Paola Grifoni Segretario regionale del Ministero dei beni e delle
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Paola Grifoni Segretario regionale del Ministero dei beni e delle
PRESENTAZIONE Paola Grifoni Segretario regionale del Ministero dei beni e delle attivita culturali e del turismo La mostra che si apre e il compimento di un progetto nato diversi anni fa da un’idea di Serena Padovani, direttrice a riposo della Galleria Palatina di Firenze, che mirava a realizzare una mostra monografica, la prima, dedicata al pittore fiorentino Piero di Cosimo, genio eccentrico fra Rinascimento e Maniera, come recita il titolo dell’esposizione. L’attualita del tema proposto e apparsa palese quando e emerso che anche la National Gallery of Art di Washington, museo che annovera alcuni capolavori di Piero, come la straordinaria Visitazione proveniente dalla cappella Capponi nella chiesa fiorentina di Santo Spirito, aveva in animo di proporre al pubblico americano una mostra analoga. E dunque nato un progetto di collaborazione, scientifica e organizzativa, che ha permesso la realizzazione della mostra, articolata in due sedi espositive, la National Gallery di Washington e la Galleria degli Uffizi. La sede piu adatta per la tappa fiorentina dell’esposizione era stata infatti individuata da Cristina Acidini, fino a pochi mesi fa alla guida della Soprintendenza Speciale del Polo Museale fiorentino, d’accordo con Antonio Natali, proprio nella Galleria degli Uffizi, museo che conserva una delle opere piu straordinarie di Piero di Cosimo e di tutto il Rinascimento fiorentino, l’Incarnazione di Gesù, che per motivi conservativi difficilmente avrebbe potuto essere spostata per essere esibita altrove. Sebbene condotte in stretta collaborazione, le due mostre non sono tuttavia gemelle, bensi articolate diversamente sia nella scelta che nell’ordinamento delle opere, calibrate sulle esigenze e sulla politica museale di ciascuna galleria. Le differenze piu sostanziali si registrano nella presenza nella tappa fiorentina di opere di maestri diversi da Piero di Cosimo, scelti per ricostruire la rete di relazioni culturali che determinarono l’evoluzione stilistica del maestro, e soprattutto dei disegni, studi preparatori per le composizioni pittoriche di Piero, che per ragioni conservative possono stare sposti solo per poche settimane e ai quali dunque generosamente i colleghi di Washington hanno rinunciato permettendone l’esposizione agli Uffizi. Oltre a far conoscere al grande pubblico un artista estroso, un po’ bizzarro e geniale quale fu Piero di Cosimo, la mostra ha consentito al gruppo di curatori che hanno lavorato ai due progetti espositivi, Dennis Geronimus e Gretchen Hirschauer per la mostra di Washington, ed Elena Capretti, Anna Forlani Tempesti, Serena Padovani e Daniela Parenti per quella di Firenze, di affrontare aspetti ancora problematici nella ricostruzione dell’attivita del maestro, primo fra tutti la cronologia delle opere. La mostra e stata l’occasione per affrontare complessi lavori di restauro, effettuare indagini diagnostiche utili alla conoscenza della pratica artistica in epoca rinascimentale, e recuperare opere che si credevano perdute, come la tavola col Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria, ricordata da Giorgio Vasari nella chiesa di San Pier Gattolini, ritrovata in una collezione privata a Firenze. Un ringraziamento sincero va al Center for Advanced Study in the Visual Arts della National Gallery of Art di Washington, guidato da Elizabeth Cropper, che il 18-19 febbraio 2015 ha organizzato una giornata di studi dedicata alla mostra americana, Piero di Cosimo Study Day, dando l’opportunita alle curatrici della mostra fiorentina di confrontarsi sull’argomento con importanti specialisti della materia.