Freaks!,Gli Imbattibili Cinque
Transcript
Freaks!,Gli Imbattibili Cinque
Freaks! Si può parlare di cinema indipendente anche quando una webserie colleziona 8 milioni di visualizzazioni su Youtube? Il dibattito è attualissimo, perché se è vero che il 2011 per il web italiano è stato proprio l’anno dell’esplosione di questa forma di narrazione seriale, è anche vero che “Freaks!” è stata premiata al telefilm festival come migliore serie televisiva italiana. Si esatto, televisiva. Se il web prenderà il posto della televisione per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi è ancora presto per dirlo, certamente è la prima volta che viene messo in discussione lo strapotere del piccolo schermo. “Freaks!” è comunque un prodotto “fan-made”, ma si potrebbe definire come la serie creata dalle superstar del web italiano: i quattro ideatori sono infatti titolari di alcuni dei canali Youtube più visitati d’Italia, tanto che il solo Guglielmo Scilla, più noto come “Willwoosh”, può vantare più di 40 milioni di visualizzazioni per il suo canale, in assoluto il più visitato in Italia. Partendo da tali premesse non deve essere stato troppo difficile far conoscere al popolo della rete un prodotto come Freaks!, che ruba alla serialità americana proprio le caratteristiche che hanno fatto la fortuna di tutte le più recenti incarnazioni cinematografiche della “fantascienza per adolescenti”, da Twilight agli X-men. Non si può infatti fare a meno di notare che i creatori di Freaks! si sono fatti conoscere e apprezzare dagli internauti proprio con delle cliccatissime parodie di questi generi narrativi (Twilight su tutti), gli stessi che hanno poi riadatto “per noantri”. L’idea alla base di Freaks infatti nasce proprio dal desiderio di trasportare in Italia gli adolescenti che scoprono improvvisamente di avere poteri soprannaturali: perché a New York ci si può scoprire vampiri a vent’anni e a Roma no? Ma l’obiettivo in questo caso non è certo l’originalità. Anzi. Con buona pace di Sergio Leone potremmo chiamare questa tendenza nascente “spaghetti heroes”: il desiderio è infatti proprio quello di ricalcare una formula narrativa ben collaudata oltreoceano, italianizzandola quanto basta per rendere credibile la parlata in romanesco. Innumerevoli sono infine riferimenti al mondo di Internet ultracontemporaneo e in generale a quello stesso universo della serialità americana (“misfits, heroes, spiderman..”) che viene allo stesso tempo guardato con occhio critico e imitato. Da un punto di vista realizzativo non si può negare che la qualità del prodotto sia molto alta, e che nonostante qualche battuta mal scritta e qualche performance attoriale non sempre all’altezza, l’impressione è quella di guardare un prodotto professionale (quasi) a tutti gli effetti. Colonna sonora e sound design sono curatissimi, così come anche il montaggio e la fotografia (prevalentemente notturna e giocata su toni dark), ma in generale tutti i reparti tecnici sono estremamente professionali: le poche battute mal scritte stonano particolarmente proprio perché è tutto talmente curato che solo in quelle occasioni ci si rende conto di avere a che fare con un prodotto che, nonostante tutto, resta amatoriale. Insomma, ecco cosa succede quando i ventenni vanno al potere. E proprio la colonna sonora è emblematica di questo approccio, selezionata attingendo al serbatoio delle tante band italiane emergenti che si rifanno al sound e alle sonorità del rock indipendente americano: la qualità dei brani è decisamente mainstream, tanto che non si sente assolutamente la mancanza di brani di grido. La domanda a questo punto è: riusciranno i nostri eroi a restare fedeli alla grande madre internet o la televisione generalista ingurgiterà anche loro? Lo scopriremo nelle prossime puntate. La seconda stagione di Freaks! sta arrivando. Gli Imbattibili Cinque Nicola Piovesan e il suo Chaosmonger studio si erano già fatti notare sia su Youtube che in tanti festival sparsi per la penisola con un bel corto intitolato “Il Garibaldi senza barba”. Mescolando sapientemente una cinefilia per i b-movies anni ’70 degna di Tarantino, una sceneggiatura decisamente imprevedibile e un’inventiva non comune il risultato è un miscuglio eterogeneo ma decisamente originale che inchioda alla poltrona risata dopo risata. Veneziano del Lido (non certo un posto qualunque in cui nascere per un amante del cinema) ma plasmato artisticamente dal bolognesissimo DAMS, Piovesan è un giovane regista che ha deciso di ricreare in proprio una serie imperniata su un gruppo di improbabili supereroi. “Gli imbattibili cinque” sono quindi la sua nuova creatura, concepita con lo stesso spirito vincente dei Garibaldi e realizzata con una cura davvero notevole per i particolari: non è poi tanto facile trovare prodotti indipendenti, soprattutto web series, visivamente così belle, ricche, e con una tale attenzione per il sound design, vero collante delle (tante) trovate surreali. Se non fosse per la durata brevissima degli episodi, circa 5 minuti ognuno, sarebbe facile dimenticarsi che non si sta guardando un prodotto tradizionale su una qualche televisione nazionale. E se qualcuno se lo stesso chiedendo, si, perfino le risate registrate sono incluse nel biglietto. La serie è ambientata a Gothropolis, un mondo con un’estetica ibrida, al confine tra un poliziesco anni ’70, un fumetto di supereroi marvel, e un cartone animato giapponese, il tutto condito con tanto di urla in sovrimpressione e costumi geniali. Gli stessi personaggi sono in realtà delle vere e proprie macchiette, piacevolmente “bidimensionali” come accade solo nella più pura narrativa di genere, così come le storie, che non sono altro se non dei pretesti per gag surreali e combattimenti coreografati in modo improbabile. Ma quello che non manca mai, e che rende veramente unico questo prodotto nel nutrito panorama delle web series italiane è un tocco di sana pazzia, che arriva puntualmente come il deus ex machina a risolvere le situazioni più bizzarre. Con un’indole squisitamente metacinematografica gli episodi sono pensati per un pubblico giovane, che conosce bene i riferimenti e le citazioni presenti nel testo, e le sa apprezzare. Ma nulla vieta che il meccanismo funzioni anche al contrario e che si possa cominciare dagli Imbattibili per finire a recuperare i Fantastici 4, “Milano calibro 9” e Mazinga. Molte marche stilistiche “vincenti” del corto garibaldino sono state saggiamente “riciclate” e integrate in questo lavoro, ed è veramente impossibile restare seri di fronte alle performance degli arzilli vecchietti che Piovesan deve aver rilevato in blocco da una qualche bocciofila dell’Emilia più profonda. Sullo stesso canale Youtube, oltre agli episodi, vengono proposti parallelamente degli “special” davvero degni di nota: questa volta l’estetica si rifà alla televisione giapponese, o meglio al modo in cui la vediamo noi occidentali (qualcuno ricorda “Mai dire banzai?“). Il contenuto è quindi quanto di più demenziale si possa concepire partendo dalla serie e portandone alle estreme conseguenze i semi della follia: delle vere e proprie chicche per intenditori. Sulla pagina facebook dedicata alla serie i creatori avvisano però che “salvo esplosione di utenti o colletta tramite crowdfunding” gli episodi potrebbero terminare qui. Che ne pensate? Scriveteglielo direttamente qui!