AMORE E PSICHE A MILANO ANTONIO CANOVA FRANÇOIS

Transcript

AMORE E PSICHE A MILANO ANTONIO CANOVA FRANÇOIS
copertine_brossurate.qxd:Sovracoperta cartonata
20-11-2012
16:32
Pagina 1
ANTONIO
CANOVA
giulio giorello
AMORE E PSICHE A MILANO
Se nell’amabile dimora che nella narrazione di Apuleio ospita Psiche fosse stato per
magia lecito guardare al futuro e inserire anche le rappresentazioni della «favola»
stessa, quella galleria di meraviglie avrebbe certo ospitato anche la scultura di
Antonio Canova e il dipinto di François Gérard.
FRANÇOIS
GÉRARD
Rubbettino
ANTONIO
CANOVA
FRANÇOIS
GÉRARD
Rubbettino
Amore e Psiche
a cura di
vincent pomarède, valeria merlini e daniela storti
Rubbettino
Sommario
25 La forza e la tensione, la grazia e l’erotismo.
Neoclassicismo virile
e neoclassicismo femminile
vincent pomarède
45 Nel segno della grazia.
La rappresentazione del mito
di Amore e Psiche in età neoclassica
fernando mazzocca
57 Amore e Psiche
giulio giorello
65 Amore e Psiche sul loro piedistallo
decorato con ghirlande di fiori e farfalle
isabelle leroy-jay lemaistre
85 Psiche e Amore di François Gérard.
“Un quadro semplice e dolce”
sylvain laveissière
99 Amore e Psiche stanti
antonio canova
115 Psyché et l’Amour
françois gérard
131 Psiche e Amore di François Gérard.
Studio di laboratorio
bruno mottin
141 «Nobile semplicità e calma grandezza».
La Francia e l’Italia, un neoclassico intreccio
valeria merlini e daniela storti
149 L’ossimoro della passione:
sogni d’amore e sete d’immortalità
fra mitologia e universo borghese.
Canova, Casanova, Foscolo e Gérard
tra neoclassico e romantico
vittorio maria de bonis
157 «Si credideris ex toto corde, licet».
Amore e Psiche di Canova:
una lettura interdisciplinare
e alcune note sulla filosofia del calco
mauro di vito
167 Canova e la pratica francese dei telai metrati
simona rinaldi
175 L’eternità rappresentata.
La Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno
mario guderzo
181 La scultura e la meccanica.
Considerazioni di un artista
edoardo camurri
intervista giuseppe ducrot
187 Da dentro.
La storia di Amore e Psiche
raccontata e illustrata come una fiaba
giulia carcasi
illustrazioni di luisa zana
197 Progetto di allestimento
elisabetta greci
Amore e Psiche sul loro piedistallo
decorato con ghirlande di fiori e farfalle
isabelle leroy-jay lemaistre
Nelle pubblicazioni dedicate a Canova è raro trovare la riproduzione del gruppo stante di Amore e Psiche1 sul piedistallo
scolpito2 del Louvre, lo stesso su cui la scultura era collocata
anche presso il primo proprietario. Tra decine e decine di opere
che menzionano e riproducono il gruppo, nessuna lo raffigura
sul proprio zoccolo. Questa è la prima volta che i due pezzi
appaiono insieme nel catalogo di una mostra che si tiene fuori
dal Louvre3. Osservandolo da vicino ci si rende conto che il
marmo del piedistallo, leggermente grigio e venato, è identico a
quello utilizzato per irrobustire la base della scultura – relativamente fragile e non circolare – che fin dall’origine si dimostrò
bisognosa di un rinforzo. Questo controzoccolo dello stesso
marmo utilizzato per scolpire il piedistallo con le ghirlande,
meticolosamente incollato sotto la base, costituisce il supporto
quasi circolare di Amore e Psiche. Su un disegno che raffigura il
gruppo di spalle4 è riconoscibile un piedistallo dalla sagoma
identica a quello del Louvre (Fig. 37).
La storia di questi due pezzi ci proietta nel vortice delle guerre rivoluzionarie e napoleoniche. Il primo gruppo, Psiche rianimata dal bacio di Amore5 (Fig. 38), era stato comperato da un collezionista scozzese, il colonnello John Campbell6 (in seguito
nominato Lord Cawdor), grande ammiratore di Canova le cui
possibilità finanziarie non erano però all’altezza dei suoi acquisti. Egli dovette in effetti rivendere più di una volta le sculture che
aveva commissionato prima che venissero spedite nelle isole britanniche7. Il contesto politico rendeva pericolosi i viaggi per
mare e il trasporto di una statua non era certo più sicuro. Dopo
aver ceduto il primo gruppo a un olandese di nome Hoppe che lo
rivendette a Gioacchino Murat, il generale francese marito di
Carolina Bonaparte, Campbell commissionò il gruppo di Amore
e Psiche stanti che, rimasto nello studio dello scultore, fu poi
acquistato anch’esso da Murat. La riproduzione della stessa scultura che il collezionista scozzese aveva ordinato in seguito piaceva tanto all’imperatrice Giuseppina che nel 1802 venne venduta
da Campbell, sempre a corto di denaro, allo stesso Napoleone
(Fig. 55). L’Ebe di Chatsworth House e la Naiade di Buckingham
Palace hanno anch’esse fatto parte della collezione di Campbell.
Il nostro gruppo di Amore e Psiche fu, a quanto pare, commissionato nel 1796 e realizzato nel 1797; nel 1798, ultimato, si
trovava ancora nello studio di Canova. Alla fine del 1801 lo
ritroviamo, insieme a Psiche rianimata dal bacio di Amore, nella
galleria allestita nel castello di Villiers-la-Garenne, la residenza
di Murat nei pressi di Neuilly. Nella primavera del 1802 le due
sculture vennero ammirate da tutta la Parigi politica nel corso
di una festa8 organizzata da Murat in onore del cognato, il
Primo console Napoleone Bonaparte.
a
Fig. 37
antonio canova,
Amore e Psiche su un
basamento cilindrico,
disegno, Bassano del
Grappa, Museo civico
65
isabelle leroy-jay lemaistre
I relativi piedistalli non sono purtroppo quasi mai menzionati dalle fonti dovremo quindi accontentarci di lacerti d’archivio
e soprattutto di congetture e accostamenti. In occasione dell’arrivo di Canova a Parigi, nel 1802, Quatremère de Quincy si recò
con lo scultore a Villiers9 nel cui vestibolo, su piedistalli decorati in marmo, erano disposti i due capolavori. Entrambi i gruppi
– che non sono stati quasi mai separati dall’epoca del loro
acquisto da parte di Murat – vennero ceduti a Napoleone come
contropartita per il regno di Napoli da lui assegnato alla sorella
Carolina e al sanguigno cognato e trasferiti al Louvre10 nel 1809,
prima della loro collocazione nel castello di Compiègne in occasione dell’incontro tra l’imperatore e la futura imperatrice Maria
Luisa11. Segnalati nel 1818 l’uno nella “galleria precedente gli
appartamenti di madame12 e l’altro “nel Salone dei grandi ufficiali”13, furono restituiti al Louvre poco dopo a causa della
nudità delle figure, non confacente all’alloggio di un principe
reale. Nel 1822 i due gruppi rientrarono al Louvre e trovarono
posto tra le sculture moderne della Galerie d’Angoulême. Nel
frattempo uno degli zoccoli di marmo di forma “ovale” era andato “rotto in numerosi frammenti”14; si trattava evidentemente di
quello, perduto, di Psiche rianimata dal bacio di Amore. Entrambi i piedistalli erano muniti di un sistema che permetteva di far
ruotare l’opera per esaminarla da ogni angolazione e sotto tutte
le luci. L’utilizzo di congegni di questo tipo – di cui è documentata la realizzazione nello studio di Canova – era collegato al
gusto per il bel pezzo di scultura isolato, a volte ammirato a
lume di candela, e ne favoriva quell’osservazione parcellare che
oggi appare impraticabile.
66
Fig. 38
antonio canova,
Psiche rianimata dal
bacio di Amore,
1788-1793, marmo,
155 x 168 cm, Parigi,
Musée du Louvre,
dipartimento delle
sculture
Un piedistallo, vari piedistalli
Il piedistallo per Amore e Psiche stanti, decorato con ghirlande e
farfalle, non è isolato nella produzione della bottega di Canova.
Altri tre zoccoli possono essere comparati al nostro: quello di
Henryk Lubomirski come Amore conservato nel castello di Lancut dal 1786, quello dell’effigie di Ebe15 (1796) e quello della
Danzatrice con cimbali (1812), l’uno all’Altes Museum e l’altro al
Bode Museum di Berlino. La foggia, gli elementi decorativi e le
ghirlande di tali zoccoli sono in effetti assai simili. Quelli di Berlino sono davvero prossimi al piedistallo del Louvre e presentano, oltre alla medesima costruzione a partire da un tamburo di
colonna poggiante su un basamento modanato e ornato da una
corona di alloro, la stessa decorazione superiore con la fila di
perle che supporta una modanatura ornata di foglie d’acqua e le
stesse ghirlande classiche sui lati. Quello di Henryk Lubomirski
come Amore16, certamente il primo, è leggermente diverso e più
imponente degli altri, sia nelle proporzioni che nella decorazione. La ghirlanda, sostenuta da un’aquila in volo e sormontata da
una farfalla17, è più importante. L’insieme evoca quasi un altare
antico. Le ghirlande non sono del tutto paragonabili: quella del
piedistallo del Louvre mostra la stessa varietà di fiori – rose, convolvoli, anemoni e margherite dai petali a punta – di quella, più
sobria, dell’Ebe di Berlino. Gli altri motivi ornamentali, corona
d’alloro, fila di perle e foglie d’acqua della decorazione superiore, sono invece i medesimi. La comparazione tra questi tre piedistalli ci induce a ritenere che essi siano effettivamente tutti