Dicembre 2008 - Liceo Scientifico "Albert Einstein" – Teramo

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Dicembre 2008 - Liceo Scientifico "Albert Einstein" – Teramo
Giornale Studentesco del Liceo Scientifico “Albert Einstein”
Via Luigi Sturzo 5
64100 Teramo
www.lse.te.it
Anno VI - Numero I - Dicembre 2008
La Voce - Dicembre 2008
Editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2
Studenti e Società moderna . . . . . . . . .
22
Einstein, mio vecchio Einstein. . . . . . . . .
2
Intervista Doppia . . . . . . . . . . . . . . . . .
23
Le sei candeline de La Voce . . . . . . . . .
3
Forza Albert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
26
Brumaio Anno MMVIII . . . . . . . . . . .
4
Alla ricerca della “particella di Dio” . . .
26
Dai Meandri dell’Einstein . . . . . . . . . . . . .
5
Tutto in una notte . . . . . . . . . . . . . .
27
Giorni fomentati . . . . . . . . . . . . . . .
5
. . . Destinazione spazio. . . ! . . . . . . . .
28
Una occupazione per l’occupazione . . . .
7
Il paradosso: dai Greci ai giorni nostri . .
30
Einstein occupato . . . . . . . . . . . . . .
8
I colori della letteratura . . . . . . . . . . . . . .
31
Riforma Gelmini: un futuro in svendita! . .
9
Jane Austen, penna immortale . . . . . . .
31
Le infinite “riforme” della scuola Italiana .
11
Fortissimamente sport . . . . . . . . . . . . . . .
32
La gita scolastica, istruzioni per l’uso . . .
13
Fuoriclasse cup . . . . . . . . . . . . . . .
32
Scuole: luoghi sicuri? . . . . . . . . . . . .
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Recensioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Rappresentanti d’istituto . . . . . . . . . .
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Quantum of Solace . . . . . . . . . . . . .
33
Tutti pazzi per l’ “Einstein” ??? . . . . . .
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Twilight . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Uno sguardo sul mondo . . . . . . . . . . . . . .
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Il ciclone Harry . . . . . . . . . . . . . . .
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“Change has come to America” . . . . . .
19
Cosa dicono le stelle? . . . . . . . . . . . . . . .
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Tira aria di crisi . . . . . . . . . . . . . . .
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Cruciverba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Eutanasia: un problema irrisolvibile? . . .
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. . . L’Allegra Brigata. . .
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. . . . . . . . . . . . .
Editoriali
Einstein, mio vecchio Einstein. . .
C
poter scrivere, ancora una volta, qualche riga per il mio
giornalino, per voi, per il mio non ancora troppo vecchio liceo! Trovare un argomento da trattare che riguardi tutti non è semplice, o meglio, penso che forse
non sia più il mio compito. Ho deciso, perciò, che la cosa migliore sia “raccontarvi”
HE BELLA EMOZIONE
Editoriali
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
un po’ i cambiamenti che la fine del liceo comporta e che prima o poi tutti voi dovrete
affrontare! Che dirvi? È tutto cosı̀ strano, diverso! Il nome lascia spazio a semplici
numeri che compongono la matricola e le certezze costruite in cinque lunghi anni sembrano sparire in un baleno non appena si entra nell’enormità delle aule universitarie.
La mattina non ci sono più i vostri bidelli ad aspettarvi all’entrata con la solita battuta di rito, la campanella non scandisce le vostre ore, insomma non c’è più un pezzo di
quotidianità fondamentale! Nonostante ciò posso dirvi che è una bellissima esperienza,
da “sballo”; si conoscono nuove persone, si è indipendenti, si diventa davvero protagonisti della propria vita, in cui tutto dipende da voi, dalle vostre scelte! Credo, però,
di non poter dire, o perlomeno non ancora, quale dei due “mondi” io preferisca: ogni
esperienza è a sé stante, diversa, con i propri pro e contro! Vi consiglio solo di godervi
al massimo questi fantastici anni da liceali, che purtroppo non tornano. . . “carpendo”
il meglio dagli amici, da una lezione, da un professore e, perché no, anche il peggio,
per crescere, per cambiare e rivedere alcune posizioni! Auguro a tutti buona fortuna. . .
con affetto, Antinea!
Antinea
Le sei candeline de La Voce
più di quaranta iscritti (frutto anche della
campagna “porta a porta”).
L
Tre anni fa, quando ho deciso di partecipare attivamente alla redazione, ero mosso
dalla curiosità e dal desiderio di fare qualcosa nella e per la scuola, avevo una grande voglia di far sapere la mia, di lasciare
un “segno” — opportunità che il giornalino, attraverso articoli di ogni genere, mi
offriva in pieno. Arrivato al quinto anno so
di certo che la passione per questo progetto non è esaurita, anzi cresce giorno dopo giorno. Da parte mia non può che essere un onore e una grande soddisfazione
essere a capo di questo gruppo di ragazze
e ragazzi, sperando di ripagare appieno le
attese di tutti!
VOCE compie finalmente sei anni! Sia pur con gli inevitabili addii
a “personaggi storici” dovuti agli
studi universitari, abbiamo avuto la fortuna di creare un solido gruppo di ‘giornalisti’ che con passione, impegno, ma anche tanto divertimento, riesce a realizzare regolarmente una rivista che informa
più di mille studenti sulla propria scuola, su attualità ed eventi! A questo gruppo si sono aggiunti anche quest’anno “elementi” nuovi, tanto da arrivare a contare
A
Un giornalino studentesco inoltre, deve
essere realizzato come dice il nome stesso, per noi studenti. È per questo che ho
ritenuto necessario focalizzare l’attenzione sull’argomento scuola e sul nostro Ein3
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
stein in particolare. Vi assicuro che ogni
evento degno di nota del liceo, e perché
no, della succursale al Comi, sarà seguito da un nostro redattore che lo porterà all’attenzione di tutti! Ho intenzione inoltre
sin dal prossimo numero, grazie alla presenza in redazione di ben due rappresentanti d’istituto, di inaugurare una rubrica
che permetta una maggiore informazione
su quello che è il loro faticoso impegno.
al tempo stesso le difficoltà, ma un grande aiuto è già arrivato per il secondo anno
consecutivo dal nostro coordinatore, professor Cozzi, che continua a guadagnarsi
la stima e la simpatia di tutti.
Insomma, non mi rimane che fare gli
auguri a questo amato “giornalino”. Sono sicuro che l’impegno sarà ripagato in
pieno dai vostri apprezzamenti, e se ci saranno critiche (spero di no eh eh!!), le accetteremo di buon grado, sicuri di poter
Il lavoro che la redazione ha di fronte è migliorare ancora una volta!
tanto come sono tante le idee, i progetti e
Gianmarco Ferreo
Brumaio Anno MMVIII
C
l’orgoglio che si riserva al ‘figlio prediletto’ saluto l’uscita del
numero natalizio del giornalino
scolastico L A VOCE degli alunni del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Teramo.
Questo numero dedica una sezione corposa all’analisi delle recenti proteste studentesche (cortei, manifestazioni, occupazione ecc.) al Decreto-Legge ‘Gelmini’ del 1
settembre 2008, n.137.
spesso rinviano a un passato esaltato proprio perché lontano nel tempo che, con tutta onestà, non fu per ciò né più saggio né
più libero.
ON
Durante i tumulti avevo rivolto agli occupanti l’accusa di non aver prodotto materiale a supporto e a testimonianza della
loro azione e, in questo numero, i miei validi redattori suppliscono a tale carenza e
forniscono vari spunti per l’analisi dei fatti. In fondo, cosa posso chiedere di più
in un giornalino studentesco? Se voi, cari lettori, avete voglia di commentare o aggiungere una vostra riflessione al dibattito
scrivete a L A VOCE.
Mi sembra corretto puntualizzare qui la
mia posizione che, da adulto e da insegnante, non può che essere di perplessità.
Peraltro, sono stato coinvolto in prima persona in alcune fasi dell’occupazione e, in
qualità di Funzione strumentale degli stuNaturalmente, in questo numero, c’è
denti, voglio assumere apertamente le mie anche altro. Voglio segnalare gli articoli
responsabilità.
sul Presidente eletto americano, sulla siRitengo che l’occupazione sia stata una tuazione finanziaria mondiale, sulla fisiscelta eccessiva (overkill) rispetto agli ef- ca delle particelle, sul revival di Jane Aufetti desiderati: quando si mitizzano le sten nonché recensioni, il cruciverba, l’inproprie posizioni si sceglie una sorte di ce- tervista doppia et cetera. Vi sono nuovi
cità ideologica e si dimentica che le azioni illustratori e un fotografo per testimoniavanno sempre commisurate alla loro effi- re quest’epoca e questo luogo. Purtropcacia hic et nunc. Le occupazioni, infatti, po, per motivi di spazio, sono stato co4
Dai Meandri dell’Einstein
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
stretto a spostare gli articoli della rubrica
TEXnologia al prossimo numero.
Ho un nuovo eccellente Caporedattore (Drunkkk) che, sono certo, non mi
farà rimpiangere troppo Antinea (della
quale, scommetto, non vi sarete persi
l’editoriale).
Last but not least, come non ricorda-
re un altro ex, Alfredo (Tarlo) Scaccialepre, senza il cui template avrei dovuto
riscrivere da capo il codice LATEX (ossia,
il linguaggio di impaginazione) di questo
numero.
È quasi Natale: dopo il tumultuoso
Brumaio potrà tardare il gelido Frimaio?
Cittadino Igor ["aIgO:*]
Dai Meandri dell’Einstein
Giorni fomentati
D
Mercoledı̀ 5 Novembre, fino
a Lunedı̀ 10 (con un’interruzione concordata con la preside per
il Sabato pomeriggio e durante l’intera
giornata di Domenica), il liceo scientifico ‘A.Einstein’ ha portato avanti, insieme
ad altri istituti superiori di Teramo ed agli
studenti universitari, una protesta contro la
legge Gelmini e contro i tagli alla scuola
previsti dalla finanziaria.
hanno ‘concesso’ di far entrare a scuola sia
i professori che la preside, Prof.ssa Marilena Cannella, organizzando però autonomamente la vita scolastica durante l’intera
giornata.
A
La scelta dell’occupazione è stata fatta
per alcuni motivi, il principale dei quali, è
stato quello di attuare una forma di protesta illegale. La protesta doveva essere
illegale perché si stava manifestando contro una legge dello Stato, una legge fatta
ed emanata senza una discussione in Parlamento e senza la cooperazione e il contributo di chi la scuola la vive quotidianamente, da tanti anni, cioè dei professori e
L’Einstein con un consenso di circa
800 studenti su 1200, ha deciso di portare avanti questa protesta con l’occupazione dell’istituto. Definirla occupazione non
è totalmente corretto: infatti gli studenti
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L A VOCE
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anche degli stessi studenti.
Per tutta la durata dell’occupazione è
stato emanato un regolamento fatto dagli
studenti e fatto rispettare attraverso un servizio d’ordine, per evitare che la scuola
venisse danneggiata e che si vivesse l’occupazione solo come un momento ricreativo. A differenza di quanto è circolato tra
alcuni genitori, non è stato negato ad alcun studente il diritto allo studio: oltre ad
essere stati organizzati corsi alternativi a
quelli scolastici e a dibattiti sui problemi
e sulle vicende di attualità, è stato riservato un intero piano dell’edificio scolastico a quei professori e a quegli alunni che
avessero voluto approfittare di questo momento di interruzione dei programmi scolastici, per affrontare un ripasso guidato o
chiedere chiarimenti sui diversi argomenti
già svolti. A conti fatti, quindi, le uniche
cose che non erano possibili erano l’andare avanti con il programma scolastico e il
fare verifiche orali o scritte.
come tappa finale l’incontro tra il prefetto
provinciale ed i rappresentanti dei diversi istituti teramani impegnati nella protesta. La manifestazione di Martedı̀ è stata
preceduta da un altro corteo, di alcuni studenti del liceo ‘Einstein’, nato nella serata
di Lunedı̀ davanti al liceo stesso. Questo
corteo è stato organizzato perché, diversamente da quanto era stato concordato, Lunedı̀ sera la polizia è intervenuta a sgomberare la scuola, dopo la chiamata del Dirigente scolastico. Di conseguenza il corteo
si è diretto, prima verso l’Istituto Milli occupato e poi ha effettuato un sit-in, sotto
casa della preside, in corso San Giorgio.
Dopo la protesta di Lunedı̀, gli studenti sono andati tutti a festeggiare la buona riuscita dell’occupazione con una grigliata, aspettando ansiosi la manifestazione del giorno successivo. Quella di Martedı̀ è stata una manifestazione totalmente pacifica e tranquilla, non apolitica ma
apartitica. In questo clima i ragazzi sono
riusciti a far sentire e a dare importanza alla loro voce, a quello che volevano dire e a
ciò per cui protestavano.
Mercoledı̀, quando nelle altre scuole
la situazione era tornata alla normalità,
gli studenti dello Scientifico hanno deciso di tenere un altro sit-in davanti l’ingresso principale per protestare contro le dichiarazioni della preside, Prof.ssa Marilena Cannella, al quotidiano La Città. Il
sit-in, diversamente da quanto è stato pubblicato su alcuni quotidiani, non è fallito,
ma è durato circa due ore, al termine delle
quali, gli studenti hanno deciso di rientrare
a scuola e riprendere le lezioni, per evitare di essere nuovamente etichettati come
ragazzi che non hanno voglia di studiare
e i rappresentanti d’istituto sono riusciti a
“La protesta doveva essere illegale perché si stava manifestando
contro una legge [. . . ] emanata
[. . . ] senza la cooperazione e il
contributo [. . . ] dei professori e
anche degli stessi studenti.”
Purtroppo però gli studenti che si sono
mossi in prima linea per la buona riuscita
della protesta sono stati etichettati, più di
una volta, dai professori e dai media, come
facinorosi e come ragazzi che, non volendo studiare, hanno solo preso un pretesto
per interrompere le lezioni.
Lo scopo di questa mobilitazione generale è stato quello di una grande manifestazione unitaria di tutti gli studenti, avvenuta Martedı̀ 11 Novembre, che ha avuto
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Dai Meandri dell’Einstein
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chiarirsi con la preside.
peva esistessero, verrà ricordata come un
grande momento di crescita in cui i raQuesta settimana, che è stata una setti- gazzi hanno imparato cose che, a volte, la
mana di confronti, dibattiti e di conoscen- monotona vita scolastica non insegna.
za di persone che prima neanche si saIl libano
“. . . le forze di polizia possono dichiarare guerra a una protesta, possono imparare a contenerla, possono
costruire recinzioni sempre più alte. Ma non c’è nessun recinto, alto quanto si voglia, capace di contenere un
vero movimento sociale, perché è dappertutto.”
da Recinti e finestre di Naomi Klein
“La diversità e il dibattito sono la linfa della libertà.”
George W. Bush
Una occupazione per l’occupazione
M
sa occupazione, addirittura momenti in cui
quasi credevamo non ce l’avremmo fatta,
ma nessuno degli occupanti si è alla fine si
è arreso, dimostrando che basta volerlo e
tutto è possibile se si è spinti da una giusta
determinazione.
Il Liceo Scientifico “Albert Einstein”. . .
proprio quel liceo che solitamente è carico di innumerevoli problemi, considerati
vitali, come (giusto per citarne uno a caso) quello di non avere una sede unica che
ci possa contenere tutti, ha invece dimo-
04/11/08, il Liceo
Scientifico “Albert Einstein” di
Teramo si dichiara occupato.
Cosı̀ come la maggior parte delle scuole superiori teramane (sei su otto) essa ha
dimostrato di avere una unità, una certa
compattezza tra i suoi componenti!
Per una intera settimana ragazzi dai
quattordici ai diciotto anni si sono impegnati per garantire una organizzazione al
nostro liceo. Ci sono stati tanti momenti difficili nel corso della lunga ed intenARTED Ì
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L A VOCE
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strato che malgrado come dice Totò “c’è
chi può e chi non può”, stavolta “tutti noi
può”! Già. . . perché tutto si può fare se
si va avanti insieme, se si porta avanti un
pensiero comune e si lotta per quel pensiero difendendolo con le unghie. . . Con tale
proposito tutti noi studenti ci siamo prefissati un grande obiettivo: garantirci un
futuro degno, per noi, di essere chiamato
tale!
Accorpato alla settimana di occupazione, un’altra forma di portesta è emersa:
una grande manifestazione per le vie e le
piazze teramane che si è conclusa in Largo San Matteo, dove ad attenderci c’era il
prefetto, il rappresentante del governo al
livello locale, per un dialogo pacifico che
potesse darci la possibilità di consegnare un documento politico alternativo sulla
riforma scolastica.
Un corteo di migliaia di studenti, quindi, che ha dato l’esempio di come scuole,
università, (compreso documenti), ma anche qualche genitore e e quaclhe passante che ha sentito forti le motivazioni della
protesta dentro di sé, possano insieme farsi
sentire e dar voce ad un pensiero comune:
una cultura accessibile a tutti, una cultura
pubblica!!
-fox-
Einstein occupato
4
l’ingresso: inizialmente si opta per serrarci
dentro chiudendo le porte con catene e lucchetti e successivamente ci viene chiesto
di rimuoverli in quanto non garantiscono
una sicurezza comune.
Dunque la nostra occupazione è cominciata cosı̀, in maniera un po’, come l’hanno
definita, ‘ibrida’; questo perché di mattina
erano tenuti corsi di ogni tipo e la scuola
aperta a tutti per non intaccare il diritto allo
studio (ma in realtà pochi hanno scelto di
fare lezione di ripasso o approfondimento)
mentre nel pomeriggio per coloro davvero
interessati.
Dopo alcuni giorni ci è giunta la notizia quasi certa che i nostri rappresentanti di istituto erano stati denunciati per tre
capi d’accusa: sequestro di minori, occupazione del suolo pubblico, e interruzione
del pubblico servizio. Ed è cosı̀ che abbiamo visto una profonda crisi tra i rappresentanti, alcuni dei quali avrebbero addirittura voluto dimettersi dall’incarico, men-
2008: gli studenti del
Liceo Scientifico, riunitisi in terrazzo, decidono di richiedere l’assemblea di istituto per scegliere se occupare o
meno, cosı̀ da mostrare dissenso nei confronti del nuovo decreto legge del Ministro
Gelmini. Dopo quattro lunghe ore, tra comitati e votazioni, all’unanimità si decide
per la protesta più estrema: occupazione.
Da subito la scuola si divide in due ‘fazioni’: ‘moderati’ ed ‘estremisti’ ma non
mancano litigi sui diversi punti di vista;
il principale argomento di discussione è
quello riguardante la decisione presa sulNOVEMBRE
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Dai Meandri dell’Einstein
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tre altri hanno tirato fuori le unghie, hanno no rimasti all’interno del liceo per parladeciso di portare avanti la protesta.
re, confrontarsi, litigare e, perché no, cantare in attesa della Digos; troppo facile
Successivamente recatisi in questura, giudicare questi studenti ‘svogliati’, ‘nulla
hanno approfondito la questione e si è sco- facenti’ e ‘branco di pecore’!
perto che le accuse non erano nient’altro
Un elogio particolare a una ragazza delche menzogne, forse per intimorirci e per la succursale che ha dimostrato un interiprendere il normale andamento didatti- resse grandissimo, spirito di iniziativa, soco! In molti hanno criticato la nostra oc- prattutto quando hanno comunicato loro
cupazione: stampa, docenti, non docenti, di dover sgomberare l’edifico: essi si sogenitori ed anche alcuni alunni, ma for- no seduti davanti l’ingresso urlando ‘noi
se non tutti sanno con quanto impegno e da qui non ce ne andiamo’ guidati dalla
con quanta rabbia ogni pomeriggio circa combattiva Camilla della 2◦ E!
duecento-duecento cinquanta studenti soPac & Alpix
Riforma Gelmini: un futuro in svendita!
N
tare delle innovazioni al sistema scolastico
italiano. Ma di innovazioni se ne vedono
ben poche, perché piuttosto che fare passi
in avanti verso uno sviluppo ed una modernizzazione del concetto “istruzione”, si
torna indietro di più di vent’anni! Ne sono un esempio il maestro unico, le classi più numerose, il tempo pieno, le divise, le cosiddette “classi ghetto” e l’obbligo
scolastico!
Per non parlare poi del decreto 133 che
mette direttamente la parola fine al progresso della ricerca scientifica nel nostro
paese e alla sicurezza di un degno futuro!
Analizziamo punto per punto tutti gli
ambiti in cui la riforma Gelmini agisce,
dando (o almeno spero) una motivazione
concreta all’ondata di protesta alla quale
si è assistito nel’ultimo mese, appunto.
ELL’ultimo
mese alcuni docenti e
studenti di tutte le età sono stati
impegnati in una grande missione:
ribellarsi ad un sistema scolastico che investe, nel senso automobilistico del termine, la loro cultura ma che di investimenti,
finanziariamente parlando, non ne conosce
neppure il significato lontano!
Come una spiacevole sorpresa in un peReintroduzione del maestro unico
riodo per altro di profonda crisi, è giunta la riforma Gelmini. L’intento del nuoL’abolizione del maestro unico risale a
vo ministro dell’istruzione pubblica, Ma- più di vent’anni fa e fece sı̀ che le scuoriastella Gelmini, sarebbe quello di appor- le elementari italiane crescessero dal pun9
L A VOCE
to di vista del livello di apprendimento.
L’OCSE stessa ha certificato infatti che il
problema del basso rendimento delle scuole italiane, non riguarda affatto le elementari le quali, invece, sono tra le migliori
al Mondo e le uniche funzionanti in Italia
(ops! Forse dovrei dire : “lo erano”...).
C’è un enorme disagio perché se gli
insegnanti prima avessero magari passato questi anni ad affinare le proprie tecniche d’insegnamento, ora si ritroverebbero
di colpo ad insegnarle tutte!
Tagli al personale
I tagli del personale oltre a contribuire
a creare disoccupazione, che in Italia di
sicuro non manca, provocherebbero gravi
danni all’apprendimento; Le classi, infatti,
diventerebbero molto più numerose e sarebbe più difficile sia mantenere la disciplina che garantire la dovuta attenzione al
singolo studente.
Questione dei voti
La sostituzione dei giudizi tipo ‘ottimo’
o ‘insufficiente’ con la scala 1-10 è in fondo una questione di scarsa rilevanza. Questo perché in effetti un sistema convenzionale vale l’altro; un cambiamento rilevante
non sarebbe questo, bensı̀ il fatto che la riforma prevederebbe la bocciatura con una
sola materia insufficente alle medie e alle
elementari.
Che effetti avrebbe questo cambiamento? Se preso alla lettera, un drammatico
impennarsi delle bocciature. Più probabile però che gli insegnanti facciano prova
di realismo, trasformando l’insufficienza
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
in Educazione Artistica del ragazzino con
una buona media nel cosiddetto ‘6 politico’. Una sorta di insufficienza mascherata, ancora più difficile da spiegare ai genitori. Alla faccia della maggiore chiarezza
auspicata dal ministro.
Obbligo scolastico
L’età dell’obbligo, a 14 anni fin dal
1962, era stata innalzata a 15 dal ministro Berlinguer e poi a 16 nel 2004 dalla
Moratti. Ora, improvvisamente, la marcia
indietro: un emendamento presentato recentemente prevede infatti che, dopo la fine delle medie, sia possibile completare la
scuola dell’obbligo presso i corsi regionali
della formazione professionale (che finora
avevano tutt’altra funzione) invece che in
un istituto scolastico superiore. Un sostanziale arretramento che ci allontana ancora
di più dall’Europa, dove è invece l’innalzamento dell’obbligo a 18 anni ad essere
all’ordine del giorno.
Decreto 133
Molte più parole andrebbero spese riguardo il decreto 133, una reale problematica che, come già detto in precedenza, grava sul progresso e sul futuro della nuova società generazionale di questo
Paese.
Ma mi fermo qui in quanto ritengo non
sia neppure degno utilizzare la parola “futuro” durante la trattazione di una riforma
che dicono, con grande presa in giro, sia
stata fatta per noi, per quel “grosso peso”
chiamato giovani!
-fox-
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Dai Meandri dell’Einstein
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Le infinite “riforme” della scuola Italiana
tecnici di frequentare alcune facoltà
universitarie.
L
• 1923, Riforma Gentile: l’obbligo è
elevato a 14 anni d’età, ma gli studenti
frequentano solo per 5 anni una scuola unitaria; in seguito devono scegliere
tra il ginnasio quinquennale, l’istituto
tecnico triennale, l’istiituto magistrale
di 7 anni e la scuola complementare
(avviamento al lavoro). L’università
viene aperta solo ai diplomati liceali con delle restrizioni per gli studenti
del Liceo Scientifico e l’insegnamento della religione cattolica è reso obbligatorio in ogni scuola. Era un sistema piuttosto rigido anche in base ai
costi e alle spese. L’istruzione privilegiata ovviamente era quella classica
che era anche quella più cara, di conseguenza la scelta era determinata soprattutto dalla disponibilità finanziaria
della famiglia. Lo studio continuava
a rimanere un fatto d’elite ma era comunque relativamente libero. Dopo il
delitto Matteotti il fascismo si insinuò
profondamente nella scuola a partire
da quella elementare con l’applicazione del “testo unico”, libro di assoluta propaganda fascista che plagiava le
giovani menti mostrando il Duce come l’eroe e gli altri come mostri da
sconfiggere. Inoltre venne introdotta
una nuova materia, la cultura militare.
scuola italiana è sempre stata uno
strumento per il controllo del potere. Nel 1894 il ministro Baccelli si
esprimeva cosı̀: “Bisogna insegnare solo a
leggere e a scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta [. . . ], non devono pensare”. Prima insegnando il culto dei Re,
poi inculcando negli studenti gli ideali fascisti, la scuola è sempre stata schiava della politica. Ma percorriamo con calma la
storia delle riforme italiane.
A
• 1859 - Legge Casati: la scuola elementare dura 4 anni di cui solo 2 obbligatori. Al termine si può proseguire
scegliendo la scuola tecnica di 3 anni
(continuando poi con l’istituto tecnico) o il ginnasio di 5 anni (frequentando in seguito il Liceo Classico). L’università è riservata a chi ha frequentato il Liceo e ogni spesa è a carico dei
Comuni.
• 1911, Legge Daneo-Credaro (Governo Giolitti): l’obbligo è esteso ai 12
anni d’età. Lo stato assume il controllo diretto sulle scuole elementari per garantirne la diffusione e soddisfare la richiesta della classe media. Vengono creati nuovi indirizzi
nelle scuole superiori ed è permesso a studenti provenienti da istituti
• 1941, Carta della Scuola (Ministro
Bottai): si tratta di una riforma radicale che adegua l’intera legislazione scolastica alle esigenze del regi11
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
me. Lo scoppio della guerra ne ha con la Riforma Berlinguer. In questa Legimpedito la realizzazione pratica.
ge si prevedeva l’abolizione della suddivisione di scuole elementari, medie e supeCon la fine della guerra ci furono imporriori sostituendo il tutto con una struttura
tanti riforme che riportarono nella scuola
basata su cicli. L’obbligo scolastico saliva
l’aspetto democratico che il fascismo avea 18 anni, ma solo per chi riceveva una forva cancellato, ad esempio fu abolito il testo
mazione professionale. Si modificava anunico (1945) e qualche anno dopo fu istiche il ciclo secondario che durava cinque
tuita la scuola media unica (1962). Queanni e si divideva in cinque rami: umanista sostituiva qualsiasi altro tipo di scuostico, scientifico, tecnico, artistico, musila secondaria inferiore ed era gratuita e
cale. Al termine dei cinque anni bisognaobbligatoria.
va comunque sottoporsi all’esame di Stato
Fino al fatidico ’68 la scuola, benché
per conseguire un diploma.
strettamente legata alla politica, viveva
La riforma Berlinguer viene compleuna sua vita separata dal mondo: aveva
una struttura piramidale e gli studi erano tamente abrogata dal successivo Ministro
faticosi e per pochi. Negli anni del boom del’Istruzione Letizia Moratti che, nella rieconomico la chiusa e rigida struttura sco- forma che porta il suo nome, si dedica solastica quindi mal si adattava a una società prattutto alla scuola superiore (2003). Per
in continua evoluzione. Il malcontento prima cosa sparisce la divisione tra licei,
esplose e la scuola scoppiò con gli studen- istituti tecnici e professionali: ci sono solti in piazza che protestavano inizialmente tanto Licei e scuole professionali di avviaper le riforme scolastiche e in seguito per mento al lavoro (chi frequenta quest’ultila politica globale. Tutte le contestazioni ma non può avere accesso all’università).
Ritorna il 7 in condotta come voto discriportarono a:
minante per la promozione o la bocciatura
• Semplificazione degli Esami di Stato: e le ore totali settimanali sono 25.
vertevano su 2 soli scritti e 2 orali. È
Tale riforma non è mai entrata pienada notare che doveva essere una rifor- mente in vigore poiché è stata vista malama sperimentale che però è durata 30 mente dal mondo scolastico e, in seguito,
anni.
è stata ampiamente modificata da Giusep• Liberalizzazione degli sbocchi uni- pe Fioroni, Ministro dell’Istruzione con il
versitari: era garantito l’ingresso a governo Prodi.
Con la Riforma Fioroni si ritorna al siogni facoltà per qualsiasi studente indipendentemente dalla scuola stema scolastico precedente alla Moratti
che prevedeva Licei, istituti tecnici e profrequentata.
fessionali e inoltre viene modificato l’esa• Gestione collegiale della scuola: la dime di maturità in quanto è prevista una
rezione delle scelte scolastiche era in
commissione mista formata da 3 membri
mano a docenti, genitori e studenti.
interni e 3 esterni. Cambia il punteggio
Dopo gli anni ’60 non ci sono riforme di della prova orale (30 e non più 35) e il nugrande rilevanza; bisogna aspettare il 1997 mero di crediti con cui venire ammessi alla
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Dai Meandri dell’Einstein
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Maturità (sono ora 25). Ma sicuramente il
punto saliente (e il più discusso) è quello che riguarda gli esami di riparazione,
che sono stati reintrodotti dopo essere stati
sostituiti dal 1995 dai cosiddetti debiti.
Con la caduta del governo Prodi e l’inizio del governo Berlusconi abbiamo avuto
l’ennesima riforma, la contestatissima Riforma Gelmini (che penso che ormai tutti conoscano) che ha mobilitato tutti gli
studenti d’Italia, di ogni credo politico.
Dopo più di un secolo di riforme ancora non siamo riusciti ad avere una scuola con una struttura organica, colpa anche
dei singoli governi che a ogni cambio di legislatura abrogano la riforma precedente e
ne scrivono una nuova, portando solo confusione nelle menti di studenti, genitori e
(credo anche) docenti.
Puc
La gita scolastica, istruzioni per l’uso
L
gita scolastica è sicuramente
uno degli eventi più attesi da tutti
gli studenti, indipendentemente dal
loro ordine e grado.
Se il primo giorno di scuola è caratterizzato dal “riambientamento”, con la caccia al banco più defilato e la personalizzazione dello stesso, dal secondo giorno
in poi la preoccupazione degli studenti è
sostanzialmente una: la gita scolastica.
Analizziamo insieme le fasi principali
della preparazione dell’evento più atteso:
Dopo aver tracciato indicativamente un
quadro generale dei professori ed essersi informati sulla loro situazione familiare
per verificare la loro disponibilità, gli alunni passano all’attacco col tormentone sopracitato. I più esperti riescono a tirarsi indietro inventando sul momento delle scuse a volte improbabili (“Mio marito non sa
cucinare, non posso lasciarlo solo!” oppure “Mia figlia è nata da poco e di notte devo pensarci io, altrimenti mia moglie
mi ammazza!”) mentre tutti gli altri, senza
neanche prevedere gli oscuri e minacciosi
Accompagnatori ovvero “Prof lei ci ac- presagi di quel “vero?”, balbettano un vago assenso considerato però dagli alunni
compagna, vero?”
A
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L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
come giuramento firmato col sangue.
Saranno forse i menù “buon mattino” o il
Quindi una volta assicurati 7 accom- sapiente abbinamento di luci e colori?
pagnatori e 3 riserve, si può passare alla Formazione delle camere
seconda fase.
Una volta tornati sul pullman con un riDestinazione e la legge dell’n+1
tardo giustificato sempre con la solita scuMediamente vengono proposte con sa della fila in bagno, si può passare alconvinzione granitica le località più incre- l’organizzazione nel dettaglio del viaggio
dibili e, secondo la legge da me enuncia- d’istruzione: la formazione delle camere.
ta, in numero direttamente proporzionale
Dopo ore e ore di trattative si giungerà
al numero degli alunni più uno, cioè se ad una conclusione che riuscirà ad acconuna classe è composta da 24 alunni ver- tentare tutti, o quasi. C’è anche da dire
ranno proposte matematicamente 25 loca- però, che nessuno studente che si rispetti
lità diverse. Poi iniziano sanguinose lotte dormirà mai nella camera che gli è stata asnelle quali ognuno decanta le meraviglie segnata! Dormire poi è una parola grossa,
della sua scelta (le birrerie della città, le infatti in gita per definizione non si dorme,
discoteche, i pub, . . . ).
al massimo ci si “riposa” due minuti, ma è
Successivamente le mete vengono ri- esclusivamente un bisogno del fisico che,
dotte a tre, sostenute da agguerrite fazio- non tenendo conto dei progetti del cervelni che pongono sistematicamente il veto lo che molto probabilmente aveva organizsulle altre proposte. Le tensioni durano zato chissà quali eccitanti avventure, cede
mesi senza arrivare ad una soluzione, ma improvvisamente.
ahimè il finale è (quasi) sempre lo stesso:
È naturale quindi che durante il giorla classe viene aggregata all’ultimo mo- no intere scolaresche si aggirino nelle città
mento e la meta: di tre giorni nei monasteri più belle del mondo come un esercito di
francescani del centro Italia!
zombie.
Viaggio “Dove siamo? Dove andiamo? Finalità didattiche ovvero il prezzo da
Quando arriviamo? Ci fermiamo in
pagare.
autogrill?”
Le finalità istruttive rappresentano lo
Cinque minuti dopo essere saliti sul scotto che gli studenti devono pagare
pullman (sorvoliamo sulla furibonda cac- per andare in gita. Distinguiamo due
cia ai posti in fondo, prova di destrezza e categorie: la visita libera e la visita
coraggio con la quale si determinano i rap- guidata.
porti di dominanza all’interno del gruppo)
La prima è sicuramente quella più amagli studenti iniziano già a stressare i prof ta dagli studenti: visitano musei di straorcon le domande sopra.
dinaria estensione in meno di due minuImportantissima è la sosta in autogrill: ti, impiegando il tempo rimanente alla dinon è un semplice luogo di sosta, spesso è scussione dei progetti per la serata oppure
il punto di arrivo! Cosa spinga una fol- dedicandosi a del sano shopping.
la di adolescenti ad assalire letteralmenLa seconda invece, rappresenta un po’
te il punto di ristoro è ancora un mistero. un incubo: non c’è scampo e l’adolescente
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Dai Meandri dell’Einstein
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
ragazzi, ma in particolare le ragazze, portano tutto il guardaroba. Com’è ovvio non
potranno mai indossare tutto, ma la scelta del vestito da mettere quella sera non
ammette limitazioni di sorta.
Importantissimo è poi il trucco: mascaArrivo in hotel. “C’è tempo per farsi la
ra, ombretto, rossetto, fondotinta, cipria
doccia, vero?”
e copri-occhiaie fanno davvero miracoli
(fortunatamente)!
lo sa bene. È inutile tentare la fuga, aggregarsi ad altri gruppi o fingere un malore, l’unica soluzione è astrarsi mentalmente e immaginare di organizzare la serata o
sognare di fare shopping.
Ritorno
La durata del viaggio di ritorno appare agli studenti dimezzata rispetto a quella
dell’andata.
Non manca mai il film. La visione è accompagnata da pesanti commentiapprezzamenti sui principali attori-attrici,
da continue richieste di alzare o abbassare il volume (spesso contemporaneamente:
questa è la principale causa della “sindrome schizofrenica indotta”, tipica patologia
che colpisce il 70% degli autisti) e da cori
da stadio a sostegno degli eventuali buoni
o cattivi. C’è sempre qualcuno che piange a fine gita, saranno lacrime di felicità
per l’esperienza vissuta oppure per essere
tornati interi a casa?
Dopo questa scherzosa analisi sui viaggi d’istruzione sento di poter dire con sicurezza che a prescindere dalla destinazione,
dalla sosta in autogrill, dall’eventuale doccia, e dalla visione del film, la gita è sicuramente un qualcosa che rimane nel cuore
degli studenti per sempre.
E voi, dove andate in gita?
Dopo ore e ore di viaggio, finalmente si
arriva in hotel.
Interrogandosi quasi come antichi pensatori, gli studenti espongono le loro perplessità agli insegnanti con la fatidica domanda, facendo ben intendere che eventuali risposte negative non saranno ben
accette!
A quel punto folle di ragazzi sono disposti ad aspettare file interminabili pur
di poter usufruire del diritto/dovere di una
sana doccia. Quindi tra nuvole di vapore mescolate ad aromi quasi impensabili,
le camere si trasformano in luoghi quasi
irreali.
Successivamente si passa alla preparazione vera e propria: la scelta dei vestiti. I
Snow White
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L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Scuole: luoghi sicuri?
Q
che è successo a Torino è
davvero terribile. Un ragazzo ha
perso la vita a scuola. È assurdo
perdere la vita durante una tranquilla giornata di lezioni all’interno di un
edificio scolastico. Vito Scafidi era un ragazzo come molti di noi qui all’Einstein,
17 anni, con una vita che stava per regalargli il momento più atteso: il raggiungimento della maggiore età. Un ragazzo che
si apprestava a scoprire una nuova fase della sua vita, ha avuto la sfortuna di trovarsi in uno dei tanti edifici scolastici vecchi,
pericolanti presenti in Italia.
occorreva forse la morte di uno studente
per parlare di problemi delle infrastrutture scolastiche? Perché non ci sono stati
tempestivi e opportuni interventi mirati a
controllare lo stato dell’edificio pubblico?
UELLO
Il fatto di Torino non è che l’ultimo di
una serie di continui incidenti nelle scuole, basti ricordare la catastrofe della scuola
di San Giuliano, in Molise, quando l’edificio crollò durante un terremoto che costò la vita a parecchi tra alunni, docenti e
personale scolastico.
Tutto ciò porta a pensare comunque
anche alla situazione della nostra scuola:
l’Einstein è un edificio ‘storico’ di Teramo, frequentato persino da molti genitori e professori degli attuali studenti. Ma
non solo: a rendere le cose più complicate c’è la crescente fama di questa nostra scuola che spinge ogni anno moltissimi adolescenti a scegliere lo Scientifico come scuola nella quale continuare gli
studi (siamo arrivati a costituire addirittura
Ma perché è successo tutto ciò? Dopo i
primi accertamenti, sembra che ci sia stato
un cedimento strutturale causato da un tubo di ghisa tra il soffitto e la controsoffittatura della scuola. Si poteva fare qualcosa
per evitare una simile tragedia? Facile parlare col senno di poi, facile dichiarare che
la sicurezza è la cosa più importante, facile
dire che sulla sicurezza non si risparmia,
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Dai Meandri dell’Einstein
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
una sezione M). L’edificio non è adeguato
alle esigenze di 1200 studenti, e non credo che la soluzione ‘Comi’ (cioè, lo spostamento di alcune classi dell’Einstein nell’edificio che ospitava già l’Istituto per ragionieri “Vincenzo Comi’) possa risolvere
definitivamente il problema.
più ampio. Si era parlato di un eventuale trasferimento del Liceo Scientifico nell’edificio che ospita già l’Istituto per geometri, ma a quanto pare, questa soluzione non è attuabile in tempi brevi. Sono
cosı̀ tanti i ragazzi che vogliono frequentare questa scuola che sembra davvero impossibile pensare che non si possa offrire
Comunque, problemi legati alla succur- loro un servizio più adeguato, o, quanto
sale a parte, il Liceo Scientifico di Tera- meno, permettere loro di seguire le lezioni
mo dovrebbe spostarsi in un altro edificio, in un ambiente sicuro.
in primis di più recente costruzione e poi
Flam
Rappresentanti d’istituto
A
quest’anno eccoci qui a Di Virgilio 5◦ D (lista 2), Gianluca Di Giascrivere l’articolo sui nostri accla- cinto 4◦ G (lista 1) e Gianmarco Danese
matissimi rappresentanti d’istitu- 4◦ B (lista 3). Già da subito i neo-eletti si
to!
sono ritrovati a dover gestire la complicata situazione legata all’occupazione nella
Il 27 ottobre, dopo una ‘lunga’ campaquale ci sono state molte tensioni e spesgna elettorale nella quale le 8 liste che si
so sono stati dati giudizi affrettati. Sicurasono presentate se le sono dette di tutti
mente quello che si è impegnato di più è
i colori, finalmente noi studenti abbiamo
stato F. Cipolletti, sempre in prima linea, a
votato.
cui sono stati dedicati numerosi cartelloni
Già il giorno stesso abbiamo saputo che e addirittura un fan-club!
i nostri nuovi rappresentanti sarebbero stati Francesco Cipolletti 5◦ I (lista 5), Giulia
In ogni caso tutti hanno cercato di daNCHE
17
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
(5◦ I), in carica già dall’anno scorso.
Speriamo che nel corso dell’anno continuino a dimostrarsi tutti determinati e risoluti nel rappresentarci al meglio! Non
resta che dire: IN BOCCA AL LUPO!
re il meglio di sé riuscendo ad organizzare
un evento pacifico ma che ha avuto una notevole risonanza nell’intera regione anche
grazie all’aiuto e all’esperienza della rappresentante alla consulta Chiara Santarelli
Puc & Pac
Tutti pazzi per l’ “Einstein” ???
Q
UANDO, quattro anni fa, ho inizia-
di scienze; c’è l’aula di fisica ridotta notevolmente per riuscire a ricavare una nuova stanza e infine, ma non meno importante, c’è la Succursale, sempre più staccata e
isolata da noi della sede centrale.
to questa scuola le sezioni arrivavano alla “I”, e nessuno avrebbe
potuto pensare che di lı̀ a poco ci
sarebbero state classi denominate con “L”
o “M”.
A questo punto però una domanda sorMa non è tutto. Infatti già da un po’ di ge spontanea: perché tutti, a Teramo,
tempo alcuni “esagerati” ipotizzano l’esi- scelgono lo scientifico??
stenza della “N” . . . forse fantasia? . . . o
Di certo è una scuola che garantisce
forse no???
qualità, ma non è di certo l’unica. In geneDa qualche anno a questa parte il fenomeno “Scientifico” nella città di Teramo è
cresciuto notevolmente. La nostra scuola
conta più di 1200 studenti, ed è un vero e
proprio stato di sovraffollamento. Ci sono classi costrette a fare lezioni nell’aula
rale il problema del sovraffollamento dei
licei è spiegabile con il fatto che le esigenze del mondo del lavoro richiedono personale sempre più qualificato e perciò molti
ragazzi o di propria volontà o “invogliati” dai propri genitori fanno questo tipo di
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Uno sguardo sul mondo
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
scelta. In particolare, però, nel caso della
nostra città c’è l’errata credenza che facendo il liceo (e in special modo lo scientifico) si abbiano tutte le carte in regola per
ogni università. Ritenendo gli istituti nell’accezione comune le scuole per chi non
ha voglia di studiare o chi dopo il diploma
intende lavorare.
organizzato e chi vuole proseguire con l’università dopo la frequentazione di una di
queste scuole, seppur con limitata scelta,
può farlo.
Con questo articolo non s’intende sminuire l’importanza di un liceo come il nostro nè tanto meno contestare la scelta dei
“nuovi arrivati”, ma è piuttosto un invito
a riflettere e tante volte a non cedere alTutto questo atteggiamento teramano le mode . . . ma seguire sempre le proprie
non è assolutamente corretto, poiché ogni naturali inclinazioni.
istituto ha il proprio indirizzo di studio ben
RoSe
Uno sguardo sul mondo
“Change has come to America”
Il trionfo di Obama
“C
anche evitare di pensarci abbandonandosi
ai festeggiamenti che nascono spontanei in
moltissime città.
John McCain (il candidato repubblicano) da parte sua ha dimostrato di avere molta classe, congratulandosi con Obama e promettendo di aiutarlo per risolvere
insieme i problemi di una nazione in crisi.
Ha inoltre ribadito l’importanza di questa elezione definendola storica poiché per
la prima volta andrà alla Casa Bianca un
afro-americano a dimostrazione che l’America offre opportunità a chiunque sia
in grado di coglierle. Insomma, il sogno
americano esiste ancora!
Obama afferma che sarà il presidente di tutti indistintamente, ma di sicuro
sarà quasi un eroe per la “minoranza” di
colore e chissà se un giorno il suo nome sarà affiancato a quello di personalità
come Martin Luther King o Malcolm X?
In un paese dove il ricordo delle vecchie ingiustizie ha ancora il potere di feri-
Chicago! Se là fuori c’è
ancora qualcuno che dubita
che l’America sia un luogo
dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Fondatori sia vivo nella nostra epoca, che ancora mette in
dubbio la forza della nostra democrazia,
questa notte è la vostra risposta”.
Ha esordito cosı̀ il neoeletto presidente americano Barack Obama la notte
dell’election day, il 4 novembre 2008.
Subito dopo la conferma della vittoria,
Obama ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla vittoria e ha incentrato il suo discorso sull’unità dell’intera nazione: “Bisogna lavorare insieme, Repubblicani e Democratici, per riuscire a uscire dal periodo di crisi profonda che ci
attende”.
Eh sı̀, perché la crisi economica è grave e c’è bisogno di essere tempestivi per
evitare il peggio, rivedendo bilanci, tasse
e sprechi. Ma forse per una sera si può
IAO
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L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
re, non c’è prova migliore dell’elezione di
un afro-americano per dimostrare la capacità di cambiamento degli Stati Uniti dove,
fino a 40 anni fa, fino alle manifestazioni pacifiche di Martin Luther King, fino ai
moti insurrezionali di Malcolm X, fino alle battaglie per i diritti civili, le persone di
colore erano maltrattate e ghettizzate.
Obama rappresenta questo cambiamento: “Change has come to America” esclama, davanti a una folla immensa che lo ac-
clama urlando “Yes, we can”. Le persone
in lui vedono una speranza, quella di riuscire a superare le differenze per migliorare il mondo in cui viviamo creando una
società dove ogni individuo sia davvero
uguale all’altro.
La domanda che nasce spontanea a questo punto credo che sia: può essere possibile anche in Italia un cambiamento simile,
un rinnovamento del genere?
Puc & Fiore
Tira aria di crisi
P
di investire i vostri rispar- promessa ci voglia molto tempo.
mi in una promessa di un’altra perOra, se questa promessa è adempita va
sona e che per adempiere questa bene, ma se non è mantenuta? Se la
ENSATE
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Uno sguardo sul mondo
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
persona non riesce ad adempirla?
Possiamo dire che questa è la metafora
che illustra meglio la causa principale della grande crisi finanziaria che ha colpito il
nostro mondo. Infatti le grandi banche internazionali, in cui molti di noi hanno investito qualche soldo, hanno a loro volta
investito in delle promesse (per lo più sul
mercato immobiliare, da qui la vicenda dei
mutui sub prime) che però si sono rivelate
sbagliate e adesso non possono recuperare
i soldi investiti che non erano proprio loro,
bensı̀ dei milioni di investitori che pensavano di metter da parte qualche soldo per
il proprio futuro.
Questa crisi ha colpito soprattutto i
grandi paesi perché sono essi che hanno investito maggiormente in queste false
promesse e non sanno come venirne fuori.
L’elezione di Barack Obama a presidente
degli U.S.A. ha un po’ risollevato la situazione ma ciò non basta, infatti Obama ha
già promesso che una parte dei fondi sarà
destinata alle grandi banche statunitensi in
modo che esse possano garantire i depositi
di milioni di cittadini.
Questo è il vero problema: la mancanza di liquidi, ovvero la non disponibilità
di introiti, ossia l’assenza di cartamoneta, perciò si pensa che l’unica via di uscita sia l’intervento dello stato, poiché è lo
stato stesso che fornisce banconote e monete e quindi può rassicurare i milioni di
investitori che si trovano nel panico.
Ritornando al piano del presidente eletto degli U.S.A, sono già noti i suoi collaboratori, che saranno Timothy Geithner in
qualità di ministro del tesoro, Larry Summers come presidente del consiglio nazionale economico e Christina Romer a capo
del Council of Economic Advisers, organismo con compiti consultivi. Il piano del
presidente americano è quello di finanziare
le importanti aziende americane, sopratutto quelle automobilistiche, affinché possano recuperare. È questo uno dei punti del
piano che è stato chiamato ‘Apollo’, ma
che non è stato ancora ben definito.
Per quanto riguarda l’Italia, è già stato approvato il piano economico per aiutare la popolazione più povera. La ‘social
card’ è una specie di bancomat con all’interno 120 e subito spendibili e che poi viene ricaricata di 40 e mensili. Inoltre sono
previste delle riduzioni delle tasse e delle agevolazioni fiscali alle famiglie con un
reddito annuale minore di 6.000 e. I fondi
di questa operazione sono quelli prelevati
dal fondo della U.E. per rilanciare l’economia europea; sono stati stanziati per questa
operazione circa duecento miliardi di euro.
Ma tutto questo basterà? Saranno sufficienti le operazioni che ogni governo mondiale sta attuando per risollevarsi dalla crisi? Certo che se anche un mito come quello della Porsche, da sempre simbolo di ricchezza e lusso vacilla, vuol dire che questa
crisi è davvero grave e se ne potrà uscire solo grazie al contributo di tutti, dal più
piccolo al più grande.
Anche nel ’29 ci fu una grande crisi, ma
la superammo. Ci riusciremo anche questa
volta?
Erni
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L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Eutanasia: un problema irrisolvibile?
H
fatto molto discutere nelle scorse settimane la triste vicenda di
Eluana Englaro, una donna che
nel 1992 fu vittima di un terribile incidente
d’auto nel quale subı̀ la rottura della vertebra cervicale che la fece cadere in un coma
dal quale non si è più risvegliata.
È di poche settimane fa la notizia della sentenza della Corte del tribunale civile
di Milano, che ha giudicato “non punibile”
la cessazione dell’alimentazione artificiale che la tiene in vita provocandone in tal
modo la morte.
Dal giorno della notizia intorno all’argomento si è scatenato un autentico vespaio, soprattutto perché la nostra legislazione
non prevede normative specifiche in termini di eutanasia. E negli altri paesi europei?
Di tutta l’Unione europea, l’Olanda è l’unico paese a prevedere nella sua costituzione un apposito articolo in tale materia,
autorizzando la cessazione del trattamento
solo in caso si verifichino alcune condizio-
ni fondamentali, ossia la non curabilità del
paziente, la reiterata richiesta di sospensione delle terapie da parte di quest’ultimo, e l’impossibilità assoluta di “vivere”
in maniera autosufficiente.
La costituzione olandese, va precisato,
punisce severamente, negli articolo 293 e
294, sia l’omicidio del consenziente sia
l’assistenza al suicidio.
Il fatto tuttavia che nessun altro paese
abbia legiferato sulle norme da adottare in
simili situazioni (a parte la Spagna con una
legge sul testamento biologico) ci fa certamente capire come questo sia un problema veramente di proporzioni enormi, che
non può certo essere risolto con un perentorio “sı̀” o “no”. Per questo è sempre necessario esprimersi con la massima cautela
riguardo a certe situazioni, e, non essendo possibile immedesimarsi nella vicenda,
diventa certamente difficile produrre leggi,
oltre che su gli altri, anche su noi stessi.
A
Brakko
Studenti e Società moderna
La guerra generazionale in Italia
S
VOGLIATI,
estremisti, bulli, senza sull’onda delle proteste, se ne approfittano
futuro gli uni; vecchia, antiquata, per non fare assolutamente nulla o quanti,
ormai del tutto corrotta, l’altra.
sull’onda delle dichiarazioni di Duci e Lider maximi, aprono la bocca solo per daSono gli insulti che i due principali con- re un po’ di fiato ai denti, sempre chiusi a
tendenti della ‘Guerra Generazionale’ che causa della mancanza di impulsi cerebrali.
colpisce fin dal 1968 la società italiana
Ma questi insulti si fondano su prove
si scambiano senza tante cortesie: gridavalide? Sono affermazioni fondate, oppure
ti dai politici, dai manifestanti, dagli stusono solo pregiudizi?
denti che si trovano aldilà di un cancello di una scuola, rigorosamente incatenaTorniamo indietro di molti anni, esatto per “occupazione”, dagli sciacalli che, tamente 40: gli anni della protesta
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Intervista Doppia
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
giovanile.
Erano anni difficili, quelli; si usciva da
un periodo di estrema tensione fra USA e
URSS;
Erano gli anni in cui i giovani volevano
trasformare e cambiare la società, proprio
come oggi. Con la sola differenza che, con
il tempo, gli alti papaveri della politica italiana, infastiditi da quelle persone che non
solo non la pensavano come loro, “animali politici” di Centro, Destra e Sinistra, ma
addirittura pensavano con la loro testa, inventarono da un giorno all’altro il Terrorismo Politico, certi che, se quegli studenti
si fossero combattuti fra loro, non si sarebbero accorti che, dall’esterno, erano manovrati dagli stessi uomini che volevano
combattere.
Fu cosı̀ che gli ideali di innovazione, di
progresso e cambiamento voluti dagli studenti nelle loro prime occupazioni, non solo acquistarono colore politico, quello ros-
so dei Comunisti, ma divenne un pericolosissimo mezzo di lotta politica e di classe
fra gli studenti, capro espiatorio di tutte le
accuse rivolteci negli anni dalla Società.
Conseguenze: crisi progressiva del ruolo istituzionale della scuola; crisi del ruolo degli studenti nella società; progessiva
chiusura dei rapporti fra istituzioni e studenti; crisi della ricerca scientifica (legata
a quella scolastica); interruzione progressiva dei fondi e degli investimenti a quanti
nel sistema-scuola ci vivono e campano sè
stessi e la propria famiglia. Forse però le
cose possono essere cambiate. Forse i difetti si possono migliorare. Forse le recenti
occupazioni che si sono svolte in tutta Italia, non solo a Teramo, sono valse a qualcosa. Bisogna solamente continuare a lanciar sassi in questo laghetto mediatico che
attende altri slogan, striscioni, occupazioni
e idee innovative.
Facile, no?
Caesar
Intervista Doppia
Anna D’Ermes — Miriam Cioschi
Le oche selvagge
Anna
57
Nome?
Anni?
Filosofia e storia
Dunque. . . mmm. . . nella prima parte il Ginnasio. . . e poi le Magistrali!
Penso che siete stati l’unico elemento vitale in una società italiana morta,
atrofizzata. . .
Tutto il male possibile!
Sempre e in tutte le occasioni che
mi si sono presentate. . . non ho mai
detto di no!
Mai! Mai! Da ragazza. . . né da
studentessa. . . mai! È una cosa che
respingo! È una cosa che giudico
incivile!
Insegnante di. . . ?
Che scuola superiore ha frequentato?
Cosa pensa della nostra occupazione?
Miriam
Tra. . . pochi giorni 57. . . però metti
56!
Storia e Filosofia. . .
Scuola Magistrale. . . Istituto Magistrale scusa!
Non ero presente. . .
E della riforma Gelmini?
Ha mai occupato?
Pessima. . . non è una riforma!
No. . . ai miei tempi non si usava!
Ha mai scritto sui muri della sua
scuola?
Assolutamente no!
23
L A VOCE
In qualsi. . . in tantissimi posti!
Ho solo l’imbarazzo della scelta!
Per esempio oggi parto e vado ad
Aquileia!
Allora la sera la passo con mio marito. . . come sempre. . . e il giorno
starò a casa con i miei figli. . . e mio
marito!
Mmm. . . sinceramente non lo so. . .
spero solo che mi porti tanta buona
salute. . .
Tantissima!!! È uno dei problemi esistenziali più forti. . . e che sento di
più perché purtroppo, per mia sfortuna, ho perso un genitore da ragazza. . . quindi sono stata colpita molto
precocemente da questa cosa terribile e brutta. . . quindi ho molta paura
della morte. . .
Eh. . . si! Mmm. . . dunque una volta
quando ho subito un’aggressione tanto che mi volevo buttare da un burrone. . . pur di non farlo arrivare a me
e, un’altra volta, durante un incidente
sventato insomma. . .
No!
Sono agnostica. . . cioè di fronte a
questo problema come gli scettici sospendo il giudizio! Non lo so. . .
Mi piacerebbe moltissimo che esistesse. . . perché ci sarebbe maggiore
giustizia. . .
Mi comprerei tanti libri!
Penso che. . . intanto la Sinistra italiana è ridotta molto male se deve impiantare una. . . disputa su. . .
mhm. . . su. . . le tasse Sky. . . comunque penso che da questo Presidente ci
possiamo aspettare di tutto. . . quindi
perché stupirsi?
Obama!
Repubblica. . . e, a volte, L’Unità!
I cosmetici! (ride)
Che bello oggi sono ancora viva!
Spero di avere una notte serena. . .
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Dove andrebbe in vacanza?
Mhm. . . nell’area austriaca. . . o tedesca. . .
Cosa farà a Capodanno?
Non lo so. . . per una ragione semplicissima. . . probabilmente in casa. . .
Cosa le porterà Babbo Natale?
Cenere e carbone!
Ha paura della morte?
Fa parte della vita!
Ha mai pensato di stare per
morire?
No! Io sono ottimista!
Si farebbe clonare?
No!!! Assolutamente!!! Mi basta una
volta! (ride) Mi farei cremare proprio
per distruggere tutto!
No. . .
Crede in Dio?
Se vincesse 1000 e cosa farebbe?
Caso Berlusconi-Sky, cosa ne pensa?
Tanti regalini!
È la solita truffa del centro-destra!
Se fosse stata una cittadina americana a chi avrebbe votato?
Quale quotidiano legge?
Qual è. . .
una cosa superflua a cui non
potrebbe mai rinunciare?
. . . il primo pensiero quando si
sveglia?
. . . l’ultimo prima di addormentarsi?
Obama!
24
Eh. . . quotidiano. . . La Repubblica!
Il trucco!
Speriamo sia sabato. . . speriamo sia
domenica!
Domani è sabato???
Intervista Doppia
Dunque. . . non uno in particolare. . .
non so. . . tipo Anno Zero. . . oppure
film!
Sapore di sale!!
Oddı̀o oddı̀o. . . in particolare non ne
ho uno. . . mi piacciono tutti gli uomini o le donne che hanno combattuto per i diritti civili. . . però uno in
particolare. . . non so. . .
A me piace l’esistenzialismo. . . io
sono un’esistenzialista. . . quindi mi
piace moltissimo Sartre. . .
Moltissimo! Penso che sia il motore fondamentale. . . si può vivere senza soldi. . . ma non senza amore!!!
Ma anche gli amori più privati sono
fondamentali! per esempio si amano
anche gli alunni!. . . Insomma senza
amore non c’è equilibrio mentale!la
vita è una continua ricerca di amore.
Mmm. . . eh. . . in genere no! Perché
purtroppo sono un risultato di un’unione un pò strana tra un militare e
una cattolica. . . no? Che mi hanno
dato questo senso di responsabilità. . .
del dovere e della parola data!
Dunque. . . mmm. . . non mi ci sono
trovata. . . in linea generale direi di
si. . . però poi dovrei fare i conti con
il mio carattere. . . che è anche molto duro. . . quindi non so. . . bisogna
vedere la situazione!
Sı̀! Ai miei alunni. . . qualcosa che io
dico sempre. . .
1) di considerarsi fortunati perché
fanno parte del mondo che mangia
5 pasti al giorno e ha accesso all’istruzione. . . e quindi di considerare
quest’età come un’età fortunata e che
non si ripresenterà più.
2)Di non studiare solo le cose classiche ma anche i problemi del mondo
odierno.
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
. . . il suo programma preferito?
Mhm. . . Anno Zero. . . Ballarò. . .
. . . la canzone che canticchia sotto
la doccia?
. . . il personaggio storico preferito?
Quelle di Vasco! Ora non mi ricordo
il titolo!
Non ne ho uno particolare. . . non
so. . .
. . . il filosofo preferito?
Kant!
Crede nell’amore?
Sı̀!
Ha mai tradito?
Le mie alunne dicono di si! In realtà
no!
Perdonerebbe un tradimento?
Sı̀. . .
Ha qualcosa da dire ai suoi alunni?
Sı̀. . . che gli voglio molto bene!
25
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Forza Albert
Alla ricerca della “particella di Dio”
I
10 settembre 2008 è stato inaugurato al CERN di Ginevra il nuovissimo
acceleratore di particelle, l’LHC (Large Hadron Collider), un’immensa circonferenza di 27 km di lunghezza, ricoperta da 1600 magneti superconduttori capaci
di accelerare particelle fino al 99.9% della
velocità della luce (300.000 km/s). L’impianto è completato da due rilevatori, l’ATLAS e il CMS, alti 22 metri (quanto un
palazzo di sette piani), in grado di rilevare
milioni di particelle in un secondo.
Tutto ciò serve per realizzare una serie
di esperimenti, tra i quali il più importante e famoso è quello relativo al cosiddetto “bosone di Higgs”, la particella più ricercata, ipotizzata dal fisico scozzese Peter
L
Higgs negli anni ’60.
Secondo la sua teoria, è proprio da questo bosone che deriva la materia, infatti,
più una particella interagisce con il bosone di Higgs e più acquista massa, ed è
per questo motivo, e per la sua importanza
per la fisica delle particelle, che è definita
“particella di Dio”.
La sua esistenza è solo teorica, ma necessaria per confermare l’attuale modello
atomico, il “Modello Standard” e per risolvere uno dei suoi quesiti più spinosi, ovvero da dove deriva la materia, cos’è che la
crea e perché una particella ha più massa
di un’altra.
L’esperimento consiste nella collisione,
all’interno dell’LHC, di un protone con
un antiprotone (cioè un protone a carica
negativa) ad altissima velocità, liberando
una energia pari a 14 teraelettronvolt (corrispondente a 2, 2 × 10−7 J, una quantità
elevatissima per due particelle). Ed è qui
però che sono sorte alcune contestazioni:
infatti, alcuni “scienziati” hanno predetto
che una tale energia concentrata potrebbe
rompere lo spazio-tempo e creare cosı̀ un
mini-buco nero, in grado di risucchiare la
Terra in pochissimo tempo. Ciò però è impossibile, dato che per rompere lo spaziotempo è necessaria una energia immensamente più elevata, quella data dal collasso
di una stella e dalla fortissima gravità esercitata da una stella di neutroni, prodotto
di questo collasso. E se proprio si dovesse formare, esso evaporerebbe immedia26
Forza Albert
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
tamente: un buco nero infatti emette una
radiazione, chiamata “radiazione di Hawking”, che porta alla fuga nello spazio delle particelle che lo compongono. Cosı̀ un
buco nero standard evapora in tre miliardi
di anni, un ipotetico mini-buco nero creato
al CERN evaporerebbe in 10-27 secondi,
cioè prima ancora di rendersi conto che è
stato creato.
spetto ai tempi preventivati a causa della
rottura di un magnete dell’LHC avvenuta
agli inizi d’ottobre.
L’esperimento sarà in ogni modo un
successo, anche se con esito negativo, in
quanto è stato capace di risvegliare l’interesse per la scienza e in particolare per la
fisica quantistica, che costituisce il maggiore e più affascinante campo di ricerca attuale e una sfida sempre nuova per il
Gli esiti dell’esperimento si avranno al- futuro.
l’inizio del 2009, con un certo ritardo riBarone Birra
Tutto in una notte
C
amici, se quello di Giacomo
Leopardi è stato uno studio “matto e disperatissimo”, vi invito a definire il percorso del matematico Évariste
Galois!
Il mio prof. del biennio Pino Marcozzi, durante sue lezioni di matematica, che
amava definire scherzosamente “banali”,
spesso si dilettava nel raccontare interessantissimi aneddoti riguardo i matematici
e che in teoria avrebbero dovuto alleviarci i pomeriggi occupati con calcolatrici e
migliaia di foglietti tra le mani!
Ripercorriamo insieme la storia del
genio francese di cui sopra.
Nasce nel 1811 a Parigi e vive un’infanzia serena. Leggenda vuole che considerasse gli esercizi di matematica superflui e
noiosi e che quindi si rifiutasse di risolverli; esasperato dall’esaminatore che gli imponeva al contrario di applicarsi, egli gli
avrebbe scagliato contro il cancellino utilizzato per pulire la lavagna (se noi facessimo una cosa del genere saremmo sicuramente sbattuti senza alcuna pietà dalla
Preside!). Fin quando, all’età di 12 anARI
ni, affascinato da un semplice problema di
geometria, si innamora dell’algebra (trascurando ovviamente tutte le altre materie!). Fatto sta che all’età di 17 anni affidò
alcune importanti scoperte sulla risoluzione delle equazioni a Cauchy (matematico e
ingegnere francese) affinché le presentasse
all’Académie des Sciences, ma lo studioso
le perse.
Malgrado la delusione e il contemporaneo suicidio del padre, Galois continuò gli
studi e affidò a Fourier (matematico e fisico francese) la sue ricerche per presentarle per l’ennesima volta all’Accademia,
ma questi morı̀ prima di poterle esporre e anche questi preziosi lavori andarono
persi.
A distanza di qualche anno provò ancora una volta a presentare gli scritti, ma
il matematico Poisson giudicò il lavoro
incomprensibile.
“Finalmente” scoraggiato decise di rinunciare ad ulteriori tentativi e si arruolò
nella Guardia Nazionale ma, perennemente assistito dalla sfortuna, venne incarcerato, poiché durante un banchetto di repub27
L A VOCE
blicani un brindisi da lui proposto fu interpretato come una minaccia di morte nei
confronti del re.
Dopo pochi mesi dal termine della prigionia si trovò ancora una volta dietro le
sbarre e poco dopo aver esaurito questi tristi giorni si trovò ancora nei guai! Infatti
fu costretto ad accettare un duello con due
patrioti a causa di una donna “civettuola”
che amava. Nell’ultima notte di vita, a
lume di candela, Galois annotò in maniera frettolosa tutte le sue scoperte affinché
giungessero ai posteri e fossero completate, affidandole temporaneamente al suo
amico Chevelier. In quella intensa notte,
Évariste Galois, gettò le basi della teoria
dei gruppi (prendendo avvio dal concetto
di simmetria)!
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
All’alba del 30 maggio 1832 fu colpito all’intestino da un proiettile di pistola e
morı̀ il giorno seguente. Venne cosı̀ a mancare, alla tenera età di 20 anni, un grande
matematico!
Questa pillola di storia è ancora ricordata da tutti i miei compagni di classe. Ciò
dimostra che il nostro prof. è riuscito a
sensibilizzarci alla passione sfrenata che si
può avere verso la matematica ma, malgrado tutto, credo che il contegno debba trionfare su tutte le cose! E come disse Einstein “non preoccuparti delle tue difficoltà
in matematica, poiché le mie sono ancora più grandi!” e dopo questo sano consiglio, penso che nessuno affronterà una vita
come quella di Galois!
Fede
. . . Destinazione spazio. . . !
I
di guardare fuori dal vostro finestrino e di vedere la classica curvatura celeste della Terra che
viaggia a otto chilometri al secondo proprio sotto di voi accompagnata dalle sue
perturbazioni e dagli stralci di continenti che sembrano affacciarsi dal blu; immaginate di avere la possibilità di salire
a bordo di uno shuttle e di colpo sentirvi leggeri e un po’più vicini all’infinito. . .
Fantascienza??? Forse no!!
MMAGINATE
Nel 1969 l’uomo toccò per la prima volta il suolo lunare ed oggi, a soli 40 anni da
allora, si parla già di turismo spaziale.
Le prime ipotesi di usare il viaggio
spaziale come business turistico iniziarono a circolare sin dagli anni cinquanta,
incrementate dai futurologi e dalle opere
fantascientifiche dell’epoca.
28
Forza Albert
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Dall’atterraggio del celebre Apollo 11,
la NASA iniziò a promuovere progetti allo
scopo di ospitare in voli a gravità zero anche passeggeri sprovvisti di uno specifico
addestramento di pilotaggio.
I progetti furono portati avanti fino a
quando lo Space Shuttle Challenger esplose in volo a causa di un guasto meccanico
con a bordo un’insegnante, Christa McAuliffe, selezionata con il progetto “Teacher
In Space”.
Nel 1990, dopo il crollo dell’unione sovietica, l’amministrazione russa concesse,
sotto ricco compenso, un posto in un volo
spaziale ad una compagnia privata.
Da allora al 2002 sono stati inviati nello spazio cinque civili, ma nel 2003, con
il disastro che coinvolse lo Space Shuttle
Columbia e il suo intero equipaggio, tutti i
programmi turistici furono sospesi.
Oggi il turismo spaziale è considerato
il settore di maggiore interesse per molteplici compagnie e le più promettenti sembrano essere la Virgin Galactic e la Xcor
Aerospace.
Quest’ultima propone un aereo-razzo a
due posti capace di volare a 60 mila metri
di quota, alimentato da combustibile pulito, e di riscendere per mezzo di traiettorie
circolari che lo riporteranno alla pista di
partenza.
Sulla base dello SpaceShipOne, la Virgin Galactic, diretta da Richard Branson,
sta realizzando lo Space ShipTwo: un
compromesso tra un jet e uno shuttle che
ospiterà sei passeggeri e due piloti con
la possibilità di raggiungere un’altezza di
110 mila metri ed una velocità di 4000 km
orari.
Entro il 2011 lo SpaceShipTwo decollerà dal deserto del New Mexico e il volo
durerà complessivamente due ore e mezza con circa cinque minuti di assenza
gravitazionale.
Esatto: cinque minuti, solo cinque minuti da spendere appena sopra la la soglia della nostra atmosfera, giusto il tempo necessario per contemplare il panorama mozzafiato che offre il nostro pianeta e
sperimentare l’assenza di gravità.
Cinque minuti al costo di 200 mila dollari a passeggero potrebbero sembrare un
po’ troppo costosi, ma d’altra parte la meta
è a dir poco esclusiva!!!
A questo proposito le compagnie assicurano che i prezzi sono destinati a scendere presto e che entro il 2020 il turismo
spaziale si trasformerà in un fenomeno di
massa fino a fare dei viaggi suborbitali o
addirittura circumlunari una routine!!
Mentre si avvicina il crollo dei prezzi,
gli appassionati attendono ansiosi gli esiti
dello SpaceShipTwo e i più impazienti si
propongono per selezioni offerte da alcuni
mensili.
Questa volta non è fantascienza: fra
qualche anno tutti quelli che lo vorranno
potranno varcare quei 110 mila metri di atmosfera che ormai sembrano starci stretti e, chissà, magari tra qualche tempo le
scuole, al posto dei soliti musei, proporranno la stazione spaziale come meta per i
viaggi di istruzione!!!
Gaia =p
29
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Il paradosso: dai Greci ai giorni nostri
I
paradosso, dal greco pará (contro) e
dóxa (opinione) — paradoxoc
'
, è una
tesi, un’affermazione, che, pur risultando assurda per il netto contrasto con la
logica quotidiana, talvolta può dimostrarsi
vera.
Esso è un forte stimolo per la riflessione
ed infatti proprio da ragionamenti basati su
paradossi apparentemente semplici sono
scaturiti notevoli progressi intellettuali.
La storia del paradosso inizia molto
tempo fa, quando il cretese Epimenide decide di pronunciare la seguente frase: ‘Tutti i cretesi sono bugiardi’. Poiché egli stesso era originario di Creta, la frase è paradossale e non si è in grado di stabilirne la veridicità. Un altro paradosso molto famoso risalente a quell’epoca è quello
attribuito a Protagora. Si dice che il filosofo avesse formato agli studi di legge un
giovane, Evatlo, che però lo pagò soltanto metà di quanto promesso per le lezioni,
promettendogli di dargli la restante metà
dopo la vittoria nella sua prima causa. Tuttavia Evatlo non divenne mai un avvocato
e, non potendo cosı̀ vincere una causa, non
pagò il maestro, che lo citò in giudizio per
ricevere il restante denaro. Il giovane decise di difendersi da solo, ossia di diventare
avvocato di se stesso, creando la seguente situazione ‘paradossale’: per Protagora, se Evaclo avesse vinto, avrebbe dovuto pagarlo poiché secondo l’accordo aveva
vinto la sua prima causa, mentre se avesse
perso, avrebbe dovuto ugualmente pagarlo per la sentenza a suo sfavore; il giovane, invece, credeva che se avesse vinto la
causa non avrebbe dovuto pagare il filosofo per la sentenza a suo favore, mentre se
avesse perso, non avrebbe comunque dovuto pagarlo in quanto non aveva ancora
vinto la sua prima causa.
Non finisce qui. Passando a paradossi
più attuali, nel 1901 il matematico inglese Bertrand Russell, decise di mettere in
crisi la logica dell’epoca con quello che è
conosciuto come ‘paradosso del barbiere’,
espresso in questo modo: ‘In un villaggio
c’è un barbiere, che rade tutti (e soli) gli
uomini che non si radono da soli. Il barbiere rade se stesso???’ Da questa enunciazione del problema nasce una situazione di
doppia contraddizione, infatti se il barbiere rade se stesso, allora, per quanto detto in
precedenza, egli non si rade, mentre se non
rade se stesso, poiché il barbiere rade coloro che non si radono da soli, il barbiere
si rade.
Il paradosso invade anche il campo delle probabilità, ripresentandosi ai giorni nostri come ‘il problema di Monty Hall’, dallo pseudonimo di un conduttore di un gioco a premi. Questo quesito, risalente agli
ultimi anni del secolo scorso, può essere
formulato approssimativamente in questo
modo: ‘Immaginate di dover scegliere tra
3 porte. Dietro una di esse c’è un’automobile, dietro le altre capre. Mettiamo caso che scegliate la porta numero 1, il conduttore, che conosce il contenuto di ciascuna delle 3, vi aprirà un’altra porta mostrando una capra. A questo punto vi darà
l’opportunità di cambiare porta, scegliendo l’altra rimasta. Vi conviene accettare
lo scambio?’ Apparentemente, avendo come scelta 2 porte, sembra una questione
di fortuna, le probabilità di trovare l’automobile dovrebbero essere del 50%. In-
L
30
I colori della letteratura
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
vece no, accettando di cambiare porta, le
probabilità di trovare l’automobile saliranno al 66,6%. La spiegazione è più semplice di quanto si pensi. Abbiamo 3 possibili situazioni: 1) inizialmente scegliamo una capra, ad esempio la numero 1, il
conduttore ci mostrerà la capra numero 2 e
cambiando scelta troveremo l’auto; 2) scegliamo la capra numero 2, il conduttore ci
mostra la numero 1, cambiando troviamo
l’auto; 3) scegliamo l’auto, il conduttore ci
mostra una delle 2 capre, cambiando porta
troviamo l’altra capra. È cosı̀ dimostrato
che, cambiando scelta, in 2 casi su 3 troveremo l’auto. ‘Paradossalmente’ quindi,
pur dovendo scegliere tra due opzioni, la
probabilità di vincere non sarà del 50%.
Cosı̀ termina questo breve viaggio nel
mondo ‘paradossale’, una finestra sull’irrisolvibile e sull’enigmatico, che costituisce
sicuramente una delle parti più interessanti
dell’universo logico-matematico.
Paradoss. . . Alex
I colori della letteratura
Jane Austen, penna immortale
“N
Viene spontaneo chiedersi come sia
possibile che un personaggio possa contemporaneamente adattarsi a periodi storici e relazioni lontani due secoli ma la
risposta risulta evidente se andiamo ad
analizzare lo stile austeniano.
perdo molto a non essere
di suo gusto perché Mr Darcy
è un uomo odioso e detestabile, cui non vale la pena di piacere” diceva Elizabeth Bennet su Mr Darcy in Pride
and Prejudice.
ON
“Mark Darcy è maleducato, sgradevole
Jane Austen, infatti, è una scrittrice per
e noioso, non mi sorprende affatto che la molti versi moderna, con i suoi personaggi
moglie lo abbia lasciato” scriveva Bridget è riuscita a creare quasi dei modelli, degli
Jones nel suo diario quasi 200 anni dopo. stereotipi che continuano ad essere usati
Nonostante l’evidente differenza di stile e che si adattano perfettamente alla nostra
non è difficile constatare come le due ra- realtà.
gazze stiano parlando dello stesso uomo.
Infatti quello che forse non tutti sanno è
che, se il cognome di Mark è Darcy, se lui
è cosı̀ affascinante e serio, e se non riesce
ad esprimere cosı̀ bene i suoi sentimenti, questo non è un caso. Helen Fielding
(scrittrice del Diario di Bridget Jones) ha
difatti modellato il suo personaggio su uno
già esistente: il ‘Fitzwilliam Darcy’ creato dalla geniale mente di Jane Austen, una
delle più grandi scrittrici della letteratura
inglese.
Ancora oggi Jane Austen risulta una
delle scrittrici più lette della letteratura e i
suoi libri sono ristampati di continuo; leggendoli, infatti, ci sembra quasi di ritrovarvi un po’ dei personaggi che popolano la nostra società. Pur non essendo una
scrittrice contemporanea, il suo modo di
vedere la vita è diventato emblematico ed
è entrato di diritto nella cultura moderna,
dove Mr. Darcy rappresenta IL principe
azzurro, pronto a salvare la ’donzella’ in
difficoltà’.
31
L A VOCE
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Tuttavia questa visione, che oggi è una
strategia vincente per tutte le storie d’amore, tanto che sempre più spesso le trame austeniane vengono usate come modello per film e libri romantici, è in qualche modo sbagliata. Jane Austen infatti
era cresciuta in una cultura di fine illuminismo dove l’amore e le relazioni romantiche convivevano con il pragmatismo inglese per cui, la ripresa delle sue storie decontestualizzate dal periodo storico e da quella
sottile ironia che pervade tutta la sua produzione, finisce per scontrarsi con l’intento dell’autrice che invece voleva prendersi
gioco di certi esponenti e aspetti della sua
società.
tissimi film e libri sono nati su ispirazione
austeniana, ad esempio Becoming Jane dove una fantastica Anne Hathaway ripercorre l’ispirazione più grande della scrittrice:
la sua vita; o Jane Austen Book Club (film
e libro) dove 6 amici fondano un club sui
suoi romanzi salvo poi scoprire in ognuno di loro lati della personalità di questo o
quel personaggio. Persino Bollywood non
è stata risparmiata dalla Austen-mania, basti vedere il film Bride & Prejudice, dove
una bellissima attrice indiana ripercorre la
storia di Elizabeth Bennet.
Bisogna perciò ricordare che Darcy &
Elizabeth, Emma & Knightley, Anne e il
capitano Wentworth, sono tutte storie d’amore create non solo per il lieto fine ma
perché, come lei stessa scrive, “Gli uomini
hanno avuto tutti i vantaggi nel raccontarci la loro storia. Non permetterò ai libri di
dimostrarlo affatto”.
Tuttavia, il suo essere cosı̀ moderna
e il suo stile ricco di una componente
romantico-sarcastica, la rendono ancora
oggi un modello interessante sempre più
imitato. Oltre Bridget Jones infatti, tan-
Frikky
Fortissimamente sport
Fuoriclasse cup
A
lo scorso anno noi ragazze
della squadra di calcio a 5 della
5D (già vincitrici della fase d’istituto), aggiudicandoci il primo posto nella fase provinciale, abbiamo potuto nuovamente partecipare alle finali nazionali del
Fuoriclasse Cup, tenutesi a Riccione dal
29 al 31 maggio 2008.
Desiderose di vivere ancora una volta
questa magnifica esperienza e di mettere
alla prova le nostre reali capacità, abbiamo affrontato i numerosi incontri con entusiasmo e determinazione senza perderci
mai d’animo, pur sfidando avversarie temibili e anche molto esperte. Purtroppo
la sconfitta contro il Genova ci ha negato
l’accesso alle finalissime, ma siamo ugualmente orgogliose di noi stesse e del 5◦ posto raggiunto, considerando questo risultato un ottimo traguardo. Ma il vero sport si
insegna e si vive bene al di là delle vittorie: il clima gioioso e coinvolgente che si
respira durante questa manifestazione permette di cogliere il vero significato di ogni
evento sportivo, che unisce (e non divide)
i partecipanti, desiderosi unicamente di divertirsi insieme. Questo è il messaggio che
dovrebbe giungere soprattutto dallo sport
professionistico.
NCHE
Bones
32
Recensioni
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Recensioni
Quantum of Solace
“I
ultimi ad un sospetto conto bancario, l’agente giunge ad Haiti, dove, per uno scambio di persona, intreccerà la sua indagine
con quella di Camille (Olga Kurylenko),
una donna dal passato difficile. Ella, infatti, aveva visto violentare e uccidere i suoi
familiari dal generale boliviano Medrano
ed è decisa a vendicarsi di lui. Tramite
Camille, Bond riuscirà ad incontrare Dominic Greene, uomo d’affari senza scrupoli, che, grazie alla società di cui faceva
parte, voleva avere il controllo su tutte le
risorse naturali, a partire dalle acque della Bolivia. L’indagine dell’agente vedrà
coinvolti, oltre che grandi organizzazioni
private, i governi ufficiali che saranno manipolati dalla società Quantum (società di
facciata che copriva quella per cui lavorava Greene). Questi, infatti, erano convinti che nel deserto boliviano fosse nascosta
un’area petrolifera ancora inesplorata (ma
inesistente) e appoggiavano l’instaurazione del nuovo governo del generale Medrano, che, in cambio del potere, cedeva senza
problemi quel territorio a Greene. Nell’hotel dove Greene e Medrano stavano per siglare definitivamente l’accordo, irrompono Bond e Camille, la quale riuscirà ad uccidere il generale e a realizzare la sua vendetta. Greene invece sarà abbandonato nel
bel mezzo del deserto boliviano, con una
lattina di olio di motore, lasciatagli “gentilmente” dallo 007. Non si sa se egli si sia
suicidato o se sia stato ucciso perché, anche se nel suo cadavere c’erano tracce di
quel combustibile, sulla sua nuca vengono
ritrovate due misteriose pallottole. Il film
mio nome è Bond, James
Bond”. Ebbene sı̀, l’agente segreto più famoso della storia, nato dalla penna di Ian Fleming, è tornato di
nuovo sul grande schermo con un nuovo
film: Quantum of Solace.
In questo episodio, il ventiduesimo della serie, Bond cerca i colpevoli che ricattavano la sua amata Vesper Lynd, la quale, per proteggere il fidanzato (catturato da
una misteriosa società segreta) aveva tradito l’agente e, afflitta dai sensi di colpa, si
uccise affogando nelle acque di Venezia.
La vicenda si apre con Bond (Daniel
Craig) e M (Judy Dench) che sottopongono ad un interrogatorio Mr White riguardo
l’agenzia che ricattava la giovane, e questi
risponde che l’organizzazione per cui lavora è molto potente, tanto da avere nello
stesso M16 degli infiltrati. Avendo i servizi segreti britannici collegato uno di questi
L
33
L A VOCE
termina in Russia, dove Bond consegnerà
ai servizi segreti, rinunciando alla vendetta
personale, l’uomo di cui si era innamorata
Vesper e che in realtà non era stato rapito.
Il film è il primo sequel della storia degli
007 e testimonia l’intento della produzione
di fare una ricostruzione da zero del personaggio, restyling che era già cominciato in
Casino Royale. Infatti troviamo un bond
più violento, duro, che uccide facilmente e meno sessista, poiché non intraprende una relazione d’amore con Camille. Il
loro rapporto è di mutuo soccorso, poiché
entrambi hanno vissuto situazioni difficili. Inoltre la vicenda per la prima volta
nella storia non è tratta da un libro di Ian
Fleming (tranne che per il titolo) e, nonostante il restyling, contiene dei riferimenti
a film precedenti: per esempio il cadavere
della segretaria del consolato inglese, con
la quale il protagonista ha una breve relazione, è cosparso di petrolio, elemento che
ritroviamo in Goldfinger. Il film ha sicura-
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
mente molti punti di forza: la convincente interpretazione degli attori, soprattutto
del nostro Giancarlo Giannini, nel ruolo
di Mathis (agente segreto che spesso aiuterà Bond); la scelta di non utilizzare dei
gadget super tecnologici, obsoleti nel ventunesimo secolo, e, infine, la bella canzone dei titoli di testa, “Another way to die”
di Alicia Keys e Jack White. Nonostante
ciò, però, la pellicola presenta delle pecche. Per esempio le scene d’azione sono
difficili da seguire e ciò molto probabilmente è dovuto all’inesperienza del regista
Marc Forster che si è cimentato per la prima volta in questo genere cinematografico.
La trama, poi, spesso risulta poco chiara;
inoltre, anche se questo è un bene, manca
la figura del cattivo che, una volta catturato il protagonista, rivela il suo piano. Nel
complesso questo è un buon 007 e, in attesa del prossimo sequel, come direbbe il
nostro caro Bond, passo e chiudo!
Angy
Twilight
“Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte. . . ma morire per chi amo mi sembrava un buon modo
per andarmene. . . ”
I
21 Novembre scorso nei cinema italiani è uscito il film Twilight, ispirato
all’omonimo best-seller della scrittrice
americana Stephenie Meyer.
Primo capitolo di una storia composta in quattro libri, Twilight narra principalmente della storia d’amore e morte fra Bella Swan ed il bel vampiro Edward Cullen, quasi una rivisitazione moderna e fantastica del Romeo e Giulietta di
Shakespeare.
Sotto la regia di Canterine Hardwicke,
i due attori protagonisti, Kirsten Stewart
34
L
Recensioni
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
(già vista in Panic Room) e l’affascinante Robert Pattinson (il bello e onesto Cedric Diggory in Harry Potter e il Calice
di Fuoco), si sono sottoposti ad un’ardua
impresa, quella, appunto, di riprodurre una
storia d’amore che era già stata sognata ed
assimilata in vari modi dagli innumerevoli
lettori di questa saga.
Premettendo che un film non potrà mai
riprodurre la reale bellezza di un libro si
può dire che la Hardwicke ha reso egregiamente i temi fondamentali del film, con
magnifici effetti speciali (i vampiri sono
molto forti, agili e veloci), compenetrando nella storia i pensieri della protagonista,
grazie anche alla tecnica della voce fuori
campo e riuscendo cosı̀ a rendere al meglio
i sentimenti e il dramma dei protagonisti.
Anche per quanto riguarda la colonna
sonora, che è un importante sfondo per la
storia, la scelta della regista è stata grandiosa; infatti sono presenti canzoni già famose come “The Supermassive Black Hole” dei Muse, componimenti di artisti del
calibro dei Coldplay o dei Linkin Park, ma
ci sono anche delle assolute novità della musica come la bellissima “Decode”
dei Paramore (forse non conosciuti ai più)
o gli inediti pezzi composti dallo stesso
protagonista, Robert Pattinson, che oltre
ad essere un attore, è anche cantante del
gruppo londinese Bad Girl.
La storia evolve cosı̀: Bella Swan, dopo
che sua madre si è risposata, decide di an-
dare a vivere nella cupa e tenebrosa Forks
dal padre. Qui infelice per la sua scelta,
non sa che, in realtà, fin dal primo momento in cui entra nella nuova scuola la sua
vita sta per cambiare.
Enigmatico e fatale è il primo approccio
con il misterioso Edward Cullen, il quale
inizialmente esprime una sorta di “odio”
per la giovane, che si sente, cosı̀, ancora
più a disagio in quel clima estraneo. Dopo alcuni giorni, però, Edward comincia
a mostrarsi affabile con Bella, interessandosi della sua vita e dei suoi problemi. . .
ma le stranezze che sono in lui esercitano un enorme fascino sulla giovane fino
a quando, dopo varie indagini, scopre la
sua vera natura. . . egli è infatti un vampiro, profondamente attratto dall’odore del
sangue di Bella, ma essendo anche “vegetariano”(cioè che ha scelto di non nutrirsi
di esseri umani) ha deciso (a fatica) di non
ucciderla, di starle accanto e di proteggerla. Nasce cosı̀ un intensa storia d’amore
tra i due, che però viene subito messa alla prova dall’arrivo di alcuni vampiri nomadi e “non vegetariani” che al contrario
desiderano solo uccidere ciò che di umano
incontrano. . .
Riusciranno Bella ed Edward a sfuggire dalle mire del terribile James e dei
suoi compagni? Ma soprattutto Edward
resisterà al dolce odore del sangue di
Bella?
Rose e Flam
Il ciclone Harry
Aspettando le fiabe di Beda il Bardo
L
cittadina inglese Joanne Rowling to dalla sua fantasia durante un viaggio in
avrebbe mai immaginato tutto que- treno?
sto successo per un personaggio naIn ogni modo dal novembre 2001, daA
35
L A VOCE
ta di uscita del primo film dedicato all’attuale maghetto più importante del mondo,
il personaggio di Harry Potter ha iniziato
una scalata verso il successo senza eguali. Infatti, secondo un sondaggio della casa editrice inglese Kumon, Harry Potter è
considerato da bambini e adulti britannici il miglior romanzo per ragazzi di tutti i
tempi.
È inutile dire che siamo cresciuti tutti
insieme a Harry Potter, lo abbiamo visto
durante gli innumerevoli scontri con Voldemort, nelle avventure con i suoi amici
Ron ed Hermione, con l’Ordine della Fenice, l’abbiamo visto prendere la prima cotta e dare il primo bacio, il tutto unito a un
pizzico di magia.
La Rowling, quindi, è riuscita ad ottenere fortuna divertendosi, e ha trasmesso poi questa sua fama anche ai giovani
interpreti.
Infatti con Harry sono cresciuti anche
gli attori protagonisti, come ad esempio
Daniel Radcliffe, attualmente a Broadway
per rappresentare lo spettacolo teatrale
Equus, di cui è il protagonista principale.
Probabilmente a molti lettori è successo
di trovarsi a leggere l’ultima frase del capitolo conclusivo della saga sentendo dentro di sé una strana sensazione, come se
non si fossero mai resi conto realmente che
quell’avventura, iniziata dieci anni prima,
potesse avere mai fine.
Infatti la parola fine non è veramente
appropriata perché, come gli innumerevoli fan sanno, il 4 dicembre uscirà in libreria Le fiabe di Beda il bardo, l’ultimo libro
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
scritto dalla Rowling legato al mondo di
Harry Potter.
In Harry Potter e doni della morte ci
vengono anticipate queste fiabe, un vero e
proprio libro di favole che i maghi leggevano ai loro figli e che Silente ha lasciato in eredità ad Hermione prima di morire.
Questo libro contiene una storia raccontata anche nell’ultimo capitolo della saga di
Harry Potter: si tratta de “La storia dei tre
fratelli” che descrive i tre doni della morte,
filo conduttore del libro.
La Rowling aveva precedentemente
messo all’asta la prima copia de Le fiabe di
Beda il bardo con un generale disappunto
di tutti i fan che ne aspettavano l’uscita in
libreria. La scrittrice, però, ha saputo riscattarsi compiendo un gesto nobile: dopo
la vendita avvenuta nel dicembre 2007 ad
Amazon, ha devoluto il ricavato (1,95 milioni di sterline) in favore della Children’s
High Level Group. Ma la stessa ha annunciato, nell’estate 2008, che il libro sarebbe stato disponibile anche in libreria,
esattamente dal 4 dicembre.
Gli ammiratori hanno avuto anche un
altro motivo di protesta, infatti la Warner
Bros. ha ricevuto molte lamentele da parte dei fan, contro la decisione di posticipare di otto mesi il film dedicato al sesto
libro. Tuttavia la casa cinematografica non
ha ascoltato il pubblico e ha inoltrato la sua
decisione.
Quindi, cosa state aspettando? Tutti a ripassare Harry Potter e il principe mezzosangue in attesa della versione
cinematografica in uscita a luglio!!
Bamba
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Cosa dicono le stelle?
Anno VI - Numero 1 - Dicembre 2008
Cosa dicono le stelle?
Ariete - Basta guardarvi per capire come siete: belli, bravi, intelligenti, altruisti, sensibili, estroversi, ma soprattutto molto studiosi. Date sfogo a questa vostra passione, mettetevi alla prova e fatevi un bella e sana interrogazione, in molti vi
ringrazieranno.
Toro - Tutti vi dicono che siete molto testardi. Cercate di sfatare questo mito e dimostrate, dando delle forti testate, che il muro è più duro di voi!
Gemelli - L’ansia per le vostre interrogazioni non vi fa dormire? Prendetevi un po’ di
arsenico e riposerete in pace. Oppure se per il giorno dell’interrogazione non avete
studiato, mandate alla verifica vostro fratello che magari è più preparato!
Cancro - Un nuovo amore vi aspetta, ma avete bisogno di un rinnovamento. Quest’anno vanno di moda colori molto luminosi; usate, quindi, le luci di Natale. Di sicuro
non passerete inosservati!
Leone - Avete tantissimi pregi ma soprattutto una personalità molto brillante. Siate
sempre voi stessi (P.S. ma che tipo di bagnoschiuma utilizzate?).
Vergine - Dio ha creato il cielo, la terra, le stelle, le piante, gli animali e infine ha
creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, dandogli un cervello. Voi, quando
avete intenzione di usarlo?
Bilancia - Avete avuto una grande delusione d’amore? Volete risollevarvi? Seguite
l’esempio di una persona illustre come Dante, buttatevi nella filosofia e riceverete
grandi soddisfazioni. E se da ciò conseguirà un un buon “Convivio”, spero di
essere tra gli invitati!
Scorpione - Complimenti! Voi avete raggiunto una meta molto ambı̀ta che solo pochi
sono in grado di conseguire: quella di rompere sempre le scatole.
Sagittario - Usate i vostri soldi con più giudizio, dateli ai vostri professori! Perché un
regalino oggi equivale ad una promozione domani!
Capricorno - Vi sentite soli? Volete qualcuno con cui condividere la vostra intimità?
Fatevi furbi! L’amore è cieco! Perché non ne approfittate?
Acquario - Sotto Natale siamo tutti più generosi, perché non sparite dalla circolazione? Fareste un regalo a molti.
Pesci - Nella vita dovrete affrontare numerosi ostacoli ma la vostra forza d’animo vi
porterà lontano. Un consiglio? Compratevi un buon paio di pinne!
Angy
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a cura di Belle
44. Sotto in inglese.
45. Manca la U.
48. Contrario di bene.
50. Oggi lo sarà domani.
52. A digerirlo è il Prof. Sisino.
54. Dio greco dell’amore.
56. Gas nobile.
57. Conosco.
58. Sempre con Mario.
59. Il capofamiglia dei Flintstones.
60. Iniziali dell’Arcuri.
19. La moglie di Superman
20. Zeus.
22. Andare in inglese.
24. Simbolo dell’antimonio.
26. Di colore che tende al nero.
28. Periodico con frequenza di pubbli-
cazione non giornaliera.
30. Automobili, Turismo e Sport.
31. Strumento a fiato.
33. Aperto in inglese.
34. Ancona.
21. Istituto Estero.
18. Si usano alla lavagna.
pria utenza in community.
17. Immagine per rappresentare la pro-
12. Vocali di Nord Est.
11. Rimini.
10. Totale.
9. L’ultima nota.
8. Ansia senza fine.
7. Lo trovi nella nostra palestra.
6. Può essere positivo o negativo.
5. Andato in poesia.
25. Il nome della vicepreside.
24. Un breve corso di aggiornamento.
23. Ci guarda all’ingresso.
43. Grane, scocciature.
16. È promiscuo quello del piano terra
4. Negazione.
36. Preposizione semplice.
tali.
15. Lo è quella europea
stretto.
22. Il bidello più alto.
42. Tecnologie Enologiche e Ambien-
14. Due al cubo.
3. Quello di fisica è stato da poco ri-
2. Noto serial televisivo.
studenti.
1. Mese atteso con ansia da tutti gli
VERTICALI:
35. Antichi vasi a doghe.
41. Los Angeles.
40. In nessun tempo.
13. Rabbia.
è al centro.
na.
to contro la sua riforma.
6. In
39. . . . c’ha nullo amato amar perdo-
1. Gran parte della scuola ha protesta-
4◦ G
37. Difficoltà.
ORIZZONTALI:
55. Cuore di Lord.
53. Onorevole.
51. Popolo nomade.
49. Seconda, terza e quarta in perfetto.
47. . . . et labora.
46. Umberto scrittore.
41. Lupo a metà.
40. Inizio di momento.
39. Cortile.
38. Creature che vivono nell’aria.
nostro rappresentante.
37. Lo era Amleto, ma lo è anche un
35. Stato maggiore.
32. Boa. . . senza testa.
29. Pronome personale.
28. Siede sul trono.
27. Binario.
. . . L’Allegra Brigata. . .
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