micronesia - Aiuto alla Chiesa che Soffre
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micronesia - Aiuto alla Chiesa che Soffre
APPARTENENZA RELIGIOSA AREA 700 km2 Cristiani 95,3% Cattolici 52,6% - Protestanti 42,7% Religioni tradizionali 2,7% Altre religioni 2% POPOLAZIONE RIFUGIATI (interni*) RIFUGIATI (esterni**) SFOLLATI 103.400 ----- ----- ----- *Rifugiati stranieri che vivono in questo Paese **Cittadini di questo Paese rifugiati all’estero MICRONESIA MICRONESIA La Costituzione1 garantisce la libertà religiosa e – secondo quanto disposto dalla Dichiarazione dei Diritti – è vietato limitare questo diritto e introdurre una religione di Stato. Alla luce di quanto indicato dal Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti umani, il Governo micronesiano ha aderito a un certo numero di Patti riguardanti il tema dei diritti umani e politici dei cittadini; da parte sua, l’Unione Europea ha raccomandato – non risulta tuttavia un adeguamento, al momento della definizione di questo Rapporto – una revisione approfondita della legislazione in vigore su questo tema nonché una armonizzazione alle relative norme internazionali, nei quattro Stati che costituiscono la Repubblica federale di Micronesia. L’entità della presenza delle religioni riflette, di fatto, la storia del Paese, perché l’appartenenza confessionale si identifica quasi completamente con il clan. Americani congregazionalisti fondarono le Chiese protestanti che al 95% rappresentano l’appartenenza religiosa nello Stato di Kosrae; metà degli abitanti di Pohnpei sono cattolici, metà sono, invece, protestanti; a Chuuk e a Yap, infine, i cattolici costituiscono il 60% della popolazione. Tutte le denominazioni cristiane sono assai attive nella società civile, anche secondo le linee indicate dal Consiglio inter-confessionale, organismo comune che ne orienta le iniziative. 1 www.fsmlaw.org/fsm/constitution 329