Romeo + Giulietta

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Romeo + Giulietta
Romeo + Giulietta
Music edition
Titolo originale
William Shakespeare's Romeo + Juliet
Catalogazione
F 290
Collocazione
FILMS
Categoria tematica
Classici della letteratura – Lingua inglese
Origine
Stati Uniti d'America
Anno
1996
Regia
Baz Luhrmann
Leonardo DiCaprio: Romeo
Claire Danes: Giulietta
Harold Perrineau: Mercuzio
John Leguizamo: Tebaldo
Miriam Margolyes: Balia
Pete Postlethwaite: Frate Lorenzo
Paul Sorvino: Fulgencio Capulet
Brian Dennehy: Ted Montague
Diane Venora: Gloria Capulet
Christina Pickles: Caroline Montague
Dash Mihok: Benvolio
Carlos Martín Manzo Otálora: Petruccio
Vondie Curtis-Hall: Capitano Prince
Paul Rudd: Dave Paris
Jesse Bradford: Balthasar
Zak Orth: Gregory
Vincent Laresca: Abra
Jamie Kennedy: Sampson
Edwina Moore: giornalista TV
Principali interpreti
Supporto
DVD
Numero dischi
01
Genere
Drammatico
Sceneggiatura
Craig Pearce, Baz Luhrmann
Musiche
Nelee Hooper
Produzione
20th Century Fox - Bazmark Films
Distribuzione
Fox
Durata – dati tecnici
116 minuti, colore
Lingua audio
Italiano
Lingua sottotitoli
Italiano per non udenti
Contenuti speciali
Music machine; 3 commenti audio, a cura del regista Baz Luhrmann, del cocompositore Craig Armstrong e del co-compositore Marius De Vries;
Romeo+Giulietta-La musica; registrazione e mixaggio; viaggio tra le canzoni:YOUNG
HEARTS RUN FREE; EVERYBODY’S FREE, SOTTOFONDO MUSICALE.
Colonna sonora
Volume 1
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Contenuti extra
"#1 Crush" - Garbage
"Local God" - Everclear
"Angel" - Gavin Friday
"Pretty Piece of Flesh" - One Inch Punch
"Kissing You" - Des'ree
"Whatever (I Had a Dream)" - Butthole Surfers
"Lovefool" - The Cardigans
"Young Hearts Run Free" - Kym Mazelle
"Everybody's Free (To Feel Good)" - Quindon Tarver
"To You I Bestow" - Mundy
"Talk Show Host" - Radiohead
"Little Star" - Stina Nordenstam
"You and Me Song" - The Wannadies
Volume 2
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Prologue
O Verona
The Montague Boys - featuring Justin Warfield of One Inch Punch
Gas Station Scene
O Verona (Reprise)
Introduction to Romeo
Queen Mab Interlude
"Young Hearts Run Free (Ballroom Version)" - featuring Kym Mazelle,
Harold Perrineau, & Paul Sorvino
"Kissing You Instrumental"
Balcony Scene
"When Doves Cry" - Quindon Tarver
A Challenge
Tybalt Arrives - featuring Butthole Surfers & The Dust Brothers
Fight Scene
Mercutio's Death
Drive of Death
Slow Movement - composed by Craig Armstrong
Morning Breaks
Juliet's Requiem
Mantua
Escape from Mantua - featuring Mundy
Death Scene
Liebestod (da Tristano e Isotta di Richard Wagner)
24. Epilogue
"Exit Music (For a Film)" - Radiohead (scritta specificatamente per i titoli di
coda del film, su richiesta del cantante del gruppo è assente dai due album.)
Notizie generali
Romeo + Giulietta di William Shakespeare (William Shakespeare's Romeo + Juliet) è
un film di Baz Luhrmann del 1996, rielaborazione in chiave postmoderna della celebre
tragedia Romeo e Giulietta del poeta inglese. Fu nominato agli Academy Awards del
1996 e si tratta del 10° adattamento sullo schermo della più famosa tragedia romantica
di William Shakespeare.
Le vicende ricalcano quasi interamente, ambientate in epoca moderna, quelle della
celebre tragedia shakespeariana di cui sono ripresi fedelmente i testi. Le famiglie rivali
(i Montecchi e i Capuleti) sono rappresentate come potenti imperi d'affari in guerra tra
loro, le spade sono state sostituite dalle pistole.
Il film fece conoscere al grande pubblico il giovane Leonardo DiCaprio.
Trama
La maggior parte del film è ambientata in un sobborgo immaginario di Los Angeles
chiamato Verona Beach. Il nome di questo luogo gioca sul fatto che a Los Angeles
esiste realmente un luogo chiamato, invece, Venice Beach (Venice è il nome inglese di
Venezia) dunque entrambe città venete. Come nel dramma, una breve parte del film è
ambientata a Mantova, che qui viene dipinta come un'area desertica e desolata. Verona
beach è il centro di una guerra sociale tra due famiglie leader nell'industria, i Montecchi
e i Capuleti. Il Principe Escalus, invece di essere Principe di Verona, è il Capo del
distretto di Polizia di Verona beach. Paride qui non è un nobile, ma è il figlio del
Governatore, e durante tutto il film parla in una maniera presuntuosa e altezzosa nei
confronti di Giulietta e di suo padre. Egli vuole sposare Giulietta solamente per la sua
ricchezza, non perché la ama davvero.
Oltre alla modernizzazione dei personaggi, anche gli oggetti e i luoghi, sono stati
aggiornati ai giorni nostri. In primo luogo, le spade sono state sostituite da pistole con
nomi romanzeschi tipo "Spada 9mm" o "Pugnale". L'inseguimento di Tebaldo, da parte
di Romeo, invece di avvenire a piedi, avviene in macchina, e si concluderà col
tamponamento delle due auto e l'uccisione di Tebaldo da parte di Romeo, con la pistola
del suo rivale. Benché la maggior parte delle lotte sia fatta con pistole e pugni, invece
che con le spade, la morte di Mercutio avviene per mano di Tebaldo che lo colpisce al
ventre con un grande coccio di vetro trovato sulla spiaggia.
La "regina Mab" di Mercutio, qui diventa una droga sottoforma di pasticca che Romeo
assume prima di andare alla festa dei Capuleti. Frate Lorenzo spedisce la lettera per
Romeo a Mantova tramite un corriere postale.
Trama
A Verona Beach, in California, le due famiglie dei Montecchi e dei Capuleti sono
divise da antica rivalità. Succede però che il giovane Romeo Montecchi e la giovane
Giulietta Capuleti si innamorano e sono costretti a vivere clandestinamente la loro
storia. Quando in una lite Mercuzio, amico di Romeo, viene ucciso e Romeo, per
vendetta, uccide un Capuleti, lo sceriffo decreta l'allontanamento di Romeo da Verona
a Mantova. Il parroco cerca di venire in aiuto dei due giovani ma, per un equivoco,
quando raggiunge la ragazza, Romeo la crede morta e si uccide a sua volta. Giulietta si
sveglia, vede Romeo morente e si da a sua volta la morte. La maledizione prosegue tra
le due famiglie rivali.
Differenze con l'originale
Trascurando la lettura in chiave moderna dell'opera di Shakespeare, ci sono alcune
differenze con la tragedia originale:
La lite iniziale è aizzata da alcuni Montecchi, nell'originale, invece, è aizzata
da alcuni Capuleti.
Abramo è un Capuleti mentre nell'originale è un Montecchi.
L'età di Giulietta non è mai affermata direttamente; mentre nell'originale viene
detto che ha quasi 14 anni.
La Regina Mab descritta da Mercutio nel suo discorso, nell'originale è una
regina delicata e metaforica; nel film, invece, è stata tradotta sottoforma di una
droga.
Romeo compra il veleno a Verona invece che a Mantova.
Nella versione originale, Romeo uccide Paride perché quest'ultimo tentò di
fermarlo quando stava entrando nel sepolcro ove giaceva Giulietta. In questo
film questa scena è stata totalmente omessa.
Nella scena della morte dei due amanti, Giulietta si risveglia mentre Romeo
sta bevendo il veleno, così lui, sconvolto, muore tra le sue braccia.
Nell'originale, lei si risveglia quando lui è già morto.
Molti discorsi sono stati omessi. Ad esempio Giulietta, prima di uccidersi con
la pistola di Romeo, non pronunzia verbo.
Nell'originale, Romeo nel sepolcro si rivolge anche al cadavere di Tebaldo,
nella nuova versione, Tebaldo non c'è nemmeno nel sepolcro.
Critica 1
La più vecchia sceneggiatura della Berlinale (come scrive il giornale del festival) ha
fatto il miracolo. E chi non ha pregiudizi "scientifici" particolarmente radicati o
intolleranza ai troppi decibel, vedrà con divertimento, continue sorprese, e - sìcommozione William Shakespeare's Romeo & Juliet scommessa (vinta) del regista
australiano Baz Luhrmann, al suo secondo film dopo il fortunato Ballroom
L'operazione non è molto diversa da quella di Riccardo III di Richard Loncraine:
sveltire il testo, trasportarlo nel tempo. Nel caso di Romeo & Juliet Luhrmann va al di
là; il suo film è un mosaico postmoderno pieno di ammicchi e di citazioni, un videoclip,
un musical, un "action movie" che racconta una guerriglia tra bande rivali, la visione
fantasy di un mondo prossimo venturo non propriamente piacevole. Ma è anche Romeo
e Giulietta, ambientato in una immaginaria ma non troppo Verona Beach, rumoroso,
eccessivo, iconoclasta: la prova, forse non necessaria ma certamente affascinante, che il
testo del Bardo può reggere qualsiasi manomissione e continuare a funzionare. Non
fatevi spaventare dal primo scontro tra le due fazioni al distributore di benzina. Tra un
prologo e un epilogo in cui il testo scespiriano è letto - con il prevedibile effetto comico
- da un'annunciatrice del telegiornale, il film dà di meglio e dipana continue sorprese:
risse in stile West Side Story balletti alla Busby Berkeley, feste faraoniche in casa
Capuleti, padre Lorenzo in versione ex figlio dei fiori, Mercuzio nero e (questo si
sospettava già) gay, i messaggi spediti via Federal Express e un giusto tono ironicogrottesco. Ma oltre alla sceneggiatura più vecchia della Berlinale, chi tiene insieme
questo fuoco di fila di invenzioni, e aiuta a sopportarne gli eccessi da Mtv, sono i due
giovani interpreti, Leonardo di Caprio, di bravura e bellezza struggente, e la fresca
Juliet di Claire Danes, che riescono a farci commuovere su una storia di cui sappiamo
già tutto.
Autore critica: Irene Bignardi
Fonte critica: la Repubblica
Critica 2
Il film è una rilettura attraverso l’immaginario contemporaneo del dramma celeberrimo
di William Shakespeare, cui peraltro, sin dal titolo, viene sottolineata la fedeltà al testo.
Con la presenza dell’annunciatrice del telegiornale che si sostituisce al coro per aprire e
chiudere la vicenda, si dichiara infatti come il contesto in cui si svolge la storia sia
costituito da una sintesi di linguaggi audiovisivi nuovi e di alto gradimento popolare,
soprattutto tra i giovani. Dall’action movie al videoclip, dalla soap opera allo spot
pubblicitario. L’acerrima lotta tra le due famiglie più importanti della città diventa una
notizia che fa parlare la televisione ed è la violenza che si consuma tra i ragazzi nelle
strade a fare notizia. Una violenza che viene rappresentata attraverso differenti registri
anch’essi ispirati alla gamma degli stili audiovisivi: talmente esasperata da risultare
demenziale nella parte iniziale, come nel più seriale dei film d’azione, oppure lirica e
surreale come in un western contemporaneo (vedi la sequenza in cui Tebaldo uccide
Mercuzio). Al centro della storia è naturalmente l’amore tra Romeo e Giulietta. Pacato
e riflessivo il primo, la cui grazia fisica vuole essere la cifra di una spiccata
predisposizione alla dolcezza dei sentimenti. Timida ma appassionata la seconda, la cui
limpidezza interiore affiora sin dalla scena dell’incontro con il giovane Montagu.
Intorno a un acquario di casa Capulet si svolge infatti quella danza di corteggiamento
tra i due personaggi che ha nella trasparenza del vetro e dell’acqua il simbolo della
purezza e della profondità dei loro sentimenti. Dove il riflesso dei volti sulla superficie
permette alle figure di stare uno di fronte all’altro, ma anche già uno accanto all’altro.
Entrambi i personaggi vengono rappresentati come esempi perfetti di un’età
adolescenziale in cui si tende a evitare la presenza dei genitori, rispetto ai cui valori,
sebbene per ragioni diverse, i due dimostrano un netto distacco. Il film insiste infatti
sulla ricerca, da parte dei ragazzi, di accedere a una condizione di isolamento dal resto
del mondo. Una vera e propria fuga dal reale espressa in una vasta gamma di forme.
Dal trip acido esperito da Romeo prima di entrare alla festa, passando dal ricorso ad
acquari e piscine come luoghi dell’isolamento, fino a quell’altare dall’evidente
ispirazione pittorica (Gustav Klimt) sul quale si consuma la tragedia finale dei due
giovani. Nella presa di distanza dai genitori esercitata dai protagonisti è inoltre da
individuarsi un rifiuto nei confronti di un mondo degli adulti in cui dominano la
corruzione e l’ipocrisia, il cinismo e la volgarità (come indicato compiutamente nella
lunga sequenza della festa a casa Capulet). Ancora significativo, da questo punto di
vista, il fatto che il solo adulto con il quale Romeo e Giulietta condividono un rapporto
di fiducia e comprensione sia frate Lorenzo, che con il suo corpo tatuato suggerisce un
atteggiamento moderno e disinvolto.
Degna di nota è, infine, la costruzione della figura di Mercuzio. La diversità di colui
che è “maestro della parola” nell’opera di Shakespeare, dove già si distingue in virtù
della sua straordinaria creatività linguistica, viene qui tradotta dal punto di vista
dell’aspetto. Ne consegue un Mercuzio travestito ammiccante alla transessualità,
esempio illuminante dell’estetica kitsch che domina il film e metafora di un’espressione
artistica sempre più incentrata sul sensazionalismo spettacolare.
Autore critica: Umberto Mosca
Fonte critica: Aiace Torino
Libro da cui è stato
tratto il film
William Shakespeare: Romeo e Giulietta (opera teatrale)