Ingresso nel labirinto Entering the Labyrinth a cura di / curated by

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Ingresso nel labirinto Entering the Labyrinth a cura di / curated by
Ingresso nel labirinto
Entering the Labyrinth
a cura di / curated by Fondazione Arnaldo Pomodoro
Visite guidate su appuntamento da marzo 2016 a gennaio 2017, calendario e modalità di prenotazione su
www.fondazionearnaldopomodoro.it / Guided tours by appointment, from March 2016 to January 2017,
calendar and bookings at www.fondazionearnaldopomodoro.it
Via Solari 35 (ex Riva Calzoni), Milano
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Franca Zuccoli e Chiara Monetti
Da marzo 2016 a gennaio 2017 la Fondazione organizza una fitta serie di appuntamenti, con
visite guidate aperte a tutti, alla scoperta della grande opera di Arnaldo Pomodoro Ingresso
nel labirinto.
L’environment – di circa 170mq – è stato iniziato nel 1995 per una mostra alla Galleria
Marconi di Milano e ha successivamente trovato la sua collocazione definitiva negli spazi
ipogei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari 35, già sede espositiva della Fondazione e
ora headquarter milanese di Fendi.
Inaugurato alla fine del 2011, Ingresso nel labirinto non è solo una delle tappe fondamentali
del percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, ma anche uno dei luoghi più segreti e
affascinanti di Milano.
From March 2016 to January 2017, the Fondazione will be organising an extensive series of
appointments, with guided tours open to everyone, to discover Arnaldo Pomodoro’s great
work, Entering the Labyrinth.
The environment – ca. 170 sqm – was begun in 1995 for an exhibition in the Marconi
Gallery in Milan and later found its permanent location in the underground spaces of the ex
Riva Calzoni building at 35 via Solari, previously the Foundation’s exhibition centre and
now the Milanese headquarters of Fendi.
Inaugurated at the end of 2011, Entering the Labyrinth not only marks one of the most
important stages of Arnaldo Pomodoro’s artistic career, but is also one of Milan’s most
secret and fascinating places.
Arnaldo Pomodoro
Ingresso nel labirinto, 1995-2011
bronzo, rame, fiberglass colorato e patinato,
environment di 170 mq circa con altezza
massima di 3,80 m
bronze, copper, coloured and patinated
fibreglass, environment of ca. 170 sqm,
maximum height 3.80 m
Andrea Cozzi, Stefano Cozzi, Marie Janssen
La matrice di tutti i segreti
The Matrix of all Secrets
a cura di / curated by Federico Giani
06/04-16/04
Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Franca Zuccoli e Chiara Monetti
La Fondazione Arnaldo Pomodoro riapre la Project Room, uno spazio dedicato alla
sperimentazione dei giovani artisti Under 30.
La matrice di tutti i segreti è un’installazione realizzata da Andrea Cozzi (1989), Stefano
Cozzi (1989) e Marie Janssen (1988) a partire dalle suggestioni contenute nell’opera 1200
sacs de charbon suspendus au plafond au-dessus d'un poêle presentata da Marcel Duchamp
all’Esposizione Internazionale del Surrealismo di Parigi nel 1938. Attraverso i linguaggi
della scultura e dell’incisione, i tre artisti interrogano la preponderanza assunta dai medium
della socialità nella nostra epoca: l’innovazione tecnologica, l’istantaneità della
comunicazione e la tanto celebrata trasparenza favoriscono la nostra capacità di conoscere il
mondo?
The Fondazione Arnaldo Pomodoro reopens the Project Room, a space dedicated to
experimentation by under 30 year old artists.
The Matrix of All secrets is an installation by Andrea Cozzi (1989), Stefano Cozzi (1989)
and Marie Janssen (1988) starting from the suggestions contained in the work 1200 sacs de
charbon suspendus au plafond au-dessus d'un poêle presented by Marcel Duchamp at the
International Exhibition of Surrealism in Paris in 1938. Through the language of sculpture
and photography, the three artists question the dominance assumed by social networks in our
times: do technological innovation, the immediacy of communication and the much
celebrated transparency foster our ability to know the world?
Marie Janssen
Kachelofen, 2015
ceramica, opera in fase di allestimento
ceramics, work being prepared
Antonella Zazzera
Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura
Arnaldo Pomodoro Prize for Sculpture
a cura di / curated by Ada Masoero
11/05-22/07
Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Franca Zuccoli e Chiara Monetti
Antonella Zazzera, vincitrice della seconda edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la
scultura, presenta negli spazi di Via Vigevano 9 una grande installazione e diciotto opere di
diverso formato, la maggior parte delle quali realizzate appositamente per questa rassegna.
Nata nel 1976 a Todi, dove vive e lavora a stretto contatto con la natura, sua prima fonte
d’ispirazione, la scultrice umbra ha ottenuto importanti riconoscimenti e conta al suo attivo
numerose partecipazioni a mostre collettive di valore, nonché un numero sempre crescente
di esposizioni personali. La sua ricerca, condotta attraverso l’uso esclusivo del rame, si
fonda sulla luce, sempre studiata in relazione con lo spazio circostante e strutturata secondo
una forma attentamente calibrata.
Antonella Zazzera, winner of the second edition of the Arnaldo Pomodoro Prize for
Sculpture, presents a large installation and eighteen works in different formats, most of
which were created for this exhibition.
Born in Todi in 1976, where she lives and works in close contact with nature, her first
source of inspiration, the Umbrian sculptor, has won many awards and taken part in
numerous important group exhibitions, as well as an ever increasing number of personals.
Her research, conducted exclusively through the use of copper, is based on light, and always
studied in relation with the surrounding space and structured according to a carefully
regulated shape.
Antonella Zazzera
Armonico LXX, 2007-2008
fili di rame
due elementi di 30×20×13 cm e 24×18×12 cm
copper wires
two elements of 30×20×13 cm and 24×18×12 cm
Maria Teresa Ortoleva
Triumphus Visionis
a cura di / curated by Federico Giani
21/09-01/10
Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Franca Zuccoli e Chiara Monetti
Per il secondo appuntamento della Project Room, Maria Teresa Ortoleva (1990) affronta una
nuova tappa del suo percorso di ricerca sul fenomeno dell’immaginazione a partire dal caso
di studio del bestiario, una forma di sapere enciclopedico che attribuisce uguale peso e
valore di significazione a dati empirici, scientifici e dell’osservazione così come ad elementi
fantastici, simbolici e mitologici.
Con lo scopo di analizzare i percorsi e i meccanismi propri dell’immaginazione, l’artista
propone un nuovo allestimento di Triumphus Visionis, collage digitale stampato su strisce di
chiffon realizzato nel 2015, allo scopo di mettere a confronto i percorsi propri
dell'immaginazione con i meccanismi degli strumenti di ricerca del web e dell'informazione
digitale.
For the Project Room’s second appointment, Maria Teresa Ortoleva (1990) tackles a new
stage in her research career on the phenomenon of the imagination beginning with the case
study of the bestiary, a form of encyclopaedic knowledge that places equal weight and
significance on empirical, scientific and observed data as to fantastical, symbolical and
mythological elements.
With the aim of analysing the paths and mechanisms of the imagination, the artist presents a
new production of Triumphus Visionis, in order to compare the imagination’s paths with the
mechanisms of the web and digital information search tools.
Maria Teresa Ortoleva
Triumphus Visionis, 2015
screenshot da Google Images e veduta
dell’installazione, stampa su chiffon in due
elementi da 800×140 cm ciascuno × h. 270 cm
screenshot by Google Images and view of the
installation, printed on chiffon in two elements of
800×140 cm each × h. 270 cm
Francesca Schgor
Good Old Neon
a cura di / curated by Federico Giani
15/10
Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Nell’ambito delle Project Room, la Fondazione ospita la realizzazione di un progetto
performativo ideato da Francesca Schgor (1988), esito di un triennio di raccolta di dati
visivi, scientifici ed empirici attorno all’espressione corporea di stati emozionali come la
vergogna (shame) e di condizioni esistenziali come la dipendenza (addiction).
Nel corso di un workshop bisettimanale che si svolgerà nello spazio espositivo della
Fondazione, Francesca lavorerà con attori, musicisti e coreografi alla costruzione di una
performance – ispirata al racconto Good Old Neon di David Foster Wallace – che verrà
eseguita il 15 ottobre, in occasione della dodicesima Giornata del Contemporaneo promossa
da AMACI.
As part of the Project Room, the Fondazione will host a performance conceived by
Francesca Schgor (1988), the result of three years of collection of visual, scientific and
empirical data, concerning the bodily expression of emotional states such as shame, and
existential conditions like addiction.
During a biweekly workshop to be held in the exhibition space of the Fondazione, Francesca
Schgor will work with actors, musicians, and choreographers to create a performance
inspired by David Foster Wallace’s story Good Old Neon that will be performed on 15
October, on the occasion of the twelfth Day of Contemporary Art promoted by AMACI.
Francesca Schgor
Good Old Neon, 2016
appunti per Good Old Neon,
video, 3’10’’
notes for Good Old Neon,
video, 3’10’’
Arnaldo Pomodoro
a cura di / curated by Ada Masoero, in collaborazione / in collaboration with
Fondazione Arnaldo Pomodoro
29/11/2016-05/02/2017
Palazzo Reale, Milano
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Paola Boccaletti, Franca Zuccoli,
e Chiara Monetti
Milano festeggia i 90 anni di Arnaldo Pomodoro con una rete di progetti espositivi che ha il
suo cuore nella mostra antologica, curata da Ada Masoero in collaborazione con la
Fondazione Arnaldo Pomodoro, ospitata nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.
La mostra racconta il percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, dal 1955 ad oggi, attraverso
una selezione dei suoi lavori più significativi, in uno dei luoghi più significativi della storia
– antica e recente – di Milano.
In Piazzetta Reale sarà esposto, per la prima volta nella sua totalità, il complesso scultoreo
The Pietrarubbia Group, un’opera ambientale composta di sei elementi realizzati in un
processo aggregativo in progress iniziato nel 1975 e completato nel 2013.
Milan celebrates Arnaldo Pomodoro’s 90 years with a network of exhibition projects which
has at its heart a retrospective curated by Ada Masoero in collaboration with the Fondazione
Arnaldo Pomodoro, hosted in the Hall of the Caryatids in the Royal Palace.
The exhibition recounts the artistic career of Arnaldo Pomodoro, from 1955 to today,
through a selection of his most significant works in one of the most important places, be it
ancient or modern, of Milan.
In the Royal Square, for the first time in its entirety, the sculptural complex The
Pietrarubbia Group will be set up. This is environmental work devised in six elements
realised as a progressive aggregation of work in progress which was started in 1975 and
completed in 2013.
Arnaldo Pomodoro
The Pietrarubbia Group: il fondamento, l’uso,
il rapporto, 1975-1976
bronzo, ferro, fiberglass e marmo, 280×530×360 cm
bronze, iron, fibreglass and marble, 280×530×360 cm
Arnaldo Pomodoro
Il tempo e la memoria
Time and Memory
a cura di / curated by Ada Masoero
29/11/2016-05/02/2017
Fondazione Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 9
Attività didattiche a cura di / Didactic activities curated by Franca Zuccoli e Chiara Monetti
Parallelamente alla mostra antologica di Palazzo Reale, la Fondazione Arnaldo Pomodoro
organizza presso la sede espositiva di Via Vigevano 9 una mostra di maquettes, materiali
progettuali e documentali relativi al progetto – mai realizzato – per il cimitero di Urbino
(1973) e all’opera ambientale The Pietrarubbia Group (1975-2013), allestita per la prima
volta in Piazzetta Reale.
La rassegna è accompagnata dalla pubblicazione di un numero de “I Quaderni della
Fondazione” che raccoglie un’antologia di testi critici e un dialogo inedito fra Arnaldo
Pomodoro, Gillo Dorfles e Aldo Colonetti sulla dimensione architettonica della scultura.
Parallel to the retrospective exhibition at the Royal Palace, the Fondazione Arnaldo
Pomodoro is organising, at the exhibition space in 9, via Vigevano, an exhibition of
maquettes, design and documentary material related to the – never realised – project for the
Urbino Cemetery (1973) and the environmental work The Pietrarubbia Group (1975-2013),
set up for the first time in the Royal Square.
The exhibition is accompanied by the publication of an issue of “I Quaderni della
Fondazione” that contains an anthology of critical essays and an unpublished conversation
between Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles and Aldo Colonetti on the architectural
dimension of the sculpture.
Arnaldo Pomodoro
Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, 1973
bronzo patinato, 20×152×177 cm
patinated bronze, 20×152×177 cm
Arnaldo Pomodoro
I progetti scenici
The Stage Projects
a cura di / curated by Fondazione Arnaldo Pomodoro
29/11/2016-05/02/2017
sede da definire
La Fondazione rende omaggio alla passione di Arnaldo Pomodoro per il teatro attraverso
una selezione di modellini e studi progettuali realizzati nell’arco di un cinquantennio per
memorabili spettacoli: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla
musica, dalla Semiramide di Gioacchino Rossini al Teatro dell’Opera di Roma nel 1982 fino
a Sárka di Leoš Janáček al Teatro La Fenice di Venezia nel 2009.
Per Arnaldo Pomodoro il teatro è il luogo della ricerca per eccellenza, un’esperienza che
apre nuovi orizzonti, incoraggia a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture
di grandi dimensioni, un ambito di materializzazione della visionarietà.
The Fondazione pays tribute to Arnaldo Pomodoro’s passion for the theatre through a
selection of models and design studies created over a period of 50 years for different
memorable performances: from Greek tragedy to the melodrama of contemporary theatre to
music, including Gioacchino Rossini’s Semiramide at Rome’s Teatro dell’Opera in 1982
and Leoš Janáček’ Sárka at Venice’s Teatro La Fenice in 2009.
For Arnaldo Pomodoro the theatre is the research space par excellence, an experience that
opens new horizons, encourages the experimentation of new approaches and ideas for large
sculptures, a place where visions become real.
Arnaldo Pomodoro
Oreste di Vittorio Alfieri, 1993
maquette dell’allestimento scenico
maquette of the stage settings
Ingresso nel labirinto di Arnaldo Pomodoro
Arnaldo Pomodoro’s Entering the Labyrinth
a cura di / curated by Fondazione Arnaldo Pomodoro e con-fine edizioni
progetto editoriale in corso / editorial project in progress
Fondazione Arnaldo Pomodoro e con-fine edizioni stanno lavorando alla pubblicazione di
un volume che racconta – attraverso una ricercata sinergia di testi e immagini – Ingresso nel
labirinto (1995-2011), il grande environment costruito da Arnaldo Pomodoro negli spazi
ipogei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari 35, già sede espositiva della Fondazione.
Il progetto grafico di Dialmo Ferrari e i testi di Aurora Donzelli, Federico Giani e Gino
Fienga restituiscono al lettore le emozioni e le suggestioni suscitate da una visita all’opera,
rendendo altresì conto della sua complessa valenza simbolica e della vicenda storico-critica
della sua realizzazione.
The Fondazione Arnaldo Pomodoro and con-fine editions are working on the publication of
a volume that considers – through a sophisticated synergy of texts and images – Entering the
Labyrinth (1955-2011), the large environment built by Arnaldo Pomodoro in the
underground spaces of the ex Riva Calzoni building at 35, via Solari, previously the
headquarters of the Fondazione.
The graphic designs by Dialmo Ferrari and the texts by Aurora Donzelli, Federico Giani and
Gino Fienga provide the reader with the emotions and suggestions raised by a visit to the
work, helping them understand its complex symbolic value and the historical-critical story of
its creation.
Arnaldo Pomodoro
Ingresso nel labirinto, 1995-2011
veduta assonometrica
isometric view

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