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La previsione delle piogge intense in zone orograficamente complesse:
l'esperienza dell'OSMER dell’ARPA Friuli-Venezia Giulia
Dario Giaiotti*, Agostino Manzato*, Fulvio Stel*, Stefano Micheletti^
Italia, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli-Venezia Giulia
(ARPA FVG), settore Osservatorio Meteorologico Regionale (OSMER)
* meteorologi dell’OSMER
^ direttore dell’OSMER
SOMMARIO - ABSTRACT
Tra gli eventi meteorologici responsabili di danni a cose e persone, quello avente la
maggiore frequenza sul territorio nazionale sono le piogge intense. Ogni anno alcune
aree del nostro paese vengono interessate da eventi piovosi aventi intensità che si
possono considerare anormali in quanto superano di diverse deviazioni standard i valori
medi tipici di quelle aree. A questi fenomeni atmosferici consegue una anomala risposta
del territorio e delle costruzioni ivi ubicate con notevoli ripercussioni sui residenti e
sulle attività umane. Per questi motivi la previsione degli eventi piovosi considerati
intensi è uno degli obiettivi importanti dei servizi meteorologici italiani. Il FriuliVenezia Giulia, per la sua configurazione orografica e per la sua posizione geografica,
sperimenta sia eventi piovosi intensi ed estesi nello spazio e nel tempo, sia casi di
piogge brevi e particolarmente intense, ma estremamente localizzate. L'Osservatorio
Meteorologico Regionale (OSMER) dell'ARPA del Friuli-Venezia Giulia da oltre dieci
anni è impegnato nella previsione di tali eventi e nella ricerca e lo sviluppo di tecniche
atte al miglioramento delle relative previsioni. In questa relazione verrà sintetizzata
l'esperienza maturata dall'OSMER nell'ambito delle tecniche utilizzate per le previsioni
delle piogge intense, illustrando quali sono gli strumenti più efficaci a diverse distanze
temporali dall'occorrenza di un evento intenso. Verranno anche messi in evidenza quali
sono i punti deboli sui cui poggiano tali previsioni e quali sono i livelli di incertezza di
ciascuna di esse.
Among the meteorological events responsible for damages to properties and people
injuries heavy rains have the higher frequency to occur on the national domain. Every
year some areas of our country are interested by rainfalls that can be considered unusual
because they are beyond the typical average precipitation amounts of several standard
deviations. The consequence of those atmospheric events is the anomalous response of
the territory and the buildings present in the area. That has important consequences for
the resident people and for the human activities in the area. Since the above mentioned
facts, forecasting heavy rainfall events is one of the most important tasks of the Italian
meteorological offices. Because of its peculiar orographic configuration and its
geographical position, Friuli-Venezia Giulia region experiences both large scale intense
rains and very limited area short strong precipitation. The Osservatorio Meteorologico
Regionale (OSMER) dell'ARPA del Friuli-Venezia Giulia for more than ten years has
been involved in forecasting such events and in the research and development of tools
for the improvement of the heavy rain forecasts. In this paper the OSMER experience in
the forecasts of heavy rain events will be summarized. Limits of the forecasts are going
to be shown and the suitable forecasting tools for each time ahead of the events are
described. Weak points of each class of forecast are going to be stressed together with
their incertainty .
RELAZIONE
Le precipitazioni intense possono essere previste con sufficiente affidabilità avendo a
disposizione adeguati strumenti. Seguendo una classificazione delle previsioni basata
sul tempo di anticipo con il quale può essere riconosciuto il manifestarsi di un evento, si
possono distinguere tre situazioni, le quali sono trattate qui di seguito in dettaglio.
Questa classificazione risulta anche in accordo con l'utilizzo che gli utenti fanno, o
meglio che dovrebbero fare, delle previsioni meteorologiche per pianificare le proprie
attività. In particolare, seguendo quotidianamente le previsioni meteorologiche, nella
maggioranza dei casi l'utente è in grado di percepire l'avvicinarsi di una situazione
caratterizzata da un evento piovoso intenso con diversi giorni di anticipo. In questo
modo, esso è anche in grado di attribuire il corretto grado di affidabilità, che è variabile
nel tempo, all'informazione che gli viene trasmessa.
La previsione a medio termine .
L'OSMER considera previsione a medio termine l'informazione sullo stato futuro del
tempo che viene emessa dai tre ai cinque giorni in anticipo rispetto al verificarsi dello
stesso.
Le previsioni a medio termine si basano sostanzialmente sulle simulazioni numeriche a
scala globale. Il motivo fondamentale di questo fatto risiede nella capacità dei modelli
di simulazione di prevedere lo stato futuro delle principali variabili meteorologiche con
parecchi giorni di anticipo sulle aree di interesse. Nel caso di porzioni del territorio
estremamente piccole in confronto alla totalità della superficie terrestre, come la regione
Friuli-Venezia Giulia, la previsione a medio termine si riduce all'identificazione di
importanti e robuste strutture sinottiche, cioè tipiche della circolazione generale
dell'atmosfera. Le profonde depressioni o gli estesi cicloni extra tropicali sono
caratteristiche della circolazione a larga scala che gli attuali modelli numerici globali
riescono a prevedere con un sufficiente grado di affidabilità. La risoluzione spaziale e
temporale delle simulazioni è tale da evidenziare in modo sufficientemente chiaro i
tempi di arrivo delle perturbazioni nei pressi dell'area oggetto della previsione; inoltre la
disponibilità delle simulazioni provenienti da diversi centri è un ulteriore elemento a
disposizione del previsore per la valutazione dell'attendibilità dello scenario proposto.
L'OSMER utilizza i prodotti del centro europeo per la previsione a medio termine
(ECMWF) sia nella forma deterministica classica, oramai collaudata da decenni, che
nella forma di previsioni probabilistiche di insieme (Ensemble Prediction System),
queste ultime molto utili per la valutazione della probabilità di occorrenza degli impatti
locali dei diversi scenari proposti. Oltre ai prodotti globali del centro europeo, sono
utilizzati quelli emessi dal servizio meteorologico nazionale tedesco, Deutscher
Wetterdienst (DWD), e quelli dell'agenzia nazionale statunitense per l'ambiente
(NCEP/NOAA). Le informazioni dei modelli numerici globali vengono analizzate dal
personale addetto alla previsione, il quale valuta l'impatto che le previste strutture
sinottiche hanno sull'area regionale. In questa fase l'esperienza acquisita nel corso di
situazioni similari pregresse è di fondamentale importanza per proporre agli utenti degli
scenari meteorologici locali. Questi scenari sono funzione delle possibili interazioni tra
la struttura sinottica, la complessa orografia regionale e la variegata situazione fisica
locale dei bassi strati atmosferici. Questi due ultimi aspetti sono al di là degli scopi della
modellistica globale. Per le previsioni a medio termine non vengono usati i modelli ad
area limitata, in quanto le incertezze riguardanti le condizioni al contorno di queste
simulazioni, che derivano da quelle dei modelli globali, sono più che sufficienti a
rendere, nella maggioranza dei casi, quelle previsioni molto poco affidabili. Ciò risiede
nella natura non lineare del sistema atmosfera. Con le previsioni a medio termine è
possibile evidenziare con sufficiente attendibilità l'occorrenza di piogge intense e di
natura estesa. Per natura estese qui si intende l'intera area regionale o porzioni
significative di essa, quali la fascia pedemontana, quella alpina o l'intera pianura e la
costa. Il punto di forza di questa classe di previsioni è basato sulla già citata bontà dei
modelli numerici nel riconoscimento di importanti strutture sinottiche e nel limitato
numero di scenari regionali riguardanti la risposta delle perturbazioni alla forzante
orografica. In altre parole se una vasta perturbazione di forte intensità viene prevista con
sufficiente affidabilità e tempistica da un modello numerico, la distribuzione delle
piogge sul territorio regione è una funzione fortemente dipendente dalla conformazione
orografica del territorio, per cui è possibile prevedere gli scenari con buona attendibilità.
Gli eventi che sfuggono a questa previsione sono quelli legati alle strutture
meteorologiche al limite inferiore della scala sinottica, che sono dei corollari alla
situazione presente a larga scala. Si tratta spesso di cicloni estremamente attivi che si
generano come conseguenza dell'interazione tra la struttura sinottica e il complesso
orografico alpino. In questi casi la ciclogenesi non è sempre simulata con sufficiente
tempistica dai modelli numerici e per il previsore lo scenario è intuibile solo in casi
molto particolari con diversi giorni di anticipo. Non sono prevedibili con accettabile
attendibilità neppure le piogge intense ed estremamente localizzate conseguenti a
fenomeni convettivi isolati o inseriti nel contesto di una perturbazione. Questo ultimo
limite deriva dall'incapacità di simulare correttamente il livello di instabilità locale
dell'atmosfera e l'intensità dei forzanti necessari all'instaurarsi della convezione
profonda e prolungata.
Le informazioni riguardanti le piogge intense prevedibili a medio termine sono
divulgate solo raramente con dei comunicati specifici, ma vengono riportate negli usuali
bollettini diffusi attraverso i mezzi di informazione di massa, e non solo, che
abitualmente l'OSMER utilizza. Quando la previsione a medio termine raggiunge un
grado di affidabilità sufficientemente elevato ed il livello di confidenza del previsore
emettente la previsione è quasi totale, allora si comunica la possibilità dell'occorrenza
dell'evento agli utenti istituzionali preposti alla salvaguardia e al benessere della
collettività. Con le previsioni a medio termine non sono mai diramati bollettini speciali
ai mezzi di informazione di massa. La scelta di essere conservativi, cioè di utilizzare
raramente speciali bollettini o prodotti per divulgare la possibilità di un evento intenso
previsto a medio termine, consegue dall'elevato numero di falsi allarmi e dal quasi nullo
numero di mancati allarmi prodotti da queste previsioni.
La previsione a breve termine .
L'OSMER considera previsione a breve termine l'informazione sullo stato futuro del
tempo che viene emessa dalle 12 alle 60 ore prima il verificarsi dello stesso.
Gli strumenti utilizzati per la stesura di queste previsioni sono molteplici. Innanzitutto la
situazione sinottica viene valutata sulla base delle simulazioni numeriche
deterministiche globali (ECMWF, DWD, NCEP/NOAA, ecc.) in quanto l'affidabilità
dei modelli globali sul breve termine e sulla larga scala è estremamente elevata. Per
mezzo di queste informazioni il previsore estrapola gli scenari di interazione tra le
perturbazioni sinottiche e le peculiarità orografiche regionali. In questa fase sono pure
valutate le interazioni tra le perturbazioni e le condizioni previste localmente nei
bassissimi strati atmosferici; queste ultime non sono contemplate nei modelli di
simulazione, ma sono estrapolate, con ottima attendibilità, a partire dal loro presente
stato e dall'esperienza del previsore sull'evoluzione di tali strati. La conoscenza delle
reali condizioni atmosferiche all'interfaccia tra suolo (o mare) e bassa atmosfera si ha
principalmente per mezzo delle reti di stazioni alla mesoscala e dei radiosondaggi; da
ciò si comprende l'importanza del continuo monitoraggio dell'atmosfera alla mesoscala
e dell'endemica commistione tra osservazione meteorologica e previsione. In questo
stadio previsionale sono utilizzati anche i modelli ad area limitata. L'OSMER fa uso dei
principali prodotti disponibili per l'area di sua competenza (LAMI, LAMBO, DWD
Lokal Modell, ALADIN Slovenija, ecc.). Tramite questi modelli si ricerca il dettaglio
spazio temporale delle principali variabili atmosferiche, quali il vento, la temperatura e
occasionalmente l'umidità relativa, degli strati troposferici medi e bassi. Sono tenute
poco in considerazione le stime dei quantitativi di precipitazione o della copertura
nuvolosa, in quanto la loro affidabilità sul territorio regionale è ancora piuttosto bassa e
generalmente affetta da sovrastime sistematiche e molto grandi. Ad ogni modo la buona
qualità delle previsioni ad area limitata sui venti e le temperature è di notevole aiuto per
il previsore, il quale può fare affidamento su queste informazioni per integrare i dati
sinottici ed dettagliare gli scenari di intensità piovosa seguendo sempre lo schema:
modello numerico - orografia - esperienza. Nel corso degli anni l'OSMER ha anche
sviluppato e implementato alcuni prodotti volti alla previsione dei temporali e alle
situazioni di forte instabilità. Alcuni di essi sono degli indici che derivano da studi
statistici che, combinati alle informazioni numeriche dei modelli sopra citati, forniscono
delle probabilità per l'occorrenza della convezione, della convezione profonda e di
particolari meteore, come la grandine. Questi indici vengono utilizzati dal previsore per
stimare quantitativamente la probabilità che si manifestino eventi piovosi localizzati,
principalmente dovuti ai temporali; essi forniscono anche un'indicazione sull'instabilità
atmosferica indotta dalla perturbazione prevista. Nel caso in cui la situazione sinottica
prevista dai modelli sia priva delle significative forzanti che caratterizzano le situazioni
di piogge intense ed estese, il previsore valuta la possibilità dell'occorrenza di eventi
piovosi localizzati e violenti. Questa classe di fenomeni è frequente sul territorio del
Friuli-Venezia Giulia da aprile a settembre compresi e la loro previsione a breve
termine si basa essenzialmente sugli indici di instabilità atmosferica e sull'esperienza
riguardante il manifestarsi di adeguati inneschi per la convezione atmosferica,
specialmente legati ai regimi dei venti nei bassi strati, alle temperature e umidità dei due
metri di atmosfera più prossimi al suolo o al mare. La qualità delle previsioni di piogge
intense e localizzate è buona se si considera il confronto tra la probabilità emessa
dell'occorrenza dell'evento e la frequenza con cui esso si manifesta. Ci sono ancora
diversi problemi da superare per una previsione ad alta risoluzione delle zone più a
rischio, ma si riesce già ad eseguire delle distinzioni tra le diverse aree morfologiche
della regione con un discreto successo. Gli eventi piovosi intensi che sfuggono alla
previsione a breve termine sono alcuni di quelli aventi caratteristica di estrema località e
prevalentemente associati a convezione profonda; la quasi totalità di essi cade nella
classe detta dei Flash Floods. Capita infatti che l'instabilità atmosferica locale possa
essere sotto stimata, così come può essere non reale la segnalata presenza di forti
elementi inibitori della convezione, i quali invece sono ritenuti verosimili
nell'imminente breve termine. Non vi sono eventi piovosi estesi ed intensi che in questo
stadio della previsione non vengono previsti; quello che si manifesta saltuariamente, e
con bassa frequenza, è un falso allarme, cioè la previsione di un fenomeno intenso ed
esteso che in realtà non si manifesta come tale.
Le previsioni a medio termine di piogge intense sfociano quasi sempre in comunicati
specifici e bollettini appositamente approntati per informare gli utenti di rilievo
amministrativo istituzionale e sociale. Anche i classici bollettini emessi ad uso della
popolazione e dei mass media recano indicazioni della probabile occorrenza di eventi
piovosi non normali.
La previsione a brevissimo termine (nowcasting).
L'OSMER considera nowcasting l'informazione sullo stato futuro del tempo che viene
emessa dalle 0 alle 12 ore prima del verificarsi dello stesso.
Nel nowcasting vanno distinte due classi di fenomeni relativi alle piogge intense. La
prima riguarda la previsione sull'andamento dell'intensità e sulla distribuzione delle
piogge connesse ad un evento esteso e distribuito nel tempo. In questa classe si
inseriscono gli aggiornamenti sull'andamento piovoso di un sistema frontale che
interessa la regione. La seconda si riferisce agli eventi temporaleschi e alla loro
evoluzione in condizioni di tempo violento e localizzato. Per entrambe queste classi di
fenomeni, i prodotti dei modelli numerici, sia quelli a scala globale che quelli ad area
limitata, sono superflui, o meglio la loro informazione appartiene già al bagaglio
culturale del previsore nel momento in cui si accinge ad effettuare una previsione a
brevissimo termine. Questo punto sottintende la continuità esistente tra i tre tipi di
previsione esposti in questa relazione. Le informazioni veramente utili al previsore per
il nowcasting delle piogge intense sono alcuni indici dell'attività temporalesca nelle
successive sei ore e i dati reali relativi alla situazione presente meteorologica.
L'OSMER ha sviluppato dei programmi automatici, basati su reti neurali, che fanno uso
delle molteplici informazioni meteorologiche alla mesoscala, tra le quali i profili
verticali dell'atmosfera, la presenza di fulmini del tipo nube-suolo, le misure delle
stazioni al suolo, ecc. per eseguire delle proiezioni a brevissimo tempo, sei ore appunto,
sull'attività temporalesca. Il previsore, oltre ad utilizzare le proiezioni automatiche, fa
uso della sua esperienza analizzando tutti i dati meteorologici a sua disposizione. La
sala operativa dell'OSMER è dotata di sistemi di visualizzazione di tutti i dati
meteorologici necessari ad un completo monitoraggio dell'atmosfera regionale. Per
mezzo della visualizzazione in tempo reale dei dati da satellite alle diverse frequenze, di
quelli di riflettività radar e stima delle precipitazione, dati delle stazioni al suolo, dei
fulmini e dei radiosondaggi eseguiti nel territorio regionale, l'operatore in servizio
integra le sue conoscenze acquisite durante l'elaborazione delle previsioni a lungo e
medio termine e spinge le sue previsioni a scale temporali tipiche delle ore e a quelle
areali tipiche delle singole località. Questo tipo di previsione poggia fondamentalmente
sull'esperienza del previsore. I limiti e la validità di queste previsioni sono variabili a
seconda della situazione meteorologica in atto. I casi più difficili riguardano la
localizzazione dei temporali violenti e il loro cammino evolutivo. Sono spesso fuori
dalla portata previsionistica l'identificazione delle aree più prone alla formazione delle
supercelle temporalesche e dei mesocicloni. In questi casi l'identificazione di peculiarità
nei campi di temperatura e umidità nei bassissimi strati sono di capitale importanza, ma
non sempre l'operazione risulta facile. Un altro aspetto del nowcasting affetto ancora da
bassa risoluzione, anche se di accettabile attendibilità, riguarda il quantitativo delle
precipitazioni cumulate in tempi brevi: da un'ora a sei ore. Il nowcasting deve essere
diffuso con la massima tempestività per essere di qualche utilità. Gli usuali mezzi
utilizzati per le previsioni a medio e breve termine non sono adatti allo scopo. Neppure
l'utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa via etere è efficiente, salvo particolari
situazioni in cui le radio ed le televisioni si prestano ad inserire gli aggiornamenti sulle
previsioni in tempi brevissimi. L'OSMER fornisce il servizio di previsione a brevissimo
termine solo per mezzo del telefono a chi ne fa esplicita richiesta chiamando la sala
meteo operativa. Per gli utenti di rilievo istituzionale è previsto un servizio di
reperibilità telefonica che il previsore in turno svolge anche al di fuori della sala meteo
per mezzo di collegamenti remoti tramite computer portatile.
Conclusioni
Gli sviluppi futuri delle previsioni delle piogge intense in Friuli-Venezia Giulia si
diramano lungo due filoni complementari, i quali sono anche le linee guide dell'attività
di sviluppo e ricerca dell'OSMER. In particolare, nell’ambito del primo filone si
studiano i processi di interazione tra i sistemi frontali e l'orografia, per pervenire ad una
previsione della distribuzione delle precipitazioni più accurata di quella fornita dai
modelli numerici, integrando l'informazione di questi ultimi con adeguati indici e
programmi per il downscaling delle previsioni. Questi ultimi utilizzano una orografia
maggiormente dettagliata e fanno uso dei dati alla mesoscala. Il secondo filone riguarda
i fenomeni violenti e localizzati, i quali sono prevalentemente associati alla convezione
atmosferica profonda. In questi studi, oltre che gli oramai collaudati, ma limitati, metodi
statistici, si usano le simulazioni numeriche a scale estremamente limitate per studiare la
dinamica dell'innesco dei temporali e le condizioni al contorno della loro evoluzione in
situazioni potenzialmente pericolose, quali le supercelle ed i mesoclicloni.
Elenco Figure
Figura 01
Orografia e posizione geografica della Regione Friuli-Venezia Giulia
Figura 02
Simulazione numerica del centro europeo per le previsioni a medio termine (ECMWF)
riportante l'umidità relativa (in colore), la temperatura ed i venti alla superficie isobarica
di 500 hPa. La visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite software grafico
libero (GrADS).
Figura 03
Simulazione numerica del Deutscher Wetterdienst (DWD), riportante l'umidità relativa
(in colore), la temperatura ed i venti alla superficie isobarica di 700 hPa. La
visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite software grafico libero
(GrADS).
Figura 04
Visualizzazione dei prodotti probabilistici delle previsioni probabilistiche di insieme
(Ensemble Prediction System) emesse dal centro europeo (ECMWF). Sono riportate le
probabilità di precipitazioni superiori a soglie fissate 1, 5 10 e 20 mm/12 ore. La
visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite software grafico libero
(GrADS).
Figura 05
Visualizzazione dei prodotti probabilistici delle previsioni probabilistiche di insieme
(Ensemble Prediction System) emesse dal centro europeo (ECMWF). Sono riportate la
temperatura ed i geopotenziale medio, a500 hPa, del primo insieme (cluster) assieme
alle deviazioni standard. La visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite
software grafico libero (GrADS).
Figura 06
Visualizzazione dei prodotti probabilistici delle previsioni probabilistiche di
(Ensemble Prediction System) emesse dal centro europeo (ECMWF). È riportata
temporale delle precipitazioni previste sulla località di Udine, suddivisa per
(cluster) con relativa statistica. La visualizzazione delle simulazioni viene
tramite software grafico libero (GrADS).
insieme
la serie
insiemi
eseguita
Figura 07
Visualizzazione dei prodotti probabilistici delle previsioni probabilistiche di insieme
(Ensemble Prediction System) emesse dal centro europeo (ECMWF). Sono riportati
l’altezza geopotenziale in funzione della temperatura sulla località di Udine a 700 hPa.
In giallo ed in rosso sono i valori previsti dai modelli deterministici di controllo, mentre
in azzurro sono riportate le 50 previsioni con le condizioni iniziali leggermente
perturbate. I circoli verdi sono i valori effettivamente misurati nel medesimo periodo di
calendario sulla località di Udine, tramite radiosondaggio, nel corso degli ultimi dieci
anni. La visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite software grafico libero
(GrADS).
Figura 08
Visualizzazione dei prodotti ad area limitata del modello Sloveno ALADIN. Sono
riportante l'umidità relativa (in colore), la temperatura ed i venti alla superficie isobarica
di 850 hPa. La visualizzazione delle simulazioni viene eseguita tramite software grafico
libero (GrADS).
Figura 09
Andamento della qualità delle previsioni soggettive di temporale emesse dall'OSMER
nel corso del periodo estivo dell'anno 2002. Il diagramma degli attributi mostra una
buona calibratura delle previsioni emesse con una leggera sovrastima delle frequenze di
occorrenza.
Figura 10
Stima radar delle precipitazioni delle prime 12 ore del giorno 29 agosto 2003. Si tratta
di eventi convettivi isolati che si sono sviluppati prevalentemente sulla zona prealpina
orientale del Friuli-Venezia Giulia. Stima eseguita tramite il radar meteorologico
ubicato a Fossalon di Grado.
Figura 11
Stima radar delle precipitazioni delle ultime12 ore del giorno 29 agosto 2003. Si tratta
di eventi convettivi sulla zona prealpina ed alpina del Friuli-Venezia Giulia. Qesti
eventi hanno causato un episodio di Flash Flood con ingentissimi danni e due vittime.
Stima eseguita tramite il radar meteorologico ubicato a Fossalon di Grado.
Figura 12
Andamento dell’intensità delle piogge in funzione della loro durata su due località
regionali climaticamente molto diverse: Trieste, località costiera e Udine, località della
pianura. I cerchi rossi rappresentano eventi che hanno avuto ripercussioni sulle attività
umane. I dati si riferiscono all’ultimo decennio.
Figura 13
Serie temporale del profilo verticale dell’atmosfera ricavato tramite i dati del
radiosondaggio di Udine. I dati hanno risoluzione di 6 ore e mostrano in colore la
temperatura equivalente potenziale. Sono inoltre tracciate le isoterme, le barbe dei venti
ed in linea rossa l’energia potenzialmente disponibile alla convezione libera. La serie
interessa gli ultimi giorni di agosto 2003, cioè quelli che contengono il giorno 29, il
quale è stato caratterizzato da un episodio di Flash Flood sulle Alpi Giulie.
Figura 14
La situazione dei venti al suolo, della riflettività radar (in colore) ed il numero dei
fulmini presenti alle ore 13:25 UTC del giorno 29 agosto 2003 sul territorio del FriuliVenezia Giulia. Nelle ore immediatamente successive alle 13:00 UTC si è verificato un
fenomeno di Flash Flood nell’area alpina orientale che oltre aver causato danni ingenti
ha anche provocato due vittime.