la sua storia e la sua manodopera. Lo Stucco Spatolato Veneziano.
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la sua storia e la sua manodopera. Lo Stucco Spatolato Veneziano.
La Calce - la sua storia e la sua manodopera. Lo Stucco Spatolato Veneziano. La Calce La storia della calce fin dal lontano 500 ai tempi di Roma e dei Fenici fino ai giorni nostri segue uno sviluppo ed una evoluzione pressoché costante, partendo dall'alta qualità delle calci in epoca della Roma Imperiale, a quelle definite " tecnologicamente avanzate " della metà del '700 grazie agli studi ed alle conoscenze scientifiche che hanno fatto strada alle basi della chimica e della fisica, fino ad arrivare alla produzione industriale del nostro secolo. La sua origine La calce in Campania si ricava da rocce calcaree il cui costituente principale è la calcite. A seconda del meccanismo che ha portato alla loro formazione geologica, le rocce calcaree possono essere classificate come aventi origine: • Organica: perché formatesi per accumulo di spoglie calcaree e residui scheletrici in bacini marini o, più raramente, lacustri. • Chimico-Fisica: perché formatesi per deposito di acque calcarifere, o per ricristallizzazione parziale o totale di rocce calcaree già esistenti. • Di Sedimentazione: perché formatesi per accumulo e cementazione di frammenti o detriti (clasti) provenienti da rocce di formazione più remota degradate da agenti esogeni. Tecniche di trasformazione Dopo l'estrazione dalla cava, il calcare passa attraverso due fasi di lavorazione: • cottura • spegnimento. In primis la cottura, che effettuiamo in un forno tipico a quelli utilizzati in passato definito intermittente, alimentato con combustibile organico a fiamma libera; differente da quello moderno detto continuo, alimentato con oli e gas combustibile, di tipo verticale a fuoco diretto o indiretto, rotanti, sub-orizzontali, ecc.. Cottura (o calcinazione) di CaCO3 La scelta del metodo di cottura tende a rivalutare gli antichi processi produttivi della calce, utilizzando antiche fornaci dette anche camini per la loro forma verticale a cono, costruite contro terra ed in pietre refrattarie, con caricamento delle zolle di calcare eseguito dal basso e sapientemente disposte per ordine di grandezza secondo la vicinanza o la lontananza dalla fonte di calore. L'alimentazione del calore dovrà essere effettuata con bruciatori a fiamma libera e combustibile organico (sansa), con una temperatura di calcinazione dagli 800 ai 1-1 1000°C. La Cottura dà luogo a una reazione chimica di tipo endotermico , per cui il calcare (CaCO3), assorbendo calore, libera anidride carbonica CO2 e si trasforma in ossido di calcio CaO, comunemente detto calce viva, con una diminuzione di volume pari al 20% circa. Spegnimento di CaO La calce viva è una massa porosa di colore bianco (se il calcare è puro), così avida d'acqua da idratarsi spontanea-mente se esposta all'area. All'uscita dal forno la calce viva si presenta generalmente in zolle, dette zolle vengono introdotte in vasche e poste a contatto con l'acqua (H2O), si ottiene pertanto una trasformazione, per reazione chimica di tipo esotermico (che produce calore), in idrossido di calcio Ca(OH)2 con un aumento di volume del 10% circa. Le caratteristiche tecniche Come già accennato, dal punto di vista tecnico la principale caratteristica della calce è di costituire un materiale che, impastato a delle cariche, si lascia lavorare e plasmare facilmente finché è umido, per trasformarsi, una volta asciutto, in un materiale abbastanza resistente all'acqua nonché dotato di buone proprietà meccaniche e di un'eccellente stabilità nel tempo. Tale caratteristica si basa su una reazione chimica tra l'idrossido di calcio Ca(OH)2 contenuto nella calce e l'anidride carbonica CO2 dell'aria; per cui, mentre ha luogo l'asciugamento dell'impasto, si ha perdita d'acqua H2O e formazione di carbonato di calcio CaCO3. E' questo il fenomeno detto di carbonatazione , al termine del quale la calce ritorna all'identica composizione chimica della roccia calcarea di partenza, mantenendo inalterata anche la struttura cristallina (romboedrica), ma differenziandosi per la grandezza dei cristalli, che appaiono molto più piccoli di quelli originari. La Calce oggi E' proprio quest'ultima, la più recente delle produzioni industriali della calce, ad essere sotto accusa. Molti studiosi ed esperti ritengono e non a torto, che la scarsa qualità degli intonaci contemporanei, rispetto a quelli di epoca antica, sia da ricercarsi nella più scadente qualità delle calci fornite dalle industrie. Nel procedimento industriale moderno lo spegnimento delle calci con metodo a vapore produce una polvere micro-cristallina, che al momento dell'utilizzo richiede una quantità di acqua notevole per garantire un giusto grado di lavorabilità, abbassando così le caratteristiche meccaniche delle malte. Mentre l'antico metodo di spegnimento in fossa, specialmente seguito dalla conservazione sott'acqua del grassello per almeno sei mesi, produce una calce caratterizzata da una struttura molecolare a grandi cristalli a lamine esagonali; tali strutture lamellari di cristalli permettono di produrre con l'aggiunta di pochissima acqua, calci molto plastiche e con soddisfacenti caratteristiche meccaniche. 2-2 Grassello di Calce - Calce Rasata - Manodopera su pareti di intonaco civile Fresco Detto anche Malta Bianca Per eseguire una corretta esecuzione su pareti di intonaco civile – malta bianca, l'esecuzione deve essere fatta il giorno dopo o al massimo due giorni che è stato fatto l'intonaco per il semplice motivo che se noi lo andiamo ad eseguire subito, risulterebbe troppo fresco e non si riuscirebbe ad eseguire un ottimo lavoro. La preparazione della calce Per un'ottima esecuzione è preferibile adoperare una calce stagionata almeno di 6 mesi. Essendo stagionata la calce ha la proprietà di essere più grassa e quindi di dare un ottimo risultato alla fine dell'esecuzione stessa. Per la sua preparazione dobbiamo setacciare la calce con appositi setacci che pur troppo in commercio non si trovano e quindi si dovrà fare con le proprie mani questo metodo e usato in special modo da maestri stuccatori che usano gli stessi setacci per passare la calce per l'impasto del Marmorino. L'esecuzione - la manodopera Setacciata tutta la calce che servirà per l'esecuzione, con un frattazzo chiamato in gergo ferro da clet in questo caso non servirà in acciaio ma ben si quelli normali che si trovano facilmente in commercio, cominciamo a dare una prima passata di calce alla parete iniziando dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra. Con il ferro bello pieno di calce posiamo la calce senza dover premere troppo essendo l'intonaco ancora fresco ma al punto giusto, iniziamo a stendere una prima mano incrociando bene la calce e spianandola senza lasciare in superficie rimasugli e spessori altrimenti questa andrebbe a scoppiare quando asciutta. Di solito per eseguire un'ottima realizzazione in questo caso con tre al massimo quattro passate andremo a concludere il nostro lavoro, per avere una certezza andremo a controllare il lavoro con in dorso della mano per sentire se la calce risulta completamente liscia vi chiederete perché con il dorso e no con le dita della mano, NO assolutamente le dita possiedono del grasso che andrebbe a compromettere la calce lascereste le impronte assurdo ma vero. Questo vale anche per il Marmorino. Ora passiamo a lucidarla con il ferro da clet pulito e asciutto andiamo a dare delle passate a secco in maniera che la calce cominci a diventare lucida per un trattamento ancora più completo dobbiamo dare una mano di saponata con il pennello da dipingere le pareti, poi con uno stesso pennello ma asciutto l'andremo a sfumare in questo modo ci permetterà di proteggere la calce e nello stesso tempo di renderla ancora più lucida. 3-3 Quando l'intonaco che abbiamo eseguito e saranno passati almeno 10 giorni dipende il periodo se estivo o invernale, la possiamo trattare anche con della cera per proteggerla dallo sporco atmosferico sebbene la facciamo all'interno, la renderemo ancora più lucida e viva. Dobbiamo dare una mano ancora di sapone come spiegato sopra ma questa volta si toglierà con uno straccio pulito fatta questa operazione passiamo alla cera che viene usata quella in pasta bianca e diluita con acqua ragia al pino. Preparata la cera diamo una mano con uno straccio bianco pulito e la sua posa dovrà essere eseguita con un movimento circolare fatta tutta la parete aspettiamo che asciughi, per poi iniziare a lucidarla si può fare a mano o con una apposita macchina lucidatrice. Questa e la vera calce rasata tradizionale e il suo aspetto risulterà puntinato dalla malta sottostante e l'intonaco sembrerà vivo lucido da specchiarsi Grassello di Calce - Calce Rasata - Manodopera su pareti di intonaco civile Secco Detto anche Malta Bianca La preparazione della calce Per un'ottima esecuzione è preferibile adoperare una calce stagionata almeno di 6 mesi. Essendo stagionata la calce ha la proprietà di essere più grassa e quindi di dare un ottimo risultato alla fine dell'esecuzione stessa. Per la sua preparazione sarà uguale di quella per l'intonaco fresco con una piccola variante, finito di setacciarla, aggiungeremo dell'olio di semi questo servirà a renderla più malleabile nella posa per il semplice motivo essendo l'intonaco Secco con l'aggiunta dell'olio avremo una maggiore scorrevolezza altrimenti la calce tenderebbe a inchiodarsi subito formando spessori e imperfezioni questi quando asciutti scoppierebbero rovinando la nostra esecuzione. L'esecuzione - la manodopera Il procedimento per l'esecuzione su intonaco Secco è lo stesso per quello Fresco come spiegato sopra solamente che andremo a comprimere la calce con il ferro da clet molto più forte e dopo tre quattro passate avremo lo stesso risultato solamente che diventerà lucida ogni passata che andremo ad eseguire a lavoro ultimato passiamo il dorso della mano per controllare l'esecuzione. Ora possiamo dare la saponata come sopra spiegato e dare la cera e lucidarla a intonaco completamente asciutto. 4-4 Grassello di Calce - Calce Rasata – Acquistabile nei negozi o colorifici Esecuzione su cartongesso o intonaci vecchi Il Grassello di Calce E' un rivestimento murale decorativo con il quale si realizzano finiture eleganti e prestigiose che nobilitano l’ambiente creando un’atmosfera delicata ed accogliente. Presenta un aspetto opalescente con contrasti di brillantezza, è uno stucco naturale a base di grassello di calce stagionato a lungo che, mediante tecnologie ispirate alle antiche tradizioni, viene realizzato con una maestria che garantisce un’altissima qualità. E' di facile applicazione e permette un ottimo grado di lucido, è dotato di ottima permeabilità al vapore d’acqua e di buona resistenza all’attacco di muffe e batteri. E' idoneo all’impiego su intonaco tradizionale, a base cementizia ecc. destinati sia all’interno che all’esterno. E' pertanto indicato per la decorazione di superfici murali interne ed esterne di edifici di interesse architettonico e nel restauro dei centri storici. E' sconsigliato l'utilizzo di pitture a base di calce in presenza di atmosfere industriali e su superfici particolarmente esposte all’acqua meteorica. La sua Versatile Applicazione Applicabile all'interno su: - Intonaci nuovi e vecchi a base di leganti idraulici. - Superfici in cartongesso. - Vecchie pitture e rivestimenti di natura minerale o sintetica, asciutti, compatti, assorbenti e coesi. - Conglomerati di varia natura minerale purché assorbenti. Le superfici vanno adeguatamente preparate seguendo le solite procedure di ripristino. Preparazione del supporto Non si può applicare su intonaci o supporti freschi. Preparazione del supporto Pulire e spazzolare il supporto, eliminando ogni parte friabile facilmente distaccabile. E' consigliato dare una mano di praimer o fissativo. L'applicazione o Manodopera Rasare con ferro da clet di acciaio inox con due o più passate intervallate di 3-4 ore minimo. A stesura ultimata, prima che il prodotto sia completamente asciutto, procedere alla lucidatura lisciando ripetutamente con un ferro da clet a secco più piccolo in acciaio inox. Durante l’applicazione, fra una mano e l’altra, tenere costantemente il prodotto bagnato con acqua per evitare screpolature. 5-5 Se la superficie non è perfettamente liscia è consigliabile applicare una mano di un semplice stucco come mano di fondo. Dopo le 48 ore si può anche incerare e lucidare. Dopo l’applicazione per le superfici esterne devono essere protette dalla pioggia fino ad essiccazione completa che normalmente, a 20°C, avviene dopo circa 48 ore. Per conservare il prodotto avanzato, pulire bene i bordi del vaso, chiuderlo bene e tenerlo al fresco ed al riparo dal gelo. STUCCO Spatolato Veneziano Rivestimento Decorativo Sintetico Lucido Per Interni DESCRIZIONE Lo STUCCO Veneziano è un rivestimento murale per interni, che permette di ottenere una finitura decorativa unica nel suo genere che ricorda gli stucchi presenti negli antichi palazzi di Venezia. Pur seguendo metodi di applicazione comuni, il prodotto in opera risulta sempre diverso, caratterizzato da sfumature ed effetti che dipendono dalla abilità del decoratore. Lo STUCCO Veneziano è applicabile, oltre che su superfici piane, anche su elementi architettonici particolari, quali cornici, colonne e mobilie. Preparazione del supporto Superfici in intonaco, gesso e cartongesso: - Assicurarsi che il supporto sia ben asciutto e maturato. Se necessario provvedere al rifacimento o al consolidamento con prodotti specifici. - In presenza di muffe trattare la superficie con un detergente a base di varechina - Rimuovere, spazzolando oppure mediante lavaggio, le eventuali efflorescenze presenti e le parti sfoglianti di vecchie pitture. Eliminare completamente eventuali strati elevati di pitture a calce od a tempera. - Asportare i depositi di polvere, smog ed altro, mediante spazzolatura. - Livellare le irregolarità del supporto e trattare i buchi, screpolature, crepe ed avvallamenti con stucco Sigillare le fessurazioni con sigillanti adeguati. - Carteggiare le stuccature ed i rappezzi con carta vetrata; rimuovere la polvere. - Eseguire eventuali rasature su intonaco con stucco normale - Fissativare con uno strato di Fissativo murale acrilico all’acqua. Superfici in legno massello e compensato: - Carteggiare leggermente per asportare le fibre del legno sollevate. - Eliminare eventuali strati di vecchie pitture sfoglianti ed irruvidire tutte le superfici già verniciate. 6-6 - Asportare l'eventuale presenza di resina utilizzando un diluente al nitro. - Stuccare le imperfezioni con stucco sintetico. Carteggiare le stuccature ed eliminare la polvere. - Applicare, su supporto asciutto e pulito, 1-2 strati di Cementite anche all'acqua. - Procedere all’applicazione di STUCCO Veneziano secondo le modalità descritte nelle indicazioni per l’applicazione. - Porre attenzione al trattamento su legni ricchi in tannino come il castagno, possono evidenziarsi macchie scure. Indicazione per l'applicazione -Attrezzi: frattazzo di acciaio per la rasatura di fondo, spatole in acciaio di diversa grandezza per lo strato di finitura. -N° strati: 3 strati di prodotto (2 strati di fondo + 1 per la finitura) secondo la porosità del supporto. -Applicare con il frattazzo in acciaio uno o più strati del prodotto, rasando per ottenere una superficie liscia ed uniforme. -Attendere 5 ore tra una applicazione e la successiva, carteggiando sempre con carta abrasiva. -Applicare con la spatola in acciaio lo strato di finitura. Tale operazione può essere effettuata prelevando piccole quantità del prodotto e stendendolo con la spatola con movimenti rapidi e decisi. -Dopo 5 minuti è possibile lucidare, premendo più volte la spatola sulla superficie con movimenti semicircolari. -Per esaltare la brillantezza della finitura è consigliabile carteggiare con una carta abrasiva finissima (es. M-1500) simile a quella utilizzata dai carrozzieri, e quindi ripetere la procedura di lucidatura mediante spatola in acciaio. -La pulizia degli attrezzi deve venir effettuata subito dopo l'uso con acqua. -E' sconsigliata la sovrapplicazione con cere o prodotti similari, in quanto con il tempo tendono ad impoverire le caratteristiche di pregio del prodotto. -Resa indicativa: 1-1,4 kg/mq a finire su intonaco civile; 0,4-0,6 kg/mq a finire su superfici lisce come gesso e cartongesso. S.P.M. Multiservizi s.n.c. Pagani Silvano Stuccatore e decoratore Artistico dal 1980 al 2012 7-7