Ossitocina

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Ossitocina
OSSITOCINA
ORMONE E NEUROTRASMETTITORE
DEL SISTEMA EMOTIVO
COSA SI INTENDE PER SISTEMA EMOTIVO E QUALI STRUTTURE SONO COINVOLTE NEI PROCESSI SOCIO-COGNITIVI ED EMOTIVI.
C è da sottolineare che il tronco encefalico è la struttura anatomica più primitiva che l uomo ha in comune con tutte le specie viventi, regola tutte le funzioni
vegetative fondamentali, controlla il respiro, i livelli di zuccheri nel sangue, la pressione arteriosa, e la temperatura corporea.
Nei mammiferi ma sopratutto nell’ esseri umani, durante il corso dell’ Evoluzione, da questo sistema primitivo ( caratteristico dei rettili tutti ora, dall’ Era
dei rettili ) si sono sovra-sviluppati i centri emozionali governati da sentimenti, emozioni, angoscia e paura, da legami sociali, accudimento, fiducia e
empatia.
I principali organi implicati in tali processi e le relative aree neuroanatomiche sono:
Queste aree NON sono indipendenti fra loro MA interconnesse l un l altra, quindi possiamo dire che il sentimento induce lo sviluppo umano, alla base della
dedizione a lungo termine necessaria per esempio ad allevare i figli, per creare un legame duraturo, per il riconoscimento facciale di persone amate, per la
fiducia e l empatia per il prossimo. Possiamo certo dire che i centri emozionali influenzano il funzionamento di altre zone del cervello pesante o corteccia,
compresi appunto i centri del pensiero, a sua volta è fondamentale sottolineare quanto sia importante il ruolo che svolge la neocorteccia a livello emotivo,
essa modula l attivazione costante di questa area, la quale indurrebbe crisi di paura e rabbia anomale e incontrollabili.
La definizione che sembra più completa è la seguente:
Il sistema Limbico è un circuito costituito da una serie di
centri corticali e subtropicali ,fra loro interconnessi da
proiezioni di fasci di fibre che trasportano specifici
neurotrasmettitori da una parte all altra del cervello.
OSSITOCINA
La molecola è implicata in tutti questi processi brevemente descritti, sia come molecola endogena secreta, direttamente dal e nel nostro
organismo, sia come molecola esogena, usata come farmaco ad esempio durante il parto per indurre il travaglio, o addirittura come vedremo
in seguito per curare o alleviare alcuni disturbi psichiatrici come depressione, schizofrenia e autismo.
La molecola svolge un DOPPIO ruolo importante sul nostro organismo: come ormone con effetti a livelli periferico
e come neurotrasmettitore, con effetti quindi a livello centrale ( SNC ).
L ormone è sintetizzato principalmente nei neuroni magnocellulari del nuclei sovraottici e paraventricolari dell ippocampo i quali proiettano i loro massoni alla ghiandola
pituitaria posteriore detta ipofisi o neuroipofisi ( per distinguenguerla dalla sua omonima anteriore detta adenoipofisi ), da questa viene secreta nel circolo sanguigno,
potrà influenzare le varie funzioni corporee periferiche.
Il meccanismo d azione biochimico principale è il legame di questa molecola ai recettori accoppiati a proteine Gq presenti sul miometrio uterino e sulle cellule
mioepiteliali della ghiandola mammaria, determinando il rilascio di ioni calcio dal reticolo endo(sarco)plasmatico che causa l’attivazione di chinasi delle catene leggere
della miosina provocando contrazione uterina e dei dottilattiferi. La responsività dell'utero all'ossitocina aumenta notevolmente e l'ormone esercita un ruolo importante
nell'inizio e nel mantenimento del travaglio e del parto.
Possiamo spiegare la contrazione della muscolatura liscia così : la catena leggera della miosina viene fosforilata e questo provoca un distacco dai filamenti di atcina
Inoltre i neuroni ossicini paraventricolari proiettano le loro terminazioni nelle aree limbiche principali come l Amigdala e l Ippocampo ( coinvolte nella paura, emozioni e
memoria emozionale) e nei i centri mesoencefalici dopaminergici ( coinvolte nel piacere ). Abbiamo quindi una rilevante azione della molecola a livello centrale
Il tipo più abbondante di cellule del cervello oltre ai neuroni, sono le cellule glia tra cui gli astrociti, i quali sono forniti di numerose estroflessioni che ancorano i neuroni al
loro rifornimento di sangue.
Regolano l'ambiente chimico esterno dei neuroni rimuovendo gli ioni, in particolare il potassio e il calcio, e riciclano i neurotrasmettitori rilasciati durante la trasmissione
sinaptica.
La teoria corrente sostiene che gli astrociti siano i "blocchi di costruzione" della barriera emato-encefalica. ( Gli astrociti dovrebbero essere inoltre in grado di regolare la
vasocostrizione e la vasodilatazione producendo sostanze come l'acido arachidonico i cui metaboliti sono vasoattivi ).
È noto che gli astrociti comunicano l uno con l'altro usando il calcio. La giunzione (conosciuta anche come sinapsi elettrica) tra gli astrociti permette alla molecola
messaggero IP3 di diffondersi da un astrocita all'altro. L'IP3 attiva i canali calcio degli organuli cellulari rilasciando calcio nel citoplasma. Il calcio rilasciato può stimolare
una maggiore produzione di IP3. Questo effetto a catena è un'onda di calcio che si propaga da cellula a cellula. Il rilascio extracellulare di ATP e la conseguente
attivazione dei recettori purinergici degli altri astrociti in alcuni casi può a sua volta controllare le onde di calcio.
Gli astrociti sono attivi anche nella conservazione della fisiologia cerebrale, svolgendo un ruolo importante nel ciclo metabolico del GABA e del glutammato. Per
funzionare normalmente, la rete neuronale richiede che questi trasmettitori, dopo essere stati liberati, vengano rimossi e trasportati negli astrociti dove possono convertirsi
in amminoacido glutammina che servirà successivamente per produrre altri neurotrasmettitori.
Prendendo magazzino di tutti questi elementi possiamo esplorare le potenzialità e il limiti di tale molecola a livello farmacologico e terapeutico.
Sono stati anche effettuati studi con somministrazione endovenosa del prodotto esogeno, anche in grande quantità , ma sempre con risultati scadenti, poco rilevanti
e di breve durata… applicazione endovenosa del farmaco non riportavano cambiamenti replicabili nel tempo e quantificabili, sul funzionamento del cervello.
E anche se non sono ancora ben chiari i meccanismi attraverso i quali OT superare la BEE.
La somministrazione intranasale di ossitocina invece ( OT ) è semplice da usare e fornisce un collegamento diretto con il sistema nervoso centrale.
Da sapere che esistono 5 possibili percorsi di assorbimento del farmaco dalla cavità nasale al SNC, essi includono:
trasferimento attraverso l epitelio olfattivo nella circolazione sistemica
attraverso la mucosa orale durante la deglutizione
attraverso il bulbo olfattivo può entrare direttamente nel liquido cerebro spinale
attraverso il nervo trigemino che innerva l epitelio respiratorio e olfattivo
attraverso gli spazi paravascolari che collegano gli spazi interstiziali del parenchima
Non tutte queste vie sono state constatate nell uomo
Il primo studio su pazienti sani, dopo somministrazione intranasale di OT , hanno mostrato che livelli salivare di tale ormone in pazienti sani erano rimasti molto
elevati anche dopo 2 h dalla somministrazione iniziale, un secondo studio e così un terzo, hanno dimostrato come tali livelli aumentavano sempre di più anche
dopo 4 e 7 H rispettivamente. Questo comportamento può essere dimostrato dal fatto che esiste un sistema a circuito a retroazione positiva, la risposta rinforza
lo stimolo invece di diminuirlo o rimuoverlo, allontanando così il parametro controllato dal suo valore di riferimento. Questo significa che il segnale di
retroazione ha lo stesso segno (+) dello stimolo in corso e il meccanismo prende il nome di “CIRCUITO a RETROAZIONE POSITIVA” o “FEEDBACK POSITIVO”..
In questo caso il riflesso non ha caratteristiche omeostatiche: infatti il circuito a retroazione positiva è un processo DESTABILIZZANTE perché la risposta
destabilizza la variabile, innescando un circuito vizioso di risposte sempre crescenti (Processo Autorigenerativo) e portando il sistema temporaneamente fuori
controllo.
Dopo l entusiasmo iniziale riscontrato grazie ai numerosi effetti positivi sia in soggetti sani che malati, divenne presto chiaro come l OSSITOCINA
esogeno, usato come ansiolitico e stimolante prosociale potesse stimolare anche aggressività e comportamenti egoistici, brevemente e poi lo vedremo
in dettaglio, questo può essere spiegato dal fatto che la troppa stimolazione dei recettori ossitocinici o la troppo alta concentrazione di ossitocina nel
sangue e/o nel cervello porta all occupazione dei recettori anche della vasopressina, la quale è implicata in risposte legate a comportamenti simpatici
attivi e aggressivi molto specifici, ad esempio protezione del territorio, difesa dei piccoli, memoria sociale negativa, aggressività contro il prossimo ad
esempio nel processo d accoppiamento… ). Gli effetti farmacologici di tale peptide e la risposta terapeutica di un individuo a tale farmaco varia in
funzione del contesto, della storia personale e della personalità dell individuo.
Pazienti sani:
Test Trier Sociale: consisteva nel sottoporre i soggetti al compito di parlare in pubblico, effettuando un calcolo mentale davanti ad un audience, meta dei partecipanti erano
accompagnati dal loro migliore amico o da una persona cara, l altra meta era sola. Nei soggetti con assistenza sociale sono stati riscontrati bassi livelli di reattività a stimoli
di stress, mentre i soggetti senza assistenza avevano una reattività a fattori di stress più aumentata, i soggetti dove era somministrata OT invece che placebo e avevano
ricevuto anche assistenza sociale risultavano anche più calmi e meno ansiosi.
L effetto ansiolitico potrebbe essere correlato all attivazione ridotta dell amigdala, infatti studi in risonanza magnetica funzionale ( fMRI ) hanno evidenziato che in condizione
di OT rispetto al placebo, soggetti sottoposti a stimoli visivi terrorizzanti avevano una ridotta attivazione dell amigdala ( in rosso ) rispetto al placebo.
L ossitocina riduce l ansia e regola la paura a livello dell amigdala, stimola anche
regione di ricompensa neuronale come la corteccia frontale e cingolata, stimola
la memoria emotiva quindi ippocampo, migliora in breve il controllo sociocognitivo di un individuo.
Uno studio su partecipanti di sesso femminile può dimostrare tale affermazioni.
Sono state prese gemelle senza figli e suddivise in due gruppi, una meta riceverà
placebo l altra meta riceverà OT, queste donne sono state sottoposte a stimoli
uditivi di grido infantile alternati a rumori di fondo di controllo, uno scanner a fMRI
sia dopo placebo che dopo somministrazione di OT ha rilevato ancora ridotta
attivazione dell amigdala nel gruppo OT ma ha anche rilevato attivazione di aree
del cervello come l insula (in questo caso), la quale è stata associata all empatia,
quindi allo stimolo che si prova quando si vive un emozione e sopratutto quando
osserviamo qualcuno viverla.
La diminuzione dell amigdala permette di diminuire stimoli ansiosi e d avversione
durante il pianto del bambino, promuovendo la capacita della madre di soffocare
queste emozioni negative e sopperire ai reali bisogni del bambino.
Come gia detto ossitocina può da un lato migliorare il legame della madre alla prole, aumentando comportamenti assistenziali e di cura, d altra
pero può aumentare l inclinazione alla difesa e quindi indirizzare all aggressività per proteggere la prole dai predatori, per difendere il territorio o
nei processi di accoppiamento.
Questo rende necessario prendere in considerazione vari aspetti, la somministrazione di OT può essere definita “ natura-personacontesto-genere dipendente.
Fattori influenti
- Contesto
-Test del Cordinamento del gioco. Meta dei giocatori (quindi meta del individui sottoposti all esperimento) prima di iniziare la partita a palla hanno avuto la possibilita di
conoscere o d avere almeno un piccolo pre-incontro con il loro partner, mentre la restante meta dei partecipanti non ha potuto avere nessuno tipo di contatto con il partner
con cui avrebbero giocato. Basta un minimo di contatto sociale per realizzare l effetto fiducia crescente nei giocatori OT rispetto a placebo, infatti OT rafforza fiducia e
cooperazione in membri conosciuti prima ( in-group della specie ) rispetto out group-altra specie.
Anche la differenza in materia di out-group (= minaccia ) è importante
Esempio:
- Test del dilemma sociale con minaccia out group: Quando tale minaccia era bassa non sono state rilevati grandi differenza sulla non-cooperazione con il gruppo esterno
negli individui sia soggetti a placebo che a OT, invece quando la minaccia d out group diventava consistente la somministrazione di OT ha dimostrato effetti rilevanti sulla
non cooperazione con membri out gropp più marcata in soggetti OT che placebo.
Un secondo esempio possiamo spiegarlo quando lo stesso gruppo di individui viene invitato a creare e una squadra e a scegliere tramite foto di volti i loro futuri alleati. Le
foto di volti mostrate erano classificate ad alto o basso rischio, rispettivamente se erano di volti arrabbiati e terrificanti oppure di volti felici e sorridenti. Individui sottoposti a OT
rilevarono maggior propensione a scegliere come alleati persone ritenute più ad alto rischio e aggressive mentre in condizione di placebo questo non influenzava affatto la
scelta, si intese quindi come la percezione in materia di out group abbia un ruolo cruciale come moderatore del sistema ossitonergico. La scelta è stata spiegato in quanto
soggetti OT propensi a difendere se stessi e il loro gruppo come alleati preferiscono avere persone più aggressive, che fanno paura e sono più forti dalla loro
parte invece che averle come nemiche
- Personalita
I partecipanti al Test sono stati suddivisi in base alle loro competenze socio-cognitive di base, classificate come alte o basse, i soggetti sono stati portati a descrivere
come positiva o negativa una performance riportata in video di altre persone. I partecipanti con competenza alta eseguirono bene il compito sia in condizione di placebo che
di OT, mentre in partecipanti a basse competenze sociali riscontrarono una miglior e netta esecuzione del compito in OT rispetto a placebo.
Un atro esempio: individui con bassi punteggi di attaccamento ansioso e minor reattività ai fattori d stress, erano propensi a ricordi più favorevoli dopo OT rispetto al placebo.
Mentre individui con alti punteggi di attaccamento ansiosi ricordavano la madre con meno cura in OT rispetto al placebo.
Questo indica l effetto differenziato della somministrazione dell ossitocina a seconda della personalità
-Storia personale
Un crescente corpo di evidenze indica che gli effetti positivi ( prosaici ) della somministrazione di OT sono più forti e a favore o addirittura limitati ad individui con background
familiare di sostegno ( quindi negativo ).
Un primo esempio da fare è il Test del Cyberball, lancio della palla virtuale: I partecipanti sono tenuti a credere di giocare a palla con altri individui a loro volta capaci di
giocare come loro tramite un pc, nella prima fase dello studio ogni individuo ha la stessa probabilita di ricevere la palla come gl altri e il gioco va avanti senza dubbi, nella
seconda meta dell test un giocatore viene escluso dal gioco e non riceve più la palla da nessuno del altri giocatori compreso il nostro paziente. La propensione a lanciare la
palla verso l individuo “paradossalmente escluso dal gioco” era aumenta in pazienti OT e non in pazienti placebo tutto ciò solo nei pazienti che avevano ricevuto
un basso livello di amore materno.
Lo stesso fu riscontrato nel Test della beneficenza. La differenza si riscontrava sopratutto in pazienti OT che avevano ricevuto recessione d amore materno e che
erano più predisposti a donare soldi, mentre individui in condizione di placebo non dichiaravano effetti rilevanti. Gli individui con recesso d amore materno
erano più propensi a spendere soldi per gl altri.
Da questi studi possiamo concludere che OT non genera sempre e solo effetti positivi, ma esperienza infantili traumatiche e condizione ambientali e sociali gravi possono
interferire con il sistema OXT.
Possiamo affermare che l interferenza può arrivare a livello fondamentale cioè genetico, dove sul gene deputato
alla sintesi del recettore ossitonergico avviene una vera e propria reazione di metilazione .
In chimica organica, la metilazione, si riferisce nello specifico alla sostituzione di un atomo di idrogeno con il
gruppo metile.
Una crescente evidenza sta rivelando un ruolo della metilazione nell'interazione di fattori ambientali con
l'espressione genica. Differenze nella cura parentale durante i primi 6 giorni di vita nel ratto inducono schemi
differenziali di metilazione in alcune regioni promoter influenzando in questo modo l'espressione genica.[2] Inoltre,
anche processi più dinamici come il segnale delle interleuchine è stato assodato essere regolato dalla metilazione.
L epigenetica è lo studio delle modifiche chimiche, a carico del DNA
o delle regioni che lo circondano, che non coinvolgono cambiamenti
nella sequenza dei nucleotidi, ma nella loro espressione genica. Tali
modifiche regolano l’accesso dei fattori di trascrizione ai loro siti di
legame sul DNA e regolano in modo diretto lo stato di attivazione
funzionale dei geni.
Poiché l’esperienza ambientale modula i livelli e la natura dei segnali
epigenetici, essi sono considerati fondamentali nel mediare la
capacità dell’ambiente di regolare il genoma. L’epigenetica svolge
un ruolo fondamentale in tutti i processi di riorganizzazione o
ristrutturazione neurale, compresi quelli che presiedono alla plasticità
cerebrale.
Fino a qualche tempo lo stato di metilazione alla nascita era ritenuto irreversibile.
Studi più recenti mostrano, invece, che la metilazione del DNA può cambiare anche
nei neuroni maturi, in risposta a segnali cellulari diretti dagli stimoli ambientali.
ESPERIMENTI SU PARTECIPANTI CLINICI
Speranze e delusioni:
La promessa di trattamento di pazienti con disturbi psicotici con ossitocina risiede nel suo ruolo come ansiolitico il quale permette la
diminuzione di sentimenti d avversione in risposta a segnali terrificanti ( come faccie negative, spaventate, rumori forti ) rendendo i
pazienti meno ansiosi, più calmi e al loro agio, nonostante segnali inizialmente negativi.
Affrontiamo la questione del se la molecola può migliorare il funzionamento sociale in pazienti clinici e se sì quali.
- Borderline: La fiducia migliorata in pazienti sani dopo somministrazione d OT, non viene riscontrata in pazienti BDP a causa del loro stile di attaccamento insicuro e
ansioso.
- OCD : Sono stati valutati vari effetti e osservati vari comportamenti ossessivi o compulsiva, con varie dosi sempre anche maggiori ma nessun effetto rilevante è sta
riscontrato
- schizofrenia: Sono stati registrati effetti positivi su 21 pazienti schizofrenici di sesso maschile in cura già con antipsicotici regolari, sono state valutate le abilita del
singolo individuo nel riconoscimento facciale sia di volti deformati che non deformati, è stato riscontrato un effetto principali in pazienti OT, indicando un miglior
riconoscimento delle emozioni facciali indipendentemente dallo stato deformato non dell immagine, rispetto a pazienti placebo.
Per questi ultimi due studi sono stati effettuati altri due test cognitivi di controllo ( Verbal learning Test e Lettura di sequenze d numeri ) per valutare se c erano evidenti casi
d amnesia. Nella condizione di OT anzi i pazienti hanno mostrato prestazioni ancora migliori nei vari sub-test
- Depressione: é stato studiato l effetto di ossitocina sulla depressione post-partum purtroppo abbastanza comune nelle donne e che influenza duramente il legame
madre figlio anche a lungo termine. Ogni soggetto era tenuto a passare del tempo con il proprio figlio, le madri in depressione sottoposte a trattamento OT si sentivano
sempre tristi ed erano comunque depresse come i soggetti in condizioni di placebo, ma le prime consideravano il rapporto con il figlio migliorato e più tranquillo.
- PTSD: Nessun effetto rilevante riscontrabile in questa classe d disturbi, solo l intensità dei pensieri ricorrenti l vento circa del trauma che erano meno frequenti ma
niente di più. Uno studio su pazienti affetti da PTSD a cui sono stati somministrati ad alcuni soggetti 20 UI di OT ad altrettanti 20 UI di VP e ad altrettanti 20 UI di
placebo, l ossitocina non ebbe nessun effetto rilevabile in materia di outcome quindi di valutazione del risultato, la vasopressina invece s trovo implicati nei processi di
combattimento immaginario personale e nella memoria emotiva negativa
- SAD: Ogni paziente era tenuto a fare un discorso di fronte a membri del loro stesso gruppo su argomenti sempre più difficili. OT ha dimostrato ridotta rappresentazione
negativa di sé, caratteristica di questo particolare gruppo clinico, nei pazienti OT rispetto a placebo, i quali riscontravano un migliorata valutazione ( introspettiva ) del
loro discorso anche se non miglioravano la loro performance in se. In uno studio con scanner fMRI tra sani e malati SAD ( dove i livelli di attivazione di questo ultimi dell
amigdala sono alti ), nessun effetto rilevanti in soggetti sani sia dopo OT che placebo, nei soggetti malati invece la somministrazione di OT inibisce l attivazione di tale
area nel cervello rispetto a placebo, con effetti diversi rilevabili.
- Autismo: Viene usata somministrazione endovenosa del prodotto esogeno, l monitorata ogni trenta minuti, (solo dopo un periodo di circa un ora) si sono riscontrati effetti
positivi che hanno migliorato in materia di outcome i comportamenti ripetitivi caratteristici di tale sindrome. Per verificare gli effetti sulla cognizione sociale è stato effettuato
un test sulla comprensione di un discorso affettivo: sono state lette 4 frasi dal contenuto neutro con 4 differenti tonalità ( arrabbiata, felice, triste e indifferente ) e i
partecipanti erano tenuti a riconoscere di quale emozione si trattasse. I risultati sono stati valutati dopo 30-60-120-128 minuti dalla prima infusione ed è stata riscontrata
una maggiore abilita nel valutare un valore emotivo in pazienti OT rispetto a placebo ( solo dopo per una settimana ).
ALTRI ESEMPI che possiamo fare SONO TEST DELLA CYBERBALL ( con qualche variante ) E IL TEST DI FISSAZIONE DELL OCCHIO.
CONCLUSIONI:
- Alcune tipologie di patologie come l ansia sociale, la depressione o lo stress post traumatico, le instabilità familiari e fattori ambientali sono le cause più
incidenti delle anomalie in risposta al trattamento del prodotto OT come esogeno.
Non c aspettiamo assolutamente in questi casi, che un dosaggio maggiore di ossitocina fornirà un quadro più positivo per l uso in gruppi clinici.
Dosi fino a migliaia di UI sono state provate senza successo ( ovviamente sempre sotto controllo e sicurezza delle condizione calcolate su base di due subtest come Verbal Learning Control e Sequenza Numerica ), e in studi che hanno riscontrato effetti positivi dopo trattamento di OT, ottenevano elevatissimi
livelli d OT salivare ( pari a 100 volte la dose inviale ) anche solo con una quantità terapeutica al di sotto dell unita.
Quindi difficilmente diremo che chi annusa più forte o più spesso e in grande quantità OT avrà effetti migliori, anzi, possiamo dire che LESS IS
MORE, in quanto un eccesso di OT gia visto precedentemente potrebbe causare l occupazione dei recettori della vasopressina, spostando
equilibrio OT———> VP nel cervello, inducendo azione incontrollabile dell amigdala e delle funzioni simpatiche attive, come difesa e aggressività
ripetute.
- Se il il supporto sociale da un partern o un amico può essere considerato una spinta naturale di OT, questi risultati potrebbero indicare che la
variazione genetica del sistema ossitonergico modula la sua efficacia. Se cosi è il genotipo di un individuo e il grado di mediazione del gene,
determina quale dose costituisce la dose personale e sufficiente a garantire una durevole attività neurone e comportamentale.
Questo è un problema importante per l applicazione di somministrazione OT nell pratica clinica.
Ossitocina quindi non è un farmaco miracoloso, generico che promuove sentimenti positivi,comportamenti e relazioni sociali
indipendentemente dal contesto, la storia, la personalità, OT può essere ansiolitico, promotore della fiducia, facilitando creazione a
mantenimento delle relazioni ma la storia personale avversa, fattore ambientali e genici consistenti possono attenuare potenzialmente
questi effetti benefici.
Quindi, anche se fino ad ora non era mai stata chiarita in questi termini, bisogna parlare di plasticità o neuroplasticita e di conseguenza condìsiderare altri
due fenomeni importanti: Vulnerabilità e Suscettibilità differenziale.
Per vulnerabilità si intende quel modello che predispone certi individui a sviluppare psicopatologie in funzione del loro pratimonio genetico sopratutto in
condizioni avverse negative. Il modello prevede oltre che persone che non portano quei “geni di vulnerabilità” sono meno sensibili alle avversità.
Questo concetto è stato superato ( o almeno in parte ), dal modello suscettibilità differenziale, il quale afferma che la stessa variazione allelica che
predispone ad un disturbo psichiatrico se associata ad avversità ambientale, può portare a risultati funzionali migliori e positivi nello stesso dominio in
condizioni ambientali favorevoli. Si può parlare quindi di Polimorfismi bilanciati ( SNP = polimorfismo a singolo nucleotide, differenze del gene in singole
coppie di basi ).
Il polimorfismo è comune in natura, legato alla biodiversità, alla variabilità genetica e alla capacità di adattamento, è conseguenza del processo
evolutivo, è ereditabile, e viene modificato dalla selezione naturale.
Il termine è usato anche in modo diverso dai biologi molecolari per descrivere le mutazioni puntiforme nel genotipo, come negli SNPs.
La variazione genetica può essere determinata da sostituzioni, delezioni o inserzioni di basi nel DNA e può riguardare regioni codificanti e regioni non
codificanti.
Le conseguenze di questi polimorfismi possono essere silenti con una variazione proteica con la stessa funzione, oppure una variazione nella sequenza
aminoacidica che non altera la struttura della proteina e infine non silenti quando si avrà un cambiamento del fenotipo, ad esempio si avranno proteine
modificate la cui funzione risulterà alterata.
Come notizia più fresca a nostra conoscenza poniamo lo studio che ha esaminato per primo come la
modifica del gene del recettore OT ( OXTR ) porti a modifiche e moderazione dell effetto intranasale di tale
peptide.
Partecipanti di etnia mista sono stati sottoposti a valutare come positivo o negativo faccie di persone,tra le quali volti di bambini e
adulti. Volti infantili sono stati preferiti più fortemente a seguito della somministrazione OT rispetto a placebo ma solo per pazienti
omozigoti dell allele G, su tale allele è stata valutata una migliore reattività a fattori d stress, sopratutto difronte a supporto
morale e assistenza, mentre nell allele omozigote A la condizione è opposta.
Il recettore ossitocina umana è un peptide composto da 389 aminoacidi. SNP di tale recettore si trova sul terzo cromosoma nel suo braccio corto, ha tre
introni e quattro esoni. Sono stati valutati 30 SNPs nella regione del gene recettore ossitona, la maggior parte dei quali si trovano in sezioni di introni, quindi
in sezioni non codificanti.
Si definiscono introni le regioni non codificanti di un gene che, insieme agli esoni, vengono trascritte dalle RNA polimerasi. La trascrizione di una sequenza
di DNA porta quindi alla formazione di un trascritto primario (pre-mRNA) che deve essere sottoposto a splicing, il processo che porta alla rimozione degli
introni e alla formazione degli mRNA maturi[
La variante polimorfica al recettore OT è un candidato preferenziale per la suscettibilità differenziale a contigenze ambientali che se associate ad avversità
durante la prima infanzia o durante il periodo prenatale, possono comportare un rischio maggiore di sviluppare psicopatologie come l autismo. Al contrario,
in condizioni fiorenti la stessa variazione può avere effetti vantaggiosi sulla rete sociale di un individuo, quindi dobbiamo sostenere che tutte le variazione
genetiche non posso essere inequivocabilmente legate ad una maggiore vulnerabilità della specie, ma piuttosto ad una maggiore PLASTICITà.
Questa panoramica su gene recettore OT , è un dei primi effetti che ha sostenuto un associazione di plasticità genetica con correlati sia comportamentali
che neuro-anatomici di interazione gene-ambiente.
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Basi Biochimiche dell’ azione dei farmaci - CTF
10-11-2014
Carlotta Maccarini