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S.A.F.
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
CONVEGNO: Il conciliatore assertivo
APPUNTI PER UN’ASSERTIVITA’
“DI GENERE”
Odile ROBOTTI
17 NOVEMBRE 2011 - ODCEC Milano, Corso Europa 11
Sommario
– Cosa si intende con “assertività”
– Quali altri stili di comunicazione esistono e come si
differenziano
– Comunicazione non-verbale e stili di
comunicazione
– Rapporto tra assertività e auto-stima
– Saper dire NO
– Perché l’assertività è importante e perché vale la
pena di occuparsene
– Consigli per chi vuole diventare più assertivo
– Assertività e genere
– Gli stereotipi all’opera
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Cosa si intende con assertività
– L’assertività è la capacità di esprimere in modo
onesto, chiaro ed efficace i propri bisogni,
preferenze, sentimenti e opinioni, senza imbarazzo
o sensi di colpa
– E’ un approccio tramite cui è possibile gestire in
modo positivo e costruttivo i rapporti
interpersonali e di ottenere ciò che si desidera,
rispettando i diritti (ma non necessariamente i
desideri) degli altri
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COMUNICAZIONE PASSIVA
Cosa si intende: stile che evita di
esprimere i propri sentimenti
e le proprie opinioni, non difende i
propri diritti e non identifica nè cerca di
soddisfare I propri bisogni. Spesso
collegato a bassa auto-stima.
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COMUNICAZIONE PASSIVA
Come si caratterizza nei comportamenti:
- permettono agli altri di calpestare loro diritti,
deliberatamente o
inconsapevolmente
- non esprimono opinioni, sentimenti, ecc. negativi
- parlano con tono di voce basso e spesso
scusandosi
- usano poco il contatto visivo e hanno una
postura spesso poco eretta
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Comunicazione aggressiva
Stile in cui la difesa dei propri diritti e
l’espressione delle proprie opinioni avviene in un
modo che viola i diritti degli altri.
Non necessariamente vi è aggressione
fisica, ma comunque il comportameno ha effetto
intimidatorio. I propri diritti vengono visti come
prioritari e quindi devono avere precedenza sui
quelli degli altri.
A volte legata a bassa auto-stima o situazioni di
abuso subite.
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Comunicazione aggressiva
- tentativo costante di dominare gli altri
- uso dell’umilazione per sottomettere e
controllare
- uso della critica e dell’attacco personale
- impulsività
- scarsa tolleranza/facile frustrazione
- tono di voce spesso elevato
- comportamenti minacciosi e maleducati
- scarso ascolto
- interruzioni frequenti
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Comunicazione passiva-aggressiva
E’ uno stile che sembra passivo ma in realtà
esprime resistenza/rabbia in maniera sottile.
Spesso caratteristico di
chi vorrebbe ribellarsi ma non può (prigionieri
di guerra).
All’apparenza cooperativo e gentile, in realtà
animato da desiderio di
sabotare l’interlocutore.
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Comunicazione passiva-aggressiva
-Borbottio costante tra sé e sé
-Non riescono a riconoscere la propria rabbia
-Usano espressioni non verbali disconnesse dai propri
sentimenti (es. Sorridono quando sono irati)
-Usano il sabotaggio per pareggiare i conti
-Negano che vi sia un problema
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Comunicazione assertiva
È uno stile in cui si esprimono chiaramente
sentimenti e opinioni e si difendono
fermamente i propri diritti
senza violare quelli degli altri. Si fonda
spesso su una alta auto-stima. Chi adotta
questo stile usa spesso il pronome “io” in
maniera consapevole e deliberata, ma è
peraltro attento a non prevaricare gli altri
anche con l’utilizzo dove appropriato di
espressioni di desiderio (“Mi piacerebbe
che” vs. “voglio che”).
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Comunicazione assertiva
- comunica
i propri bisogni e sentimenti in maniera
chiara e rispettosa degli altri
- usa spesso il pronome io
- comunica rispetto per gli altri
- ascolta bene e senza interrompere
- si sente in controllo di sé
- mantiene un buon contatto visivo
- parla in tono chiaro e con il giusto volume
- ha una postura rilassata
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Comunicazione assertiva
-So chi sono e so esprimerlo
-Mi relaziono con gli altri in maniera onesta e diretta
-Non posso controllare gli altri, ma ho controllo sulla
mia vita
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Le condizioni necessarie per dire NO
1. Capire che dire NO è ok
2. Avere chiari i limiti
(sapere quando dire
no)
4. Sapere come si
dice di no
3. Non lasciarsi costringere a fare scelte affrettate
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1. “No è OK” - Perché è importante saper dire NO
-Se si è in grado di dire un no autentico, si è in grado
anche di dire un sì autentico
-Dire di no permette di dire di sì (ad altre richieste,
magari più importanti)
-Scegliere le cose da fare invece che “farsi scegliere”
aiuta nella realizzazione dei propri obiettivi
-Rifiutare una richiesta non significa essere “egoisti”.
Gli altri possono essere aiutati anche in altri modi, se
conosciamo i loro veri bisogni.
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2. Chiarire i limiti
Bisogna chiedersi cosa si vuole raggiungere:
-Accontentare tutti/non dispiacere a nessuno
-Realizzare una missione/completare un
lavoro/raggiungere degli obiettivi
RAGGIUNGERE ENTRAMBI I FINI E’ QUASI IMPOSSIBILE
UNA VOLTA SCELTO COSA SI VUOLE RAGGIUNGERE, SI DEVE
DECIDERE DOVE METTERE I LIMITI PER REALIZZARE GLI
OBIETTIVI
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3. Non lasciarsi prendere dalla fretta: non dire sempre e
automaticamente di sì
- Cosa abbiamo paura di perdere se diciamo di no?
- Abbiamo sempre il diritto ad essere rispettati e ciò
va ricordato a sé stessi (e soprattutto «a sé
stesse…»)
- Cosa ci guadagnamo a porre dei limiti ? Forse anche
la relazione con l’altro migliora…
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3. Non lasciarsi prendere dalla fretta: non dire sempre e
automaticamente di sì
Rallentare il pensiero e analizzare le situazioni aiuta a:
- distinguere tra ciò che gli altri vogliono e ciò di cui
hanno bisogno
- scegliere consapevolmente cosa si vuole dire.
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4. Sapere come dire NO: non tutti i NO sono uguali.
Il
-
NO che incoraggia
Mostrare apprezzamento
Augurare successo
Esprimere dispiacere per il fatto di non aiutare
(non necessariamente di non poter aiutare,
anche solo di non aiutare)
- In alcuni casi dire che si è lusingati di aver
ricevuto la richiesta
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4. Sapere come dire NO: non tutti i NO sono uguali.
Il
Il
-
NO ambiguo
Si rimanda il no definitivo illudendo l’interlocutore
Si fa perdere tempo forse prezioso
NO antipatico
Non si limita a dire di no, ma da un giudizio
negativo
- Esprime ironia o scetticismo.
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4. Sapere come dire NO: non tutti i NO
sono uguali.
Dire di no può farci sentire in opposizione con gli altri.
- Si può superare questa sensazione se si dice di NO
in maniera costruttiva,
- stimolando l’altra persona a pensare a una soluzione
alternativa e/o esprimendo
- accordo dove possibile.
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4. Sapere come dire NO: non tutti i NO
sono uguali.
Esempi:
- “No, non riesco ad accompagnarti oggi pomeriggio
in stazione, ma sento se il mio collega, che abita da
quelle parti, può darti un passaggio.”
- “No, non riesco ad accompagnarti in stazione, a chi
altro potresti chiedere?”
- “Non credo che la tua idea possa funzionare
perché…, ma sono d’accordo che bisogna trovare
una soluzione al problema che hai posto.”
-
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