non si vive di solo pane

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non si vive di solo pane
non si vive di solo pane
l’imprenditrice del vino
confessa un segreto.
Il regista ricorda il primo
bicchiere (e l’ultimo film).
la giornalista racconta
il suo passato da astemia
brindo
dopo il tg
di MAURA RADAELLI
foto di MAX MONTINGELLI per A
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Nella foto grande, da sinistra lo chef Walter
Miori con Camilla Lunelli, Maria Concetta
Mattei e Maurizio Nichetti; qui sopra, altre
immagini degli ospiti in cucina e a tavola.
invitati:
Camilla lunelli (responsabile comunicazione Ferrari spumanti)
maria concetta mattei (giornalista televisiva)
maurizio nichetti (regista, attore)
alla locanda margon di trento
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non si vive di solo pane
Le ricette della
Locanda Margon
Uovo in crosta
di
pane su fonduta
Ingredienti per 4 persone
Qui sopra, Maria Concetta Mattei
con Maurizio Nichetti; in basso,
Nichetti, Camilla Lunelli e
Mattei: per loro, aperitivo nel vigneto.
«Mio marito è astemio», confessa Camilla
Lunelli. «Un bel guaio, l’azienda vinicola è
della mia famiglia. E poi a me piace bere, ma
con moderazione, che me ne faccio di una
bottiglia tutta per me?». I suoi compagni
di tavola la confortano: non è mai troppo
tardi. «Ho cominciato a 35 anni», racconta
Maurizio Nichetti. «Giravamo uno spot,
continuavano a offrirci vino, ed ero l’unico a
bere acqua. Mi hanno preso per sfinimento.
Accetto un bicchiere e per non pensarci più
lo mando giù d’un fiato». Da buon mimo,
recita la scena a gesti. «Alzo gli occhi, e mi
accorgo che tutti invece annusavano, cincischiavano, centellinavano. Era un vino pregiatissimo e molto alcolico, che mi ha lasciato tramortito. Ma mi ha redento dal peccato
di essere astemio». «Io mi sono convertita
prima», interviene Maria Concetta Mattei. «Lavoravo alla sede Rai di Trento. A
un pranzo un personaggio importante sta
per riempirmi il bicchiere, io dico no grazie.
Mi guarda malissimo e, scuotendo la testa:
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“Pecà, mi eri inscì simpatica”». Con il cibo,
invece, non ho mai avuto problemi. Nichetti: «Mangio di tutto, e quando sono via da
Milano per lavoro preferisco i residence
agli alberghi: ai fornelli mi arrangio da solo.
Fatti bene, anche gli spaghetti al pomodoro sono una golosità. Ma la mia passione
restano i dolci». «Io me la cavo bene con lo
strudel» interviene Mattei conquistandosi
un’occhiata di ammirazione. «E con tutte
le specialità locali, sono una trentina doc».
(Nonostante il nome: «Mi hanno chiamata
Maria Concetta perché suonava originale»).
«Quando vengo qui in vacanza mi rilasso e
metto su qualche chilo. E la regista mi sgrida: “Hai le gambe da sudtirolese”». Anche
Camilla Lunelli è trentina, mentre Maurizio Nichetti si è guadagnato una specie di
cittadinanza onoraria come direttore artistico del Festival del cinema della montagna
(«Molto migliorato grazie a lui», interviene
Lunelli). A tavola sfilano uovo in crosta,
orzotto, canederlotto al tartufo: nessuno
5 uova intere e un tuorlo, 15 g di farina,
2,5 dl di latte, 150 g di formaggio di malga
morbido a pezzetti, 50 g di formaggio
grana grattugiato, 100 g di pane nero
grattugiato, olio per friggere, 15 g di burro,
sale, pepe
Fate rassodare 4 uova per 5 minuti e
raffreddatele in acqua fredda per mezz’ora.
Per la fonduta, fate sciogliere il burro in
una casseruola e aggiungete la farina, il
latte caldo versandolo a filo, i formaggi, il
tuorlo, sale e pepe e lasciate su fuoco basso
per qualche minuto sempre mescolando,
fino a ottenere una crema liscia e vellutata.
Sgusciate le uova sode quindi passatele
nella farina poi nell’uovo rimasto, sbattuto,
e infine nel pane grattugiato. Friggetele
velocemente in olio ben caldo finché
diventano dorate e servitele sulla fonduta.
non si vive di solo pane
Qui sopra, lo chef Walter
Miori ai fornelli.
Insalatina
Margon
Ingredienti per 4 persone
4 pomodori, zucchero, limone, un cucchiaio
di trito aromatico (aglio, timo, maggiorana
e alloro), un mazzo di asparagi verdi,
4 filetti di coniglio, 4 fette di pancetta,
maggiorana, olio extravergine d’oliva, sale,
pepe
Nadine Gordimer che aveva lottato contro
l’apartheid, la gente in fila ore sotto il sole
per votare, un diritto che molti di noi ormai
considerano una seccatura». Anche Nichetti è innamorato del suo lavoro. «Faccio mille
cose, dagli spot all’operetta», dice. «A luglio
dirigerò per Canale 5 Dottor Clown, un film
sulla risoterapia con Massimo Ghini». Senza Angela Finocchiaro, la sua musa storica?
«Non so, ma per lei sarei disposto a modificare la sceneggiatura. È una delle poche attrici con un senso innato della comicità. Poi,
sto lavorando a una specie di Saranno famosi
in versione cartoon per Rai 1». Mattei sorride. «I bambini di un’amica mi chiamano “la
mamma di Tom e Jerry” perché nella programmazione televisiva vengo subito dopo.
Una sera indossavo una collana e loro hanno detto “che bel collare”». Siamo al dessert,
lo spumante è un demi-sec. Camilla Lunelli
lo assapora soddisfatta: «La vita è troppo
breve per bere vini mediocri». Il motto di
famiglia? «No, lo diceva Goethe».
chic & doc
una stella michelin
nel regno delle bollicine
Cucina del territorio rivisitata con
raffinatezza, ingredienti d’eccellenza e
dolci fantasiosi. Da accompagnare con i
vini (non solo spumanti) di una cantina
fornitissima (Locanda Margon, via
Margone 15, Trento, tel. 0461349401;
menu degustazione 55 euro, vini esclusi;
menu bollicine, 5 portate con
5 spumanti, 70 euro).
Home economist Paola Volpari, foto Luca Colombo/Xl
si tira indietro. Neanche davanti ai calici
di bollicine (il regista, scherzando, chiede
scusa per aver scelto acqua liscia). «Ferrari è
lo spumante ufficiale del Quirinale e ha fan
illustri», racconta Lunelli. «Andy Warhol
gli ha dedicato un disegno schizzato su un
piatto, Elton John l’ha scelto due anni fa per
la festa degli Oscar; lo amano Bruce Willis
e De Niro». Mostra una bottiglia con l’etichetta in cinese. «Significa “L’Italia saluta la
Cina”, l’ex presidente Ciampi ne ha bevuta
una con il sindaco di Shanghai. Anche questo serve per i buoni rapporti con gli stati
esteri». Beve un goccio di rosé. «Come la
“diplomazia del ping pong” di tanti anni fa.
Ma con le bollicine al posto delle palline».
Mattei racconta che anche Oriana Fallaci
amava lo spumante e parla con passione di
giornalismo. «Apprezzo sempre più occuparmi di approfondimento, ma mi manca il
lavoro sul campo. Penso ancora al reportage
per le prime elezioni multirazziali in Africa», ricorda con un sorriso. «L’incontro con
Tuffate i pomodori in acqua bollente per
un minuto circa poi spellateli. Tagliateli in
4, privateli dei semi, conditeli con zucchero,
succo di limone, sale, pepe e il trito
aromatico e passate in forno già a 90° per
2 ore. Pulite gli asparagi e lessateli.
Rosolate la carne salata e pepata,
profumatela con la maggiorana tritata e
avvolgetela nella pancetta. Passate in forno
già a 180° per 4 minuti poi fatela riposare
per 3 minuti circa. Tagliatela a fettine e
adagiatela sugli asparagi tagliati e conditi.
Guarnite con i pomodori, insaporite
con olio e servite.