LA DALIA - archivio riviste

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LA DALIA - archivio riviste
Un po’ di storia
I disegni e le prime descrizioni botaniche di un nuovo
fiore giunsero in Europa dal
Messico nel secolo XVII tramite gli esploratori del Nuovo
Mondo: in onore del botanico svedese Andreas Dahl, allievo di Linneo, fu battezzato
dalia ed ebbe subito successo,
molto tempo prima del vero e
proprio debutto, che avvenne
quasi un secolo più tardi.
Nel 1789, infatti, alcuni esemplari messicani furono piantati
nel Giardino Botanico di Madrid; da lì poi le dalie ebbero
una rapida diffusione e divennero popolari come piante da
giardino.
Coltivate già sugli altipiani del
Messico dagli Aztechi che ne
utilizzavano i fiori come ornamento e si cibavano sia delle
foglie sia delle radici, queste
piante furono inizialmente introdotte anche in Europa per
essere sfruttate a scopo alimentare, in sostituzione delle
patate. Ma il sapore dei tuberi
non era gradito agli Spagnoli, che invece ne apprezzarono subito i fiori.
Da allora la coltura delle dalie si è diffusa in tutto il nostro
Continente ed ora se ne contano circa settemila varietà!
Benché originarie delle regioni montuose del Messico e del
Guatemala, i vari tipi di dalia
(ormai quasi tutti ibridi, perché le specie originarie sono
pressoché scomparse) possono crescere e prosperare in
tutte le regioni italiane.
Anche nella nostra regione se
ne coltivano molte varietà e la
loro fioritura, sempre generosa, inizia ad agosto-settembre
Iris Fontanari
e può prolungarsi fino al tardo autunno.
Note botaniche e colturali
Il genere Dahlia comprende
circa 15 specie di piante erbacee perenni con radici tuberizzate. Le dalie da giardino appartengono tutte al
gruppo conosciuto col nome
di Dahlia variabilis, un ibrido complesso autosterile in
cui sono possibili numerose
combinazioni geniche, da cui
l’elevato numero di forme e di
colori.
La dalia appartiene alla famiglia delle Composite ed ha radici tuberose, fusiformi, che si
uniscono fra loro alla base del
fusto. Le radici hanno solo la
funzione di organi di riserva e,
Terra Trentina
All’inizio dell’autunno i nostri orti ci offrono ancora una
grande varietà di fiori dai colori sgargianti: sono tagetes,
rose, zinnie, astri, cappuccine, verbene, calendule, gladioli ecc., ma quelli che più
rallegrano la nostra vista sono le coloratissime dalie le cui
sfumature, grazie ad oltre due
secoli di ibridazioni e incroci
realizzati da vivaisti e floricoltori, sono pressoché infinite.
Una delle caratteristiche principali della dalia è, infatti,
l’estrema variabilità, che permette la creazione di moltissime varietà, diverse nel colore
e nella forma dei fiori nonché
nel portamento della pianta.
orto&dintorni
UNO SPLENDIDO FIORE
DALLE MOLTISSIME VARIETà:
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Terra Trentina
orto&dintorni
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a differenza di altri tuberi (v.
patata), non presentano gemme vegetative, che si sviluppano invece sul tratto di fusto
che sta alla base della pianta.
Il fusto, cavo e robusto, può
superare in alcune specie anche i due metri d’altezza.
Quelli che noi chiamiamo fiori sono delle infiorescenze a
capolino: i veri piccoli fiori sono raggruppati nel disco
centrale, protetti dai petali del
“falso” fiore.
Dato il gran numero di forme visibili nelle esposizioni e
nelle mostre, le dalie da giardino vengono classificate in
gruppi: 1) dalie a fiore semplice (forse le più simili a quelle
degli Aztechi) con una sola fila esterna di raggi sovrapposti
e al centro i fiori del disco; 2)
dalie astro, simili alle precedenti, ma con i raggi appuntiti non sovrapposti; 3) dalie a collarino, simili a quelle
del primo gruppo, ma con un
anello (o collare) supplementare di linguette frastagliate attorno al disco centrale, di un
colore diverso; 4) dalie a fio-
re d’anemone, con il bottone centrale piuttosto rigonfio,
ricco di fiori tubulosi eretti; 5) dalie a fiore di peonia
(o semidoppie), con pochi giri di petali intorno al bottone
centrale, dal quale emergono
molti fiori a linguetta; 6) dalie decorative, con grandi infiorescenze doppie molto ampie (fino a 30 cm di diametro)
senza disco centrale; 7) dalie
show, con fiori doppi e petali arrotolati disposti a rosetta compatta e struttura regolare; 8) dalie pompon, come
le precedenti ma con fiori più
piccoli (5 cm di diametro); 9)
dalie cactus, dall’aspetto “spinoso”, con fiori doppi e petali sottili, appuntiti e ripiegati
lungo l’asse longitudinale.
Per coltivare con successo la
dalia è necessario prestare la
massima cura ai suoi tuberi, che vanno tolti dalla terra
ogni anno, ad autunno inoltrato e, dopo averli fatti asciugare, vanno posti in un luogo
fresco e buio. Ad aprile-maggio andranno rinterrati, sce-
gliendo una posizione protetta dal vento e in pieno sole.
Nelle zone a clima freddo, un
mese prima dell’impianto, si
procederà in questo modo:
dopo aver tolto le parti vecchie dei cespi e l’eccesso di
radici fibrose, si porranno i tuberi su vassoi, si copriranno
leggermente di torba, badando che sia sempre leggermente umida; quando appariranno
i nuovi germogli, si potranno
finalmente trapiantare.
Quando si piantano, i tuberi
vanno coperti fino al colletto,
senza soffocare i germogli, lasciando molto spazio fra uno
e l’altro. Se si tratta di varietà
a fusto alto, è necessario procurare alla pianta un sostegno
ed eseguire una buona legatura.
Per ottenere fiori più grandi
basta eliminare i boccioli che
si formano in cima al fusto e
sui rami laterali, lasciando solo quello centrale; in questo
modo, però, le infiorescenze
saranno meno numerose.
Le dalie non necessitano di
molte concimazioni, soppor-