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Collisioni in collaborazione con la Regione Piemonte,
Film Commission Torino Piemonte,
Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco D’Alba
presenta:
LANGHE ROERO E MONFERRATO PATRIMONIO
DELL’UMANITÀ
con
WERNER HERZOG
ALLA SCOPERTA DEL PAESAGGIO NEL CINEMA
GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE
UNA GIORNATA DI STUDIO
AL TEATRO SOCIALE DI ALBA
INCONTRO CON IL REGISTA ORE 21.00
“Nei miei film il paesaggio non è mai uno sfondo pittoresco. È uno stato mentale, possiede quasi
delle qualità umane: perché è parte vitale del paesaggio interiore dei personaggi. (…) Dirigere
paesaggi mi piace quanto dirigere attori o animali. Non scherzo, è proprio vero. Cerco spesso di
introdurre in un paesaggio una certa atmosfera, usando suono e immagine per conferirgli un
carattere definito. (…) Il punto di partenza per molti dei miei film è un paesaggio.” W. Herzog
Lo scorso 21 giugno il Comitato Unesco ha proclamato Langhe Roero e Monferrato
“Patrimonio mondiale dell’umanità”, primo paesaggio vitivinicolo in Italia a ricevere tale
onorificenza: ventinove comuni in sei diverse aree delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, per una
superficie complessiva di 10.789 ettari, sono dunque parte integrante della World Heritage List.
Una decisione che certamente il Piemonte deve festeggiare per le importanti ricadute
turistiche internazionali, ma anche un impegno preso nei confronti delle future generazioni a
custodire e tramandare il valore e l’integrità di questo paesaggio.
Come scrive l’Unesco: “I paesaggi culturali vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e
Monferrato sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione
della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico
basati sulla cultura del vino. (…) I vigneti di Langhe, Roero e Monferrato costituiscono un esempio
eccezionale di interazione dell'uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante
evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento
possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di
riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano
l'archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica.”
Per festeggiare questo importante riconoscimento, in occasione dell’84° fiera del tartufo di
Alba, siamo lieti di annunciare giovedì 13 novembre un momento di riflessione su paesaggio e
cinema, che avrà come protagonista Werner Herzog, uno dei maggiori registi contemporanei.
Werner Herzog è nato a Monaco di Baviera nel 1942. Cresciuto in un villaggio delle
montagne bavaresi senza mai vedere cinema e televisione, né usare il telefono, inizia a viaggiare a
piedi a quattordici anni. L’esordio dietro la macchina da presa avviene nel 1961 e già nel 1963 egli
fonda la sua casa di produzione, la Werner Herzog Filmproduktion. Dopo il 1965 viaggia a lungo
tra Stati Uniti e Messico e partecipa al progetto di fondare uno stato utopico nel Guatemala. Torna
in Germania nel 1968 e realizza il suo primo lungometraggio, Segni di vita, che riceve al Festival di
Berlino il premio della migliore opera prima.
Il cinema di Herzog, ricco di opere ormai riconosciute come caposaldi della modernità
cinematografica in Europa - Aguirre, furore di Dio (1972), L'enigma di Kaspar Hauser (1974),
Cuore di vetro (1976), La ballata di Stroszeck (1977), Nosferatu e Woyzeck (entrambi 1979) - è
caratterizzato, da condizioni di riprese avventurose fino all'estremo limite fisico, spesso ambientate
in esterni inospitali (montagne, deserti, grandi corsi d’acqua). Ogni film diventa così un oggetto
inafferrabile, in bilico tra finzione e documentario, come in Fitzcarraldo (1982), che narra la scalata
di un battello sui fianchi di una montagna (effettivamente realizzata). La ricerca visionaria di una
sacralità del paesaggio e l'idea del cinema come testimonianza del perdurare di civiltà sull'orlo della
scomparsa contraddistinguono anche la notevole attività documentaristica di Herzog, dove la
componente narrativa serve spesso a giustificazione del viaggio, dell’esplorazione di un luogo: dalla
rivisitazione del Popol Vuh in Fata morgana (1971), ambientato nel Sahara, in Kenia, Tanzania, nei
Paesi del Golfo della Guinea e nelle Canarie, all'Australia degli aborigeni in (1984; Dove sognano
le formiche verdi), dalla Patagonia di Schrei aus Stein (1991; Grido di pietra) al Kuwait martoriato
dalla guerra del Golfo in Lektionen in Finsternis (1992; Apocalisse nel deserto).
Il paesaggio è una metafora che contiene una stratificazione quasi infinita di significati. La
visione del paesaggio è stata concepita tradizionalmente come un'esperienza puramente
contemplativa, dove non esiste un percorso predeterminato e non entrano in campo nella visione né
ricordi né attese. Ma il paesaggio si è oggi trasformato da scenario immobile osservato
“esteticamente” (idillicamente) in un sistema complesso e in continuo movimento, tale da non poter
essere più osservato dall'esterno ma necessariamente vissuto ed interpretato nel suo continuo
mutamento.
Cosa accade dal momento in cui consideriamo questo paesaggio come in movimentomutamento? Qual’è lo stato del fluttuante e mai risolto rapporto fra paesaggio-realtà e paesaggioimmagine? Il seminario con Werner Herzog, animato da Marco Müller (uno dei “complici” regolari
del regista in Italia, studioso e produttore - vincitore in quella veste del Gran Premio AlbaCinema
dell’Infinity Film Fest 2006) vuole proporre un'immersione in un paesaggio di immagini e visioni
che risponda, almeno in parte, a questi interrogativi.
Werner Herzog sarà ospite del nostro territorio per alcuni giorni e avrà dunque l’opportunità
di conoscere i paesaggi delle Langhe, del Roero e del Monferrato. Giovedì 13 novembre, al termine
di una serie di proiezioni commentate, alle ore 21,00 Werner Herzog (in dialogo con Marco
Müller) incontrerà il pubblico al Teatro Sociale di Alba.
Per informazioni:
[email protected] | tel. +39 338 3865001 | [email protected]
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