifiche del 2008
la rivista statunitense Science ponga gli
studi genomici, ai quali anche “Il Manifesto della Lunga Vita” attribuisce un ruolo
fondamentale.
Grazie alla recente mappatura del genoma
umano è possibile fin da ora eseguire un
accurato check up del nostro patrimonio
genetico: basta analizzare il DNA contenuto in una goccia di sangue per eseguire
dei test molecolari predittivi, che analizzino l’eventuale presenza di SNIPS (polimorfismi, micro alterazioni della struttura
genetica) e quindi il possibile insorgere di
tumori, alterazioni del sistema immunitario, neurologico ed articolare. Il tutto ben
prima che la malattia si manifesti.
Ed è proprio sfruttando questo “anticipo”
che la medicina PREDI-PREVENTIVA propone una serie di strategie che possono
fermare o rallentare l’avanzare della malattia: grazie ad una terapia molecolare,
che con frammenti di RNA vada a correggere l’errore cellulare, o adottando una
terapia di tipo “nutrigenomico” a base di
probiotici, vitageni, chelanti dei metalli
pesanti e integratori, compresi gli ormoni
nel caso comincino a diminuire con l’età.
Tutto questo, che sembra “futuribile”, è
già presente e non richiede terapie invasive, perchè il viaggio verso una vita non
solo lunga ma anche “in salute” richiede,
grazie ai numerosi progressi scientifici
messi in evidenza nel libro, strumenti
che già esistono e che rimandano ad un
semplice protocollo clinico: promozione
della salute, diagnosi e valutazione, pianificazione della strategia e terapia di
mantenimento.
Perché “alla scienza non interessa l’eternità, ma restare in buona salute per almeno
120 anni sì”.
La chirurgia di
giorno non è solo
un modello
organizzativo ma
un modo più umano
e individuale
di avvicinarsi
alla sala operatoria
SE CERVELLO E SENSI NON DIALOGANO
VIVENDI
32
La Neurofisiopatologia
consente diagnosi
straordinarie attraverso
la registrazione e la
lettura delle rilevazioni
dell’attività elettrica
nel corpo
L
a Neurofisiopatologia è una branca della Neurologia che si occupa
della diagnostica strumentale delle patologie del Sistema Nervoso
Centrale e Periferico. Tale branca viene gestita dal Neurologo Clinico che ha acquisito
una specifica competenza nell’utilizzo di
metodiche diagnostiche, molte delle quali
sofisticate come ad esempio l’Elettromiografia ed i Potenziali Evocati.
Grazie all’uso di strumenti in grado di analizzare l’attività elettrica generata dal Sistema Nervoso, è possibile documentare
l’eventuale sofferenza dei muscoli, dei nervi
sensitivi e motori, delle radici spinali a livello della colonna vertebrale, delle vie di trasporto del segnale lungo il midollo spinale
e le strutture dell’encefalo.
La Neurofisiopatologia, oltre ad essere un
supporto indispensabile per la diagnostica Neurologica, può fornire informazioni
importanti e risposte spesso decisive sul
piano terapeutico a vari Specialisti come
Neurochirurghi, Ortopedici, Chirurghi della
Mano, Fisiatri, Diabetologi, Internisti, Oculisti, Otorini, Urologi, Medici del Lavoro e
Rianimatori.
L’ELETTROENCEFALOGRAMMA
L’elettroencefalogramma (EEG) è un esame
che attraverso l’applicazione di un certo numero di elettrodi sullo scalpo consente di
registrare l’attività elettrica cerebrale; tale
esame può essere eseguito durante la veglia, durante il sonno e durante particolari
condizioni di attivazione (iperventilazione,
stimolazione luminosa intermittente). Ha
una durata media di 30 minuti, non provoca dolore né effetti collaterali e non necessita di preparazione.
Quando eseguire l’ l’EEG?
L’EEG è l’esame diagnostico fondamentale in tutte le forme di epilessia, ed è un
valido aiuto nella diagnostica delle lesioni
dell’encefalo (tumori, ischemie, emorragie),
malattie degenerative (demenze), malattie
metaboliche, coma, traumi, cefalee.
L’ELETTROMIOGRAFIA
L’elettromiografia (EMG) è un esame che
registra l’attività elettrica del muscolo in
condizioni di riposo e durante l’attivazione
volontaria e la risposta di un nervo ad una
stimolazione elettrica.
Tale esame viene eseguito quando si sospetta una patologia del muscolo (distrofia,
miotonia), della giunzione muscolo-nervo
(miastenia), del nervo periferico (polineuropatie, lesioni nervose), della radice del
nervo o del motoneurone.
Loreta Quaranta
Specialista in Neurologia
U.O.C di Neurologia Pol. Luigi Di Liegro
Ospedale G.B. Grassi
Come si esegue l’EMG?
L’esame elettromiografico non è standardizzato, ha una durata variabile tra 30 e 60
minuti, in base al numero di nervi e muscoli
esaminati necessari per una corretta diagnosi. Il medico, che esegue o supervisiona
l’esame elettromiografico, sceglie i nervi
ed i muscoli da esaminare a seconda del
sospetto diagnostico, fondato sull’esame
clinico e sui dati neurologici.
Si tratta certo di un esame poco piacevole,
ma facilmente tollerabile. Alcune persone
sopportano con difficoltà le stimolazioni
elettriche, altri le punture per l’applicazione
degli elettrodi, ma di solito nessuno rinuncia all’esame per questo.
L’esame non è pericoloso: gli apparecchi
utilizzati rispettano tutte le normative di
Legge e sono isolate elettricamente; gli
aghi utilizzzati sono tutti sterili e monouso,
vengono pertanto gettati via al termine di
ogni esame. Non serve una preparazione
particolare per eseguire l’esame, tuttavia è
utile sapere che:
- è consigliabile fare una doccia prima dell’esame per essere sicuri di rimuovere dalla
pelle creme o lozioni, che impediscono il
passaggio delle correnti elettriche;
- la terapia in corso con eventuali farmaci
non va interrotta;
- al momento dell’esame portare referti di
visite specialistiche o esami relativi al problema per cui si esegue l’elettromiografia;
- non è necessario il digiuno;
- è meglio indossare abiti comodi e facili da
svestire;
- segnalare al medico:
> se si è portatori di pace-maker o stimolatori elettrici
> se si è portatori di patologie infettive (es.
epatite B o C)
> se si assumono farmaci anticoagulanti
(Sintrom, Coumadin) o Mestinon.
Una volta terminato l’esame si può guidare e
riprendere il lavoro; è possibile avvertire un
leggero indolenzimento dei muscoli esaminati nelle ore successive all’esame con agoelettrodo.
Quali sono le indicazioni ad eseguire l’elettromiografia?
Le patologie per le quali viene più frequentemente richiesto l’esame elettromiografico
sono:
- le compressioni dei nervi periferici come la
sindrome del tunnel carpale;
- tutte le forme di lombo-sciatalgia e cervicobrachialgia, su base artrosica, discale (ernie
e protrusioni) e post-traumatica, in cui può
verificarsi un danno delle radici nervose a
livello della colonna vertebrale;
- le neuropatie periferiche che possono avere svariate cause (diabete, alcolismo, esposizione professionale a sostanze tossiche);
- le malattie muscolari;
- le lesioni traumatiche dei nervi periferici (da
traumi, fratture, lussazioni, etc.).
Vi sono inoltre patologie meno frequenti
come le Neuropatie Ereditarie, la Miastenia
Gravis e la Sclerosi Laterale Amiotrofica per
le quali l’elettromiografia rappresenta uno
strumento diagnostico fondamentale.
33
VIVENDI
BENE A SAPERSI
Quando
il neurologo
è un po’
elettricista
BENE A SAPERSI
Quando il dialogo tra il cevello ed i terminali sensoriali è alterato, è possibile studiarne le ragioni e la natura del problema. Lo specialista ha un valido strumento diagnostico nella registrazione dei potenziali evocati, elementi rilevabili
come l’elettroencefalogramma (EEG) con elettrodi di superficie posizionati sulla testa. Mentre l’EEG descrive l’attività
elettrica cerebrale di base, i potenziali evocati consistono nella reazione elettrica a determinati stimoli sensitivi. Con
una particolare tecnica (ripetizione degli stimoli e sovrapposizione elettronica o ‘averaging’ dei singoli tracciati ottenuti) si riesce a filtrare il segnale dei potenziali evocati dal tracciato EEG. I potenziali evocati più frequentemente utilizzati sono i potenziali evocati somato-sensoriali (stimolo elettrico del nervo mediano del braccio o del nervo tibiale
della gamba), i potenziali evocati visivi (stimolo tramite un’immagine di scacchiera in movimento su un monitor) e i
potenziali evocati uditivi (stimoli acustici per ‘click’ di basso volume applicati tramite una cuffia). I potenziali evocati
esaminano l’integrità delle vie di conduzione nervosa periferiche e centrali. I potenziali somato-sensoriali sono utili
per la documentazione di disturbi sensitivi altrimenti non oggettivabili e la loro localizzazione a livello periferico o
centrale. I potenziali uditivi localizzano processi dei nervi acustici oppure del tronco cerebrale, mentre i potenziali
visivi sono spesso impiegati per la diagnosi di infiammazioni acute o croniche del nervo ottico associate ad esempio
alla sclerosi multipla.
Tali esami vengono richiesti in caso di lesioni del midollo spinale (da traumi, tumori, malattie degenerative), malattie
demielinizzanti del sistema nervoso centrale.
Quel tic a zampa sciolta
Durante l’estate, con la
diffusione delle pulci,
aumentano i casi di prurito
nei nostri Fido. A volte può
nascondere altre cause.
Daniela Fischetti
VIVENDI
34
grattamento provoca come conseguenza
infezioni batteriche con formazione di
croste, pus, ed estese perdite di pelo. La
diagnosi si basa sull’evidenziazione delle
pulci o delle loro feci (piccoli puntini neri)
che ritroviamo sulla cute dell’animale o
sul suo giaciglio. La terapia sarà mirata alla
loro eliminazione con trattamenti antiparassitari e somministrazioni di farmaci che
alleviano la sintomatologia pruriginosa,
tipo antistaminici o cortisonici nelle forme
più estese. Altra forma di dermatite allergica è quella atopica in cui i soggetti colpiti
hanno una tendenza ereditaria a sviluppare una risposta immunitaria abnorme
in seguito ad esposizione a determinate
sostanze che sono appunto gli allergeni.
Anche in questo caso è presente un forte
prurito. La dermatite atopica è purtroppo
una malattia di difficile guarigione, che
possiamo soltanto tenere sotto controllo
con adeguate terapie; possiamo inoltre
sottoporre il soggetto colpito a test allergici per una diagnosi certa e per selezionare
ed eliminare gli allergeni. Un po’ come si fa
con l’essere umano allergico. In ogni caso
di prurito insistente dobbiamo sempre valutare che si possa trattare di una dermatite parassitaria o ectoparassitosi (Rogna
Sarcoptica, Cheyletiellosi): in questi casi
la diagnosi differenziale si avvarrà dell’ausilio di raschiati cutanei per identificare il
parassita oltre che all’anamnesi, cioè l’età
del soggetto, la presenza di altri animali, la
sede delle lesioni, il luogo in cui vive ecc...
Le dermatiti batteriche spesso sono piodermiti: vanno adeguatamente curate con
gli antibiotici e rappresentano spesso delle
complicanze secondarie delle forme allergiche pruriginose.
MALI DI STAGIONE
I
l prurito nel cane può essere causato da svariate cause: le dermatiti più
frequenti che ne conseguono sono
le dermatiti allergiche, quelle parassitarie e quelle batteriche, spesso conseguenza delle prime due. Al primo posto
come causa di prurito metterei le dermatiti
allergiche provocate dal morso di pulci. La
dermatite allergica dovuta a questo tipo di
parassiti è molto frequente nei mesi estivi anche se può manifestarsi tutto l’anno
(dipende dal grado di infestazione delle
pulci) ed è dovuta all’azione allergizzante
della saliva delle pulci. L’animale reagisce
manifestando un forte prurito con intenso
grattamento, leccamento e mordicchiamento di alcune parti del corpo: in particolare risultano colpite la regione dorsale,
l’attaccatura della coda, la regione addominale e inguinale. L’intenso e insistente
35
VIVENDI
A QUATTRO ZAMPE
Medico Veterinario

Documenti analoghi

antonella mosetti

antonella mosetti Dalla pietra l’energia originaria della terra

Dettagli

caterina balivo

caterina balivo Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone, Federica Razzi, Domenico Alberti

Dettagli

myriam catania

myriam catania Fraz. Rosceto - 06059 Todi (PG) Tel. 075 8870055 [email protected] Direttore responsabile Luca Marino Comitato scientifico Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone, Federica Razzi, Domenico A...

Dettagli