CENTRO GEOFISICO PREALPINO - Società Astronomica GV

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CENTRO GEOFISICO PREALPINO - Società Astronomica GV
PROVINCIA DI VARESE
CENTRO GEOFISICO PREALPINO
istituzione della “Società Astronomica G.V.Schiaparelli”
PER LA DIVULGAZIONE DELLE SCIENZE NATURALI E COLLABORAZIONE
CON LA PROTEZIONE CIVILE
SENZA SCOPO DI LUCRO
FONDATA DA
SALVATORE FURIA NEL 1956
LAGO MAGGIORE – LAGO DI VARESE - FIUME OLONA
ASSOCIATO ISTITUTO NAZIONALE GEOFISICA E VULCANOLOGIA VA.I
RETE MONITORAGGIO METEOCLIMATICO E LIVELLO
RETE SISMICA DELLA
LOMBARDIA
SINTESI METEOROLOGICA 2013 A VARESE
PIOGGIA
Il 30 Novembre 2013 si è chiuso l'anno meteorologico 2013 iniziato il 1 Dicembre 2012. In questi
12 mesi le piogge sono risultate un po' più scarse della media con un totale a Varese di 1478,2 mm.
Dalla banca dati meteorologica degli ultimi 47 anni del Centro Geofisico Prealpino fondato dal
Prof. Salvatore Furia nel 1967 risulta infatti che la pioggia che cade a Varese mediamente in un
anno ammonta a 1546 mm (periodo 1967-2012), e dunque nel 2013 si è registrato un modesto
deficit di 67,8 mm (-4%).
Anche nel 2012 le piogge furono molto vicine alla media. Nel 2011 vi fu un piccolo deficit (13%,
totale 1338 mm) mentre negli anni 2008-2009-2010 si registrarono piogge abbondanti, con totali
sempre al di sopra dei 2000 mm.
I mesi che hanno più contribuito alle piogge annuali del 2013 sono stati primaverili: Aprile (con
263mm, +55% rispetto alla media), Maggio (250,2 mm, +38% ), Marzo (131 mm +22%). Le altre
stagioni sono state piuttosto asciutte, ad eccezione del solo mese di Ottobre (231 mm +41%). Il
mese più secco è stato Gennaio (solo 35 mm, con deficit del -56% rispetto alla media) seguito da
dicembre 2012 e febbraio.
Figura 1. Totali di piogge annuali a Varese dal 1966 ad oggi. Il 2013 è poco sotto la media.
Non entra nelle medie, poiché appartiene già all'anno meteorologico 2014, il mese di dicembre
2013 che con oltre 270 mm è certamente il più piovoso finora registrato dal 1966, con precipitazioni
quasi 4 volte il valor medio.
La giornata più piovosa si è registrata il 20 aprile con 72,4 mm, quantitativo non elevato per le
Prealpi, che non rientra neppure nei primi venti che seguono il record di 258,6 mm registrato il 13
settembre 1995.
Benché vi siano grandi fluttuazioni tra la pioggia totale da un anno all'altro, non sembra emergere
dall'analisi statistica una tendenza all'aumento o diminuzione dell'apporto idrico sul lungo periodo
in questi ultimi 47 anni.
Il 2013 è in contro tendenza rispetto al trend di diminuzione del numero di giorni piovosi (a Varese
circa il 4% negli ultimi 47 anni). Nonostante il totale delle piogge sia poco sotto la media, il numero
dei giorni con piogge significative (superiori o uguali a 1 mm) nell'intero anno sono stati ben 114,
nettamente al di sopra della media (1967-2012) di 98.
L'alto numero di giorni di pioggia, d'altro lato, ha impedito il verificarsi di lunghi periodi di siccità
invernale (oltre 30 giorni) che sono stati una puntuale caratteristica di tutti gli inverni dal 1998 in
poi (con eccezione del 2009 e 2010).
LE PIOGGE MESE PER MESE
A dicembre 2012 le precipitazioni sono scarse e dovute in gran parte alla nevicata del 14-15.
Capodanno è piovoso ma il mese di gennaio è piuttosto secco con le sole piogge di una
perturbazione atlantica il giorno 20. Febbraio accentua la siccità fino al giorno 20 ma poi arrivano
le nevicate più abbondanti per il mese in pianura. A Varese ben 45 cm. L'equivalente in acqua della
neve però non compensa la mancanza di pioggia e il mese (come tutto l'inverno) resta più asciutto
della media.
La pioggia arriva in marzo, con un continuo flusso di perturbazioni atlantiche. A metà mese una
calata di aria polare da Nord favorisce la nevicata del giorno 16 fino in pianura.
Il mese di aprile è stato particolarmente piovoso, con 19 giorni di cielo coperto e 15 con pioggia.
Le piogge da sbarramento più intense arrivano dal giorno 26. Una bassa pressione si muove dalla
Spagna sul Mediterraneo occidentale, con intense correnti in quota da SW che trasportano anche
polvere sahariana. Piogge, rovesci e qualche temporale iniziano il 27 e
Figura 2. Livello del Lago Maggiore tra fine aprile e inizio maggio con limitata esondazione
proseguono con qualche interruzione il 28. Il giorno più piovoso è il 29 con 50 mm a Varese e Pino
Lago Maggiore e 68 mm a Campo dei Fiori. Le piogge risultano più abbondanti sulla sponda
piemontese del Verbano e sul Canton Ticino, facendo esondare il Lago Maggiore a Laveno il giorno
30. Nessun disagio particolare, salvo per le cantine e i lidi più bassi allagati. Il massimo livello è
raggiunto nella mattinata del 2 maggio a quota 195.54 m slm (soglia di esondazione 195.01 m slm).
Figura 3. Il lago Maggiore il 30 Aprile nel porticciolo di Ranco sfiora il livello del molo.
Maggio quest'anno ha rispettato il primato statistico di mese più piovoso dell'anno a Varese, anche
se i 250 mm di pioggia non hanno neppure avvicinato i record storici come i 520 mm del 2002 o i
360 mm del recente 2010. Il giorno 20 il Verbano raggiunge un secondo massimo, fermandosi a a
quota 195.41 m slm, più basso che nel mese di aprile. Con la primavera piovosa (in totale 645 mm,
al settimo posto per quantità di pioggia dal 1966) viene recuperato il deficit idrico invernale.
Giugno torna un mese particolarmente asciutto, con piogge concentrate il giorno 9 (perturbazione
da SW ancora di stampo primaverile) e nei temporali del 23.
A Luglio inizialmente le Alpi restano ai margini dell'anticiclone africano, che si spinge piuttosto
verso le isole britanniche, e il Varesotto è interessato da numerosi temporali, alcuni anche violenti,
che tuttavia non portano molta pioggia (il più intenso il giorno 29 con 44mm in 4 ore). A fine mese
l'anticiclone africano si stabilisce anche sulle Alpi e inizia un'ondata di calore che termina il 7
agosto. In seguito riprendono i temporali che, sia pur numerosi, senza eventi particolarmente
intensi, portano meno pioggia della media.
Settembre è un altro mese avaro di piogge, che prolunga l'estate con molte giornate soleggiate. Al
contrario Ottobre risulterà grigio con 24 giornate di cielo coperto (quasi un record) e quindi anche
piovoso (231 mm contro 164 mm della media). Il giorno 10 in serata un fronte freddo proveniente
da Nord valica le Alpi innescando violenti temporali da Borgomanero al basso Verbano fino al
Varesotto. Le piogge più abbondanti misurate dalle stazioni della rete del CGP si verificano a Ranco
con 121 mm ma in gran parte della provincia le piogge rimangono attorno a 30-40 mm. A fine mese
arrivano le piogge autunnali portate da scirocco che si intensifica nei giorni 22-23 (64 mm a Varese
in 48 ore). Il Lago Maggiore si alza di 70 cm, soprattutto grazie alle piogge cadute sulla sponda
piemontese. A Milano si verifica un'esondazione del fiume Seveso a Niguarda.
Il mese di Novembre chiuderà ancora sotto media (117 mm su 151 mm) con piogge frequenti fino
al giorno 22 (nevicata) ma non intense. Il mese rimarrà invece nelle cronache meteorologiche per
l'alluvione in Gallura e Olbia dei giorni 18 e 19, provocata da unn intenso ciclone Mediterraneo.
Figura 4. Confronto tra la pioggia cumulata nel 2013 e la pioggia media. Il deficit invernale è
stato più che recuperato in primavera ma l'estate asciutta ha riportato le piogge sotto media.
ROVESCI E TEMPORALI
I temporali registrati nel 2013 nella stazione di Varese del CGP sono stati 31, un numero poco
superiore alla media di 29 eventi per anno. I mesi più temporaleschi sono stati Luglio, con 8 eventi
e Agosto con 9 eventi. Notevole anche ottobre con 4 temporali, tra cui l'ultimo della stagione il 30
ottobre. Il primo temporale primaverile è stato invece tardivo ed è arrivato soltanto il 20 aprile.
Solitamente accade in marzo.
Figura 5. Nelle prime due decadi di luglio sono stati frequenti i temporali. (foto 9 luglio 2013,
da Mondonico verso il Campo dei Fiori - Andrea Aletti – CGP.
Anche quest'anno nella nostra provincia alcuni temporali sono stati violenti e hanno provocato
danni per nubifragi oppure per i colpi di vento e la grandine. Tuttavia gli eventi veramente intensi
sono stati pochi, nessuno nel mese di agosto. Elenchiamo gli eventi più significativi:
2 maggio: Una violenta grandinata con chicchi da 4 cm colpisce la Val Ceresio
29 maggio: Rovesci e temporali con tromba d'aria a Cavenago-Brianza.
9 giugno: A Busto nubifragio in serata con allagamento di diversi sottopassi e stazione Nord.
7-10 luglio: Il giorno 7 forti rovesci e colpi di vento interessano tutto il varesotto.
Nella serata del giorno 8 si registra nubifragio a Saronno con allagamenti e caduta alberi da
Fagnano a Castellanza. Nella serata del 10 ancora nubifragi su Albese e Albiolo, grandine a Varese,
Malnate e Gazzada, forti raffiche di vento e alberi abbattuti ad Ispra e Angera.
22 luglio: Nella serata i temporali si ripetono sul Lario, ma anche sul Varesotto con alberi abbattuti
a Busto e Sesto. Orino e la Valcuvia restano senza luce per 2 ore a causa dei molti fulmini.
29 luglio: I temporali più intensi del mese con vento forte, molti alberi abbattuti, a Varese grandine
fino 1.5 cm, in Valcuvia e a Cittiglio pure grandinata molto abbondante che permane sul ciglio delle
strade per alcune ore. A Malnate due grossi alberi si abbattono con danni su villa Braghenti.
Agosto: Nonostante i temporali siano stati numerosi, non si sono registrati quest'anno eventi
particolarmente violenti come frequentemente accade in questa stagione.
10 Ottobre: In serata un fronte
freddo proveniente da Nord
valica le Alpi innescando
violenti temporali da
Borgomanero al basso Verbano
fino al Varesotto. Le piogge più
abbondanti misurate dalle
stazioni della rete del CGP si
verificano a Ranco con 121 mm
ma in gran parte della provincia
le piogge rimangono attorno a
30-40 mm. I temporali sono
seguiti da forti raffiche di vento
da Nord che portano anche un
repentino calo delle
temperature. Danni a Verbania
al molo di attracco sul Verbano.
Figura 6: Valori di pioggia
registrati nelle stazioni delle
reti CGP e ARPA Lombardia
il giorno 10 ottobre durante i
temporali dalle ore 18 alle 23.
La linea evidenzia le regioni
con piogge presumibilmente
maggiori di 50 mm.
NEVE
L'inverno 2012/2013 è stato piuttosto avaro di neve fino a metà febbraio. Ma la neve è arrivata
abbondante anche in Marzo.
Il mese di dicembre 2012 è stato inizialmente freddo con correnti da Nord ed ha portato la neve a
Varese solo durante il transito di una perturbazione atlantica il giorno 14 che fino alle prime ore del
giorno 15 deposita 19 cm a Varese e 23 a Campo dei Fiori. Nevicate più frequenti si producono a
Nord delle Alpi.
Anche Gennaio risulta piuttosto secco con soli 4 cm di neve a Varese tra i giorni 19 e 20 che si
tramutano rapidamente in pioggia. Qualche fiocco in più arriva a Campo dei Fiori dove 10 cm si
accumulano nella serata di Capodanno, 1 cm il giorno 12, 6 cm il giorno 15, 32 cm tra 19 e 21, 5 cm
il giorno 28. Tuttavia le forti inversioni termiche dell'Epifania e a fine mese ne favoriscono il rapido
scioglimento.
Figura 7. Aspetto brullo della Val d'Ossola e Valle Vigezzo senza neve il 9 febbraio dall'Alpe
Ciamporino. Fino al 20 Febbraio l'inverno 2013 è stato avaro di neve sulle Alpi occidentali.
Maggiori nevicate avevano interessato il versante Nord delle Alpi e le Alpi orientali e
Dolomiti.
Febbraio con nevicate il giorno 11, 21 e soprattutto dal 23 al 25 è il mese di febbraio più nevoso a
Varese almeno dal 1967. Se mediamente in città ci aspettiamo 10 cm di neve, quest'anno ne sono
caduti ben 68!
La ragione di tanta neve risiede nella calata di aria gelida dalla Russia verso l'Europa centrale con
formazione di un minimo depressionario sulla Spagna che dal giorno 20 si muove verso l'Italia
portando il 21 neve fino in pianura, con un totale a Varese di 10 cm.
Freddo e gelate continuano nei giorni successivi. Il minimo depressionario dall'Iberia raggiunge
l'Italia nella serata del 23 e la neve cade ad intermittenza, ma talvolta anche con intensità dalle ore
00 del 24 fino alle 12 del 25. L'accumulo a Varese è di 45 cm, ma il mezzo metro si raggiunge in
tutte le valli a Nord del Varesotto. Neve più scarsa e soprattutto bagnata al Sud della provincia. E' la
singola nevicata più intensa che si ricordi a Varese in febbraio almeno dal 1967. A Campo dei Fiori
il manto nevoso raggiunge 60 cm (ma questo non rappresenta certo un record).
Il mese di Marzo 2013 ha proseguito il freddo di Febbraio ed è risultato il quinto più fresco dal
1967. Era dal 1987 che a Varese non si registrava un mese di marzo così freddo e il 17 e 18 arriva la
neve ancora abbondante fino in pianura a causa di una discesa di aria polare il 14 e 15.
Il successivo sopraggiungere di una perturbazione atlantica, sopra l'aria fredda, favorisce la discesa
della neve fino in pianura. Le nevicate cominciano verso le ore 22 del giorno 16 e proseguono sopra
i 400 metri fino alle ore 10 del giorno 18. A quote inferiori la neve è molto bagnata con scarso
accumulo al suolo e talvolta si tramuta in pioggia. A Varese l'accumulo totale è di 17 cm mentre a
Campo dei Fiori si arriva a 50 cm. A Malpensa solo 7 cm, molto bagnata. A Milano solo un po' di
imbiancatura sui tetti all'alba del giorno 18. La neve in marzo non è rara a Varese ma così
abbondante non cadeva dal 2004.
Figura 8: Neve abbondante a fine febbraio. Per la felicità dei bimbi, a Brinzio si slitta! (foto P.
Valisa - CGP - giorno 26 Febbraio 2013).
La primavera è in ritardo e acqua mista a neve riesce ancora a raggiungere la Valganna il giorno 28.
L'ultima vera nevicata (2 cm) a Campo dei Fiori arriva l'8 aprile (solo nevischio il 25 maggio!) e
porta il totale annuale a 263 cm, poco sotto della media annuale di 297 cm. Nel 2011/2012 le
nevicate furono più scarse, solo 167 cm. L'ultimo inverno nevoso risale al 2008/2009 (a Campo
dei Fiori ben 421 cm). Il record di 606 cm è stato stabilito nell'inverno 1984/85.
A Varese il totale della neve dell'inverno 2012/2013 è stato di 113 cm, ben oltre la media di 49 cm
del periodo 1967-2011. Le giornate nevose sono state 15.
Si è verificata quest'anno nei mesi febbraio-marzo una anomala debolezza del vortice polare che ha
permesso la formazione di una cintura di freddi fronti perturbati persistenti alle medie latitudini. Il
maltempo di questi mesi si è verificato infatti sia in Europa che N-America. Alcuni studiosi del
clima speculano che possa essere dovuto allo scarso spessore dei ghiacci polari che consentono uno
scambio di calore tra oceano e atmosfera e che quindi è una configurazione barica che potrebbe
ancora ripetersi negli anni a venire.
Infine qualche cenno all'inizio dell'inverno 2013/2014 che è cominciato in anticipo con brusco
raffreddamento il 21 novembre 2013, quando arriva sulle Alpi una circolazione depressionaria di
origine polare. L'aria fredda favorisce l'abbassamento del limite della neve fino a 600 m il 21
mentre dalle ore 6 del 22 la neve arriva fino sull'alta pianura. A Campo dei Fiori si accumulano 38
cm, a Brinzio e Ganna circa 10 cm, a Varese 4 cm e Castronno 1 cm. A Dicembre però domina
l'anticiclone delle Azzorre. Sole, inversione termica e stagnazione atmosferica. A Natale grandi
piogge ma neve solo oltre 1500m.
Figura 9: Spessore del manto nevoso a Campo dei Fiori. Nivometro installato il 10 gen 2013.
Evidente l'assenza di neve fino al 22 febbraio.
VENTO
La distribuzione dei venti in provincia di Varese ha tre componenti principali. Dalla primavera
all'autunno soffiano le brezze, attive durante le belle giornate. Il maltempo è invece portato sovente
da venti da SE (scirocco) che conducono l'aria umida dal Mediterraneo lungo la pianura padana fino
allo sbarramento prealpino: la situazione caratteristica delle piogge autunnali e primaverili.
Il vento dominante come intensità è però quello che proviene da Nord ed irrompe dalle Alpi, talora
facendo sentire il riscaldamento per compressione (favonio), soprattutto nei mesi invernali.
Quest'anno gli episodi di favonio sono stati 39, e si sono verificati soprattutto in dicembre 2012 (6),
novembre (6) e febbraio (5).
L'evento più intenso probabilmente il giorno 11 novembre, segue il passaggio di una perturbazione
e raggiunge punte di 118 km/h a Campo dei Fiori, 90 km/h sul lago di Varese, 80 km/h a Tradate e
84 km/h a Leggiuno. Al vento si accompagna riscaldamento per favonio fino a 15°.
Altro evento notevole il 3 febbraio con vento che provoca diversi danni, tra cui la distruzione della
copertura del campo sportivo di Viggiù. Le raffiche massime raggiungono 90 km/h a Campo dei
Fiori e 45 km/h a Varese.
Nel mese di Marzo l'ingresso del vento da Nord il giorno 14 segna una svolta climatica poiché porta
a Sud delle Alpi l'aria polare che nei giorni precedenti aveva portato gran freddo sull'Europa
centrale. Il vento soffia con punte di 101 km/h a Campo dei Fiori e 92 km/h a Malpensa nei giorni
14 e 15.
Infine deve essere ricordata la tempesta di vento del 10 ottobre al seguito di una attiva perturbazione
temporalesca che valica le Alpi e si abbatte con nubifragi su Borgomanero e il basso Verbano.
La velocità del vento in questo caso ha raggiunto 111 km/h a Campo dei Fiori, 100 km/h a
Leggiuno, 83 a Tradate, 58 a Ranco, 54 km/h a Varese con diversi alberi abbattuti in tutta la
provincia.
TEMPERATURE
A Varese la temperatura media dell'anno meteorologico 2013 è stata di 13,1° al decimo posto tra le
più calde registrate dal 1967, appena sotto la media dell'ultimo decennio (13.4°). L'anno più caldo
resta dunque il 2003 con 14,05°C di media. Al secondo posto troviamo il 2011 (14,0°) e al terzo
posto il 2009 (13,9°). Con l'eccezione del 2010 che fu piuttosto fresco (12,7°), tutti gli anni più
caldi sono dunque molto recenti, e confermano la tendenza al riscaldamento di 0.43° ogni 10 anni,
ovvero quasi 2,0 gradi a partire dal 1967, origine delle misure del CGP. Tuttavia l'ultimo decennio
non evidenzia una crescita delle temperature così veloce in area alpina come quella avvenuta tra
1985 e 2000.
La media del 2013 ha risentito soprattutto di una primavera molto fresca che le ondate di calore di
luglio-agosto non hanno compensato completamente. La principale anomalia positiva riguarda
l'estate che nel suo complesso è stata la terza più calda di sempre e in particolare il mese di luglio
che pure si è piazzato al terzo posto tra quelli più caldi.
Figura 10. Scostamento dalle medie delle temperature del 2013 a partire dal 1 Dicembre 2012
fino al 30 Novembre 2013. Si nota l'inverno freddo protrattosi fino all'inizio di aprile. Spicca il
caldo record dell'epifania e l'estate calda. Novembre pure mite, per correnti meridionali.
Inverno
Il mese di dicembre 2012 è risultato un poco più freddo della media (3°C contro 3.6°C) con
frequenti discese fredde da Nord nei primi quindici giorni e stagnazione dell'aria fredda in pianura
sotto il mare di nubi. In montagna le temperature sono state più alte, soprattutto nella terza decade
del mese, con marcata inversione termica dovuta ad alta pressione africana che culmina il giorno 23
portando l'isoterma di zero gradi a 3000m.
Figura 9. Numerosi i giorni di inversione termica con formazione del mare di nubi sulla
pianura nell'inverno 2012-2013 . Nella foto, presa da Campo dei Fiori, si nota la sagoma
dell'alta torre del seminario di Venegono che esce dalle nebbie (foto P.Valisa - CGP - giorno 4
dicembre 2012)
Gennaio, con una media di 4,1°, è più mite del consueto (2,9°C) e fa registrare una vera ondata di
calore nei giorni dell'Epifania. Grazie ad un'alta pressione africana estesa dall'Iberia alle Isole
Britanniche, nei giorni 4-6 gennaio 2013, aria molto mite è affluita sulle Alpi da NW con zero
termico in rialzo fino a 3000 metri. Sulla regione prealpina la discesa adiabatica dell'aria e l'effetto
favonico si sono sommati producendo temperature primaverili. A Varese il giorno 6 si raggiungono
21.4° ma non è un record, perchè il 28 Gennaio 2008 favonio e alta pressione africana portarono le
temperature fino a 23,5°. A metà mese è più freddo con perturbazioni che arrivano da Nord ma il
mese finisce ancora con anticiclone atlantico-africano sulle Alpi e zero termico a 3200m il giorno
30. Marcata inversione termica. Alle ore 7 del 31 Gennaio 2013 a Malpensa il termometro segnava
-4,6°. A Varese +1°. A Campo dei Fiori +9°.
Il mese di Febbraio 2013, è stato freddo, di quasi due gradi rispetto alla media degli anni recenti,
anche se non sono state neppure lontanamente raggiunte le minime record del Febbraio 2012 (-11° a
Varese -15,9° a Malpensa e -19° a Valganna). Il termometro quest'anno si è fermato a -3,5° il giorno
13 e il giorno 22.
Il freddo ha portato nella terza decade abbondanti nevicate, tanto che questo mese è stato il febbraio
più nevoso a Varese perlomeno dal 1967. In netto ritardo le fioriture primaverili.
Le inversioni termiche sono state numerose nei mesi di dicembre 2012 (in particolare dal 23 al 30) e
gennaio (in particolare fino all'11 e ancora a fine mese). L'effetto è una stratificazione
estremamente stabile dell'atmosfera che impedisce ogni ricambio di aria al suolo con condizioni
molto favorevoli all'accumulo degli inquinanti. Difatti le polveri sottili PM10 sono state
costantemente al di sopra delle soglie di allarme (ben oltre i 35 giorni/anno consentiti) in molte
località e soprattutto nel milanese.
Primavera
La primavera, assieme all'estate, è la stagione che più ha risentito del rialzo delle temperature dagli
anni '60 ad oggi ma quest'anno è stata particolarmente fresca. Con una temperatura di 11,6° è stata
complessivamente più fredda della media stagionale che è di 12.3°C. A Varese non succedeva dal
2004, ma in Piemonte addirittura dal 1987. Tuttavia nel 1970 si era scesi fino a 10°.
Il mese di marzo 2013 ha proseguito il freddo di Febbraio ed è risultato il quinto più fresco dal 1967
(6,5° contro 8.4° di media). Era dal 1987 che a Varese non si registrava un mese di marzo così
freddo. E' stato anche più piovoso della media, con giornate ancora pienamente invernali grazie
anche alla nevicata dei giorni 17 e 18.
Nel mese di aprile le temperature (media 12.7°C) ritornano sopra la media (12.0°C) , ma non tanto
per il sole, quanto per le correnti sciroccali (da Sud Est) che portano le abbondanti piogge di fine
mese. Vi è anche un breve periodo di alta pressione africana (nei giorni 13-18) con il sole ma ben 19
giorni trascorrono sotto il cielo coperto.
Figura 10: Molte nuvole e piogge in maggio e aprile 2013, con primavera in ritardo. (foto 18
maggio 2013, Lago di Varese - Mauro del Romano - Soc. Astr. Schiaparelli).
Anche maggio è stato fresco e piovoso, ma solo al quattordicesimo posto tra quelli più bagnati, con
17 giorni di pioggia e 18 di cielo coperto. La temperatura media (14,6°) è stata un grado più bassa
della norma stagionale. In montagna sono arrivate nevicate abbondanti e tardive. Il giorno 25 la
temperatura a Campo dei Fiori è scesa fino a 0.5° con un po' di nevischio. Grande assente è stato
l'anticiclone delle Azzorre.
Estate
Il primo mese dell'estate, giugno, non ha dato l'impressione di essere particolarmente caldo, a causa
delle correnti da Nord soprattutto all'inizio e a fine mese e della variabilità, ma ha tuttavia
beneficiato di una settimana nella seconda decade con presenza di alta pressione africana, tanto che
le massime del giorno 18 hanno toccato a Varese 32.4°, Tradate 35.1°C, Campo dei Fiori 27.7°C
(per Varese il record di 35° resta comunque quello raggiunto il 13 giugno 2003). Le temperature nel
loro complesso sono quindi risultate superiori alla media (22,1° contro 20.5°).
Il mese di Luglio quest'anno è risultato il terzo più caldo registrato a Varese dal 1967 con
temperature di quasi 3 gradi più alte delle medie (25,9 °contro 23.1°). Ancora più caldi a Varese
erano stati il 2006 (26.6°) e il 2010 (26.3°). E' stato caratterizzato da alta pressione europeaatlantica fino al 25 con frequenti temporali sulle Alpi ma ondata di calore che si è spinta dalla
Spagna all'Inghilterra (32° registrati a Londra). Dal 25 inizia invece anche sul Mediterraneo e
sull'Italia un'ondata di calore portata dall'alta pressione africana, brevemente interrotta dai temporali
del giorno 29, che si è prolungata anche per tutta la prima settimana di agosto con punte di 34-35°.
A Varese ben 22 giornate hanno superato i 30 gradi. I giorni più caldi sono stati il 27 e 28 in cui si
sono misurate temperature massime di 33.8°C a Varese, 36.5°C a Tradate, 34.9°C a Saronno,
34.8°C a Malpensa. Il calore si è fatto sentire anche nelle valli con 32.6°C a Ganna e persino a
Campo dei Fiori che ha raggiunto 30.8°C. Le massime assolute non hanno raggiunto a Varese i
livelli del 1983 (36.5°) e del 2006 (36.0°) e neppure a Campo dei Fiori sono stati raggiunti i 33° del
luglio 2006.
Figura 11. In montagna l'alta pressione africana mantiene tempo stabile e molto caldo con
zero termico oltre 4000 metri. Pochi cumuli si sviluppano ad evoluzione diurna e si dissolvono
a sera. ( foto Paolo Valisa giorno 31 luglio 2013 lago di Toggia, Val Formazza )
Agosto 2013 ha fatto registrare temperature più alte di 2° rispetto alle medie (24.3° contro 22,3°)
posizionandosi al settimo posto tra i mesi di agosto più caldi a Varese. Particolarmente calda è stata
la prima decade (media 27.3°C), marcata dall'ondata di calore iniziata il 25 luglio. Nonostante i
temporali siano stati numerosi, non si sono registrati quest'anno eventi particolarmente violenti
come invece frequentemente accade in questa stagione.
Il giorno più caldo di agosto è stato il 4 del mese con 33.4°C a Varese, 36° a Tradate e Saronno, e
persino 29° a Campo dei Fiori.
In agosto i record furono stabiliti nel 2003, con 36.7°C a Varese e 31.8°C a Campo dei Fiori (giorno
11).
Nell'estate 2013, i giorni con temperature superiori a 30 gradi sono stati 37 (eguagliando il record
del 2003), di cui 3 in giugno, 22 in luglio e 12 in agosto.
Come già ricordato, nel suo complesso l'estate 2013 si posiziona al terzo posto tra quelle più calde,
con una media di 24.1°, appena inferiore ai 24,2° del 2012 e comunque ancora lontana dal record di
26.2° del 2003.
E' stata comunque un'altra estate pesantemente negativa per la fusione dei ghiacciai delle Alpi. Le
misure al ghiacciaio di Hohsand (Formazza) hanno mostrato una pertita netta di spessore di
ghiaccio di 260 cm a 2550 m di quota, che si è ridotto a soli 40 cm a 2800 m, grazie alle abbondanti
nevicate della primavera.
Figura 12. Misura del bilancio di massa del ghiacciaio di Hohsand il 15 settembre 2013 presso
la palina ablatometrica non lontano dalla fronte a 2555m di quota. Dal 29 luglio 2011 la
perdita complessiva di spessore è stata di 820 cm!
Autunno:
Come oramai frequentemente accade, la stagione estiva si prolunga nei mesi di settembre e perfino
ottobre.
Anche nel 2013 settembre è stato mite, con temperature 1,3°C oltre le medie (19.1° contro 17,8°C).
Il sole è stato generoso (al quarto posto come ore di sole dal 1983) e asciutto con piogge
concentrate nei giorni 15 e 29. Il mese è iniziato con espansione dell'anticiclone atlantico
sull'Europa occidentale a cui è subentrato quello africano con giornate estive fino al giorno 7. Lo
zero termico in montagna è ancora salito a 4200 m nei giorni 4 e 5 mentre le temperature in pianura
hanno raggiunto 28° a Varese e ancora 31° nel basso Varesotto (Tradate, Saronno, Malpensa).
Anche l'equinozio, invece dell'autunno, riporta l'anticiclone delle Azzorre su tutta Europa con tempo
stabile, mite e abbastanza soleggiato fino al 26.
Ottobre 2013 è stato particolarmente grigio con 24 giorni di cielo coperto. Con sole 59 ore di sole è
risultato il secondo più nuvoloso dal 1983, superato solo dal 2004 (54 ore) quando pero' i giorni
coperti furono 23. Tuttavia le correnti sciroccali che caratterizzano la seconda parte del mese hanno
mantenuto le temperature al di sopra delle medie (13,3° contro 12.6° delle medie stagionali).
Addirittura la terza decade è stata la più calda mai registrata a Varese con temperatura media di ben
14.4°.
Le temperature nettamente sopra la media sono proseguite anche nelle prime due decadi di
novembre, caratterizzate da correnti meridionali, variabilità e piogge frequenti ma deboli. Il 21
avviene pero' un brusco cambiamento con irruzione di aria polare, freddo e neve fino a Varese. Nel
complesso il mese ha fatto registrare una temperatura di 8,0° contro 7.1° delle medie.
La stagione autunnale è risultata quindi piuttosto mite, con temperature circa un grado sopra la
media, posizionandosi al quarto posto degli autunni più miti dal 1967 ad oggi.
Figura 13. L'autunno è stato mite sul Varesotto ma anche in tutto il Mediterraneo, con
temperatura dell'acqua molto sopra le medie che ha fornito energia per tempeste e violenti
temporali (qui sulle Baleari il giorno 29 ottobre). L'evento più intenso si è verificato ad Olbia
e in Gallura con esondazioni che hanno portato ad un bilancio di 18 vittime.
Considerazioni generali:
La decade più calda del 2013 è stata la prima di Agosto (temperatura media di 27,3°), mentre la
decade più fredda (+2,2° gradi la temperatura media) si è verificata alla metà di dicembre 2012.
Il 2013 non è stato un anno di grandi estremi. In epoche recenti, la decade più fredda del 2012,
all'inizio di febbraio, aveva visto il termometro oscillare attorno a -3,8° mentre la più calda
nell'agosto 2003 aveva toccato 28,7°. Normalmente la decade più fredda cade all'inizio di Gennaio
mentre la più calda alla fine di Luglio.
La temperatura più bassa dell'anno meteorologico a Varese è stata toccata il 12 dicembre 2012 con
-4,2 gradi. Ma anche il 22 e 23 febbraio hanno raggiunto -3,7°. Il record assoluto di -12.5° del
Gennaio 1985, sfiorato nel febbraio 2012, resta quest'anno molto lontano.
A Campo dei Fiori la minima più bassa è stata di -8,3 il giorno 11 febbraio, ben più alta del record
di -17,5° registrato nel 1986.
I giorni più caldi sono stati il 27 e 28 luglio, in cui si sono misurate temperature massime di 33.8°C
a Varese, 36.5°C a Tradate, 34.9°C a Saronno, 34.8°C a Malpensa. Il calore si è fatto sentire anche
nelle valli con 32.6°C a Ganna e persino a Campo dei Fiori dove si sono toccati i 30.8°C. Le
massime assolute non hanno raggiunto a Varese i livelli del 1983 (36.5°) e del 2006 (36.0°) e
neppure a Campo dei Fiori sono stati raggiunti i 33° del luglio 2006.
Figura 14: Andamento della temperatura media a Varese dal 1967 ad oggi. La linea di
tendenza mostra come l'innalzamento di temperatura sia di circa 0.43° ogni 10 anni (con
incertezza di ± 0.06°). Tra il 1967 e il 2012 in totale 1.9° (da 11.6° a 13.5°). Il 2013 è risultato a
Varese il decimo anno più caldo di sempre, più caldo di tutti gli anni precedenti il 1989.
Anche su scala globale non si interrompe la tendenza al riscaldamento.
Secondo l’Organizzazione Mondiale di Meteorologia, che sintetizza i dati mondiali di temperatura
dal 1850 (raccolti in tre serie indipendenti da NASA, NOAA e Hadley Center del UK Metoffice), il
2013 sarà probabilmente classificato come il quarto anno più caldo, grazie anche al mese di
novembre appena concluso che è stato il più caldo di sempre a livello globale. Se questo risultato
verrà confermato, il 2013 diventerà l'anno più caldo tra quelli in cui non si è verificato un episodio
di el-Niño, in cui notoriamente le temperature superficiali dell'oceano Pacifico sono più alte. Tutti e
tre gli anni più caldi finora (1998, 2005 e 2010) sono infatti anni in cui al rialzo delle temperature si
è aggiunto il tepore di el-Niño.
Nella classifica aggiornata degli anni più caldi, dopo la terna 1998, 2005 e 2010 troviamo dunque il
2013 e in seguito nell'ordine, 2003 e 2002, 2004, 2006, 2007, 2012, 2001, 2011, 1997, 2008. Tutti e
dieci gli anni più caldi sono compresi negli ultimi 15 anni.
La temperatura media del 2013 (di tutto il pianeta, compresa la superficie del mare) è stata di 14,48
gradi, precisamente 0.48° al di sopra della media delle temperature del trentennio di riferimento
1961-1990.
Le regioni che sono risultate più calde durante il 2013 sono state:
La Russia con record di temperatura in novembre fino 8 gradi oltre le medie; L'Australia con il
mese più caldo di sempre (gennaio) e l'anno più caldo di sempre e Nuova Zelanda con l'inverno più
caldo di sempre. Inoltre il Giappone ha fatto registrare l'estate più calda di sempre e la Cina il suo
mese di agosto più caldo. Ondate di calore eccezionali si sono registrate in Sud Africa, Pakistan,
Austria e Finlandia.
Più fresca della media è invece risultata la primavera in molte regioni delle medie latitudini, dove
una debole bassa pressione polare ha consentito l'arrivo di correnti più fresche. E' stato il caso
dell'Europa, ma anche degli Stati Uniti occidentali, della Russia occidentale e di parte del Giappone.
La stagione degli uragani ha contato 89 eventi, appena sopra la media. Il più intenso è stato il tifone
Haiyan (conosciuto anche come Yolanda) che è stato uno dei più intensi cicloni che abbiano mai
toccato la terraferma e ha devastato le Filippine e parte del Viet Nam.
Le regioni costiere saranno sempre più vulnerabili a questi fenomeni anche a causa dell'aumento del
livello marino, dovuto alla fusione delle calotte glaciali e al riscaldamento e conseguente dilatazione
del volume del mare. Nel 2013 il tasso di innalzamento del mare ha raggiunto un nuovo record di
3,2 mm/anno, il doppio di quanto avveniva nel ventesimo secolo.
I ghiacci del Polo Nord si sono ripresi un poco dopo il record di minima estensione fatto registrare
nel 2012. Quest'anno la minima estensione è stata raggiunta il 13 settembre e si tratta 'solo' del sesto
peggior risultato di sempre, essendo circa il 18% meno estesa della media 1981-2010. E' probabile
che la sempre più esigua estensione dei ghiacci polari possa avere implicazioni indirette importanti
anche sul clima Europeo.
L'aumento di temperatura globale marcia di pari passo con quello della concentrazione di anidride
carbonica che nel 2013 ha raggiunto il nuovo record di 395,1 parti per milione (ppm) contro 390,2
ppm nel 2011, con un aumento del 39% rispetto alla concentrazione dell'epoca pre-industriale.
Valori così elevati non si sono mai registrati perlomeno da 650'000 anni ad oggi.
Come noto l'anidride carbonica è il principale gas serra ed è prodotto in eccesso rispetto al suo ciclo
naturale dalla combustione di petrolio, gas e carbone. Il tasso di incremento annuo si aggira oramai
attorno a 2 ppm e probabilmente aumenterà in futuro poiché la capacità dell'oceano e degli
ecosistemi di assorbire quello in eccesso diminuirà. E' dunque probabile che se resterà immutato il
nostro modello di sviluppo economico si arriverà a raddoppiarne la concentrazione entro alcuni
decenni. Il quinto rapporto IPCC (International Panel for Climate Change), pubblicato in settembre
2013, stima un aumento delle temperature globali compreso tra 0,3° e 0,7° nel ventennio 2016-2035
Ma l'aumento sarà molto maggiore sulla terraferma e nell'emisfero settentrionale con sofferenza di
molti ecosistemi marini e terrestri. Ulteriore aumento nei decenni successivi potrà portare forte
incidenza sulla produttività agricola e la disponibilità di acqua.
L'attuale tasso di produzione di gas serra (se non interverranno drastiche riduzioni delle emissioni),
secondo le autorevoli proiezioni dell'IPCC, porterebbe nel 2100 ad un aumento globale delle
temperature addirittura attorno ai 4 gradi, con conseguenze forse irreversibili.
Paolo Valisa
(Centro Geofisico Prealpino)
NOTA: Approfondimenti e numerose immagini sono disponibili anche sul sito:
www.astrogeo.va.it/statistiche