Il Cinquecento e la Riforma. Laboratorio a cura del CCV

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Il Cinquecento e la Riforma. Laboratorio a cura del CCV
Il Cinquecento e la Riforma.
Laboratorio a cura del CCV
Il Cinquecento è stato un secolo in cui, tra
fermenti di rinnovamento, scoperte scientifiche e
geografiche, si affermò una nuova immagine
dell'uomo e della natura e si entrò definitivamente
nell'era moderna.
Le scoperte geografiche
Ecco come apparivano i confini del mondo conosciuto verso la metà del
XV secolo.
Carta del globo terrestre tratta dalla Geographia di F. Berlinghieri, metà del XV
secolo
Quali terre iniziarono ad essere
conosciute all'inizio del
Cinquecento?
La „Mappa di Mercatore“, 1569
• La seconda metà del XV secolo vide l'inizio dei primi viaggi oceanici.
Alla ricerca di nuove rotte in grado di condurli in Oriente, i navigatori
al servizio della Corona portoghese sperimentarono nuove vie
marittime in grado di raggiungere le Indie costeggiando l'Africa.
• Nel 1487 il portoghese Bartolomeo Diaz raggiunse il Capo di Buona
Speranza; dieci anni dopo Vasco de Gama doppiò il Capo, aprendo
una rotta che lo condurrà nel 1498 fino alla città indiana di Calicut.
• Mentre le navi portoghesi percorrevano le rotte verso Est, i vascelli
finanziati dai re di Spagna si diressero verso ponente, seguendo
l'intuizione di Cristoforo Colombo "cercare l'Oriente ad Occidente".
• Colombo giunse nelle isore caraibiche nel 1492; ignaro di aver
scoperto un nuovo continente, scambiò quei territori per le estreme
propaggini della Cina e del Giappone. Nel 1499 Amerigo Vespucci
arrivò nel continente già raggiunto da Colombo e nel 1519 il
navigatore Ferdinando Magellano iniziò un lungo viaggio che porterà
la sua flotta a circumnavigare il globo terrestre. Nel1524, infine,
Giovanni da Verrazzano, navigatore al servizio della corona di
Francia, esplorò le coste atlantiche del Nord America.
Diaz
Diaz1487
1487
De
DeGama
Gama1498
1498
Colombo
Colombo1492
1492
Magellano
Magellano 1519
1519
Vespucci
Vespucci 1499
1499
Da
Da Verrazzano
Verrazzano 1524
1524
Il repertorio figurativo e l'immaginario dell'Occidente si ampliarono
grazie ai resoconti delle spedizioni in terre lontane di recente scoperta e
dall'incontro con popoli esotici, in particolare dall'Oriente.
Incisione di Hans Burgkmair che raffigura il re di Cochin (1508)
La conquista di nuovi continenti da parte dei paesi europei portò con sé,
fra le altre conseguenze, anche missioni di evangelizzazione, con nuovi
riti e costumi di vita.
Incisione tratta dalla Nueva Crónica di Poma de Ayala. La sottomissione dei
nativi dell’America Centrale: un religioso premia un convertito con un rosario e
battezza suo figlio.
Le scoperte scientifiche e il
progresso culturale
„In mezzo si trova il Sole“: con
questa affermazione - contenuta
nel De revolutionibus orbium
coelestium (1543) - Nicolò
Copernico rivoluzionò la concezione
del sistema solare, sottraendo la
Terra, e con essa il genere umano,
dal posto centrale dell'Universo.
Nello stesso anno, il belga
Andrea Vesalio pubblicò il suo
De humani corporis fabrica che
in breve tempo si impose come
uno degli scritti fondamentali
dell'anatomia moderna.
Nella prima età moderna
l'università, tempio del sapere e
luogo di libertà intellettuale,
assunse sempre più il ruolo di
centro di formazione delle carriere
più ambite, strettamente legate ai
poteri politici e religiosi.
La speranza in un mondo e una
società migliori diedero vita ad
una moltitudine di teorie; una
delle più note è l’Utopia di Thomas
More, il sogno di un’isola-regno
abitata da una società ideale,
pacifica, dove a regolare la vita
degli uomini fosse la cultura.
L'attesa angosciosa della fine dei tempi, sentita come imminente,
venne alimentata da un largo uso delle profezie dell'Apocalisse
tramite illustrazioni a stampa.
Incisione di Lucas Cranach
L'ossessione della morte e il timore del Giudizio divino furono
temi ricorrenti dell'arte dell'epoca. I Trionfi della morte
ricordavano ai vivi il destino comune del genere umano.
H. Holbeim il Grande, Il trionfo della morte
(particolare)
La stampa
A metà del Quattrocento, l’invenzione della stampa rivoluzionò la
cultura europea. Nel secolo successivo, la Riforma e la
Controriforma ne sfruttarono a pieno le potenzialità.
Gli stampatori. Incisione tedesca del 1588
Quale fu l'impatto della
stampa sugli uomini e le
donne del Cinquecento?
A partire dall'inizio del XV secolo iniziarono
ad essere ampiamente diffuse pubblicazioni
di poche pagine, note come “fogli volanti”,
che consentirono di coinvolgere nei dibattiti
e nelle dispute religiose non solo gli
intellettuali ma tutti gli strati della
popolazione, attraverso l'uso di caricature o
di immagini simboliche.
Xilografia tedesca della seconda metà del '500. L’avidità e l’avarizia portano
alla rovina la Chiesa di Roma (il papa stesso ne resta strangolato).
Xilografia tedesca del 1520. La caricatura di Lutero con sette teste (chiaro riferimento
all’Apocalisse di Giovanni) è segno delle differenti posizioni e delle contraddizioni interne
alla Riforma.
La Riforma protestante
Dove e quando?
Ginevra
(1536)
Wittenberg
(1517)
Zurigo
(1520)
I protagonisti della Riforma
Zwingli
Lutero
Calvino
Incisione olandese del XVII secolo
Quali sono le parole chiave
della Riforma protestante?
Salvezza
Fede
Libertà
BIBBIA
Opere
Cultura
Semplicità
La Riforma cattolica e la
Controriforma
• Il Cinquecento fu un secolo di grandi cambiamenti per la
Chiesa cattolica. All'indomani del "Sacco di Roma" (1527) e
della successiva pace tra l'imperatore Carlo V e papa Clemente
VII (1530), iniziò a profilarsi all'interno della chiesa il desiderio
di un cambiamento.
• Con l'elezione al soglio pontificio di Paolo III (1534), un gruppo
di intellettuali e nobili dalle spiccate idee riformatrici fu scelto
dal pontefice per tracciare le linee di una riforma delle
istituzioni ecclesiastiche.
• Il risultato di quegli sforzi fu la creazione di un documento
intitolato Parere sulla Riforma della Chiesa (1537), nel quale si
affrontavano una serie di problemi, tra cui quello sul controllo
dei libri e sugli abusi del clero. Il documento rimase lettera
morta e le speranze di una possibile riforma morirono sul
nascere.
Se in un primo momento il papato sottovalutò la nascente Riforma
protestante, a partire dagli anni '40 del Cinquecento la situazione cambiò. Di
fronte alla “minaccia dell'eresia", la Chiesa di Roma riorganizzò la propria
strategia nei confronti degli “eretici moderni”, continuatori di quelli antichi.
Con la bolla Licet ab initio, Paolo III istituì nel 1542 il supremo tribunale del
Sant'Uffizio romano, con compiti di direzione e coordinamento delle inquisizioni
locali. Il nuovo organismo andò ad affiancarsi ad altre due storici tribunali
inquisitoriali, quello spagnolo (1478) e quello portoghese (1536).
Allegoria del Tribunale
dell’Inquisizione
spagnola in cui si
espongono i due
strumenti a sua
disposizione per
l’intervento contro
l’eresia: il ramoscello
d’ulivo (il perdono) e
la spada (il giudizio).
Il Concilio di Trento (iniziato nel 1545 e terminato dopo alterne vicende nel
1563) fu sicuramente uno degli eventi simbolo della Controriforma . A Trento, il
cattolicesimo definì in modo chiaro le sue posizioni sia in ambito dogmatico
che disciplinare, impegnandosi a dare un nuovo volto alla Chiesa per inserirla
nel mondo moderno.
Il Concilio di Trento. Incisione del XVI secolo.
Quali furono le decisioni
prese dal Concilio?
Sotto il profilo organizzativo il Concilio
diede unità e organicità a tutti i tentativi di
riforma condotti sino a quel momento,
riguardo all'obbligo di residenza dei vescovi
e alla vendita dei benefici ecclesiastici;
impose una profonda formazione al clero
con i seminari, riformando allo stesso
tempo gli ordini religiosi.
Non minore importanza ebbe in campo
dottrinale con la definizione di dottrine
come i sacramenti, le indulgenze, il celibato
dei preti, il culto dei santi.
La Riforma in Italia
Già all'indomani dell'affisione delle tesi di
Wittenberg nel 1517, in Italia si iniziarono a
leggere i libri di Lutero, le cui idee e dottrine
andarono ad intrecciarsi con specifiche eredità
culturali e tensioni religiose presenti nella nostra
penisola.
Sin dall'inizio degli anni venti del Cinquecento le
opere dei riformatori circolarono in Italia
dapprima in edizione originale e poco dopo
anche in traduzione.
La diffusione delle dottrine riformate trovò
terreno più agevole là dove sboccavano le grandi
vie commerciali, i valichi alpini e le città portuali.
Vero e proprio nodo della propaganda eterodossa in Italia fu Venezia, con i
suoi tipografi e i suoi mercanti che nascondevano i libri "proibiti" tra i sacchi di
spezie o i rotoli di panni da vendere nei mercati cittadini.
Cortile di uno dei palazzi più importanti di Venezia, il Fondaco dei Tedeschi, dove venne
celebrato regolarmente il culto luterano anche negli anni della Controriforma (Incisione del
XVI secolo)
Chi aderì in Italia alle idee
della Riforma protestante?
Prelati
Studenti
Nobili
Intellettuali
Avventurieri
Artigiani
TUTTI I CETI SOCIALI
Con livelli diversi di consapevolezza, di tempi e di modi,
non pochi anche in Italia iniziarono a cercare, sulla scia
dei riformatori, una via verso un rinnovamento religioso
della penisola.
Grazie alla rapida diffusione dei testi dei riformatori, tutti
i ceti sociali poterono confrontarsi con le idee della
Riforma, garantendo spazi di libertà ed emancipazione,
destinati poi a sparire quando la Controriforma entrò a
pieno regime.
Assai varia, come quasi ovunque in Italia, fu
l'articolazione sociale del movimento filoriformato, nel
cui ambito era dato incontrare preti e ricchi mercanti,
artigiani e avvocati, negozianti e intellettuali, medici e
maestri di scuola, avventurieri e studenti, ma anche
discendenti di illustri famiglie patrizie.
Nella storia della penetrazione delle idee luterane in Italia si inserì a
partire dal 1535 un elemento nuovo e originale. In quell'anno infatti si
stabilì a Napoli un gentiluomo spagnolo, Juan de Valdés.
•
Pensatore di altissima levatura, durante i sei anni trascorsi in Campania
accolse nella sua casa un nutrito gruppo di ascoltatori e seguaci.
•
Cosa insegnò Valdés?
La verità cristiana si raggiunge attraverso una ricerca personale ed
interiore (centralità della spiritualità)
➢
Giustificazione per fede
➢
I riti e i sacramenti cattolici non devono essere abbandonati ma solo
ridimensionati, privilegiando la religiosità interiore a quella esteriore. Lo
stesso discorso vale per la separazione dalla Chiesa di Roma: non occorre
allontanarsi da essa (nicodemismo)
➢
Il pensiero di Valdés ebbe un notevole successo e lentamente iniziò ad
influenzare gli ambienti della Riforma italiana.
•
Nel 1543 apparve a Venezia un piccolo libro,
intitolato Trattato utilissimo del beneficio di
Gesù Cristo crocifisso verso i cristiani. Questo
testo ebbe in poco tempo un'enorme fortuna e
venne considerato fin da subito un manifesto
delle idee valdesiane.
Ristampato più volte, il testo divenne il più
efficace veicolo della propaganda luterana
senza far riferimento a Lutero, un elemento
dell'edificazione di una fede individuale che
consentisse la convivenza, sia pure con
distacco, con la chiesa di Roma.
All'interno dell'ordine francescano e soprattutto
tra i cappuccini, il messaggio riformato fece
molta presa. Il personaggio simbolo fu
sicuramente Bernardino Ochino.
Generale dell'ordine cappuccino, era
considerato uno dei migliori predicatori della
sua epoca.
Influenzato non solo dalle dottrine luterane ma
anche da quelle di Juan de Valdés, fuggì
dall'Italia nel 1542 e si trasferì a Ginevra dove
venne accolto da Giovanni Calvino.
Con la fine del secolo, la Controriforma debellò tutti i
tentativi del movimento protestante di conquistare uno
spazio nelle strutture urbane per svillupparsi e radicarsi in
Italia, come era avvenuto in altre parti d'Europa.
Il fallimento del movimento protestante italiano in tutte le
regioni della penisola fu causato soprattutto dall'avversione
che la Chiesa e il potere politico avevano nei confronti
dell'eresia, della quale temevano le conseguenze politiche e
sociali.
I fattori che portarono alla sconfitta della Riforma in Italia
furono molteplici, tra i quali si possono ricordare la nascita
dell'Inquisizione romana, la fuga dei grandi leader della
Riforma italiana negli anni Quaranta e la distruzione
sistematica del dissenso religioso in tutte le regioni della
nostra penisola.
I luoghi della Riforma in Italia
Valli
valdesi
Venezia
Toscana
Napoli
Viterbo
I Valdesi
Nel 1532 i predicatori e i capi famiglia valdesi provenienti da diverse zone dell'Italia
e della Francia si incontrarono a Chanforan, in Val d'Angrogna.
Alcuni anni prima, una delegazione valdese era stata mandata a Basilea e a
Strasburgo per interrogare gli esponenti del movimento riformato ed era ormai
giunto il momento di prendere una decisione al riguardo.
Monumento in ricordo
dell'assemblea di
Chanforan del 1532.
L'acceso dibattito durò per diversi giorni alla presenza di Guillaume Farel e
Antoine Saunier, predicatori in Svizzera, al termine del quale fu presa la decisione
di aderire alla Riforma protestante.
Che cosa cambiò per i valdesi
dopo l'assemblea a
Chanforan?
• Attraverso l'incontro con la teologia della Riforma, il
•
•
•
movimento valdese abbandonò la clandestinità per
diventare una chiesa protestante a tutti gli effetti.
Durante l'assemblea a Chanforan venne
commissionata a Pierre Robert (Olivetano) una
traduzione della Bibbia in francese. Pubblicato nel
1535, il testo – come le traduzioni di Lutero e Zwingli
di poco anteriori – era stato tradotto non dal latino
ma dalle lingue originali, ovvero l'ebraico e il greco.
Gli antichi predicatori itineranti, i barba, lasciarono il
posto a ministri di culto che iniziarono a formarsi nelle
maggiori università teologiche europee.
A partire dagli anni cinquanta del Cinquecento, i
valdesi iniziarono ad edificare nelle valli Pellice e
Germanasca diversi edifici di culto.
Negli anni della Controriforma
anche i valdesi ebbero un ruolo di
primo piano nei duri scontri tra
cattolicesimo e protestantesimo.
Il primo scontro militare contro il
Ducato di Savoia avvenne nel
1560. Rientrato in possesso del
suoi territori dopo la pace di
Cateau-Cambrésis (1559), il duca
Emanuele Filiberto impose la
cessazione di ogni propoganda
della religione riformata nei suoi
territori.
Dopo un anno di intensa guerriglia i valdesi ebbero la meglio sulle armate sabaude e
nel giugno del 1561 venne firmato un accordo di pace a Cavour.
Il Duca concesse ai suoi sudditi della val Pellice e Germanasca il diritto di professare
la religione riformata.
Cavour, il palazzo degli Acaia, in cui firmato l'accordo del 1561.
Mentre a Cavour i valdesi trattavano le
condizioni della loro vittoria, le
comunità della Puglia e della Calabria
vissero gli ultimi momenti di libertà
prima del massacro. Entrate, come
quelle piemontesi, nel movimento
della Riforma, quelle comunità valdesi
vennero eliminate senza pietà.
Distribuzione degli insediamenti valdesi
in Puglia e in Calabria nel Cinquecento.