Luciano Ligabue con i ragazzi dell`Area Giovani del CRO

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Luciano Ligabue con i ragazzi dell`Area Giovani del CRO
AREA GIOVANI
“Sotto Bombardamento Rock”:
Luciano Ligabue con i ragazzi
dell’Area Giovani del CRO
Classe 1960, nato a Correggio,
Reggio Emilia, è uno degli artisti più amati dal pubblico e apprezzati dalla critica del panorama musicale italiano di sempre.
Cantante e autore delle proprie
canzoni, all’immediato successo
del primo disco, intitolato semplicemente “Ligabue” (1990), ha
fatto seguire 17 album (fra inediti,
live, colonne sonore e raccolte),
ognuno dei quali consacrato al
successo da brani entrati direttamente nel cuore di più di una
generazione. L’energia che riversa sul palco, e che gli è restituita
moltiplicata dai fan che affollano
i suoi concerti, lo ha reso grande protagonista della scena live;
spettacoli sold out ovunque su e
giù per l’Italia e in Europa.
“Quando qualcuno, grazie a un
semplice brano, riesce a sentire
un segnale di speranza, di fiducia o anche semplicemente di
rabbia, allora vuol dire che quei
versi sono davvero utili” ragiona
Luciano Ligabue. Forse è proprio
questo il motivo, insieme alla sua
indiscussa notorietà soprattutto
tra i teenager, per cui le sue canzoni rimbombano nelle stanze
dei ragazzi e spesso interi testi
vengono citati nei Diari di Bordo
dell’Area Giovani. In particolare
l’ultimo da cui è nato tutto “Arrivederci Mostro” uscito nel 2010.
Dopo un lungo e “segreto” movimento di telefonate e mail intercorse tra la nostra educatrice
Daniela Capone e il manager
del Liga durato circa un anno, la
Rock Star si è trovata il 6 giugno
2012 ad affrontare una sala di
ragazzi curiosi che scommetteva su alcuni nomi di artisti dello
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spettacolo non sapendo ancora
chi fosse l’ospite misterioso.
Proprio loro, quei ragazzi che
tanto avevano desiderato conoscerlo nei momenti più o meno
difficili della loro vita, erano ora
increduli e stupiti. Nessun palco, nessun effetto speciale, non
una nota musicale a rompere il
silenzio … fino a quando Luciano Ligabue è entrato nella sala
convegni del CRO dove si erano
raccolti tanti ragazzi. La sorpresa per tutti è stata grande, inaspettata, ma senza dubbio di
grande emozione. Il Liga non si
è risparmiato per arrivare puntuale all’appuntamento. Arrivava da
Locarno in Svizzera, dove aveva
tenuto un concerto la sera prima
per ripartire diretto a Cividale del
Friuli per la tappa successiva del
suo Tour “Sotto Bombardamento
Rock”.
Il desiderio di invitare Ligabue nel
nostro Istituto era nato un anno
prima per fargli incontrare Elisa,
una ragazza solare e coraggiosa
dell’Area Giovani che purtroppo
non ha vinto la malattia ma che,
un giorno dopo l’ultimo ciclo di
chemioterapia, aveva salutato il
suo dottore regalandogli un CD
del Liga … “Arrivederci Mostro!”
Elisa si era da poco laureata in
scienze infermieristiche a Udine e
il suo grande desiderio era quello
di poter incontrare il suo cantante
preferito, il Liga.
L’artista è arrivato al CRO senza
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clamori, in anonimato, perché il
suo scopo era solo quello di incontrare i ragazzi dell’Area Giovani. Si è soffermato con loro
per due ore, rispondendo alle
domande e raccontando la sua
vita fortunata ma a volte anche
difficile. “Ognuno di noi ha i propri mostri - ha commentato -.
Sappiamo, che sono vivi e sono
il filtro attraverso cui chiunque
matura la propria, personale visione del mondo. Credo di conoscere abbastanza bene i miei
mostri, mi fanno compagnia da
tanto tempo. Può darsi - prosegue il cantante - che sia anche
per questa lunga frequentazione
che ora, in questa fase della mia
vita, mi sembrano meno potenti
e ingombranti. Alcuni li ho affrontati in questo album ma era solamente per far sapere loro che li
stavo salutando. Loro come tutti
gli altri. So benissimo che sarebbe fin troppo bello che fosse un
saluto definitivo. Infatti, non mi
sono permesso di dire: Addio,
mostro! ma un più prudente e realistico: Arrivederci, mostro!”.
“Facci sentire qualcosa”. Dalla
sala la prima richiesta per il cantante che dopo aver negoziato un
accordo con il manager, strimpella le prime note di “Piccola Stella
senza cielo” con Alessandro, un
ragazzo napoletano di 17 anni
che ha già suonato quella canzo-
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ne qualche anno prima
per conquistare Serena,
la “morosa” (“nnammurata” direbbero a Napoli). Tutta la sala canta,
tutti conoscono le parole, non servono spartiti
o testi scritti. Superato
l’imbarazzo, i ragazzi si
sbloccano e non mancano curiosità sui titoli
delle canzoni e degli album, in un
crescendo di domande inerenti i
libri e i film, ilarità e ironia sul tragico destino del Liga nell’essersi
scoperto interista!
Grazie Luciano Ligabue per la
tua sincera disponibilità, per le
tue parole e per come ti sei posto
nei confronti dei ragazzi. E grazie
Daniela Capone per averci regalato questo incontro.
Francesca Nasutti ci racconta
come i ragazzi dell’Area Giovani
hanno vissuto questo loro momento.
“Dicevi che il mondo va cambiato e intanto è lui che cambia
te”. Sono queste le parole di uno
degli ultimi capolavori del Liga. E
ha ragione... eh sì, perchè quel
giorno... il 6 Luglio... incontrare,
o meglio, avere a 10 cm da me,
Luciano Ligabue mi ha cambiata,
in meglio, ovviamente! Quella del
6 Luglio 2012 è stata una vera e
propria sorpresa organizzata dallo Staff dell’Area Giovani, anche
se un GRAZIE speciale va all’educatrice Daniela Capone che
ha sapientemente saputo nascondere chi fosse questo grande cantante rock italiano che
sarebbe venuto a trovarci! I nomi
che venivano pronunciati di più
tra noi ragazzi erano Vasco Rossi
e Luciano Ligabue. E c’abbiamo
azzeccato!!
L’attesa sembrava interminabile;
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per di più io ero una dei 4 eletti che sedevano sul palco con
LUI!!! L’adrenalina era a mille! E
quando il Liga ha fatto il suo ingresso c’è stato un momento di
silenzio misto a stupore seguito
da un applauso quasi interminabile. Anche adesso a distanza di
tempo non saprei dire quanto
tempo sia stato seduto su quella
sedia ... è stato un colpo all’anima! Avrei voluto fargli tante domande ma avevo perso le parole:
lui è spettacolare! Per fortuna ci
sono state persone più coraggiose di me che gli hanno rivolto
parecchie delle domande che mi
gironzolavano per la testa. Avrei
voluto chiedergli: “Ma cosa ci fai,
in mezzo a tutta questa gente?”
ma la risposta me la sono data
da sola ... lui è uno come noi,
perché questa è la sua vita.
Il momento più bello è stato
quando abbiamo cantato “Piccola stella senza cielo”... mi tremava tutto: le braccia, la bocca, le
gambe ... per fortuna ero seduta!!! Così come è arrivato però il
nostro Liga se n’è anche andato
... forse un po’ troppo presto!!!
Purtroppo le prove a Cividale lo
stavano aspettando. Dopo questo incontro sono sempre più
convinta che la vita sia bella...
non fai in tempo a girarti che già
ti ha regalato un’emozione ... La
vita non è come me l’ero progettata da piccola ... no, è meglio,
molto meglio! E anche se certe
notti ti trovi solo e ti chiedi perché
sia successo a te, niente paura!
Ci pensa la vita, mi han detto così
... ma io credo che meriti di più, e
se vuoi sfogarti puoi farlo urlando
contro il cielo! Cosa vuoi che sia?
Passa tutto quanto, solo un po’
di tempo e ci riderai su!!! Però
ricorda che... IL MEGLIO DEVE
ANCORA VENIRE...