Sulla cattura e la morte di Osama bin Laden

Transcript

Sulla cattura e la morte di Osama bin Laden
Organizzazione Internazionale Umanista
www.worldwithoutwars.org/fr
Sulla cattura e la morte di Osama bin Laden
6 maggio 2011
In seguito alla disgustosa glorificazione di un assassinio dimostrata da un presidente americano che in
qualche modo ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace, Muodo senza Guerre dichiara:
Ciò che è accaduto lunedì 2 maggio 2011 non si può in alcun modo descrivere come un atto di giustizia: si fa
giustizia quando un uomo accusato di un crimine viene portato davanti a un tribunale legalmente costituito
per essere giudicato secondo le norme giuridiche internazionali.
Con questo scenario che sembra uscito da un video-gioco, Obama ha reso il mondo un luogo più pericoloso.
Il terrorismo prospera con questo tipo di azioni; inoltre i gruppi paramilitari e quelli che pensano di avere il
dirtto di uccidere non esiteranno a ripetere questo tipo di "giustizia" nei loro atti di vendetta personale.
Con queste azioni si dà via libera al terrorismo di stato.
Abbiamo visto che quando una persona commette un assassinio, la si giudica davanti a un tribunale, ma
quando è uno stato armato a farlo, c’è gente che scende per strada a festeggiare. Che razza di esempio è
questo per i giovani?
Denunciamo l’assassinio di Osama bin Laden. Niente giustifica un omicidio, soprattutto per mano di una
nazione che si vanta di portare la gustizia, la democrazia e l’impero della legge in altri paesi.
Siamo spiacenti che Bin Laden non abbia potuto affrontare un processo legale equo. Solo in questo modo
tutti i fatti legati a quest’uomo avrebbero potuto venire alla luce.
E’ evidente che a partire dalla fine della guerra fredda gli Stati Uniti hanno cercato un nuovo nemico e ne
hanno creato uno legato all’estremismo religioso. Bin Laden, che in qualche momento può essere stato
finanziato o no dalla CIA, è stato costruito come il nemico che ha giustificato un aumento incessante delle
spese militari e l’ingerenza internazionale.
E’ sicuro che senza un processo, non conosceremo mai la vera storia di questo personaggio. Gli unici che ne
trarranno beneficio sono il governo americano e il complesso militare-industriale.
Condanniamo la violenza in tutte le sue forme e specialmente il terrorismo e la violenza di chi cerca la
vendetta nella guerra al terrorismo: entrambi seminano il terrore nel cuore delle persone innocenti che ne
subiscono gli effetti.
Ci sarà giustizia quando tutti gli uomini e le donne di questo pianeta saranno trattati come uguali per il
semplice fatto di essere nati umani. Ci sarà giustizia quando i genitori potranno mandare i figli a scuola per
ricevere un’educazione di buona qualità. Ci sarà giustizia quando tutti avranno accesso si servizi sanitari. Ci
sarà giustizia quando non ci saranno più guerre nel pianeta. Ci sarà giustizia quando non ci saranno più
armi nucleari e quando le spese militari verranno utilizzate per proteggere il pianeta, la sua popolazione
umana e tutte le altre forme di vita. Ci sarà giustizia quando avremo sradicato la violenza.
E possiamo aggiungere che ci sarà giustizia quando un uomo accusato di un crimine verrà giudicato in un
processo equo.
Se gli Stati Uniti e i loro alleati vogliono davvero sradicare il terrorismo dal planeta, dovrebbero prendere
una direzione differente: creare una vera giustizia nel mondo.
Pagina 1 di 2
In conclusione, invitiamo il Presidente Obama a leggere l’articolo 5 della Carta per un Mondo senza
Violenza scritta nel 2007 dai suoi colleghi Premi Nobel per la Pace, che noi abbiamo diffuso in tutto il
mondo durante la Marcia Mondiale per la Pace e la Noviolenza: “Il terrorismo va sempre condannato,
perché la violenza genera violenza; nessuna causa può giustificare gli atti terroristici contro la popolazione
civile di qualsiasi paese. La lotta al terrorismo non può tuttavia giustificare la violazione dei diritti umani, del
diritto umanitario internazionale, delle norme della società civile e della democrazia.”1
1
http://www.theworldmarch.org/file/CARTA-PER-UN-MONDO-SENZA-VIOLENZA-IT-V2.pdf
Pagina 2 di 2