AUL35 – Introduzione ai convertitori di frequenza PowerFlex® 525

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AUL35 – Introduzione ai convertitori di frequenza PowerFlex® 525
AUL35
–
Introduzione ai convertitori di
frequenza PowerFlex® 525 Compact
Sommario
SOMMARIO ______________________________________________________________________3 INTRODUZIONE AI CONVERTITORI DI FREQUENZA POWERFLEX 525 COMPACT _____________________4 INFORMAZIONI SUL PRESENTE LABORATORIO PRATICO (70 MIN) ____________________________4 MATERIALE DEL LABORATORIO ____________________________________________________4 CONVENZIONI ADOTTATE NEL MANUALE _____________________________________________6 LABORATORIO N. 1: USO DEL TASTIERINO E DEL DISPLAY DI INTERFACCIA OPERATORE (10 MIN) _______7 OBIETTIVI DEL LABORATORIO _____________________________________________________7 TASTIERINO E DISPLAY DI INTERFACCIA OPERATORE ____________________________________7 RIPRISTINO DELLE IMPOSTAZIONI DI DEFAULT DEL CONVERTITORE DI FREQUENZA ______________11 CONFIGURAZIONE DEI PARAMETRI DEL CONVERTITORE DI FREQUENZA ______________________13 LABORATORIO N. 2: USO DI ETHERNET/IP E CONNECTED COMPONENT WORKBENCH™ ____________15 OBIETTIVI DEL LABORATORIO ____________________________________________________15 CONNESSIONE AL CONVERTITORE DI FREQUENZA CON CONNECTED COMPONENT WORKBENCH ___15 ESAME DEI PARAMETRI DEL CONVERTITORE DI FREQUENZA MEDIANTE I GRUPPI DI PARAMETRI,
APPVIEW™ E CUSTOMVIEW™ ___________________________________________________18 PROCEDURE GUIDATE DI AVVIAMENTO DI POWERFLEX 525 ______________________________24 LABORATORIO N. 3: PROFILI ADD ON DI POWERFLEX 525 CON IL DMAT _______________________34 OBIETTIVI DEL LABORATORIO ____________________________________________________34 USO DI STUDIO 5000 CON I PROFILI ADD ON DEI CONVERTITORI DI FREQUENZA POWERFLEX 525 __35 PASSAGGIO ALL’APPLICAZIONE PER MODULO INTERFACCIA OPERATORE ____________________47 USO DELLE MASCHERE _________________________________________________________48 APPENDICE A: CENNI GENERALI SUL DMAT ____________________________________________56 RAPPORTO TRA I MODULI MACCHINA/APPLICAZIONE/DISPOSITIVO __________________________56 CENNI GENERALI SULLE ROUTINE DEL MODULO _______________________________________58 MODULO DELLA MACCHINA______________________________________________________59 DIAGRAMMA DI STATO DELLA MACCHINA ____________________________________________60 MODULI DELL’APPLICAZIONE ____________________________________________________65 MODULI DEL DISPOSITIVO _______________________________________________________67 APPENDICE B – DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE ALLA DOCUMENTAZIONE ______________________71 AUL35 - Introduction to PowerFlex 525 AC Drives - Lab Book.docx
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Introduzione ai convertitori di frequenza
PowerFlex 525 Compact
Informazioni sul presente laboratorio pratico (70 min)
In questo laboratorio si apprenderanno i concetti base della programmazione dei convertitori di
frequenza utilizzando i nuovi convertitori di frequenza PowerFlex 525 Compact. I partecipanti
configureranno i convertitori di frequenza mediante il modulo interfaccia operatore (tastierino),
Connected Components Workbench™ e Studio 5000 (in luogo di RSLogix 5000, utilizzato in
precedenza).
Si proverà anche ad utilizzare AppView™, una nuova funzionalità comprendente gruppi di
parametri specifici per le applicazioni più diffuse.
Infine, si proverà ad integrare i convertitori di frequenza nell’ambiente Logix utilizzando la porta
EtherNet integrata ed i profili Add On in Studio 5000™, per apprezzare la semplicità della
procedura.
Materiale del laboratorio
Per questo laboratorio pratico è a disposizione dei partecipanti il seguente materiale, che consentirà
di completare i laboratori esposti nel manuale.
Connessioni EtherNet
1
2
3
4
PC
L18ERM, Porta 2
(posteriore)
ETAP, Porta 2
(posteriore)
ETAP, Porta anteriore
L18ERM, Porta 1
(anteriore)
ETAP, Porta 1
(anteriore)
PF525
PanelView Plus 1000
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Software

Studio 5000™ v21

Connected Components Workbench™ v2.00.00.02 (beta)

RSLinx Classic™ v3.51

FactoryTalk View Studio v6.10

RSLinx Enterprise v5.50
Hardware


Apparato demo PowerFlex 525 (12P019A)
o
1769-L18ERM-BB1B v21
o
PowerFlex 525 v1.001 (beta)
Cavi adattatori EtherNet
File necessari


PF525_Lab.ACD
PF525_Lab.mer
I file si trovano sul desktop, in Lab and Demo
Convenzioni adottate nel manuale
Nel manuale sono state adottate le seguenti convenzioni come guida nella consultazione del
materiale del laboratorio.
Questo stile o simbolo:
Indica:
Parole in grassetto (es.
IO Configuration o OK)
Qualsiasi elemento o pulsante:
- Sul quale è necessario fare clic, oppure la voce di
un menu dal quale è necessario scegliere
un’opzione o un comando. Si tratta del nome
effettivo di un elemento visualizzato sullo schermo
o in un esempio.
- Da digitare nel campo specificato. Si tratta di
informazioni da fornire in base all’applicazione
(ad esempio, una variabile).
Il testo visualizzato in questa casella grigia rappresenta
informazioni aggiuntive riguardanti il materiale del
laboratorio, ma che non è necessario leggere per poter
completare gli esercizi. Tali informazioni potrebbero tuttavia
fornire suggerimenti utili a facilitare l’utilizzo del prodotto.
Spesso gli autori utilizzano questo stile “testo di
suggerimento” per informazioni importanti che desiderano
comunicare ai partecipanti.
Nota: se nel testo non è specificato il pulsante del mouse, è necessario fare clic su quello sinistro.
Laboratorio n. 1: Uso del tastierino e del display
di interfaccia operatore (10 min)
Obiettivi del laboratorio
In questa sezione del laboratorio verranno eseguite le seguenti operazioni con il tastierino:

Ripasso di informazioni fondamentali in merito al tastierino ed al display di interfaccia
operatore di PowerFlex 525

Ripristino delle impostazioni di default del convertitore di frequenza PowerFlex 525

Configurazione di vari parametri
Tastierino e display di interfaccia operatore
Il convertitore di frequenza PowerFlex 525 è facile da configurare e le opzioni di programmazione
garantiscono la flessibilità necessaria per soddisfare le esigenze applicative. Una di tali opzioni è
rappresentata dal modulo interfaccia operatore LCD (Liquid Crystal Display, display a cristalli
liquidi). Di seguito riepiloghiamo alcune delle caratteristiche principali del display:

Maggiore visibilità

Maggiore risoluzione

Testo descrittivo a scorrimento
o
Tre velocità regolabili

Completamente alfanumerico con 5 cifre e 16 segmenti

Supporto multilingue
o
inglese
o
francese
o
spagnolo
o
italiano
o
tedesco
o
portoghese
o
polacco
o
turco
o
ceco
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Display e tasti di comando


AppView: gruppi di parametri specifici per le seguenti applicazioni
 Nastro trasportatore
 Miscelatore
 Compressore
 Pompa centrifuga
 Soffiante
 Estrusore
 Posizionamento
 Tessili/fibre
CustomView: i gruppi di parametri possono essere personalizzati specificamente per
l’applicazione
 È possibile aggiungere un massimo di 100 parametri
 Salvataggio della nuova vista personalizzata “CustomView” per semplificare le operazioni di
copia/incolla
Tasti di comando e navigazione
Visualizzazione e modifica dei parametri
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Quello che segue è un esempio delle funzioni di base del display e del tastierino integrati. Questo
esempio fornisce istruzioni per la navigazione di base e spiega come programmare un parametro.
Ripristino delle impostazioni di default del convertitore di
frequenza
1.
Assicurarsi che DI1 sia in posizione destra
2.
Assicurarsi che il controllore L18ERM NON sia in modalità Esecuzione. Se il LED RUN del
controllore è acceso, portare il selettore in posizione PROG (in basso/giù), quindi in posizione
REM (intermedia).
3.
Premere il pulsante Stop
per eliminare l’errore dal convertitore di frequenza.
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4.
Premere il pulsante Esc
display del tastierino.
5.
Premere il tasto di selezione Sel
finché non viene visualizzato
ed utilizzare le frecce Su o Giù
finché non viene visualizzato il gruppo Basic Program
display del modulo interfaccia operatore.
sul
oppure
sul
6.
Premere il pulsante Invio o Sel
per immettere il gruppo Basic Program. La
cifra di destra dell’ultimo parametro visualizzato in quel gruppo lampeggia.
7.
Utilizzare le frecce Su
o Giù
finché non viene visualizzato P053.
Attendendo un (1) secondo, si noterà che la visualizzazione del modulo interfaccia operatore
scorre con P053 – Reset to Defaults.
Nota:
anziché premere i pulsanti freccia Su
e Giù
per scorrere
vari parametri in ordine numerico progressivo, è anche possibile premere il pulsante Sel
per spostare il cursore di una cifra alla volta o di un bit alla volta. La cifra o il bit che si
può modificare lampeggia.
8.
In seguito alla visualizzazione di
, premere il pulsante Invio
vedrà “0 – Ready/Idle” scorrere sul display. Premere i pulsanti freccia Su
. Si
o Giù
finché non viene visualizzato “2 – Factory Reset”.
9.
Premere il pulsante Invio
per confermare. Il convertitore di frequenza segnalerà un
errore visualizzando il messaggio a scorrimento “F048 – Parameters Defaulted”. Vedere la
figura sotto.
10.
Premere il pulsante Stop
per eliminare l’errore dal convertitore di frequenza.
Configurazione dei parametri del convertitore di frequenza
11.
Nota:
Sulla base dei concetti acquisiti in merito all’utilizzo del tastierino nella sezione “Ripristino
delle impostazioni di default del convertitore di frequenza”, apportare le seguenti modifiche al
gruppo di parametri Basic Program:
 P033 – Motor OL Current = 0,2 A
 P034 – Motor NP FLA = 0,2 A
 P036 – Motor NP RPM = 1600 RPM
 P037 – Motor NP Power = 0,03 kW
 P039 – Torque Perf Mode = 1 – “SVC” (Sensorless Vector)
se necessario, consultare il paragrafo Visualizzazione e modifica dei parametri.
12.
Assicurarsi che DI1 sia in posizione sinistra. Riportare il display a b001, in modo da poter
vedere la velocità.
13.
Utilizzando le impostazioni di default del convertitore di frequenza, impostate alla ricezione
del prodotto, ed apportando le modifiche sopra indicate ai parametri, è possibile configurare e
comandare facilmente il convertitore di frequenza con il relativo tastierino di interfaccia
operatore. Premere il pulsante di Avviamento
convertitore di frequenza
pulsante Inversione
ed utilizzare il potenziometro del
per modificare il riferimento di velocità; utilizzare il
per cambiare direzione di marcia (avanti/indietro).
14.
Premere il pulsante Stop
15.
Apportare le seguenti modifiche al gruppo di parametri Communication:

per arrestare il convertitore di frequenza.
C128 – EN BootP/DHCP = 1 – “Parameter”
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Questo parametro abilita il BootP o DHCP per permettere di impostare l’indirizzo IP, la maschera di
sottorete e l’indirizzo gateway mediante un server BOOTP o DHCP. Impostando C128 su
“Disabled” quando si utilizzano i parametri del convertitore di frequenza, l’utente può configurare un
indirizzo IP statico. In seguito al ripristino delle impostazioni di default del convertitore di frequenza
effettuato precedentemente, i primi 3 ottetti dell’indirizzo IP sono impostati a 192.168.1.x, la
maschera di sottorete è impostata a 255.255.255.0, ed il Gateway è impostato a 192.168.1.1
16.
Apportare le seguenti modifiche al gruppo di parametri Communication:





C132 – EN IP Addr Cfg 4 = 20
C137 – EN Gateway Cfg 1 = 0
C138 – EN Gateway Cfg 2 = 0
C139 – EN Gateway Cfg 3 = 0
C140 – EN Gateway Cfg 4 = 0
Quindi, le impostazioni EtherNet ora si presenteranno come illustrato di seguito:
17. Affinché le impostazioni di comunicazione diventino operative, è necessario spegnere e
riaccendere il convertitore di frequenza utilizzando il relativo selettore di alimentazione
situato nell’angolo in basso a sinistra dell’apparato demo.
IMPORTANTE – attendere almeno 10 secondi prima di accendere il convertitore di
frequenza
Laboratorio n. 2: Uso di EtherNet/IP e Connected
Component Workbench™
Obiettivi del laboratorio
Attualmente il software di programmazione e configurazione Connected Components Workbench™
supporta i controllori Micro800™, i convertitori di frequenza PowerFlex® classe 4 ed i pannelli
operatore PanelView™ Component per permetterne l’utilizzo in applicazioni connesse a macchine
di piccole dimensioni.
Una versione futura di Connected Components Workbench™, la versione 3, supporterà il
convertitore di frequenza PowerFlex 525. Ai fini del presente laboratorio, si utilizzerà una versione
beta del software Connected Components Workbench™.
In questa sezione del laboratorio verranno eseguite le seguenti operazioni:

Connessione al convertitore di frequenza PowerFlex 525 tramite il modulo EtherNet/IP
integrato mediante Connected Components Workbench™
 Esame dei vari gruppi di parametri e di AppView™.
 Creazione di una CustomView™.
 Esplorazione della procedura guidata di avvio.
Connessione al convertitore di frequenza con Connected
Component Workbench
1. Fare doppio clic sul collegamento a Connected Components Workbench™
.
Durante il caricamento del software verrà visualizzata la seguente schermata iniziale.
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2. La schermata principale di Connected Components Workbench™ si presenta come segue.
Nota: può essere utile ingrandire la schermata del software Connected Components Workbench™
per una visione migliore.
3. Anche se Connected Components Workbench™ presenta molte funzionalità, in questo
caso il software verrà utilizzato solo per andare online con il convertitore di frequenza
PowerFlex 525. Fare clic sul [+] accanto a Discover nel Device Toolbox.
4. Fare clic sul pulsante Browse Connections per avviare il browser delle connessioni
RSWho.
5. Nel laboratorio verrà utilizzato il driver RSLinx preconfigurato. Fare clic sul [+] per
espandere AB_ETHIP-1, EtherNet, fare clic/selezionare 192.168.1.20, PowerFlex 525 1P
110V .50HP.
6. Premere il pulsante OK per avviare il processo di connessione. Per un breve istante
potrebbe essere visualizzata una finestra relativa allo stato della connessione.
Diversamente, al termine del processo di connessione verrà visualizzata la seguente schermata
principale con l’indicazione “Connected” evidenziata in verde per il convertitore di frequenza
PowerFlex 525 nel software Connected Components Workbench™.
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Esame dei parametri del convertitore di frequenza mediante i
gruppi di parametri, AppView™ e CustomView™
7. Connected Components Workbench™ supporta molte funzionalità per il convertitore di
frequenza PowerFlex 525, come descritto di seguito.
8. Prendersi un po’ di tempo per esaminarle. Tenere presente che alcune funzionalità non
sono ancora implementate, dal momento che questo convertitore di frequenza ed il
software sono ancora in fase beta, come DeviceLogix.
9. Fare clic sull’icona Parameters
per visualizzare i parametri del convertitore di
frequenza PowerFlex 525, come illustrato di seguito.
10. Il profilo Add-on del convertitore di frequenza PowerFlex 525 comprende un’utile
funzionalità proveniente dal software Connected Components Workbench™, che permette
di visualizzare i parametri non di default per individuare immediatamente e con semplicità i
parametri che sono stati modificati rispetto all’impostazione di default. Questo pulsante
aggiorna il gruppo di parametri visualizzati solo in base al caricamento. Se l’impostazione
del parametro “x” viene modificata rispetto ai valori di default dopo aver fatto clic sul
pulsante, tale parametro non verrà aggiunto finché la visualizzazione non verrà aggiornata.
11. Assicurarsi che All Parameters sia selezionato nella casella di selezione a discesa Group,
quindi fare clic sul pulsante Show Non-Defaults come illustrato di seguito.
12. Verrà visualizzata una finestra popup con lo stato di avanzamento del processo di
caricamento.
13. Quando il caricamento sarà completato, la finestra dei parametri verrà aggiornata per
visualizzare solo i parametri con impostazioni non di default. Si noterà che nell’elenco
figurano i parametri modificati nel laboratorio n. 1. Di seguito è riportato un esempio.
14. Fare clic sul pulsante Show All
per ritornare alla visualizzazione di tutti i
parametri del convertitore di frequenza PowerFlex 525.
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15. Per semplificare ulteriormente la visualizzazione e la modifica dei parametri, è possibile
immettere una parola o abbreviazione nella casella dei filtri. Ad esempio, digitare Motor
nella casella Filter Value. In questo modo i parametri vengono filtrati, permettendo di
visualizzare solo i parametri contenenti la parola “Motor” nella dicitura.
Fare delle prove con alcuni altri esempi, come Dig, Speed, 10 ed osservare i risultati.
Ricordarsi di cancellare/eliminare i dati inseriti una volta conclusa la procedura.
16. Nella casella di selezione a discesa Group: è possibile scorrere i vari gruppi di parametri
del convertitore di frequenza, AppView™ e CustomView™.
17. Fare clic su Basic Program ed esaminare i parametri riportati di seguito.
Questi sono i parametri più semplici che si possono utilizzare per l’avvio e la messa in servizio di
un convertitore di frequenza PowerFlex 525. Esaminare alcuni degli altri gruppi di parametri, come
Terminals, Communications e Advanced Program, per farsi un’idea degli altri parametri di
avvio/messa in servizio.
18. Sono disponibili vari gruppi AppView™ per il convertitore di frequenza PowerFlex 525,
pensati per applicazioni specifiche al fine di semplificare l’avvio e la messa in servizio.
Pertanto non sarà più necessario interrogarsi su quali parametri modificare, poiché i
parametri del convertitore di frequenza relativi all’applicazione specifica si trovano tutti
raggruppati in un’unica pratica posizione.
Ad esempio, nella casella di selezione a discesa Group, fare clic sull’AppView™ Conveyor.
Scorrere questi parametri, specifici per i nastri trasportatori. Alcuni sono riportati di seguito.
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19. Il convertitore di frequenza PowerFlex 525 offre inoltre la funzionalità CustomView™,
che è un gruppo di parametri personalizzabile per un’applicazione specifica. L’utente può
aggiungere un massimo di 100 parametri supplementari e salvarli come nuova
“CustomView”.
Selezionare Custom Group dalla casella di selezione a discesa Parameter Group e fare
clic sul pulsante Edit Group.
20. Verrà quindi visualizzata la finestra Edit Custom Group. Qui sarà possibile selezionare
ed aggiungere i parametri in un gruppo personalizzato, a cui è possibile attribuire il nome
desiderato. In questo esempio, digitare ABC’s Group nella casella Group Name
evidenziata con il numero 4.
Nota: anziché fare clic sul pulsante Add – > , è anche possibile fare doppio clic sul parametro per
aggiungerlo all’elenco personalizzato. In questo modo l’inserimento dei parametri diventa molto più
rapido.
21. Aggiungere i seguenti parametri:
Parametro 30 – Language Parametro 43 – Minimum Freq Parametro 31 – Motor NP Volts Parametro 44 – Maximum Freq Parametro 32 – Motor NP Hertz Parametro 45 – Stop Mode Parametro 33 – Motor OL Current Parametro 46 – Start Source 1 Parametro 34 – Motor NP FLA Parametro 47 – Speed Reference1 Parametro 35 – Motor NP Poles Parametro 62 – DigIn TermBlk 02 Parametro 36 – Motor NP RPM Parametro 63 – DigIn TermBlk 03 Parametro 37 – Motor NP Power Parametro 64 – 2‐Wire Mode Parametro 39 – Torque Perf Mode Parametro 65 – DigIn TermBlk 05 Parametro 40 – Autotune Parametro 76 – Relay Out1 Sel Parametro 41 – Accel Time 1 Parametro 81 – Relay Out2 Sel Parametro 42 – Decel Time 1 Dopo aver aggiunto tutti i parametri, fare clic su OK.
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22. Si noti che i parametri inseriti ora si trovano tutti nella CustomView™ ABC’s Group, per
agevolarne la visualizzazione e la modifica.
Fare clic sulla [X] nell’angolo in alto a destra per chiudere la finestra Parameters –
PowerFlex 525_1*.
Procedure guidate di avviamento di PowerFlex 525
23. Fare clic sul pulsante Wizards
e selezionare PowerFlex 525 Startup Wizard,
quindi fare clic sul pulsante Select per avviare la procedura guidata di avvio di
PowerFlex 525.
24. Di seguito è riprodotta la schermata di benvenuto della procedura guidata di avvio di
PowerFlex 525. Fare clic sul pulsante Next >
procedura guidata.
per procedere con l’esame della
25. Di seguito è riprodotta la pagina Reset Parameters. Qui si trovano alcune opzioni diverse.

Reset all settings to factory defaults but retain the custom parameter group.

Reset all settings to factory defaults (including the custom parameter group).

Reset only the “Power Parameters”.
26. Fare clic sul pulsante Reset per selezionare la prima opzione, “Reset all settings to
factory defaults but retain the custom parameter group”
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Fare clic su Yes e, quando verrà visualizzato
Next >
, fare clic sul pulsante
per passare alla pagina successiva.
27. Premere il pulsante Stop
per eliminare l’errore dal convertitore di frequenza.
28. Verificare che sia selezionato English nella casella di selezione discesa Language.
29. Fare clic sul pulsante Next >
per procedere alla pagina successiva.
30. Scorrere, verificare e, se necessario, modificare i parametri in base alle seguenti
schermate.
Ricordarsi di fare clic sul pulsante Next >
per procedere alla pagina successiva.
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31. Una volta effettuate le modifiche, passare alla pagina Pending Changes per visualizzare
un riepilogo delle modifiche del programma pianificate per il convertitore di frequenza
PowerFlex 525.
Verificare che tutte le pagine abbiano il segno di spunta nero
Fare clic su Finish >>
per accettare le modifiche in sospeso.
32. Verrà quindi visualizzata la finestra principale di PowerFlex 525. Fare clic sul pulsante
Reset
affinché le impostazioni di comunicazione EtherNet diventino operative.
33. Fare clic su OK. Si sentirà che PowerFlex 525 viene spento e riacceso e che il display del
tastierino di interfaccia operatore si spegne e si riaccende per iniziare a scorrere le taglie
dei convertitori di frequenza.
34. Il processo è piuttosto rapido. Verrà visualizzata la seguente schermata.
35. Fare clic su OK. Quindi la schermata principale di PowerFlex 525 passerà da…
alla schermata visualizzata sopra, quando il software Connected Components Workbench™ avrà
ristabilito la connessione con il convertitore di frequenza.
36. Chiudere il software Connected Components Workbench™ selezionando
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37. Nel messaggio di sollecito che verrà visualizzato, fare clic su No.
38. Nel messaggio di sollecito che verrà visualizzato, fare clic su No.
Congratulazioni! Il laboratorio è stato completato.
Passare al laboratorio n. 3.
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Laboratorio n. 3: Profili Add On di
PowerFlex 525 con il DMAT
Obiettivi del laboratorio
In questa sezione viene proposto un esempio relativo all’utilizzo dei Profili Add On del convertitore
di frequenza PowerFlex 525 con Studio 5000, ed alle istruzioni Add On e maschere del “Drives and
Motion Accelerator Toolkit” (DMAT) per PowerFlex 525.
Informazioni sui profili integrati per convertitori di frequenza e la Premier Integration
I profili integrati per i convertitori di frequenza sono stati concepiti per accelerare i tempi di sviluppo
dei sistemi e semplificarne la manutenzione.
I profili integrati per i convertitori di frequenza contenuti in Studio 5000 consentono di ridurre
addirittura del 70% i tempi di sviluppo dei sistemi di azionamento (dato calcolato durante una prova
di configurazione affiancata di due convertitori di frequenza) in quanto:








Permettono di utilizzare un unico strumento software per configurare l’intero sistema di
azionamento/Logix.
Permettono di configurare le connessioni di rete sia del controllore che del convertitore di
frequenza da un’unica postazione, eliminando gli errori di non corrispondenza I/O.
Consentendo la selezione dinamica dei parametri dei convertitori di frequenza trasmessi
come I/O di rete, le comunicazioni avvengono solo quando necessario per l’applicazione.
Grazie alla generazione automatica di nomi dei tag descrittivi, non è più necessario inserire
descrizioni individuali per i tag.
Grazie alla generazione automatica dei rispettivi tipi di dati dei tag, non è più necessario
convertire un tipo di dati in un altro.
Potendo salvare tutte le configurazioni dei convertitori di frequenza nel file di progetto
RSLogix e nel controllore Logix, si hanno a disposizione tutti i dati di configurazione dei
convertitori di frequenza in un unico luogo.
Potendo utilizzare le funzioni Copia/Incolla durante la creazione di convertitori di frequenza
duplicati, è possibile duplicare anche le impostazioni di configurazione dei convertitori di
frequenza in questione, pertanto l’unica impostazione da effettuare per il nuovo convertitore
è quella dell’indirizzo di nodo.
È possibile utilizzare le stesse intuitive procedure guidate di configurazione dei convertitori
di frequenza che si trovano in Connected Components Workbench™, DriveTools SP e
DriveExplorer.
Anche la manutenzione dei sistemi che utilizzano i profili integrati dei convertitori di frequenza in
Studio 5000 risulta semplificata:



Le informazioni relative a diagnostica, errori, allarmi ed eventi dei convertitori di frequenza
sono integrate in Studio 5000.
Mediante la procedura guidata di assistenza Drive Tech da Studio 5000 è possibile
acquisire tutte le informazioni su un convertitore di frequenza, le relative periferiche, vari
componenti software ed il sistema operativo del PC.
I convertitori di frequenza possono essere aggiornati tramite memoria flash da Studio 5000.
Il fatto di avere un unico archivio per i dati di configurazione (nel file di progetto RSLogix) velocizza i
tempi di sostituzione dei convertitori di frequenza.
I profili integrati dei convertitori di frequenza sono profili “Add On”, il che significa che possono
essere introdotti in qualsiasi momento (non legati ad una versione specifica di Studio 5000) ed
utilizzati da Studio 5000.
Uso di Studio 5000 con i profili Add On dei convertitori di
frequenza PowerFlex 525
1. Avviare il programma.
Fare doppio clic sull’icona di Studio 5000
sul desktop, oppure dal menu Start
selezionare
All Programs > Rockwell Software > Studio 5000 Enterprise Series > Studio 5000.
Verrà visualizzata la seguente schermata iniziale.
2. Abbiamo creato un programma Studio 5000 preconfigurato per praticità. Fare clic su
Open…. Existing Project…
3. Selezionare il file PF525_Lab.ACD e fare clic su Open.
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4. Aprire le proprietà del modulo PowerFlex 525-EENET facendo doppio clic sul nodo
PowerFlex 525-EENET nella cartella I/O Configuration per visualizzare la schermata
Module Properties.
5. Fare clic sulla scheda Drive.
6. Visualizzare la scheda del convertitore di frequenza PowerFlex 525-EENET.
Nel caso del profilo Add On di PowerFlex 525 La scheda Drive utilizza Connected
Components Workbench™, per cui, confrontandolo con i profili Add On precedenti, si può
notare che quello di PowerFlex 525 ha una grafica nuova. Tuttavia, le funzionalità base
sono rimaste invariate per quanto riguarda la possibilità di caricare, scaricare, visualizzare
e confrontare i parametri del convertitore di frequenza, nonché la possibilità di accedere
alle procedure guidate del convertitore di frequenza.
7. Fare clic sul pulsante Properties
. Così facendo, verranno visualizzate la
finestra delle proprietà e la scheda Setup, in cui vengono visualizzate informazioni base sul
convertitore di frequenza.
= consente di creare un database del dispositivo dal convertitore di frequenza online per
aggiungere nuove versioni e configurazioni
= consente di ripristinare i valori predefiniti in fabbrica sul dispositivo
= per stampare
8. Fare clic sulla scheda Communications per visualizzare le impostazioni di rete EtherNet
del convertitore di frequenza PowerFlex 525 che è possibile configurare manualmente
oppure ricevere tramite BOOTP o DHCP.
9. È inoltre disponibile un comando Import/Export per il formato dei file per le connessioni
USB PF525, .pf5, che può essere utilizzato per il salvataggio ed il ripristino delle
configurazioni. Tuttavia NON può essere utilizzato per importare il file *.dno/*.csf da
Drive/Executive/Explorer.
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10. Fare clic sulla [X] nell’angolo in alto a destra per chiudere la finestra Properties.
11. L’icona Parameters
permette di visualizzare la finestra Parameters.
L’operazione è analoga a quella eseguita nella sezione precedente, in cui è stato utilizzato
il software Connected Components Workbench™ per passare in modalità online con il
convertitore di frequenza, visualizzare e modificare i parametri con i gruppi Parameter,
AppView™ e CustomView™.
12. Fare clic sulla [X] nell’angolo in alto a destra per chiudere la finestra Parameters.
13. Ritornando nella schermata Module Properties di PowerFlex 525-EENET, fare clic sulla
scheda General, che verrà utilizzata per eseguire le successive impostazioni relative al
nome del convertitore di frequenza, all’indirizzo EtherNet ed alla definizione del modulo.
14. Fare clic sul pulsante Change…
per aprire la finestra Module Definition.
Dalla finestra Module Definition, è possibile eseguire le seguenti operazioni:

selezionare la taglia del convertitore di frequenza

impostare la versione del firmware

impostare la codifica elettronica

configurare i datalink di ingresso ed uscita

creare un database dal convertitore di frequenza online o scaricarlo dal Web.
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Il profilo Add On di PowerFlex 525 consente di configurare fino a 4 parole di dati
di ingresso e 4 parole di dati di uscita, che possono essere definite per la
connessione EtherNet integrata. Per default, vengono comunicati lo stato ed
informazioni di controllo relative al convertitore di frequenza. Il convertitore di
frequenza PowerFlex 525 consente di configurare dei datalink per i parametri.
Informazioni di stato
La parola “DriveStatus” contiene informazioni sotto forma di bit di stato logici,
come Ready, Fault, ed At Reference. La parola “OutputFreq” contiene informazioni
relative al feedback di velocità, indicando la frequenza operativa effettiva del
convertitore di frequenza (Hz).
Informazioni di controllo
La parola “DriveLogicRslt” contiene informazioni sotto forma di bit di comando,
come Stop, Start, Forward, Reverse e Clear Faults. La parola “Reference” contiene
il valore di riferimento comandato per il funzionamento del convertitore di
frequenza.
Datalink
I datalink sono puntatori per parametri del convertitore di frequenza e/o di altre
porte. Anziché offrire dei sistemi di I/O fissi, in cui ciò che si vede è esattamente
ciò che si ottiene, il sistema I/O dei nostri convertitori di frequenza è dinamico,
e consente al programmatore di selezionare i parametri desiderati per la
comunicazione come I/O di rete.
15. Per configurare i datalink di ingresso ed uscita, fare clic sul pulsante
per aprire il
relativo elenco di selezione dei parametri. Prendersi un po’ di tempo per scorrere le
selezioni di parametri disponibili per i datalink di ingresso ed uscita. Impostare i datalink
come mostrato in figura.
16. Fare clic sulla [X] nell’angolo in alto a destra per chiudere la finestra Module Definition.
17. Se l’applicazione richiede più convertitori di frequenza duplicati, è possibile fare clic con il
pulsante destro del mouse sul modulo PowerFlex 525-EENET per copiarlo, e quindi fare
clic con il pulsante destro del mouse sulla rete EtherNet per incollarlo tante volte quanto
necessario. Verranno copiate tutte le informazioni del nodo, ivi comprese le impostazioni
dei parametri del convertitore di frequenza. L’utente non deve far altro che modificare
l’indirizzo IP, ed attribuire un nuovo nome al convertitore di frequenza. I profili integrati
del convertitore di frequenza non sono solo semplici da usare, ma velocizzano anche la
progettazione di sistemi di grandi dimensioni.
Dove vengono memorizzati i dati di configurazione dei convertitori di frequenza?
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I dati di configurazione dei convertitori di frequenza di ciascun nodo vengono memorizzati nel
progetto di Studio 5000 (ossia il file .ACD). Inoltre, risiedono anche sul ControlLogix, in seguito al
download del file .ACD sul controllore. Pertanto, l’utente ha a disposizione una comoda risorsa
locale in cui trovare le impostazioni di configurazione del nodo, nel caso in cui quest’ultimo debba
essere sostituito. In tal caso, sarà sufficiente connettersi al controllore, aprire l’AOP del convertitore
di frequenza e scaricare la configurazione.
18. Visualizzare i tag di ingresso. Fare doppio clic su Controller Tags nella cartella Controller
ed espandere PF525_Drive:I inputs.
Potrebbe essere necessario trascinare il margine destro della colonna “Name” nell’intestazione per
visualizzare i nomi completi dei tag di ingresso.
Sono stati creati dei nomi dei tag descrittivi per gli I/O configurati. I bit di stato del convertitore di
frequenza (BOOL) sono definiti chiaramente, così come il feedback ed i dataLink selezionati.
Osservare che per ogni tag vengono impiegati i tipi di dati corretti.
19. Visualizzare i tag di uscita. Ora espandere l’uscita PF525_Drive:O per visualizzare i nomi
dei tag di uscita.
Sono stati creati dei nomi dei tag descrittivi per gli I/O configurati. I bit che rappresentano
comandi logici (BOOL) sono definiti chiaramente, così come il comando di frequenza.
Osservare che per ogni tag vengono impiegati i tipi di dati corretti.
Chiudere la finestra Controller Tags facendo clic sul pulsante [X] inferiore nell’angolo in alto
a destra della schermata.
20. Fare clic su File e Close per chiudere il programma Studio 5000.
21. Fare clic su No per non salvare le modifiche.
22. Riaprire il progetto PF525_Lab. Fare clic sull’icona di apertura della cartella…
23. Selezionare il file PF525_Lab.ACD e fare clic su Open.
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24. Aprire le proprietà del modulo PowerFlex 525-EENET facendo doppio clic sul nodo
PowerFlex 525-EENET nella cartella I/O Configuration per visualizzare la schermata
Module Properties.
25. Fare clic sulla scheda Drive.
26. Fare clic sul pulsante Download
ed espandere il convertitore di frequenza
AB_ETH-1, EtherNet, quindi selezionare il convertitore di frequenza 192.168.1.20,
PowerFlex 525 e fare clic su OK.
27. Fare clic su Download Entire Device
28. Per un breve istante verrà visualizzata una barra di avanzamento del download durante
l’invio delle impostazioni dei parametri al convertitore di frequenza.
29. Fare clic su Apply e su OK per chiudere la finestra Module Properties.
30. Assicurarsi che DI1 sia in posizione destra.
31. Scaricare il progetto PF525_Lab sul controllore facendo clic su Communications e quindi
su Who Active.
32. Assicurarsi che sia stato selezionato il percorso del controllore CompactLogix su
192.168.1.10 nel driver EtherNet AB_ETHIP-1 e fare clic su Download. Fare nuovamente
clic su Download.
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33. Portare il controllore in modalità Esecuzione. Fare clic sulla freccia a discesa delle
modalità e selezionare Run Mode, oppure portare il tasto di comando del controllore in
posizione Run.
34. Se viene richiesto di confermare “Remote Run”, fare clic su Yes.
Informazioni sul Drives and Motion Accelerator Toolkit (DMAT)
La pubblicazione IASIMP-QS019 (in inglese) è una guida di messa in funzione rapida
comprendente istruzioni passo passo relative all’uso dei convertitori di frequenza e del Drives and
Motion Accelerator Toolkit (DMAT), utili per la programmazione, l’installazione, l’uso e la
manutenzione dei sistemi di azionamento. La guida comprende strumenti di selezione, schemi di
cablaggio e di configurazione, logica preconfigurata e file per il modulo interfaccia operatore per
facilitare la creazione di una soluzione di Architettura Integrata adatta alle proprie esigenze
applicative.
Tutti i file di supporto sono inclusi nel DVD Drives and Motion Accelerator Toolkit (DMAT),
pubblicazione IASIMP-SP017 (in inglese). Il DVD comprende strumenti per la selezione dei
convertitori di frequenza, disegni CAD per la configurazione ed il cablaggio del quadro; file di logica
di stato e di controllo base e file di logica di diagnostica, maschere per FactoryTalk View ME e SE,
e molto altro ancora. Utilizzando questi strumenti ed adottando le procedure di progettazione di
migliore prassi integrate, il progettista è libero di concentrarsi sulla struttura del controllo macchina
piuttosto che su attività di progettazione generali. Questi file di supporto possono anche essere
scaricati dal sito Web di Rockwell Automation dedicato all’Architettura Integrata alla pagina
http://www.ab.com/go/iatools, selezionando la scheda Beyond Getting Started.
Per semplificare questo laboratorio pratico, il progetto FactoryTalk View è già stato creato
utilizzando delle maschere per FactoryTalk View ME. Si studierà l’applicazione in runtime.
Passaggio all’applicazione per modulo interfaccia operatore
Verificare le attrezzature a disposizione per questo laboratorio. Se si dispone di un pannello
PanelView Plus 1000, sarà possibile attivare le schermate riportate di seguito mediante il PVP
medesimo. In caso contrario, eseguire le procedure descritte di seguito per avviare il modulo
interfaccia operatore sul PC con FactoryTalk View ME Station.
35. Ridurre Studio 5000 in modo da poter visualizzare la schermata del modulo interfaccia
operatore sul desktop.
36. Se viene visualizzata la schermata di avviso, fare clic su OK per caricare la schermata
Startup.
37. Dovrebbe quindi apparire la schermata Startup…
La schermata Startup è una schermata generale di stato e di controllo della macchina, che
permette di accedere a tutte le altre schermate. Esaminare la schermata Startup ed acquisire
familiarità con essa prima di passare alla sezione successiva. La visualizzazione può variare
leggermente in base allo stato della macchina.
38. Fare clic sul pulsante State Diagram
.
In modalità Program, la macchina funziona in base al seguente diagramma di stato, basato sulle
fasi dello standard ISA S88.01, che definisce le azioni e le condizioni della macchina nei vari
momenti.
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Gli stati cerchiati con una linea tratteggiata sono stati di transizione, mentre quelli con una linea
intera sono stati finali.
Utilizzare i seguenti comandi per passare da uno stato all’altro, in base allo stato corrente della
macchina:
ABORTED – Premere Clear Faults
ABORTED  CLEARING  STOPPED
STOPPED – Premere Start
STOPPED  RESETTING  IDLE  STARTNG 
RUNNING
RUNNING – Premere Stop
RUNNING  STOPPING  STOPPED
Nota: la macchina passa in stato ABORTED ogni volta che vengono rilevati una condizione di
guasto e/o un errore di transizione di stato del convertitore di frequenza. Inoltre, la macchina viene
posta in stato ABORTED all’accensione o durante la “prima scansione” (ossia, durante il passaggio
da modalità Programmazione ad Esecuzione) del controllore. Per determinare la causa della
condizione ABORTED, fare riferimento alla maschera Alarm History.
Una volta concluso l’esame della maschera Equipment Status, chiuderla premendo la [X]
nell’angolo in alto a destra.
Uso delle maschere
La schermata Startup permette di controllare la macchina, ed è il punto di partenza principale per
accedere a tutte le altre maschere o schermate connesse ad altre funzionalità di controllo e verifica
di stato della macchina, o di visualizzazione dello storico degli allarmi. La visualizzazione può
essere configurata in base alle proprie esigenze relative alle caratteristiche della macchina o del
sistema.
Controllo macchine
La modalità Program (AUTOMATICA) si riferisce al funzionamento automatico o alla definizione di
sequenze automatiche della macchina. La modalità Operator (MANUALE) consente di eseguire
alcune operazioni manuali, come avviamento, arresto, marcia avanti, marcia indietro, jog, ecc.
Gli indicatori di stato della macchina forniscono una visione d’insieme di tutti i dispositivi della
macchina. Utilizzando il selettore Program/Operator è possibile passare alternativamente da una
modalità all’altra.
Il pulsante Clear Faults consente di provare ad eliminare tutti gli errori relativi a tutti i dispositivi.
È necessario correggere la causa dell’errore affinché sia possibile eliminare l’errore.
Funzionamento della macchina
Attenersi alla seguente procedura per avviare ed arrestare il sistema in modalità Program.
39. Se la macchina si trova in stato ABORTED, premere Clear Faults
40. Dopo qualche istante, la macchina dovrebbe passare in stato STOPPED.
41. Premere il pulsante Program/Operator finché non viene visualizzato Program. Ora la
macchina si trova in modalità di controllo Program (AUTO).
42. Premere Start
. Il sistema inizia a funzionare in base all’intestazione del
programma Studio 5000 riportata di seguito, che ne descrive il funzionamento.
Lasciare il programma in esecuzione per circa un minuto, per osservare la sequenza.
43. Premere Stop
Il sistema viene arrestato.
.
44. Premere Program/Operator.
Affinché sia possibile cambiare modalità di controllo, è necessario arrestare la macchina. In
modalità Operator (MANUALE) è possibile controllare singolarmente gli assi utilizzando la
maschera corrispondente.
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Maschera PowerFlex 525
45. Premere il pulsante
dalla schermata Startup per avviare la maschera…
La maschera PowerFlex 525 contiene informazioni di stato, informazioni sugli errori e dati
di andamento. La maschera inoltre permette di comandare manualmente il convertitore di
frequenza (si noti che i pulsanti sono visualizzati in grigio se è selezionata la modalità
Program).
46. Fare clic sul dato numerico evidenziato per visualizzare il tastierino in modo da poter
cambiare il riferimento di velocità del convertitore di frequenza.
47. Digitare un valore compreso tra 0 e 60 Hz e premere Invio sulla tastiera per confermare.
48. Fare clic sul pulsante Start
dalla maschera PF525.
49. Fare clic sul pulsante Stop
dalla maschera PF525.
50. Premere il pulsante
.
51. Se è presente una condizione di errore, l’icona lampeggia in ROSSO. Nella schermata
Fault sono riportate informazioni relative agli errori del convertitore di frequenza con
l’indicazione del tipo di errore, il codice e la descrizione. Se non vi sono errori attivi,
vengono visualizzate informazioni relative all’ultima condizione di errore registrata.
52. Per riprodurre rapidamente una condizione di errore, portare DI1 in posizione sinistra
sull’apparato demo di PowerFlex 525.
Ciò determinerà la visualizzazione dell’errore F002 – Auxiliary Input.
53. Premere il pulsante
.
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54. Nella schermata della guida sono visualizzate le descrizioni degli errori con i relativi rimedi.
Premere i pulsanti freccia per passare da una schermata all’altra.
Per eliminare gli errori si può procedere dalla schermata Startup o, se si è in modalità
Operator, dalla visualizzazione degli errori. Nella schermata Alarm History è visualizzato lo
storico degli errori, con informazioni sugli errori relativi a tutti i dispositivi.
55. Una volta completata la procedura, riportare DI1 in posizione destra ed eliminare l’errore.
56. Premere il pulsante
l’errore di stato macchina.
57. Premere il pulsante
per eliminare l’errore dal convertitore di frequenza e
.
58. Nella schermata Configuration è possibile immettere i nomi da visualizzare per i dispositivi
e le unità di misura richieste per l’applicazione specifica. Alcune di queste etichette
vengono utilizzate nella maschera Equipment Status.
59. Premere il pulsante
.
60. Nella schermata Trend è possibile visualizzare informazioni di feedback della velocità ed
eventuali altre tracce configurate.
Il pulsante Trend Configuration è visibile solo nella schermata Trend.
61. Premere il pulsante
.
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62. Nella schermata Trend Configuration è possibile regolare le scale degli andamenti.
La maschera Alarm History
La maschera Alarm History offre una rappresentazione riassuntiva degli allarmi attivi e passati
relativi a tutti i dispositivi configurati o convertitori di frequenza/azionamenti configurati
nell’applicazione. La maschera riceve le informazioni di errore direttamente dai singoli moduli dei
dispositivi ed applica una registrazione cronologica in base all’ordine di ricezione.
La maschera Alarm History è un pratico strumento diagnostico per la ricerca guasti e permette gli
operatori di individuare rapidamente le cause remote dei problemi.
Una volta concluso l’esame della maschera Alarm History, chiuderla premendo il pulsante Close
nella parte inferiore della schermata.
La maschera Equipment Status
La maschera Equipment Status consente di caricare e configurare rapidamente una visualizzazione
di riepilogo di tutte le schermate (maschere) di stato e diagnostica preconfigurate. La maschera
Equipment Status funziona in abbinamento alle maschere dei singoli dispositivi e fornisce una
rappresentazione complessiva di tutti i dispositivi configurati per un’applicazione.
È possibile configurare un massimo di nove maschere per i dispositivi, da utilizzare insieme alla
schermata Equipment Status. Le maschere dei singoli dispositivi possono essere richiamate
direttamente da qui.
Una volta concluso l’esame della maschera Equipment Status, chiuderla premendo la [X]
nell’angolo in alto a destra.
Il laboratorio di programmazione dei convertitori di frequenza PowerFlex® 525 è
stato completato.
Se vi è tempo a disposizione, leggere l’Appendice A: Cenni generali sul DMAT.
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Appendice A: Cenni generali sul DMAT
Il DVD “Drives and Motion Accelerator Toolkit”, pubblicazione IASIMP-SP017 (in inglese), è stato
concepito con un approccio modulare, per permettere all’utente di decidere quali componenti
incorporare nella macchina, garantendo una maggiore flessibilità e possibilità di personalizzazione.
La logica preconfigurata è stata specificamente progettata in base a questo concetto di modularità,
e comprende tre tipi di moduli logici principali.
Cenni generali sui moduli logici



Macchina
 Il modulo della macchina comprende funzionalità di controllo di alto livello riguardanti
l’intera macchina. Il modulo della macchina è stato concepito pensando ad una semplice
macchina a stati, che può essere adattata alla maggior parte delle applicazioni. Il modulo
della macchina trasmette i comandi e riceve informazioni di feedback dai singoli moduli
dell’applicazione e dei dispositivi. La macchina reagirà in base alle informazioni di feedback
ricevute.
 Inoltre, il modulo della macchina offre un’interfaccia di alto livello con il modulo interfaccia
operatore e, ad esempio, accetta comandi di avvio, arresto ed eliminazione degli errori.
Inoltre, fornisce informazioni di stato al pannello di interfaccia operatore, come lo stato
attuale della macchina (ad es. macchina in marcia o arrestata).
Applicazione
 I moduli dell’applicazione contengono tutto il codice specifico dell’applicazione. È qui che
avviene gran parte della personalizzazione: si tratta sostanzialmente di uno spazio di
programmazione, in cui l’utente svolge gran parte delle attività di sviluppo della logica
proprietaria relativa all’applicazione in questione.
Dispositivo
 I moduli del dispositivo contengono tutta la logica necessaria per controllare le funzioni
essenziali richieste dal dispositivo. Questi programmi logici consentono di ridurre le attività
di programmazione richieste dalla maggior parte delle applicazioni, lasciando più tempo a
disposizione per lo sviluppo dei programmi proprietari necessari per l’applicazione.
 Il modulo del dispositivo in genere comprende un convertitore di frequenza fisico, ma può
anche essere costituito solo da un asse virtuale o da un asse di solo feedback. Possono
anche essere presenti moduli del dispositivo relativi a più dispositivi (ad esempio un
convertitore di frequenza) e magari un dispositivo di feedback (ad esempio un sensore).
Rapporto tra i moduli macchina/applicazione/dispositivo
Il modulo della macchina monitora lo stato corrente della macchina nel suo insieme e, sulla base
dello stato e/o delle richieste provenienti dal pannello di interfaccia operatore, invia i comandi sia al
modulo dell’applicazione che del dispositivo. I singoli moduli eseguono un task predefinito in base al
comando. Alcuni comandi possono essere ignorati, in base al tipo di modulo.
I moduli sono definiti mediante singoli programmi nel progetto Logix.
Ogni programma contiene tutta la logica necessaria per l’interazione con gli altri moduli configurati.
L’interfacciamento tra i singoli moduli avviene mediante le routine Monitor e Control contenute in
ciascun programma. I comandi della macchina e lo stato del modulo corrispondente sono trasmessi
mediante le routine Monitor e Control. In questo modo, i moduli funzionano in maniera indipendente
in una struttura modulare.
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Cenni generali sulle routine del modulo
Ogni modulo è suddiviso in routine che contengono la logica relativa ad una funzione specifica.
Ogni modulo contiene una routine Monitor ed una routine Control, che costituiscono un’interfaccia
comune tra i moduli della macchina ed i moduli dell’applicazione/del dispositivo. Di seguito sono
elencate le funzioni principali di ciascuna routine:
Modulo della macchina
Il modulo della macchina comprende funzionalità di controllo di alto livello riguardanti l’intera
macchina. Il modulo della macchina è stato concepito pensando ad una semplice macchina a stati,
che può essere adattata alla maggior parte delle applicazioni. Il modulo della macchina trasmette i
comandi e riceve informazioni di feedback dai singoli moduli dell’applicazione e dei dispositivi. La
macchina reagirà in base alle informazioni di feedback ricevute.
Inoltre, il modulo della macchina offre un’interfaccia di alto livello con il modulo interfaccia operatore
e, ad esempio, accetta comandi di avvio, arresto ed eliminazione degli errori. Inoltre, fornisce
informazioni di stato al pannello di interfaccia operatore, come lo stato attuale della macchina
(ad es. macchina in marcia o arrestata).
Stati della macchina
Per default, il modulo di programmazione della macchina funziona in base al diagramma di stato
complessivo riportato di seguito.
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Diagramma di stato della macchina
Il modulo della macchina funziona in base a degli stati di transizione tra uno stato permanente e
l’altro. In genere, la macchina rimane in uno stato di transizione solo per un breve lasso di tempo.
Se il modulo della macchina rileva un errore durante uno stato di transizione o se il modulo
dell’applicazione o del dispositivo non esegue la transizione entro il lasso di tempo previsto
(10 secondi per default), il modulo della macchina emette un comando ABORT. Il temporizzatore di
transizione, a prova di guasto, serve a garantire che la macchina non rimanga bloccata in uno stato
di transizione. Inoltre, ciò permette di avere informazioni diagnostiche per stabilire quale modulo
non sta eseguendo correttamente la transizione.
La macchina a stati è completamente personalizzabile, pertanto l’utente può modificare i rapporti tra
gli stati ed i nomi degli stati ed aggiungere o eliminare stati secondo necessità. Per informazioni
sulla personalizzazione della macchina a stati, consultare la pubblicazione Drives and Motion
Accelerator Toolkit (DMAT) Quick Start (iasimp-qs019_-en-p.pdf) – Appendix B (in inglese).
Stati macchina di default
Comandi di default della macchina
Tag del modulo di controllo della macchina
Il tipo di dati di controllo macchina, UDT_MachCtrl, comprende tutto ciò che riguarda il controllo e lo
stato complessivo della macchina, inclusa la macchina a stati. Il tipo di dati definiti dall’utente
comprende i seguenti componenti.
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Tag della macchina
Rami di stato dei dispositivi e dell’applicazione e Logix
I rami di stato dei dispositivi e dell’applicazione forniscono informazioni di feedback al modulo della
macchina e sono costituiti dai seguenti componenti.
Stato dei moduli dei dispositivi
Stato del modulo dell’applicazione
I bit di stato sono impostati nella routine Monitor dei moduli corrispondenti. Questi bit di stato sono
vitali per il modulo della macchina, poiché sono utilizzati per determinare lo stato complessivo della
macchina; permettono alla macchina di passare da uno stato all’altro o di rilevare un errore e
reagire di conseguenza. Tutte le informazioni di stato dei moduli sono riepilogate nella routine
Monitor del modulo della macchina.
In questo esempio di applicazione relativo al Drives and Motion Accelerator Toolkit (DMAT), i rami
si trovano nella routine R02_Monitor del programma P01_Machine.
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Rami di stato del dispositivo DMAT
Rami di stato dell’applicazione DMAT
Moduli dell’applicazione
I moduli dell’applicazione contengono tutto il codice specifico dell’applicazione. È qui che avviene
gran parte della personalizzazione: si tratta sostanzialmente di uno spazio di programmazione,
in cui l’utente svolge gran parte delle attività di sviluppo della logica proprietaria relativa
all’applicazione in questione. In questo esempio, il codice applicativo è contenuto nella routine
R10_ApplicationCode del programma P02_Application.
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Nell’esempio sotto riportato è rappresentata solo una parte del codice applicativo per l’applicazione
basata sul DMAT.
Moduli del dispositivo
I moduli del dispositivo contengono tutta la logica necessaria per controllare le funzioni essenziali
richieste dal dispositivo. Ai fini di questo esempio relativo a DMAT, verranno utilizzate la maschera
del modulo interfaccia operatore di PowerFlex 753/755 ed un’istruzione AOI con impostazioni di
avvio, arresto, riferimento di velocità e tempi di accelerazione e decelerazione preprogrammati.
Questi programmi logici consentono di ridurre le attività di programmazione richieste dalla maggior
parte delle applicazioni, lasciando più tempo a disposizione per lo sviluppo dei programmi
proprietari necessari per l’applicazione.
Il modulo del dispositivo in genere comprende un convertitore di frequenza fisico, ma può anche
essere costituito solo da un asse virtuale o da un asse di solo feedback. Possono anche essere
presenti moduli del dispositivo relativi a più dispositivi, ad esempio un convertitore di frequenza e
magari un dispositivo di feedback (ad esempio un sensore).
Tag del modulo del dispositivo
I moduli dell’applicazione e dei singoli dispositivi interagiscono tra loro mediante tag di controllo
specifici dei dispositivi, comprendenti sia comandi che informazioni di stato. I tag di controllo
comprendono i seguenti tipi di dati.
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Tutti i tipi di dati elencati in precedenza possono essere modificati in base alle esigenze specifiche
dell’applicazione. Tuttavia, le modifiche apportate ai tipi di dati potrebbero influire sul modulo del
dispositivo e/o su altra logica preprogrammata, specialmente durante l’importazione di moduli di
dispositivi supplementari.
Ad esempio, il tipo di dati UDT_ServoCtrl, utilizzato dai servoazionamenti Integrated Motion
(servoazionamenti basati sull’interfaccia CIP Motion e Sercos), comprende i seguenti tag.
Elenco di tag UDT_ServoCtrl per CIP Motion
Tag UDT_ServoCtrl
Il tipo di dati definito dall’utente per i servoazionamenti Kinetix 300 ed il tipo di dati AOI per i
convertitori di frequenza PowerFlex hanno funzioni simili al tipo di dati UDT_ServoCtrl, tuttavia
hanno un layout differente. Per ulteriori informazioni, fare riferimento ai tipi di dati specifici.
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Logica di controllo del modulo del dispositivo
In questo esempio, la routine R03_Control per il modulo del dispositivo P03_PF753_Drive è
utilizzata per avviare e/o eliminare le sequenze Reset ed Abort. Funziona come la routine
R03_Control del modulo del dispositivo P04_PF755_Drive.
Appendice B – Descrizione delle modifiche alla
documentazione
DOCUMENTI DEL
LABORATORIO
PRATICO
DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE
PAGINA
Programmazione dei
convertitori di frequenza
con PowerFlex 525 AC
drive.doc
Documento originale proveniente da AF 2012
AUL35 – Introduction to
PowerFlex 525 Compact
AC Drives.doc
Modificato ed aggiornato per Automation University Europe
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