Bambini Indaco “Figli di carattere”

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Bambini Indaco “Figli di carattere”
LA FAMIGLIA
di Erika Pesce
Bambini Indaco “Figli di carattere”
Sempre più spesso come insegnante e come
mamma mi capita di incontrare genitori in
crisi a causa del forte temperamento dei
loro figli.
Già da piccoli infatti i nostri bambini sono
spesso irrequieti, testardi e ben decisi su
accompagnate a disagi a livello educativo
e comportamentale. Vengono comunemente chiamati così perché attraverso una
lettura del campo energetico che emettono appaiono appunto circondati di una
luminosità color indaco.
“I bambini Indaco rappresentano il nostro futuro,
sono bambini e ragazzi con spiccate capacità
linguistiche e creative spesso accompagnate a disagi
a livello educativo e comportamentale”...
ciò che desiderano fare o meno. Questo
atteggiamento scoraggia molti adulti che
si trovano a far fronte a vere e proprie sfide
quotidiane che apparentemente li sminuiscono nel loro ruolo genitoriale creando
ansia e stress sia in loro che nei figli stessi.
In relazione a questo malessere diffuso, si
sente sempre più spesso parlare di Bambini
Indaco, senza però trovare una giusta connotazione rispetto a cosa effettivamente si
riferisca questo fenomeno.
I bambini Indaco rappresentano il nostro
futuro, sono bambini e ragazzi con spiccate capacità linguistiche e creative spesso
20 | L’Aromatario
Secondo alcuni studiosi del fenomeno,
le doti con cui nascono sono veri e propri doni per la società del domani. La loro
missione da adulti sarà realizzare profondi
mutamenti nel sistema sociale a partire
dalla famiglia d’appartenenza, passando
per l’educazione e il sistema scolastico, i
valori, i ruoli, fino alle future forme di governo. Tutto ciò può suonare molto poetico, ma non rappresenta un compito facile
né per i bambini né per i loro genitori, che
si trovano spesso a confrontarsi con una
realtà cui non erano preparati sentendosi
vittime di una gran confusione.
A causa di questi motivi e del loro atteggiamento di sfida e rifiuto decisamente non
convenzionale, spesso questi bambini e ragazzi tendono ad essere etichettati come
problematici o rinchiusi nello stereotipo
comune di “diverso e non conforme”,
facendo rapidamente di loro esemplari
da criticare o, più spesso, ragazzi da riportare alla normalità, da inquadrare in uno
schema socio-educativo ben distinto, attraverso molteplici mezzi coercitivi attuati
in parte dal sistema scolastico e in parte
dalle famiglie.
Secondo recenti studi condotti, sia
all’estero dall’Università di Los Angeles in California (UCLA), che in Italia
dall’Università di Pavia, i Bambini Indaco
o “Plus Dotati” presentano alcune alterazioni a livello fisico, emotivo ed energetico
rispetto ai loro genitori e, a causa di ciò,
necessitano di un approccio socio-educativo nuovo. Tra le caratteristiche fondamentali emergono:
• Una diversa gestione della loro energia
interna, che li porta ad adottare atteggia-
LA FAMIGLIA
menti che sembrano iperattivi sia a casa
che a scuola;
• Una presentazione nuova a livello genetico, DNA, che influisce sulla capacità
cerebrale donando loro nuove ed interessanti capacità mentali, creative e percettive, ma al contempo limitandone concentrazione e attenzione;
• Un carattere forte, spesso molto determinato già dall’infanzia, che non accetta
“no” come risposta, che pone problemi
con l’autorità e le imposizioni, che richiede una complessa alternanza di momenti di condivisione ad altri di solitudine
(spesso marcata in età adolescenziale);
• Una spiccata sensibilità allo stress ambientale che accentua questi comportamenti difficili in situazioni socialmente
complesse, come possono essere in certe
fasi la scuola o i gruppi numerosi;
• La reattività a ciò che non è derivato
dalla natura: fattore che spesso genera allergie e intolleranze di vario genere.
A prima vista possono sembrare tutti
problemi di difficile approccio da parte di
un genitore o un educatore, invece con
pochi semplici passi chiunque lo desideri
è perfettamente in grado di far fronte alla
situazione creando un nuovo e più valido
rapporto col proprio figlio.
Per far ciò è fondamentale oggi rivedere
il concetto di educazione ed il ruolo genitoriale all’interno della società, abbandonando le ormai passate teorie sia permissiviste che autoritarie per concentrarsi su un
atteggiamento che innanzi tutto muova al
reale ascolto dei bambini e delle loro esigenze. Vediamo insieme come.
• Riscoprendo il rispetto: ossia iniziando a
trattare i bambini ed i ragazzi
come tratteremmo un
nostro pari, quindi
fornendo
spiegazioni adeguate
e motivando le
nostre
scelte.
Questo atteggiamento è certamente
più semplice da costruire
se iniziamo a metterlo in
pratica quando il bambino è
piccolo piuttosto che aspettare
l’adolescenza.
• Adottando la tecnica del compromesso:
certamente fornendo dei limiti importanti
per una maturazione corretta e salutare, ma
scendendo a patti direttamente con loro
riguardo a ciò che effettivamente si può
fare o meno. Dire no continuamente non
aiuta la maturazione, ma spinge i bambini
a crescere in uno stato di continua ribellione.
• Accogliendo la loro diversità ed il loro
modo di essere come un dono e non come
un problema e quindi senza rinchiuderli in
etichette preconfezionate. La possibilità
per noi genitori/educatori di spogliarci di
un ruolo che necessita rinnovamento per
imparare direttamente dai bambini, arricchendoci insieme di una nuova consapevolezza.
• Riscoprendo l’importanza nei rapporti
del linguaggio non verbale quindi del contatto, del condividere, anche solo del fare
una passeggiata ritagliando del tempo di
qualità da trascorrere insieme per conoscersi.
Questi semplici ma concreti accorgi-
menti possono far sembrare all’adulto
di perdere il controllo relativamente
all’educazione perché risultano completamente opposti al metodo basato
sull’imposizione ed il senso di colpa cui lui
stesso è stato sottoposto nella sua crescita.
Questo modo di porsi non è corretto in
quanto la capacità di riscoprire l’ascolto, e
in alcuni casi, anche il saper chiedere scusa per un errore di valutazione, portano il
bambino a comprendere che l’adulto, pur
non essendo infallibile, è coraggioso, lo
ama per ciò che realmente è, e al contempo, è ben saldo nei suoi valori, ispirando
quella fiducia che è basilare per la crescita
di qualunque rapporto proficuo.
La capacità di cambiare è la sfida cui oggi
siamo chiamati; una volta superata, vi
renderà soddisfatti di voi, del bambino
Indaco che avete avuto il privilegio di accompagnare nella vita e certi che l’impegno
non è stato vano.
Erika Pesce
Docente, consulente Indaco,
Floriterapeuta, Reiki Master

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