APPROSSIMAZIONE DI BORN L`applicazione pi`u importante della
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APPROSSIMAZIONE DI BORN L`applicazione pi`u importante della
14/1 APPROSSIMAZIONE DI BORN 05/06 APPROSSIMAZIONE DI BORN L’applicazione più importante della teoria delle perturbazioni degli stati del continuo è costituita dalla risoluzione approssimata dei problemi di diffusione. Sia Ĥ = Ĥ0 + Ĥ1 , p̂2 , 2m Ĥ0 = Ĥ1 = V (x̂), cioè nella rappresentazione di Schrödinger Ĥ0 = − }2 4, 2m Ĥ1 = V (x), dove supponiamo che il potenziale V (x) sia a breve range e opportunamente piccolo. Considerata l’autofunzione di Ĥ0 e il corrispondente autovalore hx|u0k i = u0k (x) = 1 3 2 (2π) exp(i k·x) , Ek = }2 2 k , 2m vogliamo costruire un’autofunzione (approssimata) di Ĥ appartenente al medesimo autovalore Ek , hx|u(k+) i = u(k+) (x) = u0k (x) + δ 1uk (x), tale che u(k+) (x) −−−−→ r→∞ 1 h 3 (2π)2 i exp(i k·x) + fk (ϑ) 1r exp(i k r) . Per ottenere ciò basta costruire la correzione in modo che abbia il comportamento asintotico (1) δ 1uk (x) −−−−→ r→∞ 1 3 2 (2π) fk1 (ϑ) 1r exp(i k r) . Posto ϕ(x) = δ 1uk (x), j(x) = 2m V (x) u0k (x), }2 l’equazione cui deve soddisfare la correzione al primo ordine, Ek − Ĥ0 |δ 1uk i = Ĥ1 |u0k i, diventa (2) 4 + k 2 ϕ(x) = j(x). 1 14/1 APPROSSIMAZIONE DI BORN 05/06 Il metodo della funzione di Green L’equazione (1) è del tipo (3) O ϕ(x) = j(x), dove ϕ(x) è la funzione incognita da determinare, O è un operatore lineare e j(x) è una funzione nota. La soluzione dell’equazione (3) è evidentemente non unica e ϕ(x) dovrà essere determinata imponendole un’ulteriore condizione. Se j(x) ha estensione finita e l’ulteriore condizione implica l’annullamento di ϕ(x) all’infinito, j(x) è solitamente detta la sorgente del campo ϕ(x). Per risolvere un’equazione del tipo (3) si usa spesso introdurre la cosiddetta funzione di Green G(x − x0) che per definizione soddisfa la relazione O G(x − x0) = δ (3) (x − x0). (4) Il significato della funzione G(x − x0) è quello di soluzione dell’equazione (3) corrispondente a una sorgente puntiforme posta in x0. Ottenuta una funzione di Green, (la soluzione dell’equazione (4) è evidentemente non unica come non lo è quella della (3)) si costruisce immediatamente la corrispondente soluzione dell’eq. (3) per una qualsiasi sorgente j(x). Infatti, posto Z ϕ(x) = d3 x0 G(x − x0) j(x0), risulta Z Z Z 3 O ϕ(x) = O d x0 G(x − x0) j(x0) = d x0 O G(x − x0) j(x0) = d3 x0 δ (3) (x − x0) j(x0) = j(x). 3 Un esempio di funzione di Green proviene dall’elettrostatica. Infatti, come è noto, il potenziale elettrostatico V (x) creato da una distribuzione di carica %(x) è la soluzione dell’equazione di Poisson 4 V (x) = −4π ρ(x) che si comporta all’infinito come 1r · D’altra parte è anche noto che V (x) è dato da Z (5) V (x) = d3 x0 1 %(x0) . |x − x0| La funzione di Green G0 (x − x0 ) che soddisfa l’equazione di Poisson per una sorgente puntiforme (6) 4G0 (x − x0 ) = δ 3 (x − x0 ) e che genera per la sorgente −4π%(x) la soluzione (5) è quindi (7) G0 (x − x0 ) = − 1 1 · 4π |x − x0 | 2 14/1 APPROSSIMAZIONE DI BORN 05/06 0 La funzione di Green G(+) k (x − x ) L’equazione per le correzioni è (4 + k 2 ) ϕ(x) = j(x). 0 A noi serve una funzione di Green G(+) k (x − x ) soluzione dell’equazione 0 3 0 (4 + k 2 )G(+) k (x − x ) = δ (x − x ) e che dia luogo a correzioni Z 0 0 ϕ(x) = d3x0 G(+) k (x − x ) j(x ) con l’andamento asintotico (1). La funzione di Green richiesta è 0 G(+) k (x − x ) = − 1 exp(ik|x − x0 |) · 4π |x − x0 | Infatti, posto x − x0 = ξ (e quindi 4x = 4ξ ), tenendo conto del fatto che l’espressione (7) soddisfa l’equazione (6) e usando le relazioni 4(f g) = (4f )g + 2(∇f )·(∇g) + f (4g), (∇f (r))r = d f (r), dr (∇f (r))ϑ = 0, 1 d 2 d 4f (r) = 2 r f (r) = r dr dr (∇f (r))ϕ = 0, d2 2 d 2 + r dr dr f (r), risulta (+) 4ξ Gk 1 (ξ) = − 4π 1 1 1 1 1 4ξ exp(ikξ) − 2 ∇ξ · ∇ξ exp(ikξ) − 4ξ exp(ikξ) ξ 4π ξ 4π ξ 1 1 ξ ξ 1 1 d2 2 d = δ (ξ) exp(ik0) − 2 − 2 · ik exp(ikξ) − + exp(ikξ) 4π ξ ξ ξ 4π ξ dξ 2 ξ dξ 3 2 1 1 1 2 2 = δ (ξ) + ik exp(ikξ) − − k exp(ikξ) + ik exp(ikξ) 4π ξ 2 4π ξ ξ 3 1 exp(ikξ) = δ (ξ) − k − = δ 3 (ξ) − k 2 G(+) k (ξ). 4π ξ 3 2 Come si verifica immediatamente, 0 l’andamento asintotico conseguente all’applicazione di G(+) k (x − x ) è quello richiesto. 3 14/1 APPROSSIMAZIONE DI BORN 05/06 L’approssimazione di Born La correzione del primo ordine è Z 0 1 2m exp(ik·x0 ) 3 0 exp(ik|x − x |) 0 d x δ uk (x) = − V (x ) 4π }2 |x − x0 | (2π})3/2 1 In realtà ci interessa solo il comportamento asintotico di δ 1uk (x), dal quale estrarre l’ampiezza di diffusione fk1 (ϑ). Posto x = rnx , i comportamenti asintotici per r → ∞ sono |x − x | = 0 p (x − x 0 )2 r r 0 2 n ·x0 n ·x0 x =r nx − r = r 1 − 2 xr + O(1/r2 ) = r 1 − xr + O(1/r2 ) = r − nx·x0 + O(1/r) , 1 1 1 1 + nx·x0 + O(1/r2 ) = 1 + O(1/r2 ) , = = r n ·x0 r r | x − x0 | r 1 − xr + O(1/r2 ) da cui 1 −−−−→ δ uk (x) r→∞ = m − 2π}2 Z exp ik(r− nx·x0 ) exp(ik·x0 ) d x V (x0 ) r (2π)3/2 3 0 exp(ikr) −m 1 3/2 r 2π}2 (2π) | Z d3 x0 V (x0 ) exp ik(nk − nx )·x0 {z } ! / 1 fk (ϑ) Se il potenziale è centrale fk1 (ϑ) dipende solo da k (cioè dall’energia) e dall’angolo ϑkx tra nk e nx e gli integrali sugli angoli di x0 possono essere calcolati in generale. Prendendo l’asse z 0 parallelo a nk − nx si ottiene Z 3 d x V (r ) exp ik(nk − nx )·x 0 0 0 Z = ∞ Z 02 dr r V (r ) 0 0 Z ∞ = 2π dr0 r0 2 V (r0 ) 0 4π = k|nk − nx | 2π Z dϕ 0 0 0 1 d cos ϑ0 exp(ik|nk − nx |r0 cos ϑ0 ) −1 1 0 0 exp(ik|n − n |r ) − exp(−ik|n − n |r ) x x k k ik|nk − nx |r0 ∞ Z dr0 r0 V (r0 ) sin(k|nk − nx |r0 ) 0 e quindi fk1 (ϑkx ) = − 2m k|nk − nx |}2 Z ∞ dr0 r0 V (r0 ) sin(k|nk − nx |r0 ). 0 4 14/1 APPROSSIMAZIONE DI BORN 05/06 Criteri di validità Un’indicazione ragionevole di validità dell’approssimazione di Born è costituita dalla piccolezza della correzione, cioè Z m 3 exp(ik|x − x0 |) 0 0 0 V (x ) exp(ik·x ) 1 }2 d x 0 |x − x | per ogni x. Assumendo V (x) costante in una sfera Vb di centro 0 e raggio b e nullo altrove la condizione diventa Z 0 m |V | d3 x0 exp(ik|x − x |) exp(ik·x0 ) 1 |x − x0 | }2 Vb Valutazione per kb . 1 Gli argomenti dei due esponenziali variano lentamente; sostituendoli con un fattore di fase costante si ha Z Z 0 1 3 0 exp(ik|x − x |) 0 d x exp(ik·x ) ≈ fattore di fase · d3 x0 · 0 |x − x | |x − x0 | Vb Vb | } "#{z '& Z ! / . d3 x0 r10 = 4π 1 b2 2 Vb La condizione diventa }2 · |V | b2 m Valutazione per kb 1 I due esponenziali oscillano forsennatamente e le cancellazioni ammazzano il valore dell’integrale. Valutiamo l’integrale prendendo x = 0: Z d3 x0 Vb Z exp(ikr0 ) exp(ik·x0 ) r0 (prendendo l’asse z 0 diretto come k) +1 Z = 2π dr r exp(ikr ) 1 0 exp(ikr0 ) − exp(−ikr0 ) = 2π 1 ikr ik 0 Z d3 x0 Vb Z exp(ikr0 ) exp(ikr0 cos ϑ0 ) = 2π r0 Z b exp(ikr0 ) r0 = 0 dr0 r0 2 b 0 0 d cos ϑ0 exp(ikr0 cos ϑ0 ) −1 1 1 = 2π exp(2ikb) − 1 − b ' − 2π b · i k ik 2ik ! _ poiché b 12 k k La condizione diventa }2 kb . |V | b2 m b dr0 exp(2ikr0 ) − 1 0 0 5