I bambini e gli adulti indaco

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I bambini e gli adulti indaco
Cos'è un Bambino Indaco?
Innanzi tutto, la definizione: un Bambino Indaco è tale se esibisce un nuovo e insolito
insieme di attributi psicologici e adotta un modello di comportamento generalmente non
documentato in precedenza. Questo modello include fattori unici comuni, che
suggeriscono a coloro che interagiscono con questi bambini (in particolare i genitori) la
necessità di cambiare il modo in cui li trattano e li educano, al fine di raggiungere un
equilibrio. Ignorare tali nuovi modelli comportamentali significa potenzialmente creare
disequilibrio e frustrazione nelle menti di questi nuovi e preziosi esseri.
Sembra che esistano vari tipi di Indaco, ma intanto possiamo darvi indicazioni sui modelli
comportamentali più comuni fra loro. Ne riconoscete qualcuno?
Ecco una lista contenente dieci fra i più comuni tratti dei Bambini Indaco:
• Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso si comportano di conseguenza).
• Hanno la sensazione di "meritare di essere qui" e sono sorpresi quando gli altri non lo
condividono.
• L'autostima per loro non costituisce un problema.
• Spesso sono loro stessi a dire ai loro genitori "chi sono".
• Hanno problemi con l'autorità assoluta (che non dà spiegazioni né scelte).
• Si rifiutano di fare determinate cose, ad esempio, fare la fila è difficile per loro.
• Diventano frustrati se costretti a interagire in sistemi orientati ritualisticamente, che
non richiedono il ricorso al pensiero creativo.
• Spesso intravedono un modo migliore per fare le cose, sia a casa che a scuola, il che li
fa sembrare dei "demolitori di sistemi" (non si conformano a nessun sistema).
• Appaiono antisociali, a meno che non siano circondati da persone simili a loro.
• Se non hanno intorno persone con una consapevolezza simile alla loro, spesso si
chiudono in se stessi, avendo la sensazione che nessun altro essere umano li capisca.
• La scuola spesso rappresenta per loro una prova estremamente difficile a livello
sociale.
• Non rispondono alla disciplina che instilla il "senso di colpa" (del tipo "Aspetta di
vedere cosa succede quando torna a casa tuo padre e vede cosa hai fatto").
• Non sono timidi nel farvi sapere ciò di cui hanno bisogno.
Introduzione agli Indaco
Nancy Ann Tappe Intervistata da Jan Tober
Nancy, lei è stata la prima a identificare e scrivere sul fenomeno degli Indaco nel suo
libro, Un derstanding Your Life Through Color. Che cos'è un Bambino Indaco, e
perché li chiamano così?
Li chiamo Indaco perché quello è il colore che "vedo".
Cosa significa?
Il loro colore di vita. lo guardo i colori delle persone per capire che missione sono venuti
a compiere qui sul piano terrestre cosa sono venuti a imparare, qual è il loro programma
educativo. Fino a un certo punto degli anni Ottanta sentivo che dovevano essere aggiunti
al sistema altri due colori, perché ne avevamo fatti scomparire due. Avevamo fatto
scomparire il fucsia, e avevamo reso obsoleto il magenta. Quindi ritenevo che quei due
colori di vita sarebbero stati sostituiti da altri. Fui molto colpita quando trovai una
persona fucsia a Palm Springs, perché quel colore era sparito all'inizio del Novecento, o
almeno così mi era stato detto.
Dicevo a tutti che ci sarebbero stati altri due colori di vita, ma non sapevo quali
sarebbero stati. Mentre li cercavo, ho "visto" degli Indaco. Stavo svolgendo ricerche
all'Università di Stato di San Diego, cercando di costruire un profilo psicologico completo
che si ponesse al di sopra di ogni critica scientifica. All'epoca uno psichiatra, il dott.
McGreggor, collaborava con me.
Sto cercando di ricordarmi il nome di un altro medico, ma non ci riesco. Ora lavora
all'Ospedale dei Bambini, e suo figlio fu il primo di cui mi accorsi realmente, perché sua
moglie, che non poteva averne, aveva dato alla luce un bambino. Il piccolo era nato con
un grave soffio al cuore e il dottore mi chiamò chiedendomi di andare a trovare il
bambino per scoprire cosa "vedevo". Allora andai da loro e quello fu il momento in cui
stabilii con certezza che questo era un nuovo colore che ancora non faceva parte del
mio sistema. Il bambino morì circa sei settimane dopo tutto accadde molto
velocemente. Quello fu il primo incontro fisico che mi dimostrò che quei bambini erano
diversi. Da allora ho cominciato a cercarli.
Ho smesso di insegnare all'Università di San Diego nel 1975, quindi so che tutto ciò è
successo prima di allora. Non diedi molta importanza alla cosa fino al 1980, quando
iniziai a scrivere il mio libro. Ci sono voluti due anni per farlo stampare ? la prima
edizione è del 1982 mentre quella attuale risale al 1986. Quindi avevo rilevato per la
prima volta il fenomeno negli anni Settanta. Negli anni Ottanta l'ho chiaramente
etichettato e ho dato inizio alla fase di studio personologico, perché a quel punto
c'erano già bambini di cinque, sei e sette anni e io potevo osservarli e "leggere" la loro
personalità per scoprire meglio di cosa si trattava.
La cosa più importante che ho imparato osservandoli era che non avevano un programma
di vita come noi, e non ce l'hanno neanche oggi. Non ne avranno uno per altri otto anni.
Vedrete verificarsi un grande mutamento nei Bambini Indaco quando raggiungeranno
l'età di 26, 27 anni. Il cambiamento implica che il loro scopo di vita diventerà chiaro.
I più grandi acquisiranno molta più stabilità nei compiti che stanno svolgendo, mentre i
più piccoli arriveranno già muniti di un progetto di massima su ciò che svolgeranno nella
vita. Sembrerebbe che molto di ciò che accadrà dipenda ancora da noi.
Sono bambini computerizzati, il che sta a significare che saranno più inclini a usare la
testa che il cuore. Penso che questi bambini oggi arrivino avendo a portata di mano
alcune regole di visualizzazione mentale. Sanno che se riescono a dare un nome a questa
cosa, ne avranno il controllo. Sono bambini tecnologicamente orientati, il che mi dice
che in futuro sono destinati a diventare ancora più tecnologici di quanto noi lo siamo
oggi. A tre o quattro anni, questi bambini capiscono già delle cose sui computer che
neanche un adulto di sessantacinque anni riesce a spiegarsi.
Sono ragazzi tecnologici bambini nati per la tecnologia, il che significa che possiamo
facilmente predire ciò che vedremo accadere nei prossimi dieci anni: una tecnologia che
va al di là della nostra immaginazione. Credo che questi bambini stiano aprendo un
portale, e che arriveremo al punto in cui nulla richiederà più uno sforzo, eccetto che di
natura mentale.
Quello è il loro scopo di vita. Vedo che in alcuni casi l'ambiente in cui si sono formati li
ha bloccati a tal punto, che talvolta questi bambini uccidono. Naturalmente credo nel
paradosso che l'oscurità e la luce devono coesistere, al fine di permetterci di fare delle
scelte. Senza scelte non c'è crescita. Se fossimo solo dei robot che seguono qualcosa,
non esisterebbe il libero arbitrio non ci sarebbe scelta, non ci sarebbe niente. Sto
facendo una digressione, ma con un fine ben preciso.
Recentemente ho spesso ripetuto ai miei studenti che se dobbiamo credere a come tutto
è cominciato, se crediamo alla Bibbia, essa dice: «In principio era il vuoto, e le tenebre
ricoprivano l'abisso». Ci sono sempre state. E Dio disse: «Sia la Luce». Egli creò il bene e
creò la luce. Egli non creò l'oscurità, essa c'era da sempre. E poi il suo processo di
creazione è stato un trionfo di separazioni. Separò la notte dal giorno, la luce
dall'oscurità, la terra dal cielo, il firmamento dall'aria, la terra dall'acqua. Separò la
donna dall'uomo e creò il maschile e il femminile. La regola della creazione è basata
sulla separazione che permette di scegliere; in assenza di scelta non possiamo
evolverci.
Quindi è chiaro che si è sempre trattato di avere a che fare con degli estremi,
specialmente in questa nostra dimensione terrestre. Sono esistiti gli apici dell'estremo il
sancta sanctorum da un lato e il peggiore dei mali dall'altro. Molti di noi si collocano fra
i due estremi, aspirando alla perfezione pur continuando a commettere degli errori. 1
più avanzati nella perfezione stanno diventando delle persone comuni. Anche i peggiori
fra i peggiori stanno diventando delle persone comuni, e progressivamente
quell'equilibrio va definendosi sempre più. Questi ragazzi, tutti quelli che ho osservato
finora fra coloro che hanno ucciso dei compagni di scuola o i genitori, erano degli
Indaco. A giudicare da ciò che ho visto, solo uno di loro era un Indaco umanista; gli altri
erano Indaco concettualisti.
Questa osservazione è molto interessante, mi riferisco al fatto che i ragazzi che
sopprimono altri ragazzi siano Indaco. Se capisco bene, si può dire che nonostante il
loro percorso sia già ben delineato, in qualche modo la loro missione viene bloccata,
e quindi essi cercano di liberarsi di ciò che li blocca?
E' una nuova forma di sopravvivenza. Quando lei e io eravamo piccole, avevamo anche
noi degli orribili pensieri e volevamo fuggire. Ma avevamo paura. Loro non hanno paura.
Non temono, perché sanno chi sono. Loro credono in se stessi.
Passiamo a un altro argomento. A quanto le risulta, quando è stata notata la
presenza dei primi Bambini Indaco, e qua] è l'attuale percentuale di nascite di
Bambini Indaco?
Ritengo che il 90 per cento dei bambini oggi al di sotto dei dieci anni siano Indaco. Io
non sono in grado di affermare quando hanno iniziato ad arrivare, ma so con certezza
quando ho cominciato ad osservare il fenomeno. Il mio libro, Understanding Your Life
Through Color, è uscito nel 1986 quindi so che ho cominciato a notare la loro presenza
prima di allora. Credo che le mie prime osservazioni risalgano al 1982.
Avevo osservato il fenomeno molto prima ma non gli avevo dato un nome. Poi tra quel
periodo e il 1985 mi sono resa conto con certezza che gli Indaco erano qui per rimanere.
Cose da ricordare quando si crescono bambini Indaco
di Kathy Mc Closkey, Ph.D.
1. Siate creativi quando stabilite dei limiti.
• Permettete di esprimere l'energia fisica in eccesso. Incorporate questa vostra
disponibilità nella maggior parte delle situazioni (quando insegnate, quando fate
rispettare dei limiti e quando assegnate delle consegne).
• Permettete che i limiti vengano indicati dai punti di forza del bambino, non viceversa.
Potreste essere sorpresi di ciò che un Indaco sa fare. Mettete alla prova i suoi limiti, ma
in condizioni di sicurezza!
• Soprattutto, chiedete al bambino di aiutarvi a determinare i limiti. Molti Indaco infatti
saranno lieti di stabilirli loro stessi, con l'aiuto di un adulto.
2. Pur senza dare a questi ragazzi delle responsabilità adulte, trattateli come adulti e
come vostri pari.
• Date spiegazioni adulte a questi ragazzi, date loro la possibilità di esprimersi in ogni
tipo di decisione, e soprattutto offrite loro delle scelte!
• Non rivolgetevi a loro con sufficienza.
• Ascoltateli! Sono saggi e sanno cose che voi non sapete.
• Rispettateli il più possibile, come rispettereste i vostri stessi genitori o un amico
intimo e beneamato.
3. Se dite di amarli, ma mancate loro di rispetto, non avranno fiducia in voi.
• Non crederanno al vostro affetto se non li trattate affettuosamente. Saranno sordi a
tutte le parole che direte loro. • Il modo in cui conducete la vostra vita e "gestite" la
vostra famiglia, per il Bambino Indaco sono un segno tangibile del fatto che lo amiate
oppure no!
4. Interagire con i Bambini Indaco è sia un lavoro che un privilegio.
• Vi coglieranno in fallo ogni volta che state cer cando di confonderli. Non ci provate
nemmeno!
• Quando avete dei dubbi, chiedete consiglio non solo agli stessi bambini, ma anche ad
altri adulti che hanno esperienza di Bambini Indaco.
• Non dimenticate di concedervi il tempo di osservare i Bambini Indaco mentre
interagiscono fra loro c'è molto da imparare.
• Non dimenticate che non solo sanno chi sono loro, sanno anche chi siete voi. Non è
possibile non riconoscere gli occhi e il volto di un Indaco hanno una nota molto antica,
profonda e saggia. I loro occhi sono le finestre dei loro sentimenti e della loro anima.
• Apparentemente non sono capaci di "nascondersi" come fanno gli altri. Se li ferite, si
arrabbieranno con voi e potranno perfino mettere in dubbio di aver fatto una cosa saggia
"scegliendovi" come genitori!
Ma se li amate e riconoscete chi sono, essi si apriranno totalmente con voi.
Estratto dal libro
I bambini Indaco
di Lee Carroll e Jan Tober
GLI ADULTI INDACO
Già da tempo,è presente la realtà dei bambini indaco,ma ora questa nuova razza
mutante è adulta.
Si tratta quindi di realizzare questo: non abbiamo più a che fare con energie grandi in un
contenitore piccolo, ma bensì di ex bambini indaco, oramai ben cresciuti e immersi in
profondi disagi esistenziali in cui molto di ciò che vivono, di sé e del mondo, gli sta
stretto.
Essi hanno la possibilità di usare i sensi in modo nuovo; riescono a pensare per
immagini, parlare per immagini. Prima di parlare, infatti, visionano cioè che vogliono
dire. Essi usano i sensi interni in un modo che ha dell'incredibile e possono, solo per
contaminazione, attivare altre persone. Chi ha l'energia più forte contamina l'altro. Ciò
funziona per le frequentazioni tossiche, ma anche per quelle nutrienti.
Osservare questa possibilità e integrare chi non è già attivato con chi lo è, creerà un
fenomeno di massa che andrà a migliorare la razza umana.
Servono delle guide forti che dirigano gli adulti indaco e che li incanalino. Gli indaco
hanno bisogno di punti fermi per la loro crescita. Anche chi è già pienamente in questa
vibrazione, deve muoversi versol'integrazione delle nuove risorse che ha accumulato.
Rimanere immobili sotto l'etichetta "sono un indaco" non farà accadere nulla.
Nessuno ha mai realizzato niente di grande standosene immobile!
Gli Adulti Indaco e Cristallo sono composti da due gruppi. Innanzitutto, ci sono quelli che
erano nati come Indaco e che ora stanno compiendo la transizione verso lo stadio
Cristallo. Questo significa che intraprendono una trasformazione spirituale e fisica che
risveglia la loro coscienza “Cristica” o “Cristallo” e li collega ai bambini Cristallo come
parte dell’ondata di cambiamento evolutivo. Il secondo gruppo è rappresentato da
coloro che, nati senza queste qualità, le hanno acquisite o le stanno acquisendo
attraverso il duro lavoro e il diligente perseguimento del loro percorso spirituale. Sì,
questo significa che tutti noi abbiamo il potenziale per essere parte del gruppo
emergente di “angeli umani”.
Uno dei doni di questo processo di transizione è che gli Umani stanno diventando
consapevoli di chi sono veramente: essi sono Spiriti in corpi Umani, e sono, in altre
parole, Angeli in forma umana.
Siamo stati consapevoli delle nostre connessioni con i regni superiori per molte migliaia
di anni, ma abbiamo sempre percepito che l’essere “umano” e lo stato materiale ci
hanno, in qualche modo, precluso la nostra eredità angelica. Abbiamo parlato del nostro
“Sé Superiore”, sapendo che avevamo accesso a questo aspetto di noi stessi, ma in
qualche modo non faceva parte di chi eravamo, e vi si poteva accedere soltanto con la
meditazione.
In parte ciò è dovuto al fatto che le nostre forme fisiche sono racchiuse nella Terza
Dimensione, ma il nostro Sé Superiore o Angelico era di una vibrazione più sottile e più
elevata e si sentiva più a casa nelle Dimensioni Elevate. Così c’è sempre stato un divario
tra le manifestazioni materiali del corpo umano, la consapevolezza e la realtà spirituale.
Ora, tuttavia, con il cambiamento vibrazionale, chiamato “Ascensione”, che il pianeta
sperimenta, la Terra ed i suoi abitanti hanno l’opportunità di “ascendere” dalla Terza
Dimensione di coscienza verso le Dimensioni Superiori. Man mano che la coscienza
ascende verso l’alto, il mondo spirituale si avvicina, fino a quando non esiste più
“divario” ma un continuum che è denominato “Coscienza Multi-Dimensionale”.
In questo stato, l’essere umano è in grado di accedere con facilità ad entrambi i regni
materiale e spirituale. Non c’è più alcun bisogno di meditazioni intense, poiché
l’accesso al regno dello spirito è immediato ed evidente. Le persone nello stato MultiDimensionale hanno avuto accesso alla loro presenza o stato Angelico, e riconoscono sé
stessi come Esseri Spirituali o Angeli provvisti anche di un corpo umano, in grado di
funzionare nel piano fisico come esseri materiali.
A questo punto si può dire che il Sé Superiore e il Sé Inferiore si sono fusi insieme e
l’Essere Umano è ora un Angelo Umano.
L’Angelo Umano è costantemente consapevole di se stesso come entità Angelica,
Potente e Creativa. Non ha tempo o bisogno di cose quali la paura e il vittimismo.
Impiega meglio il suo tempo, creando il tipo di realtà in cui è felice e soddisfatto.
Molti bambini Indaco e Cristallo sono quasi, se non totalmente, a questo punto di
consapevolezza, come lo sono molti degli adulti Indaco-Cristallo che hanno compiuto la
transizione a questo stato. Saranno questi nuovi esseri, che sono in grado di reclamare le
loro eredità sia umane sia angeliche, a creare la Nuova Terra.
A questo punto, è importante affermare che è imperativo, per chi ha compiuto la
transizione nella consapevolezza del suo sé angelico, essere anche consapevole di
quanto sia importante essere umano ed essere ben ancorato nelle dimensioni o piani
materiali. Il nocciolo fondamentale della Transizione è quello di portare il “Paradiso”
sulla “Terra”, e non di essere dispersi in uno stato immateriale di paradiso.
C’è del lavoro da fare per gli Angeli Umani. Creare una Nuova Terra che porterà il
Paradiso sulla Terra, e, poiché il “paradiso” non è un luogo ma uno stato di coscienza,
questi Angeli Umani devono lavorare per portare gli stati dimensionali superiori di
coscienza sul piano Terrestre. Una volta ottenuto questo, una nuova cultura planetaria
nascerà e rispetterà tutti gli esseri come manifestazioni dell’Essenza Divina. E questa
cultura rifletterà quel rispetto nella sua pace, armonia e creatività.

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